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Stavo per replicare ad Ester, quando la porta si aprì e fece la sua apparizione una creatura bestiale e deforme, al pari di quella incontrata poche ore prima. Istintivamente mi alzai di scatto ed urlai, facendo ribaltare la sedia.
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Quel sogno.
Prima bianco e bellissimo, poi scuro, cupo e terribile. Un sogno reale. Molto reale. Che divenne poi incubo. Tanto che Clio si svegliò di colpo. E stiracchiandosi si accorse che Icarius era accanto a lei, fissandola. Forse l'aveva fissata a lungo, magari per tutto il tempo. “Ti sei svegliata di già...” disse ritraendosi “... ti senti più riposata ora?” |
Le due ragazze uscirono dai cespugli e presero a spintonarsi, poi a gridare e ad insultarsi.
Zoren guardò perplesso Gwen e poi si avvicinò alle due. “Ragazze...” disse “... perchè litigate fra voi?” “Perchè lei mi ha promesso di essermi amica” la prima “ed ora invece vuole abbandonarmi.” |
Le due avevano uno strano comportamento,ma capimmo poi perché.
"Beh" avvicinandomi "Se due persone si vogliono bene e sono legate da un sentimento di amicizia lo saranno sempre, indipendentemente da quanto siano lontane, se quel sentimento è sincero." In quel momento mi venne in mente la promessa fatta ed ebbi paura che fosse un suo monito nei miei confronti, per questo avevo utilizzato quelle parole con la ragazza. Non volevo certo passare la mia vita lì a causa di un fantasma. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Alla fine Ehiss e Dacey riuscirono a convincere il vescovo ed Ammone restò con lui.
“Ma siate prudenti.” Disse il chierico. Allora il cavaliere e la bella zingara montarono in sella al destriero di lui e galopparono fino alle porta di Sant'Agata di Gothia, uscendo poi nel folto e misterioso bosco. Galopparono per un po', fino ad arrivare all'inquietante noce visto al loro arrivo. E Dacey notò che la scritta impressa sulla corteccia era cambiata. Infatti recitava: “Sessantatré bambini” |
“Molto antico.” Disse Tintus, per poi far cenno ad Altea di seguirlo.
Percorsero un corridoio semibuio e poi salirono una vecchia scalinata, ritrovandosi ad attraversare un altro corridoio. Tutto era decadente, cupo, opprimente e silenzioso. Arrivarono infine davanti ad una porta chiusa ed il pittore la indicò alla dama. “Ecco la stanza.” Era poco illuminata, umida e piena di correnti e scricchiolii. Ma probabilmente di meglio non c'era in quel castello. “Io vado a preparare i miei attrezzi...” Tintus “... così domattina cominceremo.” E andò via. Era pomeriggio. |
Nel vedere quella creatura deforme anche il pirata, come Gaynor, si alzò di scatto.
“No, non temete, è innocuo.” Disse Ester ai due. “E' abituato a stare al cospetto delle persone.” La bestia aveva con sé un vassoio che posò in modo goffo sul tavolo. “Va ora.” Ordinò Ester e la creatura uscì. |
Quel castello era enorme...non finiva mai..doveva essere stata una residenza sontuosa a suo tempo.
Finchè arrivammo nella stanza e aprendola rimasi sbalordita..ma non ebbi il tempo di parlare che Tintus se ne andò. Chiusi la stanza....ma era piena di spifferi, entrava freddo, non vi era luce e poi scricchiolava..."Oh, manca solo si rompa il letto mentre dormo" e mi guardai attorno desolata. |
Strabuzzai gli occhi nel vedere Icarius, come se mi servisse più di un istante per tornare alla realtà.
Poi compresi e sorrisi. "Si, molto..." Stiracchiandomi "Tu hai riposato un po'?" Dolcemente. |
Salutammo i due e una volta a cavallo fui felice di uscire dalla città anche se ci stavamo per dirigere in un posto forse assai peggiore.
" Ser..guardate.." indicai ammutolita l'albero con la scritta aggiornata. |
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