Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Piazzale (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=21)
-   -   La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2090)

Clio 15-05-2013 20.42.48

Li osservavo, eppure mi apparivano lontani e indistinti.
Mi chiesi perchè non fossi terrorizzata, in preda al panico e tutto il resto.
Forse il mio cuore non era più in grado di impressionarsi, nè di intenerirsi. E' questo il prezzo che si paga. Ma io lo sapevo fin da subito, e non me n'era mai importato.
Non avrei mai lasciato che accadesse di nuovo. Lo avevo promesso a me stessa quel giorno, mai più.
Mi avvicinai ad un tavolino lasciato incustodito e mi versai dell'ottimo spumante.
In un modo o nell'altro, il fresco gusto della bevanda mi allontanò per un momento da quella stanza.
Fu allora che la vidi, un'ombra. No, non era proprio un'ombra, ma una persona nascosta dietro una porta.
La osservai per qualche istante, poi, lentamente, mi avvicinai.
Percorsi il perimetro della sala ormai deserto e mi ritrovai dopo poco accanto alla porta.
C'era qualcuno. Non riuscii a distinguerne i lineamenti, ma ero sicura che ci fosse.
Lanciai un'occhiata nella stanza, non indagatrice o inquisitoria, ma complice.
C'era qualcosa che mi aveva spinto fin lì, come se qualcosa accomunasse le uniche persone che restavano in disparte.
Mi appoggiai allo stipite della porta, lentamente, con lo sguardo rivolto verso gli ospiti e la polizia.
Certo che aveva proprio una bella visuale!
"...Gran bel guaio..." dissi rivolta allo sconosciuto, ma senza voltarmi.
"..già immagino le conferenze stampa, i comunicati... i visi cordiali che rassicurano la gente, riempiendola di bugie.." scossi la testa prima di sorseggiare un altro po' di vino "...è una vera tragedia.." sussurrai, troppo calma, considerando la situazione.
Rimasi per lunghi attimi appoggiata allo stipite, il bicchiere in mano, i piedi incrociati l'uno sull'altro, lo sguardo nel vuoto, come se davvero potessi osservare senza essere vista.
"..Mi chiedo cosa o chi ci sia dietro tutto questo.." sussurrai "...probabilmente non lo scopriranno mai..." sorrisi, beffarda "...di certo hanno rovinato la festa al padrone di casa..".

Guisgard 16-05-2013 00.41.30

Altea così simulò un malore.
Josephine, che comprese le intenzioni della sua amica, cercò di darla a bere al poliziotto.
Quello però non aveva intenzione di fare entrare nel palazzo le due ragazze.
“Se la sua amica si sente poco bene” disse a Josephine “allora chiameremo subito un'ambulanza, così da farla portare in ospedale. Lì avrà tutte le cure del caso.”
“Ma, in verità...” fece Josephine “... ecco, noi... noi in realtà siamo due giornaliste... veramente, ad essere sincera... si, insomma... io sono una cronista... mentre la mia amica è... è un'esperta di storia e letteratura... e volevamo... si, cioè... siamo qui perchè dobbiamo scrivere un libro... un libro sulla storia dei Taddei... la maledizione e tutto il resto...”
“Giornaliste?” Ripetè stupito il poliziotto. “No, mi spiace. Ma ho l'ordine di non far passare nessuno. Ordine dell'ispettore. E ora vi pregherei di andare via. E se la sua amica davvero sta male, allora come detto chiameremo un'ambulanza.”
“Comodo, agente!” All'improvviso una voce.
“Chi è là?” Scattando il poliziotto.
“Ma come? Non riconoscete più gli amici voi della polizia? Sono io... Daiz... Occhio di Falco Daiz... ma per gli amici solo Daiz.” Sorridendo.
“Cosa? Sei tu?” Indispettito l'agente. “Cosa ci fai qui? Nessuno può passare senza autorizzazione! E di sicuro tu non hai nessuna autorizzazione!”
“Ero qui solo per una passeggiata.” Fece Daiz. “Poi ho visto tutte queste auto della polizia e da buon cittadino mi sono insospettito.”
“Non c'è nulla da vedere.” Fissandolo il poliziotto. “Quindi fila.”
“Dovrebbe essere più gentile, agente.” Accendendosi una sigaretta Daiz. “Soprattutto con queste due ragazze... visto che sono con me...”
“Dovevo immaginarlo!” Scuotendo il capo il poliziotto. “Le inventeresti tutte per le tue indagini! Ora però prendi le tue due amiche e fili via! O vi ritroverete tutti in un mare di guai!”

Guisgard 16-05-2013 01.10.33

Quella figura, ancora avvolta nella penombra, ascoltò con attenzione ogni parola di Clio, continuando a guardare verso i poliziotti e gli ospiti che ancora si trovavano dall'altra parte della sala.
“O magari” disse all'improvviso “hanno solo fatto un piacere al padrone di casa...” il suo sguardo passò da quelle persone alla ragazza “... ora avranno qualcosa a cui pensare e probabilmente lo lasceranno in pace...” alle sue spalle si intravedeva il lungo corridoio animato da un debole chiaroscuro.
Vi erano diversi ritratti alle pareti e raffiguravano i vari Arciduchi che avevano nei secoli dominato a Capomazda.
Non erano ben visibili, ma lo erano i loro sguardi.
Quelli almeno raggiunti dal contrasto tra la debole luce e la vasta oscurità del corridoio.
E dalla penombra apparivano visibili solo gli occhi di quella figura, proprio come per i ritratti degli Arciduchi.
Occhi che ora erano su Clio e la studiavano con attenzione.
Come se da quella corazza di semioscurità, la figura potesse osservare senza essere vista.
“Lei” continuò la figura “non sembra aver paura di tutta questa storia... perchè? E' incosciente, o soltanto cinica?”
http://www.elle.it/var/elleit/storag...ly_638x458.jpg

Clio 16-05-2013 09.00.18

Sorrisi, nel sentire che quella strana figura mi rispondeva.
"...lei dice?" Risposi, senza voltarmi pensando alle parole sul padrone di casa.
"....e io che mi immaginavo il giovane miliardario come uno che ama stare al centro dell'attenzione... Se è come dice lei potrebbe iniziare a starmi simpatico..." Sorrisi "...ma si sbaglia, non lo lasceranno in pace, spieranno ogni sua mossa per dimostrare che non è all'altezza di guidare l'azienda di famiglia.." Scrutai il signor Tondo da lontano "...non aspettano altro, mi creda...".
Finii lo spumante con un sorso deciso "...e comunque, non mi permetto di giudicare chi non conosco, ma soprattutto non sono affari miei...".
Non so perché, ma mi voltai nuovamente verso il corridoio ed osservai quegli occhi.
Restai immobile a guardarli nell'oscurità, passai lentamente dai quadri a quelli della figura immersa nell'ombra.
Mi colpirono le sue parole.

Citazione:

“Lei” continuò la figura “non sembra aver paura di tutta questa storia... perchè? E' incosciente, o soltanto cinica?”
Sorrisi.
"...ha ragione, l'avevo quasi dimenticato ... Dovrei essere terrorizzata, mettermi le mani nei capelli e strillare, si salvi chi può.. Mi dispiace non è nel mio stile... Non è cinismo, né incoscienza.. Temo sia deformazione professionale... Non ci faccia caso... Sono abituata a osservare le cose con distacco e occhio critico.. Le guerre, i massacri.. Vanno contestualizzati... Vede, la mia mente si è già attivata, pensa a cosa scriveranno un domani di questa storia, alle fonti che avranno a disposizione, a quanto saranno contraddittorie...".
Ho già avuto la mia parte di terrore... Non accadrà più..
Sorrisi nuovamente "...beh che dire di lei.. Non è che la veda correre dai giornalisti e dai poliziotti in preda al panico..." Mi voltai nuovamente con un sorriso.
E di nuovo vidi quegli occhi puntati su di me.
"...Sono i Taddei, non è vero?" Indicando col bicchiere ormai vuoto i ritratti alle pareti.
"...mi hanno sempre colpito i loro occhi... Hanno qualcosa di indecifrabile.. Un particolare che non si dimentica, che ti torna in mente quando meno te aspetti....".
Per un momento provai l'insensata voglia di muovere un passo ed entrare in quel corridoio così da dare un volto a quegli occhi.
Ma poi pensai che se quella figura se ne stava nascosta aveva i suoi buoni motivi, e sarebbe stato molto scortese da parte mia violare il suo rifugio.
Mi limitai a sorridere, con gli occhi in quelli della figura, per poi distogliere lo sguardo e tornare ad osservare la sala.

