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“Tranquilla...” disse Jack ad Eilonwy che faceva una linguaccia “... le sirene non sono il mio tipo!” E rise. “Prima, al pian terreno, ho udito parlottare tra i tavoli... non credo di aver capito bene, ma mi sembra di aver udito frasi molto strane... parlavano di un enigma, di un tributo e di qualcosa che sembrava preoccuparli non poco...”
“Si...” annuì il merlo “... anche io ho sentito qualcosa del genere, ma in tutta sincerità non vi ho prestato molta attenzione, pensando che si trattasse di qualche tradizione o superstizione locale. Solitamente in queste regioni più interne e lontane dalla capitale è facile che circolino cose del genere.” |
“Si, meglio che andiate...” disse Guisgard con aria sarcastica, senza però voltarsi a guardare Clio ed i suoi compagni “... il viaggio sarà lungo ed i vostri begli occhi tradiscono ancora una volta quel vostro segreto... come quella notte...” e riprese a canticchiare, sempre intento a portare il suo cavallo fuori dallo steccato “... ah...” fermandosi all'improvviso “... ho idea che questo potrebbe esservi utile... a me non serve più...” lanciando a Borel un pugnale di pregevole fattura.
“E' molto bello...” osservandolo il soldato “... ma non comprendo perchè...” “Giratelo dall'altra parte.” Lo interruppe Guisgard. “Lo stemma dei Gufi...” guardando l'altro lato del pugnale Borel. “Esatto.” Annuì il cavaliere. “L'ho sottratto ad uno di loro la notte in cui... beh...” sorrise “... la notte in cui ho fatto una bravata per far colpo su una bella ragazza.” Ridendo appena. “Lo userete come lascia passare. Questo genere di gingilli circola solo fra Gufo ed i suoi uomini. ” “Si, sarà utile al nostro stratagemma.” Annuendo il soldato. “Non vi dirò grazie, perchè non basterebbe, messere.” Guisgard rispose con un cenno del capo. “E vi rammento” continuò Borel “che la proposta di unirvi a noi è sempre valida.” “Vi ringrazio, ma non fa per me.” Rispose Guisgard. “Non conoscete nemmeno la paga che percepirete.” Mormorò il soldato. “Oltre all'onore di partecipare alla liberazione di Sua Maestà, naturalmente.” “Già, rammento che secondo qualcuno ogni mia azione è finalizzata ad un guadagno...” guardando per un momento Clio “... ma quelli come me, pare, non badino molto all'onore... dunque declinerò ancora una volta questa proposta... e poi” con tono quasi sprezzante “non ho molta dimestichezza nel seguire gli ordini... e finirei col rompere le uova nel paniere al vostro capitano...” Mostrò un lieve inchino e si allontanò. http://gallopingtintypessilents.file...l-flynn-06.jpg |
Citazione:
http://i59.tinypic.com/2ps36dz.png (Sir Jack Frost e la Principessa Rachel di Azarath) Ritornai seria ed affermai: “Comunque, è vero!....Anche io prima ho sentito qualcosa del genere da basso. Speriamo che non siano superstizioni di quelle serie e speriamo che non ci sia di nuovo lo zampino della Strega Nera Isolde. Chissà perché le piace tanto scagliare incantesimi a caso?......Ad ogni modo, Jack, prova a sentire se sanno qualcosa….tipo delle leggende che circolano intorno al Fiore Azzurro da queste parti. Oh…..e sii prudente a non invernare qualcuno con i tuoi poteri e il tuo bastone magico!.......Ah giusto……e copriti la tua candida chioma, non sia mai che ci mettano al rogo per così poco!”. |
Alle parole del cavaliere mi voltai istintivamente..non volevo sentire altro, un rivolo di lacrime scese dal mio volto e mi incamminai..Tyssen..io e lui avevamo svolto tante missioni, avevamo viaggiato molto e poi eravamo stati in Terra Santa, nel deserto, egli mi consolò dopo il fatto del cavaliere a Petra..e ora? Così giovane e bello, caparbio e ancora la voglia di avere altre avventure se fosse rimasto vivo, sarebbe rimasto invalido in un letto.
Estrassi la mia spada e con rabbia mi misi a colpire tanti scudi appesi urlando..."Isolde...tu sia dannata..avrai ciò che meriti..lo giuro". Mi fermai ansimando...era buio attorno, tutto era rischiarato solo dalle torce appese che ardevano e non vi era nessuno. Ad un tratto, però, vidi una ragazza che mi osservava e si avvicinò a me, aveva vesti orientali e mi sorrise dandomi una pergamena e si allontanò leggermente. Aprii la pergamena e strabuzzai gli occhi mentre leggevo... "Altea, chi vi manda questa missiva è Shalazam, la Gransacerdotessa dell' Antico Tempio di Petra che più volte vi è apparsa e vi ha dato dei consigli. Dopo l'ultima angheria perpetrata da Isolde ho preso la mia decisione, ricordo quel cavaliere, vostro amico, era a Petra con Voi quando vi apparvi la prima volta. Isolde è nostra nemica da secoli e non siamo mai riuscite a sconfiggerla, essa fu qui in Oriente e apprese molta della sua magia nera da uno stregone chiamato Shamin, e per addestrarsi nella sua perfidia ha ucciso innocenti come sta facendo da Voi..solo ora è diventata più potente. Probabilmente ha appreso altre forme di magia da altri stregoni. Noi non possiamo operare nelle vostre zone, ma dobbiamo coalizzarci per sconfiggerla..quando vi ho vista, Altea, ho visto il vostro animo puro e nobile, avete dimostrato fino ora i vostri valori e il coraggio e quindi siete la prescelta della nostra Congrega e sarete nominata nostra sacerdotessa per poter agire nelle vostre Terre, dove noi non possiamo agire...sempre restando voi rimarrete fedele al vostro Dio, noi non operiamo per la Religione. Affidatevi alla mia ancella che vi ha consegnato tutto questo..e recatevi da noi..per il rituale e la Iniziazione per diventare Sacerdotessa dell'Antico Tempio di Petra..per sconfiggere il Male e i Demoni". Piegai nervosamente la pergamena e fissavo la ragazza davanti a me..."Sono pronta..sono stata chiamata...è ora di sconfiggere quella donna". La ragazza si avvicinò a me alzando le mani e improvvisamente vidi davanti a me una Luce e mi trovai in un Tempio...tutto di pietra..capii subito mi trovavo a Petra. Vi era un via vai di donne vestite in modo diverso, probabilmente secondo il rango posseduto nella Congrega e alcune ancelle vennero a me facendomi moto di seguirle. Attorno vi era una atmosfera calda..vi erano profumi di varie essenze orientali miste all'incenso e il fuoco ardeva nei bracieri. Fui invitata a immergermi in una vasca piena di petali di rosa e fior di loto, una ancella mi spiegò quello era un rituale di purificazione. Dopodichè mi vestirono e acconciarono...ero pronta e mi portarono davanti a un altare, le sacerdotesse erano vicino a Shalazam, la quale era magnifica con i lunghi capelli neri, gli occhi smeraldo e la pelle di ebano, e osservandomi annuivano in segno di consenso sorridendomi. Mi inchinai..."Eccomi a Voi, Gransacerdotessa Shalazam, sono pronta a servirvi ed aiutarvi perchè il Male deve essere sconfitto, ma Voi sapete già tutto...oltre non vi è da aggiungere, sono onorata di essere stata prescelta, ma a un patto...come avete detto Voi nella missiva, non intendo rinnegare il mio Dio". http://i61.tinypic.com/2z3udy0.jpg |
Daizer era un uomo che aveva dovuto dimostrare il suo coraggio parecchie volte....anche questa volta.....non fu da meno, fu un uomo falsamente innamorato...che conosceva le donne e in quel momento sapeva che avo bisogno di sostegno......alzai i capelli e lasciai che ogni perla si posasse sul mio collo scendendo sulla scollatura del vestito.....sentii le sue mani chiudere la preziosa dote....mi sentii emozionata....la collana era momentanea..ma il matrimonio no.....quello era vero........lasciai scendere i capelli e toccai le perle....." Siete un dono del cielo....."...guardai Elly...sembrava soddisfatta....avrei voluto chiederle il perchè ma non c'era tempo..presi la sua mano e andammo in chiesa......era una piccola chiesa gotica all' interno c'erano persone di un certo rango e preti e i nostri Frati........Saverius e Favelius in un angolo accanto una colonna.........erano increduli....ma silenti anche loro.....davanti all' altare Don Auster....sembrava così soddisfatto che pensavo scoppiasse dalla gioia.......ma scoppiasse veramente,nel senso letterale ed immaginai che ogni suo pezzo finisse su braci ardenti........ma intanto io e Daizer attraversammo la navata sino a quando non ci trovammo difronte a lui........mi voltai verso Daizer e gli sorrisi.......stavo piangendo....Dio mio che stava succedendo, piangevo........ero emozionata.....ma cosa voleva dire Amore, Emozione.......cosa poteva saperne una come me, a differenza di Isolde......avevo fatto qualche passo in più......strinsi la sua mano e spavalda guardai negli occhi Don Auster
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Restai a guardarlo allontanarsi, e poi sospirai: esasperata.
