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Le belle dame, milady, sanno sempre esercitare un indubbio magnetismo. E Hordifren, nonostante abbia già prenotato, da tempo direi, un posto d'onore all'Inferno, è pur sempre un uomo e come si sa noi mortali siamo da sempre suscettibili al fascino di voi signore... :rolleyes: |
Voi dite, milord?
Devo dedurre quindi che voi siete sensibile al mio fascino? 🤔 Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
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Se permettete vi farò da damigella d' onore.....:smile: |
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Naturalmente, milady ;) |
Nell'alta Nolhiana, territorio ancora oggi in buona parte selvaggio ed intriso di antiche ed oscure leggende, sorge l'antico Castello della Cicala.
Si tratta di una costruzione fortificata ed arroccata sul colle più alto di Nolhia e da cui si domina l'intera città. Il castello è tra i manieri più grandi e celebri di tutta Afragolignone e ha subito, nel corso dei secoli, diverse fasi di ristrutturazione. Fra le tante leggende che orbitano intorno a questo inquietante castello forse la più oscura riguarda il celebre alchimista e dotto Brunus, legato secondo una sinistra tradizione alla confraternita di Uaarania. Processato, condannato e bruciato vivo dal Sant'Uffizio, secondo la leggenda Brunus fu poi sepolto, segretamente, all'interno del castello. L'esatta ubicazione della tomba, mai trovata, sarebbe stata nota solo ai suoi discepoli e dunque agli altri membri di Uaarania. Brunus fu l'artefice della rinascita di molti culti pagani ormai abbandonati, il più noto dei quali era sicuramente quello che riguardava la cupa Notte di Nolhpurga. Al di là delle attuali tendenze e mode new age che tendono a ridare nuovo lustro a questo genere di tradizioni, la Notte di Nolhpurga, che cadeva grosso modo all'inizio della Primavera, rappresentava un insieme di "ritualità" volte a porre animali, oggetti e persino interi villaggi sotto la protezione di divinità pagane. In realtà tutto ciò era solo una giustificazione per riti orgiastici tra presunte streghe ed improbabili sacerdoti della Natura. La megera di turno, dopo l'assunzione di erbe allucinogene, veniva fatta stendere nuda su una pietra liscia e sul suo corpo venivano poi disegnate diverse lettere. Partendo da una lettera "iniziatica" un serpente, forse metafora del sesso maschile, strisciando sulla pelle e toccando le lettere contigue una sola volta permetteva di ottenere una frase, quasi sempre un motto o proverbio, di senso compiuto, ritenuta diretta espressione della divinità pagana interpellata. Gli studiosi oggi ritengono che seguendo questo stesso metodo Brunus, poco prima del suo arresto, abbia concepito la misteriosa lapide conservata nell'ultima sala della torre Nord del Castello della Cicala. Tale lapide, ritenuta un possibile Aureo di Uaarania, così recita: Dame e cavalieri di Camelot, sapete decifrare l'Aureo di Uaarania?"D E C F E https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...7568cd8d52.jpg |
"Ciascuno è l'artefice del proprio destino"
È questa la scritta sulla lapide, milord? Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Siete un portento, milady!
Dico sul serio! Quando ci sono di mezzo possibili Aurei di Uaarania siete una sentenza :smile_lol: E' proprio questa la frase celata, lady Gaynor! I miei complimenti :smile_clap: |
Lady Gaynor..che dire..già..un vero portento :smile_clap:
Io partivo da quella "C" ma non ne venivo a capo... |
Grazie, amici... [emoji4]
Che dire, io mi ci diverto moltissimo a risolvere gli enigmi... Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
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