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Prendemmo i cavalli, io cavalcai il mio nero cavallo Cruz e mentre ci dirigevamo verso il punto vicino al pozzo iniziai a parlare col Priore sorridendo.."Avete ragione e per fortuna non avete detto siamo come il Diavolo e l' Acqua Santa..sto scherzando..ma è vero tra noi vi è ragione ovvero voi e sentimento che sarei io..e andremo molto avanti nella nostra ricerca, ne sono certa".
Il vento freddo lambiva quella campagna ora spoglia, rabbrivvidii quando il Priore menzionò la tomba di Guisgard, ma dovevo farmi coraggio..forse almeno mi sarei rassegnata anche se lo dubitavo fortemente.."Prima di vedere la tomba dell' amato Arciduca..dovremmo andare da un pastore che abita in una casupola proprio dietro il posto dove stiamo andando, devo pagargli del formaggio e latte di pecora ha fatto pervenire all' orfanotrofio su mia richiesta..vi è un bambino..si era ammalato gravemente e ho fatto il possibile per farlo guarire e ora sta bene, e ha bisogno di nutrimento" un attimo di silenzio e mi guardavo attorno sospirando.."Si, ovviamente è pure per gli altri bambini, domani volevo proprio andare là..potete venire con me e aiutarmi a fare una colletta di soldi, la gente a Corte non conosce più la carità..e poi questo uomo era molto amico di Guisgard, so che si incontravano spesso nella sua casa per una chiacchierata, ma dopo la morte del Duca non abbiamo più parlato di questo fatto..pure lui si è chiuso in un silenzio strano". Scendemmo da cavallo e legai Cruz al pozzo e iniziai a camminare guardandomi attorno quando sentii sotto ai piedi la terra più dura e il mio sguardo si abbassò, spalancai gli occhi..."Priore Tommaso, venite a guardare..vi è una impronta, ma di qualcosa di strano" e mi abbassai a guardarla" sembra il gelo abbia indurito il terreno e quindi ha formato come un calco". Osservavo quella impronta..cosa mai poteva essere, non sembrava umana ma nemmeno di un animale. |
Cavaliere.
Essere Cavaliere. Quel titolo, quello stato dell'essere che un tempo voleva soltanto dire "soldato a cavallo", si era evoluto, sublimandosi, divenendo uno stile di vita ed una ragione per essa. Ogni momento della nostra umana vita di cavalieri era, ed è, dedicato alla realizzazione del perfezionamento di quella parola stessa, ed ogni momento della nostra umana vita di cavalieri era, ed è, possibile soltanto in funzione delle nostre regole, dogmi e codici. Questo era, ed è, il nostro dovere e la nostra gioia, non potrebbe essere diversamente. Ma che significa, realmente, essere Cavaliere? Da parte mia, venni investito per i più terreni fini, per calcoli politici, oserei dire; fu poi il destino a condurmi verso altre mete......E verso Dio..... In questo vidi un'analogia tra me e il giovane Lucas; anche le sue motivazioni erano terrene, anche se estremamente più nobili delle mie di allora, ed anche lui si protendeva verso la Cavalleria, verso quel titolo che era sinonimo di tanto onore, ma anche di tanti doveri. La sua difficile situazione, non lo aveva votato al malaffare, a alla disperazione, ma anzi, la sua stessa famiglia, dalla quale era stato costretto a separarsi, era diventata per lui ciò che per me erano stati la rabbia e il rancore......Un motore, una spinta, una sorta di Aiuto Celeste.... Dovetti convenire che, sotto molti aspetti, il mio novello allievo era il mio maestro, e la cosa mi strappò un mezzo sorriso. -Bene, Lucas- risposi al giovane, -La tua ricerca è conclusa, sarai il mio scudiero- |
Mentre annusavo le erbe rimaste a macerare qualche notte ascoltavo il novizio......lo osservavo con la coda dell' occhio tra il curioso e lo spaventato......certo per lui ero piu' una strega che una persona che avrebbe potuto aiutare un malato.,....ma l'ordine dell'Abate ...non ammetteva ne' repliche ....ne' domande a cui nessuno avrebbe mai dato risposte........" La frutta secca vi e' piaciuta...vedo che e' quasi terminata...avete fatto bene...non sapete quante proprietà ha un frutto di noce....per il bene del nostro organismo intendo.......e se vi fosse sfuggito...l'albero non lo ha inventato una donna....ma Dio.......poi abbiamo l'ortica....certo un po' fastidiosa a d incontrarla...ma vi garantisco ......che e' molto rinfrescante..il fegato vi ringrazierebbe se ne berreste un decotto.....ma non dimentichiamoci che e' Dio che ci ha regalato l' ortica...così come ogni pianta o fiore di cui faccio uso.....per pulire ferite...disinfettare bende......o aiutare le persone che vivono nel delirio....."...misi tutto in una borsa di pelle che portavo con me..ed il mantello......." Potrei essere incriminata per stregoneria........lo so...non sono una stupida......ma questa sarebbe opera dell'uomo e non di Dio.....e ora andiamo dall' Abate.....prima che quel poveretto finisca nel posto sbagliato....." uscii dal laboratorio...ed incontrai Tilde....." Se mio marito dovesse cercarmi riferisci pure che sono al convento....sa...che vado a fare visita ai reietti.....e preoccupati del Bardo a cui non deve mancare nulla...se qui dovesse avere problemi...mandalo al convento..."...l'abbracciai...e seguita dal novizio......andammo al convento....la strada non era molta......ma avvertivo ancora il malessere della discussione con De Gur......
