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Chiamammo la polizia, che dopo un po' arrivò, portando via il cadavere e facendo domande a tutti.
Poi andò via e a quel punto fummo liberi di riprendere il viaggio. "Spero che adesso non ci siano altri impedimenti..." poggiando la testa sulla spalla di Elv, una volta tornati sul pullman. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il conducente si riprese e salì sull'autobus.
Così ripresero il tragitto. Gwen ed Elv stavano seduti su uno dei sedili, con lei appoggiata sulla spalle di lui e con giovane che le stringeva la mano. “Fra poco saremo a casa e tutto sarà finito di questa dannata storia...” disse lui a lei. Verso le Cinque Vie scesero gli altri pochi passeggeri che erano sull'autobus. Solo Gwen ed Elv restarono a bordo con il pullman diretto verso la città. Per il ritrovamento del cadavere decapitato l'autobus si era fermato per più di due ore in quella landa ed ora il pomeriggio volgeva al termine. Percorsero un'altra ora di brughiera, col cielo ormai che imbruniva, imboccando infine una stradina isolata. Da lontano, sul ciglio della strada, apparve una grossa quercia. Nel vederla Gwen riconobbe che era la stessa in cui c'era il cartello della tomba del cavaliere senza testa. |
"Sì..." mormorai piano, mentre lui mi stringeva la mano.
Proseguimmo tranquillamente e senza interruzioni, tranne quando i due passeggeri scesero e rimanemmo da soli. Il pomeriggio ormai volgeva al termine e mi chiedevo se ce l'avremmo fatta ad arrivare a casa prima di sera. Poi, passammo davanti alla quercia. "Guarda" ad Elv. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
L'immagine di lui che entrava e ci trovava tutte lì, coperte di sapone immerse nella vasca e in quei giochi proibititi era qualcosa di dannatamente eccitante.
Così eccitante che non riuscii a resistere, dopotutto non amavo fremere in quel modo senza avere anche solo una piccola consolazione. Oh, la mia carezza non era la sua, questo era ovvio ma ero sempre stata brava a prendermi cura di me stessa, ad amarmi, coccolarmi, farmi gemere. Anche le altre trovavano quell'immagine decisamente eccitante, perchè iniziano a fare le fusa come gattini. Quando la porta si spalancò, per un momento ci voltammo tutte eccitate aspettandoci che il nostro oscuro signore avesse sentito le nostre preghiere e fosse venuto a prenderci... letteralmente. Ma invece era solo il gobbo, e tutte noi iniziammo a borbottare deluse. "Ehi.." protestai "Non abbiamo ancora finito qui!" coprendomi con il sapone "Non ce ne andremo finchè non saremo pulite per bene!" incrociando le braccia. Ma tu guarda un po' quello come si permetteva di aprire la porta mentre facevamo il bagno. Ordifren doveva farlo non quell'essere ripugnante. "Ditelo al dottor Ordifren sicuramente capirà.." con due occhioni innocenti. http://contenta.grabpussy.com/blackm...0198/tn_01.jpg |
Il gobbo restò a guardarle, tutte, Clio e le altre, coperte solo dal vapore e dal sapone, con i visi accalorati e lo forme tutte bagnate.
“Ma, ragazze, su...” disse lui senza smettere di fissarle “... fate le brave...” “Su, ammettilo...” ridendo Viki e tenendosi le mani a coprire i seni nude bagnati “... stai prendendo tempo per vederci meglio.” Divertita. “Che perverso sei!” Ridendo Kyra. “Che porco semmai!” Lys lavandosi. Le ragazze allora presero a schizzarlo tutto con l'acqua ella vasca. “Ferme! Ferme!” Ridendo il gobbo, ma quelle non la smettevano. Allora il servo deforme corse via, chiudendo la porta nell'uscire. Elv si voltò e guardò la quercia indicata da Gwen. “Si...” disse lui annuendo “... ora dimentica questi luoghi, tra poco saremo a casa.” Abbracciandola lui e baciandola dolcemente per tranquillizzarla. L'autobus raggiunse il grosso e secolare albero, passando davanti al cartello ed allo spaventapasseri, che non aveva più la zucca in testa. Svoltò verso una delle due stradine e prese ad allontanarsi. Ma quando fu distante dalla quercia una decina di metri, attorno alle sue radici il terreno cominciò a tremare, sollevandosi ed aprendosi. Allora una sagoma emerse dal sottosuolo. |
Annuii e mi lasciai abbracciare e baciare col suo modo dolce di fare, sentendomi subito più confortata.
