Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 05-06-2013 16.30.33

"Non farti illusioni sul nostro futuro amoroso...anzi pensa a quello non amoroso tra noi due cosi ti abituerai già" dissi ridendo.
Poi ascoltai le parole di Daiz, aveva ragione...non sapevamo nulla di quell'uomo, poi mi balenò una idea...e gli feci cenno di salire nuovamente.
Julien era ancora in cucina e misi dell'acqua nel bollitore per preparare un the per noi tre...in breve l'acqua bollì e versai l'acqua calda al punto giusto nelle fini tazze da the di porcellana di Limoges..."Mrs. Julien...oggi è successo un fatto strano, ero alla Università e sapete chi ho visto camminarci all'interno? Quell' uomo che venne da voi per una seduta il giorno dei funerali di Mr. Robert dè Taddei...mi riconobbe sapete? Già mi inquietò quel giorno, venne vicino a me e iniziò a parlare sconclusionamente e a infastidirmi..potreste gentilmente dirmi il nome di questo signore, cosi dirò all'usciere di avvisarmi se per caso si trovasse ancora li, lo sapete che per entrare dobbiamo presentarci" dissi sorridendo naturalmente e porgendo la tazza di the fumante a Julien a Daiz e iniziando a sorseggiarla aspettando una risposta dalla psicologa.

Talia 05-06-2013 16.38.30

Salimmo sul velivolo ed io mi accomodai al posto del co-pilota...
era la prima volta che volavo su di un aereo che avesse meno di cinque e seicento posti e segretamente pregai che per Guisgard non fosse così... e pregai che quei suoi studi all’accademia aereonautica fossero un po’ più freschi di come non era sembrato da quel vago accenno...
Mi guardai intorno mentre l’uomo si accomodava a sua volta ed indossava le cuffie... la plancia, i sedili, la cabina in generale, tutto aveva un aspetto un po’ vecchio e frusto...
Sospirai appena...
“Oh, non faccia lo spiritoso...” risposi, con un vago sorriso a quelle sue parole “L’ho notato che si stava divertendo a giocare al mercante con quell’uomo... ma mi era sembrato di aver capito che avevamo fretta, e così ho concluso! E poi... beh, se avesse anche lei a che fare con editori, pubblicitari e spietati correttori di bozze... beh, le garantisco che imparerebbe a tagliare corto, si fidi!”
Risi appena.
In quel momento si accese la radio e Guisgard ottenne il permesso di atterrare...
“Allora?” gli sussurrai, togliendomi la cuffia, mentre spengendo via via i motori voltava l’aereo e lo riportava attraverso una pista di servizio verso l’hangar centrale “Ha pensato a cosa dirà a questi uomini? Ha pensato a come procedere?”

Guisgard 05-06-2013 17.11.39

Il campo era coperto da un cielo grigio ed inquieto.
Sulla pista vi erano pochi veicoli, mentre altri sorvolavano l'intero circuito.
Appena atterrati, Guisgard e Talia videro avvicinarsi al loro aereo alcuni individui.
“Sono il tenente Eman.” Disse presentandosi uno di quelli. “Il motivo della vostra visita?”
“Siamo studiosi...” rispose Guisgard “... stiamo facendo ricerche sugli archivi militari di Capomazda e ora chiediamo di accedere ai vostri schedari.”
“Sono questioni che riguardano il comandante.” Fece Eman. “Venite, vi condurrò da lui.”
Così, i due furono condotti nell'ufficio del comandante del campo.
Questi li ricevette subito.
“Mi hanno detto che siete scienziati o qualcosa del genere.” Disse il militare.
“Siamo archeologi.” Fissandolo Guisgard.
“Per me non fa differenza.”
“Stiamo facendo ricerche sugli archivi militari, in special modo quelli dell'aviazione...” spiegò Guisgard “... e alcuni dati ci hanno condotto a voi. Chiediamo di poter visionare i vostri schedari.”
“Cosa cercano due archeologi nelle schede dei nostri voli?” Ironico il militare. “Dinosauri volanti?”
“Quelli sono i paleontologi.” Sorridendo il Taddeide. “Noi archeologi studiamo cose diverse.”
“Non credo di potervi essere d'aiuto.” Infastidito il militare. “E ora scusatemi.” Alzandosi.
“L'aerofotogrammetria” disse Guisgard “è usata per le ricognizioni archeologiche del territorio e anche voi militari mercenari siete tenuti a rilasciare informazioni in merito.”
“Qui riconosco solo la mia autorità.”
“Per questo sto parlando con lei.” Replicò Guisgard. “L'unica autorità che conta per i mercenari è il denaro. Gli aerei e le munizioni costano. E costano parecchio. L'Università Cattolica è finanziata dai Taddei. E anche questo campo da ciò che so.”
“Robert de' Taddei è morto settimane fa.”
“Si, ma la Taddei Corporation continuerà a finanziare questo campo.” E mostrò una busta che poi diede al militare. “E' un assegno. Non meno corposo di quelli che il signor Robert versava alla compagnia ogni anno.”
“Mc Vidan!” Chiamò il comandante.
Un attimo dopo un altro militare entrò nell'ufficio.
“Accompagna i signori ai nostri schedari.”
“Si, signore!” E fece cenno a Guisgard e Talia di seguirlo.
I due furono così lasciati da soli in una sorta di stanzone pieno di fogli, cartelle, schede ed un paio di computer.
“Beh, è andata bene, no?” Sorridendo Guisgard alla ragazza. “Quel militare poteva reagire in almeno una dozzina di modi diversi, ma fortunatamente si è comportato nell'unico modo a noi utile. Bene. Ora mettiamoci al lavoro, signorina scrittrice. Parola d'ordine... Codex Nolhiano!”

