Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 20-05-2013 18.05.11

Daiz sorrise ad Altea.
“Eh, amica mia...” disse inserendo la sesta marcia e lanciando ancor più in velocità la sua auto “... viviamo nel periodo dei satelliti, di Internet... e lei vuole denunciarmi perchè ho monitorato qui e là qualcuno? E poi era per una giusta causa!”
“E quale sarebbe questa giusta causa?” Chiese Josephine.
“Io sono un professionista.” Fece lui. “Non posso certo parlare con leggerezza dei miei affari. A meno che voi due...”
“A meno che noi due?” Ripetè Josephine.
“A meno che voi due non accettiate di collaborare con me.” Rispose lesto Daiz. “Non vi va di giocare a fare le investigatrici? Potrebbe essere divertente...”

Guisgard 20-05-2013 18.12.19

L'uomo e sua moglie annuirono a quelle parole di Elisabeth.
Furono poi cortesi nel tenerle compagnia, senza essere troppo invadenti circa l'incidente, fino a quando si fermò una macchina davanti alla villa.
“Santo Cielo...” disse Ingrid entrando dal cancello ormai distrutto “... Elisabeth!” Chiamò poi preoccupata.
Subito allora Marta aprì la porta e la fece entrare.
“Ma cosa ti è successo?” Chiese Ingrid nel vedere Elisabeth. “Non mi avevi detto di aver avuto un incidente! Hai distrutto la macchina e sfondato il cancello! Ma dico... cosa ti è capitato?” Respirò forte, come a volersi calmare. “Come stai soprattutto? Tutto bene? Forse dovremmo andare in ospedale, non credi?”

Altea 20-05-2013 18.13.13

La macchina sfrecciava veloce sulle strade di Capomazda City, guida sicura..di chi fa inseguimenti, pensai tra me e me.
"Non è tanto il collaborare o meno...Mr. Daiz...non mi piace come dire, giocare a mosca cieca..dovremmo dirvi di si senza sapere di che si tratta?Magari di cose illecite, siamo persone per bene e io ho un onore e una dignità nella mia famiglia da mantenere...avanti..viviamo nella era di internet, potrei avere qualcuno che possa intercettarla, metterle addosso una cimice mentre vi saluto e sapere che vita fate..quindi perchè non ci dite chiaramente di cosa si tratta...io sono appassionata di archeologia e storia antica...non ho la stoffa dell'investigatore privato o della spia, non sono una moderna Mata Hari, mi spiace" dissi in modo seccato per tutto ciò che stava accadendo.."E non sappiamo nemmeno dove ci sta portando, comunque."

Guisgard 20-05-2013 18.38.22

Guisgard sorrise a Talia.
“Non dovrebbe pronunciare ad alta voce quel nome” disse “visto che qualcuno potrebbe udirla e riconoscermi...” rise vagamente “... si, perchè nella florida e variegata letteratura sorta attorno alle leggende sulla mia famiglia, qualcuno ritiene che il demone non sia Onnipresente... del resto solo Dio lo è, no?” Le fece l'occhiolino. “E non avendo tale potere, vaga in cerca dei membri di questa stirpe, per riconoscerli e portarli via con sé... ora lei, se tutto ciò risponde a verità, ha fatto cadere la mia copertura...” rise di gusto.
Si avvicinò ad alcune piante fiorite e osservò il cielo.
“Davvero sono riuscito a sorprenderla?” Tornando a guardarla. “Eppure le assicuro non era mia intenzione...” di nuovo il suo sguardo spaziò tra il Cielo che volgeva ormai al crepuscolo e la campagna che avvolgeva la periferia della città “... si, ho deciso di portarla qui... perchè? Non lo so... l'ho fatto senza pensarci... e forse le cose che si fanno senza pensarci troppo su, sono le migliori... forse perchè non volevo tornare da solo in questo palazzo... o forse perchè ho udito la sua voce, quel suo accento straniero e mi è subito piaciuta... e sentendola parlare, smetto di udire l'insopportabile silenzio di questo palazzo... questo palazzo, con i suoi marmi, i suoi ritratti, le sue sculture e i suoi fantasmi... guardi laggiù...” indicando un punto davanti a loro “... verso Nord... vede quelle montagne in lontananza? Davanti, la più bassa... si riconosce la sagoma di un vecchio castello... quello volevo farle vedere... quello è il castello di Camelot... storici, archeologi e sognatori lo cercano da secoli... io invece lo conosco sin da piccolo... giocavo ad essere un cavaliere ed immaginavo che quello fosse davvero il palazzo di Camelot...” la sua voce era diventata malinconica “... del resto chi può smentirmi? Non si conosce la vera Camelot e magari quello è davvero il suo castello...” si voltò di nuovo a guardare Talia “... si, per questo ho voluto portarla qui... quando lo guardo mi fa sentire come un tempo, quando giocavo ad essere Lancillotto... e lei” sorridendo “credo che somigli molto a Ginevra...”
In quel momento arrivò Kuon con un vassoio.
“I panini e le Coca Cole, signore...” posando il vassoio su un tavolino “... come stai?” Fissando poi il suo padrone.
“Sto bene, vecchio mio...” rispose Guisgard “... sto bene, tranquillo...”
Kuon annuì e fece per andar via.
“Chi era quell'uomo, signore?” Tornando a voltarsi verso il suo padrone. “Quell'uomo che ha minacciato la città e le sue industrie?”
“Non lo so, vecchio mio...” scuotendo il capo Guisgard “... non lo so... ma chiunque sia, va fermato...”
Kuon lo fissò per un lungo istante, per poi andare via.

elisabeth 20-05-2013 18.41.24

Ingrid arrivo' come una furia......era svedese....ogni volta che la guardavo mi sembrava dii vederla al comando di una nave vichinga....quando entro' non ebbe mezzi termini......io avevo avuto l'incidente e lei sembrava entrare in uno stato di delirio......."Ingrid....ho avuto l'incidente da qualche ora......non credo di dover andare da nessuna parte se non a casa tua......e anzi tesoro...vuoi darmi il tuo cellulare ?.."...quando lo ebbi tra le mani....lo misi sotto i piedi...".....Ti avevo detto che era un cellulare molto vecchio...mi dava su i nervi solo il sapere che ancora lo avevi.......bene, ora noi andremo via e ti raccontero' dell' incidente, questi signori credo che siano stati disturbati gia' abbastanza........Signor Martin......il nome dell' Ospedale presso cui lavoro e' questo....mi faccia avere il conto delle spese......domani faro' venire a prendere la mia auto, lei e sua moglie siete stati dolcissimi..."...presi cosi' tutto quanto era in mio possesso.....raccattai i rimasugli del cellulare di Ingrid ed andai verso la sua auto.........mi sedetti sul sedile anteriore....ed attesi tutte le sue domande.....e il mio mal di testa...stava diventando un incubo.....