Porsi la mano rivolta verso l'alto a Borel perché mi consegnasse il pugnale. "Ha ragione.. ha seri problemi con l'autorità, specie se si tratta della mia.. e mi auguro che la cosa non sia contagiosa... non voglio problemi di disciplina, la missione è troppo importante.." lanciando un'occhiata a Borel "altrimenti tanto vale non partire proprio... già non ho potuto salutare molti dei miei soldati per colpa sua, e potrei non rivederli più... Se perdessi anche uno solo di voi, nulla avrebbe più senso.. siete la mia famiglia..." sospirai "..non capisco perché ce l'abbia tanto con me.. non perde occasione per tormentarmi, per ricordarmi che non sono che una donna... per poi magari aiutarci, come ora..." scossi la testa "E poi.. perché darci le informazioni, il pugnale? Perché salvarmi dai ribelli la notte scorsa? Va bene, non ci guadagna niente ma.. perché? Non ha il minimo senso.. io non vado a genio a lui, né lui a me.. deve dimostrare che io sono l'arpia e lui l'eroe? Che non saprei cavarmela da sola? Ah.. sono stufa... E' da dopo la guerra che nessuno si permette di mettere in dubbio il mio valore, di discutere sulla mia posizione.. non sono più abituata.." sorrisi "Ricordi quanto ero intrattabile con gli altri quando eravamo ragazzi, non avevo un attimo di tregua.." risi appena "Non mi mancavano quei tempi, neanche un po'...". Diedi una pacca sulla spalla a Borel e mi voltai verso gli altri che aspettavano. "Andiamo, non lo ripeterò un'altra volta... abbiamo un regno da salvare, non possiamo poltrire!". |
Tutto era pronto per quella strana cerimonia.
Don Auster era davanti a loro e li fissava soddisfatto. Fin dove voleva spingersi? O forse davvero credeva a ciò che i due gli avevano raccontato? Elisabeth appariva emozionata e commossa, mentre Daizer teso ed agitato. Molto probabilmente mai in vita sua aveva pensato al matrimonio prima di quel momento. E anche i due monaci, tra coloro che assistevano alla cerimonia, tradivano stupore ed incredulità. Solo Elly, invece, si mostrava serena e vagamente sorridente. Forse per la prima volta da quando si era unita a loro. Poi il tutto cominciò. Don Auster recitò ogni formula che il rituale tradizionale romano richiedeva, fino a giungere, dopo aver detto a ciascuno di loro <<uomo, ecco tua moglie>> e <<donna, ecco tuo marito>>, alla domanda di rito. “Ed ora...” disse il chierico “... se qualcuno è a conoscenza di un motivo che possa impedire a quest'uomo e a questa donna di unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre...” e guardò prima i presenti, poi Elisabeth e Daizer. |
Shalazam sorrise nel vedere Altea abbigliata come il rango di sacerdotessa imponeva.
Si avvicinò allora alla donna e la baciò sulla fronte e poi sulle gote. Allora sulla fronte di Altea apparve una luce verde luminosissima. “Ti è stato conferito” disse Shalazam “il sigillo di smeraldo, che solo le maghe possono vedere e dunque riconoscerti come sorella della congrega. Questo poi ti donerà una protezione particolare contro ogni forma di magia nera, purchè tu possa avere sempre con te il sacro Libro Ancestrale. In esso infatti troverai risposte e formule di protezione contro le Forze Occulte. Ma bada di non approfittarne. Il libro infatti è consultabile solo durante il giorno. E rammenta che la nostra missione è quella di cercare e distruggere Isolde.” La sacerdotessa sorrise ancora e poi una luce avvolse Altea, fino a farle perdere per un momento i sensi. Si destò qualche istante dopo, ritrovandosi ancora davanti ai padiglioni. La ragazza era svanita e Altea non aveva più in mano la pergamena, ma un grosso libro dall'aspetto venerabile. Era il Libro Ancestrale. http://guardiaoscura.files.wordpress...pg?w=549&h=613 |
Jack tornò in camera da Eilonwy dopo circa una mezz'ora.
“Ho girato un po' per i tavoli della locanda” disse “e in effetti circolano strani discorsi fra questa gente... parlano di un misterioso ponte, dove accadono cose strane che sembrano spaventare non poco la popolazione locale... accennavano ad un essere occulto e ad un enigma impenetrabile...” “Si...” annuì il merlo “... ma poi quando messer Jack ha cercato di fare domande, tutti sono stati vaghi e qualcuno persino scortese. Come se volessero nascondere ciò che si cela in queste terre...” |
“In verità” disse Borel a Clio “io non credo affatto che quel tipo ce l'abbia con voi o che voi non gli andiate a genio...” guardando Guisgard andare via “... ma comunque non è affar mio questa cosa, anche se, in tutta sincerità, avrei preferito averlo dalla nostra parte in quest'avventura... e sia...” annuendo e sorridendo alla ragazza “... ma prendiamo quanto di buono quel cavaliere ci ha portato... l'idea del nome per la compagnia e questo pugnale.”