Sì, tutto questo sarebbe finito presto. Quando passammo davanti alla quercia, notai che la zucca non c'era più sullo spaventapasseri, ma cercai di non pensarci. "Oh mio Dio, Elv!" esclamai, non appena vidi le radici sollevarsi e il suolo tremare. Di nuovo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv abbracciò Gwen, con tenerezza, facendola sentire sicura, protetta e baciandola dolcemente.
“Presto saremo in città, a casa, solo io e te...” disse piano. Poi la ragazza indicò la quercia e ciò che stava accadendo attorno al secolare albero. Videro la terra aprirsi e qualcosa emergere da essa. “Presto!” Elv gridando al conducente. “Presto! Acceleri! Dia gas!” |
Tutta la tenerezza, la dolcezza dei suoi baci, la speranza di una conclusione, furono spazzate via in un attimo nel momento in cui vedemmo quella figura emergere ed Elv spronò il conducente affinchè accelerasse.
Ci eravamo salvati una volta, non saremmo morti adesso, assolutamente no. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Ci serve un piano" dissi dopo aver ascoltato le parole di Lia.
"Le parole di persuasione non funzionano su Stainyus e Pavel mi da retta tanto quanto... Di certo, arrivare lì e chiedere di darcelo non è per niente una buona idea" dissi pensandoci e cercando una soluzione. "Hai qualche idea, rosso?" chiesi ad Herbert ma non ci speravo tanto. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Stavo aspettando incuriosita la risposta di Guisgard quando trillo' il cellulare per un sms.. Era sempre l'uomo misterioso.. Lessi il tutto e mi si gelo' il sangue. In che senso era stato scoperto.. Poi ricordai avevo parlato di lui all'avvocato Taylor e non poteva avermi tradita. Diceva pure io ero in pericolo e se fosse stata una trappola? Perché io ero con Guisgard e se fosse stato parte della congiura io ero pure ora in questa congiura e non avevo motivo di temere.. Poi quel..ti amo.
Ti amo.. Come poteva dire di amarmi se nemmeno mi conosceva. Si ora dovevo essere lucida e sopra le parti.. Scoprire chi dei due mentiva ma i patti sarebbero stati chiari, io non avrei lasciato solo il rampollo.. Vero o falso.. A mio avviso lui era il punto focale e forse pure lui era in pericolo. Risposi al sms.. Chi ha parlato di lei? Dite che mi amate senza conoscermi.. Comunque andrò in città ma il rampollo verrà con me anche perché, a mio avviso, ha molto da dire.. Se sto sbagliando con questo Guisgard voglio scoprirlo da me.. Ve lo dico.. Mi ci sto affezionando troppo.. Per stanotte sarò in città sola.. Con lui.. Prendere o lasciare" inviai l' sms. Ormai la cena era saltata e lo guardai agitata mentre mi accarezzavo il décolte scoperto vistosamente dal vestito. Dovevo fingere.. "Quindi mi dicevi del Fiore Azzurro?" sorridendo e aspettando quel sms di risposta. Avevo un lussuoso palazzo in centro ad Afragolopolis e mi sarei portata la security...Ora era il momento di scoprire chi erano questi due uomini misteriosi.. La verità. "Penso che andrò in città.. La brughiera mi sta stancando.. Tu verresti con me vero?" sondai il terreno. |
Il gobbo era un pervertito, questo sicuro.
