Le grida dell'uomo avevano attirato l'attenzione di tutti coloro che si trovavano nella villa o nei suoi dintorni e dovevo stare attenta se non volevo che mi scoprissero.
Imboccai infatti un corridoio un po' più in ombra degli altri, quando mi sentii afferrare da un braccio, alle mie spalle.
Non ebbi il tempo di urlare che subito un'altra mano mi coprì la bocca per impedirmelo.
Mi terrorizzai; sperai che fosse Elv, ma non potevo esserne sicura, così volsi lo sguardo verso dietro.

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“Bene...” disse Hiss, mentre le sue mani percorrevano con sicurezza e sensualità le lunghe gambe di Eeila “... preparo la vasca?” Chiese fissandola. “Un bel bagno rilassante e rigenerante?” Con malizia.

"Si certo..preparala...molta schiuma..si rilassante..poi al resto..ci penserai tu no...oppure io?" e quella frase fu un messaggio d' amore, di desiderio di sentirlo mio.
Mi alzai e camminai lungo la vasca mentre lasciavo scivolare la veste.

“Sono io...” disse Elv, stringendo Cassandra contro il suo petto e nascondendo entrambi in un angolo buio del corridoio “... hanno dato l'allarme... ti stanno cercando... dobbiamo uscire da qui o finiremo male...”

Chiusi gli occhi e sospirai di sollievo sentendo che ero di nuovo fra le sue braccia, infatti mi voltai e lo strinsi forte.
"Da dove possiamo passare per non essere visti?" chiesi, con voce tremante.

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Hiss annuì, per poi preparare la vasca con essenze e sali sciolti nell'acqua calda.
Preparava il tutto con cura, con dedizione, con amore, mentre Eeila prese a camminare attorno alla vasca.
Lasciò cadere poi la sua veste, restando completamene nuda davanti al suo cavaliere che naturalmente alzò lo sguardo per guardarla tutta.
Intanto l'acqua si riempiva sempre più di schiuma profumata.
“Il bagno pronto...” disse “... sali ed essenze... acqua calda, schiuma profumata... al resto penserò io...” aggiunse con tono sicuro, maschio, virile.

“Non preoccuparti, piccola...” disse Elv stringendo fra le braccia Cassandra, deciso a rassicurarla “... fuggiremo attraverso il giardino... gli altri sono tutti dentro a cercare te...” annuendo.
Saltarono così da una finestra aperta, ritrovandosi nel giardino.
Camminarono tra i cespugli, protetti dal buio circostante.
Ad un tratto sentirono arrivare il pesante cigolio di un carro.
Era grosso, con le ruote rinforzate e tutto chiuso da porte di ferro.
Era giunto dalla brughiera e lo stavano facendo passare nel cancello della casa bianca.

Lo guardai e annuii.
Sì, mi fidavo di lui.
Allora salutammo giù da una finestra e corremmo attraverso il giardino, ritrovandoci fra la vegetazione.
Ad un certo punto, vedemmo un grosso carro spuntare nel buio, entrando dal cancello.
Intanto io ero sempre stretta ad Elv, per nulla intenzionata a separarmici.

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“Mi chiedo cosa trasportino in quel grosso carro...” disse Elv guardando quella scena “... è tutto di ferro, rinforzato e trainato da dieci cavalli che appaiono perlomeno nervosi...” stringendo Cassandra fra le braccia.
Fissò poi i profondi solchi lasciati nel terreno dal carro.
“Meglio andare...” mormorò “... approfittiamo che tutti so o distratti da quel carro...”
i due scivolarono attraverso la vegetazione e poco dopo erano fuori dal giardino, oltre il muro di conta, liberi di andare.

“Esatto.” Disse Aegos a quelle parole di Elyse. “Io esco nella brughiera a cercarli.”
“E' una pazzia.” Fece la vecchia.
“Sono miei amici e non li abbandonerò.” Sentenziò lui.
E si preparò per uscire.

Che gioco meraviglioso era quello. Mi sentivo ardere come legna al fuoco. Lui era caldo, forte, il modo in cui mi toccava era qualcosa di fantastico, sconosciuto, estremo. Sentivo le sue mani osare sicure su di me, sfiorare le mie parti più nascoste, come i miei seni, e fra le labbra, si potevano udire i miei gemiti, che non riuscivo a trattenere più.

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Io non volevo saperlo, sembrava terribile e non volevo avere più nulla a che fare con quella storia.
Ne avevo già avuto abbastanza.
Ancora aggrappata saldamente a lui, lo seguii fuori da quel giardino e lontano da quella casa maledetta.

