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“Si.” Disse Layla con un sorriso, per poi voltarsi ed andare via, svanendo poco dopo nel buio della sera.
Un attimo dopo Altea vide un corvo volare sul crostone, per poi puntare verso il castello baronale. https://s.abcnews.com/images/Technol...0504_wmain.jpg |
Missan andò via, lasciandoci soli.
Allora mi avvicinai ad Elv, stringendolo da dietro mentre guardava oltre le finestre. "Si risolverà tutto, vedrai. Noi siamo la loro minaccia, non il contrario. Tutto passerà così com'è arrivato" dissi dolcemente e con convinzione. Davvero ci credevo. Non mi sarei fatta rovinare l'eternità da stupidi mortali. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il corvo, bello e misterioso come la notte, nero come la pece.
Rimasi un momento lì ferma e guardai verso il castello, era laggiù. No, non poteva essere Lady Layla..mi sentivo strana ma mi feci coraggio. Ma non volevo farmi notare che andavo nel castello, mi guardai attorno tra gli alberi, temevo i soliti curiosi fossero venuti a vedere sul crostone dopo che le campane avevano suonato. Avrebbero sicuramente inventato storie pure su di me. Aprii quindi il mio ombrellino e mi nascosi sulla sua penombra, barcollando al buio per arrivare poi fino al castello e suonai il campanellino. |
Elv annuì, prendendo le mani di Elv fra le sue.
La sera era giunta silenziosa, ma la notte ormai si era appropriata di tutto. Nel profondo buio attorno alla città mille ombre e spettri sembravano rincorrersi. Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. |
Altea si assicurò che non ci fosse nessuno a spiarla sul crostone e poi si diresse al castello.
Giunta lì, bussò e ad aprire venne la vecchia servitrice. “Buonasera, madama.” Disse, per poi farla entrare. |
Destresya restò nuda, nell'aria fresca di quella sera profana e proibita.
Tutta nuda, solo con le scarpe alte ai piedi. Poco distante anche Lila era completamente svestita, guardando la padrona ed il conte. Lui le guardò entrambe, a lungo, ovunque, con i suoi occhi azzurri ed assetati di lascive sensazioni. Le guardò ancora ed ancora, in un modo in cui ogni donna per bene si fosse indignata ed offesa. Poi fissò Destresya negli occhi e sorrise appena. “Madama...” disse con tono caldo, fiero e perverso “... può una semplice ragazza gareggiare con una dea? Voi che siete oltre il bene ed il male, oltre la moralità ed oltre ogni remora? Voi, capace di far alzare ogni scettro e poi svuotarlo di ogni potere e valore solo per capriccio? Voi, che come detto potete mutarvi in una notte come questa in ciò che più vi aggrada? Come potrei scegliere altro a questo mondo che non sia la vostra bellezza, madama?” Scivolando con lo sguardo lungo il suo corpo, i suoi seni, il sesso biondo, le gambe, fino a quelle scarpe alte degne di una simile sovrana oscura. |
Gli sorrisi, stringendo le sue mani.
Non pensavo lo avrei mai detto, ma si preannunciava una notte molto molto lunga da passare. I pensieri erano infiniti e quasi non riuscivo a tenerli a bada per quanto correvano. Questo intoppo davvero non ci voleva, nella nostra condizione già di per sè compromessa. Poi, bussarono alla porta e mentre andavo ad aprire speravo che fosse Missan con delle buone notizie per noi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aprì la porta e vide Blasius sulla soglia.
Aveva un ampio sorriso e l'aria di chi aveva appena scampato un bel grattacapo. “Volevo tranquillizzarvi.” Disse. “L'enigma è risolto. Tutta colpa di quell'uccellaccio.” Annuendo. |
Era Blasius, con un bel dipinto stampato in volto.
Ah. Tutto risolto? Beh, tanto meglio per noi. "Oh, ottimo" dissi, guardando per un attimo Elv, poi guardai Blasius "Ma di che uccellaccio parlate?" con curiosità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Una stupida gazza..." disse Blasius a Gwen "... una gazza ladra... ha fatto il nido in questo vicoletto. Ha garantito tutto ciò il signor Stainov. Lui stesso l'ha vista più volte e diverse volte gli è entrata in casa. Lui è cacciatore e domattina cercherà di prenderla." Annuendo.
"La gazza ha preso il ciondolo dunque?" Elv. "Esattamente." Ridendo il padrone di casa. "Ora vado, è tardissimo. Buonanotte, signori. E perdonate l'inconveniente." Andando via. |
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