“Direi di tornare al Palazzo Reale e partire subito.” Avvicinandosi a loro Porturos. Così, la compagnia lasciò la locanda e tornò al Palazzo Reale. Qui tutto era pronto per la partenza. E Clio ed i suoi uomini trovarono ad attenderli, oltre a Nestos, il senatore Gheorgis ed il suo uomo. “Capitano...” andando incontro alla ragazza “... come detto, eccovi uno dei miei più leali e validi collaboratori... un uomo in cui ripongo la mia più totale fiducia... messer Issan, gran Giardiniere di Corte ed esperto di luoghi, genti e tradizioni del nostro reame... sono certo che il suo aiuto sarà importante durante questa difficile missione.” Issan appariva come un uomo dall'aspetto comune, quasi insignificante, con occhi scuri ed anonimi e l'espressione pacata e modesta. E nel salutare Clio ed i suoi uomini, tradì una flemma quasi irritante. Parlava infatti con una cadenza estremamente calma, lenta, enfatizzata da un gesticolare quasi nullo. E sul volto continuava ad ostentare un sorriso bonario, quasi di circostanza. “Capitano...” rivolgendosi Borel a Clio “... direi che è ora ormai. Al vostro segnale lasceremo la città, diretti a Gioia Antiqua.” “Si, meglio che partiate al più presto.” Disse Gheorgis. “Il viaggio non sarà né breve, né facile temo.” E Issan, che era accanto a lui, annuì. http://www.b-movies.gr/UserFiles/Ima...raven%2006.jpg |
Aprii lentamente gli occhi...era stato tutto un sogno? Mi guardai attorno e davanti a me vi erano i padiglioni...la notte sembrava quasi svanire e quando mi fui ripresa da quel torpore vidi tra le mani avevo proprio quel libro..il Libro Ancestrale.
Istintivamente mi toccai la fronte e sentii qualcosa, estrassi la spada e guardai nella lama cosa fosse..era uno smeraldo verde, non molto grande e inciso vi era uno scorpione. Ricordavo..era la protezione contro tutta la magia nera e visibile solo alle sorelle della Congrega e da chi praticava la magia. Era tutto vero e mi resi conto della responsabilità che mi era stata data..corsi subito nella locanda, il paese si stava risvegliando e vi erano alcune persone e mi accorsi ero indifferente per loro..quindi quella pietra non era visibile alle persone normali e sospirai. Salii nella mia camera e presi la mia preziosa sacca di velluto rosso e vi riposi il Libro Ancestrale, doveva rimanere con me e non finire in mani sbagliate. Presi la sacca e ritornai nel piano inferiore, si stava servendo la colazione e mi accorsi vi era Older e mi sedetti accanto a lui..."Tyssen ha perso una gamba hanno detto..sono viva perchè miracolata due volte, egli si è lanciato verso me per salvarmi e poi mi ha trovato per fortuna Enar in un fossato. Ora...che intendete fare tutti quanti? Quella belva non si può colpire...ho un piano ma, penso forse sia inutile e ho perso le speranze". Older mi fissava attentamente..."Si deve fare in modo quella belva non si muova, quindi legarlo, vi è qualcuno bravo col laccio? Molti di questi potrebbero fermarlo con varie corde lanciandole nelle sue zampe e immobilizzandolo ma ci vogliono molte, ha una forza inaudita...e poi...forse il Fuoco potrebbe funzionare..non sarà indenne al fuoco. Una volta immobilizzato si dovrebbe dargli fuoco...una fine atroce ma non vi è altra soluzione..che ne pensate voi?". Improvvisamente mi voltai verso il quadro di Isolde..sembrava quasi reale.."Dovreste togliere quel quadro..si devono appendere i Crocifissi e Icone Sacre, e non le immagini di una strega nera per scacciarla". http://i62.tinypic.com/2j1kewh.jpg |
Scossi la testa "Beh, allora non sa proprio come comportarsi davanti ad una donna che non è in vendita... Si, hai ragione ci avrebbe fatto comodo averlo dalla nostra parte, se si sapesse comportare... Ma la questione non si pone, ha detto chiaramente che non è disposto a prendere ordini da una donna, considerando che la spedizione è comandata da me, fino a prova contrariaria, a meno che non abbia un'illuminazione e decida di cambiare idea, non c'è posto per lui tra noi.." Sorrisi a Borel "Si può sapere quando avete iniziato tutti a darmi del voi? Mi fate sentire un vecchio ufficiale che se ne sta dietro una scrivania, in panciolle, mentre i giovani muoiono..." Risi appena.
Raggiunsi così il mio cavallo, e montai in sella. "Signori mi raccomando, siate gentili con il diplomatico ma tenetelo d'occhio.. Non regaleremo la nostra fiducia, potrebbe anche essere un ribelle, per quanto ne sappiamo... Quindi.. Occhi aperti..". Così, finalmente lasciammo la locanda. Al Palazzo Reale, trovammo ad accoglierci Gheorgis e il suo uomo. Un giardiniere? Cosa se ne faceva una compagnia di mercenari di un giardiniere? "Benvenuto nella compagnia... Temo non abbiate l'aria del mercenario... Ma non ci sono solo guerrieri in una compagnia di ventura.. Mi auguro possiate trovare un ruolo che vi si addica, Pensateci, me lo rivelerete alla prima sosta.." Guardandolo negli occhi. Sperai che valesse più di quanto non sembrasse, non ero solita giudicare un uomo dal suo aspetto, e pregai che il suo fosse ingannatore. Tutto era pronto. "Nestos.." Chiamai, facendo cenno al medico di avvicinarsi "Sei la nostra guida, cavalcherai al mio fianco..". Voltai il cavallo verso i miei uomini. "È giunta l'ora.. Lasciate qui i buoni sentimenti, la misericordia, l'educazione... Vi voglio spietati, rozzi, crudeli ma sinceri e leali tra di noi, e fedeli, come lo siete sempre stati..." Lasciai che il mio sguardo vagasse verso nord "Mangiare abbiamo mangiato, bere abbiamo bevuto.. Ci fermeremo quando farà buio.." Guardai ancora una volta i miei uomini "Andiamo, canaglie... Gioia Antiqua ci attende!". Così, finalmente, la spedizione partì. |
In realtà quella non era una semplice funzione di rinnovo alla promessa nunziale.....quello era un matrimonio a tutti gli effetti.......sentii Daizer sempre piu' rigido......e io stavo commettendo un atto impuro..proprio io che credevo e predicavo l'amore senza alcuna falsità.......chi stavo salvando Elly o me stessa......ma ad un tratto qualcosa evitò che i miei pensieri andassero oltre e il portale della Chiesa si spalancò con fragore.....mandandolo in mille pezzi .....il suo profumo.....Lei poteva essere in mille luoghi.....e uno di questi fu la Chiesa.......una voce melliflua si lagnava ....non era corretto ..lei l'unica.... sorella della sposa non era stata invitata al matrimonio........Isolde....mi voltai di scatto, e la vidi dopo tanto tempo la rividi........Io ero diversa....me lo stavo ripetendo a mò di cantilena....ma le perle che avevo al collo divennero nere come la lava......." Non era il caso mia cara che ti scomodassi per così poco.....ma a quanto pare sei sempre in viaggio e sai tutto di tutti......".....
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Vidi Sir Jack Frost, insieme al merlo Tisin, tornare in camera con delle cose da mangiare mezz’ ora dopo.
