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“Si, ma uscire ora nella foresta a cercarli sarebbe un suicidio.” Disse Musain a Gwen. “Le tempeste tropicali possono essere devastanti. Appena sarà passata lasceremo questo schifo di posto e riprenderemo a cercarli.”
In quel momento nel cortile uscì Fabius. “Immagino resterete qui durante la tempesta.” Fissandoli. “Urge quindi come sistemarvi. Venite, vi mostrerò due stanze. Deciderete voi come prenderne possesso.” |
Sospirai e annuii, impaziente, non ce la facevo più.
Poi arrivò Fabius e lo guardai. Abbastanza male. "Non c'è niente da decidere, è naturale che siano una camera ciascuno " risposi con tono durò, fissandolo. |
"Non disponiamo di molto spazio qui." Disse Fabius a Gwen. "Dovrete arrangiarvi, mi spiace."
"Naturalmente." Musain. "La signorina sarà sola in una camera, mentre io ed i miei riposeremo a turno. Non c'è problema." "Perfetto." Fabius. Arrivò allora il grottesco servitore e condusse loro alle camere. Come detto Gwen ebbe una stanza tutta per lei. Non era un granchè, nè confortevole, nè tanto pulita. Fuori intanto scoppiò la tempesta. Ad un tratto la ragazza notò qualcosa che prima le era sfuggito: il grottesco servitore aveva sul rozzo vestito attaccati i gradi di sergente. Erano strappati da qualche divisa militare, oppure si trattava di un falso, da appiccicare sugli indumenti per bellezza? |
Io presi una camera e Musain e gli altri si accordarono per dormire a turno.
La mia stanza non era il massimo, ma mi importava solo che avessimo modo di riposare durante la tempesta prima di poter finalmente andare. Mentre il servitore stava uscendo, notai una cosa. Dei gradi di sergente sui suoi vestiti. Raggelai. Elv! "Aspetta" lo fermai "Perché hai indosso questi gradi?" |
Il grottesco servitore si fermò di colpo, voltandosi e guardando Gwen con i suoi strani occhi fosforescenti.
"E' mio." Disse toccandosi quei gradi sul rozzo vestito. "E' mio." ribadì con la sua voce roca, dal suono innaturale. |
Dovevo riuscire a scoprirlo, in ogni modo.
"Dimmi dove li hai presi, è importante. Dimmelo" insistetti, determinata. Non avrei voluto essere così dura, ma ne andava della vita di Elv. |
Il deforme individuo restò a fissare Gwen, tenendo la mano stretta su quei gradi.
"E' mio." Disse. "E' mio." Ripetè con quella sua voce informe. "L'ho meritata." Annuendo. |
Bene, a questo punto non c'era altro da fare.
"Vieni con me" gli dissi, facendogli cenno di seguirmi. Andai a cercare Musain, era indispensabile che anche lui sapesse di questa cosa, e sperai solo che non stesse dormendo. |
Gwen arrivò davanti alla porta di Musain e degli altri militari, seguita da quel grottesco servitore.
Bussò ma non rispose nessuno. Dal cortile però giungevano delle voci. Alcuni militari erano là, benche stesse cominciando a piovere. |
Bussai, ma nessuno rispose.
Iniziamo bene Sentii delle voci provenire dal cortile e benché iniziasse a piovere, scesi giù, sempre seguita dal servitore. |
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