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Arrivò Pepe, e ascoltai allibita il suo racconto.
Annuii a quelle parole di Guisgard "Sarò pronta in un attimo.." mormorai, seria "Decidete pure i dettagli senza di me, mi aggiornerete..". Così, lasciai il ponte diretta alla mia cabina. Non c'era tempo per star lì a discutere sul vestito. Ne scelsi uno bianco e blu, sufficientemente frivolo e civettuolo, anche se non troppo sfarzoso. Una modella certo non è una nobildonna. Ormai cominciavo ad abituarmi a nascondere le armi in quei vestiti insospettabili. Una volta preparato il mio leggero bagaglio, ero pronta per scendere. |
Sul ponte della nave erano in corso i preparativi per quella nuova missione.
Guisgard raggiunse la sua cabina e cercò abiti adatti. Scelse infine una camicia bianca e dei calzoni stretti, con alti stivali di cuoio. A bordo vi erano utensili ed attrezzi di ogni tipo, frutto di arrembaggi e bottini vari. E tra essi il falso pittore trovò l'occorrente per apparire come un vero artista itinerante. Indossò infine un lungo mantello e tornò sul ponte. “Verrò io con voi.” Avvicinandosi a lui Chiò. “Dato il loro travestimento” intervenne Pepe “sarà più semplice avere dietro un apprendista che un qualsiasi altro improbabile personaggio. E voi siete un po' troppo in là con gli anni. Senza offesa, eh.” Fissando Chiò. “Ci mancherebbe.” Fece Chiò. “Giusto.” Annuì Guisgard. “Il più giovane fra voi dell'equipaggio è Afiel. Verrà lui e mi farà da apprendista.” “Ma lui non sa tirare di spada” perplesso Palos “e neanche usare una qualsiasi arma!” “E chi lo dice?” Disse Afiel. “So usare coltelli e persino sparare!” “Mah...” dubbioso Palos. “Verrà Afiel.” Sentenziò il capitano. “E' deciso.” In quel momento arrivò anche Clio, col suo abito per fingersi modella. “Sei splendida.” Fissandola Guisgard. “E adattissima.” Guardò tutti loro. “Noi adiamo.” E i tre scesero a terra, per poi, grazie alle indicazioni di Pepe, raggiungere la chiesa. Qui videro il Crocifisso e la misteriosa scritta. Poco dopo erano già in cammino verso la grande città che si poteva ammirare in lontananza. |
Tornai sul ponte, e anche gli altri erano pronti.
Sorrisi a Guisgard "Grazie.." mormorai. Così, ci lasciammo alle spalle la Santa Caterina, per dirigerci verso la misteriosa città. |
Lasciata la chiesa, Guisgard, Clio e Afiel, vista in lontananza la città si misero in cammino per raggiungerla.
“Appena saremo vicino alle sue mura” disse il falso pittore “io nasconderò Mia Amata in un luogo sicuro e facilmente raggiungibile. In caso di bisogno sarai tu ad andarla a prendere. Intesi?” Fissando il falso apprendista. “Si.” Annuì Afiel. Era però già il tardo meriggio e incontrata una locanda lungo la strada i tre avventurieri si fermarono per chiedere informazioni. “Capus Vetere” spiegò il locandiere “non è molto lontana, ma a quest'ora le sue porte staranno chiudendo. Nessuno può infatti entrare in città dopo il tramonto e voi non riuscirete a raggiungerla prima di allora.” “Ci conviene dunque prendere un alloggio per stanotte” Guisgard a Clio e ad Afiel “e ripartire poi appena spuntato il Sole.” E prese tre camere per trascorrervi la notte. |
Non fu possibile replicare..e ci portarono tutti in una carrozza che andava veloce.