Erano entrambi molto turbati e scoraggiati. Mi raccontarono che varie persone parlavano di strani e misteriosi avvenimenti che si erano verificati in quelle zone periferiche della città di Tylesia. Il Principe dei Merli aveva perfino detto che Jack aveva cercato invano di avere delle spiegazioni, ma la gente del posto era stata molto sgarbata con lui. “Oh…..mi rincresce, Jack caro, che ti abbiano trattato in questo modo!....” gli diedi un bacio sulla marmorea guancia “….Non te la prendere, sono solo dei rozzi popolani. Forza adesso ceniamo!” e detto questo gli diedi un buffetto sul viso. Mangiammo polenta con i fughi quella sera. Mi accorsi che Jack era ancora offeso dal modo di fare di quei cafoni. Gli feci una carezza sui bianchi capelli e lo consolai: “Dai su….fammi un bel sorriso, mattacchione!....So io come tirarti su di morale!”.Sapevo che a lui gli piacevano le mie canzoni e le mie ninne nanne. http://i57.tinypic.com/xn6tdk.png NINNA NANNA: https://www.youtube.com/watch?v=9TgRZ2Y7iwk |
Fu un attimo e quella figura entrò nella chiesa con una forza quasi devastante.
Ed Elisabeth riconobbe subito quel volto. Era Isolde. La strega fissava con un enigmatico sorriso la sua sorellastra. “Che patetica caricatura di te stessa sei diventata, cara sorella...” disse divertita Isolde “... ma guardati... ad elemosinare l'amore di un uomo... e poi quell'infantile emozione che ti pervade tutta...” rise “... e perchè poi? Per essere felice? Lo credi davvero? Ma se eri tu che mi ripetevi sempre come la falsità non dia mai la felicità. E ora? Ti fai scudo proprio della falsità per essere felice.” Rise ancora. Poi il suo sguardo finì su Elly. Fu un attimo. Poi tutto scomparve e furono le parole di Don Auster a destare Elisabeth da quella visione. “Allora...” fece il chierico “... non essendoci alcun impedimento, io rinnovo le promesse nuziali di questi due sposi.” Fissò i due. “Puoi baciare tua moglie.” Rivolgendosi a Daizer. Il contrabbandiere annuì e poi, voltandosi verso Elisabeth, la baciò. E lei, assaporando le labbra di lui, comprese che quello era un bacio vero. Ma all'improvviso alcune grida dei presenti che assistevano alla cerimonia stravolsero l'atmosfera gioiosa nella cappellina. Elly era stesa a terra, in preda ad intensi tremori, con gli occhi rossi, le labbra blu e la bava che le usciva dalla bocca. “Cosa le sta succedendo?” Gridò qualcuno. “E' il demonio che la possiede!” Urlò qualcun altro. |
“Potrebbe essere una buona idea la vostra...” disse Older ad Altea “... ma io non sono molto pratico di questo genere di cose. Direi di parlarne con i cavalieri e poi magari proporre anche di togliere quel ritratto della strega. Però, non dimenticatelo, esso è stato messo là proprio per scacciare la malvagia megera.”
I due lasciarono allora la locanda e tornarono verso i padiglioni, dove i campioni giunti in città discutevano fra loro su come organizzare la caccia al cinghiale. Older prese la parola e spiegò ai cavalieri il piano proposto da Altea. “Dubito che possa riuscire.” Fece uno dei campioni. “Dai racconti e dalle testimonianze pare che quella bestia sia forte oltremodo, al di là della sua innaturale velocità.” “Però” intervenne un altro di quei cavalieri “potremmo usare delle reti, invece delle corde. Sarà più facile così da immobilizzare. Non credete?” Molti annuirono a questa proposta. Poi Older comunicò loro l'altra proposta di Altea, quella relativa al ritratto di Isolde e ai Crocifissi. Ma proprio in quel momento una donna raggiunse i padiglioni. Aveva lunghi capelli neri ed era abbigliata come le antiche sacerdotesse pagane. “Ascoltatemi...” disse “... è vero, in questa città molti sono Cristiani... tuttavia buona parte della popolazione è ancora pagana, legata agli antichi culti della terra. Perchè dovremmo affidare le sorti di questo luogo ai vostri simboli? Dobbiamo invece pregare gli spiriti dei boschi, poiché loro dominano sulla natura e dunque anche sugli animali. Preparerò un rito arcaico, in cui consacreremo alla terra le reti da usare contro il cinghiale. Così la nostra caccia avrà successo.” E molti furono d'accordo con quella donna. |
Quella canzone un po' ridiede serenità a Jack.
I tre così mangiarono di gusto. La notte allora terminò ed un nuovo giorno si affacciò, permettendo ad Eilonwy di ritornare la bella ragazza che era. Jack così propose di scendere e fare quattro passi. Tornarono allora al pianterreno e poi uscirono dalla locanda. Attorno a loro vi era campagna fino a toccare le non distanti colline. Oltre di esse sorgevano i grandi monti del Nord, baluardi degli estremi confini del celeste regno di Afavalone. E nel passeggiare fuori alla locanda, a pochi passi da loro, i tre vide due uomini che parlottavano fra loro. “Domani devo andare a Tylesia per portare della merce.” Disse uno dei due all'altro. “Ti sconsiglio...” fece l'altro “... per arrivarci dovrai attraversare il ponte sospeso...” “Ma sono vere le storie che si raccontano su quel luogo?” Chiese il primo. “O sono solo leggende?” “Chi può dirlo...” rispose il secondo “... l'unica cosa certa è che fra coloro che hanno tentato di attraversare quel ponte nessuno poi è mai tornato indietro...” |
La compagnia al servizio di Clio, finalmente, lasciò la capitale, diretta verso la misteriosa Gioia Antiqua.
Appena fuori le mura, Nestos, cavalcando sempre accanto a Clio, indicò la strada maestra, che percorsero fino ad attraversare completamente prima la campagna Afavalonese, poi un buon tratto dello sterminato Bosco Verde di Suession. Ad un certo punto il sentiero mostrava una biforcazione. E dove si divideva in due, vi era un cartello con questa indicazione: Solpacus (destra) Tylesia (diritto) E approfittando di quella sosta, Issan si avvicinò col suo cavallo a quello di Clio. “Capitano...” disse alla ragazza “... ho un po' riflettuto riguardo al mio probabile ruolo in questa vostra nobile e cavalleresca compagnia... beh, visto che la regina di Gioia Antiqua è appunto una donna, avrei pensato di sfruttare le mie qualità e conoscenze di botanico, di erborista e di giardiniere. Potrei dunque spacciarmi per un esperto di profumi, di elisir e di veleni. Magari come vostro personale assaggiatore. Infatti il capo di una compagnia di ventura ha sicuramente molti nemici da cui guardarsi. Cosa ne pensate?” E si chinò a raccogliere fra alcune ragnatele un raro fungo selvatico. http://1.bp.blogspot.com/-xCJNELpciP...ER%2BLORRE.jpg |
Le serene ore notturne passarono e mi svegliai baciata dal tiepido e dorato bacio dell’ astro di Dio. Tornai alle mie originali fattezze.
