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“Sei impertinente.” Disse il padrone a Gwen. “Tipico di una sgualdrinella. Io faccio le domande qui, non tu. Mancami di rispetto e assaggerai la frusta.”
Josephine, dietro al suo padrone, guardava la ragazza con la tipica espressione di chi consiglia all'altro di essere prudente e soprattutto rispettoso. |
“Avete fatto bene a soccorrere il brigante.” Disse Frate Roberto ad Altea. “Prestare aiuto ad un bisognoso, al di là delle sue virtù e dei suoi peccati, è dovere di ogni Cristiano. Quanto alla figura incappucciata che avete veduto qui, dimenticatela. Datemi retta. Riguardo al torneo, immagino sia una nuova dimostrazione di forza del barone. Chissà, forse egli spera di raccogliere consensi tra la popolazione offrendo divertimenti simili.” Scosse il capo. “Ciò che mi preoccupa è che ci saranno nuove tasse per finanziarlo...”
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Lanciai un'occhiata veloce a Josephine, che era terrorizzata, ma io non avevo paura.
Tornai poi a guardare il padrone. "Molto bene'' con una leggera alzata di spalle e annuendo "Anche se avrei un'alternativa... " |
Ascoltai le parole del frate perplessa...era un brigante, lo difendeva...e poi le parole sull' uomo misterioso..nascondeva qualcosa.
"Davvero dite sia un modo per raccimolare soldi? Da noi poveri? Ma li spenderebbero in quel torneo..quindi cosa ne ricaverebbero?" poi guardai il frate seriamente "Perchè dovrei dimenticare quella persona? Io ho tentato di salvarlo..pure lui era braccato dalle guardie a mio avviso..quindi se per voi un bisognoso ha bisogno di aiuto, perchè mai avrei dovuto negare aiuto pure a lui...sapete bene mi fido di voi...e voi dovreste conoscermi..ho l' impressione mi nascondiate qualcosa e spero non sia un pericolo per voi". |
“Non solo per gli affari...” disse Elas a Clio “... ho fatto alcune ricerche sul nostro Maresciallo e ho scoperto che appartiene ad un ordine cavalleresco messo al bando e scomunicato dal vescovo. Pare infatti che i cavalieri adepti di tale congrega non solo fossero celebri per la ferocia con cui scendevano in battaglia, ma che amassero celebrare riti diciamo oscuri, volti ad evocare sinistre divinità pagane germaniche. E durante tali cerimonie sembra che offrissero il cuore ancora pulsante di un orfanello rapito in qualche monastero Cristiano.”
“Vuoi scherzare, vero?” Stupita Anty. “Lo hai visto il Maresciallo, no?” A lei Elas. “Non sembra uno stinco di Santo...” “Si, ma da qui a sacrificare bambini innocenti...” mormorò Estea. “Va a dirlo alla Santa Inquisizione che ha sciolto e scomunicato l'ordine di quei cavalieri...” Elas. “Ed un tipo simile può ora ricoprire la carica di Maresciallo qui a Monsperon?” Domandò Kostor. “Il barone non è che trovi tanto simpatici gli uomini di Chiesa...” fece Elas “... fate dunque due più due... ah, dimenticavo di dirvi che il nostro messer Fagas era Gran Maestro del suo ordine, pertanto immagino fosse il migliore fra tutti quei cavalieri...” fissando poi Clio. http://i36.tinypic.com/i70d8j.jpg |
“Oh, abbiamo una filantropa qui con noi.” Disse divertito Ferico a quelle parole di Dacey. “Pare dunque che anche gli infedeli siano capaci di provare pietà e compassione verso altri esseri umani.” Guardò la bella principessa. “Allora, se volete, vi sarà concesso di far visita a quel disgraziato normanno ed a sua madre. Dopotutto alloggiano ancora qui al castello, oziando come maiali a nostre spese.” Con disprezzo.
