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Mi avvicinai a lui, in quella penombra vaga e sognante, quasi facessi fatica a stargli lontana, anche per un istante.
Lo sfiorai piano, mentre lo osservavo preparare quel letto con così tanta cura. Anche in quel momento mi appariva bellissimo. Poi quelle parole, che non compresi appieno. Tuttavia ubbidii docilmente, salendo su quel letto morbido, intriso del suo profumo. Era tutto così strano, non sapevo nemmeno come dovevo sedermi, il cuore accelerava a quella strana sensazione di eccitante ignoto che mi aspettava. Prima però che potessi sedermi, lui mi si avvicinò, massaggiandomi le spalle. Portai la testa all'indietro, guardandolo negli occhi al contrario. Era ancora bellissimo, lo sarebbe stato da qualunque angolazione possibile. Poi mi voltai verso di lui e lo cinsi con le braccia sui suoi fianchi. Il letto era sicuramente importane: mi aveva portato lì, mi aveva detto di sedermi. Ero sempre più eccitata e curiosa da quel gioco sconosciuto. Così, quasi senza accorgermene, tenendolo per un momento con una presa di lotta, mi lasciai andare e lo portai con me, affondando su quel letto soffice. Ora i nostri corpi nudi erano così vicini, e potevo sentire il suo cuore battere contro il mio. Allora lo baciai di nuovo, mentre le mie mani percorrevano appassionate tutto il suo corpo. |
Gaynor si dimostrava non solo bella, ma anche determinata.
“Ha un bel caratterino...” disse sbuffando Gozz “... ma anche il resto non è niente male...” guardandola “... insomma non vuole aiutare la legge, eh? Beh, visto non c'è verso credo sia meglio andare... peccato, poteva entrare liberamente sul set grazie a noi...” |
Non accadde niente.
O almeno credevo. Non vidi nulla, ma sentii un forte odore. Poi, svenni. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel messaggio durò poco.
Un attimo dopo Clio cinse con le braccia i fianchi di Icarius ed i due si ritrovarono stesi su quel letto, l'uno contro l'altra. Si baciavano e si toccavano reciprocamente. E più si baciavano, più le loro mani percorrevano quei corpi nudi in tutte le loro forme. Era un gioco sempre più forte, più profondo, più eccitante. Icarius baciava la bella musa e con le mani stringeva i suoi seni. Poi una delle sue mani prese a scendere, in una lunga e sensuale carezza, fino a raggiungere le sue gambe. E tra le cosce di lei, quelle dita la toccarono dove la ragazza era più calda, più sensibile, più indifesa. Una meravigliosa carezza che in un attimo fece impazzire la regina, che sconvolta da tanto piacere non riusciva a fare altro che gemere. Gemere forte. |
Gwen pian piano aprì gli occhi.
Ci mise qualche istante per realizzare dove fosse. Si trattava di una bella camera da letto, arredata non con con sfarzo, ma con gusto e stile. Una grande finestra illuminava l'ambiente, con una tendina rossa abbassata affinchè il Sole non fosse troppo forte. Un attimo dopo si accorse di essere nuda sotto le coperte ed una elegante vestaglia di seta era piegata su una sedia accanto a lei. Si accorse allora di un dipinto sulla parete. Raffigurava una scena mitologica: il ratto di Proserpina. http://1.bp.blogspot.com/-sqWQW-F7xl...proserpina.jpg |
Quei baci, infuocati, passionali, voraci.