Vedevo bene come ci guardava, come sbavava, non era certo la prima volta che capitava, ma diamine, chi mai avrebbe voluto una creatura così ripugnante. E poi, noi avevamo Ordifren, non facevamo che sognare le sue mani su di noi, addosso, ovunque. Non mi stupirei de dovessi scoprire che ci stava spiando. Povero diavolo, dopotutto che altro potrebbe mai fare uno come lui? Le ragazze lo incalzarono, e fu un'ottima cosa, altroché, perchè finalmente si levò dai piedi e se ne andò di corsa dalla stanza, provocando la nostra ilarità e risa più spensierate. "Speriamo sia andato a lamentarsi con Ordifren e che giunga presto a punirci.." con aria maliziosa. "Dopotutto siamo bambine cattive..." alzandomi e iniziando a canticchiare un motivetto mentre accennavo una specie di ballo in quella vasca, coperta solo di sapone, tra il profumo di essenze, l'odore delle nostre pelli, il ritmo dei nostri respiri. Una danza che presto coinvolse le altre, i nostri corpi morbidi e floridi che si muovevano, si toccavano, scivolavano l'uno sull'altro, al ritmo di quella musica solo canticchiata prima da una, poi dall'altra, poi da tutte insieme, nella libertà più completa, senza alcun pudore, remora né morale. Perché quella era la nostra natura. |
Herbert rise com'era suo solito.
“Eh, le buone idee...” disse a Nyoko “... quanto sono rare! Dovrebbero venderle a buon prezzo!” Divertito. “Secondo me l'unica soluzione è cercare di convincere il tuo amico Pavel... se hai una certa influenza su di lui allora potresti cercare di convincerlo a darci il libro...” Elv si voltò e vide quell'incredibile cavaliere senza testa emergere con tutto il cavallo dalla terra. Spronò il suo spettrale destriero e si lanciò all'inseguimento dell'autobus. “Presto...” disse Elv al conducente “... presto, più veloce!” “Ma cosa diavolo succede?” Il guidatore, per poi guardare nello specchietto retrovisore. “Ma cos'è quello?” “E' ciò che va in giro a mozzare teste!” Rispose Elv. “Se ci tiene alla sua allora dia gas! Gas!” Voltandosi poi verso Gwen. Altea attese diversi minuti ma non arrivò nessun sms di risposta. Fuori si sentiva la pioggia scendere copiosa sulla brughiera. Poi prese ad accarezzarsi la generosa scollatura ed il rampollo restò a fissarla. Era una scollatura molto vistosa e l'erede di Sir Taddeo si perse a guardarla. Seguiva con il suo sguardo azzurro la mano di Altea che si accarezzava la forma dei seni nel decolletè. Clio e le altre presero a danzare maliziose nella vasca, nude e coperte solo di schiuma. Quei corpi nudi ed insaponati si muovevano sinuosi, si toccavano saffici tra le loro risate lascive. Era uno spettacolo capace di far impazzire qualsiasi uomo. Poi, ad un tratto la porta del bagno si aprì di colpo ed apparve il dottor Ordifren sulla soglia. Indossava una pregiata vestaglia di seta rossa, con un pellicciotto come bavero. Le guardava divertito e le fissava tutte. “Ho sentito dire che le mie bambine fanno i capricci...” disse col suo accento straniero e perverso “... non hanno fame? La cena è in tavola...” sorridendo. |
Quando il conducente si voltò indietro, vide finalmente quell'inferno in terra emergere dal sottosuolo e iniziare ad inseguirci.
Mi strinsi ad Elv ora seriamente terrorizzata. Avevo paura di un altro incidente, di quello spettro, paura di non farcela. Ci eravamo salvati una volta, ma ce l'avremmo fatta di nuovo? Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ero pensierosa, guardavo il cellulare ma non vi era nessuna risposta..perché mai..forse era accaduto qualcosa a quell' uomo..potrebbe essere stato.
Guardai Guisgard negli occhi azzurri e vidi che scrutava il mio decolletè e la mia mano e deglutii..e se fossi stata davvero in pericolo. "Guisgard...se vuoi andiamo ora in città..che dici..cosi domani iniziamo la nostra nuova vita laggiù..che pensi? Oppure andiamo domani mattina..dai raccontami di questo Fiore Azzurro..e poi dimmi quando andiamo nella mia dimora cittadina, verrai vero?" con voce suadente ma il suo sguardo mi aveva scosso non poco. |
Il conducente guardò incredulo quel cavaliere che inseguiva veloce e dannato l'autobus.