Quando mi svegliai, Jack era già sveglio da qualche minuto ed aveva lasciato su uno dei due letti della camera uno dei miei semplici e raffinati abiti maschili. Quello di oggi era quello con i colori della mia casata e dello stemma reale: rosso porpora e blu lapislazzulo. http://i58.tinypic.com/124hf69.png Mi raccolsi i capelli in una mezza coda. Scesi con lui al piano di sotto e passeggiammo nella campagna circostante. Lì trovammo tre contadini che parlavano di una delle leggende del posto: Il Ponte Sospeso. Mi avvicinai a loro e cortesemente presi parola: “Buongiorno, onesti villici!....Vi ho sentito, inavvertitamente, parlare di un certo ponte sospeso, il quale fa sparire le persone. Potrei, per favore, saperne di piu’ di questa leggenda?...Sapete per caso anche narrarmi di un certo Fiore Azzurro?”. |
"Le reti devono essere robuste e gettate dall'alto, magari dagli alberi..." proposi ai cavalieri.
Ma non terminai le parole che intervenne Older...la sua preoccupazione di togliere il quadro di Isolde era assai strana..che differenza faceva? Chi poteva proteggerci se non il Signore e la Vergine Maria. Avrei parlato con il parroco..effettivamente non avevo visto molto affiatamento con la Chiesa e volevo informarmi meglio. Misteriosamente apparve una donna dai padiglioni...i suoi capelli erano lunghi e neri come la notte senza stelle e Luna ed era vestita in modo strano..sembrava una sacerdotessa pagana, di quelle che avevano come culto la Dea Madre Terra, infatti non mi sbagliai. "Prima di tutto, mi sorprendo voi tutti non crediate in Dio o nelle sue Leggi, ricordate che la arma che si dovrebbe dare proviene dai Taddei, ovvero coloro che sono più legati alla Chiesa." guardai la donna con aria interrogativa..e se fosse stata una strega? "Che rituale vorreste compiere e in nome di chi, quale divinità pagana? Io vi rispetto..allora alleiamo la vostra religione con quella Cattolica". Pensai al Libro Ancestrale..dovevo sapere che rituale volesse compiere e poi cercarlo nel libro, sempre vi fosse stato. |
Il viaggio finalmente iniziò, attraversammo boschi e campagne in fiore.
Ci fermammo brevemente di fronte al bivio. Ascoltai attentamente il diplomatico che mi si era avvicinato. "Sì, può andare.. L'importante è che sappiate quello che fate, non potete fingervi un maniscalco se poi non sapete cambiare un ferro.. Non so se mi spego, ma dalla presentazione che il senatore vi ha fatto, credo vi si addica.." Sorrisi, congedando Issan. "Dottore, la direzione?" Chiesi a Nestos. |
Pezzi di legno sospesi in aria.....e lei così bella ed infernale........le sue parole erano di fuoco, ora non mi toccavano piu'..non poteva più ferirmi....il mio vestito si fece di lava e le mie perle brillarono come lingue di fuoco...." Credi d farmi paura ?....una volta sorella cara...una volta avevo paura di te ora non più....le cose cambiano...e per tua conoscenza...non l'ho obbligato a sposarmi e sa tutto di me.......bugia nei confronti della Chiesa ?......diciamo che siamo pari....se io non mi sposavo lei mi avrebbe condannato a morte...l'ho solo aiutata a non commettere un'altro crimine.........Non dimenticare che se scopro che l'artefice di tutta questa storia sei veramente tu.........sarò io ad ucciderti......e il tuo sangue sarà nettare per le mie viscere........saluta il mio nipotino....".......tutto tornò alla normalità........e Don Auster ci aveva già maritato...nessuno aveva avuto nulla da dire......." ora puoi baciare la sposa"...fui colta di sorpresa....e le lebbra di lui....si posarono sulle mie.....erano morbide ed umide....sino a quando non si schiusero insieme alle mie e il bacio fu intenso......intimo...come se conoscesse ogni parte di me.....ero persa in lui....e il mio cuore urlava che c'era del vero in quella promessa..........era tutto vero.....ma la gente cominciò ad urlare...senti' qualcosa nella confusione.....vidi Elly a terra..sentii parlare di demonio......e fu un lampo ricordare come Isolde l'aveva guardata........o Signore.......le andai vicina....asciugandole la bava....i suoi occhi erano rossi come l'inferno........accanto a me c'era Fra Favelius e Severius......mi guardavano disperati.......e Don Auster ?......lui era soddisfatto....stava scendendo dall'atare....avevo bisogno di un momento...solo un momento......Alzai la mano e fermai il tempo....tutti tranne per i Frati e Daizer......." Credo che questa ragazza...sia un opera malvagia di Isolde......anche se mi verrebbe da pensare che sia proprio lei........non posso tenere il tempo fermo per molto......ma forse riusciamo a rimetterla in piedi .....ci siamo chiesti chi fosse....e se fosse il male ?.......ma il suo sorriso....durante la cerimonia non diceva questo......sembrava felice.......ditemi voi cosa devo fare.....".....
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“Per me va anche bene” disse la sacerdotessa ad Altea “ma a patto che siano celebrati i riti del mio credo ed onorati i miei dei.” Guardò poi tutti i presenti. “Fino ad oggi avete pregato ed invocato il Dio Cristiano, con Sua Madre e tutti i Suoi Santi... e cosa avete ricevuto in cambio? La bestia non ha continuato a flagellare queste terre? Quante altre vittime dovranno ancora esserci per farvi comprendere davvero quali divinità adorare? Per secoli i nostri antenati hanno vissuto in armonia con la natura in questa regione, celebrando gli antichi dei dei boschi. Non capite che la bestia è una punizione? Perchè avete sostituito i veri dei con quello Cristiano! Ora è giunto il momento di redimersi!”
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Elisabeth era riuscita a fermare per un momento lo scorrere del Tempo, lasciando liberi da quelli incanto, oltre lei, Daizer e i due monaci.
Ma Elly, tuttavia, sembrava immune da quella magia, continuando infatti a contorcersi a terra, tra tremore e bave. “I vostri incantamenti” disse Daizer alla maga “sembrano non avere effetti sulla ragazza... infatti continua ad agitarsi come un ossesso...” “Forse davvero ella è sotto qualche vessazione o possessione diabolica...” fece Fra' Severius “... e fra noi colui che possiede conoscenze da esorcista è Don Auster l'Inquisitore... direi di scogliere il vostro incanto” fissando Elisabeth “e chiedere aiuto a lui...” |
“La leggenda del Ponte Sospeso” disse uno di quei due uomini ad Eilonwy “è tanto misteriosa, quanto oscura. E di certo non deve interessare ad una giovane damigella come voi.”
“Infatti” fece l'altro “meno si conoscono i tristi accadimenti che riguardano quel ponte maledetto e meglio si vive.” “La nostra però” intervenne il merlo “non è semplice curiosità, messeri. In verità il nostro cammino ci impone di proseguire e dunque a quanto pare siamo obbligati a passare per quel ponte, visto che segna la direzione Nord di questa strada.” “Chi ha parlato?” Stupito uno dei due uomini. “Ehm...” prendendo la parola Jack “... sono stato io...” “Beh, fossi in voi” mormorò l'uomo “tornerei indietro. Infatti mai attraverserei quel dannato ponte!” “Noi però dobbiamo farlo...” annuì Jack. “Sappiate allora” spiegò l'uomo “che quel ponte è stato scelto, tempo fa, da un crudele orco come sua dimora. E siccome detesta essere disturbato quando riposa, a tutti coloro che attraversarono il ponte egli impone un oscuro enigma. E chi non riesce a risolverlo finisce nello stomaco di quel mostro.” “Ed è inutile aggiungere” intervenne l'altro uomo “che fino ad oggi nessuno è mai riuscito a risolvere quell'arcano.” |
Issan annuì e sorrise a quelle parole di Clio.