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“L'unica alternativa a morire” disse il padrone a Gwen “è quella di diventare mia serva. O l'una, o l'altra.” Sentenziò con tono cupo.
Josephine invitò con lo sguardo la ragazza ad essere giudiziosa. |
<< Vi ringrazio per avermi concesso di far loro visita, non sono altro che due poveri pellegrini che meritano un po' di compassione e voi siete stato tanto gentile a permettere loro di restare al castello ancora>> una piccola lode tanto per accontentarlo, avevo capito come funzionava ormai
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“Madama...” disse frate Roberto ad Altea “... la figura incappucciata che avete visto era un fantasma, uno spettro, un'ombra. Dimenticatela dunque. Questo è il consiglio che vi do. Ci sono già troppi problemi in queste contrade, meglio evitare che altri ci piombino addosso. Anzi, se anche quella figura senza volto ascolterà i miei consigli magari partirà stanotte stessa, per non fare mai più ritorno qui. E sarebbe meglio per tutti.”
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“Si, avete detto bene...” disse Ferico a Dacey “... sono pellegrini, dunque Cattolici. Sono perciò feccia, parassiti che vivono implorando aiuto dalle statue che ornano le loro chiese e a pagare i tributi ai loro preti per farli ingozzare ed ingrassare.” Con disprezzo il barone. “Abbiamo permesso loro di alloggiare al castello solo perchè essendo lui un cavaliere poteva partecipare al torneo. Altrimenti li avremmo fatti cacciare come i luridi cani che sono.”
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A quelle parole ero più stupita...e chi mai era quella persona per essere cosi in pericolo e dover scappare addirittura la notte stessa...no, non dovevo cedere.
"Non vi fidate di me...voglio sapere chi sia..non posso parlare con quella persona? E' in pericolo grave...magari posso aiutarlo...non voglio nulla in cambio...ormai io non ho nulla da perdere...anzi presumo sia più io una traditrice che voi..come vi hanno apostrofato quei soldati" sorrisi al frate.."Dovete fidarvi di me, se non segue i vostri consigli forse non vuol partire". |
Scoppiai a ridere a quelle parole di Elas.
"Sinistre divinità pagane germaniche? Mi prendi in giro? Sono i cristiani a credere che esistano entità positive e negative, nel politeismo questa è un'assurdità bella e buona... Non esistono divinità negative, come non ne esistono di positive... Se si rifanno davvero all'antico pantheon germanico beh.. è evidente che non hanno la più pallida idea di cosa stanno parlando... che invochino i demoni se vogliono fare i cattivi, ma lascino in pace gli dei!" divertita, ma vagamente irritata. Questa mania di demonizzare tutto ciò che non è cristiano storpiandolo e dandogli un senso che assolutamente non ha mi aveva sempre dato fastidio. "Ad ogni modo, quello vuole portarmi a letto mica sfidarmi a duello... se davvero è abile come dici, vorrà dire che nel caso continui a fare il gradasso con me attenderò che sia con le brache calate prima di accopparlo, contenti?" sentenziai "In realtà spero sia sufficientemente intelligente da capire che darmi fastidio non è una buona idea..." sbuffai "Quindi che dite, andiamo a trovare l'oscuro maresciallo?". |
<< Vi chiedo licenza di alzarmi ed andare da quei due, barone>>
Odiava le sue stesse genti, la stessa religione nel quale era cresciuto. Non potevo proprio condividere il suo pensiero. |
“Benedetta ragazza...” disse Frate Roberto ad Altea “... ma cosa andate blaterando? Vi sentite una sorta di Santa Giovanna D'arco in lotta contro il tiranno? Non avete visto che fine ha fatto vostro fratello? Volete anche voi finire nelle grinfie degli uomini del Maresciallo? Badate a voi e cercate di restare fuori dai guai. Su, recitate il Santo Rosario affinchè la Vergine Maria vi dia giudizio.”
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Lanciai un'altra occhiata a Josephine.