“Ma è assurdo...” disse sgomento. “Dia gas!” Gridò Elv. “Dia gas!” Pioveva e la pioggia scendeva copiosa sulla brughiera, rendendo la strada fangosa. Qualunque cosa fosse quel mostro era molto veloce e si avvicinava sempre più al pullman. “Ma cos'è?” Guidando il conducente. “Pensi a guidare!” Elv. “Dove stiamo andando?” “Dove vuole, l'importante è che vada veloce!” Urlando Elv. “Sta giù, Gwen!” Alla ragazza per farla stare accovacciata al suo posto. Infatti l'autobus sembrava sul punto di perdere aderenza da un momento all'altro. “Io preferirei restare qui nella brughiera...” disse lui ad Altea “... nel mio castello... non ti piace?” Sempre guardando l'invitante scollatura della bella stilista. “Il Fiore Azzurro? Conosco la leggenda... pare sia un Fiore in grado di realizzare ogni desiderio.” Sorridendo con i suoi occhi da cucciolo. |
La situazione era critica.
Il cavaliere ci inseguiva, la pioggia aumentava, come la velocità del pullman. Il conducente era sconvolto quanto noi, nemmeno lui si capacitava di tale assurdità, ma chi ci sarebbe riuscito? Nemmeno noi ci credevamo prima di avere la prova tangibile, ma poi ci eravamo ricreduti. Mi accovacciai come mi disse Elv e mi strinsi sempre più a lui per sentirmi protetta e sicura, in quella situazione angosciante. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quella danza sensuale, disinibita, leggiadra tra i nostri corpi coperti solo di sapone continuava, la melodia canticchiata qua e là ci accompagnava, segno che non avevamo bisogno di nulla che non fossimo noi stesse per accenderci.
Quando poi la porta si spalancò ed arrivò finalmente Ordifren, tutte ci voltammo verso di lui. Allora senza troppi complimenti io scivolai fuori dalla vasca e gli andai incontro, passo dopo passo con lo sguardo divertito, malizioso, con una lieve sfida nell'azzurro che ben si sposava con il suo. Oh quanto era eccitante quell'uomo, quanto mi faceva perdere ogni controllo, ragione, il suo accento mi faceva venire la pelle d'oca, i suoi occhi mi ipnotizzavano, il suo corpo mi faceva bruciare di desiderio. "Oh dai..." raggiungendolo, slacciandogli la vestaglia per poi buttarla alle sue spalle, liberando il suo corpo bellissimo. "Perché non vieni a giocare con noi?" con tono caldo e sensuale, facendo scendere le mie mani dal suo collo, al petto, alle braccia, fino a prendergli le mani e tirarlo appena verso la vasca. "Dobbiamo essere belle pulite per mangiare no?" divertita, maliziosa "Perché non ci aiuti a lavarci, allora?" mordicchiandomi un labbro con l'espressione di chi non vede l'ora di essere presa di nuovo. Oh, quell'uomo mi faceva perdere la testa... |
A quella risposta sobbalzai.."Nel tuo castello? Ma tu sei nel mio Palazzo...hai intenzione di andare al castello da solo?" perplessa ma poi sentii la storia del Fiore Azzurro.."Oh si" sospirai "Una bella storia, sarebbe bello trovarlo..avrei tanto da chiedergli allora".
Effettivamente se il ritratto doveva essere messo nel castello, era ovvio qualcosa era avvenuto e Guisgard poteva ritornarci e io sarei rimasta qui sola. Forse era una mia sensazione ma lo vedevo strano, guardava la mia scollatura senza problemi ora, volevo sentire la sua volontà sul castello. |
Era una folle corsa.
