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Restammo in quella posizione a lungo, come in un tacito accordo, come se lui avesse capito che era di quello che avevo bisogno.
"Cos'hai in mente?" |
“Di svelare il mistero della maledizione che da secoli terrorizza Capomazda...” disse Velvot a Gwen.
http://3.bp.blogspot.com/-uBLIMY7dsA...low+-+Depp.jpg |
Sorrisi sempre più curiosa.
"Non mi hai ancora parlato della trama" con un sorriso incuriosito. |
Velvot sorrise a Gwen e cominciò a sfogliare il libro.
“La leggenda narra” disse “che le sofferenze della principessa Gaya, amando non ricambiata l'Arciduca Ardeliano, scaturirono nella terrificante maledizione imposta poi sul duca e su tutti i suoi discendenti... noi allora cercheremo di scoprire la verità, andando in fondo alla misteriosa vicenda... alle origini...” e si fermò alla pagina su cui era raffigurata proprio la principessa Gaya. http://i.huffpost.com/gen/1592697/im...R-large570.jpg |
Ascoltai interessata il racconto.
"Dev'essere stato orribile, se ha portato alla maledizione" mormorai tristemente. Dentro di me sorrisi, se pensavo di essere stata molto fortunata ad avere Velvot, che mi amava quanto lo amavo io. "Sembra molto interessante la tua idea" dissi, pensando che, forse, chissà, magari avremmo scoperto di più anche sulla morte di Anione. |
<< Giorno >> dissi piano a Pepino quando lo vidi arrivare.
<< Sappiamo già dello spettacolo e di cosa parla... E non ci interessa, tanto più che gente come noi non la farebbero entrare. Avete bisogno di qualcosa o siete qui solo per portare le chiacchiere del giorno?>> Era evidente che il malumore dello zio aveva colpito anche me. |
Quando mi rialzai, le gambe non mi tennero e la testa prese a girarmi. Avevo un insopportabile ronzio nelle orecchie e gli occhi che mi lacrimavano. Mi guardai intorno, ma non c'era nessuno che potesse aiutarmi. Cercai invano di rialzarmi e nel farlo mi sentii male. Capii che stavo per svenire ed infatti in pochi istanti persi conoscenza. Non so per quanto tempo restai incosciente, ma quando riaprii gli occhi la testa mi doleva. Mi guardai intorno, ancora confusa...
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Questo uomo era indisponente, avrei voluto gettarlo a mare e dirigere questa catapecchia di imbarcazione..ma non ero un pirata, quindi tolsi dalla mente l' idea di un ammutinamento.
Ma alle sue ultime parole reagii di nuovo "Un' isola? Ma pensavo ci portaste nella terraferma da una altra parte della costa..su un' isola che prospettiva avremmo e come possiamo prendere una nave poi?" La perplessità di prima si faceva più viva e mi rivolsi agli altri.."Sapete qualcosa dell' Isola di Bivar?". |
Tutto era silenzio attorno a noi, tutto era soffuso e leggero in quell'alba nella brughiera.
Eppure io ero tesa come una corda di violino, l'udito affinato per sentire il minimo rumore, cogliere il minimo indizio che poteva provenire da quegli zoccoli che si avvicinavano. Pronta a scattare in un secondo, abilità affinate durante le campagne e le battaglie. Stesa col petto contro il suo, potevo sentire il suo respiro regolare in quel sonno innaturale, potevo sentire il battito del suo cuore, calmo e ignaro. Io restavo immobile, con le braccia cinte introno al suo corpo e il volto coperto dai miei stessi capelli. Intanto scrutavo tra i cespugli, non vista, così da poter scoprire il più possibile. Per un momento voltai lo sguardo verso il volto addormentato di Icarius, e sorrisi piano. Povero ragazzo, probabilmente non avevo il diritto di piombare lì e sconvolgere la sua vita, ma il ducato era nel caos, e anche se non lo sapeva da lui dipendevano molte cose. Eppure ora il mio piano doveva radicalmente cambiare, avevo cercato un erede, un Taddeo che potesse tener testa a Cimas e Rovolin per guidare saggiamente il ducato. Questo però ora mi sembrava impossibile. Ora dovevo solo proteggere il nipote prediletto del mio signore, perché se fossero arrivati a lui degli uomini di Cimas o di Rovolin, sarebbe stata la fine. E come se facessero eco ai miei pensieri, quegli uomini parlarono, e parlarono proprio come mi aspettavo. Erano qui per lui, anche loro. Non li avevo mai visti a corte, quindi magari erano uomini di Cimas, magari voleva trovarlo e usarlo come burattino per legittimare la sua ascesa al trono capomazdese. Sospirai in silenzio, spostando di nuovo lo sguardo sul volto addormentato del ragazzo. Con un gesto leggero gli portai i capelli sul viso, quel viso così pericoloso. No, pericolosi erano i suoi occhi, se anche ci avessero visto in quel momento, ci avrebbero preso per due ragazzi della brughiera. Dovevo capire bene il da farsi, una cosa era certa: se lui non collaborava le cose sarebbero state molto più complicate. Testardo e cocciuto di un Taddeo! Tornai a concentrarmi sui due uomini, voltando lo sguardo su di loro, sempre celata dai miei stessi capelli biondi. http://49.media.tumblr.com/tumblr_lm...8mbmo1_500.gif |
“E' un'idea semplicemente geniale, piccola.” Disse Velvot a Gwen, facendole poi l'occhiolino. “Ora mi divorerò questo libro per saperne il più possibile, mentre i miei compagni sono già al lavoro sui costumi da portare in scena. Anzi, se vuoi nessuno ti vieta di controllare a che punto siano.” Indicando con un cenno del capo il carrozzone, dentro cui i tre compagni del mago si stavano occupando dei costumi.