"Se diventassi vostra serva potrei occuparmi delle vostre piante, delle vostre erbe e dei fiori, ho molta competenza in questo" azzardai. In fondo avevo scelto una delle sue alternative. "Spero solo che mi diciate dov'è Emon... Non chiedo altro..." mentre una lacrima sgorgava silenziosa. |
“Non vi sono dei in Germania ed in nessun altro luogo di questo mondo.” Ad un tratto una voce che sorprese Clio ed i suoi mercenari. “Sono solo demoni che gli stolti e gli ignoranti credono invece divinità.” Era una donna.
“Chi siete?” Chiese Anty. “Perdonatemi, sono ospite qui al castello con mio figlio...” spiegò la donna “... egli è stato assalito da uno dei cani del barone ed ora è ferito. Il mio nome è Dauna e cercavo l'aiuto di qualcuno per poter lavare mio figlio, essendo egli impossibilitato a muoversi. Qui purtroppo nessuno vuol darmi una mano e se non lavo due volte al giorno le sue ferite c'è il rischio che s'infettino.” |
Recitai il rosario in silenzio poi guardai frate Roberto sorridendo.."No, sono solo Altea, e non sono una donna cavaliere come Giovanna d' Arco...se non volete farmi parlare, nascondete qualcosa e io rimarrò qui finchè non potrò essere di aiuto..se questa persona deve andarsene vuol dire egli è una persona speciale..non come Tomas.." mi sedetti al bancale davanti a lui...d' altronde ero una povera illusa, per tutti..quindi...la mia pancia brontolava.."Non ho fatto colazione" dissi al frate.
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“Prego, andate pure...” disse con distacco Ferico a Dacey “... se vi preme così tanto andare da quella gente allora qui nessuno vi tratterrà ancora.” Guardò Jean. “Potete accompagnare la vostra berbera, messere.”
“Grazie, milord.” Rispettoso Jean. E lui e la principessa uscirono dalla sala. “Non è opportuno” Jean a Dacey mentre si incamminavano nel corridoio “mostrare interesse verso quella gente così invisa al barone. Siate più prudente e giudiziosa, vi prego.” |
Percorsi quasi tutto il bosco, ma di Adespos nessuna traccia. Il cuore mi batteva forte, ero ansiosa di trovarlo, sentivo che non sarei riuscita a stargli lontano ancora per molto. Stavo galoppando da tanto, quando sentii delle voci non molto distanti. Fermai la corsa di Elinor e mi avvicinai cauta, cercando di non fare rumore.
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Il padrone fissò per un lungo istante Gwen.
“E sia...” disse infine annuendo “... resterete qui come serva e vi occuperete dei miei fiori... ma non vi sarà permesso nominare nessun uomo... i vostri viziosi compagni non devono essere conosciuti in questo castello. Intesi?” |
"Stolti eh?" mi voltai guardando la donna "Io invece credo sia stolto chi crede che la propria religione sia l'unica via al divino, e insulta le altre, come voi avete appena fatto in questo momento... o credete che le uniche religioni che meritano rispetto siano le monoteistiche?" scossi la testa "Questa è ignoranza oltre che maleducazione, altroché... tra l'altro non è cortese dare della stolta e dell'ignorante a chi ha salvato la vita di vostro figlio...".
Come odiavo i monoteisti e la loro intolleranza. Proprio non ce la facevano a comprendere che la religione era essa stessa sacra. Poi chiese aiuto per suo figlio. "Qualche volontario?" chiesi ai ragazzi, la mia poca dimestichezza con i feriti era cosa nota. "Tanto non occorre che si vada tutti dal maresciallo.." puntualizzai. |
Udite quelle voci, Gaynor decise di avvicinarsi alla direzione da cui provenivano.
Nascosta così nella vegetazione intravide due figure che camminavano nel bosco, una delle quali ferita, visto che aveva vari lividi sul viso. |
Fui felice che anche Jean venne insieme a me.