Altea 16-05-2013 14.19.24

Feci finta, ovviamente, di riprendermi e assistetti a tutta la scena, chi era quell' uomo Daiz??
"Ci deve essere un errore" dissi all'agente "noi non conosciamo affatto questo uomo e poi la mia amica ha mentito..." guardai Josephine, come poteva essere stata cosi sciocca.."Non volevamo dare all'occhio ai fotografi e ai giornalisti...ebbene, io sono..la cugina dell'ultimo erede dei Taddei, vi prego scortatemi fino a lui in modo possa sincerarmi egli stia bene" finsi lo sguardo più serio che potesse esserci...ecco come giocare bene la mia ultima carta.

Guisgard 16-05-2013 18.04.48

“Forse perchè” disse quella misteriosa figura a Clio “a differenza di quei giornalisti e di quei poliziotti io non ho la loro stessa ossessione di sopravvivere ad ogni costo...” la sua voce era bassa, come se non fosse attraversata da nessuna emozione “... e poi...” esitò “... e poi non vogliono me i terroristi...” i suoi occhi continuavano a studiare la ragazza “... si...” annuì in maniera impercettibile “... sono i Taddei...” riferendosi ai ritratti “... e come fantasmi osservano tutti coloro che attraversano queste stanze... sa cosa rende insopportabile vivere con dei fantasmi? Lo spavento che possono dare? La paura? No... io trovo insopportabile il silenzio dei fantasmi... ti osservano senza rispondere a nessuna delle tue domande, delle tue paure...” restò in silenzio per un lungo momento “... e lei? Lei invece cosa scriverà domani di questa storia? Di questo assurdo teatro e delle marionette che lo animano?”

Talia 16-05-2013 18.26.53

Sorrisi appena a quelle parole dell'anziano maggiordomo... sorrisi ed annuii appena...
"Potete chiamarlo così, signor Kuon, se volete..." mormorai "ma penso che non gli farà piacere... in fondo lo conosco così poco e..."
E tuttavia quel cameriere che giunse di corsa mi zittì...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 54687)
In quel momento entrò uno dei camerieri.
“Signor Kuon...” agitato lui “... ha visto in tv? Poco fa?”
“Di cosa parli?” Chiese il maggiordomo.
Il cameriere allora prese il telecomando ed accese la tv, dove andava in onda il notiziario in un'edizione straordinaria.
“Ancora attonita l'intera città e le industrie Taddei” diceva il notiziario “per il messaggio shock trasmesso su un network sconosciuto e rivendicato dal misterioso gruppo terroristico autodefinitosi Tarantole Rosse...”
E rimandarono in onda il messaggio:
“Bontà Divina...” mormorò sconcertato Kuon.

Rimasi per lunghi minuti a fissare il televisore, quasi incredula...
uno strano brivido gelido mi era sceso lungo la schiena alla vista di quegli occhi e nell'udire quelle parole...
lentamente mi voltai verso Kuon...
"Ma..." mormorai "Ma cosa significa? Perché? Che... che senso ha tutto questo?"
Ma all'improvviso un'altra idea mi colse...
tanto prepotente da sovrastare tutte le altre...
"Taddei Corporation?" sussurrai "Taddei? Volete dire che il signor Guisgard è..."
esitai...
"È..." con la voce quasi impercettibile "è... l'erede di Robert de' Taddei?"
E, mio malgrado, iniziarono a farsi strada nella mia mente le oscure parole del misterioso uomo al cimitero... parole alle quali, fino a quel momento, non avevo dato alcun peso...

Clio 16-05-2013 19.12.55

"...già, sopravvivere ad ogni costo è terribilmente sopravvalutato..." Sussurrai appena.
Guardai nuovamente nell'oscurità.
"...io? Io non scriverò nulla su questa storia... È affare dei giornalisti, non degli storici, anche se qualcuno crede il contrario..." Scrollai le spalle "... Però mi piace, l'idea delle marionette.... Direi che ha colto nel segno... E, se è per questo non vogliono neanche me, come non vogliono la maggior parte delle persone in questa stanza, eppure sono terrorizzati...".
La mia voce era calma, come se il tempo su fosse fermato, come se non ci fosse nessun attacco e nessun ultimatum.
Ripensai alle parole sui fantasmi.
"...il silenzio.." Mormorai.
Poi, di scatto, mi voltai e sorrisi.
"...lei lo sa, vero che è terribilmente scortese parlare con una fanciulla nascosti dall'oscurità?" Sorrisi, senza distogliere lo sguardo da quegli occhi intensi "...potrei iniziare a farmi strane idee sul perché se ne stia rintanato, che so.. Magari lei stesso è un terrorista, e io me ne sto qui a disquisire sulla paura e l'assurdità della vita.." Senza distogliere mai lo sguardo ".. O magari.. Non lo so.. È allergico alla luce..". E feci l'occhiolino.
Risi, piano.
"...non si preoccupi, non ho intenzione di muovere un passo.. Anche perché poi lei scapperebbe e io non avrei nessuno con cui conversare così bene...".
Posai lo sguardo dall'altra parte della stanza, vidi gente in preda al panico che fabbricava e si agitava.
Dev'esserci qualcosa che non va in me, pensai ascoltando il mio respiro calmo e regolare.

Guisgard 16-05-2013 19.32.31

A quelle parole di Altea, Daiz esplose in una sonora risata.
“Voi” disse l'agente alla ragazza “siete la cugina del signor de' Taddei? Bene, potrei vedere i vostri documenti? O deve pensare che tutta questa sceneggiata è solo un proposito per introdursi senza invito ed autorizzazione nel palazzo?”
“Ecco, noi...” balbettò Josephine “... forse dovremmo andare, Altea...”
“Ah, è davvero uno spasso!” Esclamò Daiz. “E pensare che tutti i giornali affermano sia rimasto uno solo dei Taddei! Sai che scoop ora che è saltata fuori anche sua cugina!” E rise ancora.
“Sono io...” parlando alla radio il poliziotto “... mandate qui una squadra... ci sono due donne sospette... sono all'ingresso Ovest del palazzo...”

