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Dopo che Elv uscì, rimasi davanti alla TV a mangiare alcuni biscotti col caffè, ma sobbalzai quasi spaventata quando sentii bussare con violenza.
Ma chi poteva essere a bussare in quel modo? Non seppi se aprire o meno. Nel dubbio, mi avvicinai alla porta e guardai attraverso lo spioncino per vedere chi fosse. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise ad Altea.
"Non sono certo un detective, sia chiaro..." disse "... pranzo? In verità sono atteso proprio per mangiare..." Squillò il cellulare. "Scusi..." ad Altea "... pronto?" Era Clio. |
"Lo so non è un detective ma la vedo un uomo arguto e non correrà pericoli..oh se vuole posso venire a pranzo con lei e poi possiamo guardare tranquillamente o nel suo ufficio..se le scoccia tornare qua..stia tranquillo.."
Suonò il telefono e io mi stesi sul divano la schiena facendo tintinnare il ghiaccio nel bicchiere. |
Mi rispose subito, cosa che apprezzai.
"Non mi dica che ha l'abitudine di far aspettare le donne..." divertita "Volevo solo sapere se andava tutto bene, visto che l'aspetto già da un po'..". |
Gwen guardò dallo spioncino e vide una bambina.
Era accigliata, con viso sporco di lacrime e bussava con forza, rabbia. http://www.womancore.net/wp-content/.../2015/08/9.png |
Respirai a fondo, un respiro più simile ad un sospiro.
Una bambina. Aprii timidamente la porta, un po' spaventata, dovevo ammetterlo, vedendo cosa c'era in serbo per me adesso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise ad Altea.
"Farvi aspettare..." disse a Clio al cellulare "... assolutamente no... beh, prenotate per tre, visto ho un'amica che ci farà compgnia. Arriviamo." Staccò e poi con Altea raggiunsero Clio al locale. |
Poggiai il bicchiere e presi la valigetta e andai con Guisgard al ristorante. .Grazie dell'invito".
Quando arrivammo trovai la psicologa e mi sedetti salutandola. |
"Un'amica maleducata, direi..." sussurro piano, prima che metta giù.
Quale donna si autonviterebbe a un pranzo con un'altra donna? Diamine, un po' di dignità! Avvisai il cameriere, e mi feci spostare di tavolo, dato che avevamo prenotato per due. Dopo un po' arrivarono. Oh, ecco chi è la maleducata impicciona, lo dicevo io.... Cioè non l'aveva lasciato in pace nemmeno dopo essersi licenziata? Oh, che cosa patetica! Guardai il capo, lasciando intravedere per un istante il mio disappunto, uno sguardo complice. Immagino che non sia riuscito a scrollarsela di dosso. "Ordiniamo?" sorridendo. |
Guisgard, Altea e Clio si ritrovarono a tavola ed ordinarono.
"Qui preparano dell'ottima carne" disse lui alle due donne "che servono acompagnare con un'insalata mista con varie verdure. Anche il vino è squisito." Sorridendo. |
Gwen aprì, ma subito la porta si spalancò.
La bambina entrò, gridando per la rabbia, cominciando a malmenare Gwen. "Non ci torno là dentro..." disse picchiandola "... non ci torno più... capito? Colpa tua!" |
Ascoltai Guisgard e gli sorrisi.."Allora mi lascio consigliare da lei..pure sul vino..so che lei è un uomo di stile e raffinato".
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Rimasi interdetta quando la porta si spalancò.
Poi rimasi sconvolta quando la bambina iniziò a malmenarmi. Colpa mia? "Hey hey! Che succede?" esclamai istintivamente "Chi sei? Cosa ti è successo? Puoi parlarmene" cercando di farla calmare ed evitando i suoi colpi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tenni gli occhi bassi, e non dissi niente.
Ma diamine, va bene voler far colpo su un uomo, ma diamine, un po' di dignità. Mamma mia che scena patetica mi toccava vedere. Alzai gli occhi solo per ordinare. "Per me una tagliata, cottura media, e un chianti, per favore..." consegnando il menù al cameriere. |
Ordinarono e cominciarono poi a mangiare.