E Velvot andò a stendersi sotto un albero per leggere il libro. |
"Viva la modestia" esclamai, ridendo.
"Si, vado, poi ti raggiungo" annuii, bussando alla porta del carrozzone. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“In verità” disse Pepino a Dacey “ero qui sperando di essere invitato per il pranzo. Ma va bene anche la cena.” Ridendo.
Poco dopo tornò Charlie. “Sono stato a controllare il carrozzone di quel mago...” disse a sua nipote “... devo dire che è alquanto strano, ma di sicuro valore. Foss'anche per tutte le cianfrusaglie che ha intorno. Dunque come garanzia è ottimo.” Annuì. |
Gaynor aprì gli occhi.
Ci mise qualche istante a rammentare l'accaduto. Ora si trovava su un letto discretamente comodo, in una stanza non troppo grande, quasi tutta di legno. Vi era una piccola finestra da cui penetrava la luce del Sole, ma anche il mormorio delle onde del mare. |
<< Auto invitarsi magari... Deve decidere lo zio, io cucino e basta>>
Notai l'arrivo dello zio e ascoltai con interesse . << Ottimo. Chissà magari ci sono oggetti che potremmo vendere se il carrozzone resterà a noi. Davvero ottimo affare in cambio di un semplice libro. Ah zio, Pepino voleva fermarsi per mangiare con noi>> |
Quando riaprii gli occhi, ricordai tutto quanto era successo. Mi guardai intorno... ero a letto, in una stanza costruita in legno. Da un'apertura potevo vedere il mare, incredibilmente calmo dopo essere stato scenario di guerra. Mi chiesi chi mai mi avesse raccolta dalla strada e portata lì... Mi affacciai alla piccola finestra, cercando di capire dove fossi.
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“Sulla terraferma non ci sarebbe possibilità di fuga.” Disse l'uomo ad Altea. “Ci sono navi e militari ovunque ormai. Sull'isola invece ci sono più probabilità di salvezza.” Guardò la dama. “E' un'isola piccola e poco trafficata. Vi lascerò là e poi ognuno di voi penserà a sé.”
Intanto l'isola apparve finalmente all'orizzonte. http://www.isoladiprocida.it/public/...vivara_02b.jpg |
Magari vi era un qualcosa di vero in ciò che quell' uomo stava dicendo...lo avremmo saputo solo arrivati laggiù.
Non capivo perchè insisteva nel guardarmi...cosa mai pensava o forse aveva carpito, o aveva in mente. Mi voltai per sfuggire al suo sguardo insistente ed antipatico e vedemmo l'isola all' orizzonte.."Sembra siamo arrivati...sembra davvero un posto tranquillo" sospirai ma girando nervosamente la spilla. |
Icarius era steso ancora senza conoscenza sull'erba e Clio stava su di lui, con le orecchie tese e gli occhi pronti a riconoscere ogni movimento intorno a loro.