Quelle carezze, così vogliose, avide, appassionate. I nostri respiri che si fondevano l'un l'altro mentre i corpi si sfioravano, ancora e ancora in un nuovo gioco senza fine, che aveva ripreso a sconvolgermi. Se il mio corpo credeva di aver avuto un attimo di tregua, si sbagliava di grosso. Quel fuoco era lì, pronto a divorarmi, reso ancora più inteso e potente da quell'attesa che si protraeva ancora e sembrava volesse non finire mai. Ma quella tortura era comunque meravigliosa. Amavo ogni istante di quell'attesa, ogni momento racchiuso in quella strana bolla in cui ci eravamo rintanati. Amavo quello sguardo appassionato che mi divorava e faceva sentire viva e bellissima. Amavo quella creatura meravigliosa che mi aveva sconvolto la vita. Amavo quelle carezze.. quelle carezze che mi sconvolgevano che... Che... Che.. D'un tratto anche formulare una frase nella mia testa divenne impossibile. Un fuoco nuovo, intenso, caldo, mi attraversò. Un fuoco fatto di un piacere che non conoscevo. Un piacere capace di ottenebrare ogni pensiero, catalizzare ogni sensazione, custodire ogni fremito. Spalancai gli occhi, incredula, trovando i suoi vicinissimi ai mei, e mi aggrappai forse fin troppo forte al suo collo, quasi fossi incapace di reggermi, anche se ero sdraiata. Allora piano, ancora sconvolta da tutto quello, mentre i miei occhi piano cambiavano espressione, mi abbandonai. Mi abbandonai completamente, lasciando che la testa cadesse all'indietro, lasciando che il quel piacere attraversasse tutto il mio corpo, incapace di trattenere i gemiti che tutto quello mi provocava. Erano gemiti forti, intensi, incontrollati. Avevo completamente perso il controllo del mio corpo, ed era la cosa più bella che avessi mai provato prima. |
Clio era come folle.
Folle di desiderio, di piacere, di godimento. Folle per quell'estasi senza fine, che la riempiva e la svuotava, stravolgendola. La mano di Icarius non si fermava e lei doveva tenersi ferma alle lenzuola, con le gambe piegate contro il petto di lui, che la guardava mentre godeva. E più lei gemeva, più lui non si fermava. Fino a quando, vinto dalla bellezza di quegli occhi chiari, di quella pelle bianca e quelle labbra rosse di passione, si chinò e raggiunse i suoi seni turgidi. E cominciò a baciarli, a succhiarli, ad assaporarli, senza però smettere di giocare fra le gambe di lei con quelle dita che muoveva e faceva vibrare come nessun altro. |
Non capivo più niente, non riuscivo a pensare, a respirare.
Tutto era concentrato in quel piacere così intenso, che a stento riuscivo a sopportare. Quando i miei occhi incrociavano i suoi, ogni cosa mi sembrava più intensa, più eccitante. Stavo bruciando, letteralmente bruciando, in quella meravigliosa tortura delle sue mani abili e implacabili. Poi si chinò su di me, intrappolando di nuovo i miei seni con le sue labbra, giocandoci, assaporandoli, baciandoli, senza smettere di farmi fremere con le sue mani. Allora davvero non capii più niente. La testa cadde all'indietro, incapace di reggere, mentre tutto il mio corpo era in sua balia, e lui ci giocava, lo baciava, adorava e faceva vibrare come nessuno mai aveva fatto, e nessuno mai avrebbe più fatto. Lui era l'unico padrone di quel corpo ormai, e io non desideravo altro che essere sua, completamente, totalmente, finché la mia esistenza non diventasse un tutt'uno con la sua. |
Alla fine non ci fu più controllo, più resistenza, più nulla.
Le labbra di Icarius lasciarono quei seni e raggiunsero la bocca di Clio. Si baciarono, a lungo, persi sulle loro lingue ardenti, infuocate. E finalmente la prese. Il giovane pittore fece sua la bellissima regina. Allora tutto quel piacere, quella febbrile attesa, quella meravigliosa tortura, tutto ciò che era stato trovò sollievo, sfogo, godimento. La forte regina spaziale, l'eroina di mille anni luce, la musa delle distanze siderali, abituata a cavalcare il cosmo, a lottare contro forze galattiche, a domare ribellioni e proclamare giustizia su sistemi planetari e ammassi di galassie sconosciute, era ora in balia di quell'uomo, di quel comune terrestre, di quell'essere umano. Fra le sue braccia, contro il suo petto, Clio era persa. Persa nell'ardore, nella forza e nella passione di quel giovane e semisconosciuto pittore. Sotto la foga del suo corpo, tra i cigolio folle del letto, non poteva non godere, non gemere, non impazzire. Stava scoprendo l'Amore ed il sesso, la felicità, il piacere e la vita stessa. I loro corpi nudi erano sudati, tesi, caldi ed insaziabili. Era una danza primordiale, una lotta corpo a corpo ed istintiva. Mai poteva credere, prima di quel momento, che un uomo avesse tanta forza, tanto slancio. Per poterla domare, dominare, renderla preda, sottomessa, quasi intimorita, ma soprattutto donna. E si amarono. Si amarono per ore, in una stanza ormai ardente della loro passione. http://www.stile.it/wp-content/uploa...8900_SMALL.jpg |
Quando mi lasciò, per un istante, un breve istante credetti di poter ricominciare a pensare.