Altea 16-05-2013 19.50.40

"Ovviamente siamo cugini di lontano grado...e non posso svelare i segreti di famiglia" risposi per avvalorare ancora di più la mia tesi..quel agente chiamò la polizia, presi Josephine per mano, iniziai a correre e fortunatamente arrivai a una porta...si apri, entrai nella dimora e chiusi la porta a chiave.
"Ecco Josephine, siamo entrate...e ora è meglio ci sbrighiamo..o ci prenderammo...saliamo subito al piano di sopra tramite queste scale" e imboccammo delle scale che portarono in un corridoio.

elisabeth 16-05-2013 20.48.54

Lasciammo il castello....senza che nessuno fece l'atto di fermarci.....tutto tranquillo, infondo quella giornata secondo le ultime situazioni mi sembrava atroce...pensavo di non rivedere l'ospedale.....o per lo meno non nei prossimi giorni.......eppure il Dott.Venth....era arrivato come la manna dal cielo.....incomincio' a spiegarmi come stavano le cose e i loro studi che sembravano ancora a d un punto morto..o comunque niente che potesse prevedere dei cambiamenti veloci eppure Oydo...mi sembrava cosi' sicuro..." Dott.Venth...non so' come ringraziarvi......ho cercato di spiegare al Dott. Oydo che era una follia e non solo la sua richiesta....ma i tempi erano stretti.....e poi, eticamente io non avrei mai acconsentito ad uno studio su una sperimentazione del genere.......la fantascienza e' stata molto semplicistica in fatto di uomini macchina.....ma collegare le terminazioni nervose da quella corazza al corpo di un uomo...perdonatemi ..... saro' pure un medico da quattro soldi..preferisco lasciare perdere..........dimenticatevi di me...e io mi dimentichero' di voi...statene certo.......non c'e' bisogno che ve lo giuri....."....la macchina intanto sfrecciava sulla statale......l'aria della sera incominciava a rinfrescarsi......non vedevo l'ora di tornare in ospedale...

Guisgard 17-05-2013 01.16.00

Altea e Josephine, con quel gesto improvviso e maldestro, scapparono via e si intrufolarono in un ambiente chiuso che dava in un corridoio.
Ma ad un tratto si ritrovarono davanti due individui.
“Da qui non si passa.” Disse uno dei due.
Erano alcuni dei guardiani del palazzo.
Presero allora le due ragazze e le condussero fuori, dove trovarono i poliziotti.
“Consegnatele a noi.” Fece uno di questi. “Un po' di tempo al fresco le convincerà a chiarirci il perchè di questa voglia di entrare qui.”
Ma proprio in quel momento arrivò di nuovo Daiz.
“Sono con me queste due donne.” Disse ai poliziotti. “Rispondo io di loro, agenti.”
“Hanno detto di non conoscerti, Daiz.” Fissandolo uno dei poliziotti.
“Oh, era solo una parte del nostro piano.” Sorridendo Daiz. “Perchè cercavamo indizi per le nostre indagini. Fidatevi.” E fece l'occhiolino ad Altea e a Josephine.

Guisgard 17-05-2013 01.35.33

L'auto condusse così Elisabeth di nuovo in ospedale.
Venth la salutò e la ringraziò ancora per la sua cortesia e disponibilità.
La donna allora tornò nel suo ufficio e cominciò a dedicarsi a varie pratiche da ultimare, prima di iniziare il suo giro nel reparto.
Ma un'ora dopo, un suo collega la raggiunse.
“Elisabeth...” entrando “... hai sentito alla tv? Sembrano giorni di pura follia questi. Prima le minacce di quei terroristi alla Taddei Corporation, poi quello spaventoso incidente nel quale ha perso la vita uno stimato scienziato... il dottor Venth...”

Guisgard 17-05-2013 01.50.19

“Forse” disse quella figura a Clio “sono anche io un fantasma... proprio come i duchi di questi ritratti... e magari vittima, come loro, della maledizione... lo sa” abbozzando un leggerissimo sorriso “che secondo la leggenda la maledizione colpiva quando uno dei duchi si innamorava? Quindi è per il bene della bella fanciulla che il fantasma se ne sta qui nella penombra... un po' come il celebre Fantasma dell'Opera... o come il Conte di Montecristo, quando resta nell'ombra per non farsi riconoscere dalla sua Mercedes...”
In quel momento lo smartphone di Clio cominciò a vibrare per un sms.
“Dottoressa, sono Asevol. So che è a quel pranzo nel Palazzo dei Taddei, ma la pregherei, appena può, di passare in facoltà. C'è una questione di cui vorrei parlarle.”
Recitava il messaggio.

Guisgard 17-05-2013 02.18.01

Kuon, dopo lo stupore e lo sconcerto per quelle minacce delle misteriose Tarantole Rosse, fissò Talia.
“Non so cosa pensare, signorina...” disse “... e non so chi siano questi terroristi...” si sedette su una sedia e restò così, in silenzio, per alcuni lunghi istanti.
Poi scosse il capo e tornò a fissare la ragazza.
“Si...” annuendo “... il signor Guisgard è il nipote di Robert de' Taddei... nonché ultimo discendente della sua dinastia...” i suoi occhi ora apparivano indagatori su di lei “... è giunto in città a causa della morte di suo zio... era stato proprio questi a far allontanare suo nipote da Città di Capomazda... ha pagato i suoi studi, i suoi viaggi e tutti i suoi capricci... tutto, pur di tenerlo lontano da qui... ma ora, inevitabilmente, il signor Guisgard sarà costretto a prendere il comando della Taddei Corporation... anche se suo zio ha fatto di tutto per evitare questa cosa...” tornò a guardare la tv, dove l'immagine, divenuta sbiadita, si era fermata sull'inquietante sguardo di quel misterioso terrorista “... e forse perchè voleva tenerlo lontano da queste oscure forze che ora ci minacciano...”
http://i1.ytimg.com/vi/X4htDdHtvWA/hqdefault.jpg

Clio 17-05-2013 11.39.29

"..Dovrebbe essere uno dei Taddei, però, perchè la Gioia abbia effetto... e a quanto ne so ne è rimasto uno soltanto.. deve stare attento.." sorrisi "...ma se è davvero così allora le basterà schioccare le dita e avrà ai suoi piedi le più belle donne di questo paese, amore o no, non credo che perderebbe mai tempo innamorandosi di me...". Mi voltai e feci l'occhiolino all'oscurità.
"...Anche perchè poi dovrebbe farmi innamorare di lei, e.. mi creda.. credo sia un'impresa troppo ardua, anche per uno che vive tra i fantasmi..".
Sentii vibrare il mio smartphone, lo estrassi dalla borsetta e lessi il messaggio.

Citazione:

“Dottoressa, sono Asevol. So che è a quel pranzo nel Palazzo dei Taddei, ma la pregherei, appena può, di passare in facoltà. C'è una questione di cui vorrei parlarle.”
Sorrisi.
"..Il lavoro mi chiama.." sussurrai.
Era un'ottima scusa per lasciare quel posto, infondo il pranzo non era stato dei migliori, l'annuncio dei terroristi e l'arrivo della polizia avevano trasformato completamente l'atmosfera festosa.
Eppure, pensai, non sapevo nemmeno il nome di quella figura immersa nell'oscurità.
"...Lei sembra conoscere bene questo posto e la sua storia, saprebbe indicarmi anche una via d'uscita? Magari senza dovermi imbattere in quei giornalisti, nei poliziotti, o nel mio accompagnatore.. non ha apprezzato il mio atteggiamento e di certo non capirà il mio lasciare l'edificio con una crisi terroristica in atto..." alzai le spalle "..tanto meglio, cominciava ad essere troppo invadente.." sussurrai "...prenderò la metropolitana...".
Osservai Luke che si agitava insieme agli altri invitati.
Poi, di scatto, mi voltai nuovamente verso il corridoio, e nuovamente trovai quegli occhi fissi su di me.
"..Perchè non viene via con me?" dissi, quasi senza pensarci "..L'ha detto lei stesso: non è lei che vogliono.." sorrisi "..venga con me..." dissi piano "...le va una pizza? Muoio di fame, e non credo che qui proseguiranno con questo pranzo: il re è morto, lunga vita al re.." scrutai quegli occhi per un momento "..Andiamo, offro io... odio mangiare da sola..".
Risi, piano "..Non cercherò di farla innamorare, promesso.." dissi alzando la mano destra come se stessi facendo un solenne giuramento.

