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Annuii lentamente.
Lo sapevo, Griez me lo aveva detto. Sapevo che il direttore era andato a fare qualcosa nei laboratori, anche se non sapevo cosa. "Cos'altro vuole sapere?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya andò via, fuggendo e lasciando Berta a gridare davanti alla porta di ferro.
Si sentirono i cardini cigolare e la porta aprirsi. Poi le urla di Berta cessarono di colpo. Poco dopo Destresya era di nuovo nella camerata, nel suo letto. |
"Solo cosa c'è davvero in quei sotterranei e cosa succede lì." Disse Zazar a Gwen. "Solo questo."
"Non mi sembra poco..." Elv. "Già." Annuì il giornalista. |
"Servirà una buona dose di organizzazione, per capirlo..." commentai.
Oltre al fatto che il nuovo direttore mi ispirava poca fiducia e sembrava un assiduo frequentatore dei laboratori. Quindi il rischio era triplicato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"A me tutto questo sembra troppo rischioso..." disse Elv.
"Se avessero pensato così anche quelli che scoprirono lo scandola del presidente Nixon, a quest'ora il mondo sarebbe un pò più corrotto." Zazar. "Cosa ne pensi, Gwen?" Chiese Elv. |
La faceva facile lui...
Guardai Elv. "Possiamo accettare, salvo poi avere il diritto di tirarci indietro se dovessimo rischiare seriamente. Mi interessa il destino dei miei pazienti, ma non posso rovinarmi per una situazione simile" dissi schietta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Avevo il fiatone.
Diamine non ero più abituata a correre in quel modo, mi sembrava di aver fatto tutto il tragitto in apnea. Una volta nella camerata mi infilai nel mio letto e restai a fissare il soffitto con gli occhi sbarrati. Che succedeva in quella stanza? Che avrebbero fatto alla povera Berta? Dovevo trovare il modo di scoprirlo, dopo tutto non avevo granchè altro da fare. Provai a dormire ma non ci riuscii, continuavo a sentire quelle grida, e l'assordante silenzio che le aveva spente. |
"Questo gioco è intrigante, come è la sua anima? Vale così tanto.. Anche da uccidere?" osservandolo.
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"Ovvio." Disse Zazar a Gwen. "Se il gioco non dovesse valere la candela naturale che ci ritireremmo. Nessuno qui vuole rischiare il tutto per tutto."
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Destresya tornò nel suo letto, tormentata da mille fantasmi e paure.
La notte trascorse lenta, sinistra, inquieta. Poi venne l'alba col nuovo giorno. |
Annuii.
"Bene, facciamolo allora" accettai, con un profondo respiro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, la Chiesa ci insegna che l'anima è la parte nobile dell'uomo." Disse Whianco ad Altea. "Quella che ci rende divini, simili a Dio. Naturale quindi che la baratterei solo con una donna unica." Sorridendo. "Ma basta parlare di me. Mi racconti di lei..."
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Alla fine riuscii ad addormentarmi.
Ma non sognai, non sognai un bel niente. Aprii gli occhi che era già mattina, e tremavo al pensiero di cosa potesse essere successo a Berta. Mi alzai, mi vestii e mi diressi al refettorio per la colazione. Sicuramente avrei scoperto qualcosa. Fosse anche solo la sua scomparsa. |
"Perfetto." Disse Zazar a Gwen. "Siamo d'accordo allora." Annuendo. "Vi lascio il mio numero ed in caso di bisogno. Per ogni emergenza io sono a disposizione. In qualunque ora del giorno e della notte."
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Destresya con le altre si svegliarono, si lavarono e furono poi portate nel refettorio per la colazione.
Mancava però Berta. |
Non c'era.
Non sapevo bene perchè, ma lo sospettavo. Avevo la sorte di quella donna sulla coscienza. Se io avessi una coscienza, s'intende. Non è così, ero solo felice di essermi salvata la pellaccia. Cercai di captare qualcosa dai discorsi delle infermiere o delle altre. Nessuno si chiedeva dove fosse Berta? Evitai però di parlare io per prima, per non destare sospetti. Non volevo certo fare la sua fine. |
"Perfetto" prendendo il foglietto col numero.