Mentre il suo viso si avvicinava al mio, mi chiesi se la fine non fosse vicina. Perché dove ancora potevo spingermi? Dove poteva ancora condurci quel gioco così intenso e appassionato? Ma quello non era che l'inizio, in realtà. Lo capii, lo percepii quando le sue labbra raggiunsero le mie, una volta ancora. Ormai quei baci erano parte integrante del mio essere. Ma poi tutto cambiò, il suo sguardo, il tocco delle sue mani. Allora capii, capii che sarei stata sua, irrimediabilmente, e il cuore accelerò, se possibile, ancora di più. Ogni cosa che avevo provato quel giorno, ogni emozione, ogni sensazione, sembravano focalizzate a quel momento, a quello sguardo di lui che si avvicinava sempre di più. Come se l'attesa fosse sublimata da quell'intenso momento di piacere. Tutto questo pregustavo nei suoi occhi. Ed infine mi fece sua, con impeto, passione incontrollata, e infinito Amore. Restai sorpresa dal dolore prima, e sconvolta, conquistata e sedotta dal piacere poi. Quel piacere così intenso, travolgente, reso ancor più forte dall'unione dei nostri cuori a quella danza primordiale e impetuosa. Quel piacere che sembrava arrivare a far gemere persino la mia anima. Quel piacere che cancellava ogni altra cosa, ogni fenomeno nell'universo. Niente, niente era paragonabile a quel momento, a quel gioco eccitante e appagante, a quel contatto di corpi che si rincorrevano, prendevano, trovavano, amavano. Niente. O almeno così credetti finché non fu così intenso, travolgente, caldo da apparire insopportabile.. una felicità troppo grande, un piacere troppo intenso. Finchè quel fuoco non si rivelò in realtà esplosivo, che detonò in me, sfinendomi e soddisfandomi completamente, mentre il mondo intorno a me spariva. Allora strinsi forte la mano di Icarius e mi abbandonai a quel mare di fuoco, incapace di trattenere le grida che, liberatorie, seguivano quell'esplosione di piacere. |
Le grida di Clio, grida di piacere folle e liberatorio, sancirono il culmine di quell'infinito gioco.
Le grida di lei, forti, prolungate, tanto che Icarius la baciò. La baciò con impeto, proprio per impedirle di urlare ancora, visto non erano soli in quel casale di campagna. Alla fine, sudati, stremati ed appagati si accasciarono tra le lenzuola, con lei sul petto di lui. E poteva sentirne il respiro rotto ed il cuore che batteva forte. “Ti amo...” disse lui in un sussurro, per poi baciarla dolcemente e restando ad accarezzarle le braccia e la schiena con le dita. |
Quel bacio.
Quel bacio che soffocò le grida che ormai non riuscivo a controllare. Quel bacio che mi smosse il cuore, l'anima, e mi riportò alla realtà. Come se quel piacere fosse stato la porta per un altro mondo. Ero stremata, distrutta, appagata. Mi lasciai andare, rifugiandomi tra le sue braccia. Ancora non riuscivo a parlare, a respirare normalmente. Poi quelle parole, che riempirono il mio cuore di felicità. "Anch'io ti amo.." sussurrai, rispondendo al suo bacio. Allora mi abbandonai a quell'abbraccio, nell'istante di felicità più pura che avessi mai provato. |
Si baciarono, stavolta dolcemente, per poi cadere addormentati l'una sull'altro.