"Altea" disse Guisgard a Clio "sta lavorando ad un caso molto interessante... uno scrittore famoso... che conosco tramite i giornali e la tv... Monter..." mangiando, per poi sfogliare il libro autografato "... questo passaggio del romanzo è molto intrigante... ascoltate..." leggendo ad alta voce "... il merlo è l'uccello del male... dei bigotti, dei superstiziosi e di tutti coloro che vivono nella schivitù del nulla ultraterreno..." |
Ma quella bambina non sentiva ragioni.
Come una furia picchiò Gwen, lasciandole escoriazioni, lividi, tagli. La picchiò per lunghi minuti. Poi smise e sparì. |
Stavo mangiando quando ascoltando le parole di Guisgard mi bloccai e bevvi del vino.."Non ho letto questo passo..e chi lo dice nel libro?Sembra una critica forte" e fissai Guisgard con aria complice nei suoi profondi occhi azzurri e nei miei si accese una scintilla..lui ..lo aveva letto quel libro.
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Continuò ancora, ancora, mentre io mi dimenavo per sfuggire a quelle percosse insensate e ingiustificate.
Improvvisamente sparì, lasciandomi tremante, dolorante ed impaurita. Ero coperta di lividi, tagli, segni di ogni tipo. Mi feci forza per raggiungere il telefono e composi il numero di Elv. Ti prego dottore, vieni presto qui da me, ho paura e solo tu puoi salvarmi e proteggermi Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi cinse i fianchi e già mi sentì invasa. Ecco, sapevo che sarebbe successo. Ci mettemmo a letto e lui iniziò ad accarezzarmi, ma non faceva alcun effetto.
"Tesoro... Io sono un po' stanca, al dire il vero..." dissi cercando di essere convincente e di guardarlo negli occhi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Un caso eh... si è bruciata la copertura pur di avere una scusa per vederlo, che cosa ridicola.
E non lo segue, il caso? Non dovrebbe essere al lavoro, dallo scrittore invece che stare appresso a lui? Continuavo a trovare patetico quell'atteggiamento. Ascoltai ogni parola, mangiando, guardandoli di tanto in tanto. Il libro doveva essere quello di cui mi parlò il vecchio, e la spiegazione del merlo filava con l'idea che mi ero fatta io. Ancora il merlo, eh.. sono sulla pista giusta allora.. Non mi sfuggì nemmeno il modo patetico in cui lei lo guardava, proprio non lo lasciava in pace eh? Fortunatamente lui fa di tutto per mostrare come non gliene freghi niente, ma comunque sia quella continua, imperterrita. "Oh, interessante..." con un leggero sorriso "Quindi dobbiamo a quel libro questa intrusione..." guardando Guisgard negli occhi. Avere il cuore spezzato non lo autorizzava a comportarsi in quel modo. Certo sapevo che non era lui il maleducato, ma probabilmente era troppo cordiale per non scrollarsela di dosso, ma comunque un po' di spina dorsale per dire che aveva già un impegno a due poteva averla. Anche se sta alla buona educazione di ognuno non invitarsi a un pranzo altrui. Perché ci avrei messo la mano sul fuoco che lei si era autoinvitata. E lui lo lesse, tutto questo, nel mio sguardo. Chissà se era ancora capace di capire i segali di una donna. Beh, non si è accorto che quella cerca ogni modo possibile per stargli appiccicata, probabilmente non si è nemmeno accorto di avermi mancato di rispetto. Ma a me non interessava che se ne fosse accorto o meno. Lo fissai intensamente, uno sguardo penetrante, totale, avvolgente. Avanti... dammi un segno di vita, su... Come se volessi scavare nei suoi occhi, scuoterlo fino a fargli perdere quell'aria da automa. Ed è quello che feci: scavare nel suo sguardo fino ad arrivare alla sua mente e leggere i suoi pensieri. Per un momento non mi importava del merlo, dello scudo o delle romanticherie del suo passato. Ora mi interessava solo capire se quegli occhi riuscivano a vedere, a capire. Ora mi interessava solo comprendere se riuscisse a leggere il mio sguardo. http://i64.tinypic.com/v4yvqu.jpg |
"Forse è un'antica tradizione citata dal nostro scrittore..." disse Guisgard ad Altea sfogliando il libro "... bisognerebbe leggere tutto il romanzo, non poche pagine come ho fatto io..." bevendo "... ritengo comunque che ciò non giustifichi nessun tipo di minaccia... ovvio che lo scrittore sia vittima di fanatismo..." guardò allora Clio, nostanto il suo sguardo.
