Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   I Pilastri di Afravalone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2181)

Guisgard 28-03-2014 17.07.45

“Mi sembra giusto.” Disse qualcuno tra la folla a quelle parole di Altea.
“Si, lasciate che scelgano i cavalieri.” Fece qualcun altro.
“E sia...” disse l'organizzatore della giostra “... allora che tutti i partecipanti si riuniscano nei padiglioni e mettano ai voti questa decisione. Naturalmente chi non si sentirà di affrontare un'eventuale scelta della maggioranza, potrà comunque rinunciare all'impresa.”
“E se non ci sarà la giostra” chiese Tyssen “chi avrà allora la possibilità di impugnare l'arma? Come sarà deciso a chi affidarla?”

Guisgard 28-03-2014 17.12.35

“Beh, non sono cose che mi riguardano.” Disse Guisgard a Clio. “Dopotutto spetta a voi militari come decidere la difesa della città. Vi lascio dunque alla vostra spedizione. Siate prudente, mi raccomando. In bocca al lupo.” Sorrise e salutò con un cenno del capo la ragazza, per poi uscire dalla caserma e svanire, poco dopo, tra le strade cittadine che ormai iniziavano a riempirsi con l'apertura delle prime botteghe.

Eilonwy 28-03-2014 17.18.40

Mi ritrovai disarmata. Ma come diavolo aveva fatto?
In passato avevo affrontato uomini più' forti di lui!
Citazione:

“Un cavaliere” all'improvviso una voce “che combatte con una ragazza. Davvero patetico...”
“Chi è là?” Voltandosi verso quella voce Flees.
E vide un ragazzo poco distante dal pozzo.
Era Lyon.
Riconobbi quella voce....era Messer Lyon.
La mia furia era alle stelle!
Approfittai del fatto che Flees fosse voltato. Raccattai da terra la mia fidata compagna di guerra e con essa tagliai la cordicella dello stregato talismano, infilzai la gamba di Sir Flees e con un colpo disarmai a mia volta il mio avversario. Il suo caldo sangue schizzo da ogni parte.
Intanto, la spada del figlio della più' potente Strega Nera fece un volo ed andò a ficcarsi nel terreno a qualche passo dal mio amico.
Tirai dei fortissimi pugni al bel viso di Flees e gridai al giovane del giorno prima: "Andate via, Messere!....Che l' ira di Isolde non vi colpisca!....Presto scappate....ce l' ha posso fare da sola!" e detto questo tirai un pugno nell' occhio al mio nemico, il quale svenne per il trauma.
E prima che quest' ultimo perdesse i sensi, sentenziai: "E pesare che prima del bacio....volevo chiedervi scusa per ciò che avevo fatto".

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Altea 28-03-2014 18.26.44

La decisione presa mi sembrava la più sensata...ogni Cavaliere sa il rischio che corre andando in battaglia e se decidere di morire per un proprio ideale.
Rimasi stupefatta dalla domanda di Tyssen, mi avvicinai a lui e gli bisbigliai..."Tyssen, ma cosa dite..qui si parla di un qualcosa che uccide persone, un pericolo per tutti e voi egoisticamente vi interessate se l' arma andrà a Voi o meno?" scossi il capo, egli era sempre stato cosi..fortemente egoista, pensava solo ai suoi interessi.
"Piuttosto da bravo uomo e cavaliere portatemi nei tendoni devo parlare con i cavalieri..ovviamente non posso andarci sola, sarebbe sconvenievole per una dama no?" e sorrisi poichè Tyssen sapeva benissimo quanto fossi attratta dal mondo della cavalleria e molto spesso mi ero intrattenuta a parlare con cavalieri delle loro battaglie.
Andammo tra i padiglioni e vi era mormorio e fermento..i partecipanti alla giostra, ovviamente, discutevano su questo fatto e pure sentivo volare le offese e le risate a chi si ritirava...Altea, sai sono uomini e questo per loro è puro divertimento, prendendo tutto ciò come mancanza di coraggio.
Cercai di parlare ma non mi sentivano..presi uno scudo ed estratta la mia spada la battei su esso per attirare la attenzione.
Infatti tutti si voltarono verso me..."I miei saluti Cavalieri, sono Altea." un leggero inchino "so la impresa è difficile e per questo sono venuta qui per parlarvene poichè prima ho parlato con messer Enar, un pastore, l'unico sopravvissuto all'attacco di quella bestia e lo ha visto bene...ma porta una profonda ferita, sappiate non è impresa facile".
Riportai esattamente tutto ciò che Enar raccontò e la descrizione del cinghiale.."Detto questo..a voi la decisione e mi auguro vi battiate per salvare questa gente non per far vedere chi tra di voi è il migliore" e sorrisi ai cavalieri ironicamente.

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Clio 28-03-2014 19.20.37

Guardai il cavaliere sparire tra le stradine e sorrisi, scuotendo la testa.
Era sicuramente un tipo singolare, sapeva essere gentile, leale e generoso, ma anche arrogante, irrispettoso, volgare, insopportabile.
Gli augurai di incontrare la fortuna sul suo cammino, e una donna, una sola, l'unica. Sapevo bene quanto l'Amore rendesse migliori.
Probabilmente non l'avrei più rivisto.
Lasciai così la caserma per raggiungere il palazzo di mio padre, dove avevo fatto preparare le cose per la partenza.
Dovevamo viaggiare leggeri, certo, ma non avevo idea di quanto tempo ci avrebbe richiesto la missione.
Attraversai la città a passo svelto, ma mi fermai più volte ad osservare i dettagli dei luoghi che racchiudevano ricordi o emozioni.
Poteva essere l'ultima volta che la vedevo, e volevo imprimere nella mia mente ogni elemento dei luoghi che avevo amato.
Raggiunsi il palazzo di mio padre, raccolsi la mia roba e partii alla volta del Palazzo Reale.
Smontai da cavallo, lo legai ed entrai da una porta laterale, raggiunsi silenziosa la camera di Karel, restai per un momento a guardarlo dormire, e mi chinai a baciarlo, dolcemente. Poteva essere l'ultima volta che vedevo il suo viso, non avrei lasciato che la paura di essere scoperta mi privasse di tutto quello, una volta era stata abbastanza dolorosa.
"Tornerò... Ti salverò.. Te lo prometto.." Sussurrai, con gli occhi colmi di lacrime.
Sarei rimasta a guardarlo per ore, ma non avevo tempo.
Uscii dal palazzo, ripresi il mio cavallo, e mi avviai verso cortile principale, dove si era radunata la spedizione.
Ora che ci pensavo, ci sarebbero stati dei senatori a darci la benedizione per la partenza, potevo aggiornarli di quanto era successo e del fatto che d'ora in poi il capitano della Guardia Ecclesiastica si sarebbe occupato della faccenda, insieme con i miei soldati, ovviamente.
Nonostante tutto, però, ero elettrizzata dalla partenza, una nuova avventura, insieme ai miei fratelli. Non sarei più stata solo il serio ufficiale di Sua Maestà, con le responsabilità e i doveri che il mio ruolo comportava.
No, in mezzo a loro sarei stata soltanto me stessa, quella ragazza caparbia, determinata e un po' incosciente che aveva combattuto al loro fianco durante la guerra.
Sarei tornata ad essere solo Clio, con la spensieratezza di un tempo, con un regno da salvare, certo, ma non era che uno stimolo.
Finalmente, raggiunsi il cortile, tutto era pronto per la partenza.

Guisgard 29-03-2014 01.21.43

Alle parole di Altea seguì un lungo e confuso mormorio tra i cavalieri.
Alla fine, all'unanimità, decisero di accettare quella proposta e dunque cacciare il cinghiale.
Tuttavia sorsero ben presto delle diatribe tra loro, in quanto molti avevano mosso le stesse perplessità di Tyssen, circa il fortunato possessore della spada.
“E' come immaginavo...” disse sottovoce Tyssen ad Altea “... anche loro ora si fanno la mia stessa domanda... a chi spetta dunque la spada?”
Allora furono chiamati gli organizzatori per calmare quel disordine.
“Faremo così...” spiegarono quelli “... la giostra verrà annullata e chi fra voi ucciderà il cinghiale sarà poi decretato vincitore. E solo a lui spetterà la spada.”
“Ciò vuol dire” intervenne Tyssen “che bisognerà affrontare quel cinghiale senza poter usare l'arma?”
“Esatto, cavaliere.” Annuì uno degli organizzatori. “Non possiamo consegnare la spada senza che vi sia un vincitore. E siccome al posto della giostra, per decidere il possessore dell'arma, ci sarà la caccia al cinghiale, solo a colui che ucciderà la bestia spetterà la spada.”

