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Mi avvicinai furtivamente all'ufficio del capo, da cui proveniva la luce.
Silenziosa e leggera come un gatto, nulla si muoveva al mio passaggio, nel buio della notte rischiarato solo da quella luce soffusa, che mi indicava quanto fosse stata una buona idea passare in agenzia durante la notte. Mi sporsi appena, leggermente, e notai che Guisgard era lì, seduto alla sua scrivania a guardare alcuni fogli. La psicologa in me scosse la testa piano, persino dolcemente. Proprio non ce l'hai una vita, eh, capo? Sospirai appena, che ce l'avesse o meno, ora stava per consegnarla a me. Nessuno è mai sopravvissuto al tocco mortale di Ishtar, dopotutto. E tu non sarai il primo... Restai a guardarlo per un lungo istante. Era davvero uno spreco, ecco cosa, un terribile spreco, pensò Ishtar dentro di me. Oh sì... Nel silenzio più assoluto entrai nella stanza, mentre lui era chino sui fogli, come un'ombra sempre più vicina, prima che riuscisse ad alzare gli occhi ero seduta sulla scrivania, su quei fogli che sembravano tanto importanti, e lo guardavo. Tanto non ti serviranno più... La mia lama sottile e silenziosa scivolò fuori dal fodero, lanciando un leggero bagliore alla luce della lampada. "Lo sai, trovo che sia un grandissimo spreco doverti uccidere..." guardandolo attraverso la mia maschera. Mi piace giocare con le mie vittime... https://i.pinimg.com/564x/a8/3d/d9/a...fe0a1c0c83.jpg |
“Sinceramente fossi in te mi concentrerei sullo scrittore e su chi lo minaccia.” Disse il capo ad Altea. “Al tipo dell'agenzia matrimoniale lo lascerei perdere. Se quello è un cacciatore di taglie, io allora sono un famoso pornodivo ultrapremiato.” Sarcastico.
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Le mani di Elv risalivano lungo i piedi, i polpacci, le cosce di Gwen, fino a sfiorarle l'inguine e a lambire il suo fondo schiena.
Ed ogni volta, ad ogni passaggio, le sue mani si facevano più audaci. “Bene, sei gentile...” disse toccandola “... gentile che mi permetti di guardarti...” sorridendo con malizia. |
Il bagliore della lama e l'azzurro degli occhi di Guisgard che si voltò a fissarla. Guardò il coltello e poi Clio, mascherata da Ishtar.
Non accadde nulla per un lungo istante. Poi qualcosa di veloce, scuro e cattivo piombò sul volto di lei, lacerandole la maschera e graffiandola ad uno zigomo. Era il merlo. |
Che diamine..spensi la ricetrasmittente..Volpe non capiva nulla..pensava solo ai soldi..poteva essere che i due erano legati nel bene...o nel male..ma un legame vi era..era troppo interessato pure Guisgard.
Arrivai nella casa dello scrittore ed entrai nella penombra del giardino..il nipote..Rio..vidi il maggiordomo.."Vorrei parlare col nipote del signor Monter..Rio..è possibile?". https://i.ytimg.com/vi/1quMOHiximE/hqdefault.jpg |
Le mani risalirono tutte le gambe, dai piedi ai fianchi e c'era un'audacia sempre maggiore ad ogni centimetro che le sue mani superavano.
Accennai una leggera risata maliziosa alla sua frase e rimasi anch'io a guardarlo, cercando di scorgere il suo corpo al di là della camicia, degli indumenti che mi privavano della vista del suo corpo ben fatto è che ora bramavo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Niente, silenzio assoluto.
Eh ma non si può nemmeno scherzare! Se non altro, non era una gran vita quella a cui lo strappavo, non che a me fregasse qualcosa, intendiamoci. Un lavoro è un lavoro, e una missione è una missione. E io portavo sempre a termine le mie missioni. Lo guardai negli occhi, quegli occhi senza espressione. Diamine, ragazzo mio, un po' di vita... Non feci in tempo a sospirare, che qualcosa di scuro e veloce si abbatté su di me. Il merlo! Ancora il merlo! Dovevo immaginarmelo... Mi spaccò la maschera, e mi graffiò il viso. Che diamine! I miei occhi ora erano esposti, visibili, e fissi in quelli azzurri di Guisgard. Mi chiesi se ci avrei mai visto dentro delle espressioni, prima di vederli impallidire nel rigido e freddo spasmo della morte. Chissà come sono quegli occhi eccitati, ardenti, arrabbiati. Sarà capace di provare emozioni? Chissà... Un sorrisetto divertito mi si dipinse sul viso. Scopriamolo... Lo guardai, uno sguardo intenso, acceso, determinato. "Andiamo... lasci combattere il tuo amichetto al posto tuo?" con aria impertinente, e un sorrisetto malizioso. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...ce3ab7f0a8.jpg |
“Credo di si...” disse il maggiordomo ad Altea “... immagino sia nel capanno degli attrezzi. Va sempre là a fine giornata per mettere a posto ogni attrezzo. Vuole l'accompagni? Si trova in fondo al cortile.”