Clio 20-05-2013 18.56.00

Dopo aver salutato il professor Asevol lasciai il suo studio.
Mentre salivo le scale che portavano al mio dipartimento continuavo a pensare allo sguardo di quell'uomo.
C'era qualcosa, qualcosa che per quanto mi sforzassi non riuscivo a definire.
Era proprio la giornata, pensai.
Percorsi rapidamente il tragitto fino al mio piccolo studio, stando attenta che nessuno mi fermasse.
Non mi sentivo a mio agio vestita in quel modo in università, e mi maledicevo per il fatto di non essere passata da casa a cambiarmi.
Aprii la porta del mio studio con un sospiro di sollievo.
Iniziai a raccogliere i figli sulla mia scrivania, presi il codice che mi era stato chiesto di esaminare, e tutto ciò che poteva servirmi.
Guardai la stanza per un momento, elencando nella mia mente tutto ciò che poteva servirmi.
Quando mi resi conto di avere tutto, uscii e mi diressi verso il parcheggio.
Nel tragitto scrissi un messaggio alla migliore "agiografa" della mia università, avevamo fatto percorsi diversi ma venivamo dallo stesso liceo e non ci eravamo mai perse di vista.
Le chiesi consigli bibliografici su Santa Caterina e Sygma, e quali fossero gli strumenti migliori per questo genere di studi.
I miei ricordi di corsi universitari erano sbiaditi.
Giunta nel garage mi fermai un attimo a contemplare la macchina sportiva.
Era davvero magnifica.
All'inizio pensai di correre a restituirla immediatamente, ma poi mi resi conto di essere troppo carica e che dovevo davvero dar da mangiare al gatto.
Così, decisi di passare da casa.
Avrei posato il mio carico, controllato alcune cose, riempito la ciotola del mio principino, mi sarei cambiata.
Poi, avrei portato la macchina al palazzo dei Taddei, non troppo tardi dato che dovevo prendere la metropolitana per tornare.
Intanto che questa lista di cose da fare mi riempiva la mente, ero entrata in macchina ed avevo messo in moto.
Poco dopo mi ritrovai vicino a casa, e lasciai la machina in un parcheggio sotterraneo custodito non molto distante.
Raggiunsi in fretta il mio palazzo, salii le scale e, finalmente entrai.
"...Buongiorno maestà.." Dissi sorridendo nell'osservare la camminata regale del felino.
Poco dopo avevo dei vestiti più consoni, la ciotola del gatto era piena e il contenuto dei cassetti della mia scrivania era sparpagliato sul divano.
Mi accorsi che Debby mi aveva risposto inoltrandomi già qualche articolo interessante sulla questione.
Guardai fuori dalla finestra, il sole era ancora alto, avevo molto tempo prima di andare a portare la macchina.
Così, mi sedetti davanti al pc a leggere il materiale che la mia collega esperta mi aveva inviato.

Guisgard 20-05-2013 19.18.19

Così, Elisabeth ed Ingrid, a bordo dell'auto di quest'ultima, lasciarono la villa.
“Bene...” disse la svedese dopo alcuni lunghi istanti di silenzio “... sono tutta orecchi... qualcosa mi dice però che non si è trattato di un semplice incidente, vero? No, non hai l'aspetto di chi è solo spaventato... no, tu sei anche preoccupata, Elisabeth... avanti, comincia dall'inizio... cosa è successo? Cosa ti ha fatto davvero andare fuoristrada, rischiando di romperti l'osso del collo?”

Guisgard 20-05-2013 19.21.20

“E va bene...” disse Daiz ad Altea “... allora, come detto sto indagando su un certo caso... mi è stato assegnato da un cliente misterioso, che vuole restare anonimo, anche per me... ebbene, costui mi ha contattato, chiedendomi di indagare sulla morte del ricco Robert de' Taddei... se avete letto i giornali saprete che è una morte ancora molto misteriosa... così ho accettato l'incarico e iniziato subito le mie indagini... questi Taddei però sembrano davvero venuti dal passato... tutta la loro esistenza pare legarsi in qualche modo con fatti accaduti tempo fa, quasi fuori dalla realtà... naturalmente io non credo a storie di maledizioni e incantesimi... ma forse un ipotetico assassino potrebbe aver ragionato in maniera differente... magari è un matto, un maniaco che ama giocare con gli enigmi del passato... per questo ho bisogno di documentarmi ed avere due assistenti come voi due potrebbe essermi molto utile...” sorrise “... ecco, ora sapete tutta la storia...”
La macchina allora svoltò in un viale, fino a fermarsi davanti ad un edificio.
“Questo è il mio ufficio.” Fece Daiz. “La mia agenzia di investigazioni Occhio di Falco. La migliore naturalmente.”

Guisgard 20-05-2013 19.46.09

Clio, così, si mise a leggere davanti al pc le informazioni inviatele dalla sua amica agiografa.
La mail parlava del culto di Santa Caterina, della sua vita, con la passione della Santa, i luoghi a Sygma in cui visse ed esercitò la sua Fede.
Vi erano annotate poi anche notizie sulle sue reliquie e sulla magnifica chiesa che a Sygma era stata eretta per la grande Santa.
E questo già colpì Clio.
Infatti, dalla planimetria che Masan le aveva lasciato, la ragazza notò che per caratteristiche architettoniche la chiesa di Sant'Agata di Gothia somigliava molto a quella di Sygma, sebbene di proporzioni minori.
Persino l'orientamento era lo stesso.
La mail spiegava che il culto della Santa, oggi diffusissimo a Capomazda, vi giunse solo in seguito alla conquista dell'Arciduca Ardeliano il Grande.
Prima infatti Santa Caterina non vide mai nessuna chiesa eretta a Capomazda dedicata al suo culto.
La Santa di Sygma veniva invocata per proteggere la stirpe Taddeide dalla presunta maledizione che ne decimava le fila.
Per questo il culto della Santa era diffuso molto più nella capitale che nei territori circostanti del ducato.
Quando Clio terminò di leggere tutta questa documentazione, era ormai giunto il crepuscolo.
Fu in quel momento che si le arrivò un sms sul cellulare:
“Sono certo che resterà piacevolmente sorpresa da ciò che vedrà domani a Sant'Agata di Gothia. Forse quasi come lo sono stato io nel vederla oggi in facoltà.
Ci ritroveremo domattina all'università, dottoressa.
Masan.”
L'sms si concludeva con uno smile.

Altea 20-05-2013 20.38.50

Mi voltai e vidi la insegna a neon..."Occhio di falco"...scossi la testa..."Ebbene, se si tratta di questo...si potremmo aiutarvi Mr. Daiz, d'altronde io sono convinta che la Gioia dei Taddei qualcosa c'entri..sia che sia nella leggenda o in qualcosa di attuale...però insieme a questo devo anche studiare...portateci a casa, domani dopo la lezione ci incontreremo" dissi sorridendo..."Comunque..piacere di conoscervi, io sono Altea Trevor".

Clio 20-05-2013 22.00.39

Rimasi davvero colpita da tutte le informazioni che la mia collega era riuscita a trovare in così poco tempo, del resto, pensai, era considerata un vero portento nel suo campo.
Quando finii di leggere tutto il materiale, mi accorsi che si era fatto tardi, e quasi saltai sulla sedia.
La macchina...
Risposi velocemente alla mail, ringraziando di cuore Debby.
Poi, in men che non si dica, infilai stivali e giubbotto di pelle sopra i jeans e la camicetta nera che avevo indossato prima, presi la borsa e uscii.
Corsi al garage sotterraneo e mi infilai nella bellissima macchina sportiva.
"..Andiamo, bellezza.." sussurrai accendendo il motore.
Per tutto il viaggio pensai e ripensai a quanto avevo letto, dando forma a mille pensieri e ipotesi, che mi ripromettevo di mettere su carta elettronica una volta in metropolitana.
Ma c'erano anche gli occhi enigmatici di Masan e quel suo messaggio a tener banco nella mia mente.
Dopo poco tempo, arrivai al palazzo dei Taddei.
Notai che la folla della mattina si era dileguata e la dimora appariva spettrale e inquietante.
Rabbrividii.
In quel preciso istante mi ricordai di Luke e delle ricerche che gli avevo preparato. Mi ripromisi di spedirgliele via e-mail appena arrivata a casa, spiegandogli la situazione.
Ricordavo bene dov'era l'ingresso del garage, aprii la porta con il telecomando in bella vista sul cruscotto.
"..Ecco, adesso mi arrestano.." pensai sorridendo.
Ma non si è mai sentito di qualcuno arrestato perchè riporta una Lamborghini al legittimo proprietario.
Entrai e parcheggiai la splendida auto sportiva esattamente dove l'avevo trovata.
Infondo, pensai, ero stata via solo poche ore.
Scesi a malincuore e la osservai per qualche istante "..Addio splendore.." sospirai.
Mi avvicinai al pannello con le chiavi e mi resi conto che il mio biglietto era ancora lì, intatto, segno che nessuno l'aveva visto.
Lo presi tra le mani, lo accartocciai e lo gettai nel cestino poco distante.
Mi fermai un istante ad osservare la porta da cui ero entrata in garage, e dove ero rimasta immobile per qualche minuto ad osservare quelle tre bellissime auto.
Era successo davvero solo poche ore prima? Quante cose erano successe da allora.
Rimisi le chiavi a posto sospirando.
Poi mi diressi verso l'apertura del cancello, trovai il pulsante per aprirlo e uscii.
Avevo fatto solo qualche passo, quando mi voltai ed alzai lo sguardo verso il palazzo.
Il cielo era sempre più nero e la nobile dimora sempre più inquietante.
"..Addio fantasma dagli occhi chiari.. e grazie.." dissi con un sorriso malinconico, conscia che non avrei mai rivisto quello sguardo.
E, dopo essermi coperta le orecchie con delle cuffie nere e sottili da cui usciva la musica che più amavo, mi incamminai verso la più vicina stazione della metropolitana.

