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Lo guardai sorridendo.
"Eh, povero zio..." ridendo piano "Dovrai inventarti una bella storia...". Lo guardai mentre si vestiva. Ogni bottone che chiudeva nascondeva un po' del suo corpo, eppure io lo vedevo e lo vivevo nella mia mente, ancora e ancora. Alla fine, incapace di stargli lontana, mi alzai, avvolta nel lenzuolo, e mi avvicinai a lui. "E mi lasci qui tutta sola?" con lo sguardo fintamente imbronciato "Poi dovrò rientrare dalla finestra?" divertita. Gli sfiorai piano il viso con la mano, e la mia espressione tornò seria. "Prendi anche il medaglione..." dissi, con un sorriso dolce ma serio "C'è una cosa di cui voglio parlarti... è importante..." mentre il cuore batteva sempre di più. |
“Non abbiamo visto nessuno.” Disse seccato uno dei due guardiani a Dacey.
“Al massimo qualche contadino, ma non ci facciamo molto caso.” L'altro guardiano, sempre con tono sgarbato. Ad un tratto un ometto occhialuto apparve nel cortile della villa. “Preparate l'auto...” rivolto ai due guardiani “... il padrone esce per andare in città...” |
Nyoko spinse la porta ed entrò.
Attraverso il salone che fungeva da ingresso e che dava sulla scala, passando davanti ad una porta semichiusa. Dava ad una saletta in cui si trovava il barone intento a leggere un libro. |
La donna guardò Gwen, per poi avvicinarsi a lei.
“Non fare troppe domande...” fingendo di sistemare il cuscino sul letto “... giocati bene le tue carte e potrai raccontarlo ai tuoi figli...” per poi servirle tè e biscotti. |
Entrai e tutto mi sembrò cadere addosso. Attraversai il salone passando davanti ad una porta semi chiusa, al suo interno vi era il barone che leggeva un libro. Entrai con forza col coltello ancora in mano e lo guardai con rabbia "io non so che intenzioni avete. Non so quali loschi pensieri vagano nella vostra mente, so solo che rivoglio il mio compagno, il professor Marios, e andare via di qui" dissi mostrando il coltellino "non verrà ferito nessuno se ci lasciate andare via entrambi" dissi guardandolo fisso scostando una ciocca nera e ribelle con uno sbuffo della bocca.
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La guardai sospettosa e stranita.
Ora la cosa si faceva molto molto strana. "Senta, lei deve darmi una spiegazione, non può dirmi che sono arrivata qui e basta" le dissi, risoluta "Mi faccia parlare col padrone di questa villa e sistemiamo tutto." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il poliziotto rise e fece salire Altea in auto.
L'avvenenza della donna che subito mostrò le gambe accavallandole, attirò subito l'attenzione di quell'agente. “Erano due...” disse guidando e gettando l'occhio sulle cosce di lei “... forse giunti dall'estero... probabilmente agivano da soli... ma la prudenza non è mai troppa... infatti potrebbero avere un complice...” |
Stewart fece accomodare la donna, che rispondeva al nome di Hister. La sua richiesta aveva dell'assurdo, come se io mi fossi mai mobilitata al loro fianco per chissà quale bigotta e moralista azione.
"Signora Hister, mi sa spiegare come le è venuto in mente di presentarsi a casa mia a chiedermi una cosa tanto stupida quanto essere testimonial di una campagna di protesta contro un film? Credo non mi abbia mai visto fuori alla porta del comitato, quindi mi chiedo con quale criterio abbia scelto me, che ringraziando Dio non mi sognerei mai di scendere in piazza a fare la moralista dei miei stivali... la pregherei dunque di andare via e lasciarmi in pace..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
"Dall' estero? Un complice?" fingendo di essere spaventata e lisciando la gamba.."E' tremendo..per questo dovremmo stare attenti a chi facciamo entrare in città, per fortuna abbiamo voi poliziotti. E questo complice..chi sarebbe..è in giro, se magari ho dei sospetti posso venire a darvi informazioni, ma di cosa si macchierebbero?" leggermente preoccupata stavolta..forse ero io..o colui che aveva mandato il segnale.