La ragazza si rivolse poi a Nestos, chiedendo la direzione da prendere di fronte a quel bivio. “Milady, io posso spiegarvi le due strade in cui il sentiero si divide” disse il medico “ma poi sarete voi a scegliere quale prendere, essendo il comandante di questa compagnia.” “Tu però sei la nostra guida.” Fissandolo Borel. “Messere, io infatti vi descriverò i due percorsi, ma essi presentono pro e contro, dunque non posso poi decidere io quale cammino imporre alla compagnia.” “E sia, descrivici le due direzioni allora.” Annuì Porturos. “La freccia che indica Solpacus” spiegò Nestos “è la strada più breve per raggiungere i confini Settentrionali del regno. Essa presenta durante il suo corso vari borghi, dove dunque sarà possibile per noi sostare e fare rifornimenti di viveri. Tuttavia è la strada anche più tortuosa da attraversare, visto che ci porterà tra colline, monti e vallate.” “E l'altra direzione invece?” Chiese Borel. “L'altra, quella per Tylesia, è invece la strada più lunga, ma anche più lineare, essendo la via maestra seguita da sempre da pellegrini e mercanti. Essa però attraversa luoghi desolati, dove non si vedono centri abitati per giorni. E per questo in alcuni tratti il nostro cammino ci porterà in posti selvaggi e poco conosciuti.” |
Un orco mangia uomini che impone enigmi come la Sfinge di Edipo.
Mannaggia! Questa non ci voleva veramente! E’ proprio vero che la Fortuna è cieca e la Sfortuna ci vede quadruplo. “Va bene. E per quanto riguarda il Fiore Azzurro?.....Sapete qualcosa di quel mistico tesoro?...” chiesi ai due villici. Chissà se il ponte si poteva passare volando? Dopotutto, Jack Frost sapeva volare e saper far volare persone, animali ed oggetti grazie al suo bastone magico. Esso, invero, era in grado di comandare i venti e in special modo il Vento del Nord. http://i59.tinypic.com/aplab.jpg |
“Io non ho mai sentito nulla riguardo questo Fiore Azzurro...” disse uno dei due uomini ad Eilonwy “... tu?” Rivolgendosi all'altro.
“Se ben ricordo” fece l'altro “qualcosa del genere l'ho udito una volta che mi trovai a Tylesia. Credo fosse una sorta di leggenda o favola... è successo molto tempo fa, quando ero un giovane apprendista presso la bottega di un celebre artigiano di Tylesia... ma oltre questo, non rammento altro.” |
II: Mia Amata '09
“Quelli di noi che sono un po' in là con gli anni avranno sentito parlare per la prima volta del poeta Lucidor come protagonista di un'avventura d'amore romantica e misteriosa.” (Erik Axel Karlfeldt, Skalden Lucidor) Nell'ameno distretto della vecchia Afravalone, lungo le erbose sponde del lungo Lagno, si estendeva una verdeggiante campagna, compresa fra l'antichissima circoscrizione delle Cinque Vie e il ridente ducato di Capomazda. Lungo la via maestra, che attraversando questa zona la tagliava in due, il Sole irradiava quel boscoso paesaggio, fatto di verdi salici, frondosi pini e robuste querce, disegnando e tingendo vivaci screziature tra sterrati rupestri, dossi di sterpi, pozzi coperti di rovi e ponticelli di pietra su acquitrini argentati. I nodosi e lungi rami degli alberi correvano a congiungersi e ad aggrovigliarsi fra loro, generando ombrosi porticati tra le variopinte specie di fiori che pullulavano e correvano macchiettando la grande distesa verde che dominava quei luoghi. Qui, tre figure a cavallo attraversavano questo scenario, con ormai alle spalle ciò che restava delle imponenti mura della capitale. “Da qui” disse Adamo “risaliremo il Lagno, fin verso la Vallata dei Ponti. Oltre quel confine troveremo la strada verso Sant'Agata di Gothya, dunque verso Nord. Li ci separeremo e tu proseguirai per la tua strada.” Guisgard annuì fissando la strada. “Padre, io ho fame...” mormorò Afel. “Ah, questo mio figlio!” Esclamò Adamo. “Se sentisse l'istinto di voler riempire la sua testa con qualche arguto ragionamento, come invece fa col suo stomaco ogni qualvolta brontola, sarebbe un genio!” “Ma padre...” borbottò Afel “... si era detto che lungo la strada, in qualche locanda...” Guisgard rise, per poi prendere la sua borsa e tirare fuori pane e qualche salsiccia. “Prendi...” tirando quel cibo ad Afel “... in mancanza di una locanda.” “Grazie, amico mio!” Contento per quel dono Afel. Adamo scosse il capo. I tre allora proseguirono, fino ad immergersi completamente in un lussureggiante bosco che sorgeva ai limiti della campagna descritta sopra. “Sai già quale strada seguire per raggiungere Sygma?” Chiese Adamo al cavaliere. “Per questo voglio arrivare al castello di lord Corsionne.” Rispose Guisgard. “Egli ha conosciuto mio zio ed è al corrente dell'itinerario che egli seguì per giungere a Sygma.” “E dove si trova il castello?” Domandò Adamo. “Tra Sant'Agata di Gothya e Solpacus.” Fissandolo Guisgard. “Sarà meglio apprestarci, dunque.” Aggiunse sorridendo. Ma proprio in quel momento videro qualcuno giungere dalla parte opposta della strada. Avanzava a cavallo con passo lento, strimpellando una rotta. “Avanza e annunciati, menestrello!” Esclamò Guisgard. “Non sono un menestrello...” replicò l'altro che arrivava “... sono Aust di Lainò.” “Domando a te perdono, dunque.” Mormorò sorridendo il cavaliere. “Siete cavalieri?” Chiese Aust. “Lui solo fra noi.” Rispose Adamo, indicando Guisgard. “Oh, milord...” avvicinandosi Aust “... posso chiedere la grazia di seguirvi? Andrete certo in cerca di straordinarie avventure!” “Puoi seguirci, se vuoi.” Ridendo appena Guisgard. “Ma ti avverto che di avventure certo non ne sentiamo il bisogno. Anzi, preferiamo di gran lunga un cammino breve e tranquillo. Comunque, il mio nome è Guisgard. E questi miei due compagni sono messer Adamo e suo figlio Afiel.” Aust salutò i tre con un sentito inchino, per poi unirsi a loro. Spronarono così i cavalli e ripresero il loro cammino. http://3.bp.blogspot.com/-L4Uw-qu7vC...Y/s1600/13.jpg +++ |
“Vi ringrazio, bravi uomini. Arrivedervi!” ringraziai salutando i due contadini.
