Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 16-04-2020 00.35.15

"Cosa?" dissi sbarrando gli occhi.
"Ma... Ma è crudele..." mormorai.
"E io... Io devo partire... Devo lasciare quest'isola... Come posso fare?" chiesi preoccupata.
Non capivo cosa potevo fare, come comportarmi e soprattutto, se non avessi trovato quella chiesa, non sarei potuta andar via di qui.

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Guisgard 16-04-2020 00.53.49

La vecchia guardò Gwen.
"Se davvero vuoi salvarti ed andartene" disse "allora vieni con me..."
Si alzò a fatica e la portò in una capanna.
Dentro vi era un vecchio in uno stato simile alla meditazione, avvolto dai fumi di alcune erbe che bruciavano in una ciotolina.
"Noi indigeni conosciamo l'antica magia degli dei scesi dal cielo..." la vecchia a Gwen "... ma l'uomo bianco ha un potere maggiore... egli controlla il fuoco e gli scienziati lo usano per distruggere... cerca la statuina del dio Megalo... cercala ed essa ti proteggerà... e tu potrai andartene via da quest'isola infestata..." fissandola negli occhi.

In quel momentò Gwen aprì gli occhi all'improvviso, svegliandosi da quel sogno assurdo.
Sentiva caldo, era completamente sudata e si sentiva tutta intorpidita.
Dopo qualche istante comprese di essere su un comodo letto, in quella che sembrava una capanna.
Da una finestra si sentivano delle voci giungere da fuori.
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Lady Gwen 16-04-2020 01.02.35

Mi condusse in una capanna, dove un uomo sembrava meditare in mezzo ai fumi di chissà quali strane erbe psicotrope.
La spiegazione della donna mi sembrò sia surreale che plausibile al contempo, in un modo che non capivo.
Ma avrei tenuto a mente il nome della statuetta da trovare.
Alla fine, mi svegliai e capii che era stato tutto un sogno.
E soprattutto, non ero morta.
Ricordai il morso e infatti avevo maledettamente caldo, non potevo muovermi ed ero completamente intorpidita.
Ero su un comodo letto in una capanna e sentivo delle voci provenire da fuori.
"Elv..." chiamai subito, più volte, non vedendolo e non potendolo raggiungere.

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Guisgard 16-04-2020 01.12.37

Gwen con un filo di voce provò a chiamare Elv, ma nessuno sembrava sentirla.
Dopo qualche istante qualcuno bussò alla porta.

cavaliere25 16-04-2020 01.13.09

Ero stanco di camminare stremato mi appoggia ad un albero ero al culmine delle forze ma dove mi state portando dissi guardando quella specie di tribù fatemi riposare per favore continuai a dire mentre cercavo di prendere fiato e soprattutto le forze

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Lady Gwen 16-04-2020 01.17.14

La mia voce era ridotta quasi ad un sibilo e probabilmente nessuno era in grado di sentirmi , il che non era il massimo dal momento che avrei potuto avere bisogno di qualcosa.
Ma poi, qualcuno bussò alla porta.
"Avanti..." cercai di dire, sperando mi sentissero.

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Guisgard 16-04-2020 01.21.15

I 2 furono travolti da quel bacio improvviso, passionale, ardente.
Destresya si ritrovò fra le braccia del capitano, contro il suo petto ed incatenata alla sua bocca.
Un bacio che bruciava, che li univa in un gioco lussurioso di lingue sempre più avide.
La dottoressa sentì le spalline del suo abito scivolare giù e poi la stoffa quasi strappata via dalle mani sicure e virili di lui.
Finirono contro la parete, per poi cadere entrambi a terra, su un pesante e rosso tappetto di stoffa Turca.
Destresya si sentì spogliare, strappare via il reggiseno con una foca maschia, quasi rude.
Il capitano allora si chinò a baciarle i seni ormai completamente scoperti ed alla mercè di quel formidabile amante.

Guisgard 16-04-2020 01.24.25

I selvaggi si voltarono verso Cavaliere25 ormai stremato.
Uno di quelli lo prese di peso e poi insieme ad un altro lo tracinarono sul terreno, fra le piante giganti e le radici colossali di quel mondo.
Alla fine, senza un briciolo di forza, il ragazzo fu portato in un villaggio che sogeva in uno spiazzo, tra alti canneti, folti tamarindi ed altri alberi dai frutto grossi come palloni di Calcio e dalla buccia di un colore fluorescente.

Guisgard 16-04-2020 01.27.17

La porta si aprì e Gwen vide entrare un idigeno.
Era magro, di bassa statura e indossava abiti occidentali nei quali si muoveva in modo goffo, quasi grottesco, come se fosse una sorta di scimmia ammastrata.
Mormorò qualche parola incomprensibile, ma che alla ragazza sembrò un tono bonario ed accogliente.
Le offrì allora un vassoio con della frutta.

cavaliere25 16-04-2020 01.29.11

Dove siamo dissi guardando il villaggio voi abitate qui? Domandai guardandomi intorno poi cintinuando a guardare il villaggio chiesi acqua ho sete avevo caldo ero tutto sudato e avevo la gola secca

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