Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 27-05-2016 19.28.15

" Ma..." Restai con la voce mozzata dalla vista di altre ed altre case vuote, da anni e anni.

Come se non vi altro che fantasmi in giro.

" Ser allora noi chi abbiamo visto?" Mormorai inquieta quando ci ritrovammo dinanzi un cimitero molto vecchio.

Guisgard 27-05-2016 19.36.04

Tutti si sedettero in tavola per la colazione.
Poco dopo si udirono dei rumori giungere dal corridoio.
“Ecco il padrone...” disse Ester fissando Sbroz.
“Finalmente.” Annuì il pirata, per poi guardare Gaynor.
La porta della stanza si aprì ed due esseri grotteschi ed abominevoli, simili agli altri che popolavano la villa e l'isola, entrarono chini, quasi fossero spaventati.
Allora una figura apparve sull'uscio, dove la luce era ancora penombra.
Una figura dal portamento distinto, gli abiti vittoriani e dunque sconosciuti alla regina ed al pirata, l'espressione enigmatica.
Lo sguardo era vago, sfuggente, mutevole.
E li fissava.
Guardava lei e guardava lui.
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Lady Gaynor 27-05-2016 19.46.09

Poco dopo esserci tutti seduti a tavola, dei rumori nel corridoio preannunciarono l'arrivo del padrone. Annuii al Capitano, scambiando con lui uno sguardo d'intesa. Quando la porta si aprì, nella stanza entrarono due di quelle deformi creature che avevo imparato a conoscere, a capo chino. Dietro di loro, una figura emerse nella penombra. Aveva l'aspetto curato e distinto, anche se i suoi abiti erano di una strana foggia, mai visti prima. Pensai che su quell'isola la gente vestiva in modo strano. Il suo sguardo, seppur sfuggente, in quel momento era posato su me e sul Capitano. In segno di rispetto verso il mio ospite, scostai subito la sedia e mi alzai in piedi.

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Guisgard 27-05-2016 19.50.31

“Eh, ma è la verità.” Disse sorridendo Sissi a Gwen.
In quel momento ritornò Melina.
“Lo zio adesso riposa.” Annuì.
La colazione terminò e le tre donne andarono in cucina.
“E' assurdo...” mormorò Zoren “... non può essere come dicono loro...”
“Eppure il tempo è effettivamente passato, capo.” Fece Go.
“Si, questo è vero...” perplesso il mago “... a meno che...”
“Cosa?” Fissandolo Go.
“A meno che...” Zoren “... queste donne non siano pazze... dopotutto la follia può essere ereditaria... hanno già un parente completamente pazzo, ossia quel loro zio... e se lo fossero anche tutt'e tre?”

Guisgard 27-05-2016 19.53.57

“Però poi la notte sarà tutta per loro...” disse dipingendo Tintus “... il dio la ripagherà con tutto il suo ardore... fino all'alba... il secondo barone chiedete? Non ne so molto... morì tempo fa... era cugino del mio signore e non aveva moglie... non ne rammento neanche il nome... pace all'anima sua...”

Guisgard 27-05-2016 19.57.04

L'uomo condusse Clio nei sotterranei della casa, dove una grossa cantina era stata divisa in due ambienti indipendenti.
Uno usato come riserva di vini, l'altro adibito a prigione.
E qui stava rinchiuso Icarius, ancora privo di conoscenza.
“Solo qualche minuto di tempo per parlarci...” disse l'uomo “... non un istante di più.” A Clio.
E la fece entrare nella cella.

Altea 27-05-2016 19.59.07

Non ne rammentava il nome...oppure..per un momento stavo avendo un altro dubbio..o non poteva nominarlo..ed era proprio Andros e io...io mi incontravo con uno spirito. Avrei chiesto a lui..lui non mi aveva mentito fino ora.
"Già..d' altronde, la vita è pure questo, ognuno è indaffarato nelle proprie faccende ma si trova un momento del giorno per l'Amore".
Non sapevo cosa provassi per Andros, non potevo saperlo poichè era tutto poco chiaro...forse avrei potuto sapere dei miei sentimenti solo a verità fatta, ma continuando cosi non sarebbe accaduto. L' Amore era proprio Luce, il Sole che illumina e ti mostra senza misteri...non vi dovrebbe essere bugia o cosa celata in Amore...e solo allora avrei deciso se amarlo o meno, per ora non era così per questi motivi.

Clio 27-05-2016 20.01.17

Le Florealiche
 
Mi guardavo attorno, studiando quell'ambiente, le pareti, le possibili uscire, passaggi.
Mi serviva un piano, un ottimo piano.
Annuii all'uomo, ed entrai nella cella.
Icarius era ancora steso a terra e quella vista mi strinse il cuore.
Oh, Icarius...
Mi chinai su di lui, sfiorandogli dolcemente il viso, in una carezza delicata.
"Icarius..." Sussurrai "Icarius, svegliati.." Dolcemente "Sono io, Clio.." Posandogli un lieve bacio sulla guancia.

Guisgard 27-05-2016 20.02.26

Ehiss fissò turbato quel cimitero abbandonato.
Così vecchio che molte delle lapidi erano consumate, tanto da risultare illeggibili.
“Forse...” disse a Dacey “... forse vivono qui vicino... magari in un paese non troppo distante... forse stanotte era importante sentire la messa qui per una qualche ricorrenza... insomma, devono pur essere da qualche parte...” con un moto di rabbia “... su, torniamo alla locanda... riposeremo e dopo lasceremo questo luogo... non mi convince e non mi sento sicuro qui...” offrendole la mano per condurla via dal cimitero.
Ma fu in quell'istante che la zingara notò qualcosa.
Una cassa ai piedi di un albero.
La stessa cassa che l'uomo la notte scorsa stava trascinandosi dietro.

Dacey Starklan 27-05-2016 20.08.05

Lo vidi lasciarsi prendere dalla rabbia, ed era comprensibile visto che tutta quella situazione iniziava ad essere frustrante e inquietante.

" Si sarà così... Vivranno qui vicino" dissi per assecondarlo anche se non ritenevo possibile .

Ci stavamo allontanando dall'antico cimitero, per tornare alla locanda quando mi bloccai.

" Guardate... É la stessa cassa...!" E indicai l'oggetto a terra accanto all'albero.


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