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In quella stanza, rischiarata dalla luce flebile delle candele e delle lanterne, il vapore si espanse di profumi esotici e floreali..era un tripudio di natura, sensualità.
Il mio corpo nudo e caldo si avvicinò al suo.."Perfetto...il bagno..non vedo l' ora di rilassarmi" e nel farlo tolsi l' armatura dal suo petto, quella che gli avevano donato gli Dei, leggera a coprire i suoi indumenti che tolsi, lentamente, sfiorai il suo petto nudo saldo e robusto. Potevo sentire il battito del suo cuore, forte e profondo, dall' emozione e dall' amore per me.
E lo baciai dalla fronte fino a scivolare sul petto e slacciai i pantaloni togliendoli..ora pure lui era di fronte a me...bello proprio come il Sole, vigoroso quanto un Dio e iniziai a baciare la sua virilità che presto diventò prorompente. Potevo sentire il suo piacere, vederlo ed assaporarlo e poi come una ninfa scivolai nella vasca, le mie braccia e mani si allargarono, appoggiandomi al pavimento lavorato..."Vuoi pure tu rilassarti" a voce bassa e tremante per quella emozione...già provata ma diversa, sempre nuova e mi soffermai sui suoi occhi.

Fuori dal giardino i due giovani, mano nella mano, correvano via da quella casa e dai suoi incubi, verso la brughiera ed i suoi misteri.
Era buio ovunque, tra rovi, alberi dai tronchi spettrali e rocce ammantate di umide erbe selvatiche.
Cassandra ed Elv scappavano da quella dimora di fantasmi.
Corsero a lungo, fino a perdersi nel cuore oscuro della brughiera.
“Sembra...” disse correndo Elv “... sembra che nessuno ci stia inseguendo...” fermandosi dietro una grossa quercia “... riprendiamo un attimo fiato e poi riprendiamo...” a Cassandra.

Correvamo, correvamo, come pazzi e senza sosta, in quella brughiera ammantata di tetra oscurità.
Ad un certo punto ci fermammo per riprendere fiato, visto che sembravano lontani dal pericolo.
Annuii stanca, mentre cercavo di riprendere fiato e sentivo i polmoni bruciare ed il fianco dolorante.
Mi guardai indietro, come se riuscissi ancora a scorgere la villa maledetta.
Ripensai a cosa avevo rischiato con Seth, all'uomo deforme preda delle fiamme, le immagini e le sensazioni tornarono tutte in una volta e in un attimo mi ritrovai a piangere silenziosamente stretta fra le braccia di Elv.

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Hiss preparò il bagno per la sua sacerdotessa.
Poi lei si avvicinò, nuda ed accaldata, al suo cavaliere.
Cominciò a togliergli la corazza e lui la lasciò fare.
Eeila allora gli slacciò gli altri indumenti, per poi baciargli il petto nudo.
Toccò poi ai suoi pantaloni che in un attimo scivolarono via, liberando la sua virilità.
Virilità che lei cominciò a baciare, provocandone l'immediata crescita, rendendola turgida, prorompente.
Lo baciò fino a fare emergere l'eccitazione più pura.
E quando la sacerdotessa fu orgogliosa e soddisfatta di quella mascolinità, si immerse nella vasca, eccitata e col cuore che batteva forte.
“Si, certo...” disse Hiss, per poi prendere spugna e sali ed avvicinarsi a lei.
E cominciò ad insaponarle la schiena.

Sorrisi a quelle parole di Aegos, sfiorandogli dolcemente il braccio.
"Non ti lascerò andare da solo..." guardando i suoi occhi con intensità "C'è una cosa che non ti ho detto...".
Alzai la mano e schioccai le dita, rivolta alle soldatesse.
"Portatemi Damasgrada..." ordinai, senza lasciare gli occhi di Aegos.
"A Beltas avrai visto che le donne combattono..." sorrisi "Quello che non sai è che la regina è anche la miglior guerriera del regno..." scrutando il suo sguardo.
"Verrò con te.." sussurrai "Non ti lascerò andare da solo.." sorridendo "Mai..".

Il vapore rendeva la stanza intrisa di quei profumi inebrianti e mi riempirono l' anima..un profumo può ricordare paesaggi, momenti e dare sensazioni particolari.
Sentii la mano di Hiss sfiorarmi la schiena in un soave e mascolino massaggio..i muscoli tesi fino prima ,da quello visto e da quella avventura, si sciolsero lentamente e sospirai indietreggiando con la testa e guardandolo..."Mi ami? Cosa provi per me?" ad un tratto quella domanda...spontanea..forse una rassicurazione.

