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Blasius capì il momento e li lasciò soli.
Prima di andare però informò Gwen ed Elv che la polizia sarebbe arrivata per chiedere qualche informazione su Arcibald. “Non può esistere una bestia che riesca a sbranare un vampiro...” disse Elv aGwen appena rimasti soli “... no, nessuna bestia al mondo...” |
Andò via, lasciandoci soli.
Non mi andava di parlare con la polizia, né con nessun altro. Soprattutto nello stato in cui ero; lacrime di sangue solcavano il mio viso, sottili rigagnoli rossi e semi densi che attraversavano la pelle di porcellana. No, decisamente non era il momento migliore. "Ci deve essere qualcosa dietro. Per forza. Scopriremo cosa" con tono lapidario e imperituro. Non mi sarei assolutamente data per vinta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Sicuramente, dottoressa.” Disse Fessen a Destresya. “Ogni variazione di questo castello incide sul suo attuale valore.”
“Dovrebbero esserci dei registri forse, ma io non li ho mai visti.” La servitrice. |
Ecco, i registri mi sembrano una buona idea!
“Potete chiedere al Barone il permesso di visionarli, per favore? Mentre noi facciamo le misurazioni di rito?” Gentilmente alla servitrice. |
“Forse Missan ha ragione...” disse Elv a Gwen “... forse non c'è nessun animale, ma solo un morbo sconosciuto che non risparmia nessuno... nemmeno noi...”
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"In verità" disse la servitrice a Destresya "non sono autorizzata a lasciarvi girare da soli per il castello baronale." Fissando i due falsi periti.
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Lo guardai.
"Hai sentito? È stato sbranato! Non si può più sostenere quella teoria, non regge" ribattei, disperata ed esasperata. Ormai non sapevo più che pensare, le ipotesi nascevano e morivano di continuo, come le persone, come Arcibald, gli indizi si affastellavano senza logica e la situazione ci sfuggiva di mano come sabbia. Andavamo allo sbando e non riuscivo più a capire quale fosse la soluzione giusta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Per la polizia e l'opinione pubblica tutti i morti sono stati sbranati, Gwen." Disse Elv. "Tutti, sin dall'inizio. Però tra questi morti c'è anche Arcibald, un vampiro. E nessun animale mangia i vampiri."
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Scossi la testa senza forze, asciugando il sangue dal viso prima di farmi stringere da Elv.
Era una follia indicibile e non riuscivo ormai a rimettere in ordine i pensieri, ero confusa, terribilmente, e affranta. "Deve esserci un posto per noi dove essere al sicuro... Al riparo da tutto e tutti..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi alle parole del barone.."A dire il vero oltre a raggiungere questo posto sembra avessero pure delle donne ad attenderli, le loro concubine..io sono curiosa di vedere questa stanza, mi accompagnerete?" osservando i suoi enigmatici occhi scuri "Ma voi non siete Capomazdese vero? Avete detto di avere antenati longobardi se non erro" afferrando il suo braccio perché mi accompagnasse nel mio abito rosso sontuoso e frivolo.
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“Temo che nessuno sia veramente al sicuro ora...” disse Elv stringendo Gwen “... nessuno...”
Bussarono alla porta. |
“Si, discendo da una nobile famiglia di origine Longobarda, Altea.” Disse il barone offrendo con garbo e cavalleria il braccio alla dama. “Prego, vi mostrerò la stanza...”
Ed insieme salirono al piano superiore, dove su un lungo corridoio si affacciavano varie porte chiuse. Si fermarono davanti ad una di esse. “Ecco la camera...” mormorò De Goth. |
Chiusi gli occhi cercando conforto fra le sue braccia, l'unico vero riparo dal mondo e il suo accanimento.
Poi bussarono. "Vai tu..." gli dissi, mentre andavo in bagno a sciacquare il viso. Sarebbe stato vagamente traumatico per chiunque vedersi davanti il mio volto insanguinato per le nostre lacrime di sangue maledette e oscure. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era emozionante camminare lungo quel corridoio pregno di storia e ci fermammo davanti alla camera e misi la mano sulla maniglia "Posso aprirla io?" sorridendogli emozionata, con una strana sensazione. Chissà quale amore proibito si era consumato dietro quella porta, era un luogo a cui portare rispetto.