Era buio, pioveva e la strada ormai era coperta di melma. Il pullman correva quasi scivolando ad ogni curva. Sembrava sul punto di ribaltarsi o uscire di strada ad ogni metro. Gwen si era stretta ad Elv, mentre il conducente con sempre più fatica teneva l'autobus sulla strada. “Quel demonio” disse guidando “è ancora dietro di noi?” Ma un nitrito terrificante rispose alla sua domanda. “Acceleri!” Gridò Elv stringendo Gwen. “Più veloce non posso andare!” Agitato e spaventato il conducente. Ad un tratto il pullman sbandò ed uscì di strada. Il rampollo guardava quella scollatura voglioso, ma troppo timido ed imbarazzato per chiedere qualcosa ad Altea, nonostante la desiderasse da matti. “Beh, credo prima o poi io debba tornare al castello...” disse “... dopotutto è casa mia... se non lo facessi qualcuno potrebbe pensare che io sia l'impostore... non sei d'accordo?” Ordifren sorrise enigmatico e guardòClio nuda ed insaponata uscire dalla vasca. Si lasciò spogliare della vestaglia, restando nudo, per poi seguirla fino a raggiungere le altre. Si inginocchiò ai piedi della vasca e guardandole tutte iniziò ad insaponarle ancora. E toccava tutte, fissando soprattutto Clio. Acqua e sapone che scorrevano e scivolano ovunque, con le sue mani che lavavano con cura quelle ragazze. Cominciò dai piedi, poi le gambe, i seni, i fianchi. Infine raggiunse le loro cosce, cercando i loro sessi accoglienti. Ne lavava due per volta e quando Clio sentì la mano del suo padrone scivolare fra le sue cosce, cercando con le dita dove era più umida e calda, cominciò a sussultare, a vibrare tutta. Era un massaggio sensuale, lascivo, provocante, eccitante e perverso. Le sue dita si muovevano ritmiche, sicure, virili, insaziabili, mentre lui la guardava negli occhi. “Si, avevi ragione...” disse col suo accento straniero ed il tono eccitato “... eri tutta sporca.. da lavare tutta...” senza smettere. |
Sospirai alla sua "idea" e mi guardai intorno mettendomi a braccia conserte.
"E va bene... Ci proverò" dissi seccata e andando verso la porta. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Il pullman continuava a sbandare e scivolare sull'asfalto vischioso.
Continuava a piovere sempre più forte ed era sempre più buio. Il cavaliere era ormai poco lontano da noi, ce l'avevamo praticamente alle calcagna, come anche testimoniava il nitrito del suo cavallo infernale. Fu un attimo, poi, quando il pullman sbandò del tutto e finì definitivamente fuori strada. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Si lo penso pure io..ma ti faranno entrare? Non hai sentito quel cugino non ti credo e il dottor Guadag ha detto nessuno può entrare finchè non sarà chiarito tutto, e io posso venire con te?".
Vedevo il suo sguardo sulla mia scollatura e mi alzai e lentamente mi avvicinai a lui mentre lo spacco laterale mostrava la gamba e la giarrettiera nera. Presi una fragola con delicatezza e ne assaggiai un pezzo.."E' deliziosa..ne vuoi?" portandola alle labbra e spezzando un pezzo con i denti mi avvicinai alla sua bocca, unendola alla sua e portando la fragola con labbra e lingua nella sua bocca..come un frutto proibito. |
Il pullman sbandò, uscendo di strada e finendo contro un albero, spezzandolo e slittando fino a fermare la sua folle corsa raggiungendo un dosso e cappottandosi.
Il conducente finì con la testa contro il finestrino e perse conoscenza. Gwen ed Elv vennero invece sbalzati via. Lei sbattè contro un sedile e lui finì contro la portiera che si aprì e lo fece cadere sul terreno. Nyoko raggiunse la porta ed uscì, seguita da Herbert. Pioveva forte. “Meglio prendere un ombrello...” disse lui “... non vorrei bagnarmi le ali.” Ridendo come suo solito. Così si diressero verso la casa di Stainyus. Arrivarono poco distanti dal cancello e videro le luci accese. “Entriamo?” Herbert. “E poi? Hai un piano? O vuoi chiedere gentilmente se ti mollano il libro?” Sarcastico. Il rampollo vide Altea alzarsi ed avvicinarsi a lui, con quello spacco laterale che mostra tutta la gamba della stilista. Lui nel vederla così arrossì forte e deglutì. “Si, la voglio...” disse guardando la fragola. Allora la assaporò dalla bocca audace di lei. |
La mia bocca assaporò quel frutto delizioso ed erotico assieme a lui e staccai la bocca dalla sua leccandomi le labbra.."Deliziosa direi" guardandolo negli occhi azzurri, sorridendo maliziosamente.
