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Il denso vapore creatosi con l'acqua calda non mi permetteva di vedere chi fosse entrato nella stanza. "Chi è?" chiesi incrociando le braccia sul seno nudo.
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Ormai l'alba stava sorgendo ed io dovevo uscire.
Lasciai così un biglietto a Zoren, dicendo che se si fosse svegliato prima del mio arrivo mi avrebbe aspettata lì. Poi uscii, alla volta del cimitero. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La porta si aprì lentamente, col vapore che appannava specchi e vetri della stanza.
Gaynor vide allora una figura entrare e richiudere dietro di sé la porta. Si avvicinò poi alla tinozza e finalmente lei poté scorgerne il volto. “Che bel profumo c'è in questa stanza...” disse Capitan Cuore sorridendo e fissando la regina nuda in quella tinozza. http://1gr.cz/fotky/idnes/05/091/max...Angelika_2.jpg |
Gwen lasciò locanda e seguendo un cartello arrivò infine al vecchio Cimitero.
I cancelli erano aperti e lei entrò. Vagò per un po' tra tombe e nicchie, con l'aria fresca del mattino e sotto un cielo cupo e nuvoloso. Infine notò un albero. Era proprio il pioppo secco indicato dalla vecchia. E tra l'erba incolta intravide una vecchia e consumata lapide, quasi dimenticata dal Tempo e dagli uomini. |
Appena vidi chi era entrato, lanciai un urlo e mi alzai di scatto dall'acqua. "Capitano!" gridai abbracciandolo, incurante di bagnarlo. "Oh Capitano, sapessi quanta paura ho avuto di non rivederti più!" aggiunsi prima di catturare le sue labbra in un lungo bacio.
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Vagai per un po', finchè scorsi i cancelli aperti del cimitero, vi entrai ed in lontananza vidi il pioppo e la lapide sotto di esso.
Mi avvicinai, poggiando sulla pietra consunta il mazzolino di ciclamini che avevo comprato in città, fiori che dalle mie parti erano di buon auspicio per i defunti nel viaggio nell'aldilà e cercai di vedere chi era la donna sepolta lì. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gaynor, nell'accorgersi che fosse il pirata, si alzò di scatto dalla tinozza, per poi abbracciarlo forte e baciandolo a lungo.
Si strinse così al bel corsaro, bagnandolo e premendo il suo bel corpo contro quello di lui. E restarono per lunghi istanti così, incatenati l'uno all'altra con quel bacio. |
Gwen posò i fiori davanti alla consumata lapide, con la sterpaglia che circondava quella sepoltura.
Cercò poi di vedere a chi appartenesse e sporgendosi lesse a fatica un nome inciso sulla pietra: “Isolde Calengu” |
Non si leggeva quasi nulla, ma riuscii a scorgere il nome, Isolde Calengu.
Mi chiedevo se fosse lei a parlarmi, mi chiedevo quale fosse la sua storia, come fosse morta e perchè l'avessero dimenticata, così rimasi a rimuginare per un po'. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
E mentre Gwen restava pensierosa davanti a quella misteriosa lapide, ad un tratto sentì un rumore di passi.
Vide così il becchino che camminava tra le tombe. |
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