"Ci risentiremo, allora." "Andiamo, dobbiamo arrivare al lavoro" dissi ad Elv, alzandomi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ah ecco sviava il discorso ma si sarebbe ripreso.."Io? Io fin da piccola ho seguito mio padre nel suo lavoro, mia madre era un soprano...si sono amati follemente. Amavo le atmosfere, lei che si tramutava con quei sontuosi vestiti e poi la voce possente a prendere...davvero l' anima della gente che ammutolita ascoltava. La mia è stata una libera scelta, e ho già cantato in varie opere, adoro le operette sono più leggere. Non mi sono mai innamorata e adoro il cioccolato, vuole sapere altro?" ridendo.
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"Ovvio, domanda fondamentale ora..." disse Whianco ad Altea con un leggero sorriso "... cioccolato al latte oppure fondente?" Divertito, facendole l'occhiolino.
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Sorrisi a quella domanda e da un piattino in argento presi un pezzo di cioccolato da un dolce.
Mi alzai e mi avvicinai a lui portandogli la cioccolata alle labbra.. "Assaggi.. Cioccolato al latte.. E questa ha scaglie di cocco" sfidandolo con lo sguardo. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Zazar annuì, pagò il contoed andò via.
Anche Gwen ed Elv lasciarono quel posto, dirigendosi con l'auto di lui all'Imperion Nolhian. A quell'ora del mattino, con la luce del Sole ancora intrappolata dietro gli alti grattacieli cittadini, quel luogo assumeva tratti e sembianze misteriose. L'edificio con il suo aspetto gotico e sinistro, quasi decadente, sembrava una costruzione fuori dal mondo e dal Tempo. Il vento sibilava cupo fra le vecchie murature, la guglia della Cappella ed i muri circostanti che lo estraniavano dal resto del mondo libero e civile. https://media.giphy.com/media/3ornjQ...jyLe/giphy.gif |
La colazione fu servita come sempre, ma nessuna delle pazienti sembrava curarsi del fatto che Berta non ci fosse.
Il suo posto era vuoto. Un'infermiera passò tra i tavoli, vicino a dove era seduta Destresya. |
Whianco guardò Altea e prese fra le labbra il cioccolato che lei gli offriva, accarezzandole le dita quasi in un bacio.
"Davvero ottima..." disse lui masticando piano "... immagino quindi che questa sia il suo gusto preferito... giusto?" |
Lasciammo il bar e raggiungemmo l'ospedale.
Osservai quella costruzione con la luce del giorno, come facevo tutte le mattine da sei mesi. Era così imponente nella sua decadenza, maestoso e terrificante, misterioso, svettava contro il cielo plumbeo con fare quasi minaccioso. "Fa uno strano effetto..." dissi "Vero?" voltandomi a guardarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Io ci passavo spesso da piccolo qui...” disse Elv guardando l'edificio gotico “... mi sembrava un castello e sognavo di diventare un cavaliere per liberare una principessa imprigionata... poi sono cresciuto, diventato un medico e non un cavaliere... non ho trovato principesse da liberare, ma tanti alti prigionieri...” a Gwen.
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Lo ascoltai e rimasi spiazzata.
Davvero non mi sarei aspettata una risposta del genere. "È molto lirico, quello che hai detto..." mormorai piano, quasi riflettendo, mentre alzavo lo sguardo a cercare il suo. Perché le sue parole erano intrise di sognante tristezza, la tristezza Delle speranze e dei sogni infranti, la tristezza della prigionia e della cattiveria umana, quella che non conosceva limiti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nessuno si curava di Berta.