Guisgard 29-03-2014 01.28.42

Davanti a quella scena, Lyon, invece di scappare, corse verso Eilonwy, prendendola di peso e tirandola via da Flees.
“Ora calmatevi...” disse alla ragazza “... gli avete dato una bella lezione... ora basta... piuttosto, vi ha fatto del male?”
Flees, intanto, era caduto pesantemente a terra privo di sensi.
Ma si riprese abbastanza in fretta, anche a causa del dolore forte che sentiva alla gamba ferita da Eilonwy.
Il giovane figlio della strega allora, in lacrime, corse via zoppicando e cadendo varie volte sul terreno.
“Maledetta...” urlava “... ti pentirai di questo...” e svanì nella vegetazione.

Eilonwy 29-03-2014 02.14.37

Guardai, insieme a Lyon, Sir Flees dileguarsi, con passo claudicante, nella fitta selva di quella località.
Mi sentivo sfinita.
La stretta di quel maledetto mi aveva provocato molti violacei lividi sulle mie braccia d’ alabastro.
Dagli occhi uscirono fiumi di amare lacrime e le gambe non mi sostennero a lungo in piedi. Caddi, con un tonfo, per terra e dichiarai tra i singhiozzi: “Non….non….volevo fargli del male. Non….avevo….intenzione…di…di….arrivare a questo!....Ma non avevo altra scelta!....Non ne……posso più!....Ma perché!?!....Perché Dio Onnipotente!?!”.
Incominciai a tirare cazzotti al terreno. Ero stanca di tutto ciò!
Adesso cosa sarebbe successo per questa mia bravata? Isolde me l’ ha avrebbe fatta pagare sicuramente.
“Devo….devo arrivare….devo raggiungere…..Gioia Antiqua!....Devo trovare….devo prendere….il Fiore Azzurro!....Devo farlo….per Aladiah e Coco!...” strepitavo delirante e disperata queste parole.
Tentai di raggiungere il mio tenebroso destriero, ma le gambe non mi ressero e ricaddi al suolo.
Mi si appannò e mi si scurì la vista. Forse….la mia fine era vicina!
Gli occhi mi si chiusero e mi abbandonai all’ erba, ai primi fiori primaverili ed al letto di foglie secche di quel prato.

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Guisgard 29-03-2014 02.35.45

Eilonwy riaprì gli occhi.
Era in un piccolo ma comodo giaciglio, davanti al caldo fuoco del focolare.
Intorno a lei vi era qualcuno.
“Finalmente ha ripreso conoscenza.” Disse il merlo.
“Ah, Dio sia lodato.” Sorridendo il chierico cieco. “Come vi sentite?” Chiese poi alla ragazza. “Tra un po' sarà pronta una tisana particolare che vi farà sentire subito meglio. La preparo io stesso con le erbe del mio orto.”
“Poi ci racconterete cosa è successo, damigella.” Fece il merlo. “Vi ha portata qui un giovane. Ci ha solo detto che eravate stanca e un po' afflitta. Chi era quel tipo? Un vostro amico? Ora è la fuori. Si è proposto di raccogliere la legna per il camino.”
“Si, credo sia un ragazzo in gamba ed un ottimo giovane.” Annuendo il chierico.

Guisgard 29-03-2014 03.07.26

Clio raggiunse il cortile del Palazzo Reale, dove trovò ad attenderla gli uomini che aveva scelto per la spedizione insieme ad Astin.
Naturalmente vi erano anche il Senatore Supremo Bool con il suo seguito ed alcuni senatori, tra cui Gheorgis.
“Il capitano Clio.” Disse nel vederla arrivare Astin. “In alto le lance, uomini.”
E tutti i soldati salutarono il loro capitano.
“Tutto è pronto per la spedizione, milady.” Rivolgendosi a lei Bool. “Il Destino di Sua Maestà e del principe Karen è nelle vostre mani e in quello dei vostri uomini.”
“Anche se” fece Gheorgis “è un viaggio verso l'ignoto. Capitano, rammentate che nulla sappiamo di quella città e della sua regina. Se quel governo ha catturato il nostro re, di certo non è degno di fiducia. Dunque siate prudente.”



Intanto, in un'altra zona della città, dove un vivace mercato attirava una buona quantità di persone, Guisgard si aggirava fra i banchi in cerca di qualcosa.
“Dite, voi...” chiamando un mercante di cavalli “... ne avete uno buono... un bel sauro basco o di Sassonia?”
“Certo, messere!” Esclamò quello. “Avete voglia di divorare la strada, vero?”
“Altroché!” Annuì Guisgard. “Mi ci vorrebbe Pegaso se fosse possibile!”
“Ne avete di fretta, eh!”
“Devo fare molta strada” spiegò il cavaliere “e non vedo l'ora di giungere a destinazione.”
“Allora ho quello che fa per voi!”
“Ottimo.” Sorridendo Guisgard.
Il mercante allora mandò uno dei suoi garzoni verso le palizzate montate dietro il mercato.
Qualche istante dopo il ragazzotto tornò tenendo per le briglie un meraviglioso palafreno dal manto argentato e chiazzato di nero sul dorso.
“Cosa ne dite, messere?” Orgoglioso il mercante. “Avete mai visto un cavallo migliore? Per questo il Sultano di Costantinopoli, si dice, abbia offerto tre delle sue odalische più belle. E tutte vergini!”
“Si, è un cavallo bellissimo...” accarezzandolo Guisgard “... quanto?”
“Per voi solo venti Taddei, messere.”
“Per quella cifra” mormorò il cavaliere “riuscirete a venderlo solo a qualche nobile. E non credo che gli aristocratici frequentino questo genere di mercati. Vi offro dieci Taddei, in argento e subito. Non ho molto tempo, dunque prendere o lasciare.”
“Facciamo quindici, messere...” propose il mercante “... è un cavallo magnifico.”
“Sentite...” fece Guisgard “... siete fortunato perchè tredici è il mio numero preferito... dunque vi darò tredici Taddei d'argento. Non voglio contrattare oltre. Allora?”
“E sia...” acconsentendo il mercante “... vada per tredici Taddei d'argento...”
E i due si strinsero la mano.
“Chi dice” all'improvviso una voce alle loro spalle “che i Capomazdesi siano bravi solo a fare la guerra? Sono anche dei commercianti nati!”
“Che mi prenda un colpo...” voltandosi di scatto Guisgard “... questa voce...” e scoppiò a ridere “... Adamo!”
“Si, sono proprio io!” Annuendo divertito l'altro.
E i due si salutarono come si fa tra vecchi amici.
“Cosa ci fai qui?” Chiese Adamo al cavaliere.
“E' la stessa cosa che stavo per chiedere a voi!”
“Io frequento tutti i mercati della regione.” Rispose l'uomo. “Si fanno spesso degli ottimi affari.”
“Io ho comprato un cavallo.”
“A Capomazda si parlava della tua partenza.”
“Si, ma alcuni imprevisti hanno interrotto il mio viaggio.”
“Allora è vero...” mormorò Adamo “... sei deciso a rivendicare la terra di tuo zio a Sygma...”
“Si.” Annuì Guisgard.
“Non vorrai andare laggiù da solo, spero.”
“Avevo dei compagni ma...” chinando lo sguardo il cavaliere.
“Ognuno ha tracciato il suo Destino...” dandogli una pacca sulla spalla Adamo “... seguilo, ragazzo mio...”
Il cavaliere sorrise.
“Intanto qui c'è fermento...” riprese a dire Adamo “... ho sentito dire che la spedizione incaricata di liberare Sua Maestà partirà oggi.”
“Si...” guardandolo Guisgard “... a proposito di questo... voi siete originario della zona di confine... dunque conoscete di certo Gioia Antiqua...”
“Si, conosco quella città.” Annuì Adamo.
“La conoscete bene?” Chiese il cavaliere.
“Purtroppo” mormorò l'uomo “ho avuto l'onore di sostare un giorno ed una notte fra quelle sue mura... e non vorrei ritornarci per nulla al mondo.”
“Dunque i soldati del re rischiano non poco recandosi là?”
“Si, direi di si.” Con tono basso Adamo. “Ma perchè tanto interesse per quella spedizione?”
“Se vi chiedessi un favore?”
“Dimmi tutto.”
“Grazie, vecchio mio...” sorridendo Guisgard “... vorrei che parlaste ai soldati su tutto ciò che riguarda quella città... ho idea che nessuno si renda conto davvero dei pericoli che quel viaggio cela...”
“Dovrei presentarmi ai soldati?” Stupito Adamo.
“Si...” annuì il cavaliere “... andrete da loro e spiegherete tutto ciò che devono conoscere sulla città e su quella misteriosa regina.”
“Da testa calda” sorridendo Adamo “sei diventato di colpo riflessivo e premuroso verso il prossimo?”
“Non voglio che quei soldati finiscano sbudellati...” disse Guisgard “... magari daranno ascolto a voi che siete stato in quella città... a me di certo no... non lei almeno...”
“Lei?” Ripetè Adamo. “Ecco, dovevo capire che c'era di mezzo una donna...” rise appena.
“Non è come credete...” scuotendo il capo Guisgard “... non è una donna...”
“Ah, no?”
“O meglio... si, è una donna... ma è un militare... il Capitano della Guardia Reale.”
“Ah, ragazzo mio!” Divertito Adamo. “Tuo zio aveva ragione quando ti diceva che le donne sarebbero state la tua rovina! Addirittura provarci col capitano del re? Questa poi!” Rise.
“Siete fuori strada.” Con fare seccato Guisgard. “Io non ci ho provato con lei. Non è il mio tipo ed io non sono di certo il suo. Anzi, se vi dicessi per chi invece stravede...”
“Ah, abbiamo una ragazza che ti ha detto di no!” Esclamò Adamo. “E' un esemplare raro dunque! Sfido che poi l'hanno fatta capitano! Vorrei proprio conoscerla!” Rise di nuovo.
“Non mi ha detto di no” sbottò Guisgard “per il semplice fatto che io non l'ho corteggiata. Ma perchè stiamo parlando di questo?”
“Va bene, va bene...” trattenendosi dal ridere ancora Adamo “... crederò alla tua sincera preoccupazione per quei soldati e per la sorte del re.”
“Già.”
“Però condivido le tue preoccupazioni.” Tornando serio l'uomo.
“La spedizione non credo sia già partita...” fissandolo Guisgard “... siete in tempo per andare al Palazzo Reale e fornire loro tutte le informazioni.”
“Non posso presentarmi da solo là.” Replicò Adamo. “Visto che conosci la ragazza, accompagnami tu.”
“Va bene...” mormorò il cavaliere “... poi da lì partirò lasciando Afravalone.”
Così, Guisgard e Adamo raggiunsero il Palazzo Reale, proprio mentre Clio dava le ultime disposizioni ai suoi uomini prima della partenza.
“Capitano...” avvicinandosi a lei Astin “... guardate là... c'è di nuovo quel cavaliere...” in direzione di Guisgard che con Adamo guardava verso i soldati.
“E' lei?” Chiese Adamo a Guisgard, indicando Clio.
“Si, è lei, il capitano...” rispose il cavaliere.
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Altea 30-03-2014 18.24.44