elisabeth 17-05-2013 14.15.14

Salutai il Dottor Venth...." Siete stato molto comprensivo dottore Venth....grazie per avermi riaccompagnato......e se avete bisogno di me intendo solo voi.....sapete dove trovarmi....." Scesi dall'auto che sfreccio' via....sull'antica Villa che ospitava la struttura....ed andai subito nel mio studio....molte cartelle si erano ammonticchiate sulla mia scrivania....accesi il pc...ed incominciai a lavorare....l' indomani avrei avuto studio........ogni tanto il mio sguardo andava fuori dalla finestra e ripensavo a tutto quello che mi era capitato nella giornata....e anche alle parole del Dott. Venth...sorrisi...era pura follia.....quando la porta si apri' di botto e un infermieri mi aggiorno sugli ultimi avvenimenti della giornata.....quella giornata che si svolgeva fuori dall' Ospedale......una notizia mi lascio' senza respiro.....sentii il sangue rallentare la sua corsa nelle miei vene....come se ogni cosa perdesse la sua funzione vitale....." Il Dottor Venth....avete detto ?....."....al suo assenso.....mi alzai dalla poltrona e cominciai a camminare avanti indietro...mi aveva lasciata da poco.....certo avevo fatto solo qualche pratica.......non poteva essere saltato in aria con la sua macchina, poi...un pensiero terribile mi passo' nella mente........se lui era veramente morto...io ero veramente nelle mani di un pazzo.......dovevo andar via da li'.......entrai nel bagno e mi tolsi tutto......misi la tuta da ginnastica che tenevo nei momenti di corsette togli tensioni e le mie comode scarpette........presi il mio iphone.....la borsa e via....senza salutare nessuno........non sarei neanche tornata a casa.......ma dove potevo andare...intanto dovevo prendere la macchina e poi strada facendo....ci avrei pensato.......

Altea 17-05-2013 15.53.47

E cosi mi ritrovai nuovamente fuori, quando quell'uomo si avvicinò di nuovo..ma che voleva mai da noi?..Daiz...lo guardai..."Già..Mr. Daiz..questi poliziotti stanno mandando a monte tutto quanto" e gli sorrisi.
Ma che mai stavano mandando a monte? Mi chiesi..chi era quell'uomo..conosceva il corpo di polizia, e loro conoscevano lui...forse era un investigatore?

Guisgard 17-05-2013 18.14.25

La misteriosa figura sorrise a quelle parole di Clio.
I suoi occhi azzurri, illuminati a stento da quel pallido bagliore, erano in quelli chiari di lei.
“L'ha detto lei ora...” disse “... il lavoro la sta chiamando... e temo che il mio presto chiamerà anche me... perciò sono costretto a non poter accettare il suo invito, per ora... e poi, noi fantasmi, viviamo solo di notte, anche se conosciamo molti incantesimi per fare innamorare le ragazze...” fece qualche passo all'indietro, come a volerle indicare un passaggio “... però le farò un favore... esca per di qua... questo corridoio la condurrà ad una scalinata... scenderà così nei garage sotterranei... vi sono tre auto... una Corvette anni'70, una Porsche Carrera e una Lamborghini Diablo... scelga quella che preferisce e lasci il palazzo... ho sentito dire che il signor de' Taddei è molto generoso con le belle ragazze, quasi cavalleresco... quindi magari mi ringrazierà di questo... renderà l'auto quando ci ritroveremo per quella pizza...” e un attimo dopo, proprio come un fantasma, quella figura svanì nella penombra del corridoio.

Guisgard 17-05-2013 18.27.49

Daiz sorrise ad Altea e poi le fece l'occhiolino.
“Si, bellezza, hai ragione.” Disse, accendendosi una sigaretta. “Talvolta i poliziotti sanno essere maldestri come pochi.”
“Falla finita, Daiz!” Sbottò un agente.
“E va bene...” sorridendo ancora Daiz “... ho capito che oggi siete di pessimo umore, amici miei... ok, allora vi lasceremo fare il vostro lavoro...”
“Già e vedi di non farti più vedere da queste parti!” Fissandolo un altro poliziotto.
“Non siamo in un paese libero?”
“Dipende.”
Allora Daiz rise.
“Ok, recepito il messaggio.” Mormorò. “Andiamo, ragazze.”
“Dove vorresti portarle?” Indispettito l'agente. “Queste due sono in arresto.”
“Andiamo, non penserete certo che lasci questo posto senza le mie due assistenti!” Fece Daiz.
“Va bene...” sbuffò l'agente “... ma solo se mi darai la tua parola di non immischiarti più in questa storia.”
“Parola di boy scout!” Esclamò Daiz.
Prese allora Altea e Josephine e insieme lasciarono quel posto a bordo della sua auto sportiva.

Guisgard 17-05-2013 18.42.14

Elisabeth allora, in seguito a quella notizia scioccante, lasciò di corsa l'ospedale.
Prese la sua auto e guidò per un po'.
Mille pensieri si accalcavano nella sua mente.
Mille timori e paure.
Imboccò così la grande arteria mediana, che conduceva fuori dalla città.
La radio in macchina dava vecchie canzoni, quando all'improvviso il programma di musica si interruppe.
“Interrompiamo le trasmissioni” disse la voce del radio giornale “per aggiornarvi sugli ultimi sviluppi delle minacce indirizzate da un misterioso gruppo di terroristi, le Tarantole Rosse, ai membri della Taddei Corporation...”
Ma un tratto una macchina apparve dietro la sua.
Dopo un po' la dottoressa si accorse di essere seguita.

elisabeth 17-05-2013 20.24.30

Ormai in macchina mi sentivo al sicuro....anche se il Dottor Venth doveva provare la stessa sicurezza, eppure ormai era solo un ricordo......avevo preso la statale.......dovevo andare da qualche parte ero come in preda ad un presentimento...canticchiavo nervosa qualche motivo..la radio mandava brani che ascoltavo da ragazzina e poi...le ultime notizzie.....la Taddei Corporation...si in quei giorni avevo sentito anzi per meglio dire avevo letto il giornale.....ma io ero una distratta da Oscar....e in mente non mi rimaneva molto..leggere il giornale era un momento di tranquillita' per impedire a chi mi passava accanto di chiedermi la qualsiasi cosa......avevano ricevuto minacce.....dalle Tarantole Rosse......e chi diavolo erano.....i miei occhi ora non puntavano sempre la strada ma lo specchietto retrovisore......qualcuno stava facendo la mia stessa strada....incomincia ad accellerare e a togliermi qualche camion davanti...ma questi erano sempre dietro.........Le tarantole Rosse non poteva essere il pazzo del laboratorio......li' era un discorso campato per aria.......no...non poteva essere...anche se Venth era morto dopo avermi accompagnato.......La macchina nera era incollata al mio paraurti...bene affondiamo..per i punti sulla patente...ci pesneremo un'altro giorno con calma......la strada era pessima.....due corsie una a scendere e una a salire......ed il punto era che un lato dava sulla scogliera........era una corsa senza fine......i sorpassi erano imprudenti da morire...infatti.....potevo scegliere solo di morire.....quando distanziandoli......vidi l'entrata di una villetta...era immersa nella vegetazione........una curava mi fu' propizia ed entrai nella villa senza pensare a pfrenare o a scalare di marcia.....portandomi via col muso della macchina una parte di cancello......Non usci' nessuno..nonostante il gran rumore......e portai la macchina dentro sino a farla coprire dalla vegetazione.......avevo l'ansia....le mani sudate...il senso del panico...e la voglia di urlare......la prima cosa che feci fu prendere il cellulare...e chiamare.....mi fermai di colpo......e tolsi la batteria......non avete piu' modo di seguirmi.......rimasi in macchina aspettando la notte, solo allora mi sarei mossa....