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"Oh si grazie" seguendolo mentre sentivo il rumore dei grilli animati da quella afosa notte.."Attrezzi? Che tipo di attrezzi..se non sbaglio lui ama scrivere come suo zio..ah il libro è stato abbastanza utile, l' ho rimesso a posto..il merlo..voi che pensate di un simile animale..troppe domande" risi guardandolo.
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Quelle carezze continuavano
Ancora ed ancora. “Allora...” disse Elv a Gwen “... cosa c'è?” Fissandola e senza smettere di accarezzarla. |
Guisgard guardò Clio.
Non era più Ishtar ora senza più la maschera. “Ebbene...” disse freddamente lui “... chi sei? Cosa cerchi qui?” |
Non pensavo a nulla, nulla, se non alle sue carezze.
Ma mi riscossi alla sua domanda. "Cosa c'è?" ripetei, perplessa "Che intendi?" chiesi, con sguardo curioso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai negli occhi, ora, senza maschera.
Quegli occhi che aveva fissato per buona parte della mattina, e ora nemmeno riconosceva. Continuava a guardare senza vedere, pensò la psicologa nascosta in quella tutina. Oh come ti servirebbe la terapia... Ma a un morto serve a poco, dopotutto. E lui era un morto che camminava, quindi non aveva poi così senso preoccuparsi della sua salute mentale. Che terribile spreco.. Sì, continuavo a pensare la stessa cosa, ma d'altronde, aveva scelto lui il suo destino. Nessuno può pensare di mettersi contro Uaarania e passarla liscia. Nessuno può pensare di sopravvivere agli artigli di Ishtar. Nessuno può mancare di rispetto a Clio. Ah già, è vero... Mi tornò in mente il suo comportamento di quella mattina, e il fatto che fossi ancora arrabbiata con lui. Non che importi granché, ormai, ma mi fece venire ancora più voglia di divertirmi un po'. Dove sta scritto che debba avere una morte rapida e indolore, dopotutto? Da nessuna parte, dico io.. "Quindi non solo non vedi a un palmo dal tuo naso, ma nemmeno ascolti.." lo canzonai, guardandolo però con aria intensa "Sono qui per ucciderti, bellezza..." con un sorrisetto divertito "O credevi davvero di poter sfidare Uaarania impunemente?". Cominciavo a pensare che non avrebbe reagito, che si sarebbe lasciato ammazzare senza battere ciglio. Oh andiamo... è così noioso, goditi la morte, no? Lo guardavo, intensamente, e cercavo di entrare nei suoi pensieri. Diamine se venissero ad uccidere me vorrei vendere cara la pelle, altroché. Questo nemmeno reagisce. L'ho detto io che serve la terapia... Beh, ora era tardi per la terapia, ora l'unica terapia rimasta era una bella coltellata. Ti piace l'idea, Guisgard? Oh, a me sì... https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...f79c6eccc0.jpg |
Sul merlo ovviamente il maggiordomo non disse nulla, non avendo argomenti per una simile discussione, anche inutile ai suoi occhi.
“Si, il ragazzo è qui per imparare da suo zio” disse ad Altea “ma comunque lavora anche come giardiniere qui in villa.” ed arrivarono al capanno degli attrezzi. Lì c'era Rio. |
“Mi guardi in un modo...” disse Elv senza smettere di toccare le gambe di Gwen “... in un modo che non riesco a comprendere...” le sue dita ora arrivavano a sfiorare le mutandine di lei.
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Guisgard guardò Clio negli occhi.
“Uaarania...” disse con un sorriso enigmatico “... ora capisco... la psicologa era solo una copertura... sei una spia? O solo un volgare sicario?” Allora rapido estrasse una pistola d'argento, puntandola contro la bella psicologa. Dalla finestra semiaperta arrivavano le luci psichedeliche di un locale che si affacciava nella stradina laterale. “Fra tre secondi ti fredderò...” lui con la pistola puntata contro di lei “... non hai alcuna possibilità di muoverti... dimmi cosa vuoi da me... uno... due...” https://pbs.twimg.com/media/CeZNMMmUkAIdwjI.jpg |
Sorrisi alla sua risposta, mentre per un attimo il respiro si spezzava alla serie mani che continuavano a salire, per poi riprendere, più profondo, un attimo dopo.