Ascoltai la decisione con perplessità.."Certo voi siete l'organizzatore ma io nutro forti dubbi..come ho detto a questi cavalieri ho parlato stamane con messer Enar, l'unico a essere superstite del cinghiale. Non si tratta di un animale normale e le sue parole furono...nemmeno cento e mille spade assieme potranno scalfirlo. E' troppo rischioso per questi uomini" e guardai Tyssen ma egli mi ascoltava senza nessuna espressione e a questo punto mi rivolsi anche ai cavalieri.."Sembra per voi esista solo quella arma..io proporrei altro...la giostra si farà anche perchè qui è venuta gente da posti limitrofi e la gente del villaggio vuole svagarsi..questa è la loro festa. Poi sarà proclamato il vincitore e gli sarà consegnata la arma così particolare ed egli poi sarà a comando della spedizione contro quella belva con quella arma..e ovviamente tutti gli altri cavalieri assieme a lui cercheranno di sconfiggerlo...perchè tutti avete detto volete partecipare vero? Perchè voi siete cavalieri e lo fate per le persone indifese..." e li osservai sorridendo ironicamente.

Eilonwy 30-03-2014 19.34.51

Mi ridestai in un morbido e semplice lettuccio.
Accanto a me c’ erano Fra' Venerabis e il merlo Tisin, i quali mi guardavano preoccupati e con premura.
Risposi prima al cieco chierico: “Grazie mille, Fra' Venerabis!....La vostra tisana sarà un balsamo per me e le mie sofferenze. Siete un angelo!”.
Mi voltai verso Tisin e dissi: “Forse è meglio che non vi racconti cosa è accaduto là fuori. Sono stata troppo impulsiva con Sir Flees. Ma….ma non avevo altra opzione!....Oh mi vergogno di me stessa, di ciò che ha cercato di farmi quello lì e della mia reazione!”.
Mi rannicchiai, ancora sbigottita, in un angolo di quel giaciglio.
“Avete detto che mi ha portata qui un giovane e che si è offerto di andare a prendere la legna da ardere?....Allora deve essere il mio amico Lyon. Che caro ragazzo!....Ma dov’è Sir Jack?...E’ con Messer Lyon?” chiesi ai due.

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Clio 31-03-2014 00.35.47

Attraversai il piazzale a passo deciso, salutando uno ad uno gli uomini che avevo scelto per la spedizione.
Erano i migliori, una squadra perfettamente assortita.
C'era Vortex, il gigante buono, forte come nessuno, capace di abbattere una porta senza fatica, feroce in battaglia, ma generoso, leale e gentile con gli amici.
Passai poi da Motrus e Trastis, cugini cresciuti come fratelli, spadaccini provetti, agili e veloci, pieni di spirito, abituati a combattere insieme, a coprirsi le spalle, sposati con due sorelle, di cui sono innamorati alla follia. Potevano sembrare interscambiabili ad uno sguardo frettoloso, ma conoscendoli meglio si comprendeva che su certe cose sono invece molto diversi. Trastis, ad esempio, aveva una dialettica sorprendente, riusciva a convincere chiunque di una cosa e del suo contrario. Una splendida risorsa.
Salutai poi Borel, figlio di un mercante di una città marittima del nord rifugiatosi ad Afravalone per cercare fortuna, il miglior balestriere che abbia mai incontrato, sincero e colto, un vero amico.
Accanto a lui c'era Scotir, alto, forte, pronto a tutto, spietato in battaglia, ma con un cuore d'oro e due simpaticissimi bambini, con lui al tuo fianco tutto era possibile, difficilmente parlava a sproposito, ma quando lo faceva sembrava fin troppo saggio per essere solo un guerriero. Guadagnare non solo il suo rispetto, ma anche il suo affetto era stata la mia conquista più grande.
Mi voltai poi verso Ertosis, il migliore con i coltelli, giovane, donnaiolo e spensierato, coraggioso come pochi, incosciente di tanto in tanto, sapeva affrontare un nemico più numeroso con il sorriso e l'ardore della gioventù.
C'era poi Dort, aristocratico, colto e raffinato, cacciatore esperto, sapeva seguire le tracce che molti di noi non riuscivano nemmeno a vedere, ma anche un arciere d'eccezione, sempre in amichevole competizione con Borel, era meglio l'arco o la balestra? Ogni occasione era buona per cercare una risposta a questa domanda. Di solito c'era in palio un boccale di vino, o qualcosa di più forte.
Infine c'era Porturos, una volta marinaio, un'altra soldato di ventura, aveva visto una quantità incredibile di posti, combattuto guerre di cui non avevamo mai sentito parlare, amava raccontare le sue avventure la sera, e noi tutti rimanevamo affascinati dalle descrizioni dei paesaggi esotici, regni lontani, e lo ascoltavamo avidamente, gli abbiamo chiesto più volte cosa ci abbia visto in Afravalone per restare, lui sostiene di essersi innamorato, ma non l'abbiamo mai visto con la stessa donna più di una volta. La leggenda vuole che non abbia mai confessato alla sua amata i suoi sentimenti, e cerchi di dimenticarla tra le braccia di tante altre, ma è solo una leggenda, degno coronamento delle sue storie.
In altre parole, era l'esperienza, raramente il suo intuito si rivelava sbagliato, e avevamo imparato a dargli ascolto, spesso lo chiamavo come consigliere.
Dopotutto, eravamo quasi tutti giovani.
Poi c'era Nestos, ovviamente, e cascava a pennello, perché nessuno di noi era in grado di curare le ferite, se non quel minimo che si impara con l'esperienza.
Avrebbe dovuto esserci anche Kastor, l'anima della festa, sempre sorridente, sempre pronto a scherzare, ma a volte incredibilmente profondo. Ci sarebbe mancato, eccome!
Sorrisi ad Astin, e lo ringraziai.
Mi rivolsi poi ai senatori.
"Non temete, nessuno di noi sottovaluta la gravità della spedizione, ma è nostro dovere tentare di salvare il nostro re e il principe.. Ognuno di questi uomini ha giurato di dare la vita per loro...".
Riferii poi ai senatori gli ultimi avvenimenti circa i ribelli, e che d'ora in avanti ci avrebbe pensato la Guardia Ecclesiastica, anche se con l'aiuto dei miei uomini.
"Ascoltate.." dissi poi, rivolta ai miei uomini schierati per salutarci prima della partenza "Ricordate in ogni momento il compito che vi è stato assegnato, siete i soldati del Re, il vostro compito è proteggere la famiglia reale da qualunque minaccia.. Seguirete Astin come avreste seguito me, proteggerete la città e collaborerete con i soldati del Vescovo.. rammentate bene chi è il vostro nemico... So di togliere alla guarnigione i migliori tra voi, ma ciò significa solo che nuovi migliori dovranno sorgere, che alcuni di voi dovranno mostrare di cosa sono capaci, prendersi responsabilità... so che non siete da meno di quanti partiranno!" mi voltai un attimo verso i senatori, lanciai un'occhiata ad Astin e continuai "E sappiate questo, lo dico ora, davanti a tutti voi, affinché le mie parole non vengano poi stravolte o manipolate...Non ho potere di decidere, ma se non dovessi tornare, qualunque cosa succeda, sappiate che il mio appoggio va ad Astin, nessuno meglio di lui può guidare la Guardia Reale..." sospirai "Qualunque sia il vostro credo, pregate per noi..." sorrisi "E dedicateci un brindisi ogni sera, noi faremo lo stesso..".
Abbracciai poi Astin "Abbi cura dei miei soldati.." esitai "..ma non trascurare tua sorella, mi raccomando.." mormorai.
Iniziai poi a dare disposizioni paretiche circa la partenza, quando Astin venne a chiamarmi.
Per poco non scoppiai a ridere. Cosa ci faceva lì?
Mi avvicinai al cavaliere, e all'uomo che c'era con lui.
"E io che pensavo di essermi liberata di voi.." risi "Cos'è, avete cambiato idea? Volete unirvi alla nostra spedizione?" sorrisi "Avete portato un amico, i miei ragazzi resteranno delusi, li avevate abituati meglio..." risi appena, scrutando il suo viso. Non capivo.
"Vorrei credere che non verreste qui senza un valido motivo, ma vi ho visto trasformare la mia caserma in un volgare bordello, non mi stupisco più di nulla quando ci siete di mezzo voi.. ebbene? Cosa vi porta qui? Vi ascolto..". Ero davvero curiosa. No, decisamente non riuscivo a capire quel tipo.