Clio 17-05-2013 20.28.27

Sbattei le palpebre un paio di volte.
Non che credessi davvero che quella figura così misteriosa avrebbe lasciato il palazzo insieme a me, ma c'era qualcosa in quegli occhi, qualcosa di ineffabile ed enigmatico che, stranamente, non mi irritava, anzi.
Di solito detestavo essere osservata, eppure quello sguardo non mi dava fastidio.
Le sue parole rimbombavano nella mia mente. Le aveva davvero pronunciate?
Per quanto ne sapeva potevo non tornare più, avere cattive intenzioni.
Ma, infondo, pensai gli occhi rivelano molte cose.
Iniziai a percorrere il corridoio un passo alla volta, mentre mille pensieri si susseguivano nella mia mente.
Come avrei fatto a riportare l'auto? Beh, l'avrei portata l'indomani stesso, ovviamente.
Ma come poteva fidarsi di me, se non si era fidato nemmeno a farsi vedere?
Non sapeva nemmeno il mio nome.
Persa in questi interrogativi arrivai al garage e vidi le tre auto parcheggiate.
Sorrisi.
Erano una più bella dell'altra.
Vidi un pannello con le chiavi, e, senza pensarci due volte ne presi un paio.
Mi sentivo come se stessi vivendo un sogno.
Aprii la borsetta, riuscii a trovare una penna, e strappai una pagina dalla mia agenda.
Così, al posto delle chiavi lasciai un biglietto.

Grazie.
La riporterò massimo domani sana e salva.
Le devo una pizza.
Clio


Sapevo che avevano registrato i nostri nomi all'ingresso e immaginai che non ci fossero molte omonime della musa della Storia.
Sorrisi nuovamente, non sapendo dove girare lo sguardo.
Non stava succedendo davvero, pensai mentre salivo sulla Lamborghini Diablo.
E pensare che i miei amici mi avevano preso in giro quando ero andata con loro al corso di guida sportiva.
Fortuna che non do retta mai a nessuno, eh...
Il garage sotterraneo dava su una stradina secondaria, lontana dalla bolgia dell'ingresso principale.
Così, in poco tempo, mi ritrovai in città, e in men che non si dica, raggiunsi l'università.
Parcheggiai nel garage custodito riservato ai dipendenti.
Spensi il motore, e buttai la testa all'indietro, appoggiata al sedile.
Restai così, con gli occhi chiusi per lunghi istanti, ascoltando il mio respiro.
Mai nella mia vita avrei creduto di guidare quella macchina su strada.
Era un sogno.
Prima di scendere dall'auto, però, mandai un sms a Luke.

Sono dovuta tornare in università. Scusi se l'ho abbandonata. Ci aggiorniamo nei prossimi giorni per le nostre ricerche.

Percorsi velocemente i corridoi, e mi diressi al bar.
Presi un panino al volo e lo mangiai nel tragitto verso lo studio del professor Asevol.
Stavo davvero morendo di fame.
Quando raggiunsi la facoltà e il dipartimento lo avevo ormai finito.
Trovai la porta di Asevol aperta, ma mi fermai sulla soglia e bussai allo stipite.
"...Voleva vedermi, professore?" Dissi lanciando un'occhiata all'interno della piccola stanza.

Guisgard 18-05-2013 00.31.40

Tutto accadde velocemente ed Elisabeth si scoprì, suo malgrado, protagonista di quella scena tanto azzardata, quanto disperata.
La macchina svoltò di colpo, senza frenare o diminuire di velocità.
Un urto violento e poi quel cancello rimasto sopra il cofano dell'auto.
Poi silenzio.
Un silenzio interrotto solo da qualche macchina che sfrecciava rapida sulla strada.
E dell'auto che fino a poco prima la seguiva, Elisabeth non ebbe più tracce.
Poi dalla villetta si accese una luce.
La porta, dopo qualche istante, si aprì ed apparve qualcuno.
“Santo Cielo...” disse quell'uomo avvicinandosi all'auto di Elisabeth “... ehi, tutto bene?” Chiese poi guardando all'interno della macchina. “Va tutto bene? Siete ferito?” Ed illuminò l'interno dell'abitacolo con una torcia.

Guisgard 18-05-2013 01.15.36

“Venga pure avanti, dottoressa...” disse Asevol a Clio.
Il professore era impegnato a cercare alcune cartelle in uno schedario, dando le spalle alla porta.
“Allora, com'è andato il pranzo al Palazzo dei Taddei?” Chiese alla ragazza. “Immagino non benissimo, dato l'accaduto... mi spiace per tutto questo. Ma le assicuro che Capomazda City non è affatto una città in mano a criminali e a terroristi. Purtroppo, o per fortuna, tutto qui ruota attorno alla Taddei Corporation e un simile impero economico è normale che attiri le ambizioni di molti malintenzionati...” si voltò e si sedette alla sua scrivania, posando le schede davanti a lui. “La prego, si accomodi.” Fissandola. “L'ho fatta chiamare perchè credo di poterla distrarre, finalmente, da tutto ciò che è accaduto in queste ultime ore. Dopotutto lei è una storica, non una giornalista.” Sorrise. “Ecco, sono stato contattato da un importante ente privato che sovvenziona varie iniziative universitarie. Ultimamente hanno promosso, in appoggio col Museo Archeologico, un campo scavi a Nord-Ovest di Sant'Agata di Gothia. Hanno contattato poi la nostra università per chiedere collaborazione per le loro ricerche. E hanno fatto il suo nome, dottoressa. Molto probabilmente sono al corrente delle sue ricerche e delle sue pubblicazioni. Ma sarà uno dei loro esperti a chiarirle ogni cosa di questa possibilità.”
In quel momento entrò un uomo nell'ufficio di Asevol.
“Lasci che le presenti il professor Masan, dottoressa.” Alzandosi Asevol ed indicando quell'uomo a Clio.
http://www.wearysloth.com/Gallery/ActorsL/9755-8556.gif

elisabeth 18-05-2013 10.58.22

Non so quanto tempo passo' un minuto un secolo....avevo ancora i pezzi del cellulare tra le mani il cappuccio sulla testa...ed una grande confusione...come cavolo c'ero finita in quella situazione...il cofano della mia macchina doveva essere distrutto....ma anche il cancello del proprietario nono doveva essere granche' visto che meta' era adagiato davanti ai miei occhi.........poggiai la testa sullo sterzo...ero sfinita....quando una luce attraverso' l'abitacolo della macchina........speravo non ci vivesse nessuno in quella casa...ma ormai speravo a vuoto...un uomo...un uomo della mia eta' stava cercando di capire...cosa fosse successo.....infondo avrei fatto la stessa cosa anche io......mi riparai gli occhi con una mano ed alzai la testa dallo sterzo.....col finestrino chiuso gridai..." Tutto bene non si preoccupi.....mi spiace...non conosco bene questa zona...non sono di qui...e la macchina e' uscita fuori strada...fortunatamente c'era la sua villa....".......le mie parole arrivavao all'uomo non in senso compiuto...i vetri della mia macchina......erano particolari...proprio per attutire i rumori.....cosi' aprii lo sportello.......e scesi dall'auto......" Mi spiace, le ho distrutto il cancello....ma la macchina e' uscita fuori strada..devo aver preso la curva in piena velocita'......io sto bene..tranne il mio cellulare che e' andato in pezzi......le risarciro' ogni cosa non si preoccupi...ogni danno sara' coperto.........dovrei fare solo una telefonata......paghero' anche quella ?....."...l'uomo mi guardava pensando che fossi piombata da marte.......entrare in quela villa ...o ci si voleva entrare oppure era impossibile.........e io ero riuscita a fare l'impossibile.....

Talia 18-05-2013 14.29.15

Osservai Kuon accasciarsi sconsolato sulla sedia. Gli posai così una mano sul braccio in un gesto consolatore...
poi i suoi occhi tornarono su di me, vagamente indagatori.
Ed io sostenni quello sguardo, non sapendo quasi cosa pensare...
le oscure leggende di cui avevo sentito parlare quasi aleggiavano nella parole del maggiordomo, eppure io non potevo credere che fossero vere...
lo fissai per lunghi istanti...
"Tenerlo lontano da cosa, esattamente?" chiesi "Un... un attacco terroristico non è cosa che si poteva prevedere... sbaglio, forse?"

