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“Tranquilla, mi arrangerò.” Disse Asso a Dacey. “E' tardi, meglio che torni alla villa ora. E non temere, non ti sveglierò al mio ritorno.” Ironico, per poi avviarsi verso la casa.
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La sua risposta ancora mi risuonava in testa, facendomi sorridere divertita scuotendo il capo.
Mi misi sotto le coperte, attendendo di prendere sonno in una nuova stanza che non conoscevo. Incredibile come le cose cambiassero da un giorno all'altro. In realtà, nelle ultime 48 ore era successo davvero di tutto, ma certamente questo era davvero ciò che mi stupiva di più. Non avevo mai permesso a me stessa di affezionarmi a qualcuno, per via di ciò che ero, ma ora con Elv era diverso. Lui era diverso e volevo darmi una possibilità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non gli risposi, non sapendo che altro aggiungere.
Mi pareva che, in un caso come questo, la cosa migliore fosse il silenzio. Così tornai alla Corvette e misi in moto, guidando accompagnata dalla radio fino in villa. |
Entrammo in quell'albergo dall' aspetto freddo ed angusto. Un po' ero preoccupata, sperai fosse qualcosa di tranquillo. Istintivamente afferrai con le mani il suo braccio stringendomi a lui, sentendo quel calore e protezione che solo lui sapeva darmi.
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Gwen si coricò e dormì nella camera di Elv, mentre lui dormì sul divano nel salotto.
La bella vampira si addormentò abbastanza presto, riposando tranquilla fino al mattino. A svegliarla ci pensò non solo la luce proveniente dalle tendine abbassate, ma anche il profumo del caffè caldo e quello dei cornetti appena scaldati nel microonde. |
Dacey prese la Corvette e tornò verso la villa.
Qui poté andare a letto, vista l'ora e dormire tranquilla fino al mattino. |
Altea ed il suo padrone mascherato entrarono nell'albergo che appariva deserto.
Era completamente buio, fatta eccezione per una luce lontana, proveniente da una piccola finestra. Lui lasciò Altea sull'altalena di un terrazzino e raggiunse la finestra illuminata. Qui vi restò a lungo, quasi un'ora, tornando da lei dopo Mezzanotte. “Ecco, possiamo andare, cara.” Disse. Lasciarono l'albergo e si recarono verso il promontorio che dominava dall'alto Las Baias. Qui dal frigobar dell'auto lui tirò fuori una bottiglia di ottimo Champagne e due bicchieri per brindare con lei. “Vengo spesso qui...” fissandola “... per vedere l'alba... da questo punto è meraviglioso...” E vi restarono fino a vedere l'alba, sorta poco dopo. https://farm8.static.flickr.com/7020...b931a9f75b.jpg |
Mi addormentai, dormendo tranquilla fino al mattino.
Mi svegliai sentendo il calore del Sole sul viso, ma anche il profumo inconfondibile del caffè appena fatto è dei cornetti. Mi alzai con un sorriso rilassato, mi vestii e andai in cucina. "Eh, è tutt'altra storia svegliarsi col profumo della colazione..." dissi divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, adoro fare colazione..." disse Elv mentre pasticciava in cucina tra caffè, latte ed i cornetti appena usciti dal microonde "... confesso che mi alzo apposta per mangiare!" Facendo l'occhiolino a Gwen.
Poi portò tutto in tavola e fecero colazione. Fuori era una bella giornata di Sole dalla finestra di intravedeva parte del porto. |
Ridacchiai divertita.
"Ti capisco perfettamente, è il momento più rilassante della giornata" sorridendo. Ci sedemmo a tavola ed iniziammo a mangiare, mentre io cercavo di non avvicinarmi troppo al coni di luce che penetrava dalle tende. "Tutto ottimo, il caffè è davvero buonissimo" finendo subito la tazzina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Trascorsero una piacevole mattinata in cui fecero colazione e chiacchierarono liberamente su tutto.
Poi Elv si fece una doccia e si preparò per uscire. Prese con sè la borsa per la visita ed attese che anche Gwen fosse pronta per andare all'albergo del nuovo paziente. |
Fu una mattinata bellissima, piacevole, spensierata, come non ne vivevo da tanti, forse troppi anni.
Poi, ci preparammo per raggiungere il bizzarro albergo per la visita. "Non ti nascondo che sono davvero curiosa di conoscere il proprietario dell'albergo" dissi divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quando furono pronti, verso Mezzogiorno, Gwen ed Elv lasciarano l'abitazione del giovane veterinario e con la sua auto partirono verso l'albergo.