Guisgard 31-03-2014 01.33.34

II° PARTE

IL GRANDE PAESE



“E vorrei che riusciste a credere, figli miei, che la stessa giustizia che punisce i peccatori può anche generosamente perdonarli, e che nessuna maledizione è così forte da non poter essere annientata dal pentimento e dalla preghiera. Imparate, dunque, da questa storia a non temere le conseguenze del passato, ma piuttosto ad essere vigili sul futuro, affinché quelle infami passioni che tanta sofferenza hanno causato alla nostra famiglia non possano più essere fonte di rovina.”

(Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville)


Guisgard sorrise ironico a quelle parole di Clio.
“Quelli devono essere i vostri fidati soldati...” disse poi gettando uno sguardo verso gli uomini scelti dalla ragazza per la spedizione “... spero per voi che sappiano il fatto loro...” assumendo poi la sua solita aria da Guascone “... comunque so benissimo che morite dalla voglia di vedermi unito alla vostra spedizione... ma d'altronde non faccio fatica a capirlo, visto che quando ci sono io voi vi sentite poi sicura e protetta...” le fece l'occhiolino “... dico bene?”
Ma Clio lo fissava con aria interrogativa e con l'espressione vagava seccata.
E questo genere di reazione, a cui il nostro cavaliere non era solitamente abituato da parte di una donna, fece svanire per un momento quel sorriso dal suo volto e tentennare il suo senso di sicurezza.
“Non mi sembra particolarmente felice di vederti...” mormorò piano Adamo alle sue spalle.
Guisgard si voltò a fissarlo per un momento con uno sguardo truce.
“Comunque...” tornando a rivolgersi a Clio “... avevo pensato bene di farvi un favore... un favore a voi ed al regno naturalmente... si, perchè questo mio amico, messer Adamo Cerran, è originario delle terre di confine e conosce benissimo la città di Gioia Antiqua... non è vero, Adamo?” Chiese poi al suo amico.
“Certo, certo...” annuì questi “... conosco bene quella città, signora... ehm, volevo dire signore... signor capitano, insomma...” farfugliò “... perdonate, ma non ho mai incontrato un ufficiale donna...”
“Si, avete reso l'idea.” Fece Guisgard. “Il nostro capitano sa bene di essere un'eccezione.” Aggiunse sarcastico.
“Si, mi sembra importante avere a nostra disposizione informazioni su quella città.” Disse Astin che si era avvicinato anch'egli a Guisgard ed al suo amico. “Cosa ne pensate, capitano?” Chiese poi a Clio.
“Beh...” disse Guisgard “... non potrà non lodare questa cosa, il nostro capitano...” tornando ad assumere quella sicurezza in se stesso “... anche se dubito mi ringrazierà, visto che non ha mai riconosciuto i miei meriti.” Rise appena. “Ma io ho una certa dimestichezza nel capire le donne.” Facendole ancora l'occhiolino e fissandola.
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Guisgard 31-03-2014 01.40.21

“Si, credo siano andati insieme.” Disse il merlo ad Eilonwy. “Ora però vi suggerirei di non affaticarvi e di prendere la tisana preparata per voi dal nostro buon chierico.”
Fra' Venerabis si avvicinò al letto, porgendo la tisana calda alla ragazza.
“Vedrete che vi ridarà subito le forze, ragazza mia.” Sorridendo il chierico.
In quel momento ritornò Lyon con la legna raccolta per il camino.
“Damigella Eilonwy ha ripreso conoscenza.” Rivolgendosi a lui il merlo.
“Chi ha parlato?” Stupito il giovane.
“Io.” Rispose il merlo.
“Il merlo?” Incredulo Lyon.
“Certo.” Annuì l'uccello.
“Ma i merli non parlano.”
“Io invece parlo” fece il merlo “e non dico mai nulla di scontato.”
“Roba da matti...” scuotendo il capo Lyon.
Poi si voltò verso Eilonwy che era nel suo giaciglio.
“Sono lieto che vi siate ripresa.” Sorridendo alla ragazza il giovane.

Guisgard 31-03-2014 01.44.53

A quelle parole di Altea ci fu un deciso mormorio che riempì il padiglione.
I cavalieri infatti presero a parlare tra loro.
E accorgendosi dell'aria che tirava, Tyssen scosse il capo.
“Io credo che madonna Altea” disse ai presenti “abbia mosso questa proposta poiché ella giudica gli altri con gli stessi valori che animano il suo cuore. Ma sappiamo benissimo, noi tutti cavalieri qui presenti, che appena terminata la giostra ed assegnata l'arma, non ci sarà più nessun campione deciso a restare per cacciare quel cinghiale.”
“Voi allora cosa proponete?” Gli chiese l'organizzatore della giostra.
“Io dico” rispose Tyssen “che invece di indire la giostra, si deciderà le sorti della spada in base alla caccia al cinghiale. Chi lo ucciderà potrà poi avere la spada come premio.”
“Si, credo che questo cavaliere abbia ragione.” Annuì l'organizzatore del torneo.

Altea 31-03-2014 17.16.26

Guardai Tyssen senza proferire parola..calma Altea!!continuavo a ripetermi mentalmente.
"Prima di andarmene" dissi osservando Tyssen e gli altri cavalieri "vorrei precisare che i valori che milord Tyssen trova strani, mi sono stati insegnati da mio padre, il quale è imparentato col re del regno di Camelot, e dai miei fratelli i quali attualmente stanno battendosi in Terra Santa..ovviamente per un ideale e non per un premio..ecco..questi per me sono veri cavalieri".
Detto questo me ne andai senza aggiungere altro ma pensando alla reazione di Tyssen, mi aveva bloccata invece di appoggiarmi, e mi aveva promesso fedeltà..tutto questo per ottenere quella arma, perchè mai gli interessava cosi tanto ed era sicuro di vincere pure.
Arrivai in piazza e trovai la gente riunita e pure Older..."Dopo molte discussioni..mi spiace per voi ma hanno deciso la giostra non si farà e si darà il premio a colui che ucciderà il cinghiale...ma vorrei chiedervi di non interrompere questa vivace festa".
Poi mi avvicinai a Older e parlai con lui sottovoce.."Per me è una pazzia..Tyssen dovrà avere sulla coscienza tutti coloro che periranno..io avevo proposto di fare la giostra e il vincitore con la arma vinta avrebbe guidato poi la spedizione contro quella belva..ma sembra non vi siano più i cavalieri di un tempo, a loro non interessa affatto salvarvi da quella bestia ma solo avere l'arma".
Mi incamminai verso la locanda ed entrata chiesi un the caldo con della cannella, lo bevevo tranquillamente e riflettevo...si, sarei andata pure io con loro ma certo non per combattere.

