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“Veniamo dal centro cittadino e bisogna passare da qui per raggiungere il campo di quei dannati zingari.” Disse uno di quelli ad Altea.
Così, armati e minacciosi ripresero il loro cammino verso il bosco, mentre la tempesta si abbatteva forte su tutti loro. |
L’acqua calda rigenerò ogni fibra del mio essere, sentii le mie membra rilassarsi, rintemprarsi.
Mi ci voleva. Oh se mi ci voleva! Chiusi gli occhi e mi abbandonai a tutto quello. Qualunque cosa stesse succedendo mi piaceva, mi piaceva eccome! Certo se avessi avuto il mio nipotino lì a giocare con me sarebbe stato ancora più divertente. Chissà dov’era il piccolo.. dovevo andare a cercarlo. In quel momento, però, volevo solo gustarmi l’acqua calda e il momento di relax. Mi abbandonai completamente. Quando arrivò il servitore mi ricordai di essere affamata. “Oh grazie!” Con indifferenza, mentre mi alzavo, mi rivestivo con una vestaglia ricamata e andavo a gustarmi l’ottima cena. Si, avrei potuto anituarmici a vivere così! |
Tutti se ne andarono mentre la pioggia cadeva fitta.. "Presto" dissi ad Erminio e la governante "Si deve avvisare il padrone o vi sarà uno sterminio nel campo degli zingari".
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Il vecchio servitore mostrò un inchino a Destresya, le augurò buon pasto ed uscì, lasciandola in vestaglia a gustarsi quel cibo e quel vino.
Era tutto molto buono, con prodotti tipici del posto, solo cucinati e conditi in maniera diversa da come accadeva nel mondo da cui lei proveniva. |
Settimio guardò Altea.
“Forse se lo meritano quei dannati zingari.” Disse. “Sono mesi che gli animali domestici dei contadini vengono sgozzati o rubati. E' ora che quei dannati zingari abbiano ciò meritano.” “E comunque il padrone non è al palazzo stanotte.” La donna. |
Lo guardai, poggiando il capo sulla mano, mentre sghignazzava.
"So che una ragazza dabbene non dovrebbe stare sola con un ragazzo di notte nella stessa stanza, so anche che non dovrebbe farsi guardare come tu mi guardi e forse so anche che probabilmente non dovrebbe farsi baciare come tu mi hai baciata" risposi "Ma tant'è" alzando le spalle con tranquillità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Avete le prove? Voglio parlare col padrone, ditemi dove si trova e andrò da lui" ma mi voltai verso Settimio.
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“Beh, sai tutte queste cose” disse Elv a Gwen “eppure sei qui... a lasciarti guardare come ti guardo io...” fissandola enigmatico.
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“I zingari hanno dei cani e più volte hanno morso o spaventato qualcuno, soprattutto bambini.” Disse Settimio ad Altea. “Dunque è chiaro che la colpa è degli zingari.”
“Il padrone tornerà a Sant'Agata di Ghotya solo domani.” La donna. |
"Perché è una cosa bella e mi piace" risposi, con tono sincero e schietto.
Se tutte quelle regole volevano allontanarmi da una cosa bella, allora non mi interessava seguirle. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Eh sia.." alzando le mani, non si poteva combattere con la ottusità.. "Erminio mi potete almeno dire il nome del padrone? Ora sono la sua cameriera.. E ho ancora questo vestito" con aria adirata.
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“Ed allora...” disse Elv a Gwen “... ti è piaciuto anche essere baciata?” Guardandola negli occhi e poi sulle labbra rosse.
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La pioggia aveva reso zuppo il camice di Altea, facendolo diventare attillato e quasi trasparente, facendogli disegnare così ogni forma del suo corpo slanciato.
“Venite dentro...” disse la donna “... vi darò un paio di abiti asciutti ed una camice per quando comincerete domattina a lavorare.” “Io vado al campo degli zingari...” Settimio alla donna “... non voglio perdermi il momento in cui quegli zingari avranno ciò che meritano...” |
Ricambiai il suo sguardo e i suoi occhi mi incatenarono.
"Sì..." risposi piano, ricordando tutte le bellissime sensazioni di quel momento in mare, con l'acqua calda e le sue mani che mi stringevano, le sue labbra che assaporavano le mie. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Allora vieni a farmi compagnia qui sul tappeto” disse Elv porgendo la mano a Gwen “e magari ti darò un altro bacio...” fissandola.
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"Grazie.. Effettivamente detesto gli abiti bagnati addosso" seguii la donna.
Purtroppo a pagare vi era sempre la gente verso cui si nutrivano odio e rancore, speravo di andarmene da qui, di tornare ad essere CR9 e poi la città non era lontana.. Che brutte avventure.. Avevo perso anche Hiss. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai, guardai la sua mano e poi di nuovo lui.