<< Lo so...lo so ma non ho potuto farne a meno... Quell'uomo é stato ferito e io mi sento in colpa per lui... Devo almeno vedere come sta e consolare la madre. >> Strinsi la sua mano mentre camminavamo. << Non siate arrabbiato, la prossima volta starò più attenta>> |
Frate Roberto guardò Altea ed annuì.
“Allora venite con me se avete fame.” Disse il religioso, mentre si apprestava a chiudere la Pieve. Ad un tratto si udirono gli zoccoli di un cavallo davanti al Sacro Edificio. |
Lo guardai senza sapere che dire.
"...stando qui al vostro servizio rinuncio alle cose più care che ho, ma non potete chiedermi di rinunciare a lui..." quasi sussurrando, non riuscivo quasi a parlare. Come poteva chiedermi una cosa del genere? |
Sorrisi al frate...sempre benevolo..sempre a preoccuparsi per gli altri e sempre così coraggioso.
"Vi ringrazio frate Roberto..magari mentre facciamo colazione cambierete idea e mi darete la possibilità di aiutare quella persona.." mi fermai un attimo sentendo il rumore di un cavallo fuori.."Chi potrebbe mai essere...sembra una sola persona..un soldato, di nuovo?" guardando il chierico perplessa. |
Avvicinandomi, vidi due figure... di una vedevo il volto coperto di lividi, dell'altra invece non distinguevo nulla. Prima di muovermi, aspettai che fossero più vicini.
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“Se vi ho offesa allora vi chiedo perdono” disse Dauna a Clio “e se avete soccorso mio figlio stanotte vi sarò debitrice a vita. Ma io detesto la falsità e l'ignoranza proprio come voi condannate quelli che credete pregiudizi verso il vostro credo. L'Onnipotente nella Sua infinita Saggezza e Misericordia Ha creato ogni uomo libero di venerare e adorare il tutto o il nulla. Non sarò certo io che vi biasimerò o vi giudicherò, madama.” Con un inchino del capo.
“Va tu con questa donna...” Anty a Kostor “... sei il più grosso fra noi e ti sarà più facile aiutarla con le ferite di suo figlio.” “Che il Cielo vi ricompensi, miei signori.” Dauna ai mercenari. |
Jean annuì e sorrise a Dacey, per poi accompagnarla dove alloggiavano Dauna e suo figlio.
“Ecco...” disse il cortigiano “... bussate a questa porta e la donna vi farà entrare. Io preferisco andare. Dubito che il barone giudichi positiva una mia visita a gente che lui detesta tanto.” E andò via. |
“Allora tienilo segreto nel tuo cuore.” Disse con disprezzo il padrone a Gwen. “In questo castello non voglio sentirlo nominare. Ora va con Josephine, in modo che ti illustri cosa fare al mio servizio.” E andò via.
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Le due figure si avvicinarono al punto in cui si trovava nascosta Gaynor.
Erano due uomini, abbigliati come tipici briganti, ossia giubbe verdi, spesse cinture di cuoio, stretti calzoni e bassi stivali. Erano armati con arco e frecce. “E così quella donna ed il cavaliere mi hanno soccorso, salvandomi dai soldati del Maresciallo.” Disse quello con i lividi all'altro uomo. “Su, portami dagli altri. Dobbiamo festeggiare.” “Bada che Adespos ti farà una bella lavata di capo, bischero che non sei altro.” L'altro uomo. |
<< Va bene. Grazie per avermi accompagnata Jean >>
Ed entrai dopo aver bussato e aver ricevuto risposta da una voce femminile. << Sono la principessa Dacey... Ho saputo di vostro figlio... Se c'è qualcosa che posso fare >> |
Uomini di Adespos! In due secondi, la decisione era stata presa: li avrei seguiti da lontano, così mi avrebbero condotta da lui.
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"Allora sarebbe stato meglio morire" esclamai ad alta voce, non mi interessava se avrebbe sentito o no.