Eilonwy 31-03-2014 17.47.40

Mi rilassai alle parole di Tisin, il Principe dei Merli. Presi la tisana che mi aveva preparato Fra' Venerabis e resi grazie a lui ancora una volta: “Vi ringrazio, Fra' Venerabis. Scommetto che è squisita come i fagioli di ieri sera!”.
Soffiai e bevvi l’ infuso.
Sapeva di varie erbe: finocchio, camomilla, menta e gelsomino. Domandai, comunque, a che cosa era il decotto al chierico: “Con quali erbe avete preparato questa tisana?....Ci avete messo anche del miele di castagno?...Perché ha un sapore molto dolce. O….forse avete utilizzato lo zucchero di canna?”.
Provai ad indovinare.
Poi, arrivò Lyon con la legna per il focolare. Prontamente il merlo parlò a lui e lasciò a bocca aperta il giovane dei boschi.
Citazione:

“Damigella Eilonwy ha ripreso conoscenza.” Rivolgendosi a lui il merlo.
“Chi ha parlato?” Stupito il giovane.
“Io.” Rispose il merlo.
“Il merlo?” Incredulo Lyon.
“Certo.” Annuì l'uccello.
“Ma i merli non parlano.”
“Io invece parlo” fece il merlo “e non dico mai nulla di scontato.”
“Roba da matti...” scuotendo il capo Lyon.
Risi come non mai a quella scena. Erano così buffi!
“Sto meglio. Grazie amico mio!....Siete stato molto cavalleresco ad intervenire. Ve ne sarò sempre grata!...Ah Jack!...Ma che ci fai con quei bucaneve in mano?” dissi vedendolo arrivare con un mazzo di fiori.

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Clio 31-03-2014 18.47.16

Osservai il cavaliere che tentava di fare il gradasso come se avessi davanti uno di quei giullari che cercano in tutti i modi di far ridere, senza però riuscirci.
"Suvvia, non dite così.. Vi ho ringraziato quando ce n'è stato bisogno... Se poi voi non sapete comportarvi decentemente non è mica colpa mia..." Dissi, con sufficienza "In questo caso, ad esempio, avete avuto una buona idea, anche se mi chiedo cosa ci possiate guadagnare... Ma, come ho detto, voi siete sempre una sorpresa per me... " sorrisi appena
Mi voltai poi verso l'altro uomo.
"Se avete informazioni su Gioia Antiqua vi saremmo davvero grati se voleste condividerle con noi, c'è in gioco la salvezza del regno.. Naturalmente sapremo ricompensarvi adeguatamente.." Dissi, autoritaria ma gentile.

Guisgard 01-04-2014 01.05.42

“Madama, io credo in tutta sincerità che quel cavaliere abbia ragione.” Disse Older ad Altea. “Anche io infatti, proprio come lui, penso che una volta terminata la giostra ed assegnata l'arma, nessun cavaliere oltre il vincitore resterà in città per catturare ed uccidere quel dannato cinghiale. Perchè dovrebbero rischiare la vita? Infondo quei cavalieri sono qui solo per avere la spada. Per questo ritengo che le parole di quel cavaliere siano state corrette. Almeno saremo certi che per avere l'arma i cavalieri accetteranno di affrontare il cinghiale.”
Altea poi, terminato di parlare con Older, ritornò alla locanda per bere qualcosa di caldo.
Ma poco dopo la raggiunse Tyssen.
“Permettete, milady?” Prendendo posto al tavolo di lei. “Temo che abbiate frainteso le mie parole al padiglione. Quando infatti parlavo dei vostri valori intendevo che erano pregevoli, ma che pochi altri individui a questo mondo ne sono animati. Infatti per questo ho consigliato di dare la spada in premio a colui che ucciderà il cinghiale.” La fissò negli occhi. “A me però non interessa quella spada. Io ucciderò il cinghiale per voi, milady. Come pegno del mio amore.” E le accarezzò il volto.
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Guisgard 01-04-2014 01.40.20

Jack se ne stava in piedi, quasi immobile, a pochi passi dal letto in cui si trovava Eilonwy.
Aveva lo sguardo come perso del vuoto, quasi assente.
Non diceva nulla ed il suo volto pareva alieno ad ogni tipo si espressione.
E fissandolo, ad un tratto, la ragazza ebbe un piccolo capogiro.

“Sciocca ragazza...” disse una voce “... posso prendermi i tuoi compagni in un momento e far patire loro le pene dell'Inferno... nessuno può oltraggiare mio figlio e pensare di non dover poi pagare dazio alla mia collera...” era la voce di Isolde.

Quella voce durò un istante e subito dopo Eilonwy tornò in sé.
“Eh...” sorridendole il chierico “... è una ricetta tanto antica, quanto sconosciuta ai più... io ho imparato i suoi ingredienti nel convento dove studiai da novizio... ma sono lieto che vi sia piaciuta e che soprattutto vi abbia dato giovamento.”

Guisgard 01-04-2014 01.59.17

“Può darsi che possa ambire a guadagnarci qualcosa...” disse Guisgard fissando Clio “... come infatti è accaduto trovandomi nel covo di quei mercenari, quando invece avevo fatto di tutto per togliermeli di torno, o quando la scorsa notte mi sono ritrovato in mezzo a quei fanatici armati fino ai denti...” sorrise sarcastico “... dopotutto da quando sono arrivato in questa città, anzi, da quando mi ci hanno condotto, non ho fatto altro che guadagnarci sempre qualcosa...” scosse il capo chiudendo gli occhi e sempre sul volto quel suo sorriso sprezzante “... si, può darsi che si abbia di me questa impressione, che voglia sempre e comunque guadagnarci... ma dubito che voi possediate qualcosa che io desideri avere davvero, capitano...” si voltò verso Adamo “... vecchio mio, mentre voi fate il vostro dovere di patriota, spiegando a questa gente cosa si nasconde a Gioia Antiqua, io farò quattro passi... ho bisogno di aria pulita... qui comincio a sentirmi oppresso... mi troverai all'uscita...” e si allontanò.
“Ehm...” farfugliò Adamo “... perdonatelo, signora... volevo dire capitano... ha un po' il sangue caldo, ma come cavaliere non ho mai conosciuto nessuno che potesse stargli alla pari... ha un gran cuore e...”
“Si, abbiamo capito che tipo di individuo sia il vostro amico.” Lo interruppe Astin. “Ora però parlateci di Gioia Antiqua.”
“Certo...” annuì Adamo “... ecco... io vi sconsiglio caldamente di andare laggiù, signori...”
“Lascereste dunque morire Sua Maestà?” Domandò Astin.
“Con tutto il rispetto, signori...” rispose Adamo “... con tutto il rispetto, non credo che riuscirete a salvare Sua Maestà... anzi, se posso parlare liberamente, non credo neanche che uscirete vivi dalle mure di quella città...”
“Spiegatevi meglio.” Fissandolo Astin.
“Quella gente odia Afravalone e tutti i suoi abitanti.” Spiegò Adamo. “Un odio atavico, assoluto e solo il Cielo sa perchè poi... io sono stato in quella città e ne sono uscito solo perchè ho nascosto la mia identità... la regina di Gioa Antiqua vive nutrendosi del suo odio per noi... forse Sua Maestà a quest'ora è già stato ucciso... è una trappola... non troverete il re, ma solo la morte...”
“I migliori soldati del regno partiranno col nostro capitano.” Disse Astin.
“Moriranno tutti...” fece Adamo, dopo aver gettato uno sguardo verso gli uomini che Clio aveva scelto per la spedizione.
“Come fate ad esserne così certo?” Domandò il luogotenente di Clio.
“Perchè in quella città” mormorò Adamo “hanno trovato la morte alcuni fra i migliori campioni di Capomazda. E se posso permettermi, signori, nessuno dei vostri uomini vale quei cavalieri partiti dal ducato. I guerrieri di cui dispone la regina di Gioia Antiqua sono tanto temibili, quanto crudeli. Si dice addirittura che non siano nemmeno umani.”
“Non dite sciocchezze ora...” scuotendo il capo Astin.
“Io vi ho detto ciò che c'è in quella città. Ciò che ho visto.” Adamo ai due militari. “Poi non sta a me convincervi se partire o meno.”
“E sia...” mormorò Astin “... vi siamo grati di queste informazioni, sebbene le ritenga in qualche modo alterate dalla superstizione. Comunque sarete ricompensato.”
“Vi ringrazio” accennando un lieve sorriso Adamo “ma non voglio niente. Sono qui perchè Guisgard mi aveva chiesto come favore di raccontarvi di Gioia Antiqua.” Voltandosi verso il cavaliere che se ne stava sdraiato su un muretto di cinta ad aspettarlo. “E se non vi occorre altro, signori, io andrei.” Tornando a fissare prima Astin, poi Clio.
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Eilonwy 01-04-2014 14.13.51

Ebbi un lieve stordimento a guardare il diafano volto di Jack. Ad un tratto sentì quella terribile frase di Isolde nella mia mente:
Citazione:

“Sciocca ragazza...” disse una voce “... posso prendermi i tuoi compagni in un momento e far patire loro le penedell'Inferno... nessuno può oltraggiare mio figlio e pensare di non dover poi pagare dazio alla mia collera...” era la voce di Isolde.
Mi ripresi da quell’ attimo di intontimento e presi parola con il frate: “Davvero!....Allora posso conoscere questa ricetta se non chiedo troppo. Per favore. Giuro che non la rivelerò a nessuno!”. Parlai come una bambina monella e curiosa.
Poi, decisi mentalmente di rispondere ad Isolde: “Sappiate, Milady, che se io ho oltraggiato e ferito vostro figlio è stato solo per legittima difesa. Infatti, non oso nemmeno immaginare cosa aveva in mente Sir Flees. Comunque, vi chiedo scusa per ciò che ho fatto al vostro prezioso erede. Tuttavia, è stato lui ad essere irrispettoso! Dovreste insegnargli un po’ di buone maniere!.... Rammentate questo, Lady Isolde, se voi farete del male a Coco, ad Aladiah, a Sir Jack Frost, a Messer Lyon e a Sir Tisin, giuro che il Fiore Azzurro ve lo potrete scordare!....Sapete benissimo anche voi che sono l’ unica ad avere accesso ad esso, perciò fate poco la vendicativa e la gradassa con me! Sono stata chiara!....Ora lasciate il corpo di Jack, per favore”.