La mia mano esitò un istante prima di raggiungere la sua, ma poi lo fece e lentamente mi avvicinai a lui raggiungendolo sul tappeto, mentre lo guardavo in silenzio, il respiro appena rotto per l'agitazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il cibo era davvero ottimo, anche se sembrava cucinato in modo diverso da come ero abituata.
Avevo mangiato diverse volte a Sant’Agata, innamorata della sua magia. Avevo provato tutti i ristoranti della città, compreso il pub e il paninaro itinerante. Ah, non c’era niente come camminare per i suoi vicoletti con un bel panino fumante in mano. Ma il cibo che mi aveva servito l’anziano servitore era leggermente diverso, per quanto ne riconoscessi i sapori tipici di quelle zone. Ancora mi sembrava tutto stranissimo, come un sogno lontano. Un bel sogno, però! Dovevo solo trovare Icarius, magari la marchesa aveva delle opportunità che io non avevo, per cercarlo. Non vedevo l’ora di scoprirle. Tornata nella grande stanza, indossai una bellissima e sensuale camicia da notte, e mi coricai in quel bellissimo baldacchino, che era sprecato per dormire! Chissà che cosa mi avrebbe riservato il nuovo giorno. Così, sfinita da quella terribile giornata, mi Addormentai. |
Altea seguì la donna in casa, mentre Settimio uscì per unirsi alla folla decisa a linciare gli zingari.
La bella spia fu così portata in una camera dove da un baule la donna tirò fuori due abiti semplici ed un camice da cameriera. Diede il tutto ad Altea e tornò a dormire, visto l'alba non era poi così lontana. |
Gwen raggiunse infine Elv sul tappeto, mentre la fioca luce della lampada rendeva l'atmosfera raccolta, quasi intima.
Lui notò l'incertezza di lei e con un gesto delicato le spostò una ciocca rossa dal viso, sfiorandole la pelle. “Ecco...” disse “... sei nervosa, vero?” Disse sorridendo. |
Beh certo non erano gli abiti haute couture ma magari sarei salita in alto.
Tornai in camera e indossai solo un abito senza il camice da cameriera e mi stesi sul letto per riposare. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Finalmente Altea poté stendersi e riposare, anche se la notte non sarebbe durata ancora a lungo.
La pioggia aveva smesso di scendere e restava solo il vento che sibilava fra le mura del palazzo, soffiando dal bosco, dove a breve la folla avrebbe raggiunto il campo degli zingari per linciarli. Alla fine la bella spia si addormentò e sognò. Sogni inquieti ed indefiniti, dove rivide il viaggio dell'Assunta ed il naufragio, l'opprimente futuro di Agnostor ed i suoi uomini bestia, fino a queste lande che invece sembravano averla catapultata indietro nel passato. Ma sognò anche Hiss che la chiamava. Non poteva vederne il volto, poiché non lo conosceva, ma sognò che alcuni militari lo arrestavano e lo portavano via, murandolo vivo in una cella. Da quando era giunta qui aveva fatto sogni strani, misteriosi. Avevano forse un significato nascosto? Un messaggio da decifrare? |
Mi svegliai di soprassalto.. Quel sogno.. Era possibile io avessi vissuto quelle traversie. Poi ancora Hiss in prigione ma ebbi un sussulto.. Il ticchettio.. Dalle segrete.. No non era possibile.
Presi la lampada e mi diressi dove prima avevo sentito il ticchettio.. Veniva da sotto. Mi chinai e dissi.. "Hiss sono Altea.. Se sei li fatti sentire". Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Altea si svegliò e scossa dai suoi sogni prese la lampada e scese nei sotterranei del palazzo, da dove le parve di aver sentito quel ticchettio.
Ora però era sparito. Tuttavia, in quella sorta di ampia cantina, si sentiva un fortissimo profumo. Tutto quell'ambiente ne era intriso. Era un profumo di fiori molto intenso, come se tutti fiori del mondo o quasi si fossero uniti per emanare quella fragranza così meravigliosamente armoniosa. |
No.. Non era nessuno ma vi era quell'odore forte di fiori ma in giardino fiori non vi erano. Era un mistero.. Forse il padrone era un botanico. Vidi una spranga di ferro e la afferrai e mi addentrai più avanti.. Dovevo tenermi in allenamento come CR9.
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Prendendo una sbarra di ferro trovata a terra, Altea continuò ad addentrarsi in quella grossa e buia cantina, con quel profumo di fiori che diventava sempre più intenso, come se ci fosse una serra o un giardino li sotto.
Ad un tratto arrivò davanti ad una porta di ferro chiusa da un pesante lucchetto, oltre la quale non era possibile andare. Da dietro quella porta giungeva quel fortissimo e meraviglioso profumo floreale. |
Destresya, sfinita si addormentò.
