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Gwen e Zoren salirono sul carrozzone, mentre il fuoco si consumava pian piano.
Il buffo mezzo di locomozione fu messo in moto e partirono, lasciando Nolhia e le sue misteriose campagne. “Capo...” disse Go “... che direzione prendo?” “Nord-Est...” rispose Zoren. “Bene.” Annuì Go. Così imboccarono quella direzione. E più avanzavano lungo la strada, più i monti si facevano più alti ed aspri. “Nella prima città in cui giungeremo” fece il mago “metteremo in scena il nostro spettacolo.” |
In effetti, per quanto io non fossi di certo stupida, Ester da un'ora parlava di concetti che io poco riuscivo a capire.
"Bene, anch'io sono davvero curiosa e impaziente di conoscere il dottore..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Lasciammo Nolhia e non mi sembrò vero.
Stavamo andando via; via da quell'orrore e quell'inquietudine. Affondai fra le braccia di Zoren, in silenzio. Avevo bisogno di un abbraccio, di qualcuno che mi confortasse e mi rassicurasse, anche se non ne capivo il perché. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ma certo, cara.” Disse divertito Icarius a Clio. “Così potremo fare l'Amore a lungo.” Voltandosi verso il vecchio Affon. “Mi raccomando, cucinate con calma.” Ridendo di gusto, per poi prendere la ragazza per mano e andarono nell'altra stanza. “Tra poco sarà sera...” mormorò una volta rimasti soli “... e finalmente potremo uscire da qui... mi sento un topo in trappola...”
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Vedendo Dacey così rannicchiata e tremante, Ehiss le si avvicinò e cominciò a scaldarla passando le sua mani sulle spalle e la braccia della ragazza.
Era un massaggio caldo, vigoroso, anche rassicurante. “Non pensate a queste cose...” disse piano, mentre le fiamme scaldavano l'ambiente e rendevano luminosi gli occhi ambrati della zingara “... se vi lasciate suggestionare allora sarà peggio... va meglio così?” Le chiese. “Sentite ancora freddo?” |
Mi limitai a scuotere la testa, divertita, per poi prendere la mano di Icarius e andare nell'altra stanza.
Lo osservai incupirsi, e istintivamente strinsi la mano che era ancora nella sua. "Già.." mormorai piano a mia volta "Vedrai che andrà tutto bene.." con un sorriso speranzoso "Dopotutto ce la siamo sempre cavata, no?" sorridendo "Siamo un'ottima squadra.." divertita. Poi guardai fuori dalla finestra. "Piuttosto dovremmo decidere che cosa fare una volta lasciato il ducato.." sospirai "Dove andare, da chi... ci serve un piano.." con lo sguardo che correva fuori dalla finestra, come se la brughiera avesse la risposta. |
“Seguitemi, prego...” disse Ester a Gaynor e al pirata.
Li condusse così in una veranda, da cui era possibile avere uno splendido panorama sulla baia dell'isola. Era una meravigliosa sera limpida e luminosa, con la Luna che splendeva eterea sulle onde del mare e le stelle che scintillavano come smeraldi nel firmamento tropicale. “Il dottore ci raggiungerà a momenti...” Ester ai due ospiti. |
" Per quanto mio zio abbia tentato mi rendo conto che le paure profonde suscitate dai vecchi racconti popolari sono restati nella mia testa...maledizione" dissi con disappunto rimugiando su come fare a non farmi suggestionare così.
Il massaggio di Ehiss distolse ogni mio pensiero in proposito e rimasi in silenzio, con un leggero rossore sulle guance, a fissarlo. Mi ripresi alla sua domanda e con un leggero colpo di tosse annuii. " Si grazie, va meglio ora... Non eravate tenuto a farlo..grazie" |
Ester ci condusse in una veranda, con una vista mozzafiato sulla baia. Quel posto era incantevole, la natura rigogliosa e lo splendido mare erano un'accoppiata unica. Quella serata era poi particolarmente piacevole... il tempo mite, il cielo limpido e stellato dove campeggiava una splendente luna e quella magnifica vista sul mare. Mi strinsi al braccio del Capitano, appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Bene" risposi ad Ester "Lo attendiamo con impazienza..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Zoren accolse Gwen fra le sue braccia, facendola sentire protetta ed amata.
Restarono così a lungo, lasciandosi cullare dall'andatura cigolante del carrozzone. Il crepuscolo lasciò poi il passo alla sera e l'aria limpida dipingeva le alte montagne come stagliate su un orizzonte che sembrava infinito. Dopo un po', in lontananza, apparvero delle luci. |
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