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"Diciamo di sì" affermai.
Poi, la sirena. "Che succede?" esclamai, scattando subito in piedi e guardando nel corridoio, preoccupata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Anche Elv apparve sorpreso.
"Non lo so..." disse a Gwen. Insieme allora uscirono nel corridoio. La sirena elettronica sibilava ovunque in modo ossessivo. C'era agitazione fra gli infermieri e gli inservienti. "Deve essersi bloccata la sirena..." fece Greiz "... chiamo i tecnici..." in quel frastuono assordante. |
Scomparve, lasciandomi sola con la mia pazzia dilagante.
Forse me l'ero immaginata. Ma poi tutto iniziò a suonare, sempre più forte. Che stava succendendo? Possibile che avesse davvero aperto le porte? Per non saper nè leggere nè scrivere, provai ad andare ad aprire la porta. Chi sa mai che quella voce non fosse immaginaria... |
Uscimmo in corridoio, ma nessuno sembrava sapere alcunché, complice l'agitazione comune.
Griez si adoperò subito per chiamare i tecnici e il rumore era sempre più assordante. "Accidenti, è terribile!" esclamai, già avvilita da quella maledetta sirena. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya provò ad aprire la porta, scoprendo cos' che non era chiusa.
Altre pazienti uscirono così dalle loro camere/celle. La sirena continuava a suonare ed il caos regnava sovrano nell'ospedale. In breve tutti i pazienti furono liberi. Alcuni aggredirono i vigilanti, altri gli infermieri ed altri ancora persino i medici. Greiz fu bloccato da due energumeni che gli spezzarono il collo. Elv allora prese Gwen per mano e corsero via, fino all'ufficio del direttore, chiudendosi dentro. Ma scoprirono di non essere soli. Infatti anche il direttore era lì, seduto alla sua scrivania con le mani fra i capelli. |
Il caos.
Puro e totale. Le porte si aprirono e tutti i pazienti uscirono dalle loro stanze, liberi di seminare Laura nell'ospedale. Iniziarono infatti ad aggredire medici, infermieri, devastare l'ospedale, non c'era più traccia di tranquillità qui. Urlai quando a Griez fu spezzato di netto il collo e mi sentii letteralmente afferrare da Elv che mi trascinò via da quella follia. Ci chiudemmo dentro l'ufficio del direttore... E vedemmo che era lì. Sembrava disperato, o comunque qualcosa non andava. "Dottore... Lì fuori è il caos... Le porte di sono aperte, è l'inferno" dissi, agitata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii poggiando il pezzo di cioccolato sul piatto e ribattei.. "Si ha indovinato. Ora tocca a lei stupirmi.. Ci riuscirà?"
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Whianco guardò Altea negli occhi per un lungo istante.
"Stupire una donna è quanto di più difficile ci sia..." disse l'attore "... a Tristano servì un filtro magico, mentre a Bassanio uno scrigno segreto ed a Faust un patto col demonio..." sorrise "... per me invece cosa servirà per stupire lei?" In quel momento tornò il padre di Altea con un uomo. "Altea..." suo padre "... c'è qui l'ispettore Carog, della squadra omicidi." Presentando l'uomo che era con lui. |
A quelle parole di Gwen, dopo un lungo istante di silenzio, il direttore alzò il capo e la guardò.
“E' tutta colpa mia...” disse lui “... solo mia... dovreste denunciarmi subito... e se avessi coraggio dovrei suicidarmi adesso stesso...” |
Mi sentii raggelare.
Stava confessando? Sul serio? Guardai Elv, perché sì, avevo ragione. "C'entra ciò che è andato a fare nei laboratori la scorsa notte?" dissi "E c'entra anche lei nella morte del dottore?" aggiunsi, azzardando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“No, non sono un assassino...” disse turbato il direttore “... sono un medico, un uomo di scienza... credo nella vita, non provoco la morte...” fissando Gwen “... io mi riferivo a ciò che sta succedendo qui... al caos, alla fine di questo ospedale che io invece avrei dovuto dirigere...”
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Beh.
Il dubbio ancora permaneva, ma volevo dargli una chance. "Ha ragione. Questo è innegabilmente colpa sua" affermai, atona "E il minimo che possa fare ora è cercare di sistemare le cose, per rimediare alla sua incuria." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Lei non capisce..." disse il direttore a Gwen "... nessuno può far nulla... nessuno, neanche io!"