Solo verso il primo pomeriggio Icarius riaprì gli occhi, restando così a guardare Clio dormire. E restò a lungo, fino a quando qualcuno non bussò alla loro porta, svegliando la regina addormentata. |
Altea corse via, come detto dallo scienziato e si ritrovò fuori dalla villa.
Ora aveva una missione. Un compito. Uno scopo. Ad un tratto si accorse di qualcosa. Un biglietto che aveva in tasca. Probabilmente era stato Alvis a nasconderlo lì. |
Ero sola nella sterminata brughiera e certamente non era la situazione migliore. Feci un profondo respiro, forse avevano riparato l'auto ed erano tornati al castello, così feci dietro front e tornai al castello e sta volta più determinata che mai a ferire pur di difendermi.
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" Il tuo segreto è al sicuro con me" facendo di finta sigillarmi le labbra con le dita.
" Guarda là!" indicando un cancello poco lontano. " Questa si che è una casa..." osservando con un po' di invidia la villa. " E sembra ci sia pure gente, potremmo chiedere a loro. Magari sanno dov'è andato il vecchietto." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Quella strana sensazione, quel sonno indotto, a poco a poco svanì, facendomi svegliare.
Appena aprii gli occhi, saltai subito e sollevai il busto, guardandomi freneticamente attorno. Era una stanza non molto grande, ma arredata con gusto. E non era la mia. C'era una grande finestra, coperta da una tendina rossa che attiva la luminosità del Sole. Come se non bastasse, c'era un quadro; un quadro che, se i miei studi non erano stati del tutto vani, doveva rappresentare il ratto di Proserpina, il mito di Ade e Persefone. Rimasi qualche istante a leggerlo, osservarlo, pensando che fosse uno dei miti che mi aveva di più affascinato, poi notai una vestaglia elegante di seta accanto a me su una sedia e mi accorsi con sgomento di essere nuda sotto le coperte. Perfetto... Sembrava che, chiunque fosse stato, avesse adoperato una certa accortezza, riguardo la stanza, la tenda abbassata. Forse troppa... pensai, ricordandomi del mio corpo nudo sotto le coperte. Non vedevo nemmeno i miei vestiti in giro. Allungai allora la mano verso la sedia, presi la vestaglia e la indossai, guardandomi ancora attorno. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c832feac21.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi trovavo sola in quella campagna, guardandomi attorno dubbiosa, pensierosa ma non spaventata.
Non capivo perché Alvis e lo scienziato furono arrestati..certo..perché stavano indagando forse su qualcosa che si voleva celare? O vi era altro? Mi strinsi nel cappotto rosso..erano venuti fin qua, rischiando, e ora erano nei guai..mentre colui che li aveva chiamati dove si trovava..e come trovarlo. Misi le mani nelle tasche e mi accorsi vi era un biglietto, non vi era quando indossai il cappotto e poi ricordai quando uscii dalla Orchidea Blu ed Alvis mi stringeva..forse lo aveva messo lui e segretamente. Lo aprii avidamente per leggerne il contenuto. |
Il sonno, quieto e leggero messaggero d'oblio, mi cullò in quel torpore appagato, in cui mi crogiolai mentre ogni fibra del mio essere era pervasa da un'intensa felicità, da una quiete nuova, che non conoscevo.