Guisgard 21-05-2013 01.19.00

Clio aveva fatto solo pochi passi, quando udì dei rumori.
Un attimo dopo si ritrovò davanti due uomini robusti e di alta statura.
“Voi...” disse uno dei due alla ragazza “... chi siete? E come siete entrata qui?”
“Eravate dall'ora di pranzo nel palazzo?” Domandò l'altro uomo. “Non sapete che tutti gli invitati sono andati via?”
“Ammesso” fece il primo dei due “che siate una degli invitati e non qualche ospite non autorizzato e poco gradito...”
Ma prima che rispondesse ai due uomini, Clio notò una figura immobile davanti all'accesso di uno dei garage.
Qualche passo verso la ragazza e la figura si lasciò illuminare dal pallore lunare.
Era un uomo anziano, elegante, dallo sguardo mite ma indagatore, l'espressione imperturbabile ed intrisa di una sorta di calma apparente.
“Signor Kuon...” fissandolo uno dei due uomini “... abbiamo trovato questa ragazza qui e...”
“Tranquilli, ragazzi.” Con un cenno il maggiordomo. “Potete andare. Ci penserò io qui.”
“Si, certo.” E tornarono ai loro giri di ronda.
“Dubito” disse Kuon a Clio “che lei sia la Luna che stanotte ha deciso di prendere forma umana.” Sorrise. “E ne dubito per almeno due motivi... uno è perchè la Luna è ancora in cielo stanotte... e poi non credo che qui lei possa trovare il suo amante... ammesso che Ovidio non si sia sbagliato nelle sue Metamorfosi...”

Guisgard 21-05-2013 01.29.22

“E va bene...” disse Daiz ad Altea “... passerò a prendervi domani, dopo le lezioni all'università... come facevo alle superiori con le mie varie fidanzatine...” e fece l'occhiolino alle due ragazze.
Così, l'investigatore privato riportò le due studentesse a casa di Julien.
Rimaste sole, Josephine prese Altea in disparte.
“Ma davvero vuoi collaborare con quel tipo?” Domandò all'amica. “Nelle sue indagini? Ma potrebbe essere pericoloso e poi noi dobbiamo studiare. Credi che non richieda tempo andare insieme a quell'investigatore? Tempo che toglieremo ai nostri studi. No, a me sembra una sciocchezza questa storia. E poi io ho già ottenuto di poter collaborare al giornale col signor Dean. Questa faccenda non mi interessa.”

Clio 21-05-2013 01.40.29

Mi fermai di scatto. Ecco, ci mancava solo quello adesso, era troppo bello per essere vero.
Stavo per rispondere per le rime ai due uomini che mi si erano avvicinati, spiegando la situazione, quando un uomo anziano dal portamento elegante mi si avvicinò.
Sorrisi alle sue parole.
"..No, ha ragione.. non sono affatto la Luna.." dissi sorridendo "...Ero al pranzo oggi.. Clio Lester.. può controllare la lista.. ma sono dovuta tornare al lavoro.. e.." mi fermai.
Certo, e adesso come lo spieghi?
Sfoderai un cauto sorriso "..uno spettro di questo castello, di cui ho potuto vedere soltanto gli inconfondibili occhi chiari, mi ha detto di usare una delle sue macchine... ha aggiunto che il signor de Taddei è solito essere.. come aveva detto? Ah, si.. cavalleresco.." indicai il garage con un cenno "...sono venuta a riportarla, sono sgattaiolata via perchè non volevo disturbare..." abbassai lo sguardo "..e poi, infondo.. non avrei neanche saputo che cosa dire.." sussurrai.
Guardai con occhi calmi e leggermente imbarazzati l'uomo distinto davanti a me.
"...C'era il telecomando nella macchina.. può controllare è intatta, e ho anche rimesso la benzina che ho usato..".
Guardai l'uomo dritto negli occhi ancora una volta.
"..Posso andare ora?" dissi guardando la strada davanti a me "..Si sta facendo tardi e devo arrivare fino alla metropolitana, che non è vicinissima.. vorrei evitare di rimanere bloccata dall'altra parte della città..".
Guardai l'uomo e sorrisi nuovamente.

Guisgard 21-05-2013 02.01.24

“Beh, è una storia tanto assurda” disse Kuon a Clio “che non può non essere vera, conoscendo i fantasmi, come li chiama lei, che frequentano questa dimora.” Sorrise. “E temo che anche lei abbia voluto giocare ad essere un fantasma, vero? Visto che voleva entrare ed uscire da qui come il vento. Ma purtroppo noi comuni mortali dobbiamo fare i conti con le avversità e gli imprevisti del nostro tempo. E dagli ultimi accadimenti non credo sia prudente lasciarla andare da sola, a quest'ora, per le vie di questa città. E poi, visto che il signor de' Taddei è così cavalleresco, non credo che mi perdonerà una tale scortesia verso di lei se ora la lasciassi andare da sola.” Con un cenno della mano chiese alla ragazza di attendere e si avvicinò ad un piccolo citofono posto sulla porta del garage.
“Gambir? Sono il signor Kuon... c'è qui un'amica del signore e temo che lui non gradisca vederla andare via da sola a quest'ora... ti spiacerebbe prendere la Limousine e riaccompagnarla a casa? Ottimo. Vieni, siamo qui, davanti all'ala Ovest.” Riagganciò il citofono e tornò da Clio. “E' questione di pochi minuti, signorina.”
E infatti, poco dopo, arrivò l'autista con la Limousine per riportarla a casa.
“Vuole che le saluti il signor de' Taddei, signorina?” Domandò sorridendo Kuon mentre apriva la portiera dell'auto. “O preferisce che porti i suoi saluti solo a quel simpatico fantasma?”