Altea 19-05-2013 20.40.53

Non capivo assolutamente cosa stesse succendendo...e poi perchè la dimora dei dè Taddei era cosi presidiata, nemmeno la Reggia della nostra Queen Elisabetta lo era in questo modo.
So solo che mi trovai con quello sconosciuto in una Mercedes sportiva, che correva per le vie di Capomazda..."Scusate Mr. Daiz, ma perchè ci avete, come dire salvate da questa situazione imbarazzante?Chi siete voi? Non vi conosciamo nemmeno, vi ringraziamo, ma gentilmente portateci a casa di mia zia Julien Trevor nella parte nord di Capomazda, io sono solo una studentessa che proviene da Oxford e sono anche piuttosto stanca, domani mi aspetta la prima lezione alla Università Cattolica di Capomazda...e poi inizio a detestare quell'erede dei Taddei, senza nemmeno conoscerlo, uno che fa cacciare le persone in questo modo, che fa una vita agiata tenendosi lontanto e allontanando le persone comuni...anche se io discendo da nobile famiglia come lui e ho una dimora pari alla sua a Oxford...è sono uno sbruffone antipatico!!" e guardai quell'uomo misterioso.

Clio 19-05-2013 21.48.07

"...No, infatti.." sorrisi "..le dico solo che ho dovuto prendere un panino al bar dell'università... non può immaginare il panico e il terrore negli ospiti.. non si preoccupi, comunque.. non sono così facilmente impressionabile.. e, in realtà, non amo le feste mondane, ma ho accompagnato quel fumettista che mi ha mandato..".
Mi sedetti sulla sedia che mi indicava il Professor Asevol e ascoltai quello che aveva da dirmi.
Sorrisi, nel sentire le sue parole.
Erano anni che desideravo andare a Sant'Agata di Gothia, e collaborare con uno scavo sarebbe stato davvero interessante, sempre che gli archeologi vedessero di buon occhio il fatto di avere una storica tra i piedi.
Mi voltai quando il professore mi indicò la porta e mi alzai in piedi nel veder entrare il nuovo venuto.
"...Clio Lester, piacere di conoscerla..." dissi stringendo la mano al professore.
"...Allora, il professor Asevol mi ha accennato ad una richiesta di collaborazione per uno scavo a Sant'Agata di Gothia.. mi spieghi un po' di che cosa si tratta...".
Mi rimisi a sedere, ed osservai i due uomini con aria interrogativa.

Guisgard 20-05-2013 01.04.11

Capitolo VI: La chiesa dimenticata


“Al termine della galleria, fate attenzione nell'oltrepassare l'arco avvolto da una nebbia cangiante e multicolore: potreste rischiare di cadere nel Pozzo della Luna.”

(Abraham Merritt, Il Pozzo della Luna)



Masan fissò Clio con interesse.
Il suo sguardo era penetrante e nei suoi occhi vi era qualcosa di intrigante.
Dai suoi modi e dal suo portamento non sembrava uno studioso, né tanto meno un archeologo.
“Da quando” disse senza smettere di guardarla “al dipartimento mi hanno fatto il suo nome, devo confessarle che ho subito cominciato a farmi un'idea su di lei. Un'idea personale naturalmente. Ma devo dire che, vedendola ora, quell'idea era totalmente sbagliata.” Sorrise. “Le confesso che la immaginavo diversa. Molto diversa. So che sembra la scena di un vecchio film... uno di quelli in cui il datore di lavoro toglie gli occhiali e scioglie poi i capelli della sua segretaria, fino a quel momento un brutto anatroccolo, rivelandone così il fascino. Si, perchè la immaginavo totalmente diversa. Ma non si preoccupi, non starò qui a descriverle il modo in cui questo nostro incontro mi ha sorpreso. Favorevolmente sorpreso.” Si sedette. “Direi allora di passare a cose più importanti. Al perchè io sono qui, dottoressa.” Aprì la sua borsa e prese alcune cartine. “Queste sono le planimetrie del nostro campo scavi a Sant'Agata di Gothia. Gli scavi sono cominciati alcuni mesi fa, in seguito ad alcune scoperte casuali in quella zona. Durante i lavori per un progetto stradale, alcuni bulldozer hanno riportato alla luce diversi manufatti. Da qui poi i lavori sono stati bloccati e tutta la zona è stata oggetto di studi. Alla fine il dipartimento è riuscito ad ottenere i permessi per aprire un campo scavi. E così, man mano, sono stati portati alla luce vari reperti, tutti inquadrati in una stratigrafia riconoscibile e documentata. Fino a quando...” e mostrò a Clio e ad Asevol un prospetto “... quasi per caso, sono emersi i resti di una vasta struttura... resti che per dimensioni, pianta, orientamento e caratteristiche architettoniche sono stati riconosciuti come appartenenti ad un edificio Cristiano... una chiesa. Una chiesa però dedicata ad un Santo il cui culto non era diffuso in quella regione. Un po' com'è accaduto per il culto di Morfeo nella stessa Sant'Agata di Gothia, al quale lei ha dedicato molto del suo tempo, dottoressa. E per questo il dipartimento vuole che lei venga a Sant'Agata di Gothia per formulare un suo parere in proposito.” E le mostrò la planimetria della chiesa.
http://www.francescocorni.com/disegn...arcellona1.jpg

Guisgard 20-05-2013 01.23.38

Daiz rise di gusto a quelle parole di Altea.
“Avete perfettamente ragione.” Disse. “Concordo con voi su tutto. Anche a me gente come quei Taddei mi è sempre stata antipatica.” La sua auto sfrecciava sicura per le strade di Capomazda City. “Tuttavia non per cavalleria vi ho sottratte dalle grinfie di quei detestabili poliziotti, amiche mie. E neanche per la vostra avvenenza, sebbene davvero notevole devo dire.” Fece l'occhiolino ad Altea. “Vedete, sono un investigatore privato e mi trovavo presso la dimora dei Taddei per delle mie indagini. Ma prima di giungere là, ero all'Università Cattolica. E mentre pedinavo un giornalista, ho udito i vostri discorsi.”
“State parlando del signor Dean, vero?” Chiese Jophine.
“Bingo, bellezza!” Esclamò Daiz. “E così ho sentito cose interessanti che riguardano voi due... siete studentesse e a quanto ho capito anche molto preparate. In pratiche voi siete le persone giuste. Quelle che fanno al caso mio.”
“In che senso?” Domandò Josephine.
“Io sono cresciuto nella grande scuola della strada” fece Daiz “e non posso certo vantare conoscenze storiche e archeologiche... ma sono proprio queste che occorrono, oltre all'intuito e all'abilità, per risolvere il caso di cui mi sto occupando. E sarete quindi voi a offrirmi queste conoscenze che riguardano storia e archeologia.”

