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Ecco quello che temevo.
Lo avevo evitato per tanto tempo, facendo la matta in modo impeccabile, violenta è pericolosa. Ma stasera era successo. Il dormitorio. Avevo l’urticaria sono a pensarci. Era una cosa orribile condividere il letto con tutte quelle donne! Eppure, non avevo scelta. Ero solo una prigioniera, malata di mente per ci più. Un numero e basta. Così, presi le mie cose (cioè lo spazzolino da denti) e me ne andai al dormitorio. C’era di buono però che io avevo un appuntamento: con Berta! |
Le luci si spensero ed un'infermiera passò un paio di volte a controllare che tutto fosse tranquillo.
Poi andò via, portandosi dietro la sua torcia. Allora un buio inquieto calò ad avvolgere il dormitorio. Dopo circa un'ora Destresya si svegliò per dei rumori. Vide un'ombra. “Andiamo...” disse piano Berta. |
Era forse la prima notte che succedeva qualcosa di divertente lì dentro.
Non che andare a rischiare la pelle nei sotterranei lo fosse, ma cominciavo ad annoiarmi a morte! Quello era un piacevole diversivo, diciamo. E se poi poteva essermi utile per la fuga, meglio ancora. Quando Berta mi si avvicinò non emisi un suono. Scesi dal letto come un fantasma, e le feci segno che ero pronta a seguirla. |
Gwen finalmente si addormentò.
Non fu un sonno tranquillo. Di certo sognò, ma non ricordò nulla. Solo la sensazione di aver sognato qualcosa di inquietante. Si svegliò poco dopo l'alba. Mancava un'ora all'appuntamento col giornalista. |
Destresya si alzò dal letto e seguì Berta.
Come ombre lasciarono la camerata e silenziose raggiunsero le scale. Scesero verso i sotterranei dell'edificio. In passato era stato molte cose, prima di diventare l'Imperion Nolhian. Le due pazienti camminarono in uno stretto corridoio, fino ad una porta di ferro chiusa. Da essa però proveniva qualcosa. "Possiamo-cominciare-dottore." Disse una voce metallica. |
Dormii e fu un sonno strano, agitato.
Avevo una sensazione di inquietudine addosso, forse avevo sognato qualcosa, ma non ricordavo cosa. All'alba mi alzai, le luci della notte erano appena addolcite dai bagliori dell'Aurora. Mi preparai, dal momento che dopo un'ora ci sarebbe stato l'appuntamento col giornalista. Nel frattempo, cercai di convincermi che sarebbe andato tutto bene, tutto benissimo, niente sarebbe andato storto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dopo circa mezz'ora il citfono di Gwen bussò.
Era Elv e la stava aspettando fuori con la sua auto. |
Dopo mezz'ora suonarono al citofono ed era Elv.
Scesi subito giù. "A quanto pare, sei anche un principe azzurro molto puntuale..." ridacchiando e salendo in macchina.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...39dbd78335.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, un principe azzurro con un orario visite molto rigido." Disse divertito Elv a Gwen, dopo aver notato il suo abbigliamento. "Tieniti forte." E partirono a bordo della sua auto sportiva.
Percorsero un tratto di città, già sufficientemente trafficata, fino a raggiungere il luogo dell'appuntamento. Si sedettero ad uno dei tavolini ed attesero. "Speriamo sia puntuale anche questo giornalista..." mormorò Elv. |
La seguii in quel labirinto, tra stanze e corridoi resi ancora più spettrali dalle ombre della notte.
Poi passammo davanti a una stanza dove si sentivano delle voci. Ma non una voce normale, sembrava la voce di un robot. “Che c’è qui?” Chiesi alla mia amica, cercando di capire se c’era un modo per sbirciare all’interno. |
Ridacchiai scuotendo la testa e salendo a bordo.
E la macchina era davvero fantastica, nemmeno a dirlo. Arrivammo al bar e ci sedemmo ad un tavolino. "Sì, infatti..." asserii, guardandomi attorno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' qui dentro che il direttore viene a chiudersi..." disse Berta a Destresya "... lo fa perchè si nasconde... è folle..."
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Mentre Gwen si guardava intorno, ad un tratto, arrivò un uomo al suo tavolino.
