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" Delle streghe?" arricciai il naso con un sospiro. Potevo apparire cinica ma così ero stata cresciuta dallo zio Charlie, con una mente libera da idea superstiziose e timore sovrannaturali.
Il male, lui diceva, è un prodotto dell'uomo. " Se sapete che esistono perché nessuno ha ancora trovato il modo per sconfiggerle?" mentre lo stavo chiedendo Ehiss disse che sarebbe andato lui stesso nel bosco. Mi alzai di scatto e quasi non feci cadere la tazza. " No Ser... E' pericoloso" |
“Ragazza mia...” disse il barone ad Altea “... permettetemi, potrei essere vostro padre... non consentite a nessuno di rattristarvi o di togliervi la gioia di vivere... chi non vi vuole non vi merita... rammentatelo...” sorridendo “... io sono ormai vecchio e stanco di vivere, ma so che la bellezza e la giovinezza sono i tesori più belli che la natura ci da... ed insieme alla salute sono l'unica cosa che conta per essere liberi e felici... e voi avete dunque tutto per esserlo...” annuì “... ma che scortese sono... non vi ho neanche offerto la colazione... ditemi, cosa gradite mangiare?”
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Gaynor si preparò ed insieme al pirata uscirono dalla stanza.
Incontrarono Ester e lei li condusse in un'ala del palazzo dove si trovava una vasta camera con un magnifico balcone che dava su un bellissimo scorcio dell'isola. “Prego, tra breve vi sarà servita la colazione.” Disse Ester, invitandoli a sedersi. |
“Si, ma ci muoveremo solo dopo il crepuscolo.” Disse il vecchio a Clio. “Col favore dell'oscurità ci sarà più facile allontanarci.”
“Dove ci condurrete?” Chiese Icarius. “Un po' di pazienza ragazzo.” Rispose il vecchio. “Il mio nome è Affon.” “Il mio invece è Icarius e lei è Clio.” Il ragazzo. “Bene, ora riposatevi pure, mentre io uscirò per cacciare.” Fece Affon. “Dopotutto dobbiamo pur cenare, no?” E andò via. |
E per fortuna non era mio padre.."A dire il vero è stato mio padre a causare tutto questo" giocando nervosamente col ciondolo "Ma il passato è passato vero Milord? Inutile rimuginare su ciò che è accaduto nel passato" lanciando quella frase per provocazione.."Oh, davvero cortese...andiamo a pranzare dunque" peplessa "Siete voi il padrone di casa..a voi la scelta..direi però qualcosa di esotico e di questi luoghi".
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Usciti dalla stanza, incontrammo Ester che ci portò in una grande camera, il cui balcone godeva di una superba vista sull'isola. La donna ci fece accomodare in attesa della colazione e a lei mi rivolsi.
"Questo palazzo è magnifico, così come tutta l'isola... qual'è il suo nome e dove si trova? Il naufragio ci ha fatto perdere la bussola..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Pranzare semmai..." Mormorai piano, mentre l'uomo usciva dalla casa con un sorriso.
Poi mi lasciai cadere all'indietro sul piccolo divano, sospirando piano. "Dai, sembrerebbe che siamo stati fortunati.." Voltando lo sguardo verso Icarius. "E devo dire.." Sussurrai, avvicinandomi moltissimo a lui, in modo che il Affon, anche se fosse rientrato improvvisamene non avrebbe sentito "..che la tua storia non è affatto male.." sorridendo divertita "Caro....." con voce calda, per poi ridere piano. Si in effetti dovevo ammettere che la storia degli innamorati in fuga non era male, anche perché aveva mosso l'uomo, invogliandolo ad aiutarci. |
Zoren ascoltò ogni parola di Gwen, restando infine turbato.
“Andiamo via da questa città...” disse “... subito. Dobbiamo partire subito. E prima di andare dobbiamo distruggere questo maledetto libro. Anzi, avremmo dovuto farlo già da tempo.” |
“Voglio andare in fondo a questa storia...” disse Ehiss a Dacey “... voglio scoprire chi o cosa si nasconde in questi boschi e perchè quei bambini sono spariti nel nulla...” con tono deciso “... ora calmatevi, signora...” alla donna “... farò del mio meglio per svelare la verità...”
La donna scoppiò in lacrime. Poco dopo il cavaliere e la zingara lasciarono quella casa. “Venite, vi porterò dal vescovo...” lui a lei “... con lui ed Ammone sarete al sicuro mentre io andrò nel bosco...” |
Il barone annuì ad Altea e poi pregò lei ed il pittore di seguirlo.
Attraversarono un lungo corridoio semibuio, tra odore di polvere, aria viziata ed un'atmosfera cupa ed inquietante. Il vecchio nobile camminava lentamente e a fatica, tenendo in mano una bizzarra lampada per illuminare quel posto. Arrivarono così in una vasta sala, sebbene arredata con mobili ormai vecchi e rovinati. Presero posto intorno ad una tavola rettangolare e un attimo dopo un nano incappucciato portò un grosso vassoio e servì loro il pranzo. E come chiesto da Altea vi erano tutti piatti esotici o a base di formaggio, che a Monte del Dragone erano alquanto pregiati. |
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