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" É tutto troppo strano. Decisamente" dissi avvicinandomi a mia volta alla scritta.
" Non so come facciano a saperlo ma non mi piace... Per favore dovremmo lasciare la città. Andiamo a prendere il Vescovo e Ammone e andiamoce" |
Era la prima volta parlavo con un uomo simile, aveva una intelligenza acuta e trapelava il suo stato d' animo oltre che con le parole pure con la musica, e il suo tocco era sensuale, la sua musica enigmatica come lui.
Mi feci più vicino a lui, e guardavo i tasti che toccava delicatamente e sensualmente come un uomo sfiora la sua amata..."Si, sono del Nord..vengo da un Paese lontano ma ho viaggiato molto...le maledizioni...sapete si diceva i geni avessero una maledizione dell' anima ma che li portava a creare opere fantastiche. Avete paura di impazzire d' Amore guardandomi..come Chirano per Rossana..o Orlando per Angelica...l' Amore può essere pericoloso ma per i pochi eletti può essere la vera essenza della vita e io...sogno di trovarla questa essenza." sospirai e mi presi di coraggio e mi posi di fronte a lui, le mie mani sul pianoforte..."Descrivetemi se volete, se non osate posare lo sguardo su di me" i suoi lunghi capelli neri celavano il suo viso rivolto alla tastiera. |
Affon guardò Clio, poi la teca ed infine Icarius.
“Voi...” disse ai due giovani “... voi chi siete davvero? Voglio sapere la verità... tutta e dall'inizio...” |
“No, soltanto quella conosco.” Disse il locandiere a Gwen.
“Bene, vi ringraziamo per le informazioni.” Fece Zoren, per poi ordinare da mangiare e da bere. Dopo pranzato lasciarono la locanda e seguendo le indicazioni del locandiere si avviarono verso la località conosciuta come Mulino Vecchio. “Questa pare essere la strada più conosciuta...” disse il mago a Gwen “... non lasciamoci dunque impressionare e cerchiamo di arrivare prima possibile a Suession... sono stanco di vagare in questo bosco senza fine...” |
“Si...” disse annuendo Ehiss a Dacey.
Ma prima che potessero partire alcune voci iniziarono ad udirsi. Erano risate di bambini, come se giocassero. Poi ad un tratto mutarono in pianti e grida. “Bambini...” il cavaliere preoccupato “... provengono da quella parte!” E spronò il cavallo in quella direzione. Arrivarono così in una piccola radura irregolare, seguendo le grida ed i pianti di quei bambini. Ma giunti, non trovarono nessuno ed anche le voci erano cessate di colpo. Ma una cosa inquietante apparve i loro occhi. Ad un albero erano appese bambole rotte. https://i0.wp.com/www.thelistlove.co...014/10/262.jpg |
Perfetto, dunque o quella o quella...
Ordinammo da mangiare e da bere e poi lasciammo la locanda, seguendo le indicazioni del locandiere. "Perché la strada più pericolosa dovrebbe essere la più conosciuta?" Mormorai a Zoren, con una mano intrecciata alla sua e l'altra a stringere il suo braccio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le voci sembravano le stesse che avevo udito nella notte ma prima che potessi dirlo a Ser Ehiss lui già aveva spinto il cavallo da quella parte.
Una volta arrivati però il silenzio emerse in quella radura. Come se fosse stato tutto un sogno, o un inganno. " Oh!" esclamai inorridita prima di capire che erano solo bambole appese ad un albero in un modo alquanto macabro. " Chi può fare una roba del genere?? É inquietante, oh cielo... E quelle voci... Come quelle che ho sentito io alla capanna... Secondo me è qualcuno che si prende gioco di noi... Non può essere altrimenti" |
Altea si fece coraggio, mettendosi di fonte al misterioso uomo che suonava.
Allora lui smise di suonare ed alzò i suoi occhi neri e penetranti su di lei. Si trattava di un uomo particolarmente bello, con lunghi capelli neri, un viso pulito e gradevole, con tratti modellati in maniera singolarmente regolare e labbra rosse finemente disegnate. Ma al di là della bellezza, ciò che più colpiva di quel volto era la sicurezza che ispirava. Sembrava infatti emanare il candore, l'ardore e la purezza della giovinezza. Restò così a fissarla con quegli occhi neri e profondi, luminosi ed ipnotici. “Ho fatto bene a non immaginarvi...” disse soltanto. http://entdata-pic.stor.vipsinaapp.c...2161365970.jpg |
A quelle parole di Affon guardai Icarius, e poi sospirai.
"Se vi raccontassi la verità, temo non mi credereste..." Guardando Affon. Ma eravamo in una chiesa, dopotutto, forse valeva la pena rischiare. Guardai la teca aperta per un lungo istante. "Ma un evento del genere.." Indicandola con la mano, non può essere sottovalutato" senza smettere di guardare la teca. "Il mio nome è Clio de Lorendal, ero il Capitano della Guardia Ducale.." Mentre parlavo tolsi da sotto il corpetto, dove era ben nascosto, il medaglione che certificava la mia carica "..al servizio di Lord Anione de Taddei, alla sua morte sono partita per cercare il suo vero erede, Guisgard de Taddei, è l'ho trovato..." Sospirai. "L'ho trovato nella brughiera, completamente ignaro delle sue origini, della sua identità, e mi crede una pazza visionaria..." Guardando Icarius con un sorrisetto divertito. "Ma voi stesso mi crederete pazza se vi raccontassi la restante parte della storia..." Sospirai, scuotendo la testa. "Ma non voglio mentire in questo sacro luogo.. Per noi sono passati dieci anni in una notte, al nostro risveglio il mondo era mutato, Cimas governa Capomazda, questa Uaar che rovescia le leggi del mondo e del cielo..." Scossi la testa, per poi sospirare. "Ma quella..." Indicando la serratura della teca "Quella è la prova che non mentivo, che non sono una pazza visionaria..." Lanciando un occhiata divertita ad Icarius "Dubito si sarebbe aperta con il sangue di un semplice ragazzo della brughiera, no?" Guardando Affon. "Questa è la verità, comprenderete che non è una verità che si può rivelare alla leggera..." Con sguardo grave negli occhi di Affon. "Ora sta a voi, rivelarci la verità su questo luogo, su questa teca..". |
Fu un attimo...il ragazzo alzò il suo viso e rimasi profondamente colpita..era di una bellezza straordinaria, in lui si concentravano un insieme di qualità..candore, bellezza, mistero, ardore, sicurezza e purezza..eppure vi era qualcosa di enigmatico in quegli occhi..lo osservai attentamente..lo avevo già visto questo ragazzo..nel dipinto. Era il figlio del barone, non vi erano dubbi.
"Perchè...perchè avete fatto bene a non immaginarmi? Io sono reale" lo guardai in quegli occhi penetranti "E voi? Siete reale o solo una visione immaginaria di questo castello? Vi ho visto..in un quadro, siete il figlio del barone". |
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