Vivian riprese conoscenza in quella stanza semibuia e sfarzosa.
Ma non era sola.
Una figura era nell'ombra, davanti ad uno specchio che a stento ne rifletteva la sbiadita immagine.
Era intenta a sistemarsi un cappuccio sulla testa e poi una maschera sul volto, quasi seguisse i dettami di un qualche rituale molto rigoroso.
“Sei al sicuro...” disse la figura senza voltarsi “... e volevo parlarti prima di andare...”

Guardai il mio lavoro soddisfatta, mi assicurai che i domestici avessero capito come impiattare il resto e servire quindi andai nella mia stanza a cambiarmi, visto che nel cucinare avevo macchiato l'abito.



" Scusate l'attesa" dissi raggiungendo poi i due uomini.

" Spero siate affamati" con un sorriso anche se dentro di me ero un po' in ansia. Non solo perché speravo apprezzassero la cena ma soprattutto perché avrei messo allo scoperto la mia relazione con Misk e temevo che il professor Ordifren si rivelasse contrario


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Non riuscivo a credere alle parole di Seth. Davvero avevano intenzione di uccidermi? Mi accarezzai la gola istintivamente, sentendo quasi la lama fredda di metallo. Scossi la testa e afferrai un lembo del lenzuolo ed iniziai ad annodarlo all'altro. Filax intanto taceva in un angolo con sguardo attento e protettivo. Mi muovevo lenta per via della paura e sentivo la fronte imprellarsi di sudore.

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“Allora stasera sarà mondana per voi ed il Capo.” Disse divertito Bafon ad Altea. “Si, probabile abbiate trovato il covo del Narciso Nero. Ovviamente nessuno può accedervi.”

Raggiungemmo lo spiazzo davanti alla chiesetta e Asputin scese in fretta, imprecando.
Risi piano, scuotendo il capo.
''E' un filosofo, non un prete...'' dissi piano.

“Si, credo tu abbia ragione.” Annuì E'hiss. “Torniamo al Giglio Verde.” A Gaynor. “Prenderemo la mia pistola e poi andremo nella brughiera.”
E così fecero.
Dal Giglio Verde si diressero verso la chiesetta di Santa Maria Nuova nel cuore della brughiera.

Lo osservai nell'ombra, indossare la maschera, vestirsi.
Sospirai.
"Non mi interessa di stare al sicuro..." sbuffai "Tu lo sai che fino a poco tempo fa mi guadagnavo da vivere ammazzando la gente, vero? Credi davvero che voglia starmene rinchiusa mentre tu affronti quei tizi?" scossi la testa, alzandomi dal letto "Fammi venire con te... sai benissimo che potrei esserti più utile di quanto potrei esserlo stando qui nascosta.." sospirai "Dai una maschera anche a me così nessuno saprà chi sono.." alzando le spalle.
Avevo poche speranze che mi ascoltasse, ma valeva la pena tentare.
Sospirai, avvicinandomi a lui.
"Ad ogni modo sono qui..." sussurrai, dolcemente "Ti ascolto.." respirando piano "Che volevi dirmi?".

"Dite sarà mondana? Non saprei..a dire il vero mi basta una serata semplice ma complice" poi le parole sul nascondiglio.."Però di lui non vi era traccia..strano..io non ero armata ma se qualcuno aveva una pistola, uccideva il cane ed il gioco era fatto".

Dacey entrò nel salone e subito i due uomini si alzarono in piedi cavallerescamente.
“Moltissimo, milady.” Disse sorridendo Ordifren.
“Non vedo l'ora di potermi sedere a tavola.” Fissandola Misk.

E'hiss si trovò d'accordo con me, per cui decidemmo di muoverci subito. Passammo prima per il Giglio Verde a prendere una pistola, mossa alquanto saggia, e poi procedemmo in direzione della chiesa. Una volta arrivati, vidi una carrozza ferma nello spiazzo antistante la chiesa ed un uomo fermo vicino ad essa. Ci nascondemmo così dietro una siepe, in attesa di vedere cosa sarebbe successo.

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