"Perché sei bello... Non devo guardarti?" ripetei, canzonandolo scherzosamente, coi miei occhi nei suoi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Giardiniere pure?" la cosa mi lasciò stupita..ma come invece di coltivare il suo talente lo usava come giardiniere...arrivammo nel capanno degli attrezzi.."Grazie vorrei rimanere sola con lui, non vi preoccupate, nulla di strano".
Congedai il cameriere e mi misi vicino a Rio.."Salve, non abbiamo mai avuto occasione di parlare..noto oltre a farvi scrivere ciò che vuole lui vostro zio vi usa pure come giardiniere..eppure avrebbe soldi per pagarne uno" avvicinandomi e guardando attorno. "Un giorno..un giorno..insieme lotteremo..niente viene per caso..avrai la tua spada". Una voce strana si insinuò in me, di un uomo..familiare, ma mi destai e guardai il ragazzo e il capanno, se vi fosse qualcosa di strano, asciugandomi il sudore in fronte. |
Il suo sguardo nel mio, sempre con quella fastidiosa apatia.
Non è che è un robot? Dovevo ammettere che una parte di me aveva pena per lui, perchè davvero, come si poteva essere così spenti? Però.. attenzione, avevo detto la parolina magica. Non appena nominai Uaarania, qualcosa sembrò accendersi in lui, come se l'odio verso di noi fosse l'unica cosa che lo teneva in vita. Sì ma che tristezza, capo! Io ero la prima a vivere per le missioni, ma non mi dimenticavo di vivere nel frattempo. E mi aveva pure riconosciuto, niente, Uaarania era la parola magica, l'interruttore per svegliarlo da quella noiosissima apatia. "Oh, ma allora ci vedi..." spalancando gli occhi "Cominciavo a dubitarne, sai? Non sai minimamente come ci si comporta con una donna, ma almeno ci vedi, è incoraggiante...". Poi estrasse la pistola. No, dico, la pistola! Che cosa triste, dai, c'è una cosa meno passionale che uccidere con le armi da fuoco? Questo è un ghiacciolo al limone ti pare che sappia cos'è la passione? Sospirai, rendendomi conto che no, non lo sapeva. Magari una volta lo aveva saputo, ma sicuramente lo aveva dimenticato. Eh no, gioia, non si può morire senza ricordarti che cosa sia la passione... Lo guardai con un sorrisetto divertito, un sorriso malizioso e intenso, un sorriso che sicuramente non sarebbe riuscito a decifrare. "Tre.." con voce calda ed eccitata. Fu un attimo, un solo attimo, e scivolai a terra, balzando su di lui, alle sue gambe, quel movimento rapido e furtivo, avrebbe messo in crisi la traiettoria della sua pistola, ma non solo, gli avrebbe fatto perdere l'equilibrio. Ora vediamo che sai fare... Afferrai le sue gambe, per farlo cadere a terra, insieme a me. https://i.ytimg.com/vi/UteQdIGclMY/hqdefault.jpg |
Mi spoglio, mentre la sua lingua mi saggiava golosa. Dopo che rimasi nuda, mi dedicai io a lui, prendendo a baciargli il collo e spogliandolo.
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Elv sorrise, senza smettere di massaggiare le gambe di Gwen, in modo ormai sempre più palesemente sensuale. “Quindi” disse guardandola “la bellezza da diritto a guardare... e a toccare?” Malizioso.
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Rio guardò Altea con i suoi occhi chiari.
La guardò in modo enigmatico. Era un tipo apparentemente chiuso, inquieto, difficilmente giudicabile. “Sono bravo come giardiniere” disse “e ricambio così l'ospitalità di mio zio.” Fissandola negli occhi. Poi il suo sguardo accarezzò tutta la sua figura, ma in maniera veloce, senza indugiare, quasi avesse pudore. |
Fu un attimo.
Clio si gettò a terra e fece cadere Guisgard sopra di lei. Lui però rapido la bloccò sotto il suo corpo e porto la pistola contro il petto della spia di Uaarania. “Ricontiamo da capo, gattina...” disse lui, ricaricando la pistola pronta a sparare. |
Era di poche parole il tipo..chiuso..misterioso ..e sempre quello sguardo.."Scrivete pure..e ditemi cosa amate scrivere?E perché vostro zio ve lo vieta?"
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Nyoko restò nuda davanti a Pier, che non smetteva di giocare con la sua lingua sui seni di lei.
Poi toccò alla ragazza spogliarlo, senza che lui fermasse il modo con cui assaggiava la pelle di Nyoko. |
Il suo sorriso valse più di qualsiasi parola in risposta, mentre il suo tocco si faceva sempre più sensuale e mi strappava un sospiro di tanto in tanto.
