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BUONANOTTE
Del bosco s' addormon i fiumi E i lupi s' accucciano accanto, Si smorzano flebili i lumi E i bimbi zittiscono il pianto. S' acquetano giochi d' infanti, Facezie e sorrisi del giorno, I guardi amorosi o distanti Che son dell' amore il contorno. Le lacrime e i volti affannati, Le mani pulite o corrotte, Sognando son tutti bëati E cantano al suon della notte; E cantano i cieli stellati Un canto che fa: “buonanotte”. ALLO SCRIVERE Nel mentre io scrivo, forte ancor mi doglio Ch’ il viso ratto a lacrimar s’ appresta, Ed io m’ avveggio ch’ una penna resta La mia solinga amante ed il mio scoglio: E’ dessa il solo abbraccio nel cordoglio, La rosa bella e amata mai funesta, La mia fanciulla cara, dolce e onesta Che meco geme trista sovra il foglio. Dolce ti guardo ch’ a scriver m’ accingo E d’ amarezza tutta faccio usanza: La man s’ avviva e alfine amor dipingo Che sovra un foglio veggio ancor speranza. Ma al terminar lo scritto vo solingo E in cuor afflitto qual morte ch’ avanza. S’I’ QUEGLI ANNI POTESSI FAR TORNARE Qualor l’ anni potessi far tornare, Io vedrei dalla dolce finestrella Il volto tuo benigno poi spuntare: Quella fanciulla voce assai monella, E quelle labbra infanti a me sì care E splendenti ove tacque la favella. Qualor il sol potessi riportare, Vedrei ancor te, carissima mia stella. |
Molto bella complimenti
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Mi stupisci sempre più. E ogni volta leggo le tue sensazioni tra questi versi :smile_clap:
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Grazie, sempre vivissimi ringraziamenti per i vostri elogi :)
Ora qui di seguito un mio pensiero rivolto ad un amico sincero: IL VINO Con noi banchetta, bianco oppur rosato, Dolce o no eppur adatto in ogne guisa, Ch’ aitar dovrïa poscia aver mangiato Lo gran ruttare e gioconde le risa: Da li Romani e Greci ha accompagnato I tempi, povera o nobil divisa; Sola cagion del vero e barcollato, Frate d’ ogne alma dallo mondo ancisa. Läude al bianco: bono assiem al pesce Che sì gioconda fa cantar la panza, E poscia aver cantato il tònoˇesce In sua beltade che sì forte avanza! Läude al rosso, ch’ ogne riso cresce E già s’ oscura la mesta gueglianza: E quando allegro l’ oste il tutto mesce Il cuore ancide l’ afflitta dottanza. Ora eleviamo su in alto i bicchieri Che ne lo ber ci sentiremo uniti; Fra noi pöeti mesti e puttanieri Posti dal mondo a merde ed infiacchiti. Ed ecco giungon tosto li coppieri E bagnati dal vin saremo arditi |
L’ AMOR TACIUTO
Resto qua fermo e soffro, e son malato Ch’ il vento più non dona i dolci abbracci, E sono servo eppur innamorato Di te ch’ omai sei lungi e in cuor mi scacci, Di quei soavi baci ove ho vissuto Tanto ma tanto amor, ora taciuto. |
LA BREVE PARTITA
Si sta giocando breve una partita Ma in esto gioco bèn non sono adatto; In essa veggo ovunque la sortita Ma ancor non opro quella porta affatto: Un dì la morte strapperà la vita Dicendo a noi pedine “scacco matto!” E vi saranno i lieti e gli scontenti Tutti in egual misura, re e serventi. |
Oltremodo lieta di tornare a leggervi, messer Drusus... vi porgo il mio saluto.
In particolare non posso che omaggiarvi per gli ultimi due componimenti. Entrambi bellissimi e tanto commoventi per il mio cuore, seppure così diversi tra loro. E non posso che ringraziarvi, ancora una volta, per queste piccole perle che di tanto in tanto vi premurate di lasciarci. |
Citazione:
Vi ringrazio sempre :) |
Vi faccio i miei complimenti messer Drusus!!
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Citazione:
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