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COLONNA SONORA:
https://www.youtube.com/watch?v=MpEWyWAXmkk

Guisgard 01-04-2014 15.20.49

“Questi fiori sono per te.” Disse Jack ad Eilonwy. “Così che tu possa stare subito meglio.”
Il ragazzo ora appariva normale e nessuno sembrava aver notato il suo sguardo vago di poco prima.
Solo Eilonwy.
“E senz'altro” sorridendo Fra' Venerabis “vi darò quella ricetta. Sono vecchio ormai ed è giusto che non vada a perdersi dopo di me.”
“Appena vi sentirete in grado di alzarvi” disse il merlo alla ragazza “consiglierei di riprendere subito il nostro viaggio verso Gioia Antiqua.”
“Perchè volete giungere in quel remoto asilo, amici miei?” Chiese il chierico assumendo un'aria preoccupata.
“E' importante per noi arrivare là.” Rispose il merlo.
“Eh...” scuotendo il capo il chierico “... vi sconsiglio di andarci, figli miei... quella città è in realtà un baluardo, un ostacolo forse insormontabile... eretto dall'odio e dalla debolezza umana per impedire di andare oltre...”

Altea 01-04-2014 15.41.10

Assaporavo il tè leggermente speziato e pensai alle parole di Older, Tyssen e del comportamento di tutti gli altri cavalieri..non osavo nemmeno pensarci che i valori che mio padre e i miei fratelli avevano appreso e mi avevano insegnato si fossero persi nel nulla..ci doveva essere ancora qualcuno che si batteva per un ideale, per il bene della gente.
Arrivò Tyssen e come sempre si scusò e sentii la sua mano sulla mia guancia, alzai gli occhi guardandolo negli occhi e sorrisi leggermente..."Strano, prima eravate tanto interessato a quella spada e ora dite vi batterete per me...avrei preferito la vostra volontà di vincere fosse stata per difendere della gente inerme da una bestia tremenda..lo sapete..e mi spiace se vi offendo, ma io provo solo una ottima amicizia per Voi e spero saprete esserne felice. Per quanto riguarda quella caccia al cinghiale...sappiate sono intenzionata ad essere presente, anzi vado subito ad iscrivermi e lo faccio solo per il mio ideale, so di non essere la vincitrice e anzi..e se lo fossi donerei l'arma a qualcuno che riterrei degno".
Mi alzai e feci cenno a Tyssen di seguirmi, uscimmo dalla locanda e vidi l'organizzatore della giostra attorniato da alcuni cavalieri..."Scusatemi messere, potreste segnare pure il mio nome tra i partecipanti? Altea McGwyn.." dissi sorridendo con aria di sfida.

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Clio 01-04-2014 16.58.58

Ascoltai attentamente l'uomo, e attesi la fine del suo discorso per rispondere.
"Grazie, messere... Sì certo, andate pure, così potrò ricordarmi soltanto delle importanti informazioni che ci avete fornito, e fingerò di non aver sentito che avete messo in dubbio il valore dei miei migliori soldati, e avete consigliato di lasciar morire Sua Maestà..." Lo guardai seria, per poi tornare a sorridere "Andate pure, e grazie ancora... E Naturalmente ringraziate anche il vostro amico così permaloso... Ditegli, vi prego, che non era mia intenzione offenderlo..." Guardai per un attimo nella direzione in cui era sparito "Ero solo sorpresa.. Mi ha abituato ad un comportamento molto più altalenante, insomma.. Due buone azioni in un solo giorno..." Sorrisi "Mi sembrava alquanto strano.." Scossi la testa "Ah, ci rinuncio, non capirò mai quel tipo.." Mormorai tra me e me "Arrivederci messere, grazie per le informazioni..." Dissi, sorridendo.
Mi voltai così verso Astin, e restai a fissarlo per un lungo istante, seguendo il filo dei miei pensieri.
Mi destai con un sospiro, e sorrisi al mio luogotenente "Mi ero incantata.." Sorrisi, per poi sospirare di nuovo, perché il piano a cui avevo pensato non mi piaceva per niente "Sto già male al solo pensiero.." Mormorai "Andiamo.." Facendo cenno ad Astin di raggiungermi.
Mi avvicinai ai senatori "Signori, mi rincresce ma la spedizione subirà un ritardo di alcune ore, abbiamo ragione di credere che il rapimento del re non sia altro che una trappola, pare che in quel reame odino la nostra terra e la nostra gente, dunque non possiamo semplicemente bussare alla porta, occorre un piano preciso, ma ce la faremo, non temete.. Non occorre che restiate ad aspettarci.." Mi inchinai "Con permesso..".
Tornai così tra i miei soldati, e spiegai la situazione.
"Questo è quanto.. Dobbiamo trovare uno stratagemma che ci permetta di entrare, e possibilmente uscire vivi da quel reame.. Borel.." Chiamai, voltandomi verso di lui "Abbiamo bisogno di te, possiamo fingerci originari della tua città? Il viaggio sarà lungo, potresti insegnarci i modi di dire, le espressioni comuni? Potremmo essere, non so... Mercanti.. Armaioli però, io non saprei distinguere due stoffe diverse..." Poi un'idea mi balenò nella mente "Un momento.. E se fossimo mercenari, una compagnia di ventura? A quel punto nessuno ci chiederebbe di dove siamo... Mercenari rifiutati dal regno di Afravalone, che ha preferito assoldare i Gufi Scarlatti... Abbiamo giurato vendetta al senato per questo affronto... Insomma, il nemico del mio nemico è mio amico, non si dice così?" Sorrisi "Sì, mi piace... Almeno non dovremmo fingere di essere quello che non siamo... Combattere ci riesce discretamente bene mi pare... E io potrò continuare ad indossare i calzoni.." Risi appena "Cosa ne dite? Certo, dovremo dimenticare i gradi, lasciare a casa l'uniforme e quant'altro.." Mi fermai un attimo "Eh, però io non me ne posso andare in giro col mio nome... Certo non sarò l'unica donna in grado di combattere, quindi posso tranquillamente essere un mercenario, ma se mi chiamassi come il capitano della guardia reale di Afravalone, sarebbe molto sospetto... Quindi ci vuole un nome, un soprannome.. Gufo Scarlatto non si sarà chiamato così da bambino immagno, ma a nessuno è mai importato... Ah, si accettano suggerimenti... Non sono brava in queste cose.. E naturalmente servirà un nome per la nostra compagnia..." Li guardai uno ad uno "Allora, che ne pensate? Se l'idea vi piace ci rivediamo qui a mezzogiorno, ci cambiamo i vestiti, raddoppiamo le razioni di vino, liberiamo i cavalli dai colori di Afravalone e ce ne andiamo.. Voglio vedere il peggio di voi... Io direi che per mezzogiorno dovremmo farcela..".