L'abbraccio di Icarius era caldo e rassicurante, potevo sentire il battito del suo cuore, che si acquietava come il mio, quasi si stessero accordando per battere all'unisono. E poi, vinta da quel senso di appagamento infinito, mi addormentai. La calda luce solare inondava la stanza, riflettendosi sugli specchi, che la disperdevano intorno a me. Aprii gli occhi e tutto mi apparve familiare, sopratutto quella figura vestita di bianco che se ne stava alla finestra, come non riuscisse a distogliere lo sguardo da ciò che stava guardando. Restai lì, con un sorriso sereno, osservando quella scena. Ma poi, incapace di stargli lontana, mi alzai, indossando una leggera vestaglia, e mi avvicinai, giungendo alle sue spalle, per poi abbracciarlo dolcemente. "Buongiorno, Amore.." mormorai, baciando lievemente la sua schiena. Lui voltò la testa verso di me, cercando le mie labbra in un bacio dolce, per poi sorridere "Buongiorno a te..". Allora si spostò appena, facendomi scivolare davanti a lui e abbracciarmi a sua volta mentre, insieme, guardavamo il panorama. "È bellissimo, non è vero?" dissi io, portando la testa all'indietro per intercettare il suo sguardo. Avevo visto quel panorama per migliaia di anni, il suo sguardo mentre lo guardava era infinite volte più prezioso per me. Lui annuì, rapito. Era così bello, sembrava uno di quegli eroi di cui narravano gli umani, la bianca tunica, i capelli che gli incorniciavano il viso perfetto in ogni lineamento, gli occhi azzurri che brillavano in quella calda luce di un perenne tramonto. Sarei rimasta a guardarlo per ore. "Ti porterò laggiù, se vorrai.." indicando il Grande Lago d'Oro "Ti mostrerò ogni angolo di Solaria, Icarius, quanto basta per tenerti con me fino alla fine dei tempi.." sussurrai. Lui allora sorrise, e mi baciò. Un bacio dolce, tenero, mentre le sue braccia mi accarezzavano e le mie mani cercavano il suo volto. Un bacio che era la promessa di una felicità infinita, di un Amore al di là del tempo e dello spazio. Quando poi si staccò da me e aprii gli occhi, era cambiato. Il sui sguardo tenero, titubante, era diventato ora deciso e appassionato. Le sue carezze leggere e delicate ora delineavano il mio corpo con movimenti inarrestabili, come a voler sottolineare che ero sua, e sua soltanto. Il suo bacio divenne vorace, avido, passionale. Quella dualità in lui mi conquistava, mi seduceva, mi appassionava. Per quanto fossero diverse, amavo con tutta me stessa quelle due parti di lui. Ormai non sarei riuscita a concepire l'uno senza l'altro. E io stessa cambiavo con lui, quando mi guardava in quel modo così deciso, così sicuro e appassionato. Non ero più la regina, la guerriera, ero unicamente una donna, ed ero unicamente sua. Sua, così mi faceva sentire mentre mi prendeva in braccio per portarmi di nuovo nel mio letto dorato. Lì non c'erano decisioni da prendere, guerre da combattere, nemici da sconfiggere. Lì potevo solo lasciarmi andare e abbandonarmi alla sua volontà appassionata, alla sua foga sfrenata, al suo ardore indomito, al suo Amore incontrollato. Lì ero sua, e nient'altro. Lì mi dominava, mi prendeva, mi sconvolgeva, mi amava. Ed ogni altra cosa al mondo mi appariva insignificante in confronto a quell'Amore. Quel rumore mi svegliò, e dovetti battere le palpebre un paio di volte per rendermi conto di dove fossi. Per un istante mi venne il dubbio di essere ancora a Solaria, e che tutto quello fosse un bellissimo sogno e nient'altro. Invece Icarius era lì, accanto a me, potevo sentire il battito del suo cuore, il suo respiro, e la prima cosa che vidi furono i suoi occhi azzurri che mi guardavano. "Buongiorno..." mormorai, stringendomi a lui. Poi quel rumore, ancora quel rumore. Allora realizzai che qualcuno stava bussando alla porta. "Mmmm.." mugugnai, accoccolandomi contro di lui "Io non mi alzo.." nascondendo il viso contro il suo petto. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...c8851a3d42.jpg |
Dovetti mordermi la lingua per non rispondere a tono al rozzo complimento di Gozz, persona che decisamente non mi piaceva.
"Ispettore..." gli risposi invece con un sorriso più falso di una banconota da tre taddei "da queste sue parole deduco lei pensi che io desideri frequentare il set di quel film... se è così, le assicuro che sta sbagliando. Mi creda, io sto benissimo nella quiete della mia casa, senza troppi scossoni... Stewart!" Chiamando il maggiordomo "Accompagna i signori alla porta... Ispettore, agente... è stato un piacere..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Nyoko si fece coraggio e fece la strada a ritroso, tornando di nuovo al castello del barone.
