Strizzai gli occhi ed arricciai il naso, divertita da quel dolore tenero e dolce, piacevole, mentre mordeva le mie labbra e le assaporava in un modo che mi faceva andare fuori di testa.
"Beh, abbiamo tutta la notte libera da passare qui..." mormorai divertita.

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"Giusto..." disse Elv baciando Gwen con la stessa foga che ci metteva lei "... però a me non piace perdere tempo..." divertito, giocando con la lingua di lei.

Ricambiava con la stessa foga il mio impeto.
Sorrisi appena alle sue parole e a quel punto aprii lo sportello posteriore della jeep.
"Hai ragione, è inutile perdere tempo" mormorai, con tono ovvio, guardando i suoi occhi neri, che adesso erano luminosi come stelle oscure e proibite.

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Era buio, umido e tutto intorno a loro era silenzioso, piatto, proprio come le acque della laguna.
Elv sorrise nel vedere Gwen che apriva lo sportello della Jeep.
Un attimo dopo però udirono dei fruscii.
Elv scattò subito.
"Ehi..." disse verso il buio, prendendo il suo fucile "... chi è là?" Puntando l'arma contro l'oscurità.

Ricambiai il sorriso.
Ma improvvisamente, sentimmo un fruscio e subito Elv puntò il fucile.
Già, per quei minuti interminabili avevo dimenticato il motivo per cui eravamo qui stasera, ma adesso dovevamo trovare indizi, prove.
A quel punto, aguzzai la vista e cercai di capire chi o cosa aveva provocato quel fruscio.

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Un lungo silenzio, poi di nuovo quel fruscio.
"Ripeto..." disse Elv imbracciando il fucile e mirando verso quel rumore "... chi c'è là? Sono armato!"
Allora lui e Gwen sentirono uno strano verso, basso ed indistinto, ma prolungato ed inquietante.

Silenzio.
Poi il fruscio.
La voce di Elv riverberò ancora nella laguna e stavolta in risposta udimmo un lungo verso, strano ed inquietante.
Guardai infatti Elv, con sguardo inquieto.
"Cosa... Cosa poteva essere? Che animale potrebbe fare un verso simile?" chiesi piano, spaventata.

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"Non lo so..." disse Elv a Gwen restando col fucile puntato verso il buio "... sali nella Jeep... presto, Gwen..." lui fissando l'oscurità.

Guardai lo sportello, poi Elv ed ancora lo sportello.
"Elv, stai attento" gli dissi, toccandogli il braccio.
Poi salii in macchina e rimasi a guardarlo, ad ascoltare, sperando non gli capitasse nulla.

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Dopo le parole di Gwen si udì un'altra volta quel verso.
"Aspetta qui..." disse Elv alla ragazza, facendo dei passi in quel buio, sempre col fucile puntato nell'oscurità.
Allora i 2 videro qualcosa, una sagoma scura.
Elv con uno scatto entrò nella Jeep ed accese i fanali, illuminando il buio davanti a loro ed inquadrando una misteriosa figura.
Camminava su 2 gambe ed aveva la sagoma di un essere umano, ma era alta più di 2 metri.
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Elv avanzò appena nel buio, il fucile sempre puntato davanti a sè.
Improvvisamente, vedemmo qualcosa muoversi nel buio e lui con uno scatto salì in macchina accanto a me, accendendo i fanali dell'auto.
Sgranai gli occhi vedendo una sagoma quasi del tutto umana alta più di due metri.
"Cosa accidenti è quella cosa?!" mormorai terrorizzata.
Va bene un animale.
Va bene una persona.
Ma cosa dicevamo, quando avevamo davanti un misto di entrambi?

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Durò un attimo.
La luce dei fanali della Jeep sembrò se non spaventare almeno infastidire quella misteriosa figura, che velocissima si mosse fino a raggiungere la laguna ed a svanire nelle sue acque.
"Accidenti, è fuggito..." Elv scendendo dalla Jeep e guardando la laguna "... non so... forse qualcuno che si diverte a passeggiare da queste parti in cerca di vittime..." a Gwen.

La figura sfuggì, spaventata dalle luci e sparì alla nostra vista.
"Qualcuno? Era alto più di due metri! Cosa accidenti poteva essere?! Nessuno è alto più di due metri!" spaventata.

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Gli sorrisi, divertita da quel suo atteggiamento così sui generis ma che sapeva catturare la mia attenzione.
"Accidenti, Madama Avventura è un'amante esigente, signor Sì.." divertita "Ma immagino che sappia ben ripagare chi lascia tutto per lei!" facendogli l'occhiolino.
"Sono sempre più curiosa di scoprire la storia del bizzarro eroe a noleggio!" posando una mano sul fianco con aria di sfida, ma col sorriso divertito.

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Lo osservai perplessa.. "In che senso ti ricordo una persona?". Se mi avesse risposto in modo indifferente e sgarbato lo avrei sistemato per le feste appena usciti dal locale.

