Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 25-06-2016 00.00.57

Sorrisi mentre mi stringeva.
"Non te l'hanno insegnato? Can che abbaia non morde... Forse" voltando la testa e cercando i suoi occhi, con un sorrisetto.

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Guisgard 25-06-2016 00.05.28

Il capo annuì a Nyoko ed aprì la porta.
Videro così sulla soglia un uomo vestito di nero, dallo sguardo cupo ed oscuro, l'espressione impenetrabile che li fissava standosene in silenzio.
“Prego...” disse titubante il capo “... desiderate?”
Ma quello continuava a guardarli senza dire nulla.
http://i.telegraph.co.uk/multimedia/...n_1866440c.jpg

Guisgard 25-06-2016 00.08.34

Ozzillon non era solo un uomo dal grande appetito.
In lui era viva e forte una passione verso il gentil sesso e quel sorriso di Gaynor ammorbidì ancor più l'umore dell'ispettore, già abbondantemente addolcito dalla colazione.
“E sia...” disse sbuffando “... ma ricordate che non vi voglio tra i piedi, chiaro? Verrete solo come spettatrice.”
E i tre partirono verso la cattedrale.

Lady Gaynor 25-06-2016 00.13.32

Evidentemente il mio sorriso colse nel segno, visto che Ozzillon acconsentì alla mia richiesta.
"State tranquillo, ispettore... sarò trasparente come un fantasma..."
Il tempo di avvertire nonna e lasciarle la custodia della bottega, che partimmo alla volta della cattedrale.

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Guisgard 25-06-2016 00.16.34

Vivian scelse il luogo in cui mangiare e si sedette ad uno dei suoi tavoli.
La giornata era calda e molti dei clienti avevano scelto di sedersi sotto un ampio bazar, dove musicisti di strada li intrattenevano con le loro note.
Ed uno di questi si avvicinò al tavolo di Vivian, sorridendole.
“Un po' di musica per la bella signorina...” disse quello suonando il suo violino.

“Una serenata?” Ridendo lui. “Potrei anche fartela una di queste sere...” fissandola nei suoi occhi chiari “... altrimenti potrei cavarmela con un mazzo di gigli, no?”

Fu un attimo.
Un frammento di ricordo, una visione accennata, un soffio.
Poi più nulla.
E Vivian tornò con la mente a quel musicista ed al bazar affollato del ristorante.

Guisgard 25-06-2016 00.19.49

“Eh, madama...” disse Ottan alzandosi e spostando con gentilezza la sedia di Dacey “... posso tranquillamente venire a prendervi, ma essendo ahimè squattrinato dubito di poter disporre di una carrozza... magari potremmo utilizzare la vostra?” Ridendo imbarazzato.

Nyoko 25-06-2016 00.20.37

Osservai la porta aprirsi e la sagoma alle sue spalle. Ci apparve un uomo vestito di nero e con lo sguardo cupo. Il modo in cui mi guardò mi fece tremare e indietreggiai un po' , tentando di non entrare nel panico. Chi diavolo era quel uomo?

Guisgard 25-06-2016 00.21.40

“Mi sento più sollevato ora...” disse Theris sorridendo a Gwen “... su, va a prepararti... ammesso tu voglia ancora venire con me in quel certo posto...” facendole l'occhiolino.

Dacey Starklan 25-06-2016 00.22.41

" Un giornalista squattrinato.. Perchè non sono sorpresa?" con una non lieve ironia mentre mi alzavo, " e sia. Posso sapere dove farvi venire a prendere allora?"
Intanto avevamo lasciato il tavolino tornando in strada.

Clio 25-06-2016 00.24.49

Quel vivace bazar metteva allegria, pensavo, guardandomi intorno.
Addirittura dei musicisti intrattenevano gli ospiti.
Quello, più la giornata di sole, più l'idea dell'inaugurazione con il bellissimo abito che avevo immaginato, mi mettevano decisamente di buon umore.
Così sorrisi volentieri al musicista che mi si avvicinò.
Chiusi gli occhi, solo per un attimo, e per un attimo fui catapultata lontano, o forse vicino, in un passato che poteva essere anch'esso vicino o lontano.
Quella voce, quello sguardo.
Solo un istante, solo un momento.
Allora una lieve malinconia attraversò il mio sguardo.
Magari mi starà cercando..
Magari no.
Chinai il capo, respirando piano.
Non so nemmeno il suo nome...
Non sai nemmeno il tuo di nome, guarda un po'.
Quando rialzai lo sguardo, mi ricordai del musicista e gli sorrisi, donandogli una piccola mancia.
Mi guardai intorno, c'erano dei fiori.
Mi piacevano i gigli? Di che colore? Perché?
Perché ogni momento che passava aumentavano le domande e diminuivano le risposte?
Ad ogni modo, non dovevo lasciare che il mio passato mi rattristasse così, in pubblico.
Dovevo cercare di pensare un pezzo alla volta, un respiro alla volta.
Ora dovevo concentrarmi sul pranzo.


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