Non avrei mai rinunciato a lui, mai. E lui non mi avrebbe mai obbligata a farlo. |
"Beh stolta e ignorante non sono esattamente dei complimenti, non trovate?" Con un leggero sorriso "Specie se la persona che avete davanti non lo è affatto... Odiate falsità e ignoranza? Ottimo perché qui tra noi non troverete né l'una né l'altra, contrariamente a quanto pensate..." Con un sorriso freddo.
Le sue parole continuavano ad avere il senso di superiorità che mi aveva sempre dato fastidio. Ma dopotutto erano seguaci di religioni giovani, ne avevano di strada da fare prima di comprendere le millenarie civiltà che li avevano preceduti. E pensare che si poteva convivere in pace, portando ognuno la propria fede senza denigrare o disprezzare quella altrui. Come si era sempre fatto prima dell'avvento dei monoteismi. "Chi credete abbia ucciso quel cane?" Scuotendo piano la testa. Feci poi solo un cenno di assenso a Kostor "Vai pure..". |
Dacey entrò nell'alloggio in cui erano ospitati Svevos e sua madre Dauna.
In quel momento c'era solo il cavaliere e fu molto lieto di ricevere la visita della principessa. “Grazie di questa visita, milady.” Disse Svevos. “E' un piacere ed un onore ricevervi.” Un'ampia fasciatura copriva buona parte della gamba del cavaliere, a dimostrazione della gravità delle ferite riportate. “Purtroppo c'è poco da fare. La gamba è messa male e temo che presto io e mia madre dovremo lasciare il castello. Infatti a causa delle ferite causatemi da quel cane per me ora è impossibile poter partecipare al torneo. Purtroppo è così e ci tenevo tanto...” In quel momento tornò Dauna, accompagnata da un uomo alto e vigoroso. “I miei omaggi, milady.” La donna a Dacey. “E' un onore vedervi qui. Svevos...” rivolta poi a suo figlio “... costui è Kostor, un mercenario. E' qui per aiutarmi a spostarti nel letto, in modo che io possa poi lavarti le ferite.” |
Il padrone uscì e forse non arrivò ad udire quelle parole di Gwen.
“Per l'Amor del Cielo...” disse a bassa voce Josephine “... volete che vi senta? Non avete già scherzato abbastanza col fuoco? Volete essere frustata o addirittura uccisa? Perchè non cercate di essere ragionevole? Se vi farete uccidere chi aiuterà poi il vostro amico scomparso? Se non volete farlo per voi stessa, pensate almeno a lui.” |
Gaynor comprese che i due uomini facevano parte della banda di Adespos.
Li seguì, a debita distanza, fino a quando non arrivarono nel cuore verde del bosco di Clantes. Qui aceri, querce, ulivi e cipressi fungevano da colonne per un'intera cattedrale fatta di verde, di luce ed un'infinità di sterpi e di rovi che sembravano cercarsi, rincorrersi e mischiarsi tra sentieri, pianori e pendii. Ad un tratto, da folti cespugli, apparvero altri due uomini, anch'essi armati di arco e frecce. “Eccomi a casa...” disse quello con i lividi. “Solo, che il diavolo ti porti!” Uno di quelli appena usciti dai cespugli. E si abbracciarono. |
Kostor si congedò dai suoi compagni, andando poi con Dauna da suo figlio.
“Dire di andare ora dal Maresciallo.” Disse Elas. “Verremo io e Tussor con te.” A Clio. |
“Vi ripeto, dimenticate quella persona.” Disse Frate Roberto ad Altea. “Magari a quest'ora sarà già partita da queste terre.”
Un attimo dopo si udì il rumore di un cavallo. Allora un cavaliere entrò nella navatella. “Eccovi, madama...” disse Alvaro ad Altea “... immaginavo di trovarvi qui. Messer Solo stava meglio e ha deciso di lasciare la vostra casa per far ritorno nel bosco dai suoi compagni. Vi è riconoscente e vi saluta, proclamandosi vostro debitore.” |
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