Clio 21-05-2013 02.16.50

Sorrisi, lieta che mi avesse creduto.
Tentai di protestare quando intuii che voleva darmi un passaggio.
"..Davvero.. non serve.." dissi al maggiordomo "...non ho problemi a camminare..".
Ma non mi ascoltò e lo vidi allontanarsi e accostarsi al citofono.
Sorrisi quando tornò avvisandomi che l'auto sarebbe arrivata a momenti.
"..Grazie, davvero.. ma non ce n'era bisogno.. lei è troppo gentile.." balbettai.
Di certo non me l'aspettavo.
Stavo per salire in macchina quando udii le sue ultime parole.
Mi voltai verso di lui e sorrisi, guardandolo negli occhi.
"...Porti i miei saluti ad entrambi, dunque.." dissi sorridendo "..Buonanotte..".
Così dicendo salii in macchina e chiusi lo sportello.
Mi voltai ad osservare il palazzo per un breve istante.
Dopodichè, comunicai all'autista il mio indirizzo, ringraziandolo per il passaggio.
Certo che è stata proprio una giornata fuori dal comune..

Guisgard 21-05-2013 02.29.11

L'autista accompagnò così a casa Clio.
E mentre guidava, l'uomo accese la radio.
“E ora gli ultimi aggiornamenti sul misterioso messaggio terroristico rivendicato dal gruppo chiamato Tarantole Rosse...” disse la voce del notiziario “... e di questi ultimi minuti la notizia che l'amministratore delegato Saome Tondo ha deciso di consegnarsi agli oscuri terroristi. Un'auto della Taddei Corporation ha accompagnato l'amministratore in una località sconosciuta, indicata dagli stessi criminali. Naturalmente il tutto è avvenuto nella massima segretezza, come richiesto dal gruppo estremista, senza così che la polizia potesse in alcun modo intervenire. Ciò che però più stupisce è il silenzio che avvolge il nuovo proprietario della Taddei Corporation, Guisgard de' Taddei, nipote ed erede del defunto Robert. Che siano dunque vere le voci che vogliono il rampollo incapace di guidare le importanti industrie di famiglia?”
“Bah...” chiudendo la radio l'autista “... giornalisti... sanno solo parlare a vuoto! Aveva ragione il signor Robert, che Dio l'abbia in gloria...” segnandosi “... la libertà di parola e di stampa hanno rovinato il mondo!”
La Limousine si fermò davanti all'abitazione di Clio.
“Siamo arrivati, signorina.” Aprendo la portiera dell'auto l'autista.

Clio 21-05-2013 14.01.59

"...Lo dicevo io, che non l'avrebbero lasciato in pace..." Sussurrai nell'ascoltare la radio.
Giunti a casa, salutai e ringraziai l'autista e corsi di sopra.
Avevo ancora molte cose da sistemare.
Mandai una lunga mail a Luke spiegando la situazione, e gli inoltrai tutti i risultati delle mie ricerche, aggiungendo di scrivermi nel caso avesse avuto bisogno di delucidazioni ulteriori.
Preparai i bagagli un fretta e furia, prendendo solo il necessario.
Al l'una passata andai a dormire.
Alla mattina, mi svegliai contenta e serena, avevo fatto un bel sogno anche se non riuscivo a ricordarlo.
Raccolsi le mie cose, chiusi il gatto nel trasportino, ed uscii di casa.
All'ora pattuita ero davanti all'università, seduta su una delle panchine presenti nel giardino.

Talia 21-05-2013 16.01.48

Lo fissavo mentre parlava... era un uomo singolare, diverso da tutti gli altri... c'era qualcosa nel suo modo di parlare, di muoversi, di sorridere e di ridere, qualcosa che impediva al mio sguardo di allontanarsi da lui anche solo per un momento... e poi quei suoi occhi, chiari come mai ne avevo visti...
Lo fissavo, sorridendo appena a quelle sue parole... in silenzio.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 54812)
In quel momento arrivò Kuon con un vassoio.
“I panini e le Coca Cole, signore...” posando il vassoio su un tavolino “... come stai?” Fissando poi il suo padrone.
“Sto bene, vecchio mio...” rispose Guisgard “... sto bene, tranquillo...”
Kuon annuì e fece per andar via.
“Chi era quell'uomo, signore?” Tornando a voltarsi verso il suo padrone. “Quell'uomo che ha minacciato la città e le sue industrie?”
“Non lo so, vecchio mio...” scuotendo il capo Guisgard “... non lo so... ma chiunque sia, va fermato...”
Kuon lo fissò per un lungo istante, per poi andare via.

I miei occhi seguirono in maggiordomo mentre lasciava la loggia e solo quando la sua figura fu scomparsa oltre l'alta portafinestra parlai di nuovo...
"Il signor Kuon è una brava persona, io credo..." mormorai "Sembra uno di quegli uomini di una volta... ligi... corretti... gentili... E... e, se me lo permette, credo che le sia anche molto affezionato!"
Tacqui e lo osservai per un attimo... intensamente...
"Ginevra..." sussurrai poi, con un vago sorriso "Lo sa che mai nessuno mi ha chiamata così? E voi... e voi che neanche mi conoscete..."
Sospirai appena...
"Avete ragione, certe volte le decisioni non premeditate sono le migliori... si, decisamente le migliori..."
Tacqui di nuovo...
lo fissai per qualche minuto...
esitai...
poi parlai di nuovo...
"Mi chiedo... gli uomini che ci hanno sparato addosso... crede che abbiano qualcosa a che fare con gli ultimi eventi? Con le minacce e tutto il resto?"

elisabeth 21-05-2013 16.20.41

Ingrid mi assediava col suo accento stranissimo di logiche domande......ero stanca, non volevo parlare .....ma dovevo ..." non so cosa mi e' successo..una mattina ti alzi e ti trovi due persone che contro la tua volonta' ti portano via...motivo ..?...ma figurarsi se te lo dicono, ti bendano e ti ritrovi a camminare in un tunnel ....sino ad avere la luce, in salone fantastico....non e'finita qui.....arriva un tizio belloccio che ti offre da bere in un bicchiere di cristallo fantastico...il nettare degli Dei..e sempre infischiandone di come la pensavo....mi porta in una sala operatoria divina....Ingrid non ci crederai..un sogno...e cosa c'era ?..una corazza di secoli fa......e a cosa serviva ?...tieniti forte...dovevo fare degli studi per collegare le terminazioni nervose dalla corazza a non so chi......Pazzesco.....colpo di scena, quando mi sono sentita in gabbia..esce fuori..il Dottor Venth....che scusandosi mi riporta in Ospedale......storia finita....ma quando, Venth...di ritorno, salta in aria......e allora incomincio a riflettere..L' Ospedale non e' piu' un posto sicuro per me.......e allora..mia cara Ingrid tuta da ginnastica.....e via...per un posto che non conoscevo neanche io...avevo paura................bene, paura giustificata...mi segue una macchina........accellero,accellero...sino a quando non sfondo il cancello del Sig. Martin.........e poi....mi hai trovati li'.....e non mi chiedere cosa succedera' perche' non lo so............sono stanca Ingrid.......ho bisogno di riflettere.........ma tu..cosa sai della Taddei Company ...?.....

Altea 21-05-2013 16.37.17

Ascoltai Josephine e sorrisi.."Non devi preoccuparti, so che tu vuoi fare la giornalista...e potrai collaborare con Mr. Dean..non ti costringo a fare ciò che non vuoi...scoprire insomma questo fatto..per noi studiosi di arte o archeologi è come scoprire un oggetto raro..e io non ho intenzione di lasciarmi scappare questa scoperta..bene ora vado a letto domani devo andare a lezione".
Entrai nella camera stile barocco e mi stesi sul grande letto in ferro battuto..mi addormentai subito e mi svegliai al mattino di buona ora.
Mi preparai una buona colazione e poi scesi subito le scale e andai alla fermata dell'autobus vicina, una portava proprio alla Università Cattolica, era stracolmo di gente, e correva veloce per le strade, ero in piedi e ad ogni fermata imprecavo, quasi cadevo, finchè la vidi in lontananza, prenotai la fermata e scesi subito.
In poco mi trovai nella aula, era già piena di studenti, e piena di emozione.

