Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 23-05-2016 19.16.29

" Sembra tutto addormentato. Esattamente come gli altri posti che abbiamo visto. Tutto addormentato e lasciato decadere" sospirai mentre avanzavamo nella città

Guisgard 23-05-2016 19.49.11

La carrozza arrivò finalmente nella città ed Icarius strinse la mano di Clio nella sua.
Era un luogo con le viuzze strette e la case ammassate l'una sull'altra, come se fosse un grande e caratteristico Presepio.
Attraversarono la città, che non appariva molto grande e proseguirono oltre, incamminandosi lungo la strada che portava in cima alla montagna.
La stessa montagna dove sorgeva la chiesa vista poco prima.
Percorsero un bel tratto, ma prima di giungere in cima si fermarono davanti ad una grande casa, come quelle usate tipicamente dai pastori.
“Siamo arrivati.” Disse uno degli uomini ad Icarius e a Clio.

Guisgard 23-05-2016 19.54.16

Il pirata rise a quelle parole di Gynor.
“Si, le tue parole sono fondate per un romanzo fantastico...” disse divertito “... un conto è fare esperimenti sui fiori, tutt'altra cosa è generare creature mostruose in laboratorio...” sorridendo “... su, cerchiamo di riposare... tra non molto farà giorno...” e si coricò accanto a lei.

Lady Gaynor 23-05-2016 19.59.26

"Si vede che la mia fantasia è più fervida della tua..." risposi un po' piccata al Capitano. "Si, riposiamo, sono esausta..." mi accoccolai vicino a lui, nonostante il battibecco volevo sentire il suo calore. E fu così che mi addormentai, abbracciata al mio pirata.

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Guisgard 23-05-2016 20.08.46

Melina accompagnò al primo piano i quattro ospiti, dando loro due camere per la notte.
Go e Nyccio si presero la prima, mentre Gwen e Zoren la seconda.
“Tu sei troppo sospettosa...” disse il mago una volta rimasto solo con la ragazza “... sono tre simpatiche ed innocue vecchiette.” Sorridendo. “Se avessero voluto avvelenarci lo avrebbero già fatto, non credi?”

Lady Gwen 23-05-2016 20.15.49

Andammo al piano di sopra ed io e Zoren prendemmo la seconda camera.
Lì mi cambiai, indossando una camicia da notte e la vestaglia, per poi avvicinarmi alla finestra e guardare distrattamente fuori.
"Sarà... Secondo me sei tu che ti fidi troppo... E lo hai detto anche tu prima che quel "rosolio" era strano..." mentre mi pettinavo i capelli.

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Guisgard 23-05-2016 20.19.45

Il pirata e Gaynor si coricarono e poco dopo si addormentarono stando abbracciati...

Il palazzo era avvolto da una strana penombra.
Ovunque c'era odore di medicinali, di polveri allucinogene e di sangue.
L'unica luce era quella spettrale della Luna che penetrava dalle finestre e gettava quel luogo in un'inquietante atmosfera.
Gaynor camminava a piedi nudi, indossando solo una lunga camicia da notte e seguendo le grida disumane che echeggiavano senza sosta, squarciando il silenzio funereo di quel posto.
Ad un tratto la giovane donna prese a sentire freddo ai piedi.
Come se stesse camminando su qualcosa di liquido.
Allora si accorse che era sangue.
Ne scorreva a fiumi e sempre di più.
Fino ad arrivare alle sue caviglie.

Gaynor si svegliò di colpo.
Era stato un sogno.
Ed era ancora notte fonda, col pirata che dormiva accanto a lei.
Un attimo, dalla finestra semiaperta, cominciò ad udire qualcosa.
Era una canzone.
Ed a cantarla sembrava essere una donna.

Guisgard 23-05-2016 20.22.29

“Strano non vuol dire velenoso o comunque nocivo...” disse Zoren arrivando alle spalle di Gwen, per poi baciarle il collo “... se vuoi domani mattina chiederò un po' di quel rosolio, così capirai che non sono delle assassine psicolabili...” sorridendo e guardandola attraverso lo specchio.

Lady Gwen 23-05-2016 20.28.28

Sorrisi con un leggero sospiro, chiudendo gli occhi, quando sentii la mia schiena contro il suo petto e le sue labbra sul mio collo.
Così posai la spazzola e strinsi le sue braccia attorno ai miei fianchi.
"Assassine psicolabili..." ripetei, per poi scoppiare a ridere e scuotere la testa, mentre intrecciavo la mia mano con la sua e l'altra, portata indietro, affondava nei suoi capelli.

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Guisgard 23-05-2016 20.31.23

Quel giovane uomo sorrise a quelle parole di Altea.
“Monotona la mia vita...” disse “... chissà, forse... ma voi? Da come parlate di certo avete girato molto... ebbene? Potete dirvi più felice o appagata di me? Quali posti avete visto? Chi avete incontrato? Ma soprattutto, cosa avete trovato?” Accarezzò i tasti del pianoforte. “Volete andare? Non vi fermerò... ma sappiate che qui potrebbe essere molto più eccitante ed appagante... non sono un cattivo padrone di casa, sapete? Amo l'arte, la bellezza e la buona compagnia. Gradisco cibo raffinato, vino pregiato e non disdegno la discreta conversazione. Naturalmente mi piace fare l'amore, ma solo con donne che sanno colpirmi. Non vi nego che molte delle modelle che vi hanno preceduto hanno anche attirato la mia curiosità, ma subito il disincanto mi ha colpito. Qualcuna era troppo fredda, qualcun'altra alquanto frivola e qualcun'altra ancora del tutto noiosa.” Suonò un'ultima nota, per poi smettere e voltandosi a guardarla. “Mi giudicherete male, ma vi confesso che vi sto immaginando nuda... non è facile, perchè come detto detesto chi usa troppa fantasia... sono irriverente? Detestabile? O magari scortese?” Accomodandosi i capelli con una mano. “Mi piace come toccate i miei capelli, Altea...” sussurrò.


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