"Dove ci porteranno?Hanno detto siamo loro ospiti e hanno nominato un arconte, signore di queste terre e quindi presumo ci stanno portando là..e spero stavano scherzando prima....mostriamoci cordiali comunque..poi si vedrà." Guardavo fuori la carrozza e sospirando aggiunsi.."Si speriamo Pepe abbia avvisato gli altri..ma per trovarci sarà un po' difficile..comunque forza e coraggio amici miei" e sorrisi per infondere sicurezza ma sapevo Irko era in gamba. |
Raggiungemmo una locanda, e l'oste ci sconsigliò di proseguire immediatamente.
Decidemmo quindi di fermarci e ripartire l'indomani. "Beh, considerando che non sappiamo cosa ci attende, approfittiamo di questa sosta.. che dite, mangiamo qualcosa?" proposi. |
Guardai Burmid.....Nettuno sulla sua nave.....che era successo...." Non capisco perche' De Gur sia passato sulla vostra nave e il capitano Velv ci debba raggiungere.....ci sono guasti sulla Regina D'Afravalone ?......."....Era inutile puntare i piedi....quindi salii sulla passerella che mi portava a bordo.....se ci fossero stati altri problemi......avrei ripetuto l'esperienza del tuffo nel Lagno.....
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-Siamo al servizio del Barone di Marras-
risposi al militare che aveva appena parlato, -E in rappresentanza dei suoi domini giungiamo in questi luoghi; vorrei presentarmi alla maggiore autorità della spedizione di cui fate parte, potreste segnalarmela, buon uomo, ed indicarmi dove si trova?- |
La carrozza con a bordo Altea, Irko, Lainos e Miseria attraversò la piana su una larga strada che correva parallela al corso del maestoso fiume.
Ad avvolgerla vi era una natura imponente e prosperosa. Lo scenario dava l'idea della vastità, con ampie foreste, monti tanto vicini che quasi potevano sfiorarsi, con rocche e torri, alcune diroccate, altre abbandonate, simili a figure d'altri tempi che si ergevano e si stagliavano su uno sfondo fatto di antica grandezza e primordiale epicità. Ma poi, quasi all'improvviso, quella stessa natura così vasta ed imponente, sembrò come aprirsi e davanti alla carrozza apparvero le alte mura di una città meravigliosa. Una città fatta di marmo, di mattoni policromi, di statue, di templi divenuti chiese, di palazzi alzati con tale maestria da mostrare l'armonia di un sapere che molti altri luoghi avevano ormai dimenticato. E poi torri circolari di perfezione architettonica con pochi eguali, case disposte secondo ordini e criteri di luminosa accortezza e strade che percorrevano quel luogo in un largo ed in largo senza accavallarsi, né confondersi mai. La carrozza entrò in quella monumentale città, svelando così l'animosa e brulicante realtà che la abitava. Agli occhi di Altea e dei suoi compagni di viaggio quell'agglomerato urbano appariva come una straordinaria capitale di un regno antico e ricchissimo. “Deve essere la città che abbiamo visto dalla chiesa...” disse Irko. Ed infine la carrozza si fermò davanti ad un'imponente reggia. http://1.bp.blogspot.com/-fbxGHv4uWx...00-1003023.jpg |
I miei pensieri si librarono alla vista di quella maestosa natura che voleva quasi raggiungere il Cielo..almeno quella non era opera dell' uomo...era naturale e spontanea e sembrava il regno di esseri primordiali e fatati.
Dopo un pò quello scenario aprì quello creato dall' uomo stesso "Guardate..sembra un mondo incantato, una fiaba...ma chissà se davvero qui è tutto come sembra". E ad un tratto ci fermammo davanti a una reggia..doveva essere la dimora di quell' arconte Logos pensai e sussultai.."Io direi di fingerci sconosciuti..io dirò vi ho incontrato sulla sponda per caso, tu Irko inventa una scusa per voi..cosi se dovessero arrivare gli altri non incorriamo in pericolo, so che Guisgard usa non dire chi sia..per la sua posizione ovviamente...scendiamo". Aprii lo sportellino della carrozza e mi guardai attorno..quasi mi sembrava di essere a Capomazda. |
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