Era alto, con i capelli lunghi, ben vestiro e lo sguardo che tradiva sicurezza. "Buongiorno, dottoressa..." disse a Gwen "... sono Zazar, il giornalista... ci siamo sentiti ieri al telefono..." http://3.bp.blogspot.com/-0FaRG-nnwj...sunglasses.jpg |
Mi voltai sentendo arrivare un uomo.
Ben vestito, sicuro di sè. "Sì, buongiorno" stringendogli la mano. "Spero non le dispiaccia la presenza del dottor Elv." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Affatto." Disse Zazar salutando anche Elv. "Più siamo, meglio è." Sedendosi con lui e con Gwen. "Cosa gradite per colazione?"
"Un cappuccino, molto dolce." Elv. "Lei, dottoressa?" Il giornalista a Gwen. |
“Pazzo dici?” Pensierosa.
Magari c’era qualcosa sotto di più inquietante. Tipo che provava qualche nuova tortura per noi povere sciagurate. Ma io me ne andrò di qui, eccome! Mi avvicinai piano piano per cercare un modo per sbirciare. “Un pazzo che comanda su dei pazzo, andiamo bene!” Sospirai. |
"Bene" sorridendo.
Già mi sentivo più sollevata. "Un caffè e un cornetto" risposi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nel cercare, Destresya trovò un foro della porta in cui sbirciare.
Da ciò che poteva intravedere sembrava che il direttore fosse seduto davanti ad un computer, o a qualcosa di molto simile. "Aspetto i dati, Zolà..." disse il direttore. "Negativo-signore." una voce metallica. "La-paziente-non-è-sembrata-idonea." "Ne serve un'altra..." mormorò il direttore seccato. |
Zazar ordinò per Gwen, Elv e per lui.
"Quindi..." disse Elv "... di cosa voleva parlarci?" "Di solidarietà." Zazar. "Di umanità. Voglio denunciare gli orrori dell'Imperion Nolhian." |
Ascoltai Zazar.
"Non c'è bisogno che io le ricordi quanto è pericolosa questa cosa..." commentai "Io stessa sto rischiando, collaborando con lei. Molto." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non siamo in un paese comunista o sotto una dittatura..." disse Zazar a Gwen "... dico bene? Qui ad Afragolopolis si vantano di avere il miglior governo del mondo, ilpiù libero e giusto. "Allora che ci facciano indagare, scoprire la verità. Se ci ostacolano allora sarà guerra aperta. E la stampa, oggi, è l'arma più importante."
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Riuscii ad osservare.
Non era un robot, ma un computer. Bello, lo voglio anche io un computer che parla. Aggrottai la fronte. Lo dicevo io che non è pazzo, ma piuttosto vuole fare impazzire noi, fare esperimenti. Rabbrividii. Dovevo fuggire prima possibile. Ero sconvolta. Guardai preoccupata Berta e poi tornai a sbirciare nella stanza. |
Sorrisi appena, un sorriso amaro.
"Le sue grandi speranze, come il titolo di quel famoso romanzo di Dickens, sono notevoli, ma ahimè non bastano. È come se ci fosse una sorta di strana dittatura che prevede che certe cose vadano in un dato modo, in quell'istituto. Non è così facile come sembra. Io stessa provo tutti i giorni a cambiare un po' le cose, ma il sistema è fin troppo radicato per poterlo estirpare nel profondo." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya continuò a sirciare.
Il direttore era davanti a quelle strumentazioni che sembravano molto complesse. "La-paziente-era-troppo-giovane-e-fragile-signore." Disse la voce metallica. "Consiglierei-pazienti-più-in-salute-e-meno-giovani-sigore." "Si, lo penso anche io..." mormorò il direttore. |
Sgranai gli occhi.
Che cosa stava facendo a quelle poverette? Una paziente più vecchia e in salute. La cosa cominciava a preoccuparmi. Che esperimenti stavano conducendo? “Tu sai che paziente è stata portata qui?” Sussurrai pianissimo a Berta. Perché avevo come l’impressione che da lì non sarebbe tornata. Un brivido mi corse lungo la schiena. |
"Allora faremo scoppiare un grande scandolo." Disse Zazar a Gwen. "Faremo tremare i cattolicissimi governanti di questa grande nazione." Con un sorriso.