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“Aspettami qui...” disse lui a Clio “... si, prenderò tutto...” baciandola piano sulle labbra.
Allora uscì, lasciandola sola. Un attimo dopo la musa stellare sentì qualcuno battere sui vetri della finestra. Era Vale e chiedeva di entrare. |
Gli sorrisi, e lo seguii con lo sguardo mente lasciava la stanza.
Sospirai, anche se stava andando via per poco, sapevo che mi sarebbe pesato quel distacco. Era qualcosa di nuovo che non avevo mai provato per nessuna creatura. Poi qualcosa iniziò a battere dalla finestra. Soffocai una risata nel vedere vale lì che chiedeva di entrare. Povera piccola, l'avevo chiusa fuori. Probabilmente doveva credermi pazza. Allora aprii la finestra e la feci entrare. "Allora, è crollato il mondo nel frattempo?" Gli chiesi, cercando di nascondere la serietà dietro un sorriso scanzonato. |
Hister sorrise di circostanza a Gaynor.
“Lei, come detto, è sulla bocca di tutti qui in città...” disse “... sa, quel bacio... un po' ora tutti la vedono come quella tanto bella ed avvenente da essere stata scelta per pubblicizzare il film... posso anche dirle che molte riviste scandalistiche potrebbero bussare alla sua porta, persino dubbi registi di filmetti per adulti... lei è la donna del giorno... quel film è molto pubblicizzato e lei è indissolubilmente legata alla sua promozione... quindi come vede non siamo delle bigotte moraliste... vogliamo solo fermare la troppa pubblicità per un prodotto che potrebbe fare più danni che altro...” insistendo “... comunque, se vuole, andrò via... magari lei è anche lusingata per aver partecipato a quel momento di discutibile cultura cinematografica...” |
Il barone chiuse il libro e senza scomporsi guardò Nyoko.
“Ragazza mia...” disse accendendosi un sigaro “... non so con quale diritto viene qui e monta tali accuse... potrei denunciarla... non mi sembra lei sia prigioniera e nessuno mi pare abbia tentato di farle del male... il suo amico è andato via per aggiustare l'auto con il mio meccanico... altro non so... anzi, sono un uomo gentile a permetterle di attendere qui... le ripeto, può andarsene se vuole...” |
"Una donna va a teatro, resta coinvolta suo malgrado in quella che è una trovata pubblicitaria per un film, ossia un bacio di cinque secondi, e questo basta a renderla la donna del giorno?" Risposi ad Hister, cominciando ad innervosirmi "Lei, e tutta la sua categoria, siete esattamente quello che io non vorrei mai diventare... e no, non sono affatto lusingata, come dice lei, perché è stato un caso e non un merito che sia capitato a me... e adesso, se vuole scusarmi, avrei da fare..."
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La donna guardò Gwen.
“E' stata venduta come schiava...” disse “... a lui ed ora è sua... mi spiace per la brutalità, ma le cose stanno così...” |
"Il mio amico non era nel posto dove avevamo lasciato l'auto. E mi chiedo..." dissi avvicinandomi ancora un po' "se una persona tanto gentile come lei, può tenere in ostaggio un anziano" dissi quasi ansimando. "State tranquillo che andrò via, ma voglio prima delle valide spiegazioni, la verità. Perché la gente non scompare per magia." dissi stufa di quella situazione tanto insensata e confusa. "Non mi interessa cosa ha fatto quell'uomo per essere incatenato, e non mi interessa neanche che lo liberiate" dissi fissandolo. "Voglio solo sapere la verità, voglio che lo ammettiate. Voglio ritrovare Marios e andare via di qui" dissi con rabbia "perché sarò libera da questo maniero, ma non dalla brughiera che lo circonda, e non ho intenzione di passare il qui il resto dei miei giorni." dissi respirando affannosamente e sudando freddo.
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Il poliziotto guardava continuamente le gambe di Altea e quel suo gesto sensuale.
“Forse qualcuno che ha fatto da base...” disse “... chi può dirlo... fatto sta che abbiamo inflitto loro un gran bel colpo...” sorridendo “... certo che può darci informazioni ed indicazioni... anzi, deve... naturalmente noi la proteggeremo...” facendole l'occhiolino. |
Ma stavamo scherzando?