Guisgard 21-05-2013 18.43.45

Clio si era preparata per l'appuntamento con Masan.
Mentre però si vestiva per uscire, aveva sentito le ultime notizie al telegiornale.
Durante la notte c'era stato un tentativo di furto al Museo Archeologico.
Misteriosi individui erano riusciti a penetrare nel museo, devastandone gran parte degli ambienti, danneggiando anche alcune opere custodite.
Tuttavia, stranamente, non avevano portato via nulla di ciò che era custodito nel museo.
La polizia era riuscita ad arrivare mentre i ladri erano ancora nel museo, avviando così con loro un vero e proprio conflitto a fuoco, avendo però la peggio.
I misteriosi criminali, infatti, si erano dimostrati ben preparati a quell'azione delittuosa, apparendo ben equipaggiati al punto di poter sostenere e vincere uno scontro armato con la polizia.
Le uniche immagini disponibili dell'accaduto mostravano le auto della polizia in fiamme mentre gli ignoti delinquenti abbandonavano la scena del crimine.
E nelle immagini, sebbene per poco, era apparso quello che sembrava essere il capo di quel gruppo criminale.
Un misteriosissimo ed inquietante individuo, coperto da una strana uniforme, simile ad una futuristica corazza e accompagnato da uno spaventoso cane, anch'esso dall'aspetto allucinante.
http://m1.wholesite.com/2013/3/12/c6...algearlead.jpg

Poco dopo, Clio uscì da casa e raggiunse l'università.
E all'ora stabilita, Musan la raggiunse.

Guisgard 21-05-2013 18.56.10

A quelle parole di Elisabeth, Ingrid restò turbata.
Profondamente turbata.
Restò poi in silenzio per lunghi momenti.
Fissava la strada, mentre l'auto sfrecciava via.
“Io...” disse “... io non so cosa tu mi stia dicendo, Elisabeth... ma forse dovresti parlarne alla polizia... o forse...” esitò “... forse dovresti raccontare tutto ai nostri fratelli... si, credo che dovresti... ho saputo che Liam è in città in questi giorni... e lui dovrebbe conoscere tutta questa storia... non credi?”

Guisgard 21-05-2013 19.04.54

Altea così raggiunse l'università.
Durante il tragitto l'autobus restò per un po' nel traffico, a causa di ciò che era accaduto in città la notte prima, con quel tentato furto al Museo Archeologico da parte di misteriosi criminali.
Per la strada erano ancora visibili i danni per lo scontro armato con i poliziotti.
Alla fine l'autobus condusse Altea davanti all'università.
Qui la ragazza seguì la lezione e alla fine di essa, come pattuito, attese l'arrivo di Daiz.
L'investigatore non tardò e all'ora stabilita si presentò davanti alla studentessa.
“Buongiorno alla studentessa più affascinante che io conosca.” Disse nel vederla.

Clio 21-05-2013 19.20.56

Guardavo nervosamente il display dello smartphone, controllando le testate giornalistiche.
Non riuscivo a non pensare a quanto avevo sentito prima di uscire, e volevo sapere cosa avevano da dire i giornali.
Mi aveva profondamente turbata. Già il fatto che ci fosse di mezzo il museo archeologico bastava per farmi stare in pena, poi l'efferatezza e la crudeltà del crimine lasciava senza parole per non parlare di quell'individuo che sembrava uscito da un videogame.
Ma, se dovevo essere sincera, quello che mi turbava di più era il coinvolgimento del museo archeologico.
Corrucciai la fronte, nel leggere le notizie.
Siamo sicuri che non abbiamo preso nulla? Certo che sei proprio malfidente!
Alzai lo sguardo, e mi resi conto che Masan mi aveva raggiunto.
Mi alzai in piedi, sorridendo.
"...Salve... Come sta?" Dissi con un cenno della mano quando fu vicino.
"...ha sentito cos'é successo al museo? Il nostro scavo non è in collaborazione proprio col museo archeologico?" Continuai, sicura che conoscesse bene l'accaduto.
"...Mi scusi, non è il momento, me ne parlerà in viaggio.." Guardai di nuovo il display, dove capeggiava la foto scattata al misterioso criminale.
"...è che stavo leggendo adesso.." Sussurrai.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai con gli occhi in quelli i Masan, per un breve momento.
"...Allora.." Sorridendo "...vogliamo andare?".

Altea 21-05-2013 19.35.06

Uscii dalla Università e vidi Daiz..."Ho un nome..Altea..non bellezza etc" dissi mentre salivo sulla sua auto sportiva..."Bene e oggi che andiamo a scoprire...che è successo di particolare?"

Guisgard 21-05-2013 20.08.11

Gli occhi di Masan.
Erano in quelli di Clio e vi restarono per alcuni istanti.
C'era qualcosa in quegli occhi.
Qualcosa di enigmatico, di indecifrabile.
Qualcosa di mutevole, di sfuggente, di inafferrabile.
Erano occhi di ghiaccio, come se la luce non riuscisse a penetrare fino in fondo, generando così ombre e chiaroscuri, in cui immagini e sensazioni inquiete prendevano forma.
“Si...” disse “... ho sentito di sfuggita... una brutta storia, non c'è che dire... purtroppo molti neanche concepiscono la vera essenza di un'opera d'arte... si limitano a metterla nei musei, a pagare un biglietto e a guardarla fissando una stupida guida, cercando un significato puerile e commerciale, scritto e confezionato per turisti annoiati e annoianti... questa gente non comprenderà mai il vero tormento del genio capace di generare arte... sono troppo inferiori... più simili alle bestie che all'essere umano...” restò poi in silenzio, chiudendosi in se stesso “... mi perdoni...” destandosi poi di colpo “... mi faccio prendere spesso la mano... e ho rischiato di annoiarla, mi scusi davvero...” sorrise “... beh, direi di andare. Il tempo volge al peggio e Sant'Agata di Gothia, a differenza di Capomazda City, è in mezzo alle montagne.”
Raggiunsero allora la sua auto nel parcheggio per i docenti.
Qui Clio vide il bellissimo pastore tedesco di Masan.
“Le presento Flender...” fece lui “... il mio inseparabile compagno.”
Salirono in auto e partirono per Sant'Agata di Gothia.

Guisgard 21-05-2013 20.39.05

L'auto di Daiz, appena Altea fu a bordo, sfrecciò via.
“Altea...” disse l'investigatore “... davvero un nome niente male. Sembra quello di una principessa greca o di una musa. Insomma, qualcosa di simile.” Rise. “Mi chiede cosa è accaduto? Beh, per prima cosa, qualcuno stanotte ha cercato di rubare qualcosa al Museo Archeologico. Ma stranamente non ha portato via nulla. La radio li chiama ladri, ma, a giudicare da come hanno ridotto le auto della polizia, io direi più che somigliavano ai membri di un commando. E poi da come si vestono non penso possano davvero definirsi dei ladri. Solitamente chi ruba cerca di passare inosservato. Questi invece sembravano usciti da un cartone animato di fantascienza. Di quelli che fanno in Giappone. E la cosa, devo dire, mi puzza un po'... cercavano qualche reperto antico... la stessa strada che stiamo seguendo noi per il nostro caso...” mise la sesta “... che fine ha fatto la sua amica? Non vuole essere dei nostri?”