Eilonwy 01-04-2014 20.03.31

Presi il mazzo di bucaneve dalle mani di Jack.
Li ammirai e li annusai: “Che belli e che ottimo profumo!....Grazie Jack. Sei un vero tesoro!” dissi ringraziandolo.
Mi volsi verso il chierico e con allegria esclamai: “Che bello!....Ve ne sono grata, Fra' Venerabis. Io adoro le ricette d’ erboristeria e medicina!....Da piccola leggevo, oltre che le favole, le agiografie e i miti classici, le ricette di Caterina Sforza e alcune dell’ Abbazia di Montecassino. In ogni caso, caro frate, dobbiamo assolutamente arrivare a Gioia Antiqua. Anche se fosse peggio della infernale e dantesca città di Dite, è nostro dovere giungerci per poter avere informazioni sul mistico Fiore Azzurro della Tylesia”.
“Ripartiremo subito!” sentenziai alzandomi.
Mi avvicinai al mio amico dei boschi: “Vi prego, Messer Lyon, venite con noi!....A tutti noi….a me…..farebbe molto piacere avervi accanto. Portate pure il vostro amico che abita con voi. Più siamo e meglio è!” gli feci gli occhi da cerbiatta e proseguì “Allora, cosa ne pensate?”.
Tornai a parlare con il religioso: “Comunque, prima di partire, vorrei fare una cosa per la vostra bontà d’ animo e la vostra ospitalità. Non so se funzionerà! Ma tentar non nuoce!”.
Lo feci sedere sul letto e gli dissi di chiudere le palpebre.
Dalla tasca dei pantaloni tirai fuori una boccetta con un liquido curativo, il quale era stato preparato dalle esperte e miracolose mani del cherubino Aladiah.
Il tonico terapeutico era stato preparato distillando e lavorando: salvia, basilico, rosmarino, garofano, menta, noce moscata, sambuco, rose bianche e rosse, incenso, mirra, anice, polvere di corno di unicorno e polvere di Araba Fenice. La poltiglia veniva bollita in acqua santa. In questo modo si creava un’ infuso che curava ogni tipo di male. Tuttavia, solo gli angeli potevano preparare questo fluido e renderlo miracoloso.

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Misi il liquido sulle palpebre di Fra' Venerabis e recitai per 3 volte “Angele Dei”:

Angele Dei, qui custos es mei,
me tibi commìssum pietàte supèrna
illùmina, custodi, rege et guberna.
Amen

Guisgard 02-04-2014 00.53.38

Tyssen restò sorpreso dalle parole di Altea.
Tuttavia la seguì senza battere ciglio.
Giunti presso gli organizzatori della giostra, la bella avventuriera chiese di iscriversi alla caccia al cinghiale.
“Ma...” disse stupito uno degli organizzatori “... voi siete una donna... come pensate di poter gareggiare con questi cavalieri? Inoltre è già troppo pericoloso affrontare quel cinghiale per loro, figuriamoci per voi!”
“Invece vi sbagliate.” Rivolgendosi Tyssen all'organizzatore. “Lady Altea è abilissima con le armi. Io stesso la reputo molto più in gamba di tanti altri uomini. E anzi, pubblicamente, voglio sfidarla...” la fissò sorridente “... milady... vi sfido a chi catturerà prima quel cinghiale... chi perderà fra noi pagherà poi pegno all'altro... e se sarò io a vincere avrò la vostra mano... in caso di una vostra vittoria, invece, sarete voi a chiedere a me qualcosa in cambio... accettate?”
“Si, accettate!” Esclamò qualcuno tra la folla.
“Si, un bel matrimonio!” Qualcun altro tra i presenti. “Che cavaliere romantico!”

Guisgard 02-04-2014 01.30.14

Incredibilmente quel liquido guarì gli occhi del vecchio chierico.
Egli infatti, quasi incredulo, nel riavere di nuovo il dono della luce, pianse ininterrottamente e poi abbracciò Eilonwy più volte, ringraziandola e benedicendola.
Quell'ampolla era stata un dono di Aladiah per Eilonwy, da usarsi in caso di emergenza.
Era infatti una pozione risanatrice.
Ora però, avendola usata tutta, la ragazza non poteva più contare su quella pozione per il prosieguo del suo viaggio.
“Bene, direi di ripartire ora.” Disse il merlo.
“Milady...” avvicinandosi Lyon ad Eilonwy “... verrei volentieri con voi, ma non posso... non posso infatti abbandonare il mio amico... egli purtroppo non può lasciare questa foresta a causa di una terribile maledizione imposta su di lui da una malvagia strega...”

Guisgard 02-04-2014 01.49.14

Dopo quelle parole di Clio, la compagnia si separò.
La ragazza, in attesa della partenza, fu convocata privatamente dal senatore Gheorgis.
“Milady...” disse l'uomo “... vi ho fatta chiamare privatamente perchè nessuno deve conoscere il motivo di questo nostro incontro... voglio che alla vostra spedizione aggiungiate un altro posto... un mio fidato... qualcuno che potrà raccogliere informazioni su quella città e sul suo governo... è chiaro che Gioia Antiqua sia ostile verso il nostro regno ed io voglio sapere tutto sui loro usi, costumi e naturalmente sulla loro potenza militare... ho già dato ordine al mio fedele di prepararsi alla partenza... spero che ciò non vi scombussoli i piani, capitano... il regno ve ne sarà grato...”
Gli uomini scelti dal capitano, intanto, eccitati da quel possibile stratagemma, decisero di discuterne nel modo a loro più usuale, ossia davanti ad un bicchiere di vino.
Raggiunsero così una locanda e si fecero servire il miglior vino possibile.
“L'idea dei mercenari non è male...” disse Borel agli altri “... tuttavia bisogna essere preparati e non commettere errori... i maggiori regni, bene o male, hanno comunque avuto rapporti con qualche compagnia mercenaria e anche a Gioia Antiqua sapranno di certo riconoscere un soldato di ventura quando ne vedono uno...”
“Ben detto...” annuì Scotir “... e poi, anche se il nostro trucco funzionasse, dobbiamo avere in mente un piano sicuro una volta dentro quella città... non avremo molto tempo per far uscire il re da quelle mura...”
“Io potrei sedurre la regina” ridendo Ertosis “così da convincerla a rilasciare il re.”
Vortex lo fissò con uno sguardo cupo.
“Stavo solo scherzando, amico mio!” Esclamò Ertosis.
“Bisogna scegliere con attenzione il nome con cui chiamarci...” intervenne Porturos “... un nome adatto a dei mercenari... dobbiamo trovarne uno credibile...”
“Due barattoli di quelli...” disse qualcuno al bancone.
“Fagioli, messere?” Chiese il locandiere.
“Si, quelli...” indicò Guisgard “... sono in partenza, dunque sistematemeli in una borsa con una bottiglia di vino dolce, del pane e qualche salsiccia... sono fresche quelle?”
“Appena fatte, messere.” Sorridendo il locandiere. “Ecco, vi preparo il tutto.”
“Ottimo.” Annuì Guisgard, per poi voltarsi verso il tavolo degli uomini di Clio. “Qualsiasi nome inventerete non vi servirà...”
“Voi chi siete?” Fissandolo Borel.
“Ma io vi ho già visto...” mormorò Scotir “... eravate prima davanti al palazzo... parlavate col capitano Clio.”
“Si, diciamo che sono un suo buon amico...” con un sorriso ironico Guisgard.
“Cosa dicevate riguardo al nome da trovare?” Chiese Borel.
“Che a Gioia Antiqua non saranno degli idioti, immagino” mormorò il cavaliere “e che non lasceranno di certo entrare in città dei miserabili soldati di ventura senza reputazione e fama.”
“Dunque ci state dicendo che bisogna trovare un nome conosciuto?” Guardandolo Motrus.
“Si, intendevo qualcosa di simile.” Ridendo appena Guisgard.
“Sembrate esperto in questo genere di faccende.” Osservò Trastis.
“Diciamo che ho conosciuto molti individui e visto diversi posti.” Rispose il cavaliere. “Dunque un po' so come gira il mondo.”
“E voi cosa proponete?” Chiese Borel.
“Io?” Stupito Guisgard. “Cosa centro io?”
“Vi stiamo chiedendo un consiglio, tutto qui.” Rispose Borel.
“Beh...” fece il cavaliere “... io adotterei l'unico nome che conosco... quello dei Gufi Scarlatti...”
“Ma nessuno ci cascherà mai!” Esclamò Ertosis.
“I Gufi non sono mai stati a Gioia Antiqua...” spiegò Guisgard “... lo so per certo. Dunque al massimo laggiù sarà arrivata la loro fama e non la descrizione del loro aspetto. E comunque, come piano, non credo sia più assurdo di quello in cui si tenterà di sedurre la regina di quella città.” Aggiunse sarcastico.
“Ah, è un piano completamente improponibile!” Sbottò Ertosis.
“Aspetta...” lo zittì Borel “... invece credo che possa aver ragione... ma come fate a sapere che i Gufi non sono mai stati a Gioia Antiqua? Chi vi ha fornito questa informazione?”
“Gufo Scarlatto in persona.” Rivelò il cavaliere.
“Come sarebbe a dire?” Stupito Borel.
“Quel che ho detto.” Ridendo Guisgard. “Sono amico anche di Gufo, non solo del vostro capitano.”
“Siete in partenza vedo...” mormorò Scortir.
“Si, lo sono.” Guardandolo Guisgard.
“E dove siete diretto?” Chiese Scotir.
“Verso Nord.”
“La nostra stessa direzione.”
“Si, ma Gioia Antiqua non è tra i miei itinerari.” Sentenziò il cavaliere col suo solito sorriso irriverente.
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Eilonwy 02-04-2014 02.10.03

Strinsi il piangente religioso tra le mie braccia. Lo abbracciai come si abbraccia un padre o un nonno.
Il mio cuore era lieto di aver fatto un buona e pia azione.
Ormai eravamo pronti a partire per Gioia Antiqua. Verso l’ ignoto e l’avventura!
Mi si accostò Messer Lyon, il quale mi spiegò che non poteva lasciare quel luogo a causa di una stregoneria caduta sul suo amico.
“Mi spiace per il vostro amico, Messere. Non ditemi che è stata la Strega Nera Isolde a fargli questo!....Se non fosse stata lei, prendete questi tre corni di unicorno. Essi sono in grado di creare varie pozioni. Spero per il vostro amico che l’ incantesimo non sia molto potente!...Vi prego anche di prendervi cura di questo frate come se fosse vostro padre!” affermai al ragazzo delle selve.
Tirai fuori dalla Sacca Rimpicciolente i tre alicorni e glieli detti. Lo guardai in quei suoi occhi grigi e gli spettinai amichevolmente i capelli castani.
In seguito, detti 300 Taddei d’ Oro sia a Lyon che al chierico oramai guarito.