"Insomma, cosa diavolo è successo?" Esasperato Elv, mentre la sirena elettronica continuava a suonare in modo assordante. "Non possiamo più controllare quest'ospedale..." il direttore "... nessuno può..." |
Ma perché?!
Cosa stava succedendo?! E quella maledetta sirena che non cessava di suonare! "Avanti, parli!" esclamai, spazientita. Doveva esserci qualcosa che potevamo fare, ma anche quella speranza sarebbe andata persa se non avesse parlato. "Deve dirci cosa ha fatto. Adesso." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Aperta!
La mia porta era aperta, ma non solo, tutte le porte erano aperte. Era difficile descrivere lo spettacolo che si stagliava davanti a me, dei pazzi torturati per anni lasciati ora in libertà. Una manna, insomma. Le scene più raccapiccianti ed assurde. Ma io non ero pazza, io volevo andarmene di lì, e subito. Così, approfittai del casino per andare nello spogliatoio del personale, ricordavo di aver visto infermiere e dottoresse entrare lì vestite normali e uscirne con l'uniforme o il camice. Facendo la matta per l'ultima volta se incontravo qualcuno, spaccai un lucchetto e rubai i vestiti e il camice di non so bene chi. Non potevo certo andarmene in giro conciata in quel modo, mi avrebbero arrestato. Una volta tornata ad indossare abiti normali, lasciai la stanza e poi uscii finalmente dall'Imperion Nohlian. Ero libera. https://i-h1.pinimg.com/564x/63/62/1...a898b49a26.jpg |
“Io...” disse il direttore “... io ho generato un mostro...”
“Un mostro?” Elv. “Si...” annuì il direttore “... io... io ho cercato il modo per migliorare tutto questo... di rendere più umano questo luogo, di aiutare quei poveri disperati... questo ospedale non ha nessuna funzione, nessuno scopo se non quello di annientare coloro che invece dovrebbero essere curati... allora ho lavorato giorno e notte per mettere a punto un modo per salvare tutto questo miserevole mondo di follia e violenza... ho costruito un super calcolatore, un cervello elettronico ultra tecnologico ed in grado di poter resettare tutto questo luogo e gestirlo in modo scientifico e critico... in modo giusto...” “Cosa c'entra questo con il caos che è scoppiato?” Elv a lui. “Il cervello elettronico...” mormorò il direttore “... che ho rinominato Minsk... ha giudicato ingiusto ed inefficace questo ospedale, liberando così tutti i suoi pazienti...” “Ma sono dei criminali!” Elv guardando Gwen. |
Destresya era finalmente fuori.
Fuori da quell'Inferno. Si mischiò alla folla e si allontanò dall'Imperion Nolhian. |
Mi lasciai quel posto alle spalle con la promessa fatta a me stessa di non tornarci più.
Ora dovevo andarmene via, darmi alla macchia. Mi servivano dei documenti falsi e un biglietto di sola andata per uno di quei paesi senza estradizione, sperando ce ne fosse uno decente. Non potevo tornare a casa mia perchè era sotto sequestro, non potevo raggiungere i miei perchè li avrei messi in pericolo. Non avevo soldi con me, se non quello che avevo trovato nel portafoglio della tizia a cui avevo rubato la borsa, non certo un granchè. Ma avevo parecchi fondi che la polizia non aveva trovato al mio arresto, dovevo solo riuscire a prenderli. C'era un solo posto dove potevo andare in un momento del genere. Lasciai il centro per raggiungere la periferia, voltai in una strada, scesi delle scale e bussai ad una porta. Lì c'era un rifugio sicuro, uno di quei posti in cui puoi trovare i migliori criminali della città, un mondo nel mondo, fatto di sottosuolo e oscurità. Il mio mondo. Un locale con annesse delle stanze, dove potevamo per una volta essere liberi. Arrivai davanti al buttafuori e mi feci riconoscere. |
Ascoltai i suoi deliri.