Lei penetrò nei suoi pensieri e vi lesse qualcosa. "Questa donna credo celi un qualche segreto..." pensava lui "... non credo si limiti a studiare e ad applicare la psicologia..." |
Gwen compose il numero di Elv, ma il suo cellulare risultava irraggiungibile.
Ad un tratto di nuovo qualcuno bussò alla porta. Stavolta in modo normale. |
Jeffrey annuì a malincuore a quelle parole di Nyoko, per poi sorridere.
“Ma certo, cara...” disse baciandola piano sulla bocca “... riposati pure... buonanotte, tesoro.” Dolcemente. Si voltò sul fianco e poco dopo si addormentò. |
Guardai la donna scioccata..ma cosa stava blaterando..e quello sguardo poi..che acidità.."Quale intromissione scusate..cosa c'entra il libro con l' intromissione..?"perplessa..."Forse è il caldo..se non vi sentite bene..potete dircelo" ma non badai a quella donna..aveva lo sguardo di una vipera ma conoscevo questo sguardo celato di gattamorta e ascoltai Guisgard e il fatto del libro...c'entrava con la mia missione, non avevo tempo da perdere con una tipa che faceva castelli in aria o ipotesi astruse.
"Una tradizione?" guardandolo sfogliando il libro.."Interessante..si..si dovrebbe leggerlo tutto..però si potrebbe sapere qualcosa di questa tradizione, non pensate?" sorridendo. |
No, maledizione!
Non poteva essere irraggiungibile! Ho bisogno di te, dottor Elv, dove sei? Sobbalzai scattando col capo in direzione della porta, fissando quest'ultima al di sopra dello schienale del divano, quando sentii bussare. Non avevo il coraggio. Mi trascinai pesantemente fino alla porta e tremando guardai dallo spioncino, col terrore che un altro di loro volesse riservarmi lo stesso trattamento. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Risi piano a quelle parole della donna.
"Intrusione, ho detto intrusione..." voltandomi verso la donna, con aria di sufficienza. "Credo si chiami così autoinvitarsi a un appuntamento altrui, non credete?" guardandola, per poi lanciare un'occhiataccia a Guisgard. Che non aveva nemmeno capito. Mi hai mancato di rispetto, e io non lo sopporto... "O preferite maleducazione?" con un leggero sorriso "Fate voi.." alzando le spalle "Sicuramente è una mancanza di rispetto, e di tatto..." guardando stavolta Guisgard "Ma voi non lo capite, non è vero?" scuotendo la testa. Ora lo guardavo professionale, come guarderei i miei pazienti che non vedono a un palmo dal loro naso. L'unico pensiero che percepii era che nascondevo qualcosa. Bene, almeno ora so che lo scudo non è per me. Non sa niente di quello che faccio davvero, ma capisce che c'è qualcosa. Era ora... Allora è vivo, non ha idea di come ci si comporti con l'altro sesso, ma almeno ragiona. Evviva... Non guardo mai la donna, guardo Guisgard. Sì, anche questo fa parte della terapia, accorgerti che sei al mondo e puoi ferire le persone... Il mio sguardo ora è enigmatico, intenso. Non commento il libro perchè ovviamente io sono solo una psicologa ufficialmente e non dovrei interessarmi di quelle cose. Ora ho davanti un paziente difficile, molto difficile. Oh, ma ce l'ho io la terapia giusta per te, fidati... |
Gwen guardò nello spioncino e vide che dall'altra parte della porta c'era il dottor Fierr.