Tra la vegetazione si udivano i due cavalli avvicinarsi. Poco dopo dai cespugli apparvero, con in sella due cavalieri. Uno era alto, dalla testa piccola ed i capelli cortissimi. L'altro invece era grosso e più basso, dai capelli rossicci e lunghi, con la barba dello stesso colore. “Al diavolo...” disse questi “... ero sicuro di trovarlo qui, quel dannato... merita una lezione e l'avrà. Io sono il solo re della brughiera!” Con rabbia. |
Gwen bussò e dal carrozzone uscì Go.
“Milady, sono lieto di rivedervi.” Disse. “Siete passata per un saluto?” |
"In realtà ero curiosa di vedere i costumi, Velvot mi ha detto che avete iniziato a realizzarli" con un sorriso incuriosito.
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Alla fine arrivarono, e io che speravo se ne andassero.
Li scrutai senza muovermi, e corrucciai lo sguardo. Chi diavolo erano? Di che stavano parlando? Re della brughiera? Quella sì che era bella. Forse Icarius aveva sfidato un signorotto locale e questi non sapeva chi era in realtà? Possibile? Ad ogni modo, per non tradirmi, restai immobile. |
“Magari il loro spettacolo andrà bene e pagheranno il libro.” Disse lo zio a Dacey, per poi guardare Pepino. “Il solito scroccone, eh.”
“E' questo il modo di parlare ad un ospite!” L'ometto. E lo zio rise. “Beh...” divertito “... per me puoi restare, ma devi chiederlo a Dacey, visto che è lei quella addetta alla cucina.” “Mi sdebiterò.” Annuì Pepino. |
Gaynor raggiunse la finestra e solo in quel momento si accorse che tutta la stanza intorno a lei sussultava.
Non erano capogiri. Davvero tutto si muoveva, sebbene in modo lieve. E guardando dalla finestra comprese tutto. Era su un vascello in mezzo al mare. |
<<. E allora restate. Vado in cucina a vedere che coda preparare a questo illustre ospite>> dissi ironica salendo al piano di sopra.
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“Molto tranquillo.” Disse l'uomo ridendo. “Nessuno ci passa, se non raramente.” Fissando ancora Altea.
“E come lasceremo quest'isola dopo?” Chiese uno dei passeggeri. “Fatti vostri.” Sbottò l'uomo. “Mi avete pagato per fuggire da Baias. Il resto non mi interessa. Per quanto mi riguarda potete andare tutti in malora dopo.” L'isola era ormai vicinissima. |
Affacciandomi alla finestra, capii di essere in mezzo al mare. Il sangue mi si gelò nelle vene, temetti che Johnata mi avesse trovata e rapita. Chiusi gli occhi immaginando l'orrore di ciò che avrebbe potuto farmi, lo sapevo capace di qualsiasi bestialità. Mi diressi verso la porta e la trovai aperta... forse dopotutto non ero prigioniera di quel verme... uscii dalla stanza e cominciai a camminare mantenendomi alle pareti di legno a causa del rollìo dell'imbarcazione.
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Le sue parole mi mettevano sempre più nervosismo...davvero l' idea dell' ammutinamento era perfetta solo per buttarlo ai pesci.
"Appunto, lo avevo detto io...come saremmo poi vissuti o chi ci avrebbe prelevato". Non erano tanto i contrabbandieri o pirati, ma più che altro sapevo dovevo nascondermi dalla Marina Ducale.."Magari sarà pure una isola disabitata visto che è troppo tranquilla vero? E dovremmo pure vedere come sopravvivere" ma non ci pensai, non avrei mollato proprio ora, ma pensavo alla altra gente. Improvvisamente il mio occhio cadde su un giovane, mi guardava e sorrideva..quel sorriso era confortante e sicuro. Lo fissai a mia volta, forse era colui che aveva i soldi per pagare. Aveva le sembianze angeliche, biondo e riccio e dagli occhi azzurri penetranti e che si confondevano col mare, la pelle leggermente abbronzata ma non troppo e poi quel viso pulito e sincero...ricambiai lo sguardo e il sorriso maliziosamente, forse era la cosa più bella di questa situazione. http://i66.tinypic.com/1q1pjb.jpg |
Icarius era sempre svenuto e Clio continuamente all'erta.
Erano però ai piedi dell'albero, con poca vegetazione intorno per poter sperare di restare celati. Ed infatti i due uomini a cavallo alla fine li videro. E naturalmente si avvicinarono. “Che mi prenda un accidente...” disse stupito l'uomo grosso e dai capelli rossicci “... e voi chi diavolo siete?” Fissando Clio. Non avevano infatti visto il volto di Icarius coperto dai capelli biondi di lei. http://www.rockhard.de/uploads/pics/...own_003_01.jpg |
Sperai ancora per un momento che cambiassero direzione, ma i passi erano chiari: si stavano avvicinando.