Trascinai per un braccio Jack e quando ci fummo allontanati abbastanza esclamai con sarcasmo ed ironia: “Mamma mia, come sono socievoli ed utili le persone di questo borgo!”. Guardai il merlo e lo rimproverai: “Ma cosa vi è saltato in mente prima, Sir Tisin!?!...Se si fossero accorti che eravate voi a parlare, avrebbero messo al rogo me e Sir Jack Frost!...”. Poi, mi rivolsi al mio protettore: “Jack….saresti in grado di far volare me e il mio cavallo oltre il Ponte Sospeso?”. http://i57.tinypic.com/15ck1h5.png |
Osservai le due strade, passando più volte lo sguardo da una all'altra.
"Solpacus..." Dissi, infine "Siamo mercenari... Dobbiamo bere, mangiare.. E non temiamo le strade impervie... La via maestra è per i mercanti e i pellegrini, come ben avete detto... E poi, ci farà bene attraversare borghi e villaggi.. Dobbiamo fare pratica, rendere questo inganno parte di noi! Non possiamo rischiare di tradirci..." Sorrisi "Anche se questo vuol dire che incontreremo presto qualcuno, e devo ancora trovarmi un nome decente... Ci penserò nel tragitto..". Guardai i miei uomini "Questa è la mia decisione, ma se avete considerazioni da fare, vi ascolterò volentieri... Sapete che tengo in gran considerazione le vostre opinioni". |
I cavalieri ascoltavano con attenzione la donna..cercava di redimerci..decisi di controbattere..."Milady se permettete, penso siate in errore..prima di tutto voi avete accettato di unire il Credo Cristiano con i vostri dei e ora vi state rimangiando tutto. Siete certa tutto questo sia dovuto per una punizione divina? Avanti, sappiamo che la maggior parte di questi fatti sono delle stregonerie di Isolde, che opera contro le forze del bene." Guardai i cavalieri che si rivolsero stavolta verso me ammutoliti assieme ad Older.."Io ho visto quella strega, l'ho incontrata mesi fa in una foresta con suo figlio, un cavaliere..si, insomma chiamiamolo cavaliere..ed egli fu allevato da un maestro che profetizzava contro Dio e tutto ciò a lui legato..io stessa ho conosciuto un ragazzo tramutato da Isolde e non so per quale motivo...se vogliamo combattere Isolde, la strega nera, dobbiamo alleare le forze e non instaurare una lotta religiosa pure nelle nostre Terre. Per quanto mi riguarda quindi io non rinnego il nostro Signore, se volete potete farlo Voi tutti con questa donna".
Osservai attentamente quella donna e notai sul braccio aveva un segno distintivo..era un serpente azzurro contornato di rosso, ella mi guardava in modo strano, era alquanto enigmatica. http://i62.tinypic.com/3520o5f.jpg Mi congedai da loro, in fondo io avevo già fatto abbastanza per la gente e avevo perso quasi un amico, inoltre l' idea per come poter catturare la belva era stata la mia e ora arrivava una sconosciuta a professare i suoi strani Credi e pure imporli. Arrivai alla locanda e salii in camera, finalmente ero libera da occhi indiscreti, forse era il caso di sincerarsi delle condizioni di Tyssen e poi mandare una missiva alla sua nobile famiglia affinchè provvedesse a lui..e poi? Non aveva più senso rimanere li..Shalazam mi aveva detto dovevo aiutarle a sconfiggere Isolde e dovevo partire. Tirai fuori dalla sacca il Libro Ancestrale, lo toccai e con coraggio lo aprii e iniziai a sfogliarlo..volevo trovare quel simbolo che la donna aveva sul braccio e osservare di cosa parlasse il libro. |
Altea prese a sfogliare il misterioso ed antico Libro Ancestrale.
Sul tatuaggio di quella donna trovò ben poche notizie, riportate brevemente nel capitolo riguardante i culti pagani. L'anonimo compilatore del libro accennava fugacemente a quegli antichi riti, compiacendosi, alla fine del suddetto capitolo, di come quelle vecchie credenze non avessero ormai quasi più seguaci e fedeli. Così Altea scoprì che il tatuaggio della donna era legato agli antichissimi e rurali culti che un tempo erano diffusi tra i pagani, prima che i monarchi, divenuti Cristiani, cominciassero ad imporre ovunque la Fede di Roma. Molto più interessante e ricco, invece, il capitolo con il quale il libro cominciava. Qui Altea lesse di come il libro mirasse ad essere un potente strumento contro ogni forma di magia nera. E l'occhio della bella avventuriera cadde su una voce in particolare. Quella di strega, che l'anonimo compilatore spiegava molto dettagliatamente con queste parole: “Spesso la parola strega viene usata, sarcasticamente, per indicare una donna dall'animo turbolento, o capace di ogni sotterfugio. Altre volte, invece, essa richiama le vittime condannate al rogo dalla Santa Inquisizione, spesso strappando biasimo o ironia verso le istituzioni Ecclesiastiche, ree di mandare a morte, secondo molti, donne innocenti. Ma in realtà la strega è un essere diabolico, dai poteri inimmaginabili. Una creatura sospesa tra questo mondo e quello dei demoni e capace di innumerevoli orrori nei confronti degli uomini. Una strega può imporre qualsiasi tipo di maleficio, colpendo il corpo e mirando all'animo di un essere umano. Essa può mutare un uomo in un animale e viceversa. Oppure legare il ciclo vitale di un individuo con lo scorrere del giorno e della notte, alternando così la matura umana a quella bestiale. Altre volte una strega è persino capace di prendere forme bestiali o possedere con i suoi incantamenti un animale. Tutto ciò per perseguitare e affliggere gli uomini.” http://www.beneventogiornale.com/janare/streghe1.jpg |
“Piccola...” disse ridendo Jack ad Eilonwy “... certamente che posso! Per me è uno scherzo da ragazzi farti attraversare in volo quel ponte!” E fece una capriola all'indietro.
“Non vorrei guastare il vostro entusiasmo, messere, ma non sarei tanto superficiale su questa cosa se fossi in voi.” Intervenne il merlo. “Bazzecole, amico mio!” Continuando a ridere Jack. “Ho sentito prima la gente nella locanda” fece il merlo “e pare che diversi avventurieri e cavalieri abbiano tentato di attraversare quel ponte, senza però riuscirci.” “Io valgo molto più di qualsiasi altro cavaliere del mondo!” Saltellando Jack. |
Citazione:
Ritornammo alla locanda, pagammo il conto e con Dante ci dirigemmo in posto appartato vicino alla campagna. I campi dei contadini erano deserti. “Sii prudente e veloce, non vorrei che la gente del posto ci vedesse fare queste cose. Forza Jacky, facci volare!...” dissi in groppa al mio nero destriero. http://media-cache-ak0.pinimg.com/23...e1401adf95.jpg |
Jack rise, saltellò, fece poi una capriola volante fino a ritrovarsi davanti al cavallo di Eilonwy.