Le sue intenzioni potevano essere giuste, ma l'applicazione era stata un disastro. Un caos infernale. "Se lei ha progettato quel cervello elettronico, di sicuro sarà quali sono i suoi punti deboli e saprà disattivarlo. Deve farlo" incisiva, fissandolo seria. "Ho visto due pazienti spezzare di entro il collo ad un nostro infermiere davanti ai miei occhi. È stato orribile. E se lei vuole rendere giustizia a questa persona, deve agire. Ora." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il buttafuori, un energumeno dai tratti scimmieschi, guardò senza espressione Destresya, per poi farla entrare.
La ragazza così entrò in quella bettola, arrivando davanti a un tavolo circondato dal fumo e dall'odore di nicotina, dove giocavano alcuni uomini a Poker. “Ehi, bellezza...” disse uno di quelli a Destresya “... ti credevo in gabbia, in quel manicomio... com'è che sei qui? Ti hanno rimessa in libertà? Certo, perchè da lì nessuno riesce ad evadere.” Era Raspion, uno dei boss locali. https://blogdesuperheroes.es/wp-cont...leria/5573.jpg |
“Non c'è modo per fermarlo...” disse il direttore a Gwen “... è stato costruito per ignorare ogni interferenza esterna... è un sistema di difesa praticamente impenetrabile...”
“Togliamoci ogni alimentazione, così si spegnerà.” Elv. “Impossibile...” rispose il direttore “... è alimentato da una batteria al plutonio con un durata di circa mille anni...” |
Sospirai avvilita.
"Praticamente non abbiamo scampo!" esasperata. "Cosa possiamo fare? Il tempo stringe e lì fuori è sempre più il delirio, non possiamo temporeggiare ancora, o sarà la fine..." ad Elv, guardandolo speranzosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, direi, come prima cosa, di vedere questo calcolatore elettronico..." disse Elv a Gwen "... sono curioso di scoprire se è davvero così potente... senza conoscerne le caratteristiche non abbiamo modo di studiare un rimedio, no?"
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Mi diressi subito al bancone ed ordinai qualcosa di forte.
Quanto mi mancava un bel boccale di birra, un bicchiere di vino o qualunque liquore avessero in casa. C'era Raspion, e gli sorrisi ridacchiando. "Già, mai fidarsi degli avvocati, diceva che l'infermità mentale era una buona idea, ma quel posto era davvero indecente!" scuotendo la testa disgustata. "Come ho fatto a uscire, oh lo leggerete domani sui giornali, deve esserci stato un guasto all'allarme, sono fuggiti tutti! Solo che io non sono matta, e ne approfitterò per andarmene in pensione da qualche parte!" ridacchiando. |
"Sì, è la cosa migliore" annuii.
"Ci porti a vedere quell'aggeggio" con tono autoritario al direttore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Raspion rise.
“Una città di matti allora diventerà questa.” Disse ridendo lui. “Ma infondo lo siamo un po' tutti.” Fissando Destresya. “Beh, come sei messa? Hai denaro? Un luogo in cui stare?” |
Il direttore annuì a Gwen e con Elv scesero tutti nei sotterranei.
Ormai erano quasi tutti andati via. I pazienti fuggiti, gli inservienti e gli infermieri scappati per la paura. Scesi nei sotterranei, Gwen, Elv ed il direttore si ritrovarono davanti ad una porta di ferro. Entrarono e videro un grosso computer con macchinari e strumentazioni tecnologicamente avanzati. “Benvenuto-signore.” Disse il calcolatore al direttore. |
C'era ben poca gente in giro, ovviamente tutti i pazienti ne avevano approfittato per tornare alla libertà e il personale era scappato per la paura.
Giustamente, dicevo io. Per coloro che potevano farlo, diversamente da Griez, dovevano mettersi in salvo. Scendemmo nei sotterranei e il direttore ci presentò un grande computer con tanti macchinari collegati. "Com'è strutturata questa macchina?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Signore.” Disse il computer. “Chi-sono-queste-persone?”
“La dottoressa Gwen ed il dottor Elv.” Fece il direttore. “I-dottori-sanno-che la-normale-procedura-richiede-che si-rivolgano-direttamente-a-me?” Il computer. “Ora immagino lo sappiano...” mormorò il direttore. |
"Sì è vero..!" ridendo a quel commento sulla città di matti.