Ecco, ci mancava solo quello.. Restai tranquilla, apparentemente, e immobile. Dopotutto ero solo una ragazza appartata nella brughiera, di che avrei dovuto aver paura. Di mio padre forse. No, momento.. una ragazza normale avrebbe paura di due uomini armati.. Giusto, come non le invidiavo. Alla fine ci videro, e si rivolsero a me. Lui era ancora celato dai miei capelli, e io mi voltai verso di loro senza scoprirlo. Dopotutto se era proprio Icarius che cercavano, e non Guisgard, dovevano conoscere bene il suo viso, e celare gli occhi del Taddeide non sarebbe bastato. Così li guardai con un'espressione appannata. "E a voi che importa?" dissi, con voce impastata, come se mi fossi appena svegliata, con anche un lieve sbadiglio a condire tutta la scena. Intanto studiavo le loro armi. |
Go fece entrare Gwen nel carrozzone, dove lui, Runka e Nyccio erano alle prese con la realizzazione dei costumi per lo spettacolo.
“Oh, milady...” disse Runka nel vedere la ragazza “... mi fa piacere vedere come non riuscite a stare lontana dal nostro carrozzone... sono lieta di rivedervi ancora.” |
Gaynor uscì dalla cabina e si ritrovò in un lungo corridoio.
Lo percorse fino a raggiungere una scaletta che dava presumibilmente sul ponte, da dove giungevano diverse voci. |
I due uomini a cavallo fissarono Clio e colui che stava sotto di lei, ben coperto dai suoi capelli sul viso.
“Questo non è posto per voi.” Disse l'uomo dai capelli rossi e leonini. “Dovete andarvene da qui. Adesso.” “Già, andatevene subito.” Fece l'altro che gli stava accanto. “A meno che” ridendo l'uomo dai capelli rossi “tu non voglia conoscere un vero uomo... sei fatta bene, sai?” Guardando il corpetto del biondo militare. |
Dacey salì al piano superiore e un attimo dopo la porta della bottega si aprì.
“Oh, salute a voi, sir.” Disse Pepino vedendo colui che era appena entrato. “Che sorpresa vedervi qui in città.” Ed Ehiss sorrise, per poi salutare. |
Uscita dalla cabina, sentii delle voci provenire dal ponte, così salii tramite una scaletta, per vedere finalmente chi mi aveva portata lì.
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La barca finalmente arrivò sulla spiaggia dell'isola di Bivaros.
L'uomo scese in acqua e spinse l'imbarcazione fin sulla sabbia bagnata. “Eccoci arrivati...” disse ai passeggeri “... su, scendete, maledizione...” sbuffando. Prese poi i soldi e ripartì, lasciandoli soli su quell'isola. “Bell'affare...” fece il ragazzo dai capelli biondi notato da Altea “... ora ci resterà attendere che qualche nave passi per portarci via.” “Accendiamo un fuoco per attirare l'attenzione di qualche nave?” Chiese un altro dei passeggeri. “Si, buona idea...” annuì il biondo “... raccogliamo un po' di legna, forza...” |
Gaynor arrivò sul ponte e vide diversi uomini, tutti sforniti di una qualche divisa riconoscibile, impegnati nelle normali manovre di bordo.
Nessuno però di quelli si accorse di lei, presi com'erano dalle proprie mansioni. |
Esibii un sorriso forzato a quelle parole di Runka, poi mi sedetti accanto a Go.
"Allora, come procedono i preparativi?" con un sorriso incuriosito. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Oh, bene...” disse Go a Gwen “... la maggior parte dei costumi è ultimata e mancano ormai solo pochi ritocchi. Dopotutto non ne occorrono molti di abiti. Sicuramente per stasera tutto sarà pronto.” Sorridendo. “Ma ditemi... come sarà recitare in una corte? Noi qui siamo abituati alle piazze o al massimo a qualche teatro di terz'ordine...”
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"Vi assicuro che avere il Palazzo Ducale come scenario farà il suo effetto" facendo l'occhiolino a Go "Sono certa che lo spettacolo avrà ancor più successo" sorridendo.
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A quelle parole di Gwen, Go si tranquillizzò.
“Su, Go...” disse Runka “... rimettiti al lavoro, non abbiamo tutto il giorno. Chiacchiererai più tardi.” E il lavoro dei tre continuò. |
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