Attraversarono la città, fino ad arrivare verso il lato Ovest del litorale, dove da lontano intravidero una meravigliosa struttura alberghiera di primissimo livello. "Ecco il Calata dei Moreschi..." disse Elv indicando l'labergo a Gwen "... uno degli hotel più importanti della costa Fleegese." https://www.uhpa.org/wp-content/uplo...ools.jpg?w=640 |
Verso mezzogiorno eravamo già per strada, per raggiungere l'albergo.
Quando iniziai ad intravedere qualcosa all'orizzonte, Elv mi rivelò che quello era l'hotel. "Quello?" esclamai stupita, sgranando gli occhi sotto gli occhiali da sole. "Accidenti, sembra di essere a Las Vegas, o che so io..." con tono rapito. "Non oso immaginare quanto debba costare una notte lì dentro..." commentai, fantasticando nella mia mente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Costa troppo per lo stipendio medio di due veterinari come noi." Disse Elv con una smorfia a Gwen. "Però almeno ora sappiamo che il nostro cliente è un benestante, visto che è proprietario di uno degli hotel migliori del paese." Ridacchiando.
Arrivarono all'imponente struttura e parcheggiarono negli spazi disponibili ai clienti. Il Calata dei Moreschi si presentava come una struttura moderna ed avveneristica, interamente costruita su una fitta scogliera, attraverso la quale si accedeva ad una spiaggietta interna, collegata poi all'abergo da un insieme di piscine dislocate a semicerchio irregolare tutt'intorno all'impianto alberghiero. |
Ridacchiai scuotendo la testa.
"Dio, non so cosa darei per starci almeno un giorno... Che invidia..." con una smorfia. Poi, parcheggiammo negli spazi dei clienti. "È quasi arrivato il momento della verità!" dissi, sempre più curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv scesero dall'auto e raggiunsero l'ingresso dell'albergo.
Qui nella hall un'avvenente ragazza in divisa diede loro il benvenuto e saputo del motivo di quella visita con educazione e sorriso smagliante li pregò di seguirla. Con un ascensore di cristallo ed acciaio risalirono nei piani alti dell'albergo, godendo di una magnifica vista sul golfo intorno a loro. La ragazza li portò poi su una vasta terrazza panoramica, dove seduto ad un tavolino sotto un ombrellone si trovava un uomo basso e grassoccio, ben vestito e con un'espressione preoccupata sul viso. |
Dentro l'albergo, nella hall, fummo accolti da una hostess, la quale ci accompagnò alla terrazza dell'hotel con un ascensore in cristallo e acciaio, dentro cui mi si mozzò il fiato tanto sconvolgente era la vista da lì.
Usciti dall'ascensore, vedemmo un uomo seduto ad un tavolino sotto un ombrellone, con un'espressione preoccupata in viso. "Mi sa che lo abbiamo trovato" dissi piano ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dalla terrazza era possibile ammirare uno scorcio di costa mozzafiato.
Il mare, di un blu intenso e frastagliato di bagliori dorati che risplendevano come infinite gemme tra le onde spumose, avvolgeva e circondava ogni cosa, mischiando acqua e terre sotto un cielo sterminato. Ovunque si potevano scorgere isole che racchiudevano il profilo della costa, ricamando un'immagine degna degli immortali poemi sulla Guerra di Troia. Un vento fresco e profumato di salsedine accarezzava l'imponente hotel che si ergeva fra le meraviglie naturali di quel luogo. "I due veterinari presumo." Disse l'uomo seduto sotto l'ombrellone. "Sono Fatten, il proprietario di quest'albergo." "Molto piacere." Rispose Elv, presentando poi Gwen che era con lui. "Cosa gradite bere, dottori?" Chiese Fatten. |
Il panorama era unico.
Il sole era di platino e il mare turchese. Il vento leggero accarezzava ogni cosa rendendo tutto vago, mentre su quella terrazza non giungeva alcun rumore. Sì, un vero e proprio paradiso. "Piacere di conoscerla e mi permetta di darle i complimenti, qui tutto è indescrivibile" sorridendo. "Per me un tè freddo andrà bene, grazie" risposi poi, sedendomi al tavolino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Anche per me, grazie." Disse Elv.
Allora Fatten fece portare due tè freddi, per i due veterinari. "La ringrazio, dottoressa." Fatten a Gwen. "Ma quest'albergo non è solo delizia..." "Si riferisce al suo cane?" Elv. "Anche." Fissandolo Fatten. "Diciamo che dal mio cane dipende l'esistenza dell'intero albergo." |
Sorseggiai il mio tè mentre ascoltavo l'uomo e tutto divenne interessante.