Poi mi sedetti sul tavolo di fronte a lui mostrandogli la gamba e la giarrettiera e poggiando la scarpa con il tacco a spillo sul poggiolo della sedia mentre la mia mano accarezzava quella scollatura..."E allora porterai pure me nel castello?" con voce vogliosa di lui, provocante e di chi sa cosa vuole ed ottenere. |
Fu un rotolare e slittare continuo, che non si arrestò nemmeno quando ci scontrano con l'albero.
Quello si spezzò e per un po' continuammo a rotolare. Quando ci fu l'impatto, il conducente perse conoscenza battendo contro il finestrino, io arrivai sopra il sedile, e non mi andò poi così male, ma Elv sbattè contro lo sportello, facendolo aprire e rotolando fuori. Aspettai che tutto intorno a me si fermasse, poi cercai di alzarmi. "Elv?" provai a chiamarlo, per vedere se stesse bene. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Arrivammo alla dimora di Stainyus e sospirai alle parole di Herbert.
"Sì, anzi. Andiamo a comprare dei dolcetti, così magari ce lo danno con più gentilezza" dissi sarcastica per poi guardare la casa. "No. Io li distraggo e tu lo rubi" dissi sicura di me ed acciandomi alla porta. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Hebert rise alla battuta di Nyoko.
Lei allora si avvicinò alla porta, ma prima che potesse bussare si accorse che era socchiusa. “Strano...” disse Herbert “... è sera, piove e lasciano la porta aperta? Non so, ma mi puzza di guai...” Finalmente l'autobus si fermò. Alcune lamiera erano spaccate e l'acqua entrava rapida intorno a Gwen. Sentiva dolore ovunque ma poteva muoversi. Elv era stato sbalzato fuori dal pullman. Lui restò a bocca aperta davanti a tanta grazia. Fissava la gamba tutta fuori di Altea e poi la sua generosa scollatura. “Si, certo...” disse paonazzo ed eccitato “... si, certo... verrai con me al castello...” accarezzando titubante la coscia di lei. |
Diventai completamente fradicia quando uscii dal pullman, poiché ancora pioveva.
Ignorando il dolore, subito mi avvicinai ad Elv e mi accertai che stesse bene. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Oh si.. com'era bello quello sguardo nei suoi occhi, quello sguardo che, solo, sembrava capirmi, comprendermi, vedermi per quello che davvero ero.
Si era lasciato spogliare, e io restai ad osservare il suo corpo nudo e bellissimo per un lungo e intenso istante, in cui i miei occhi poterono soffermarsi su ogni dettaglio, ogni muscolo, ogni segno, tutto mi appariva bellissimo ed eccitante. Riuscii a portarlo alla vasca, dove le altre lo aspettavano frementi, eccitate, calde e vogliose. E lui non deluse le nostre aspettative, né i nostri sogni erotici. Nudo e bellissimo si avvicinò alla vasca, e iniziò a lavarci una per una... anzi, due per volta. Le sue mani erano abili, accarezzavano, tastavano i nostri corpi, strappandoci lunghi gemiti di piacere che diventava incontrollato quando sfiorava i nostri sessi così avidi e vogliosi di lui, umidi e caldi, pronti ad accoglierlo. Ma i suoi occhi, i suoi occhi erano tutti per me, e io sentivo il mio corpo andare a fuoco, il mio cuore fare i salti di gioìa, il mio stomaco ingarbugliarsi tutto. Quando poi toccò a me, mi lasciai completamente andare. Le sue mani su di me erano qualcosa di meraviglioso, intenso, caldo, capace di farmi vibrare l'anima come corda di violino, di farmi sussultare e fremere come non mai, di farmi impazzire, perdere il controllo. Quando poi toccò il mio sesso andai letteralmente fuori di testa. La sua mano è così abile, impareggiabile, instancabile. Perdo il controllo, sempre di più, sempre di più. Il mio respiro accelera, il cuore sembra voler esplodere, il sesso eccitato e voglioso è letteralmente in estasi. "Io..." quasi non riuscendo a parlare "Sì, signore.. sì..." gemo, che potrebbe essere una supplica a continuare, una risposta alla sua domanda, o qualunque altra cosa. "Mi lavi tu, mio signore?" supplico, guardandolo intensamente negli occhi, anche se i miei erano completamente velati dal piacere più assoluto. |
Alle sue parole sorrisi...oh si tesoro, vedi pure io so usare le mie grazie per ammaliarti...ma ti amo, si...e non va bene ma saprò dominarti.