Guisgard 21-05-2013 20.47.38

Guisgard, a quelle parole di Talia, cambiò espressione e divenne cupo.
“Si, forse...” bevendo un po' di quella Coca Cola “... assaggi questo panino... le assicuro che nessuno sa farli come Kuon...” sorridendo “... si, Kuon è incredibile... è un uomo straordinario... forse l'unica persona al mondo capace di sopportarmi...” morse il panino “... questo è particolare...” indicandolo a Talia “... di sicuro non c'è niente di simile dalle sue parti, mi creda... questa particolare varietà di broccoli cresce solo qui ed ha un gusto ed un sapore particolare... e le salsicce, aromatizzate, vengono messe nel panino appena tolte dalla brace... è questo il segreto...” gustandolo “... magnifico...” la fissò “... avanti, assaggi. E non si fermi al sapore piccante, anche se le sembrerà troppo all'inizio. Lo assapori lentamente... chiudendo gli occhi... gustandolo piano... sentirà tutto il sapore di questa magnifica terra...”
In quel momento arrivò Kuon.
“Signore...”
“Cosa c'è, Kuon?” Voltandosi Guisgard.
“E' accaduto qualcosa...”
“Cosa?”
Mise allora il tablet sul tavolino e mostrò al suo padrone le immagini del furto al museo.
“Gli occhi di quell'uomo...” fissando il piccolo schermo Guisgard “... sono gli stessi di colui che ha rivendicato il video terroristico... è il capo delle Tarantole Rosse...”
“Cosa cercavano secondo te al museo?” Chiese Kuon.
“Il Codex Nolhiano...” mormorò Guisgard.
“Signore?” Stupito Kuon.
“Me ne ha parlato Padre Nicola...” con occhi di ghiaccio l'ultimo dei Taddei “... cercano il Codex quei maledetti...”
“E' così prezioso questo codice, signore?” Domandò il maggiordomo.
“Si...” annuì Guisgard “... credo di si... per questo dobbiamo arrivare ad averlo prima di loro...” e restò a fissare gli occhi di quel criminale sul tablet.
http://www.coplanet.it/userfiles/Met...ce-642x415.jpg

Clio 21-05-2013 21.41.41

Quegli occhi, era incredibile come riuscissero a monopolizzare la mia attenzione.
Distolsi lo sguardo, rapidamente, e seguii il professore verso la macchina, sistemai il borsone nel baule mentre tenni il trasportino sulle ginocchia.
"...Ottimo.. La montagna è casa mia.." Rabbrividii "...detesto il mare...".
"....Ma ciao, bello..." Dissi poi accarezzando la testa dello splendido cane.
"...non esiste cane più bello del pastore tedesco, a parer mio.." Dissi sorridendo a Masan.
"...beh, spero che lui e il mio principino possano andare d'accordo..." Allungando la mano nelle fessure del trasportino in modo da accarezzare piano il manto nero del mio gatto, accoccolato su se stesso.
Era incredibile quanto fosse bravo nei viaggi, se ne stava lì, tranquillo, senza dare di matto o altro.
"...le presento Giuliano..." Sorrisi "...le risparmio tutta la titolatura imperiale.." Facendo l'occhiolino al professore.
Mentre il tempo passava guardavo fuori dal finestrino.
"...comunque non si preoccupi.. Anche io sono il tipo che si fa prendere la mano... Capisco benissimo il suo ragionamento sul museo... Ma per chi studia queste cose ovviamente l'approccio è molto diverso..." Risi "...certo, se mettesse me davanti a un quadro novecentesco, o altro... Mi scambierebbe per uno di quei vuoti curiosi.." Scossi la testa "..ad ognuno il suo.. E al museo archeologico in particolare ci sono molte cose a cui tengo particolarmente..".
Restai in silenzio per alcuni minuti.
"...cosa crede che cercassero?" Dissi poi, seguendo il filo dei miei pensieri.
"...crede davvero che non abbiano preso niente?" Sospirai, sarcastica.
"...non mi fido dei giornali come non mi fido ciecamente delle fonti letterarie..." Sussurrai "...ognuno tira l'acqua al suo mulino...".
Mi voltai verso Masan e lo osservai guidare, restai a guardarlo per alcuni istanti, lo sguardo era puntato sulla strada e per la prima volta non mi trovai davanti ai suoi occhi così enigmatici.
Sorrisi "...ora sono io ad annoiarla, mi scusi... Di solito queste notizie mi scivolano addosso.. Ma se si toccano dei reperti..." Rabbrividii "...quello sì che mi preoccupa...".

elisabeth 22-05-2013 14.57.47

Guardai Ingrid mentre guidava la sua auto.....la sua calma svedese dove era finita ?......Liam...polizia....io ero stufa..a quanti altri dovevo raccontare quella storia ?...non aveva senso per me figuriamoci per gli altri......." Hai detto una cosa sacrosanta Ingrid...i fratelli e Liam..loro sapranno gia' tutto e siccome io non ho intenzione di esporre la seconda e forse anche la terza tiritera.....andiamo in quel famosissimo bar dove ci rifugiamo sempre...quando abbiamo qualche minuto per noi.....che ne dici...crema di caffe' e cioccolata....tranquilla......se Liam sa...ci raggiungera'.....ho sempre avuto la sensazione che leggesse nel futuro...".......Erano due giorni che vagavo...un incidente....e non stavo riuscendo ancora a comprendere il senso della storia........basta adesso.....sarei stata ad aspettare....

Talia 22-05-2013 15.59.02

Dietro quell'invito, presi il panino e lo assaggia...
e dovetti ammettere che aveva ragione: era davvero delizioso. Era diverso da tutto ciò che avevo sempre mangiato, a Sygma non avevamo niente il cui sapore assomigliasse a quello... ed era fantastico!
Gli sorrisi, dunque... addentando di nuovo il panino.
E fu allora che giunse Kuon con quel tablet...
Seguii la conversazione in silenzio, restando due passi più indietro...
e solo quando vidi di nuovo quegli occhi mi feci un poco avanti, per esser certa di non essermi ingannata...
"Ma..." mormorai allora "Ma... cosa c'entra la Taddei Corporation con il museo archeologico? E... e cos'è il Codex Nolhiano?"

Guisgard 22-05-2013 18.35.20

Masan guidava in silenzio.
Gli occhi, pensierosi, erano fissi sulla strada, eppure sembravano lontani da ciò che c'era intorno.
“Giuliano...” disse all'improvviso “... nome curioso per un gatto... o forse no...” sorrise “... perchè ha scelto di chiamarlo così?”
Flender, accucciato sul sedile posteriore, guardava dal finestrino, per poi voltarsi alle parole del suo padrone.
“Non mi sta affatto annoiando...” mormorò Masan “... no, per niente... mi piace parlare mentre guido... accendere la radio o mettere musica mi annoia in certi momenti... si, credo che non abbiano portato via nulla dal museo...” voltandosi per un momento a guardare Clio “... la polizia e la città avevano poco da coprire credo, visto il modo in cui quegli uomini sono penetrati nel museo e umiliato poi le forze dell'ordine... non credo fossero ladri... chissà, forse cercavano qualche pezzo particolare... immagino che ora i poliziotti stiano indagando nell'oscuro mercato dei collezionisti privati... chissà...” sorrise ancora, come a voler far scivolare via quella discussione “... ma mi parli un po' di lei... infondo conosco poco della mia compagna di scavi... so che è una brillante storica, molto intuitiva e per niente afflitta da pregiudizi... e non so, ma credo di poter dire che molto altro si nasconde sotto quegli occhi azzurri...” la macchina percorreva tranquilla la strada, nonostante il forte vento che soffiava sulle carreggiate “... il cielo è coperto e cupo... chissà... magari questo preannuncia il risveglio dei fantasmi che Sant'Agata di Gothia cela sotto i suoi monumenti antichi...” la fissò di nuovo e ancora accennò un sorriso “... ha fame? Vuole che mi fermi in qualche posto? O preferisce continuare il tragitto fino a Sant'Agata di Gothia?”