"Si spieghi meglio" commentai, sistemando meglio gli occhiali da sole sul naso. Cosa poteva avere a che fare il suo cane con l'albergo? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ecco, è molto semplice..." disse Fatten con la sua espressione timorosa impressa sul viso, quasi facesse parte dei suoi tratti somatici visto non mutava mai "... il mio cane mi fu donato quando era ancora un cucciolo... me lo regalò una vecchia zia. Vedete" a Gwen e ad Elv "io sono cresciuto in campagna e vengo quindi da un mondo semplice, legato a tradizioni che sono dure a morire. quando decisi di tuffarmi nel mondo imprenditoriale mia zia, ritenuta da molti una donna straordinaria, mi donò quel cane... dicendomi che sarebbe stata la mia fortuna."
"In che senso sua zia era ritenuta una donna straordinaria?" Chiese Elv. "Beh, diciamo aveva dei poteri particolari..." fece Fatten "... poteva decifrare i sogni e sapeva precedere il futuro..." |
Ascoltai con vivo interesse la storia del signor Fatten.
Non negavo che aveva del superstizioso, questo era certo. Insomma, dubitavo che avesse fatto fortuna grazie a un cane, ma chi ero io per dissuaderlo? "Dunque... Teme che se qualcosa dovesse accadere al cane, la sua fortuna svanirebbe, e con essa l'albergo? È corretto?" Inter, la figura della zia era parecchio interessante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esatto." Disse Fatten a Gwen. "Il mio intero patrimonio dipende da Bobby."
"Bobby immagino sia il nome del cane, vero?" Elv. Fatten annuì. "Cosa ha di preciso il suo cane?" Chiese Elv. "Si è sentito male dopo aver mangiato..." spiegò Fatten "... temo fosse cibo avvelenato..." "Ha motivo di credere che qualcuno possa aver avvelenato il suo cane?" "Si." "E chi?" "Qualcuno dei iei tanti nemici, immagino." Con una smorfia Fatten. "Ogni uomo d'affari ne ha." "Ma lei li ha mai visti?" "No, ma so che ci sono." Annuì Fatten. Allora Elv chiese di poter vedere il cane. |
Non mi sembrava così assurda l'ipotesi dell'avvelenamento.
Evidentemente, aveva rivelato alla gente sbagliata la probabile provenienza della sua fortuna, ed era ancor meno strano che la gente volesse distruggerlo, attaccandolo attraverso quel povero animale. "In effetti ha senso" ammisi. Poi, ci facemmo condurre dal cane, come chiesto da Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Si trattava di un bellissimo meticcio, dal pelo marrone e scuro sul dorso.
Elv e Gwen lo visitarono e capirono subito che non c'era stato nessun avvelenamento. Il cane infatti era stato solo vittima di una cattiva digestione, forse causata da un virus intestinale. La somministrazione di alcune medicine ed una cura alimentare adatta risolsero il problema. "Accidenti..." disse sorpteso e sollevato Fatten "... quindi nessuno ha somministrato cibo avvelenato al mio Bobby?" "Esattamente." Ridendo Elv. "Nessuno ha attentato alla vita del suo cane, signor Fatten." |
Sorrisi al cane, avvicinandomi per accarezzarlo e tranquillizzarlo mentre Elv lo visitava.
Mi sentii sollevata quando disse che si era trattato solo di una indigestione. "Immagino che per lei sia automatico pensare ad un atto doloso, vista la correlazione che sostiene esserci fra il suo cane e la sua fortuna, giusto signor Fatten?" gli chiesi, in una domanda retorica. "Beh, tutto sommato, l'importante è che Bobby stia bene" facendo un'ultima carezza al meticcio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi sento sollevato." Disse Fatten finalmente sorridendo. "Senza Bobby sarei finito. Lui non è un cane come gli altri, sapete? Lui è il solo essere al mondo a condividere con me un grande segreto..."
"Segreto?" Elv incuriosito. "Si, io e Bobby siamo gli unici al mondo a sapere dove si trova un tesoro..." Fatten con un tono basso e vago della voce. |
Okay, questa situazione era come un'enorme matrioska, da cui uscivano sempre nuove piccole bamboline affascinanti e misteriose.
Ora perfino un tesoro? Ma davvero? "Dice sul serio?" gli chiesi spontaneamente, sollevando le sopracciglia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Io non scherzo mai su cose di valore." Disse Fatten a Gwen con tono fermo.
