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Alzai appena le sopracciglia per un istante.
"Ehm... Okay, d'accordo..." mormorai. Mi sembrava come un iceberg, di cui si vedeva la punta, ma si ignorava totalmente tutto quello che c'era sotto. Non che fossi contraria, anzi, ma non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto questo affare fosse ampio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il discorso di quello sconosciuto mi strappò un sorriso.
"Sa, ai miei occhi sta dicendo così tante cavolate che sarei quasi tentata di crederle... Ad ogni modo, io devo andare, quindi le do esattamente due minuti per dirmi in termini pratici cosa vuole da me... E in quanto ai ribelli, mi spieghi anche quello..." Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
"No, grazie. Non vorrei finire "nei guai" come dici tu, no?" dico sorridendo suadente.
"E comunque, non voglio sembrare una bambina, anche perché non lo sono" guardandolo. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Annuii.."Si certo. ..ma dimmi chi sono questi mitari della Base Mars?" mentre indossavo la tuta e gli diedi il casco di protezione.."Indossiamo pure questi così non ci vedranno in viso..aspetto tue direttive poi". Raccolsi i lunghi capelli e indossai alla fine il casco prendendo due pistole laser e un fucile.
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“Bene...” disse Elv a Kara “... andiamo...”
“Sii prudente, ragazzo.” Fece il vecchio. Elv per tutta risposta gli mostrò un sorriso sarcastico. Con Kara allora raggiunsero una saletta laterale, dove lui spostò una grossa credenza vecchia di qualche decenne. C'era una botola sotto che Elv aprì. I due così si calarono in quello che sembrava essere un pozzo scavato sotto l'abitazione. Raggiunto il fondo, Kara si accorse che era fangoso. Là sotto c'era solo umidità e buio. Elv allora accese una piccola neutratorcia ed illuminò il lungo corridoio davanti a loro. Camminarono per un bel po', almeno dieci minuti buoni, fino a quando si ritrovarono davanti ad una grata spessa ed arrugginita. “Dopo queste sbarre non si potrà tornare più indietro...” Elv a lei “... capisci cosa voglio dire?” |
“Da qualche parte” disse l'uomo a Jennifer “ci sono uomini che rischiano la vita per il bene di tutti. Potrei dirle dove si trovano esattamente e persino tutti i loro nomi... ma a cosa servirebbe? Lei continuerà a non credermi. Beh, poco male... io devo raggiungerli, ma non ho mezzi di locomozione, non ho una copertura e non ho neanche un'arma con me... sono un bersaglio mobile... ho solo lei... se non mi crederà, se andrà via io non potrò chiedere aiuto a nessun altro, perchè desterei sospetti... ci stanno osservando e magari credono siamo una coppia... lei ha la fede, io questo vecchio anello vinto ad un torneo di tennis... da lontano abbiamo la possibilità di sembrare marito e moglie... e se lei adesso andrà via... cominceranno a farsi domande... ed io finirei sulla loro lista nera...”
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Castiel rise di nuovo, guardandola con i suoi occhi chiari.
“Ok, te ne do atto... non sei una bambina...” disse, guardando poi tutto il bel fisico di Diahnne, senza farsi problemi di apparire poco impudente “... quindi ti tratterò come tale, ok?” Guidando. “Tieni però a bada i tuoi fratelli, non li voglio tra i piedi... già è tanto avere te dietro... quindi comincia a pensare come rimandarli a casa...” imboccando una stradina secondaria. |
“Il deserto” disse Hiss a Shushan “è pieno di basi militari... sorvegliano il territorio, garantiscono in minima parte la circolazione delle merci, tengono a bada i selvaggi e di tanto in tanto mandano dei criminali o presunti tali alle città più vicine, per i loro lerci show televisivi...” indossando il casco.
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"Si me lo aveva detto un uomo sul treno, era pieno di fotografie di ricercati, ma mi parlò solo di quel gioco televisivo orribile...bene...che il nostro piano vada a buon fine..usciamo per vedere se vi è qualche convoglio che sta partendo..non penso possiamo tentare di uscire soli cosi..che pensi?"
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"I miei fratelli sanno che posso badare benissimo a me stessa, mi basterà mandargli un messaggio e loro torneranno al bunker. Non preoccuparti" dissi notando il modo in cui mi guardava. Eh sì! Ci stava proprio provando.
"Ad ogni modo, non perdiamo di vista il nostro obiettivo. Mio fratello deve tornare a casa sano e salvo!" dissi prendendo il mio sensorphone e mandando un messaggio ai miei fratelli. "Spero di potermi fidare di te" dissi guardandolo. Gli amici di Black erano persone sempre buone e fidate, perché Black si circondava solo di persone in gamba. "Dove siamo?" dissi guardando la strada. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
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