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Dalla finestra, vidi che a cantare era effettivamente una donna. La sua voce squillante aveva uno strano e piacevole accento, molto musicale, una voce così particolare come non ne avevo mai sentite prima.
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Gwen e Zoren tornarono nella loro camera, mentre fuori era ancora notte fonda.
“Eh, che tipo buffo...” disse divertito il mago “... non credo avesse tutte le rotelle a posto. Anzi, forse non ne aveva nessuna.” Sorridendo. “Però mi chiedo se sia stato lui a fare quei rumori in cantina...” |
"Ci ho pensato anche io..." con aria pensierosa "Ma sarebbe strano, in quanto lui è arrivato dopo; magari è stato qualcun'altro e anche lui come noi ha voluto controllare. Potrebbe essere" con un'alzata di spalle.
Poi mi coricai, stendendomi su un fianco e poggiandomi sul gomito, mentre guardavo Zoren con un sorriso. "Dai, vieni..." tendendo un braccio verso di lui, impaziente di rifugiarmi fra le sue braccia e accoccolarmi sul suo petto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, entriamo in chiesa.” Disse Ehiss a Dacey.
Ed entrarono. Poco dopo alcune candele furono accese e pian piano cominciò ad arrivare gente. Provenivano tutti dalla strada, uomini, donne, bambini e vecchi. La navata si riempì e finalmente apparve un monaco incappucciato per celebrare la messa. Fu una cerimonia solenne e durò poco meno di un'ora. Terminò ed un nuovo rintocco della campana echeggiò dalla chiesa. Allora, finita la messa, tutti i presenti andarono via, scomparendo nella strada, proprio da dove erano giunti. Infine nella navata restarono solo il cavaliere e la zingara. Ma prima di restare soli, Ehiss chiese ad una donna dove poter alloggiare per la notte e quella gli indicò una locanda poco lontana. |
L'atmosfera in quella chiesa era unica, il buio spezzato dalla moltitudine di candele e la gente, soprattutto quella, che rendeva finalmente animato quel luogo meno cupo e desolato.
Fummo tutti presi dalla cerimonia celebrata dal monaco ma non appena la messa terminò la gente si affrettò lungo la navata verso la porta e poi via, rapidi e invisibili come erano arrivati, tornarono a sparire nell'ombra. Doveva essere qualcosa che li spaventava, ecco cosa pensai nel vederli andare via subito. Una donna fece appena a tempo a indicarci un luogo per passare la notte prima di unirsi anche lei al fuggi fuggi generale. "Sarà meglio prendere una camera, a veder come queste persone vanno veloci via sarebbe da pensare che qualcosa nella notte é da temere" |
“Lo terremo sotto chiave fino a quando non si sarà calmato.” Disse Guisgard a Clio. “Non siamo assassini. Ed io sono comunque grato al mio Fakera per ciò che ha fatto per me.” Fissò Affon ed annuì.
E quello andò via, portandosi dietro gli uomini armati. Restarono così solo Guisgard e Clio. E lui prese una bottiglia di vino con due bicchieri. “Dimmi...” riempiendo i bicchieri ed offrendone uno alla ragazza “... siete amanti tu e lui?” |
Passarono alcuni istanti e Tintus, quasi come un'apparizione, arrivò dalla penombra che avvolgeva il corridoio.
“Madama...” disse ad Altea “... mi avete chiamato?” Fissandola. “Non eravate in camera a dormire? Avete forse fatto un brutto sogno? Le vostre gote sono arrossate, come avvampate...” |
Appena chiamato il pittore apparve come uno spirito tanto dovetti fermare un urlo..alle sue domande cercai di mantenere un atteggiamento pacato anche se..qualcosa mi faceva pensare lui sapesse. "Ho vagato un po' per il castello..ero impaurita..sentivo rumori e musica, ecco perché sono arrossata..forse per la tensione" e il sasso era lanciato.."Bene..ci mettiamo al lavoro?" sorridendo.
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Ero rincuorata da quelle parole, almeno non volevano ucciderlo,
E io avrei avuto più tempo per elaborare un piano di fuga. Perché certo non l'avrei lasciato nelle loro mani. Alla fine restammo soli io e Guisgard, e mi offrì del vino. Che io, naturalmente, non rifiutai. Poi alzai gli occhi al cielo a quelle parole. "Iniziate sempre la conversazione con una donna mettendo in dubbio il suo onore?" Scuotendo la testa infastidita. "Il fatto che io non possa spaccarvi il naso non vi da il diritto di farlo!". Sospirai, seccata. "No, naturalmente..." Scossi la testa "Nè lui nè nessun altro, sono una donna oltre che un soldato... Una donna vera, intendo..." Portando il bicchiere alle labbra. |
Gaynor restò a fissare quella donna che cantava nella notte, con la sua voce esotica e melodiosa.
Poi, quasi avesse percepito di essere osservata, smise di cantare e si voltò verso la finestra della regina, accorgendosi di lei. E Gaynor vide il suo volto. Si trattava di una donna dall'aspetto particolarissimo, con lineamenti e tratti quasi fittizi, lunghi capelli neri ed occhi scuri come la notte. Era illuminata dal pallore lunare che la rendeva simile ad una visione. Allora dal buio circostante apparve un felino selvatico, che invece di aggredirla saltò fra le sue braccia. http://www.virtual-history.com/movie...arge/00251.jpg |
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