"Sarà stupendo..io e te nel castello..e non lascerò nessuno comandi...più su..vai più su..." e poi mi alzai prendendolo per la cravatta, portandolo a me con un bacio appassionato mentre mi sedevo sopra di lui, volevo possederlo tutto e volevo lui mi possedesse pure. |
Gwen riuscì a trascinarsi fuori dal pullman nonostante il dolore.
Strisciò fino ad Elv, che senza conoscenza era nel fango e sotto la pioggia. Un nitrito però attirò l'attenzione di lei. Vide allora quel terrificante cavaliere senza testa afferrare il corpo del conducente, per poi mozzargli il capo davanti alla ragazza. Altea si sedette a cavalcioni su di lui, assaporando la sua bocca. Lui era in estasi, con la bocca aperta ad accogliere quella di lei. “Si...” disse gemendo in quel bacio. |
Il suo gemito..una melodia per le mie orecchie.
Le mie gambe si strinsero su di lui per quella improvvisa eccitazione..presi la sua mano titubante e la portai sulle gambe mentre, sempre tenendolo per la cravatta, lo portai sulla scollatura.."Fai il bravo...fammi vedere quanto puoi farmi godere..lasciati andare. Lo vuoi pure tu no?" togliendo la mano dalla cravatta per non schiavizzarlo troppo e accarezzando i suoi bruni e mossi capelli, mentre il mio corpo fremeva da quella vicinanza, ogni volta era un fremito nuovo e meraviglioso. |
Elv era senza conoscenza e lo scossi forte per svegliarlo.
Sobbalzai poi sentendo quel nitrito e mi paralizzai. Vidi il cavaliere mozzare di netto e senza pietà la testa del povero conducente e li mi terrorizzai. "Elv! Elv, svegliati! Ti prego!" lo scuoteva con violenza, mentre le mie lacrime si mischiavano alla pioggia, perché non volevo assolutamente morire adesso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lui la guardò con i suoi occhi azzurri e deglutì.
Poi Altea lo portò sulla sua scollatura e lui, paonazzo, eccitato ed imbarazzato chiuse gli occhi e cominciò in modo goffo a baciare quei seni stretti nel vestito. Li baciava e timidamente cominciava a leccarli. Era terribile. Gwen aveva visto il povero conducente decapitato dal cavaliere. Elv però non riprendeva conoscenza. Era infatti ferito, sanguinando da uno zigomo. Era svenuto. Il cavaliere cominciò ad avvicinarsi ai due giovani con la spada sguainata. Clio fremeva tutta. Dovette appoggiarsi con una mano su Lys accanto a lei e con l'altra sulla testa di Ordifren. Lui non smetteva di toccarla, di giocare con le sue dita dove lei era donna. Un gioco perverso, bagnato, lascivo, continuo. Sentiva quelle dita entrare dove era più debole, senza difese. Le sentiva girare, piegarsi, aprire come una chiave le porte del suo corpo. Nel farlo la guardava. “Si, ti pulisco io, piccola...” disse pianissimo lui con il suo accento straniero e perverso. |
Mi preoccupai quando vidi del sangue accanto ad Elv, ma per fortuna era solo lo zigomo.
Il cavaliere si voltò verso di noi e cominciò ad avanzare. Piansi sempre più forte e più lui non rinveniva, più io lo scuotevo e quello ancora si avvicinava. Non saremmo morti adesso, no, Elv si sarebbe svegliato, saremmo scappati e anche stavolta ce l'avremmo fatta. "Elv!" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
I suoi occhi azzurri erano meravigliosamente velati dal desiderio come i miei smeraldini.
