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Alle parole di Blake risi..."Non ci sono più i Taddei di una volta? Io invece lo immagino diverso da voi, un uomo di una età, amante della quiete, non amante delle feste e annoiato dalla vita...e speriamo abbastanza superstizioso per vendere un castello a una bella stilista..voi sapete il nome...non si sa nemmeno quello?" sorseggiando lo spumante e assaporando il fresco frizzante sulla lingua.."A mio avviso sarà talmente noioso che domani nemmeno si presenterà a colazione...magari non vuole nemmeno gente in giro...oh, lo stiamo distruggendo".
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Il rampollo non sembrava affatto un ragazzino viziato a un primo sguardo.
Anzi, era molto afffascinante, molto molto affasciante. Decisamente... Restai per un momento a fissare i suoi occhi. Erano bellissimi, gli occhi più belli che avessi mai visto. Un azzurro così inconfondibile, così particolare, come non mi sembrava di aver mai visto prima. Perchè non era un vero e proprio azzurro, tutto piatto e uguale... no, era formato da mille striature diverse di tonalità che si intrecciavano tra loro dando vita a qualcosa di unico, prezioso come quella macchia dorata che circondava la pupilla, rendendo ancora più particolari e unici quegli occhi così belli. Mi sembrò di annegarci dentro, rimasi per un lungo momento a fissarlo imbambolata. Fortunatamente le altre mi diedero manforte e lo incalzarono. Sorrisi alle sue parole. Oh, guardalo che ha notato le nostre gonnelline...no dai, a questo non piacciono i maschietti, date retta a me! "Oh no... noi siamo sempre calde..." con la voce stessa, calda e sensuale, che per un momento, un momento solo stonò con il mio aspetto da ragazzina. Ma poi tornò lo sguardo divertito e vispo. "Allora ci aiuterai?" prendendogli le mani nelle mie "Ci aiuterai a prendere un bel voto? Ti prego, ti prego!" con gli irresistibili occhioni teneri e speranzosi. Anche se in realtà i miei pensieri di quel momento non erano nè innocenti, nè ingenui... oh no, nemmeno un po'. |
Elv rise.
“Vedremo se riuscirò davvero a spogliarti di tutto...” disse guardando Gwen negli occhi con tono ambiguo, per poi farle l'occhiolino. Intanto continuava a disegnare sul suo foglio. “In verità ignoro il nome...” disse Blake ad Altea “... lo conoscerà di certo il dottor Guadag... domani sapremo di che tipo si tratta.” Finendo il suo bicchiere. Intanto il galà continuava, nonostante fosse tarda sera. “Quindi?” Arrivando Giuditta. “Scoperto il nome del misterioso ammiratore?” Rivolta ad Altea. |
Continuavo ad osservarlo divertita, cambiando di tanto in tanto posizione sul lettino.
"Chi lo sa..." commentai, guardandolo, mentre sorreggevo il capo con la mano. Era una situazione così ambigua, ma stranamente mi trovavo a mio agio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Domani mattina lo scoprirò...a colazione al castello da lui...Ci penserà Ozzlon, ricordate?" sicura di me.
Poi arrivò Giuditta e le sorrisi e a quella domanda alzai le spalle.."No, anzi sembra la sicurezza non abbia visto proprio nessuno entrare con delle rose rosse in mano...tutto questo è strano non pensi?Molto strano.." perplessa. |
Il rampollo dei Taddei guardò Clio istintivamente, tutta, a quelle sue parole.
“Ohhh, calde...” disse con tono ingenuo, quasi stupito “... riuscite ad essere calde sotto un tempaccio simile? Che brave siete...” guardandole intorno a lui. Guardando le loro gonnelline leggere e corte, le generose scollature. “Beh, se sarò in grado vi aiuterò di certo con i compiti...” annuendo divertito “... che genere di compito sono? Che materie studiate?” “Eh, sono compiti davvero difficili!” Esclamò Kyra con tono ambiguo. “Forse ci manca proprio un maestro che sappia metterci in riga!” Con tono sadico Lys. Ozzlon le guardava imbambolato. “Direi di andare al castello, milord.” Fece Guadag. “Credo sia giusto lei lo veda.” "Non mi sembra un tipo che abbia dimestichezza con le donne..." sottovoce Ozzlon a Lion, per poi ridere. Elv sorrise, poi si avvicinò al lettino. Adagiò due fiori sui piedi nudi di Gwen e nel farlo finì con l'accarezzarli piano, con le dita delicate e sensuali per tutta la pianta. Poi fissandola sollevò piano il lembo del vestito, scoprendo ancora un po' le sue gambe. “Così va meglio...” disse pianissimo, per poi tornare a disegnare. Giuditta sorrise. “Magari è un fantasma...” disse divertita “... come i protagonisti dei romanzi gotici... affascinanti e maledetti... forse è come il celebre Fantasma dell'Operà...” rise fissando Altea. “Che fantasia ha, miss.” Fece Blake. “Magari è un giornalista, oppure un collezionista di abiti, chissà.” |
Ascoltavo divertita sia Blake che Giuditta..."La ragione contro la fantasia...io propengo dalla parte di Giuditta..magari è lo stesso tipo misterioso che.." ebbi un fremito "Mi ha salvata quella sera da voi nel cottage, Sir Blake, ne parlavano pure alla tv...chi mai può aver rotto quella mazza di legno con forza e fatto scappare quelle donne...magari ho un angelo custode, romantico ed affascinante" e guardai le rose rosse che facevano bella mostra in un vaso di antica porcellana francese.
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Lo seguii con lo sguardo mentre si avvicinava.
Fu difficile restare ferma in quel frangente, durante quelle carezze delicate ma sensuali prima sui piedi, poi sulle gambe. E tutto il tempo ricambiai lo sguardo dei suoi occhi neri. L'atmosfera nella stanza si stava scaldando parecchio, impossibile non notarlo. Continuai a seguirlo con gli occhi mentre tornava al suo posto e da lì i miei occhi non si mossero più. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Blake rise.
"Anche lei in fatto di fantasia non scherza, miss." Disse ad Altea. "E perchè mai?" Giuditta. "Dopotutto qualcuno sarà pur stato, no? Non si disarmavano da sole quelle teppiste. Chissà... forse davvero è un tipo che ama restare nell'ombra..." "Non era un uomo solo." Fece Blake. "Un solo uomo non poteva mettere in fuga quelle dannate teppiste." Elv tornò a disegnare, guardando Gwen stesa sul letto e con quasi tutte le gambe scoperte davanti a lui. "Dimmi..." disse disegnando "... ti imbarazza star qui? Magari sei una ragazza timida, pudica..." sorridendo, per poi avvicinarsi ancora, abbassare la spallina del vestito di lei e facendo scendere i capelli rossi sulla spalla nuda e sulla scollatura ora più accennata. |
"Infatti io ero a terra...ho sentito una persona, figura...non saprei definire..e già questo basta per rendere pure questo un mistero, non pensate? Ma poi non c'era più...la luce si era accesa...e non vi era traccia di lui o lei..o chi potesse essere...quindi potrebbe essere un fantasma..o chissà cosa" guardando Giuditta che pure lei ora iniziava a parlare di paranormale e misteri.
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