Dormì beata e senza sognare fino al mattino, quando i raggi del Sole che filtravano da una tendina rossa cominciarono a zampillare sul suo viso svegliandola. |
Era incredibile.. Era come se vi fosse una vita sotterranea. Poteva essere il padrone fosse geloso dei suoi fiori? Oltre quel cancello non si poteva andare ma illuminai con la lampada.
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Ero troppo stanca.
Troppo! Non appena il mio corpo si coricò su quelle coperte, mi addormentai. Dormii così profondamente che quando aprii gli occhi la mattina dopo mi pareva fosse passato un solo minuto. Invece era già giorno fatto, mi resi conto osservando il sole alto. Benissimo, dovevo andare a cercare il mio nipotino. Così mi alzai, indossai una veste da camera e feci tintinnare un campanellino posato sul comodino, mentre decidevo che cosa indossare. |
Altea illuminò con la lampada, ma vide solo quella porta di ferro chiusa davanti a lei, dietro la quale proveniva quel meraviglioso profumo di fiori.
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Pochi istanti dopo che Destresya ebbe suonato il campanellino la porta della sua camera si aprì ed entrò il vecchio servitore, non più vestito con quell'abito scuro, ma con uno di un grigio pallido.
“Buongiorno, madama.” Disse rispettoso. “Cosa desiderate per colazione, signora?” |
Dovevo scoprire cosa ci fosse.
Presi la spranga di ferro e la posi sopra il lucchetto. Dall'alto diedi un colpo alla spranga di karate in modo che abbassandosi rompesse il lucchetto. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Lo raggiunsi e lui spostò una ciocca di capelli dal mio viso, accarezzandomi la guancia.
"Non tanto..." dissi piano. E in effetti era vero, ero più emozionata, che nervosa, ma di certo questo era qualcosa a cui non avrei mai rinunciato, noi due in penombra, vicini, era bellissimo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il vecchio servitore tornò, vestito con un’abito più chiaro, sempre di buon gusto.
Mi chiese della colazione, e li per lì non seppi cosa rispondere. “Fai tu, le solite cose...” con un cenno di noncuranza. Non volevo rischiare di fare gaffe che mi avrebbero privato di quello status di marchesa così opportuno. “Intendo uscire nel bosco con la carrozza, falla preparare...” spiegai. Dovevo trovare il mio piccolino, dovevo e basta. Io intanto avevo scelto l’abito da indossare, ma ovviamente non avevo idea di come si indossasse, così azzardai. “Mandami qualcuno per vestirmi...” ordinai. Mi sembrava di ricordare che le nobildonne avessero le ancelle che le vestivano. |
Altea fece leva con tutta la sua forza ed il lucchetto, sotto la pressione dell spranga, si spezzò.
ora la porta si poteva aprire. |
Elv sorrise a Gwen e poi socchiudendo gli occhi si avvicinò a lei, fino a raggiungere la sia bocca.
Catturò le labbra della ragazza con le sue, posando poi la lingua fra esse, scivolando dentro in cerca di quella di lei. Assaporava la sua bocca e si univa alla sua lingua, in un contatto caldo, intimo, profondo, vero. |
“Madama, non rammentate forse che io vi ho da sempre aiutata a prepararvi, visto che in questo castello ormai avete solo servitori maschi.” Disse il vecchio a Destresya.
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Restai per un attimo interdetta a quelle parole.
Ah si? La marchesa permetteva a quel vecchio di toccarla? Io no, grazie! Ma poi la sua frase mi colpì. Solo servitori uomini. Oh interessante. Sapeva il fatto suo questa marchesa, sperai solo che fossero belli ed eccitanti. Ora ero curiosa di incontrarli! “Ho forse detto portami una ragazza?” Sbottai “Oggi non mi vestirai tu, vedi un po’ chi è libero da faccende e portamelo, su, subito... tu ti occuperai della carrozza, come ho detto devo uscire, tutto chiaro?” Tuonai, guardandolo negli occhi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sì avvicinò pian piano.
Poi mi baciò di nuovo e fu ancor più bello della prima volta. Fu dolce, caldo, morbido. La sua lingua cercò delicatamente la mia, trovandola ed incatenandosi ad essa. Presi il suo volto fra le mani e mi abbandonai totalmente a lui, perché in quel momento non c'era nient'altro che volessi fare, se non stare insieme a lui su questo tappeto. Era la cosa più bella del mondo, non ce n'erano altre che potessero eguagliare la perfezione di tutto ciò. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il lucchetto si aprì, allora lentamente aprii quella porta.. Come Aladino o Ali Babà.. Ma avrei trovato un Tesoro?
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