"Senta, se lei mi sta prendendo in giro le consiglio di smetterla!" esclamai alterata, alzando un po' la voce "Ero in macchina, sono stata fermata da due motociclisti, che mi hanno addormentata e poi mi sono svegliata qui, nessuno mi ha venduta o comprata, anche perché non sono certo un animale da comprare al mercato della domenica!" insistetti. La situazione era veramente preoccupante, adesso. Quando era successo tutto ciò? Perché non ne avevo memoria? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ho cercato di comunicare con te tutta la notte...” disse Vale entrando nella stanza “... beh?” Guardando Clio. “Vedo sei nuda sotto quelle lenzuola... devi dirmi qualcosa forse?”
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"Una base? Ovvero...ha dato loro un posto dove stare? E che colpo avete inflitto a questi due..terroristi?" pensierosa..purtroppo non avevo letto il biglietto, ma avrei subito detto di farmi scendere visto eravamo in città .."Proteggermi? Oh, non corro nessun rischio...ma se ve ne fosse verrò da voi". Era strano visto loro avevano detto non conoscevano il misterioso uomo lo avevano chiamato, in quel biglietto forse vi stava la verità.
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Hister sorrise sarcastica.
“Come vuole...” disse a Gaynor “... beh, non credo ci sia altro da dire...” alzandosi “... magari cambierà idea, chissà... come si dice? Solo gli sciocchi non la cambiano mai, no?” Ridendo. Stewart accompagnò la donna alla porta. Verso il primo pomeriggio arrivò Charlotte e subito il fido maggiordomo la condusse dalla sua padrona. “Oh, Gaynor cara...” entrando lei col suo solito modo di fare “... non sai cosa si dice in città... tutti parlano di te, sai? La donna che ha baciato Skorpio... quella che può raccontare come usa le labbra il fascinoso Guisgard...” gesticolando divertita “... sai cosa? Un mio amico, un giornalista sportivo che a tempo perso gestisce una grande palestra, vorrebbe farti un'intervista... nulla di che, per la sua rivista... infatti sono incuriositi da Guisgard... scoprire se davvero non usa controfigure... se vuoi lo telefoniamo subito, vuoi? Ti va? Anzi, lo telefono subito...” prendendo il telefono col suo solito modo esuberante di agire. |
Guardai Vale, trattenendo una risata, poi mi buttai sul letto e sospirai.
"Mi sono innamorata, Vale.. lo so che non dovrebbe succedere a noi muse ma... la decontaminazione interstellare ha reso il mio corpo praticamente uguale a quello di un terrestre... e..." sospirai di nuovo, con un'espressione che diventava più seria, mentre mi alzavo a sedere. "Ad ogni modo è così, non ho intenzione di discuterne.." con un tono che non ammetteva repliche "Gli chiederò di aiutarmi con la missione.." sospirai ancora "Sempre che non mi prenda per pazza.." mentre il cuore batteva sempre più forte. Cercai di allontanare quell'ansia che un po' mi divorava. Icarius mi amava e avrebbe capito, fine della storia. Ma è un umano... Non volevo pensare a quel dettaglio, non mi importava. Non volevo nemmeno pensare al futuro e a cosa ne sarebbe stato di noi. Volevo lui, più di ogni altra cosa al mondo. Più dell'immortalità della mia specie. Sospirai di nuovo. "Ad ogni modo, che volevi dirmi?" chiesi a Vale "Ieri il medaglione mi ha mostrato Athia..". |
Il barone guardò per un istante Nyoko senza dire nulla.
Poi si alzò. “Vedo ha conosciuto quell'uomo...” disse “... quella bestia... si, una bestia... per questo è incatenato... anzi, cerchi di dimenticare quell'uomo... per il suo bene... e forse è meglio vada via ora... non voglio il suo sangue sulla coscienza...” |
“E' la verità...” disse la donna a Gwen “...ti hanno rapita e portata qui... il padrone di questa casa ti ha avuto come premio... altro non posso dirti... anzi, nell'armadio ci sono alcuni abiti... indossane uno che preso lo incontrerai...”
