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Le nostre dite si sfioravano sulla tastiera suonando come un gioco, come a rincorrersi.
"E se vi dicessi che mi spiacerebbe lasciarvi? Sapete, io sono una donnna libera, non potrei vivere come voi...e già in passato mi hanno obbligata a non amare il ragazzo che mi era predestinato..sembra strano..eppure..nonostante fosse un matrimonio combinato, quello di comodo..io lo amavo e pure lui...se ne andò..avete ragione..forse lui non voleva rimanere e pensava di farmi del male" mi fermai a suonare "E io non posso obbligarvi a fuggire se non volete vero?" accomodandogli i capelli "Ditemi..quelle modelle sono vive? Mi state salvando forse la vita? Perchè questo castello è deserto? Ho fatto un sogno..dissero voi eravate tornato dalla guerra e il vostro dipinto era mutato..e Tintus diventò un essere d' Oltretomba..fu orribile. Cosa manca al vostro dipinto, so deve essere completato?". |
AVVENTURA III: L'ombra del Fakera
“Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere un guerriero della luce.” (Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce) La carrozza arrivò ai piedi di una bassa altura, sotto un cielo che solo adesso sembrava muoversi a pietà, aprendosi ad un firmamento appena più chiaro. Grossi e vaghi banchi di nuvole inquiete correvano vero Oriente, liberando finalmente le cime più alte dei monti, svelando i tratti di quello scenario. Apparve così quella cittadina arroccata e silenziosa. “Quella è Valle di Magdala...” disse uno degli uomini a Clio. “E noi siamo diretti là?” Indicando la cittadina Icarius. “Si.” Annuì l'uomo, mentre il carro imboccò la stradina che correva verso la città. E nel salire la carrozza sull'altura, Icarius e Clio videro, su un monte che dominava la vallata, una chiesa posta sulla cima. http://www.hdwallpapera.com/wp-conte...66stzw0dfu.jpg |
“Fammi capire...” disse il pirata a Gaynor, mentre lei si preparava a mettersi a letto “... credi... credi che qui facciano esperimenti particolari? Che quelle strane bestie deformi siano frutto di un qualche lavoro medico?” Fissandola. “Chi ti ha messo in testa queste sciocchezze?”
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Osservai il paesaggio intorno a noi, mentre ci avvicinavamo alla città.
Non sapevo che pensare, nemmeno quando vidi la chiesa. Credevo fosse una sicurezza, invece li ci avevano catturato. Che mondo alla rovescia era mai quello? Mi limitai a sospirare, mentre guardavo fuori la città che si avvicinava. |
"Io non credo nulla, posso fare solo supposizioni..." risposi al Capitano. "Pensaci... Ester chiama il padrone 'dottore'... quando siamo venuti qui, Sbroz ci ha mostrato quei fiori dicendo che erano frutto dell'estro del padrone, creati in laboratorio. Aggiungi poi le urla disumane, il gruppo di persone che sembra sparito, quelle bestie che hanno un portamento ed ancor più uno sguardo decisamente umani... beh, io direi che i miei sospetti possono essere fondati. E, aggiungo, non ho alcuna voglia di fare anch'io da cavia ad un pazzo esaltato..."
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“Cerchiamo di capire dove siamo...” disse Ehiss a Dacey, spronando poi il suo cavallo ad avanzare in direzione della cittadina.
Passarono così tra spuntoni rocciosi ammantati di muschio che il cielo ora tingeva di un verde scuro, mentre un deciso vento soffiava dalla montagna verso il centro cittadino. E più si avvicinavano a quel luogo, più il cupo silenzio che lo avvolgeva rendeva angosciante l'atmosfera circostante. Attraversarono le antiche mura del posto, oggi ridotte a grosse pietre consumate dal tempo e dalle intemperie, ritrovandosi all'interno della cittadina. E da qui quel luogo appariva loro ancor più inquietante. Le case erano fatiscenti, desolate e sinistramente silenziose. Un silenzio che regnava su tutto. Solo il vento sembrava essere in grado di attraversare quel luogo, generando col suo alito un lento ed avvilente sibilo, simile ad un cupo lamento. |
“Infatti” disse Zoren sottovoce a Gwen “non hanno voluto offrircene. Si vede che questa tisana è più buona.” Sorridendo.
Ortagg intanto aveva bevuto il suo rosolio, sotto gli sguardi soddisfatti delle tre sorelle. “Davvero buono.” L'uomo. “Si, lo facciamo con le nostre mani.” Annuì Sissi. “E' una vecchia ricetta di famiglia.” Fece Tunetta. “Da nessun'altra parte potrete assaggiarne di così buono.” “Si, lo credo bene.” Sorridendo Ortagg. “Si è fatto tardi...” mormorò Zoren “... potreste indicarci dove poter alloggiare? Non so, una locanda qui vicino...” “Oh, ma non ditelo neppure.” Scuotendo la testa Melina. “Abbiamo due grandi stanze per gli ospiti.” “Siete davvero gentili.” Annuì Zoren. |
Risi piano a Zoren, sebbene adesso sarei stata attenta a cosa mi veniva offerto da bere.
Poi lui chiese di una locanda e Melina insistette per essere loro ospiti per la notte. "Credo comunque che starò attenta a qualsiasi cosa mi venga offerta da bere..." a Zoren, guardando sospettosa la brocca di tisana che avevo davanti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Altea, l'uomo scoppiò ridere.
“Avete troppa fantasia.” Disse fissandola. “E la fantasia è spesso la virtù di chi non sa vivere. Le modelle godono tutte di ottima salute immagino. E se non sono più qui è solo perchè mio padre le ha scartate, ritenendole poco adatte al dipinto. Ed io non voglio certo trattenervi qui contro la vostra volontà. Arriveranno altre al vostro posto e finalmente quel dipinto sarà ultimato.” Smettendo di suonare. “Ormai è sera...” mormorò “... se vorrete vi aiuterò ad andare via... quanto a me, preferisco restare qui... come detto il mondo esterno non mi attrae...” riprendendo a suonare “... peccato, potevate essere la modella giusta per quel dipinto...” |
"A volte siete arrogante lo sapete?" risposi alla sua risata, non mi convinceva poichè quando l' apprendista me lo stava spiegando Tintus lo mandò subito via..mi poneva davanti due condizioni, ma a me non piacevano le mezze misure, le cose dovevano essere chiare..e qui qualcosa non andava, oltremodo questo ragazzo non si presentava ed era evasivo.
"Bene...alziamoci da questo pianoforte..ma state tutto il giorno a suonare, dovete condurre una vita monotona" risposi sarcastica visto lui mi aveva offesa "Non vi invidio, ma se a voi sta bene così...beh..verranno altre modelle no? E io non penso di essere così importante per un dipinto...un dipinto è un dipinto..nulla di più". Mi alzai.."Andiamo" guardandolo con sfida nei suoi occhi intensi...mi spiaceva, però...a ragion veduta se lui fosse stato interessato a me, sarebbe venuto via con me. |
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