"Ho la mia assicurazione in caso di emergenza..." con un sorrisetto "Voglio andarmene di qui finchè la polizia è tutta presa a rincorrere i matti scappati da quell'inferno! Nel frattempo chiederò una stanza qui, non ci resterò molto, dopotutto... vorrei avvertire i miei ma temo di metterli in pericolo se dovessero risalire a loro!" con un sorriso amaro. "Ad ogni modo, domani sarà sulla bocca di tutti, e vedremo come andrà!" scolando il bicchiere. "Ora scusatemi ma devo andare ad organizzare il tutto!" e mi diressi verso l'oste, chiedendogli una stanza e un computer in prestito. |
Il proprietario della bettola assegnò una stanza a Destresya, dove trovò un vecchio pc ma ancora funzionante.
Dalla finestra si sentiva il chiasso che proveniva dalla strada. |
Una volta sola, mi feci un bel bagno ristoratore e andai al computer, sistemando le cose per la mia partenza.
L'indomani sarei andata alla mia cassetta di sicurezza, nella quale avrei trovato i miei documenti falsi e i soldi irrintracciabili. Con quelli avrei comprato il biglietto per una località esotica e... addio mondo! Nella strada del ritorno avevo fatto una piccola deviazione, acquistando ciò che mi sarebbe servito per la fuga. Vale a dire qualche vestito, in modo da potermi sbarazzare di quelli rubati, qualche prodotto di bellezza (che male non fa) e una tinta scura, con cui avrei modificato il mio aspetto in modo da assomigliare alla foto che c'era sul documento falso. Andai in bagno, mi tinsi i capelli, li spuntai un po', indossai la camicia da notte che avevo comprato e finalmente me ne andai a letto. https://avatars.mds.yandex.net/get-p...9e7b72c31/orig |
Dopo essersi preparata e camuffata, Destresya andò a letto per riposare.
Non fu un sonno tranquillo il suo. L'essere stata rinchiusa in quell'ospedale faceva si che i fantasmi dell'Imperion Nolhian, ossia e demoni a follia, della disperazione e della sofferenza, continuassero a tormentarla. Si svegliò alcune ore dopo, avvolta da un cupo silenzio. |
Ah, pure dotato di una certa insolenza.
Guarda che dovevamo anche litigare con una macchina in un momento simile... "Bene" dissi, rivolta all'aggeggio "Ciò che è successo ha causato, e causerà molte vittime. Alcune persone sono già morte in questo ospedale per colpa delle persone che hai liberato" aggiunsi, con tono serio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Rimasi sorpresa nel vedere mio padre ed un ispettore, speravo Whianco davvero non fosse un assassino.
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"Il-mio-scopo-dottoressa-è-solo-quello-di-gestire-i-pazienti-di-questa-struttura." Disse il calcolatore a Gwen. "Secondo-profonde-e-rigorose-analisi-da-me-effettuate-tutti-i-pazienti-di-questa-struttura-sono-tutti-clinicamente-guariti."
"Ma questo da i numeri!" Esclamò Elv. "Io-mi-sono-occupato-dei-suoi-pazienti-signore." Il calcolatore al direttore. "Ora-lei-mantenga-il-suo-impegno." |
Una volta sveglia, mi preparai ed uscii dalla mia camera.
Era il momento di organizzare la fuga. Indossai un paio di occhiarli e un cappello, uscii dalla bettola e mi diressi alla banca dove avevo la cassetta di sicurezza che conteneva tutto il necessario. Dovevo stare attenta, molto attenta! |
Whianco guardò l'ispettore.
"Vorrei farle alcune domande..." disse Carog all'attore. "Qui?" Whianco. "Mentre sono ospite di questi signori?" Indicando Altea e suo padre. "Oh, ma sarà solo una chiacchierata informale." Ridacchiando il poliziotto. "Una cosa senza pretese, fra amici." Divertito. "Beh, non penso dipotermi rifiutare immagino..." mormorò l'attore "... prego, ispettore." "Non vorrei essere scortese..." fissandolo Carog "... nè ovviamente indiscreto... però devo chiederle come mai è stato in cura presso uno psichiatra? Parlo del dottor Incap... che è stato assassinato da un suo paziente..." |
Destresya raggiunse la banca e potè accedere alla sua cassetta privata.
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"Cosa?!" esclamai "La gente mi moriva sotto gli occhi!"
Poi guardai il dottore. "Cosa comprendeva il suo impegno?" chiesi, fissandolo. Ora la situazione iniziava sicuramente a complicarsi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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