"Non mi sembra poi così animato da propositi umanitari..." ironico Elv. "Contano i risultati." Zazar. "Appunto..." fece Elv "... i suoi quali saranno? Cosa ci guadagnerà?" "Non lo so..." rispose il giornalista "... di sicuro i pazienti di quell'Inferno saranno liberati..." |
La mia impressione era stata la stessa di Elv.
"Lei parla ogni tanto di pazienti, ma più spesso di regimi, di sistemi, cattolicismi che governano la nazione..." dissi "Mi chiedo se sia realmente interessato a quei pazienti o meno" guardandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, parlano della ragazzina con il suo peluche..." disse Berta a Destresya "... ma tanto il suo pupazzo non le servirà più..."
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"Quindi" disse Zazar a Gwen "non le basta poter far del bene a quei poveretti? La loro pietà non è abbastanza? Il resto è superfluo. Anche ciò che penso io, dottoressa..."
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Mi voltai sempre più stranita verso Berta.
"Non siamo altro che bestie per questi esseri.." guardando con disprezzo "Povera ragazza... tu sai che cosa le hanno fatto?". |
Lo guardai attentamente, valutando la natura di ciò che stesse dicendo.
Speravo non fosse il solito giornalista acchiappa-scoop e si impegnasse sul serio per quei poveretti. "Sì, mi importa di loro" dissi poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Berta guardò con una smorfia Destresya.
"Non posso dirtelo, o Suor Maria mi prenderà a schiaffi." Disse. "Lo dirà poi a Suor Leonina e quella mi porterà in cantina. Io non voglio starci in cantina, hai capito? E' buio, fa freddo e ci sono i topi... io detesto i topi... la mia camera ne è piena... li sento rosicchiare tutta la notte..." portandosi le mani fra i capelli "... camminano veloci sotto il muro... e quando dormo mi mordono ipiedi... io li detesto... li destesto!" Gridando. |
"Bene, allora siamo tutti sulla stessa barca..." disse Zazar a Gwen, per poi aprire il suo tablet "... ho qui una pianta interna dell'Imperion Nolhian..."
"Un momento..." fece Elv "... come diavolo è riuscito ad averla?" "vLa stampa ha le sue fonti, dottore..." Zazar "... tornando a noi... seguendo la pianta è possibile vedere che nei sotterranei ci sono stanza non dichiarate nel progetto ufficiale della struttura... risalgono a quando l'edificio era diverso, a circa un paio di secoli fa... ecco... noi dobbiamo entrare in quei sotterranei..." |
"Dipende" fissandolo pure io negli occhi "E da cosa dipende? Sono curiosa per natura".
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Mi morsi la lingua nel vedere la reazione di Berta.
Ma io zitta mai? "No no, tranquilla.." cercai di calmarla "Non ci sono topi, guarda.. niente topi.." parlando piano. "Dobbiamo andare via di qui.. o ci sentiranno e saranno guai!" cercando di essere rassicurante. |
"Dalla donna in questione." Disse sorridendo Whianco ad Altea. "Deve valere la mia anima, no?" Divertito.
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Berta però non cessava di gridare.
Destresya cercò di calmarla ma fu inutile. "Credo-ci-sia-qualcuno-nel-corridoio-signore." Disse dall'interno la voce metallica. |
Pianta?!
Sul serio? "Come pensa potrebbe essere utile trovare quei sotterranei alla causa?" chiesi a quel punto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perchè in quei sotterranei succede qualcosa." Disse Zazar a Gwen. "In pratica tutto ciò che accade lì sotto non è dichiarato. In pratica non avviene..."
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Non smetteva, non la smetteva.
Mi maledissi in tutte le lingue che conoscevo, ma dovevo pensare in fretta. Dovevo andarmene di lì. Sarebbero stati attirati dalle urla di Berta, e non avrebbero badato a me. Forse. Dovevo tentare. Così, silenziosa come quando mettevo a segno un colpo mortale, me ne andai facendo la strada a ritroso. Povera Berta... Ma io sono un criminale, non un eroe. |
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