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Elv annuì a Gwen ed andò ad aprire.
Era Missan. “Entra...” disse Elv “... abbiamo saputo del povero Arcibald...” “Già, una morte assurda...” mormorò Missan. |
“Prego...” disse con un gesto galante il barone.
Altea aprì la porta ed i due entrarono nella camera. Era arredata con gusto ed un certo sfarzo, con mobili intarsiati e tendine dai colori vivi. Il letto a baldacchino era ampio ed alto, con accanto due comò di pregevole fattura. |
Entrai dentro e vidi la sontuosità della camera, accarezzai i pregiati mobili, scossi lentamente le tendine colorate "Deve essere stata una donna allegra e di buon gusto questa concubina, voi ne sapete la storia? Mi avete detto questa stanza prende il nome proprio da lei" osservando il letto "Chissà come ella sospirava per quei momenti nascosti col Duca...un alcova d' Amore sensuale e forte in questo castello..interessante e provocante non trovate, barone?" osservando la sua reazione a quelle parole.
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Sentii la voce di Missan e ringraziai che ancora non fosse venuta qui la polizia.
Non mi sentivo di parlare con nessuno di estraneo, al momento. Mi asciugai il viso e tornai nell'altra stanza. "Cos'hai visto? Cos'hai da dirci?" impaziente e ansiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il barone restò a guardare Altea che scopriva il mondo celato in quella camera così bella e sfarzosa.
Tutto sembrava fatto secondo il gusto ed i capricci di quella concubina, che di certo era la favorita del duca e sua amante segreta. “Si, ancora oggi si respira la passione proibita che questi muri hanno visto e vissuto durante quegli incontri...” disse lui fissando negli occhi Altea. |
Missan guardò Gwen entrare nella stanza.
“Ho potuto osservare per alcuni minuti il corpo ormai senza vita di Arcibald...” disse lui “... presentavano lo stesso grado di putrefazione degli altri cadaveri nel bosco... con una differenza però...” “Quale?” Chiese Elv. “Le carni emanavano un forte odore di aglio...” Missan. |
Sorrisi appena alla servitrice.
Giustamente lei faceva il suo mestiere, non permettendo a due estranei di girare per il castello da soli. Ma noi non potevamo certo metterci a cercare il tesoro in sua presenza. "Oh ma noi non vogliamo certo incomodarla per tutto il tempo, dobbiamo fare i rilevamenti, che sono lunghi e complessi oltre che noiosi.." sbuffando appena, come se lasciassi trapelare che quella cosa mi annoiava a morte e avrei preferito essere nel centro del borgo a fare compere. "Possiamo domandare noi l'autorizzazione al barone, così da essere sicuri di avere la sua approvazione..." con un sorriso da oca giuliva che non si è manco accorta della frase rindondante. |
"Mi avete fatto un dono grandissimo a darmi questa stanza, sapete una mia antenata fu la pupilla di un Duca ma non l' amante...poi...la storia si perde nella notte del Tempo" sorridendo e chiudendo gli occhi e sedendomi sul letto.."Mi piacerebbe pensare fosse lei quella fortunata donna, sono solo una sognatrice della notte vero?" osservando il suo volto "Siete sempre distaccato, barone De Goth, temete possa tentarvi, indurvi in tentazione?Sarebbe peccato per voi?" con sguardo malizioso.
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“Si, occorre il permesso del barone per poter circolare liberamente nel castello.” Disse la servitrice a Destresya.
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De Goth sorrise appena ad Altea.
“Suvvia, Altea...” disse “... una bellissima nobildonna come voi avrà di certo un'infinità di spasimanti pronti a corteggiarla ovunque. Di certo un uomo solo e poco incline ai divertimenti come me non può certo ispirarvi pensieri tentatori.” |
Ascoltai Missan, mentre ancora sentire di Arcibald morto rappresentava una pugnalata.
Bene, solite cose, putrefazione, ferite... Guardai Elv e sospirai, passando una mano sul viso. Aglio. "Ora la situazione è ufficialmente grave, signori. Molto grave. È una guerra" con tono serio. L'aglio non era casuale, solo Arcibald ne presentava l'odore, segno che era stato usato solo su di lui, perché era un vampiro e quel qualcuno voleva colpirlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi sembra più che giusto.." sorrisi.