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"È quindi una bestia?" dissi fissandolo ed indietreggiato un po' ai suoi movimenti. "Avevo intuito si trattasse di qualcuno di cui non fidarsi, ma non temete, andrò via da qui" dissi indietreggiando ancora. "Ma spero che i vostri segreti si fermino qui" dissi poi abbassando l'arma. Guardai il barone con uno sguardo spento e stanco "io non dimentico, perché è la verità per cui scavo tanto nel fango e nelle ceneri" dissi arrivando alla soglia della porta. Dovevo trovare Marios e andare via di qui. Appena uscita dal castello però, stufa di rincorrere la gente, decisi di tornare a casa da sola a piedi, non sarebbe stato diverso da percorrere il deserto a piedi dell'Egitto.
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“Li abbiamo arrestati.” Disse il poliziotto ad Altea. “E credo passeranno un bel po' al fresco.” Ridendo.
Intanto erano giunti in città. |
Alla sua risata mi voltai facendo una faccia di derisione..ovvio li avevano arrestati...il problema era sapere il perchè..ma ora sapevo si trovavano in gattabuia.
"Grazie, scendo qua" e con un gesto felino presi il biglietto e lo lessi..prima di scendere. |
“Ti prenderà per pazza ed andrà via...” disse Vale a Clio “... è un umano... e su questo pianeta c'è una certa tendenza al materialismo... comunque mi sembra di capire che hai scoperto il sesso, che tanto fa impazzire gli umani...” fissandola “... Athia? Ti ho cercato per questo... il tuo medaglione sta pulsando da ore... non l'hai sentito?”
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Per fortuna Hister si arrese e andò via, anche se quel giorno non ero destinata alla quiete. Nel pomeriggio arrivò infatti Charlotte con una richiesta becera, a cui risposi in modo categorico.
"Lascia stare quel telefono, non chiamerai nessuno... eppure ieri sera hai visto con quanta veemenza ho rifiutato un'intervista, come puoi chiedermene una tu ora? E io come potrei mai sapere se Guisgard usa controfigure o no? Ma dai, io un bacio di cinque secondi scarsi ho avuto, ne state facendo tutti un affare di stato... ti prego, almeno tu lasciami in pace..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Cercai di metabolizzare quelle parole.
Dunque, sarei rimasta lì d'ora in poi? Lontana dai miei, che avrebbero perso adesso non una, ma due figlie... Da Elv... Elv! Oh cielo... Mi pietrificai a quel pensiero e i miei occhi divennero lucidi. Non avrei più rivisto il mio bellissimo motociclista dagli occhi neri, che era la mia unica fonte di gioia rimasta... Come un automa mi diressi verso l'armadio e ne trassi un vestito bianco e lungo fino ai pieni. Mi era sembrato il più bello fra quelli, ma in quel momento ero troppo distrutta dal pensiero di perdere Elv per pensare a cosa indossare https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...a7857e4cd0.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Non risposi a Vale.
Che altro poteva dire? Lei era un robot, era programmata per essere razionalità pura, era programmata per proteggermi, per conoscere ogni cosa. Certo non poteva comprendere. Io sapevo quanto fosse vero quanto avevo vissuto, lo sapevo e niente avrebbe potuto togliermi quei momenti e quel legame. Mi rabbuiai appena a quelle parole su Icarius. No, non sarebbe andato via. Sapevo ormai quanto l'Amore potesse essere forte e potente. Avrebbe capito. Lo sapevo. Mi fidavo di lui, lo amavo. Sospirai. "Me lo sta giusto portando adesso il medaglione, così vedremo che cosa è successo.." sospirai "E gli parlerò... tu mi raccomando non parlare in sua presenza finchè non te lo dirò io, chiaro?" lanciando un'occhiata al robottino. |
Charlotte rise, con la sua solita superficialità, per poi digitare il numero.
