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Gwen riprese a suonare.
“Si, decisamente.” Disse Elv. “La sbornia passa presto per uno come me.” Ascoltando quelle note. “E' dall'adolescenza che bevo vino, dunque so reggerlo bene.” Avvicinandosi alla ragazza che suonava. “Dopotutto hai visto anche tu, no? Non ho perso il controllo, neanche davanti alle tue nudità.” Vicinissimo ai capelli di lei. |
"Ah...era il famoso Frate Nicola..ne avevo sentito parlare, infatti sapevo era in quel monastero ora abbandonato, ma non lo avevo mai conosciuto" rimasi pensierosa alle sue parole.."Guardate, le prigioni non sono il massimo e forse nemmeno sicure...se volete posso lavorare solo in cambio di vitto ed alloggio..tempi addietro si poteva ambire a fare la domestica a qualche signora o signorotto ma ora significherebbe darsi a chi sta perpetrando le nostre terre..guardate...qualcosa troveremo..o dovrò andare proprio alle prigioni" sorridendo e speranzosa di poter trovare un modo per campare anche misero.
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Le avventure di Tafferouille
Una stanza!
Da quanto tempo era che non dormivo in una stanza? Ero davvero contenta, e sorrisi al padrone del castello. "Grazie.." entusiasta "Davvero.." annuendo con un sorriso. Allora mi alzai mente Petrone ci faceva strada. Mi voltai un'ultima volta verso il padrone del casello. "Buonanotte monsieur.." dissi poi, con un leggero cenno del capo. Prima di seguire Petrone al piano di foto. |
Pavel portò in giardino Nyoko tenendola in braccio.
Raggiunsero un albero di arance e lui posò la ragazza sulle forti radici, per poi sedersi accanto a lei. L'aria frizzante del mattino ed il tiepido Sole di Gennaio lambivano i loro volti, mentre una leggera e profumata brezza invernale soffiava limpida tra i loro capelli. “Si sta molto meglio qui fuori...” disse lui “... non è vero?” |
Il locandiere annuì ad Altea.
“E sia, per ora lavorerete qui alla locanda in cambio di vitto ed alloggio.” Disse. “Anche se non so per quanto potrà essere. Intanto cercheremo comunque un altro lavoro per voi, in modo da potervi dare un impiego redditizio. Venite, vi mostro la vostra camera.” |
Arrivammo in giardino, poi con delicatezza mi posò sulla radice di un albero. Dal profumo che emanava, riconobbi si trattasse di un arancio. "Si..." dissi alle sue prole, "molto meglio" rilassandomi sentendolo vicino a me. Il cuore mi batteva forte dall'emozione. Chissà con quali colori i miei occhi si sarebbero mischiati, se avessi potuto vedere i suoi occhi, gli occhi di Pavel.
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Sorrisi ascoltando la risposta.
Non si direbbe... Sentii poi che si avvicinava. Sentii che era vicinissimo ai miei capelli. Mi imposi di mantenere il controllo, ma non era facile. "Forse, monsieur, perché il vino che vi siete portato appresso in quella bottiglia non era d'accordo coi vostri intenti e vi ha fermato prima..." dissi ironicamente, con un sorriso. Dopotutto, non mi ero certo sognata che mi aveva presa per mano e portata verso il letto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Oh vi ringrazio" sospirando...mi rilassai, se fosse stato un uomo affascinante lo avrei abbracciato per la generosità "Vedrete..risolveremo la situazione" e lo seguii nella mia stanza prendendo la mia sacca e stringendo la spada.
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Il padrone del maniero sorrise e mostrò un inchino a Clio.
“Un momento...” disse Ozillonne “... non conosciamo ancora il nome del nostro Anfitrione... a chi dobbiamo questo cortese invito e questa cavalleresca ospitalità?” “Beh, diciamo che è un dare ed avere...” ridendo Isolde “... dopotutto noi abbiamo offerto il pasto.” “Avete ragione, amici miei...” alzandosi il padrone “... diciamo che un tempo sono stato ricco di averi e di Amore, poi, smarrito il tutto e diventato povero, mi sono reinventato Arlecchino.” Con un sorriso. “Dopotutto al mondo, oltre al castello, mi è rimasto il sorriso e per questo prendo ogni cosa con sarcasmo ed ironia, insomma niente troppo sul serio. Comunque, se vi interessa, il mio nome è Cristiano.” "Arlecchino ha molti nomi..." Zordone "... e soprannomi..." "Chissà." Ridendo Cristiano. "Buon riposo, amici miei." http://images2.fanpop.com/images/pho...37-436-500.jpg |
I due giovani restarono per un po' all'ombra di quell'albero, fin quando Pavel si alzò e colse l'arancio più grosso e maturo che pendeva da quei rami.
Allora lo sbucciò e preso uno spicco lo portò vicino alle labbra di Nyoko. “Assaggia...” disse “... le arance di giardino sono dolci e succose...” |
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