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(MESSER LYON)

Guisgard 02-04-2014 02.57.39

Lyon chinò lo sguardo a quelle parole di Eilonwy.
“Si, è proprio lei la strega...” disse “... la malvagia Isolde... è stata lei ad imporre sul mio amico quella terribile maledizione... per questo non volevo farvi cacciare nella foresta... l'incanto di quella strega ha trasformato il mio amico in un animale... ogni notte muta se stesso in una bestia diversa... ed io non so mai in cosa ogni volta è stato trasformato...”

elisabeth 02-04-2014 08.31.52

Il rinnovo della promessa nunziale
....tra me e Daizer......questo non era messo nel conto...certo,come tante altre cose....ma questa era importante.....Elly smise di tremare e cominciai io....non avevo il coraggio di guardare Daizer in volto....." sono onorata come sposa di poter rinnovare le mie promesse davanti a Dio....perché credo nella famiglia e Nell"uomo che ho accanto.....ma chiedo a voi Don Auster....dopo tutto questo quale sarà la vostra certezza.....ognuno di noi se in mala fede può riprendere la sua strada.....non credo che vogliate assistere alla nostra unione in camera da letto......" volevo solo sfidarlo......anche se aveva la calma di chi amava prendere i suoi tempi e le sue vittime senza rendere conto a nessuno......per quanto riguardava Isolde......l'avrei strangolata con le mie stesse mani......

Eilonwy 02-04-2014 11.09.27

“Un motivo in più per scappare!....Portate il vostro amico e venite con noi. Non ha senso rimanere qui! Ormai la gente del posto potrebbe sospettare di voi e del vostro compare. Forse, i villici del luogo stanno pensando di dargli……di dargli la caccia!” sostenni.
Lo guardai con aria seria e continuai: “ Date retta a me….venite entrambi a Gioia Antiqua. Non ho paura delle fiere e anche io sono stata maledetta!....Non da Isolde……ma comunque ha detto che se gli consegnerò il Fiore Azzurro libererà me e il Principe-Merlo Tisin dall’ incantamento. E poi, io ho dei poteri legati al mio maleficio, che mi possono servire per difendermi durante la metamorfosi del vostro amico!”.
Detto questo gli mostrai i miei poteri.
In quell’ angolo remoto e nascosto dalla foresta ricreai un nuovo inverno in primavera.
“Ghiaccio!” dissi ad alta voce.
Le gocce di rugiada e l’ acqua del terreno e del pozzo si congelò.
“Bufera di neve!” gridai e un vento forte con candidi e delicati fiocchi di neve soffiò alle mie parole. Tutto in quel luogo divenne bianco.
“Aurore Boreali!” e al mio ordine in cielo si formarono delle coloratissime aurore polari.
“Nebbia di aurore boreali!” sentenziai piena di entusiasmo. Si creò una fitta e fredda nebbia colorata.

COLONNA SONORA:
http://www.youtube.com/watch?v=Hf_aB_mRiO0

Clio 02-04-2014 12.57.29

Ascoltai attentamente Gheorghis, vagamente seccata.
"Non vi fidate di noi, senatore?" Dissi, diretta come sempre, guardandolo negli occhi "Non vi fidate di me?" Specificai.
"Volete accodarci una spia come mi avete chiesto di fare con i mercenari?"
Pensai a Nikas, che era scomparso da quel giorno, non avevo più avuto sue notizie, mi chiedi per l'ennesima volta che fine avesse fatto.
"Naturalmente non mi permetto di contestare la vostra scelta, spero soltanto che sappia badare a se stesso, non posso garantire la sua sicurezza... Ditegli che partiremo a Mezzogiorno, e saremo in incognito.. Ci Fingeremo una compagnia di ventura, quindi gli serviranno abiti adatti.." Lo guardai per un lungo istante "Ora, se permettete, ho ancora molte cose da sistemare prima della partenza...".
Dovevo assolutamente andare al palazzo di mio padre, un'idea si era fatta strada nella mia mente, dovevo capire se era fattibile.

Altea 02-04-2014 14.30.22

A quella proposta di Tyssen non sapevo se ridere o arrabbiarmi ma creò lo scompiglio tra la gente.."Un momento..fermate questa allegria immotivata" esclamai fermamente guardando poi Tyssen "io sono lusingata e da anni per questa vostra proposta milord Tyssen, ma volete un matrimonio senza Amore? Potrei accettare la vostra sfida..in fondo ho sempre vinto le sfide che, solitamente, ci lanciamo ma un matrimonio è una cosa seria...qualcuno di voi ha detto è un cavaliere romantico" e guardai tra la folla che si era ammutolita "ed è vero, ma penso capiate io sono ancora alla ricerca del Vero Amore e per milord Tyssen provo solo una forte e sana amicizia".
Detto questo mi rivolsi all'organizzatore della giostra.."Non pretendo di vincere ma voglio vedere questa bestia, purtroppo mi sono imbattuta in una stregoneria della strega Isolde...e io penso questo cinghiale sia frutto di una sua magia, gentilmente scrivete il mio nome ora."

Guisgard 02-04-2014 16.36.27

Lyon restò colpito dai poteri mostrati da Eilonwy.
“E questo e niente.” Disse Jack ridendo.
“Apprezzo il vostro invito, damigella, ma vi è un problema...” spiegò Lyon alla ragazza “... per colpa di quella maledizione il mio amico, che ha nome Ozy, è fuggito chissà dove, per nascondersi ed evitare di poter far del male agli altri. Dunque in questo momento non so dove sia.”

Guisgard 02-04-2014 16.39.48

Don Auster sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Signora, vedervi rinnovare davanti a Dio i vostri giuramenti nuziali” disse calmo “sarà una prova più che certa della vostra buona fede. Nessuno infatti giurerebbe il falso davanti a Dio, in presenza di un rappresentante del Santo Uffizio. Questo significherebbe una condanna certa. E naturalmente qui nessuno dubita di voi due.”
Daizer allora si voltò a fissare Elisabeth.

Guisgard 02-04-2014 16.44.08

L'organizzatore iscrisse il nome di Altea fra i partecipanti alla caccia.
“Io accetto ugualmente.” Disse Tyssen. “Vi amo troppo e voglio siate mia moglie. Magari col tempo riuscirò a farmi amare da voi.”
Ormai tutto era pronto per cominciare la caccia a quel cinghiale.
Tutti i cavalieri partecipanti fecero preparare le loro armi ed i loro cavalli dagli scudieri e la città fu attraversata da un vivo fermento per quell'attesa.
“Saremo una squadra, vero, milady?” Chiese Tyssen ad Altea. “Avendovi con me mi sentirò più tranquillo. E' comunque un'impresa pericolosa.”

Guisgard 02-04-2014 16.50.18

“Non si tratta di questo.” Disse Gheorgis a Clio. “La fiducia che nutro in voi è sempre la stessa e sapete bene che mai ho dubitato del vostro valore. Tuttavia in quella città i pericoli saranno molti e bisognerà studiare ogni cosa di quella gente, proprio per tenere al sicuro il nostro reame. Voi siete esperta di questioni militari, mentre il mio uomo è un diplomatico ed un profondo conoscitore delle culture straniere. Vedrete che non vi darà noie. Anzi, confido che potrà esservi utile. Fatelo come favore personale alla mia persona. Ed io non lo dimenticherò.”
Poi, salutato il senatore, la ragazza tornò al palazzo di suo padre.
Qui trovò l'ex ufficiale seduto nel suo giardino, intento a conversare con alcuni suoi vecchi amici.
“Che sorpresa, Clio!” Esclamò nel vedere arrivare sua figlia. “Cosa ti porta qui oggi? Pensavo fossi impegnata con i preparativi per la tua partenza.”


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