“Non temere, non avrai noie...” disse a Gaynor “... cosa vuoi farci? Questa città è infondo una culla di moralisti ed un bacio è sempre un bacio... che duri un secondo o tutta la vita... pronto? Biond? Ciao, sono io... Charlotte! Ah, ecco... beh, sono dalla mia amica... Gaynor... come chi? Quella del bacio a Guisgard!” Divertita. “Lei però non sa molto, quasi nulla... come dici? Oh, che tipi voi giornalisti... allora ti aspetto...” dandole l'indirizzo di quella casa. In pratica con la sua solita faccia tosta aveva bellamente ignorato quanto detto dalla sua amica. Spiegò così a Gaynor l'idea del suo amico giornalista, che aveva praticamente l'idea di inventarsi l'intervista, spacciando così per vere notizie che di reale non avevano nulla. “Vedi?” Charlotte. “I giornalisti usano far così... se non hanno notizie poi inventano... a lui basta che tu dia l'autorizzazione, il resto vien da sé.” Annuendo. “A momenti sarà qui...” Trascorsero però ben due ore senza che il giornalista si facesse vedere. Arrivò però la polizia. Anzì, tornò. Gozz e Lione si presentarono alle due donne, informandole che Biond era stato trovato ucciso nella sua auto. “Abbiamo motivo di credere che lei sia in pericolo, signora...” Gozz a Gaynor. |
Il barone, come detto, non trattenne Nyoko e lei uscì di nuovo dal castello, diretta in città.
Percorse un pezzo di strada, ma incredibilmente, dopo un'ora, si ritrovò ancora davanti a quel maniero. Com'era possibile? Aveva girato in tondo? |
Charlotte ignorò del tutto le mie parole e, se non fosse stata la mia migliore amica, l'avrei buttata a calci fuori di casa.
"Hai fatto una sciocchezza, mia cara... lo stai facendo venire a vuoto, perché non lo farò nemmeno entrare... poi te la vedrai tu con lui, sono affari tuoi..." le dissi infuriata. Trascorsero però due ore e, invece del giornalista, alla mia porta bussarono Gozz e Lione, con la notizia che Biond era stato trovato ucciso in auto. "Buon Dio!" Esclamai "E cosa c'entro io? È Charlotte che lo conosce... per quale motivo dovrei essere in pericolo?" Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Altea prima di scendere aprì rapidamente il biglietto e lo lesse:
“Hanno arrestato anche lui... si trova in una delle loro prigioni in città.” |
Gwen comprese la situazione e quanto fosse inutile opporsi, per ora.
Indossò quell'abito e poco dopo la donna venne a prenderla, conducendola al pianterreno di quella che sembrava una grande villa di campagna. Arrivò una vasta sala, con le tende abbassate ed illuminata da poche candele, in un'atmosfera a metà tra l'ambiguo ed il romantico. La donna andò via. Gwen allora, rimasta sola, si accorse di una figura avvolta nella penombra. |
Deglutii..allora lo conoscevano..dovevo fare qualcosa.."Ditemi" guardando il poliziotto "In che prigione si trovano i due delinquenti. .magari vi sarà pure il loro complice" e mi avvicinai al suo viso "Voglio saperne di più per esservi di aiuto..se me li mostri ti darò poi un bacio..il nome del complice?" accarezzandogli il collo..nauseata.
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“Come vuoi...” disse perplessa Vale a Clio.
Poco dopo la porta si aprì ed entrò Icarius, portando l'abito della regina ed il suo medaglione. |
Dopo un po' la donna tornò e mi portò al pianterreno.
Doveva essere una villa di campagna, sembrava la casa in cui vivevamo prima di trasferirci ad Afragolopolis. La sala era molto grande, poco illuminata, se non da poche candele. L'atmosfera era molto strana, ma anche suggestiva e per certi versi romantica. Sobbalzai quasi quando mi accorsi di una figura nella penombra. Così mi avvicinai un po'. "È lei il padrone di questa villa?" chiesi, senza remore o timidezza. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...5a1d8fb92c.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Uscì da quel maniero e presi a percorrere quello che presumevo fosse il sentiero per rientrare in città. Dopo un ora di camminata fra il freddo secco dell'ambiente e la paura accumulata con l'ansia, mi ritrovai di nuovo di fronte a quel maniero. "Ma non è possibile, dissi scalciando infuriata. Ero stanca, affreddolita, spaventata, disorientata. Non sapevo più che cosa fare.
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