L'aria era limpida e divenuta più fredda, con un secco vento che soffiava inquieto sulla selvaggia brughiera. |
“Non immaginavo che qui ci fosse una villa nobiliare...” disse Teos guardando la lussuosa abitazione “... abitata intendo...” rivolto a Dacey “... si, magari forse hanno visto il vecchio... buona idea...” annuendo “... andiamo...”
I due, così, raggiunsero il grande cancello della villa, dove c'erano due in divisa ed armati a fare la guardia. |
Tornai al castello. L'aria era fredda e secca e dovetti stringermi in un abbraccio, sia per darmi forza che calore. Era la cosa giusta da fare? Mi guardavo da per tutto, con il coltellino ancora fermo in mano, non sapevo dove fosse Marios né se stava bene, ma avrei affrontato chiunque pur di finire questa storia.
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Gwen si alzò dal letto ed essendo nuda si coprì con l'elegante vestaglia.
Subito la seta avvolse ed accarezzò la sua pelle e dopo un istante qualcuno bussò alla porta, per poi entrare. Era una donna con un vassoio su cui c'era una tazza di tè caldo e dei biscotti. “Buongiorno...” disse a Gwen “... ben svegliata...” |
Altea si ritrovò sola in mezzo alla campagna, in balia di dubbi e paure.
Ad un tratto un'auto spuntò da una stradina. Era una vettura della polizia. “Non è un posto per camminare da sola...” disse il poliziotto fermandosi “... tutto bene? Ha bisogno di aiuto?” |
Mi godetti la sensazione della vestaglia serica e leggermente fresca data dalla preziosa seta in cui era stata confezionata.
Di sicuro non ero prigioniera, almeno non credevo. Insomma, avevo una bella vestaglia, ero in una bella camera, sembrava casa mia, non una prigione. Improvvisamente bussarono. Era una donna. Una donna con... the e biscotti? Ciò avvalorava sempre di più la mia tesi. "Buongiorno..." Risposi, con voce un po' incerta "Mi perdoni, può dirmi dove mi trovo?" chiesi, un po' imbarazzata "La mia testa... Io... Io non ricordo come sono arrivata qui..." portando due dita alla tempia, che pulsava un po'. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ad un tratto spuntò un auto della polizia e misi il biglietto nella tasca, nemmeno il tempo di leggerlo!!
Sfoggiai le mie doti di attrice.."Oh salve, no..stavo passeggiando, sapete trovo questo posto eternamente romantico" sospirando fingendomi una finta oca ma all' erta e guardando dentro l' auto, per vedere se dentro vi erano Alvis e lo scienziato.."Ma ditemi perchè sarebbe pericoloso questo posto? So voi operate per il bene..." sorridendo. |
Icarius sorrise a Clio e la baciò dolcemente.
Poi si alzò ed indossò i pantaloni. Raggiunse la porta ed aprì piano, in modo che l'interno della stanza non fosse visibile. “Hai dipinto per ore...” disse suo zio “... dovevi essere sfinito, visto sei andato a letto... la tua modella? Non l'ho vista andare via...” “Si...” annuì Icarius “... ehm... è andata via ieri notte tardi... forse dormivi... dammi un minuto e scenderò per la colazione...” “Colazione?” Ripetè divertito lo zio. “Per il pranzo vorrai dire!” Ed andò via ridendo. |
Protestai quando si alzò, cercando di trattenerlo, ridendo.
Ma poi dovetti rinunciare, e lasciarlo andare. Lo osservai mentre si vestiva, osservai ogni suo movimento, attentamente. Alla calda luce del giorno mi appariva ancora più bello. Cercai di non fare rumore mentre parlava con lo zio, dall'altra parte della porta. Quando la richiuse dietro di sé e rimanemmo soli, mi crogiolai ancora sotto le coperte, per poi appoggiarmi sui gomiti, e guardarlo sorridendo. Un sorrisetto divertito e malizioso. "Tutti i miei vestiti sono di là..." gli ricordai, con gli occhi nei suoi e un'espressione impertinente. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...fddd0c7b0b.jpg |
Gozz mostrò una smorfia a quelle parole di Gaynor.