Clio 20-05-2013 01.25.42

Accennai un sorriso mentre il professor Masan farneticava su quanto fossi diversa da quello che si aspettava.
Lo guardai negli occhi per alcuni istanti, erano così intriganti e profondi, tuttavia, abbassai lo sguardo poco dopo.
"...Ciò che conta è il contenuto dei miei scritti, professore.." dissi, leggermente scocciata "...Quelli non cambiano a seconda del mio aspetto.." dissi piano, con noncuranza.
Ma che razza di discorsi sono?
Fui lieta che la conversazione prendesse immediatamente una piega più interessante, e ascoltai avidamente il resoconto.
Una chiesa... beh siamo a Capomazda, che ti aspettavi?
Quando il professor Masan finì di parlare, alzai lo sguardo e sorrisi.
"...Beh, come lei saprà, avendo letto i miei saggi, non sono un'esperta di santi.. tuttavia, le anomalie in campo religioso mi interessano, e molti santi sono particolarmente interessanti.. di che santo parliamo, esattamente?." sorrisi leggermente "..Avevo sentito parlare dei ritrovamenti casuali e degli scavi, ma devo dire che quest'ultimo ritrovamento è davvero curioso.. e non è molto lontano dal luogo in cui è stato ritrovato il medaglione che ho studiato.. e non solo..".
Restai a guardare il prospetto della chiesa per alcuni istanti.
"..Bene.. posso avere una copia di questi documenti, per favore? In modo da iniziare a lavorarci.." alzai le spalle "...Se il professor Asevol non ha bisogno di me qui in facoltà posso partire da un momento all'altro... mi faccia sapere i dettagli della spedizione al più presto.. sarò ben felice di vedere e studiare sul campo Sant'Agata di Gothia..".
Guardai Masan negli occhi per alcuni istanti, ferma e decisa, poi senza distogliere lo sguardo, sorrisi.
"..C'è altro?" dissi poi, passando rapidamente lo sguardo da un professore all'altro.

Guisgard 20-05-2013 01.29.05

Alla fine quell'uomo annuì alle parole di Elisabeth.
“Si...” disse “... si, certo... venga...” e la condusse nella villa.
Le preparò poi un caffè ristretto e la fece stendere sul divano del suo soggiorno.
In quel momento arrivò una donna.
“Che succede, Martin?” Chiese al marito.
“Per fortuna nulla di che, Marta.” Rispose lui. “C'è stato un incidente, ma senza conseguenze.”
“Incidente?” Ripetè la donna.
“Si, questa signora” indicando Elisabeth “è uscita di strada, ma come detto non ci sono state conseguenze.”
“Forse bisogna chiamare un medico.”
“No, sta bene.” Fece lui.
Prese allora il telefono di casa e lo passo ad Elisabeth.
“Telefoni pure, signora.” Fissandola.

Guisgard 20-05-2013 01.55.58

“Oh, per quanto mi riguarda, lei può partire anche domani, dottoressa.” Disse Asevol a Clio. “Anzi, lei deve partire, visto che rappresenterà la nostra università in quel campo scavi.”
“Così, studiando quel complesso da vicino, potrà farsi un'idea su quel misterioso ritrovamento.” Fissandola Masan. “Lei sa, naturalmente, che Sant'Agata di Gothia apparteneva ai domini ducali. Ma non è stato sempre così. Durante la cosiddetta Lunga Anarchia, la città fu sottratta al dominio degli Arciduchi e posta sotto il comando dell'Arconte Meccanico. Questo fece scoppiare una rovinosa guerra tra Capomazda e Sant'Agata di Gothia, anche perchè l'Arconte si era alleato nel frattempo con il re di Sygma, sulla cui corona i Capomazdesi vantavano diritti. Fatto sta che la chiesa ritrovata fu abbandonata proprio in quel periodo, a causa della volontà dell'Arconte di mettere fine ad ogni forma di superstizione religiosa.”
“Beh...” lo interruppe Asevol “... la superstizione è una cosa e la religione un'altra...”
Masan lo fissò per qualche istante.
I suoi occhi erano diventati freddi ed enigmatici.
“Si, certo...” sorridendo poi “... ma le fonti la raccontano così...”
“Ci sono fonti e fonti.” Fece Asevol. “Ma continui, la prego.”
“Si...” annuendo Masan “... dicevo... la chiesa fu così abbandonata... ma ciò che interessa a noi è il Santo a cui era stata dedicata la chiesa... una Santa per essere precisi... e cioè Santa Caterina... che guarda caso è la protettrice, insieme a San Giovanni Battista, del regno di Sygma... e a Sant'Agata di Gothia non c'è nessun culto dedicato a questa Santa...”
“Mi sembra chiaro che il culto di Santa Caterina sia giunto da Sygma.” Osservò Asevol. “Portato a Sant'Agata di Gothia probabilmente nel momento in cui l'Arconte Meccanico si alleò con quel regno.”
“Improbabile, professore.” Replicò Masan. “L'Arconte era avverso ad ogni forma di religiosità. Non aveva senso edificare una chiesa ad una Santa di un altro regno, quando invece le chiese e i monasteri di Sant'Agata di Gothia venivano chiusi.”
“Si, giusto...” annuì Asevol “... beh, direi che è interessante la cosa, vero?” Rivolgendosi a Clio.
“Molto.” Sorridendo Masan. “E se lei vorrà, dottoressa, partiremo domani stesso per Sant'Agata di Gothia.”

Guisgard 20-05-2013 02.26.47

Kuon fissò Talia per un lungo istante.
“Tenerlo lontano...” disse “... lontano da cosa? Eh, signorina... guardi questa casa... è magnifica, vero? Sa che dentro vi sono custodite opere di valore inimmaginabile? La Galleria Privata degli Arciduchi è un vero e proprio museo... e corredi liturgici inestimabili sono conservati nella Cappella Palatina... e a vedere tutto questo è facile ritenere i Taddei come uomini fortunati, invidiati... ma tutto questo è solo un'illusione... dietro ai rivestimenti marmorei dei corridoi e della sale... tra le colonne e le arcate, i portici e le scalinate... negli sguardi dei ritratti e delle statue... in ogni angolo di questa dimora si annida qualcosa di oscuro... qualcosa che...”
“Kuon...” entrando in cucina Guisgard “... è così che intrattenete i nostri ospiti? Così li mettete a loro agio?” Sorrise. “E poi la nostra bella signorina, a quanto pare, è l'unica ospite che non ha ancora lasciato questo palazzo...” si avvicinò ai due “... e come minimo dobbiamo almeno offrirle quel pranzo che le avevo promesso...”
“Oh, signore...” alzandosi Kuon “... hai ragione...”
“No...” fece Guisgard “... ora però non mi va più quella roba... sarà fredda ormai... no, vorrei qualche altra cosa... qualcosa che non mangio da un po'... magari uno di quei panini per i quali eravate così famoso, vecchio mio...” fissò Talia “... si, due bei panini, con due Coca Cole ghiacciate... e magari li mangeremo sulla loggia...”
“Certo, signore.” Mostrando un lieve inchino Kuon, per poi andare a prepararli.
“Venga...” rivolgendosi Guisgard a Talia “... venga sulla loggia... le farò vedere una cosa unica, incredibile... una cosa che gli altri possono solo sognare...”

Clio 20-05-2013 11.10.41

Ascoltai con interesse il colloquio tra i due professori, e repressi un risolino divertito quando si misero a disquisire su religione e superstizione.
Osservai lo sguardo di Masan, e notai qualcosa di strano, che non avrei saputo definire.
"...Non vorrete mettervi a parlare di religione e superstizione davanti ad una studiosa di religio romana, vero?" dissi divertita.
Stavo già per ribattere le parole di entrambi, ma mi morsi la lingua. Non ero nella mia università, e non potevo permettermi di parlare con la mia solita ironia.
Per mia fortuna, i due professori lasciarono cadere il discorso, soffermandosi sulla chiesa dimenticata e il suo culto.
Lanciai uno sguardo interrogativo quando il nuovo venuto si mise a spiegarmi la Lunga Anarchia, che conoscevo molto bene.
Senza di essa, infatti, i miei studi non avrebbero avuto alcun senso.
"..Santa Caterina, interessante... beh, io normalmente ho a che fare con divinità, ma farò del mio meglio per essere all'altezza del compito che mi affidiate.." sorrisi.
"..Ottimo, allora.. domani andrà benissimo.." mi sporsi sulla scrivania e presi un post-it giallo da un apposito contenitore "..Posso? Grazie..".
Ci scrissi sopra il mio numero di telefono e l'indirizzo e-mail, e lo porsi a Masan.
"..Devo ancora sistemare delle faccende prima di partire, dato che non era previsto, ma sarò pronta per domani...".
Devo solo mettere a posto il mio studio, cambiarmi, riportare una Lamborghini dall'altra parte della città, liquidare un fumettista senza lasciarlo a mani vuote, informarmi su santa Caterina e affini.. dar da mangiare al gatto..
Trasalii.
"..Ah, mi scusi.. ho dimenticato di dirle una cosa.. non sarò sola..." sorrisi "...mi spiace ma non conosco nessuno di cui possa fidarmi a Capomazda e non ho intenzione di sbatterlo in una pensione.. quindi la informo che avrò un piccolo ospite che miagola e fa le fusa.." guardai Masan una volta ancora "..Spero non sia un problema..".
Mi alzai, ed osservai i due uomini.
"..Se non c'è altro, direi che possiamo vederci direttamente domani, mi faccia sapere lei posto e ora..".