L'anziano medico era tornato. |
Sospirai silenziosamente allontanandomi dalla porta e tornando a rannicchiarmi sul divano, nel silenzio greve del salotto.
Non volevo nessuno. Non volevo vedere e farmi vedere da nessuno. Volevo solo Elv. E sarei rimasta così, dolorante, in silenzio e in lacrime sul divano fino al suo ritorno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Non credo sia il caso di essere agitate, ragazze." Disse Guisgard a Clio e ad Altea. "Il caldo è già insopportabile, quindi godiamoci questo pranzo." Sorridendo loro. "Beh, tornando al libro..." ad Altea "... ha la possibilità di frequentare la casa di Monter, quindi farsi un'idea della sua biblioteca e capire così le sue letture." Guardò poi Clio.
"Per essere una psicologa la nostra biondina ha un bel caratterino devo dire..." pensò. |
"Maleducazione?Appuntamento?"mi misi a ridere ma mi trattenni.."Ma mi sembra questo sia un pranzo normale..si chiamano contatti sociali..voi siete psicologa e lo sapete..ma.." guardando Guisgard.."Mi spiace se vi ho disturbato, d' altronde mi avete detto potevo venire e non pensavo fosse un pranzo romantico" ma lasciai il battibecco tra i due, anche perchè la donna era furibonda e ci stavano guardando e mi stavo vergognando un pò...forse mi mancava un tassello anteriore di questo pranzo..e quindi lessi il pezzo dove aveva letto prima Guisgard per capire lasciando si sbrigassero le loro beghe tra soli, visto io non c' entravo in quella situazione.
Lui si rivolse a me ed io annuii con la testa e dissi solo.."Se mi fa andare nella sua biblioteca..speriamo..ovviamente la terrò sempre informata di tutto" e presi del dolce mangiando tranquillamente. |
Gwen si rannicchiò sul divano, ma Fierr bussò ancora alla porta.
“So che ci sei, Gwen...” disse da fuori “... voglio aiutarti... io posso, dammi una possibilità...” |
Insisteva, ma io non mi muovevo di lì, non volevo che nessuno mi vedesse in questo stato e volevo solo Elv.
Lo faccio anche per te, dottore. Se Elv tornasse, penserebbe che sia stato tu a farmi questo, voglio proteggerti. Ora, va' via Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Eccola, l'ammissione.
Lui aveva detto che poteva andare, non l'aveva invitata. Lei si era autoinvitata. Lo sapevo... Ci avevo sempre visto giusto su di lei, che voleva a tutti i costi incollarsi a Guisgard. Mi ricordava un personaggio di alcuni miei film preferiti, che invece di vivere la sua storia rincorreva in lungo e in largo il protagonista, per restare poi a bocca asciutta dato che lui aveva già la sua storia d'amore. Ma il problema qui non era la donna. Lui nemmeno si era accorto che ci stava provando disperatamente, lui proprio non aveva la percezione della realtà. Male, signor Guisgard, molto male... Non lasciai mai il suo sguardo, nemmeno per un istante. Nemmeno quando la donna blaterò che quello non era un appuntamento. "Certo, gli appuntamenti sono per due...." senza togliere lo sguardo dagli occhi di Guisgard. Ancora niente? Ancora non capisci? Quella cosa cominciava ad incuriosirmi, dovevo ammetterlo. Viveva proprio fuori dal mondo, rinchiuso nei suoi ricordi. No bello mio, sei qui, e ci sono delle regole di buona educazione... Lui proprio sembrava non capire, essere estraneo a ogni codice di comportamento tra i sessi. Ne hai bisogno eccome di terapia, diamine! Sì, il viaggio sarebbe stato lungo e tortuoso, ma sicuramente ne valeva la pena. Come si può vivere in quel modo? Poi percepii quel pensiero su di me, il secondo in poco tempo. Bravo, facciamo progressi... Sorrisi appena, un sorrisetto divertito, malizioso, enigmatico. Oh, non sai nemmeno quanto, caro mio... Finii di mangiare in silenzio, facendomi gli affari miei. Ero davvero curiosa di scoprire se avrebbe capito qualcosa, se mi avrebbe detto qualcosa una volta soli. Chissà... |
Il pranzo procedeva tra i tre, con qualche tensione, sguardi, parole sussurrate, non dette e frecciatine varie.
