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Asputin restò un attimo in silenzio, come chi è colto alla sprovvista.
“In effetti è strano.” Disse Theris. “Affatto...” Asputin fissando lui e Gwen “... pensateci... in mezzo alla brughiera vivono perlopiù contadini... gente rozza ed ignorante... cosa se non la paura e la superstizione possono tenerli lontani? Così da lasciare tranquilli coloro che usano la chiesetta per nasconderci chissà cosa...” |
Sorrisi a Wolfetta. Ascoltai le sue parole come fossero zucchero. Poi la sua frase finale mi lasciò un po' perplessa.
"Il mio compito è finito? Cioè posso..." titubai, non volevo sembrare sgarbata... Infondo lei è sempre stata gentile con me... Non volevo mica scappare per colpa sua. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
"Anche questo è vero,avete ragione..." assentii, pensierosa.
Adesso potevamo dire di aver quasi risolto quello strano mistero a cui,all'inizio,sembrava impossibile venire a capo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Le loro labbra si incontrarono, si unirono e si aprirono per accogliere quell'impeto, quella passione lasciate incatenata per così tanto da tempo.
Per troppo tempo. Le labbra di Dacey si schiusero come i petali di un fiore, calde, umide, desiderose di accogliere quelle di Misk, così forti, avvolgente, penetranti. Le loro bocche e le loro mani si rincorsero, si raggiunsero, si persero e si ritrovarono ancora. Mentre l'ambrato viso di lei si accalorava e si screziava delle tinte uniche della passione. |
“Certo, perchè no.” Disse sorridendo Guisgard a Vivian.
La prese per mano ed insieme scesero nel piano sottostante, dove c'erano gli archivi dei documenti più importanti per l'amministrazione della Taddeus. |
Che quello fosse Amore o soltanto passione non riuscivo ancora a comprenderlo.
Però sapevo bene quanto agognavo ogni carezza e ogni bacio, ogni sguardo e ogni parola. Ero persa, totalmente persa a causa dei baci che si incontravano uno dopo l'altro, in un susseguirsi travolgente. Come un'onda possente che mi trascinava lontano, lasciandomi senza forze. Era impeto, era dolcezza, era forza, era leggerezza, era passione, era speranza. Tutto quanto veniva trasmesso in uno e più baci, caldi e intimi. Sembrava quasi che ci conoscessimo da sempre, che il nostro destino fosse quello di essere lì, un pomeriggio d'Agosto, a baciarci in un giardino. E più continuavamo a baciarci e a stringersi più dentro di me il desiderio si faceva più audace e sfacciato. Mi resi conto di volere di più. Ma all'improvviso un altro pensiero. " Dovremmo informare il professore di...di questo" senza saper ancora come definire il mio rapporto con Misk. Ero certa però di non volerlo nascondere al professore, di dovermi nascondere dai suoi occhi e da quelli dei suoi domestici |
Adoravo quando mi prendeva per mano, mi sembrava di poter andare in capo al mondo.
Scendemmo nei sotterranei, dove c'erano gli archivi e i documenti più importanti. "Allora, com'è questo diario?" guardandomi intono "Piccolo?" ipotizzai "La copertina ha qualche segno riconoscibile? Un colore?". Cercai di concentrarmi su quel diario, anche se c'erano molte altre cose che avrei voluto chiedergli, ma non volevo sembrare indelicata. Eppure quel luogo sotterraneo e segreto, non poteva non riportarmi alla mattina, e a quegli attimi infuocati. "Mi piace quaggiù.." sorrisi, mentre il mio sguardo si posava su carte e archivi, per poi tornare su di lui "Così appartato.." sorrisi, facendogli l'occhiolino. |
I due si osservavano senza dire nulla, come si fossero capiti tra loro e il Narciso sparì come un' ombra.
Ascoltai le parole di Guisgard..era impossibile non sapesse nulla della sua guardia..e quella botola nascosta in cappella..ma non posi altre domande. Mi staccai da lui, dal calore del suo corpo e stavolta lasciai quel fremito repentino pervadermi. Rientriammo nella stanza e seguii Bafon e sorrisi a Guisgard.."Sarà una lieta attesa dunque." Ci avviamo ai padiglioni e dissi a Bafon.."Il Narciso Nero non ha nulla di orientale..ha gli occhi azzurri di Guisgard...ma presumo il volto diverso..mi avevano detto faceva parte di una setta orientale di spadaccini" perplessa. |
“E' un piccolo libricino...” disse Guisgard cercando fra carte e fogli “... una sorta di taccuino in cui si riportano note di viaggio... si riconosce a vista fra tanti fascicoli e schedari...” poi quelle parole di Vivian “... ovvio sia appartato... solo io e la mia segretaria personale vi abbiamo libero accesso.” Sorridendole.
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Quei baci, audaci, appassionati, instancabili.
Labbra che si facevano ardenti, umide, accoglienti, dominanti. Misk baciava con impeto ed ardore Dacey, assaporando non solo la sua bocca morbida e vermiglia, ma anche le sue gote, il mento, tutto il suo viso, mentre le mani di quell'uomo straniero come lei la stringevano forte, con virile mascolinità, facendola sentire donna e desiderata. Terribilmente desiderata. Come se fosse l'unica donna al mondo, la più bella, la più amata, la più sognata. “Non mi importa...” disse lui baciandola “... del professore, di questa città e del mondo intero... e non potrei nascondere nulla di tutto ciò, poiché è l'unica cosa di cui mi importi davvero... l'unica cosa che per me conta...” stringendo il corpo di lei al suo. |
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