Altea 20-05-2013 15.54.04

Mi voltai di scatto e osservai Daiz in malo modo.."Perfetto, non si può stare tranquilli che si viene controllati pure a distanza..potrei denunciarvi per aver leso alla nostra privacy sapete?" dissi in modo molto seccato..."Eh che ricerca si tratta? Vi prego di non immischiarci in fatti strani, anche perchè noi siamo ragazze straniere e siamo qui per i nostri motivi..io in particolare per affinare i miei studi".
Questo uomo sapeva il suo fatto...era da fidarsi? Un investigatore privato..certamente lavorava da solo o per conto di qualcuno, non certo per la Polizia.

Talia 20-05-2013 16.24.58

Fissavo il maggiordomo davanti a me, cercando di capire cosa stesse cercando di dirmi...
lo scrutavo intensamente, in silenzio...
Aveva ragione, quella casa era davvero magnifica... era splendida... ma via mai poteva nascondere quella casa, oltre al suo più che fornito corredo di storie e leggende?
E possibile che vi fosse ancora qualcuno che in quelle leggende ci credeva tanto intensamente?
Lo fissavo, e stavo iniziando a chiedermi cosa rispondere quando quella voce mi interruppe ed attrasse la mia attenzione verso la porta...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 54801)
“Kuon...” entrando in cucina Guisgard “... è così che intrattenete i nostri ospiti? Così li mettete a loro agio?” Sorrise. “E poi la nostra bella signorina, a quanto pare, è l'unica ospite che non ha ancora lasciato questo palazzo...” si avvicinò ai due “... e come minimo dobbiamo almeno offrirle quel pranzo che le avevo promesso...”
“Oh, signore...” alzandosi Kuon “... hai ragione...”
“No...” fece Guisgard “... ora però non mi va più quella roba... sarà fredda ormai... no, vorrei qualche altra cosa... qualcosa che non mangio da un po'... magari uno di quei panini per i quali eravate così famoso, vecchio mio...” fissò Talia “... si, due bei panini, con due Coca Cole ghiacciate... e magari li mangeremo sulla loggia...”
“Certo, signore.” Mostrando un lieve inchino Kuon, per poi andare a prepararli.
“Venga...” rivolgendosi Guisgard a Talia “... venga sulla loggia... le farò vedere una cosa unica, incredibile... una cosa che gli altri possono solo sognare...”

Lo osservai entrare ed avvicinarsi a noi... ero stupita di vederlo lì... per qualche ragione, la mia mente lo aveva inconsciamente immaginato lontano, in un lussioso ufficio, a discutere con uomini impettiti di ciò che era appena accaduto...
lo osservai, dunque, mentre entrava e non dissi niente mentre parlava, poi lo seguii fuori da quella stanza, senza la minima protesta.
Lo soguii fuori dalla cucina, attraverso un corridoio e alcune sale, fino ad un'ampia e fiorita loggia...
"Mi pare.." mormorai allora, appoggiandomi appena alla balaustra per poi voltandomi a guardarlo "Si, mi pare che gli eventi siano un po' precipitati dal nostro incontro... non è vero, signor de' Taddei?"
Per qualche istante lo fissai e sorrisi...
"E tuttavia..." prosegii poi, tornando seria "Devo confessarle di essere molto sorpresa! In fondo... in fondo neanche lei mi conosce... eppure mi avet portata qui, e siete qui con me ora, invece che a prendere importanti decisioni..." lo fissai "Si, sono molto sorpresa!"

elisabeth 20-05-2013 17.29.55

Non mi chiese null' altro fu cortese e mi fece entrare nel soggiorno di casa......era pulita....c'era un profumo di sapone...ecco si di sapone di marsiglia, in quello strano momento mi venne in mente...lo usava mia nonna......c'era la lavanda si c'era anche la lavanda........certo che ero folle...dopo quello che mi era successo ...pensavo all'odore, pensavo ad un odore passato....mi sdraiai sul divano cosi' come gentilmente mi aveva offerto.....non volevo infastidirlo..credo che per quella sera lo avevo infastidito abbastanza.....mii rialzai solo quando mi porto' una tazza di caffe'.....e con essa entro una donna.....Marta...anche il suo nome mi ricordava il tempo in cui si usava il sapone marsiglia.......Il padrone diede tutte le giustificazioni a Marta....e la tranquillizzo'...stavo sorseggiando il caffe'....quando una cosa mi salto' alla mente.....Marta chiese a Martin...se non fosse stato il caso chiamare un medico...lui disse no, ma la prima domanda che ti fanno dopo un incidente...era " Ha bisogno di un medico ?..."....Martin non me lo aveva chiesto........rimasi con la tazzina a mezz'aria......poi come una sciocca sorrisi...avra' visto il bollino sul parabrezza.......e serena continuai a berlo...poggia la tazzina sul tavolino vicino al divano....."...Mi spiace Signora, averle causato questo grande disturbo....ma come dicevo al Signore qui presente...non sono di qui e mi sono lasciata andare all'imprudenza......tutto le verra' risistemato nel minor tempo possibile .....mi creda.....Signor Martin se ha un telefono di rete fissa le sarei grata..."...e cosi' fu..andai in un'altra stanza e
feci il numero di una sorella " Ciao Ingrid......sono Elisabeth.....ho bisogno che tu mi venga a prendere.....ti prego di non chiedermi nulla ora ne parleremo dopo......sono in quella villa che vediamo sempre quando andiamo nei nostri incontri......gia'..ogni volta la immaginavamo...ed ora ho deciso di visitarla...........grazie tesoro.....un ultima cosa...non mi cercare sul cellulare perche' e' scollegato ......Ciao a presto ".......rientrai nel soggiorno......." Vi ringrazio.....vi devo chiedere una cortesia......se potreste tenere qui ancora la macchina almeno sino a domani.......chiamate qualcuno di vostra conoscenza e vi risarciro' dei danni......vi sono veramente grata....."....usci' quindi in giardino per prendere borsa e pc e chiuderla........

Guisgard 20-05-2013 17.59.43

Masan sorrise a quelle parole di Clio.
“Niente affatto, dottoressa.” Disse. “Perchè anche io non sarò solo, visto che il mio inseparabile compagno mi segue in ogni occasione. Ma a differenza del suo ospite, il mio abbaia e mordicchia tutto ciò che gli capita a tiro.” Rise. “Ci ritroveremo domattina proprio qui all'università.” Prendendo il bigliettino col numero di telefono e indirizzo e-mail della ragazza. “Raggiungeremo così insieme il campo scavi a Sant'Agata di Gothia.” Si alzò e salutò entrambi i docenti. “Sono molto impaziente di lavorare con lei, dottoressa.” Aggiunse poi Masan, con quel suo sguardo tanto intrigante, quante impenetrabile.
Sguardo che restò per qualche istante in quello di Clio.
Poi andò via.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 10.44.31.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License