Ricambiai la malizia del suo sguardo. "Forse sì, ma dipende..." risposi io, con gli occhi nei suoi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ero desiderosa di lui e lo volevo quasi in modo soffocante.
"Pier... Ti prego..." dissi ormai andata* Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Mi piace scrivere racconti vari...” disse Rio ad Altea “... dell'orrore soprattutto... ma mio zio dice che è tempo perso... che i mostri esistono davvero e non vanno cercati nella fantasia...”
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“Ecco...” disse sorridendo Elv, senza togliere quell'espressione di malizia sul suo viso “... e da cosa?” A Gwen, senza smettere di toccarle le gambe.
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Quelle parole di Nyoko accesero ancor più il desiderio di Pier.
Ma proprio in quel momento i due sentirono un forte grido. Un grido disperato. Proveniva dalla campagna circostante. |
Sentimmo un grido che ci fermò.
"Hai sentito?" dissi bisbigliando. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
"Per vostro zio..i mostri esistono davvero?E in che modo ad esempio..quelli che narra nei suoi libri? Ma voi non amavate la poesia disse vostro zio?" osservando il capanno degli attrezzi per qualche indizio.
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Ricambiai con malizioso divertimento il suo sorriso, mentre alternavo lo sguardo fra il suo viso e le sue carezze.
Poi, sempre con quell'espressione in viso, alzai appena le mani. "Io non ti sto toccando." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Cadde a terra con me, su di me.
Potevo sentire il suo corpo contro il mio, e quasi mi sorpresi nel sentirlo caldo. Non so perchè, ma mi aspettavo di trovarlo gelido come il suo sguardo e freddo come la sua anima. Allora ce l'hai il sangue nelle vene, eh... Sorrisi, lo guardo nel suo, uno sguardo così bello incredibilmente sprecato. Mi ritrovai ad immaginare quegli occhi in mille espressioni diverse da quella che aveva in ogni singolo momento. Chissà come sono belli... Ma lui tira fuori di nuovo la pistola e la appoggia sul mio seno, lo guardo con un'espressione vagamente divertita. Potevi fare di meglio... "Oh ma come sei noioso..." sbuffo piano, guardandolo intensamente. Allora con una mossa porto il bacino in alto, facendolo aderire perfettamente al suo, mentre chiudo le gambe attorno ai suoi fianchi. Sento tutto il suo corpo contro il mio, e lui sentirà il mio ancora meglio, considerando la tutina attillatissima che porto. Lo guardo, lo continuo a guardare negli occhi, provando ad entrare nei suoi pensieri. No, non mi interessano i piani dei cacciatori di taglie in quel momento, devo essere sincera. Mi interessa sapere cosa sta provando in questo momento, cosa sta sentendo ora che ha una donna calda e vera letteralmente appiccicata addosso. Oh sì.. voglio proprio vedere... Non lascio mai i suoi occhi mentre con un movimento netto del bacino gli faccio perdere l'equilibrio e finisce letteralmente addosso a me, inghiottito dalla mia scollatura prorompente, mentre la mia mano cerca di prendergli la pistola. Un brivido caldo mi attraversa tutta a quel contatto, senza che io possa evitarlo. Oh, andiamo... ti sembra il momento? |
"Si...” disse Pier guardando fuori dal finestrino dell'auto.
Poi cominciò a rivestirsi e dal cruscotto tirò fuori la pistola. “Resta qui, Nyoko...” mormorò “... vado a dare un'occhiata...” |
“La poesia si cela ovunque...” disse Rio ad Altea “... i mostri reali? Mio zio dice che sono quelli che rendono infelici i loro simili...”
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Elv rise.
“Si vede allora che non sono poi così bello...” disse a Gwen, per poi baciarle i piedi in modo sensuale. |
Furono l'uno sull'altra, l'uno contro l'altra.
La tutina di Clio era aderente, essenziale e Guisgard poteva sentirne ogni forma, ogni tratto. Così come lei poteva sentire ogni parte del corpo di lui. Le gambe di lei lo avvolsero, lo strinsero. La generosa scollatura sembra aprirsi ad ogni respiro di Clio, farsi più abbondante, più generosa, più invitante, più peccaminosa. Il volto di lui, la sua bocca erano su quelle giunoniche forme. Lei raggiunse il freddo e duro ferro della pistola per disarmarlo. I loro sguardi si incrociarono. “Sei troppo pericolosa...” disse lui piano “... tre.” Sparò. E per Clio tutto si fece buio. |
"Aspetta!" dissi afferrandolo per la manica. "Voglio venire con te" rivestendomi.
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Lo guardai interessata a quella risposta" E quali sarebbero che rendono infelici gli uomini?"
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