Nessuno si curava di nessuno in quel posto desolato. Eppure il suo posto vuoto era lì, davanti a noi. Capii che dovevo chiedere se volevo avere notizie, anche se non sapevo a cosa sarebbe servito. Così, quando si avvicinò un’infermiera le chiesi: “Berta non si sente bene oggi? Non è venuta a mangiare!” Con voce cantilenante e sguardo spiritato. |
“Eh, già...” disse Elv guardo Gwen “... purtroppo alla facoltà di Psicologia non si insegna l'Amor Cortese dei cavalieri e delle dame, ma a conoscere i mostri che flagellano l'animo umano... mostri che non si combattono con la spada...” amaramente, mentre l'auto attraversava i cancelli di quel luogo sinistro.
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"No." Disse fredda l'infermiera a Destresya. ""Troope sigarette le hanno fatto male. Su, finisci la tua colazione." E si allontanò.
"Le avranno fuso il cervello..." mormorò un'altra paziente accanto a Destresya. |
"Sì... Lo so..." dissi, con medesima mestizia, mentre attraversavamo quei cancelli.
E stranamente, questa mattina come nessun'altra prima, questo posto mi sembrava più opprimente, più cupo, più scuro del solito e non mi spiegavo il perché. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Troppe sigarette, eh?
Ma se quella trovava al massimo una sigaretta al mese! Tuttavia non ribattei e continuai a mangiare, finché non sentii una paziente accanto a me che bisbigliava. “Già..” aggiunsi io “Come a quella col peluches...” azzardai, per sondare un po’ la reazione. |
L'auto entrò ed Elv parcheggiò.
Poi lui e Gwen entrarono nel penitenziario criminale ed ognuno raggiunse il suo studio. Qui Gwen trovò Greiz. "Dottoressa, buongiorno..." disse l'infermiere "... deve firmare l'atto di morte di due sue pazienti... sono decedute per complicazioni durante le terapie..." |
Entrammo in ospedale e ci dirigemmo ognuno al proprio studio.
Indossai il camice e un attimo dopo arrivò Griez. "Morte?" ripetei, incredula. Due, per giunta. "Ma cos'è successo stanotte?" senza parole. Succedevano cose strane qui in questi giorni. E poi due decessi nell'arco di una notte per lo stesso motivo. Qui c'era qualcosa di strano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già i peluche fanno male..." disse la paziente a Destresya.
Poi suonò la sirena elettrica ed allora le infermiere portarono le pazienti nel cortile, per l'ora d'aria. |
"Pare le due pazienti abbiano avuto una crisi..." disse Greiz a Gwen "... hanno cercato di salvarle, ma non c'è stato nulla da fare, dottoressa..."
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"Come le sigarette.." commentai pianissimo, sarcastica.
Poi suonò l'ora d'aria. Un po' d'aria mi faceva solo bene. Poi mi doveva spiegare, quell'idiota del mio avvocato, cosa ci vedeva di meglio in quell'inferno rispetto alla prigione! Uscii così in cortile con le altre. |
Destresya uscì nel cortile con le altre.
Dopo qualche minuto un infermiere le si avvicinò. "Hai visite..." disse "... il tuo vvocato... vieni." E la portò dentro. Qui raggiunsero la sala per le visite, dove seduto ad un tavolino c'era il suo avvocato ad attenderla. |
La cosa non mi quadrava comunque.
"Una delle due era per caso la ragazza che è stata portata via durante il mio turno di controllo?" chiesi, sicura della risposta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si..." disse annuendo Greiz a Gwen "... la ragazzina che tutti vedevano sempre col suo peluche... poi c'era quella Berta, peennemente in cerca di sigarette..."
In quel momento bussò ed entrò un'infermiera. "Dottoressa..." a Gwen "... il direttore ha chiesto di lei... è nell'androne Ovest..." |
Visite.
E chi mai poteva voler parlare con me? Presto detto, il mio avvocato. Quell'idiota! Fissai l'infermiere con aria ebete, e lo seguii fino alla stanza delle visite, dove mi aspettava il mio avvocato. Mi sedetti e aspettai che fossimo soli. "Tirami fuori di qui.." mormorai, a denti stretti, facendo ricadere la testa sulle braccia piegate davanti a me. "Questo posto è peggio della galera..." aggiunsi poi, amaramente. |
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