Aegos guardò Elyse e poi la spada che le soldatesse le portarono.
“Una guerriera...” disse lui sorridendo “... e sia, dopotutto sei la regina... ma ricorda che una volta fuori dovrai starmi vicina, intesi? Non voglio che tu corra rischi. Solo il Cielo sa cosa troveremo...”
Così uscirono nella brughiera, ancora avvolta nelle tenebre.

Elv vide Cassandra piangere fra le sue braccia.
“Ehi, piccola...” disse stringendola lui “... ormai siamo salvi... quel luogo infernale è lontano ora... non hai più nulla da temere...” baciandole i capelli rossi.

“Ti amo da morire, mia bella sacerdotessa...” disse Hiss continuando ad insaponare la schiena e poi le spalle di Eeila.

Quelle poche parole aprirono un vasto mondo nel mio cuore..di promesse vere e forti sentimenti.
Lo guardai negli occhi azzurri guardando la fiamma delle candele riflettersi.."Allora vieni qui..con me...pure io ti amo..da morire..nessuno ci dividerà" e il cuore batteva sempre più forte e chiusi gli occhi bramando un suo contatto, la sua vicinanza.

Sì, quel luogo era lontano, ma i suoi ricordi e ciò che era successo, o che sarebbe potuto succedere, no.
Fra un singhiozzo e l'altro, gli spiegai tutto quello che era successo da quando ero rimasta sola con Seth, fino a quando ci eravamo ritrovati.
"Quella scena... Quell'uomo..." mormorai, riferita all'uomo deforme che sfondava la vetrata e intanto le lacrime continuavano a scorrere impietosamente.
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Quel sorriso, quel sorriso nel vedermi con la mia spada mi riempì il cuore di Amore e felicità.
Avevo sempre temuto quel momento, il momento in cui mi avrebbe visto guerriera.
Si può amare una regina, certo, ma si può amare una guerriera?
Quello sguardo e quel sorriso mi resero ancor di più felice e innamorata di quel meraviglioso cavaliere.
"Sì, certo.." annuendo, felice "Dopotutto il tuo compito è proteggermi.." sorridendo.
Allora uscimmo nella brughiera, senza sapere quali misteri avremmo trovato, ma decisi a trovare i suoi compagni.

Hiss annuì alla sua sacerdotessa, Allora entrò nella vasca, scavalcandone il bordo, arrivando con la sua virilità vicinissimo al volto di Eeila.
Così si sedette davanti a lei, guardando i suoi seni che emergevano dall'acqua e dalla schiuma profumata.
Allora prese con le mani l'acqua calda e la fece scorrere su quei seni bianchi.
Più e più volte.

“Ora è tutto passato...” disse Elv stringendo Cassandra “... ora ci sono io... non ti lacerò più sola...” accarezzandole il viso ed asciugandole le lacrime con un dolce gesto delle mani.
E la baciò.

Hiss con uno scatto rapido e sicuro entrò nella vasca.
Eravamo uno di fronte all' altra e lui sicuro di sè mostrava la sua prorompente virilità.
"Bene" sorrisi guardandolo maliziosa faccia a faccia, occhi su occhi "Lo sai vero che mi piace il combattimento, d' altronde sono anche una sacerdotessa guerriera e non amo perdere...una lotta d' amore però deve finire a pari merito..forse".
Sentii la sua mano tra i seni bianchi e l' acqua scivolare lungo essi dandomi una sensazione di piacere, benessere, il mio corpo lentamente si stava rilassando, ogni muscolo a quel contatto con l' acqua e ai movimenti suoi.
Abbracciai il suo collo e le mie gambe si accavallarono stringendo il suo corpo in una morsa.."Ora sei mio" ridendo vittoriosa mentre una mano scivolava sulla sua turgida virilità giocandoci, scivolando su essa con l' acqua calda e inebriante di quei profumi.

Ancora un po' scossa dai singulti, annuii perdendomi nei suoi occhi bellissimi e neri, i più belli che avessi mai visto.
Poi, le sue labbra si mossero sulle mie come le sue mani sul mio viso per asciugare le lacrime, dolci, tenere e piene di Amore.
Allora presi il suo volto fra le mani stringendolo dolcemente, in un gesto che voleva rassicurarmi e concedermi un istante di rilassamento, lontani da tutto quello che stava succedendo.
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Aegos ed Elyse cominciarono a vagare armati per quello scorcio di brughiera.
Imboccarono un sentiero angusto, fino a ritrovarsi in una radura illuminata dalla luce spettrale della Luna.
Ad un tratto videro una sagoma in lontananza.
Era un antico edificio fatiscente.

Quel tocco di Eeila sulla virilità di Hiss, giocandoci, provocandola, stravolgendola.
Gli strappò gemiti di piacere, fino a quando lui non resistette più.
La prese fra le braccia e la baciò, per poi chinarsi sui suoi seni e cominciando a succhiarli.
Prima uno, poi l'altro.
Con vigore, impeto, desiderio.