Ad un tratto però accadde qualcosa. Qualcuno nella sala gridò. Un uccello era entrato nel locale, svolazzando sui clienti seduti a mangiare. Molti si spaventarono, con i camerieri intenti a cacciare via il volatile ma senza successo. Si appollaiò su uno dei lampadari e lo videro tutti. Era un merlo. “Signore...” disse all'improvviso Guisgard alzandosi “... grazie per la compagnia ma credo di dover andare ora...” posando i soldi del conto sul tavolo “... avremo altre occasioni... a presto... e perdonate la fretta.” Sorrise a Clio e ad Altea, per poi andare via. E poco dopo anche il merlo sparì. |
Accade tutto in fretta, come all'università, come quella notte.
Oh, tu non me la racconti giusta dai retta a me... Mi alzai, salutai la donna e tornai alla mia auto, diretta allo studio. Visto cos'era successo, mandai un messaggio di allerta ad Uaarania, tramite un numero segreto, chiedendo di avvertirmi se in quel frangente fosse successo qualcosa. Intanto tornai al mio ufficio. |
Ad un tratto il merlo apparve di nuovo e io sorrisi guardandolo..sapevo cosa sarebbe successo...lui sarebbe andato via con il merlo come alla Università, alla Orchidea Blu..il merlo e Guisgard erano legati.
La folla era in delirio ma io finii il dolce tranquillamente, ormai erano diventati miei amici quei merli...come Guisgard. Infatti egli si congedò e io mi alzai pure e uscii dalla stanza. In mano avevo il libro..Guisgard mi aveva dato delle ottime direttive e io ora avrei eseguito i suoi ordini o consigli..vi era qualcosa di legato. Non avevo voluto espormi in ristorante..la donna..no..celava qualcosa che a un detective non sfuggiva. Mandai un sms a Guisgard.."Vado da Monter, forse mi mostrerà lui la biblioteca e chiederò di quei merli..che sono ovunque lei sia, Guisgard. Poi la aggiornerò..e io stasera andrò sul LungoLagno dove lei mi disse i merli vivono lì..spero con informazioni o solo per guardarli se è impegnato..grazie, mi ha dato delle informazioni utilissime...oh, non le chiederò di scalare i balconi della casa di Monter di notte come un eroe da romanzo..anche perchè è meglio io dormi a casa mia, la scorta gliel'ho fornita io...sa dove trovarmi stasera o quando vuole mi contatti". Partii veloce verso la casa di campagna di Monter...avevo una missione ora..la biblioteca e scoprire cosa celava quel passo del libro. |
Gwen non voleva aprire la porta, ma Fierr non si dava per vinto, continuando a bussare.
“Aprimi, Gwen...” disse “... so che ci sei e che sei sola in casa... e so cosa ti hanno fatto...” |
Lui lo sapeva?
Perché? Come faceva a saperlo? Mi alzai piano, sentendo bruciare tutti i graffi e i tagli che in parte lasciavano ancora sgorgare piccole gocce di sangue e rimasi a circa un metro dalla porta, senza aprirla. "Come fa a saperlo?" pigolai, con un filo di voce, stretta nelle mie stesse braccia. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6a43231d63.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard andò via ed anche Clio ed Altea tornarono alle loro faccende.
Clio nel suo studio, dove ricevette un sms che così diceva: “Ci sono novità. Importanti. Stasera a Mezzanotte alla vecchia fabbrica di pentole.” Altea tornò invece a casa di Monter, dove lo scrittore e Sam stavano cenando insieme, avendo stretto una sorta di amicizia. |
“Lo so...” disse da fuori Fierr a Gwen “... apri, ti prego... posso aiutarti... sono qui per questo...”
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