Quando iniziò a baciare i miei bianchi e morbidi seni, mi morsi il labbro portando la testa all' indietro lasciando uscire quel gemito di piacere tanto desiderato.."Oh si...sei meraviglioso...lasciati andare". La mia mano iniziò a slacciare la cravatta e poi fu la volta della giacca che gettai a terra assieme alla camicia. Poi sbottonai i pantaloni e la mia mano scivolò nei boxer in un leggero massaggio nella sua forte virilità mentre aspettavo le sue prossime mosse...sperando le facesse. |
Era tutto come un incubo.
La pioggia che scendeva, il fango, il sangue del povero conducente e la sua testa che era rotolata nella melma. Il cavaliere allora prese ad avvicinarsi a Gwen e ad Elv. Era vicinissimo ai due. Allora prese Elv e lo sollevò di peso, davanti a Gwen impotente. Quando Altea sbottò i suoi pantaloni e posò la mano sulla sua virilità eccitata sotto i boxer, il rampollo vide il suo volto accendersi. Deglutì e guardò la stilista negli occhi. “Ohh... Altea...” disse gemendo. |
Quello spettro infernale prese Elv di peso e lì la paralisi svanì.
Tutta d'un tratto. No. Non me lo avrebbe portato via. Infatti mi aggrappai ad Elv cercando disperatamente di strapparlo a lui. "No! Non me lo porterai via!" urlai ossessivamente, sempre ancorata ad Elv. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Non capivo più nulla.
Ero persa, andata, conquistata, presa, sua, folle. Il mondo intorno a me cominciò a sparire, a farsi lontano, mentre la sua mano mi faceva impazzire in mille modi diversi, morire e rinascere ancora, godere come non mai, mi sconvolgeva oltre ogni immaginazione, violava ogni fibra del mio essere. Non c'era nulla che non fosse suo ora, nulla di me che non gli appartenesse. La sua oscurità aveva trovato terreno fertile in me, in noi, aveva scovato ogni anfratto, ogni angolo della mia anima per farlo suo, piantarci il suo seme e far nascere i germogli di quella perversione che nessun altro avrebbe mai potuto capire, aveva fatto suo ogni gemito, dandogli un suono particolare, nuovo, fatto solo di lui, poi si era impossessato di ogni battito del cuore, di ogni pensiero. Tutto, tutto gli apparteneva. Poi quelle mani, quelle mani erano così capaci, così abili, mi facevano morire solo sfiorandomi... e in quel momento non mi stavano sfiorando. Oh no, era molto di più, era una tortura meravigliosa, un piacere così intenso da essere quasi insopportabile. Quella mano entrava in me, violava il mio intimo facendomi perdere il nume della ragione, facendomi gridare, impazzire. Ero così folle da non riuscire a stare in piedi, dovevo aggrapparmi a Lys e a lui stesso per poter resistere. Ma chi voleva resistere? Io ero completamente abbandonata, il mio corpo scosso di un piacere immenso, lì tra il vapore e i gemiti delle altre, il mio diavolo mi stava trascinando all'inferno, un inferno meravigliosamente eccitante. Quando poi mi parlò, fu troppo. C'era qualcosa in quel suo accento che mi faceva perdere la testa. La sua voce suadente, particolare, lontana, bastavano poche parole e io impazzivo più di quanto non stessi già facendo. Allora spalancai gli occhi ancora di più a cercare i suoi. "Sì, ti prego, ti prego..." supplico, sconvolta, guardandolo negli occhi. |
Di nuovo quel melodico gemito e vidi il suo volto rosso di desiderio e quella timidezza mi scuoteva e strinsi più forte la sua virilità e lentamente feci scivolare i pantaloni suoi e i boxer.. Lo guardai.. Era nudo con quel fisico perfetto su quella sedia come un vero Taddei sul suo Trono. Lentamente mi tolsi gli slip facendoli cadere a terra ma rimanendo vestita e tolsi le scarpe e mi rimisi sopra di lui giocando con la forte virilità.. "Io ti ho spogliato ora fallo tu.. Fai ciò che desideri" sospirando in un flebile ma passionale gemito.
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