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Zoren sorrise a Gwen.
Si tolse la camicia e poi si coricò accanto a lei, abbracciandola stretta sotto le coperte. “Si, in effetti hai ragione...” disse “... quel tipo è arrivato dopo di noi ed i suoi abiti non erano per niente sporchi. Se fosse stato lui a scavare nella cantina allora di certo si sarebbe sporcato di terreno...” |
Si tolse la camicia, mi raggiunse a letto e mi abbracciò stretta sotto le coperte, facendomi sciogliere letteralmente ed io non me lo feci ripetere due volte, stringendomi a lui e sentendomi così piccola, ma protetta, fra le sue braccia.
"Già..." mormorai, quasi a bassa voce, mentre lasciavo dei piccoli baci in corrispondenza del cuore, per poggiarvi il capo, mentre con le dita percorrevo su e giù il suo petto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La donna dovette accorgersi di essere spiata, perché interruppe il suo canto e si girò nella mia direzione. Aveva un viso molto particolare, di una bellezza strana, marcata, messa in risalto dalla luce della luna.
D'un tratto, davanti a lei apparve un felino selvatico che, invece di attaccarla, le si accoccolò in grembo. Mi chiesi chi mai potesse essere e, soprattutto, perché quell'animale non l'avesse aggredita. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Si, raggiungiamo la locanda...” disse Ehiss a Dacey.
I due, seguendo le indicazioni avute dalla donna in chiesa, arrivarono alla locanda, che si trovava non distante dal centro cittadino. Si trattava di un semplice ed umile albergo, apparentemente senza alcun cliente. Ma ciò era dovuto alla tarda ora probabilmente. “Salve...” il cavaliere al locandiere che era impegnato a trascinare grossi sacchi nella cucina “... ci occorre una stanza per la notte...” “Forestieri, vero?” Chiese l'uomo. “Vi ho veduti in chiesa. Avete fatto appena in tempo, visto stavo andando a dormire...” guardando poi le scale che davano al primo piano “... mi sono rimaste libere un paio di camere...” “Ci basta una...” fece Ehiss “... siamo sposati...” “Bene, venite...” annuì il locandiere. Li accompagnò sopra e mostrò loro la camera. Andò via ed il cavaliere chiuse la porta a chiave, restando solo con Dacey. “Perdonate se ho preso una sola stanza e ho detto di essere marito e moglie...” lui a lei “... ma non mi piaceva l'idea di lasciarvi sola a dormire... comunque prenderete voi il letto, mentre io dormirò sul pavimento...” |
“Sto preparando la tela ed i colori...” disse Tintus ad Altea “... tra breve sarà l'alba e cominceremo... dipingere con le prime luci del mattino è un momento da sfruttare per un pittore. In camera vostra troverete il costume da indossare per essere ritratta, madama.”
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Annuii.."Siete ispirato dall' Alba e non dal Tramonto" guardandolo negli occhi..ovvio al tramonto lui si faceva sentire con la sua musica..mi chiesi dove fosse ora, che stesse facendo.
Mi congedai ed entrai nella fredda ed angusta stanza, ma tenevo bene la sacca vicino. Mi guardai attorno per cercare il vestito della ninfa. |
Guisgard sorrise e sorseggiò del vino.
“Chiederti” disse a Clio “di essere innamorata è forse come oltraggiare il tup onore di donna? Non ti ho certo definito una sgualdrina...” rise “... sei sempre così sulla difensiva? Immagino dunque lo eri anche da piccola... ti guardo, ti studio... quasi a voler fissare il tuo volto nella mia mente e ricordarmi... ricordarmi di te e della mia infanzia... io, come tutti i Taddei, sono fatalista e credo che il tuo arrivo qui non sia un caso...” finì il suo bicchiere di vino “... comunque non ho dubitato neanche per un istante che tu sia una donna vera...” indugiando più del dovuto su di lei con lo sguardo. |
La misteriosa donna cominciò ad accarezzare il felino, senza però distogliere lo sguardo da Gaynor che la guardava dalla finestra.
Ad un tratto il felino, come accorgendosi di qualcosa, scivolò dalle braccia della donna e fuggì via. Un attimo dopo, dalla penombra generata dalla notte illuminata dalla Luna, emersero delle sagome. Erano grossolane, grottesche, sgraziate. Circondarono la donna e l'alone lunare le illuminò. Gaynor allora vide che si trattava di quelle deformi creature che abitavano l'isola. Esseri dai tratti abnormi, innaturali, bestiali. Circondarono la donna e lei sembrava essere completamente a suo agio. http://40.media.tumblr.com/b78fa9b7f...0tvo1_1280.jpg |
“Chissà chi è quel tipo...” disse Zoren, mentre Gwen era sul suo petto, segnandone delicatamente i muscoli con le dita “... domani lo chiederò alle tre sorelle... penso sia completamente tocco... poverino...”
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Nella camera, steso sul letto, Altea vide il costume da indossare per il dipinto.
Si trattava di una leggera tunica bianca, con lunghi spacchi laterali per mettere in risalto le sue gambe e stretta in vita in modo da disegnare i suoi fianchi. C'erano poi un diadema ad intreccio e bracciali di ottone formati da serpenti avvolti su stessi. Il tutto era completato da due sandali alti con lacci dorati. |
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