Guisgard 22-05-2013 18.47.42

Ingrid scosse la testa.
“Bere cioccolata” disse ad Elisabeth “mentre qualcuno ti sta pedinando, magari intenzionato pure a farti del male? Beh, mi sembra il modo migliore per facilitargli la cosa.” La fissò. “Bah...” sbuffò “... come al solito sei testarda... e dimmi... come pensi possa raggiungerti Liam? Visto che hai praticamente ammutolito il tuo cellulare?”
E proprio in quel momento squillò il telefono di Ingrid.
“Ecco...” guardando il display la donna “... parli del diavolo e... si, pronto? Si... si, è con me... siamo in macchina... dove siamo dirette? A bere caffè e cioccolata...” sarcastica “... ok... ma almeno troveremo dei biscotti?” Sorrise. “Ottimo... si, conosco dove abita il dottor Freinz... si, credo che tra una mezz'oretta saremo là... a tra poco...” chiuse la conversazione “... ecco, avrai la tua crema di cioccolata...” rivolgendosi ad Elisabeth “... la prenderemo a casa del dottor Freinz. Lo ricordi? Quel fratello distinto, ex rettore a Suession? Ci sta aspettando. E non sarà solo. Avevi ragione, sai? Forse davvero Liam vede nel futuro... o forse, chissà... ha solo una capacità innata di fiutare guai...”

Guisgard 22-05-2013 19.24.17

“Il Museo Archeologico” disse Guisgard a Talia “è legato all'Università Cattolica ed entrambi sono sovvenzionati dalla Taddei Corporation...”
“Si, il signor Robert voleva che fosse così.” Fece Kuon.
“Ciò che però non capisco” pensieroso l'ultimo dei Taddei “è perchè le Tarantole Rosse siano penetrate nel museo solo ora... dalla loro azione mi sembra chiaro che avessero una gran fretta... perchè allora aspettare fino ad ora? Che senso aveva quel messaggio che hanno rivendicato? Se avessero assalito il museo, dopo sarebbe stato più semplice ed eclatante rivendicare questa loro azione...”
“Forse, come hai detto tu, ora erano convinti di trovare nel museo quel codice...” fissandolo Kuon.
“Già...” annuì Guisgard “... come se qualcuno avesse rivelato loro questa possibilità...”
“Ma chi?” Chiese Kuon.
“Forse per questo si sono fatti consegnare Saome Tondo...”
“Pensi che il nostro amministratore conoscesse quel codice?” Domandò Kuon.
“Si, credo di si...” alzandosi in piedi Guisgard “... ma mi pare ovvio che non sa invece dove si trovi ora...”
“Come mai?” Chiese ancora Kuon.
“Forse perchè mio zio non si fidava di nessuno...” rispose Guisgard “... nessuno tranne di voi, vecchio mio...” guardò poi Talia “... non so cosa sia esattamente il Codex Nolhiano... Frate Nicola lo ha definito in maniera molto enigmatica... ha detto che è una mappa per trovare il siero... il siero per quel veleno...”
“Che veleno?” Incuriosito Kuon.
“Il veleno” fece Guisgard “che da secoli, secondo lui, uccide i membri della mia famiglia... la maledizione... e mio zio credeva in quella maledizione...”
“E non solo lui.” Disse Kuon.
Guisgard lo fissò.
“E forse dovresti crederci anche tu.” Aggiunse il maggiordomo.
“Mio zio si fidava di voi...” mormorò Guisgard “... dove potrebbe aver nascosto quel codice?”
“Non mi ha mai parlato di questa cosa.”
“Perchè non è nascosto in questo palazzo.” Replicò l'ultimo dei Taddei. “Ma sono certo che qui ci sono tracce su come cercarlo.”
“Forse bisogna controllare nel suo studio.” Guardandolo Kuon. “Dove ci sono i computer...”
“Si, buona idea.” Disse Guisgard. “Venga con me...” rivolgendosi a Talia “... non sono molto portato per l'informatica... mi trovo più a mio agio con una bella ragazza.” E le fece l'occhiolino.
Raggiunsero così lo studio di suo zio.
Guisgard si sedette alla scrivania ed accese tutti i computer.
Cercò, fino a quando chiamò a sé Talia.
“Forse ho trovato qualcosa...” fissando il monitor “... in una cartella protetta da password c'è scritto qualcosa... sembra un indovinello...”
E lo lesse ad alta voce:

“Vola fiero, fin dove solo i falchi osano.
Cerca quel nido, dove le nuvole mai riposano.
E tra i frutti che lì son fioriti, non sarai da meno.
Perchè da essi ricaverai il tuo siero per quel veleno.”

“Mio zio amava gli enigmi, a quanto pare...” mormorò Guisgard, senza smettere di guardare il monitor con quell'arcano.
http://film.com.tr/resim/filmler/mi2/resim001.jpg

Clio 22-05-2013 19.35.54

Sorrisi, osservando gli occhi gialli del mio micio che mi fissavano dal trasportino.
"....Beh, è un nome da chi si porta il lavoro a casa..." Alzai le spalle "...Giuliano è il mio imperatore prediletto.. Non l'unico, certo.. Ma quello a cui sono più legata...".
Mi incuriosì il modo in cui Masan allontanava la questione del furto.
Lo guardai negli occhi quando si voltò verso di me.
"...vuole sapere di me? Vediamo un po'... A parte il mio amore per la storia antica?" Ci pensai.
Non ero solita parlare dei miei fatti personali agli estranei, così decisi di selezionare le informazioni in modo da calmare le domande tralasciando le cose personali.
"...allora... Sono cresciuta in periferia e ho studiato solo nelle scuole statali.. Mai avrei pensato di entrare in un'università cattolica.." Risi "... Detesto la massa, una mandria di amebi tutti identici e amorfi... divoro libri fantasy o romanzi storici, pratico un arte marziale molto antica, radicata nella mia terra da millenni... Mi piacciono le armi bianche, il buon vino e le belle macchine..." Sorrisi, guardando fuori "...e amo la mia terra, ogni ciuffo d'erba, ogni parlata, ogni singolo aspetto..." Dissi piano, con gli occhi socchiusi, come se la stessi osservando in quel momento.
".. Ah, e detesto il mare.. Ma questo l'ho già detto..." Restai in silenzio per un momento.
"...ho la pessima abitudine di dire esattamente quello che penso, il che provoca non pochi problemi e litigi.. E quando inizio a parlare è difficile fermarmi" risi "...ma di questo se ne sarà già accorto..".
Spostai lo sguardo dal panorama all'uomo seduto accanto a me "...è soddisfatto delle informazioni? Tocca a lei adesso...." Dissi sorridendo "...lei sapeva qualcosina di me, ha letto i miei studi, ma io non so proprio nulla di lei...".
Mi ricordai della sua domanda.
"...guardi, non saprei... Dipende quanto manca, se siamo quasi arrivati direi di proseguire, ma se manca ancora molto allora conviene fermarsi o rischieremo di non trovare da mangiare a Sant'Agata di Gothia...".

elisabeth 22-05-2013 19.42.20

" E quanto sei brontolona.....per i guai...una cioccolata e' la migliore delle medicine......" risi di gusto....i guai mi facevano un cattivo effetto..diventavo euforica......il cellulare a si...ricordavo ,...avevo rotto anche quello di Ingrid....ma come al solito...lei ne aveva uno di riserva in macchina.....risi...era Liam.....lei non mi credeva ma lui sapeva sempre quello che accadeva....." Il Dottor Freinz, si lo ricordo...secondo te ha la faccia di cioccolata e biscotti.....mi sa' che anche oggi il mio stomaco rimarra' vuoto...." La macchina sfrecciava sicura per quelle strade piene di curve....sino a quando arrivammo alla villa....era molto antica, su due piani....scesi dalla macchina.." Mia cara, mi ci vedi vestita in tuta da ginnastica in un certo ambientino ?......"...passai oltre Ingrid e salii i sette gradini erano in marmo bellissimi...un portone in legno intarsiato si stagliava davanti ai miei occhi.....tre colpi secchi col batacchio......il portone si aprii ed entrai in una stanza enorme...profumava di fiori...sentii delle voci provenire dal fondo...." Liam....siamo arrivate.......potresti almeno venirci incontro...".....ero sicura ed entrai nella grande sala...dal pavimento a scacchi....erano li'di spalle......." Benissimo niente cioccolata e dolci ..ma almeno....una degna accoglienza ...".....