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"Magari era una giocatore di basket." Disse tra il sarcastico ed il serio Elv a Gwen.
I 2 guardarono ancora la laguna, dove la misteriosa figura era sparita, ma non videro più nulla.
Intanto, alla Scogliera degli Oleandri, Destresya era con Mister Si.
"È una storia come tante..." lui fumando "... molti infatti lasciano le città ed il modo civile per fuggire su qualche isola sperduta, decidendo di vivere solo d'avventura... ma anche gli eroi devono pur mangiare, no?" Ridendo di gusto.
Nello stesso istante, al Malvarosa, Altea era ancora con Sette.
"Si..." annuì questi "... mi ricordi una donna... incontrata tanto tempo fa... quando ero un ragazzino..." fissandola.

"Davvero?" incuriosita "Non me lo avevi detto prima.. Mi farebbe piacere sapere chi sia questa donna".

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Alzai gli occhi in su.
Che questioni...
Intanto, la laguna era tornata nuovamente silenziosa, immobile, dopo che la figura era scomparsa.
"Beh, credo che ora la prova che qui ci sia qualcosa di strano ce l'abbiamo, il problema è che non è una prova da poter sottoporre a Goz..." sospirai "Già quello pensa che una persona possa sbranare delle altre persone, ci mancherebbe solo questo..." scuotendo la testa.
Dovevamo raccogliere più indizi, elementi, tutto il materiale possibile per allontanare definitivamente i suoi sospetti da Elv e gli scienziati, e naturalmente assicurare a me credibilità, visto che a quanto pareva anch'io ero sulla sua lista nera.

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Lo guardai divertita.
"Una storia come tante?" Guardandolo negli occhi "che peccato e io che pensavo avessenuba storia interessante da raccontarmi!" Con aria enigmatica.
"Allora ho una domanda che mi ha spinto fin qui..." avvicinandomi a lui, fissandolo negli occhi "Cosa fa esattamente un eroe a noleggio?" Con uno sguardo penetrante e un'espressione di sfida divertita.

"Beh, era la mia professoressa..." disse Sette con un vago sorriso "... credo che per molti ragazzini la prima cotta sia proprio per la propria professoressa... e tu le somigli molto, in modo sorprendente direi... se non sapessi che fossero passati diversi anni, beh, crederei quasi che tu fossi davvero lei... o magari, chissà, il suo fantasma..." fissando Altea negli occhi.
Intanto, alla laguna, la misteriosa figura era scomparsa.
"Con molta probabilità" Elv a Gwen "potrebbe trattarsi di un indigeno... magari che vive qui da solo... addirittura potrebbe aver conservato le antiche abitudini dei suoi antenati e quindi praticare ancora il cannibalismo... ciò spiegherebbe l'aggressione a quei poveri turisti..."
Nello stesso istante, alla Scogliera degli Oleandri, Destresya sembrava voler sfidare quell'originale personaggio chiedendogli della sua storia.
"Un eroe a noleggio..." lui fumando "... si, possiamo dire che fa tutto ciò che altri non fanno, o meglio... che non possono. Qualunque situazione, faccenda o altro, nulla è impossibile o quasi per un eroe. Ovviamente, essendo a noleggio, i suoi servigi vanno pagati. E più è difficile il compito, più alto è il prezzo." Sorridendole.

"Così è anche peggio..." commentai, quasi in un lamento, scuotendo la testa.
Avrei preferito il pensiero di un animale feroce che sbranava la gente e amen, invece no, uno strano essere umano, o forse un indigeno cannibale e noi eravamo qui, nel bel mezzo della laguna.
Decisamente uno scenario romantico, non c'erano dubbi.

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"Credo sia meglio tornare a Corsales" disse Elv a Gwen "per raccontare tutto al capitano Goz. Bisogna dare subito la caccia a quell'indigeno prima che aggredisca altre persone."
Una coltre di aria rarefatta, densa ed umida ora era scesa sulla selvaggia laguna, rendendo il suo aspetto primordiale e misterioso.
L'acqua era piatta e liscia ed i salici che pendevano su di essa parevano incantati, come usciti da un romanzo d'avventura.

"Sei sicuro che sia il caso di andare adesso? Dopotutto non abbiamo granché prove dalla nostra e ho il terrore che quell'idiota possa metterci nei guai..." sospirando.

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"Restare qui comunque non è prudente." Disse Elv a Gwen. "Quell'uomo potrebbe tornare ed aggredirci col favore del buio. Non voglio correre rischi e poi ho la responsabilità di proteggerti." Fissandola.

"Non dicevo di restare qui, ma di aspettare a parlare con Goz" specificai.
Poi lo guardai, sollevando un sopracciglio con un vago sorriso beffardo, ma in realtà divertito.
"La responsabilità di proteggermi?" ripetei "E chi te l'avrebbe affidata, questa responsabilità?"