Pronunciò qualche formula magica, per poi gettare della polvere argentata sugli zoccoli di Dante. “Ed ora...” disse poi senza smettere di ridere “... buon volo!” Un attimo dopo, incredibilmente, Eilonwy ed il suo cavallo si alzarono in volo. La ragazza vide così dall'alto i campi dei contadini che diventavano sempre più piccoli. Un freddo vento soffiava su quei luoghi, rendendo l'aria limpida e profumata di terra. Eilonwy sentiva quel chiaro sibilo attraversarle i lunghi capelli scuri, accarezzandole il volto con soffici e freschi aliti dal profumo di monti e campagne. Erano così in alto da poter quasi toccare le bianche e sterminate nuvole che andavano naufragando verso Oriente. Ma ad un tratto qualcosa sembrò afferrare la coda di Dante. Il suo nitrito e poi una forza sovrumana attirò all'indietro il destriero. Allora ad una fortissima velocità Eilonwy ed il suo cavallo cominciarono a precipitare verso il basso. Sembrava un'inesorabile caduta senza fine, fino a quando la ragazza con un tonfo si ritrovò imbrigliata tra i folti rami di un grosso noce. E fra quelle fronde il suo vestito e la sua pelle si erano ricoperti di strappi e graffi. Tutto era accaduto velocemente. E nel guardarsi intorno, imprigionata com'era fra quei rami, Eilonwy non vide più il suo Dante. |
A quelle parole di Clio, i suoi uomini si scambiarono varie occhiate.
“A questo punto” disse Borel “a mio giudizio una strada può valere l'altra, con ciascuna i suoi vantaggi ed i suoi possibili svantaggi. Trovo che il vostro ragionamento sia giusto e condivisibile. Concordo dunque con la vostra scelta.” “Si, anche io credo sia la scelta migliore.” Annuendo Dort. “Meglio attraversare una strada con dei centri abiti in cui sostare e rifornirci, che delle lande desolate.” “Sicuramente.” Fece Ertosis. “Almeno così avrò la possibilità di incontrare qualche bella ragazza!” “Il nostra capitano” intervenne Issan con un sorriso calmo “si dimostra davvero saggia. I miei complimenti.” Con un cenno del capo. “Tu conosci questa Solpacus?” Chiese Porturos a Nestos. “Solpacus è una città famosa per i suoi raffinati e pregiati vini.” Rispose il medico. “E questo la rende pullulante di mercanti e commercianti che giungono da ogni parte del reame. Inoltre tutti i duchi del regno inviano là i propri uomini per avere nelle loro nobili corti quegli ambiti vini.” “Insomma” fece Trastis “sembra una vivace città commerciale. Di sicuro là non troveremo ostilità o pericoli.” “Già, così pare.” Mormorò Borel. Intanto, in un luogo segreto del Palazzo Reale di Afravalone, un'oscura figura osservava le increspature sull'acqua che riempiva un cratere d'argilla. E tra quelle increspature, a poco a poco, presero forma delle immagini. “Quella sciocca ragazza” mormorò qualcuno accanto alla figura “crede di poter guidare quegli uomini fino a Gioia Antiqua, maestro.” “Quegli uomini” disse l'oscura figura “hanno una cieca fiducia in lei... meglio così... la seguiranno all'Inferno senza farsi troppe domande...” “Volete dunque che muoiano subito, maestro?” “No, voglio che arrivino a Gioia Antiqua...” mormorò la figura “... ma non è detto che ci arrivino tutti...” continuando ad osservare Clio ed i suoi uomini attraverso l'acqua di quel cratere “... ma chi fra essi riuscirà a raggiungere Gioia Antiqua, lo farà tra mille sofferenze...” “Volete che sia avvertita Isolde, maestro?” “Non occorre...” mischiando l'acqua la figura, facendo così svanire le immagini nelle increspature “... lei avrà già fiutato l'odore del loro sangue a quest'ora...” aggiunse con tono compiaciuto, mentre i suoi occhi divennero rossi come il fuoco. http://2.bp.blogspot.com/-uayhkgoEev...IVERSE-021.png |
Lessi con attenzione ciò che diceva su quel simbolo, ben poco..ma mi chiedevo come mai chi scrisse il libro si compiacesse quelle forme di paganesimo erano ormai inesistenti, e come mai quella donna ora le riproponeva? Pensai al Mito di Avalon...in fondo non vi era nulla di male ad essere sacerdotesse a buon fine. Sussultai un attimo, mi ero quasi dimenticata pure io lo ero diventata.
L'occhio cadde sul capitolo di introduzione...la stregoneria. Effettivamente ero d'accordo sul fatto molte volte si sono additate donne innocenti come streghe, ma fu la ultima parte che mi colpì. Pensai ad Elvet...se avessi avuto prima quel libro avrei potuto magari salvarlo o farlo ritornare alle normali sembianze...e quindi quel cinghiale cosa poteva essere? Elvet, forse, da quello che un pò sospettavo mutava di giorno in qualcosa di tremendo e di notte tornava alle sue sembianze appunto...ma quel cinghiale?Era un animale che la magia aveva reso una bestia indemoniata o era il caso di Elvet? In quel caso avremmo ucciso un innocente... Pensai dovevo trovare quindi un contro incantesimo che facesse tornare quel cinghiale a ciò che era in origine. Richiusi il libro, avrei continuato il giorno dopo visto la notte non potevo aprirlo, avevo visto proprio un paragrafo sulle mutazioni e come far ritornare una persona alle sue sembianze, almeno non avremmo ucciso un innocente. Riposi il Libro Ancestrale nella sacca che portai con me uscendo di nuovo dalla locanda. Tornai ai padiglioni e vidi la donna parlare attentamente con i cavalieri..possibile essa non si era accorta ero pure io una sacerdotessa dallo smeraldo in fronte? Finsi indifferenza e mi diressi verso il padiglione dove era curato Tyssen e fuori trovai proprio dei medici.."I miei omaggi, sono lady Altea e mi trovavo con milord Tyssen durante l'accaduto, ditemi come sono le sue condizioni". Dentro me mi sentivo terribilmente in colpa ma dovevo scacciare tutto questo. |
"Potevate dirlo subito che era una città famosa per il suo vino, avrebbe facilitato la scelta.." Risi appena "E sia, prenderemo quella direzione..".
Mi voltai a guardare i miei uomini "Non credo che sarà l'idillio che vi aspettate, nessuno vede di buon occhio l'arrivo di una compagnia di ventura.. Quindi, mi raccomando, non abbassate la guardia.." Sorrisi "Ci siamo riposati anche troppo... Avanti, in marcia!". |
“La gamba gli è stata tagliata con successo” disse il medico ad Altea “e si è riuscito così a fermare l'infezione. Ma è stata una brutta ferita e ha perso molto sangue. Ora è senza conoscenza, ma presto dovrebbe riacquistare i sensi.”
Ma ad un tratto si udirono delle voci dall'altra parte dei padiglioni. La sacerdotessa pagana era riuscita a convincere molti cavalieri ad affidarsi agli antichi culti della terra, promettendo loro la sicura riuscita della caccia al cinghiale. Ma era giunto qualcun altro, che pareva essere il bersagli dei presenti. “Avanti, Posteg...” ridendo uno dei cavalieri “... raccontaci qualche altro tuo sogno!” “Si, stupido idiota!” Sbeffeggiando un altro dei cavalieri. “Magari avrai sognato qualche bella fata nuda!” “I miei sogni sono reali!” Replicò Posteg, tra gli insulti generali. |
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