Guisgard 23-05-2013 01.10.30

“Giuliano l'apostata...” disse Masan “... originale, non c'è che dire.” Sorrise. “Vuole sapere di me? Vediamo... mi tengo sul vago come ha fatto lei? Oppure vado sul personale?” Rise. “Allora... Hito Masan, laureato in Archeologia Medievale... adoro le armi antiche e le tattiche belliche... anche io sono appassionato di lotta... pratico una speciale disciplina indiana all'arma bianca, risalente al periodo Vedico... se vuole un giorno le mostrerò Aiwa... la mia spada. Quanto al resto, non posso non apprezzarla. Anche io dico sempre ciò che penso e detesto i compromessi quasi quanto lei non sopporta il mare.” Le fece l'occhiolino.
La macchina continuava il suo percorso, mentre era cominciata a cadere la pioggia.
“In verità” fece Masan “tra poco più di un'ora saremo nel territorio di Sant'Agata di Gothia... e lì conosco un ristorante niente male e molto caratteristico. Quindi se non sta morendo di fame, direi di aspettare. Non se ne pentirà.”
Il cielo era carico e gonfio di nuvole che si rincorrevano e si avvolgevano a vicenda.
“Sant'Agata di Gothia” riprese Masan “è nel bel mezzo di alte ed aspre montagne. Praticamente un percorso obbligato che univa la piana di Capomazda con l'entroterra. La nostra chiesa si trova subito fuori le mura antiche della città. Fu edificata sul demanio ducale, quindi si trattava presumibilmente di una costruzione voluta da uno dei membri della famiglia Taddei. Ma quando la vedrà potrà farsi un'idea.”
Il viaggio proseguì, fino a quando cominciarono ad apparire le mura, le torri, le guglie e i campanili della parte vecchia della città.
“Ecco Sant'Agata di Gothia.” Indicò Masan.
http://fotoalbum1.aruba.it/ringhio_f...sonneNotte.JPG

Guisgard 23-05-2013 02.47.36

Elisabeth ed Ingrid entrarono così in quella villa, fino a raggiungere un'ampia sala.
Qui trovarono ad attenderle due uomini.
“Benvenute...” disse Freinz, andando loro incontro “... vi stavamo aspettando...”
Fece così accomodare le due donne su un comodo divano, mentre un cameriere servì loro del tè con pasticcini.
“Dimenticatevi caffè e cioccolata...” sorridendo Freinz “... questo tè viene da Ceylon e me ne porta una scatola ogni mese un mio ex paziente...”
Liam non aveva ancora detto nulla, restando immobile a fissare Elisabeth.
“Perchè non mi hai avvertito di tutta questa storia?” Rompendo finalmente il suo silenzio. “Sempre avventata, vero? Pessima abitudine per una Maestra...” scosse la testa “... hai rischiato grosso, stavolta... davvero, sai?” Fece un cenno a Freinz e questi annuì.
“L'uomo che ha deciso di contattarla” cominciando il dottore “è un noto scienziato. Il dottor Oydo è una sorta di genio visionario. Espulso da ben tre università, è stato praticamente messo al bando dall'intera comunità scientifica internazionale a causa delle sue idee. Qui a Capomazda poi non è molto amato, per tutta una serie di pubblicazioni in cui affermava di poter riprodurre in maniera scientifica il fenomeno della liquefazione del Sangue di molti Martiri oggi oggetto di culto da parte dei fedeli. Durante una cena ufficiale, il defunto Robert de' Taddei lo prese a pugni davanti a tutti.”
“Abbiamo fatto varie ricerche” intervenne Liam “e grazie ad alcuni fratelli presenti nell'ambito universitario abbiamo scoperto a cosa stava lavorando ultimamente. Ma forse tu ne sai molto più di noi, Elisaberth...” sorseggiò del tè “... sappiamo che è stato contattato da un misterioso gruppo non identificato, il quale gli ha praticamente commissionato di rimettere in sesto un'antica corazza medioevale. Oggi Oydo sembra irreperibile. L'unico a cui potevamo rivolgerci era il dottor Venth... ma saprai di certo che fine ha fatto... e non è stato un incidente...”
“E' stato assassinato.” Mormorò Freinz.
“Poi, dopo qualche giorno” riprese Liam “qualcuno decide di penetrare nel Museo Archeologico di Capomazda e guarda caso si presenta in maniera, diciamo, pittoresca...”
Freinz allora accese il video, mostrando alcune immagini registrate proprio la notte dell'assalto al museo.
“Allora, Elisabeth?” Fissandola Liam. “Noi Massoni sappiamo che nulla accade per caso... allora come spieghiamo la strana corazza che indossavano i misteriosi assalitori?” Indicando l'immagine ferma sul monitor. “Strana coincidenza, vero?”

Clio 23-05-2013 13.43.32

"Giuliano, il filosofo..." Sussurrai a denti stretti, lanciando un'occhiata a Masan.
Odiavo il concetto per cui qualunque cosa va considerata in funzione del cristianesimo.
Scossi la testa, e tornai ad osservare il panorama.
"...restare sul vago mi sembra appropriato per due che si sono presentati da mezza giornata... Se e quando entreremo in confidenza, allora le permetterò di andare sul personale..." Dissi piano, come se fosse la cosa più scontata di questo mondo.
Sorrisi ed ascoltai attentamente le sue parole.
"...Lei è davvero un uomo interessante, Hito Masan.." Poi divenni pensierosa, ma dopo qualche istante tornai a sorridere.
"...i compromessi, già.. Sono d'accordo con lei..".
Annuii quando mi parlò del ristorante.
"...quindi la nostra chiesa, in realtà è una chiesa privata? I miei ricordi di Storia Medievale potrebbero ingannarmi, ma mi viene in mente che le chiese private erano costruite sul territorio di una famiglia, per onorare il santo protettore, di solito.. Mi corregga se sbaglio, eh.." Corrucciai la fronte "..ma perché mai i Taddei avrebbero dovuto edificare una chiesa alla Santa di Sygma? Non è possibile che durante la lunga anarchia quei territori siano stati dati ad un nobile filo-sygmese? Perché, va bene amare i propri nemici, e tutto il resto.. Ma così mi sembra esagerato.." Mi morsi il labbro inferiore, pensierosa.
Mi voltai improvvisamente verso Masan "...ci sono mai stati matrimoni tra i Taddei e la casa reale di Sygma? Che so, in seguito ad una tregua o altro.. Perdoni la mia ignoranza... Però.. In tal caso, si potrebbe pensare la chiesa come un "regalo" di nozze... Insomma, è pur sempre una chiesa..".
Scossi la testa.
"..beh, finché non la vedo non posso parlare, è inutile che continui a parlare a vanvera..." Sorrisi.
I miei occhi si illuminarono quando vidi davanti a me S.Agata di Gothia.
"...è bellissima..." Sussurrai, rapita da quella visione.


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