"Possiamo quindi andare a domandargli il permesso?" gentilmente. |
A quelle parole sorrisi.."Io ammiratori? A dire il vero no..avevo un amante che è scappato, comprendo sia un modo nobile per dirmi non sono certamente il vostro tipo..o.." rimasi un attimo in silenzio "Non volete mancare di rispetto a Lady Layla".
Mi alzai e nel sontuoso comò vi era una scatola e la aprii per capire che tipo di donna fosse la concubina del Duca.."Voi pensate dunque quella donna che si presenta sul crostone al rintocco delle campane non sia ...Lady Layla? Eppure dice di chiamarsi Layla, è identica al ritratto, se non fosse cosi chi potrebbe essere?" perplessa. |
“Dunque, se facciamo due più due...” disse Elv a Gwen e a Missan “... qualcuno usa questo morbo per uccidere tutti... mortali e vampiri... ciò significa che sa anche della nostra presenza qui in città...”
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De Goth guardò Altea aprire quella scatola e trovando al suo interno alcuni fiori secchi.
“Non so chi sia...” disse “... ma di certo non può essere Layla... i morti non ritornano, ahimè.” |
"Certamente..." disse annuendo la servitrice a Destresya "... prego, seguitemi, vi porterò dal barone."
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Annuii.
"Già. È questo il fatto. Non riesco a togliermi dalla testa il fatto che possa essere opera di Uaarania. Abbiamo assodato che sono contrari anche a tutto ciò che è sovrannaturale, no?" insistetti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh grazie, lei è molto gentile!" cinguettai alla servitrice.
"Su, Swan, datti una mossa!" ordinai completamente a caso al mio bellissimo conte. |
Vidi i fiori..chissà forse un regalo o un pegno del Duca.."Riconoscete che fiori possano essere, Barone?" incuriosita "Comunque nemmeno io credo negli spiriti, si dovrebbe scoprire cosa accade, non pensate?" in tono serio.
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“Non so cosa pensare...” disse “... ma forse dovremmo andare via da qui... siamo in pericolo in questa città...”
“Lo si è anche nel bosco...” Missan fissando Gwen ed Elv. Era ormai giunto il tramonto. |
Fessen annuì all'ordine di Destresya, recitando perfettamente la parte del sottoposto ad una superiore inetta ed oca.
Allora la servitrice li portò nel salone e qui chiese loro di attendere. Allora andò a chiamare il barone. Intanto lui era con Altea nella camera della favorita. “Forse solo una ragazza che per uno scherzo del Destino ha lo stesso nome di Layla...” alla dama De Bastian “... questi fiori di certo furono colti nel giardino del castello...” fissando i fiori secchi nella scatola. Ma poi giunse la servitrice ed informò il barone che i due periti volevano parlargli. |
"Lo so.... Anche se in questo momento mi sento in pericolo in qualsiasi luogo..." sospirando.
E in parte Missan disse ciò che avevo detto pure io. "Non so nemmeno più se sia una buona idea stanotte andare nel bosco..." scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Se fosse uno scherzo, lo trovo davvero poco divertente" leggermente indispettita e poi guardai i fiori "Nel giardino qui...siete così certo..da dove lo supponete..".
Ad un tratto la servitrice bussò alla porta e diede la missiva al Barone e lo guardai "Posso seguirvi o preferite io rimanga qui?" sorridendogli con un leggero inchino, sfiorando involontariamente la sua mano. |
“Sono i tipici fiori che crescono da sempre in questo giardino...” disse il barone ad Altea.
Poi arrivò la servitrice e lui annuì, informandola che avrebbe incontrato i periti. “Se volete accompagnarmi a parlare con quei periti, ciò mi farà solamente piacere, Altea.” De Goth. |
Annuii al barone, felice della fiducia che riversava in me.
Lo presi sottobraccio come sempre, nel mio volto vi era un sorriso smagliante e mi avviai con lui per ascoltare i periti, anche se non ero d' accordo sulla vendita del castello. |
Altea e De Goth raggiunsero il salone, dove trovarono ad attendere Destresya e Fessen.
“Prego, signori...” disse il barone “... vi ascolto...” |
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