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“Le spade dei corredi di cui vi ho detto” disse il soldato a Clio “sono di ottima fattura. Tre fanno parte della prima armatura, mentre l'altra ne ha due. Si tratta di armi molto preziose, forgiate con maestria da abili armaioli di questo reame. Fidatevi, non ve ne pentirete.”
“In verità” fece Yanes “abbiamo udito molte storie sulle spade appartenute ai Taddei.” “Storie?” Ripetè il soldato. “Si...” annuì Yanes “... leggende... e sappiamo quanto eventuali collezionisti siano attratti da simili cose...” “Amici miei, ascoltate...” ridendo il soldato “... i Taddei hanno da sempre circondato il loro nome ed il loro blasone di miti che li rendessero agli occhi della gente come una stirpe divina, prediletta dal Cielo e destinata a compiere in terra grandi e nobili gesta. Era tutta propaganda. Credetemi, le loro armi, pur essendo di pregevole fattura, non hanno nulla di ultraterreno.” |
“Si, incontreremo quel pastore.” Disse il Priore Tommaso ad Altea. “Magari ci darà informazioni utili.”
Poi quella strana scoperta. Il religioso si avvicinò alla dama e cominciò ad osservare con attenzione l'enigmatica orma sul terreno. “Si...” mormorò “... decisamente una strana orma... non credo si tratti di un cane, è troppo grossa e pesante...” prese allora la sua borsa e da esse tirò fuori un sacchetto contenente una polverina bianca. Ne versò un bel po' nell'orma e poi vi vuotò sopra una boccettina d'acqua. “E' malta di Cipro, pressata con frammenti di pozzolana...” fece il Priore “... praticamente a presa istantanea.” Attesero pochi minuti. “Ecco...” il Priore sollevando con un temperino il calco solidificato dal terreno “... ora abbiamo un calco perfetto... lo faremo vedere a qualcuno che credo possa darci utili informazioni...” mettendo il prezioso calco nella sua borsa. |
Ascoltai attentamente il soldato, senza dare troppo peso alle sue parole.
"Non abbiamo detto che ci crediamo, ma questo genere di cose, le leggende intendo, attirano l'attenzione... Un collezionista preferirebbe la celebre Parusia ad una spada qualsiasi, sebbene di ottima fattura, magari addirittura migliore..." Alzando gli occhi sull'uomo "Non so se mi spiego...". |
Guardai stupita il Priore ma anche interessata a ciò che stava facendo.."Allora ho ragione quando dico siete un uomo dalle mille sorprese...è interessantissimo ciò che avete fatto..".
Guardai di nuovo l' orma e poi il calco creato dal Priore.."Eppure deve essere un animale grande..dubito un cavallo..aspetteremo i risultati..questa faccenda si fa sempre più strana...che ne dite se andiamo dal pastore, magari lui sa di qualche animale si aggira qua attorno..vedete quel fumo là dietro..ecco è la sua umile casa dove tiene pure il gregge..a meno che non vogliate ancora vedere se si trovano tracce attorno" e guardai in giro leggermente perplessa.."E cosa poteva essere allora quella ombra..se ombra era a questo punto". |
Elisabeth ed il novizio, poco dopo, giunsero al convento.
Furono subito fatti entrare e poi condotti dall'abate. Questi li ricevette nel grande refettorio, dove si trovava in compagnia di altri frati per controllare lo stato di alcuni affreschi lì conservati. “Benvenuta, milady.” Disse l'abate alla moglie di De Gur. “Sono lieto abbiate risposto con tanta solerzia al mio appello. Prego, seguitemi.” E portò la donna in una stanza adiacente, dove poter parlare tranquilli. “Quello sfortunato è qui al convento. Purtroppo delira ed è impossibile parlare razionalmente con lui. Naturalmente non vi ho fatta chiamare per discutere con lui, visto è inutile, ma solo per somministrargli qualcosa e farlo calmare, magari per poi riposare.” |
Il soldato annuì a Clio.
“Si, comprendo.” Disse “Ma nessuno vi vieta di spacciare per magiche o incantate le spade che acquisterete e che comunque sono davvero appartenute ai Taddei.” “E della vera Parusia cosa potete dirci?” Chiese Yanes. “E' bella, robusta, venerabile.” Rispose il soldato. “Chiunque si intenda di armi non può non apprezzarne la fattura. Ma vi assicuro che non ha nulla di magico. Excalibur e Durlindana sono favole, come tutte le spade magiche dei miti e delle leggende.” “Dalle vostre parole però mi pare di capire che Parusia sia conservata dove può comunque essere vista...” mormorò Yanes. “Si, è conservata qui a Capomazda, ma non a tutti è consentito di vederla.” Spiegò il soldato. “Dove si trova di preciso?” Domandò Yanes. “Nella Cappella dell'Immacolata.” Fissandoli il soldato. “La Cappella di Palazzo.” |
“Ho già guardato un po' in giro...” disse il Priore Tommaso ad Altea “... ma sfortunatamente non vi sono più orme simili qui intorno... si saranno cancellate...” guardò il fumo che poco lontano si alzava tra gli alberi “... si, buona idea... andiamo ad incontrare il vostro pastore... prego, fate strada, milady.”
Così, i due raggiunsero la casa del pastore. Una delle finestre era illuminata ed all'arrivo del religioso e della dama subito un cane uscì e cominciò ad abbaiare. “Chi è là?” Affacciandosi dalla finestra il pastore. “Chi c'è?” |
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