Allora con Lione salutarono e si avviarono seguendo Stewart. “Ma se i miei sospetti sono giusti” disse l'ispettore “allora credo ci rivedremo presto.” Rivolto alla giovane donna, per poi andare via. Poco dopo Stewart tornò da Gaynor. “Signora, una donna chiede di voi...” fissandola. |
"Quando vuole, ispettore... è sempre il benvenuto..." risposi sarcasticamente a Gozz.
Dopo un po', Stewart mi annunciò una nuova visita, questa volta di una donna. "Ti ha detto il suo nome o cosa vuole? Ad ogni modo, falla accomodare..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Tornata al castello, Nyoko, trovò il portone d'ingresso socchiuso.
Come se qualcuno l'avesse lasciato aperto per farla entrare. |
" Già... non sembra il posto o forse è proprio per questo che l'hanno costruita qui. Almeno non vengono disturbati"
E infatti i misteriosi abitanti avevano piazzato davanti al cancello due guardie, proprio per tenere lontani occhi indiscreti. " Buongiorno" esordii con fare bonario verso i due. " Scusate il disturbo ma ci chiedevamo se per caso sapeste dov'è andato il vecchio signore che abita qui vicino. Lo stiamo cercando e a casa non c'è... è importante " Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Tornata al castello, trovai il castello socchiuso, come se attendessero il mio ritorno. Guardai tutto il castello, interrogandomi su cosa avrei trovato al suo interno. Strinsi la mano al pomello e piano lo spinsi, il coltellino sempre in mano, e il fiato affannoso. Il cuore batteva forte, lo sentivo pulsarmi nelle vene, così aprì la porta e guardai al suo interno.
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La donna posò il vassoio sul letto e sorrise a Gwen.
“E' giunta qui nel cuore della notte...” disse “... è stato il signore a portarla qui... questa villa è sua...” |
Il poliziotto era solo in auto e sorrise ad Altea.
“Beh, sarà anche romantico, ma un luogo simile può sempre veder sbucare fuori il lupo cattivo...” disse ridendo “... comunque alcuni colleghi hanno appena arrestato due terroristi e magari in giro ce ne potrebbero essere altri... vuole un passaggio?” |
Presi la tazza col the caldo e mi sedetti sul letto.
Poi, a quelle parole, guardai subito la donna. Il signore? Nel cuore della notte? Doveva esserci uno sbaglio. Era mattina e due motociclisti mi avevano addormentata e rapita, cosa stava succedendo? "Portarmi qui? Ma perché? Non ricordo niente..." Mormorai, avvilita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Mi avete scambiato per Cappuccetto Rosso" ridendo "Sarà per il cappotto rosso".
Alle sue parole rimasi sbigottita, però dovevo trovare un posto dove dormire e dovevo leggere quel biglietto..e saperne di più e salii "Si..grazie, portatemi in città...due terroristi? Ovvero? E dove potrebbero essere questi altri terroristi, ditemi un pò..sapete queste cose mi spaventano ma pure mettono curiosità" incrociando le gambe, lasciando la gamba scoperta..avrebbe confessato. |
“Già, è vero...” disse Icarius sorridendo a Clio “... beh, magari penserà che sia un abito usato per le modelle... per dipingerle in scene mitologiche e pastorali...” facendole l'occhiolino “... comunque andrò a recuperarlo...” indossando la camicia.
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Stewart annuì a Gaynor e fece poi accomodare la donna.
Era di aspetto comune, con occhiali ed espressione vispa. “Buongiorno e perdoni il disturbo, miss Gaynor...” disse entrando “... tutta la città parla di lei, dopo, diciamo, quel bacio alla presentazione del film... ecco, io mi chiamo Hister e sono presidentessa del Comitato Etico cittadino... stiamo raccogliendo firme contro quel film... intendo Skorpio... vede, in esse sono riportati aspetti e scene particolari che noi crediamo possano in modo negativo influenzare la comunità... abbiamo così iniziato una campagna di protesta e forse lei può esserne la testimonial...” |
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