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Lui sorrise e si avvicinò a Gwen.
"Io proteggo sempre le mie clienti..." disse vicino al suo volto "... non lo sai?" Con tono divertito, ma anche con l'aria di chi si sente il maschio dominante, sicuro del suo fascino virile.

Il suo viso si avvicinò al mio, facendomi sentire di nuovo inebriata dal suo buonissimo profumo.
"Ah quindi adesso sono ufficialmente una tua cliente?" chiesi, sempre con quel tono mezzo beffardo, osservando i suoi occhi neri.

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"Già..." disse lui vicinissimo ormai al viso di Gwen "... e sto anche pensando di farti pagare il mio onorario, sai?" Con un leggero sorriso impertinente.

Si fece ancora più vicino, sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra.
"Ah devo pure pagare?" chiesi, fingendo un tono indignato e sollevando un sopracciglio, ma in realtà mi divertiva questa nostra complicità e questo modo di fare reciproco.

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"Esatto..." disse Elv divertito e con fare malizioso "... ma sono un gentiluomo e quindi ti lascerò decidere come pagarmi per l'onorario..." facendo l'occhiolino a Gwen.

"Ah, ecco" commentai "E se ad esempio io non volessi?" con aria impertinente e petulante "Dopotutto, non ho richiesto io i tuoi servigi, ma lo scienziato" con sorriso di sufficienza e un tono fintamente beffardo.

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Lo ascoltavo divertita.
Sembrava un uomo molto pieno di sè, oltre che borioso.
Ma le persone normali non mi erano mai piaciute!

Decisamente!
"Accidenti, sembra una vita molto movimentata, di quelle in cui non ci si annoia mai, dico bene?" fissandolo intensamente con un sorrisetto divertito.

Elv rise di gusto.
"Allora vorrà dire che sarei costretto a riportarti a casa tua" disse a Gwen "invece che condurti nella mia in attesa di sviluppi su questa storia." Con tono impertinente.
Intanto, alla Scogliera degli Oleandri, Destresya era ancora con lo scansonato Mister Si.
"In effetti non mi posso lamentare..." lui a lei, finendo la sua sigaretta "... ora mi chiedo... come mai è giunta qui, a casa mia?" Fissandola.

Sorrisi a quelle parole.
Bella domanda, che cosa ci facevo lì?

Potevo inventare una storia, ma decisi che forse la verità era più interessante.
"Beh, sono da poco arrivata sull'isola e ho visto il suo cartello... mi ha molto incuriosito! Poi la moglie del locandiere mi ha parlato della Scogliera degli Oleandri e mi sembrava un posto intrigante da visitare, e così cogliere l'occasione per conoscere l'eroe a noleggio!" sorrisi.
"Cosa dice, è un buon motivo?" fissandolo.

Sollevai le sopracciglia sbattendo appena le palpebre, a quelle parole.
"Quindi, hai intenzione davvero di portarmi a casa tua solo dietro pagamento da parte mia?" commentai "Oltre a sembrare un ricatto, tesoro, suona terribilmente male per te, sembra che tu debba fare altro per arrotondare e guadagnare qualche extra..." aggiunsi, con malizioso sarcasmo.

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"Beh, sarebbe stato meglio se lei avesse avuto qualche incarico per me" disse lui a Destresya "così da poter guadagnare qualche soldo, visto sono diverse settimane che non si vede il becco di un quattrino qui..." fiissandola.
Ad un tratto da fuori si sentì un camioncino arrivare.
Intanto, alla laguna, Gwen ed Elv decidevano il da farsi.
"Beh, sono una guida, no?" Guardandola malizioso. "Magari dietro compenso potrei... farti scoprire le bellezze di questa isola..." sfiorandole la ciocca rossa che pendeva sul suo viso.

Sorrisi divertita, mentre lui sfiorava una ciocca rossa sfuggita all'acconciatura.
"Allora, forse, noi si potrebbe discutere circa il compenso in una sede più adatta, invece che qui in macchina. No?" commentai, sollevando un sopracciglio.

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"Perfettamente d'accordo." Disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen. "Direi allora di andare via, magari passando per casa mia dove potremo mangiare qualcosa di decente e discutere... di quel compenso." Con tono malizioso.
La Jeep partì e lasciarono la misteriosa laguna e ciò che nascondeva, arrivando a casa di Elv.

Sorrisi appena a quelle parole.
"Mi disapiace averla delusa, Signor Sì, non le farò perdere altro tempo allora!" con un leggero inchino a modi saluto.
Effettivamente che mi ero messa in testa?

Andare così a casa della gente solo perchè mi ispirava un cartello visto in strada.
Mi avvicinai all'uscita proprio quando un furgoncino si avvicinava.

Sorrisi ancora di più e alla fine scossi la testa, divertita, mentre ci incamminavamo, fino ad arrivare a casa sua.
Mi piaceva sempre di più questo nostro rapporto, fatto di malizia, ma anche divertimento, fatto del continuo punzecchiarsi ed era quasi tenero, complice ed intimo.

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