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Il sorriso mi morì sulle labbra, mentre guardavo Elv.
"Beh, non volevo essere scortese" replicai, con tono pacato. "Comunque, credo che per noi sia il momento di andare, ora che Bobby starà meglio" aggiunsi, volendo uscire da quella imbarazzante situazione prima possibile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Rimasi su quel terrazzino e dopo poco torno', senza dire nulla. Il suo lavoro era proprio un mistero.
Uscimmo e ci trovammo su un promontorio che dominava il mare. Presi lo champagne e brindai.."A questo nuovo giorno che sta nascendo" osservando il sole sorgere da Oriente "Chissà cosa mi riserverai oggi.. E promettimi questo nuovo giorno lo passeremo assieme" concludendo con un bacio appassionato. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
"Oh, no..." disse Fatten a Gwen e ad Elv "... voi non andrete da nessuna parte!" Categorico. "Avete guarito il mio Bobby ed io sono in debito con voi! Quindi avete appena meritato un soggiorno qui al Calata dei Moreschi! Tre giorni in una delle nostre suite più belle! Ovviamente gratis!" Ridendo.
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Quel bacio al sorgere del Sole avvolse in un'atmosfera calda e luminosa Altea ed il suo misterioso padrone, uniti in un abbraccio rassicurante ed appassionato.
"Oggi ti muterò in una regina..." disse lui "... il pittore arriverà a breve e sarà pronto a racchiudere la tua bellezza su quella tela..." accarezzandole i capelli biondi. |
Mi bloccai a quella esclamazione e quasi misi mano alla pistola sotto la giacca, ma poi guardai Elv con stupore.
Accidenti! No, davvero lo aveva detto? Cavoli! Questa sì che era un'occasione coi fiocchi! "Signor Fatten, è una ricompensa inaspettata e quanto mai generosa da parte sua!" sorpresa. "Beh, che dire, non saprei proprio come ringraziarla!" con un sorriso trasognato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fatten annuì compiaciuto.
Poi fece chiamare una cameriera e le ordinò di accompagnare Gwen ed Elv in una delle migliori camere dell'albergo. "Prego, vogliate seguirmi." Disse la cameriera ai due veterinari. Presero di nuovo l'ascensore e salirono all'ultimo piano dell'albergo. Qui si affacciavano su un lungo corridoio circolare diverse porte, tutte contrassegnate da un numero e da un nome femminile. Qui mentre camminavano, Gwen cominciò a sentire una strana angoscia. Un senso di cupa ossessione le velò l'anima, dandole una sensazione di sinistra malinconia. La cameriera si fermò davanti alla porta contrassegnata dal numero 168, indicata col nome Ipazias. https://media-cdn.tripadvisor.com/me...oio-camere.jpg |
Fatten ci fece accompagnare all'ultimo piano dell'albergo, facendoci attraversare un lungo corridoio sul quale si affacciavano numerose camere.
Man mano che avanzavamo, tuttavia, sentivo un senso di angoscia, qualcosa di cupo che non riuscivo a definire. Alla fine, fummo condotti davanti alla camera 168, contrassegnata dal nome Ipazias. Il nome mi ispirava, sebbene non presagisse un fato roseo. Ma volevo avere fiducia. "Chissà come sarà" sorridendo ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Per un attimo Gwen si sentì oppressa, angosciata, triste e persino spaventata.
Fu un momento, seppur intenso, che svanì quando la cameriera infilò la chiave nella serratura girandola con vigore. Tre scatti e la porta si aprì. La targhetta col numero 168 brillò per un istante, così come le lettere attaccate alla porta che formavano il nome Ipazias. Era una suite ampia, con un breve passamano che divideva un grande bagno in marmo a destra da una larga stanza da letto a sinistra, dalla quale si accedeva attraverso un salottino. Tre ampie vetrate illuminavano l'ambiente e da un piccolo terrazzino ci si poteva affacciare al cortile interno dell'albergo e godere di una meravigliosa vista sul mare. La cameriera informò i due giovani veterinari di un angolo bar ben fornito di alcolici, bibite varie e diversi snack. "Bene." Disse. "Ai signori occorre altro?" Chiese. |
La cameriera aprì la porta e Dio se non ero rimasta folgorata da quella camera.
Era meravigliosa, lussuosa, gigantesca. Il marmo splendeva, ci si poteva praticamente specchiare. Dalle vetrate, poi, si godeva di un panorama mozzafiato sul mare. Mi riscossi dalla mia contemplazione quasi estatica a quella domanda. "Oh... No, no va bene così" risposi annuendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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