Vagammo nella brughiera, fianco a fianco, guardandoci intorno circospetti.
il sentiero era stretto, buio ma non ero spaventata.
Dovevo ammettere di essere anche eccitata all'idea di vivere un'avventura fuori dal palazzo, seppur pericolosa come quella.
Alla fine scorgevo un edificio fatiscente in lontananza.
"Guarda.." ad Aegos "Una casa..." guardandola pensierosa "Andiamo a dare un'occhiata..".

Quel bacio durò a lungo.
Un bacio prima dolce, ma poi più appassionato, tradendo il desiderio che Elv aveva di Cassandra.

Quello che doveva essere un bacio dolce atto a rassicurarmi, si trasformò in qualcos'altro.
Qualcosa di forte, profondo, appassionato.
Un bacio che mi faceva stringere i suoi capelli fra le mani e che mi faceva percepire distintamente il suo desiderio, un desiderio che mi raggiungeva senza fatica e che mi travolgeva, che faceva sparire tutto il resto.

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Aegos ed Elyse aumentarono il passo raggiungendo la casa diroccata.
Qui videro una statua.
“Chissà” disse lui “chi rappresenta... tutto però fa credere questo luogo sia sconsacrato...”
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A quel contatto e quel gioco abile con la sua virilità Hiss provò l' estasi forte del piacere.
Ora era in mio potere ma si getto su di me impossessandosi dei miei bianchi seni e del corpo, baciandoli e traendo linfa vitale..il mio corpo si sentiva sempre più suo e si inarcò.
Lo guardai e la vista si annebbiò in una visione, fu breve..mi parlava di storie lontane.
Ansimavo e gemevo per il piacere ma dissi spontaneamente.."I Taddei..perchè operi per loro, per il Duca...una donna mi ha parlato..ella era bella, bionda, gli occhi verdi..sembrava me..lei era una nobile dai vestiti sontuosi...e mi parlò del suo Amore per un Duca...e lui la fece soffrire..insieme affrontarono un viaggio per il Fiore Azzurro...amò quella donna il Duca?" alzandomi e guardandolo con sfida.."Dovresti lottare per te, non per lui...dimmi la amò secondo te?" afferrandolo per i mori capelli con forza, ardore..quella voce ancora viva..e se avessi fatto la stessa fine con lui? Il mio volto era pronto a un sorriso a una ennesima sfida.

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Si baciarono ancora ed ancora.
Poi lui si staccò per un attimo da Cassandra.
“Torniamo al paese...” disse guardandola “... lì saremo al sicuro e soli...” accarezzandole le labbra con un dito.

Ci baciammo ancora a lungo, prima che lui staccasse le sue labbra dalle mie.
Lo guardai intensamente e annuii, mentre mi accarezzava le labbra; precisare quel "soli" era suonato come un meraviglioso preludio, la continuazione di quella passione che si era appena accesa fra di noi.

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“Quella donna non lo so...” disse Hiss baciando e succhiando i seni di Eeila “... ma io si... ti amo da impazzire...” continuando, per poi baciarla.
Un bacio sulle sue labbra ardenti.
Allora la prese, facendola sedere a cavalcioni su di lui.
E penetrò in lei con il suo slancio ed il suo ardore.

"Non lo sai...meriterebbe di essere punito..e pure tu che lavori per loro" ma non ebbi il tempo di ribellarmi che mi rispose in modo ambiguo..forse ne aveva sentito parlare ma di nuovo quella promessa d' Amore.
Mi trovai a cavalcioni sopra di lui, uniti e lo senti scivolare e penetrare in me e iniziò a muoversi ritmicamente in quella danza acquatica che accentuava il piacere. dovetti tenermi salda alla vasca per il piacere che mi dava..ora ero diventata la sua preda...ora aveva vinto lui e io non trovavo la forza di reagire.
Quelle sensazioni erano forti, sentire scivolare e penetrare la sua virilità sempre di più..fino a voler prendermi l' anima.
Sospiravo e gemevo forte, nonostante mi trovassi nell' acqua il mio viso si inondava di sudore, la parte più intima di me si beava di quel contatto e seguiva i suoi movimenti.."Più forte..portami all' estasi..vorrei morire qui d' Amore per te".

Elv guardò Cassandra che annuiva.
E sorrise.
La prese per mano e ripresero il cammino verso il paese, ma vi era molta strada da fare.
Ad un tratto camminando nel buio sentirono qualcosa di strano sotto i piedi.
Come se il terreno fosse friabile.