elisabeth 05-06-2013 17.54.00

" bene ora siamo amici...ci conosciamo....allora, si penso sia un rifugio, sembra un unico ambiente, ma nessuno lascerebbe tante cose così belle e di una certa epoca in balia di nessuno...il peltro e' molto prezioso...e in alcune epoche lo era piu' dell'argento....."....mi rigirai tra le mani qualche piatto...o direi...scodella, di che secolo era quella roba......" Vuoi vedere che siamo caduti in un'altra epoca...?....".....mi venne da ridere.....,lo guardai accendere le candele.....stava facendo buio....." Immaginate...che simo caduti in buco nero......tanto ta tante cose strambe questa potrebbe essere la piu' veritiera....dal fururo al passato......magari Liam sapeva anche questo".......presi i legumi secchi...." Difficili da cuocere.....se fossero in scatola, surgelati o in barattolo...vi preparerei qualcosa di fantastico....a cena con uno sconosciuto.....c'e' anche la candela "......quella casa..sembrava arredata con l'essenziale..ma fuori era impossibile andare....quella notte....c'era poco da fare.....se non ubriacarsi col vino senza etichetta....

Guisgard 05-06-2013 17.54.36

“Oh, non immaginavo questo...” disse Julien ad Altea “... non avrei mai pensato questo del signor Teslya...”
“Così si chiama quell'uomo?” Chiese Daiz.
“Si...” annuì la psicologa.
“Allora ora so a chi romperò il muso!”
“Oh, è molto malato...” fece Julien.
“Però infastidisce la mia donna.” E fece l'occhiolino ad Altea. “Che genere di disturbi ha?”
“E' un uomo dalla personalità contorta.” Spiegò Julien. “E' affetto da un'acuta sindrome di onnipotenza... è un visionario... credo soffra anche di allucinazioni... non fatemi dire altro, vi prego... è un mio paziente e sono vincolata dal segreto professionale...”
Daiz restò molto incuriosito.
Era chiaro che ci fosse molto altro su quell'uomo.

Talia 05-06-2013 17.54.45

Sorrisi...
“Si, è andata bene!” mormorai “E’ stato veramente bravo, Guisgard... devo ammetterlo, veramente bravo!”
Mi guardai poi intorno... quella stanza era spaziosa e così invasa da fogli e cartelle da far venire lo sconforto, si sarebbe detto che da anni nessuno ormai mettesse più ordine là dentro... anzi, dubitavo sinceramente che qualcuno si fosse mai dato la pena di dare un ordine ed un ordinamento a quell’archivio...
Sospirai, lievemente preoccupata...
ma poi, subito, mi sbottonai le maniche della camicia bianca e le rigirai due volte, come a volerle tenere lontane da tutta quella polvere...
“Bene...” dissi allora, mentre ancora finivo di sistemare la seconda manica “Il Codex... mi ha detto che è... che è una mappa... così lo ha definito: una mappa! Ma ha una vaga idea di come potrebbe presentarsi? O di che cosa potrebbe contenere?”
Mi avvicinai ad uno schedario, intanto, e lo aprii...
“Ottimo...” soggiunsi, schermando con la mano la mia bocca contro la nuvola di polvere che si levò “Si preannuncia una caccia al tesoro impegnativa...”

Guisgard 05-06-2013 18.11.03

“Penso” disse Guisgard a Talia “che abbia la forma di un grosso libro, di quelli che si vedono nelle biblioteche dei monasteri. Almeno così lo immagino. Credo sia anche molto vecchio... così sembrava essere dalle parole di Frate Nicola... quindi così lo immagino quel libro...”
Ma mentre cercava fra quel caos, Talia si accorse di qualcosa.
Vi era un piccolo mobiletto di legno, poggiato su dei mattoni.
Due mattoni erano posti sotto i tre spigoli del mobiletto.
Solo uno era sfornito di sostegno.
Ma era ancora visibile il segno tra la polvere.
Qualcuno aveva tolto quel sostegno da sotto il mobiletto, lasciando però la sagoma nella polvere.
Qualcosa di alto come due mattoni sovrapposti.

Clio 05-06-2013 18.28.35

Sbarrai gli occhi: la rivoluzione, il principe?
Di che cosa stava parlando quell'uomo?
Andiamo, Clio.. sei una storica dovresti conoscere tutte le rivoluzioni!
Già, peccato che non me ne venisse in mente nessuna di plausibile.
Nessuna era così vicina, ancora in corso, e soprattutto, in nessun caso era implicato un principe.
Non conoscevo quel monte, ma era evidente che ci eravamo spinti molto lontano, forse troppo.
Ma quando mostrò di non conoscere Sant'Agata di Gothia, fu davvero troppo.
Come poteva essere possibile?
Certo, quell'uomo era sottoterra, ma noi non eravamo poi così lontani dalla città.
"Dobbiamo aver viaggiato a lungo nelle viscere delal terra, allora.. se siamo giunti così lontano.." sospirai, pensierosa "..Vogliate perdonare la nostra curiosità ma.. a chi appartengono queste terre? Voglio dire.. avete parlato di un principe e di una rivoluzione…".
Esitai, guardai Masan, chiedendomi se lui trovasse un senso in tutto quello.

Guisgard 05-06-2013 18.42.18

Gem sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Beh, possiamo sempre mangiare i ceci tostati come snack...” disse “... il vino lo abbiamo... le candele danno atmosfera e il camino calore... direi che tutto è perfetto. Un aperitivo così lo fanno pagare bene nei locali più esclusivi.” Sorrise, prese poi i ceci ed una bottiglia di quel vino. “Un buco nero dice? In verità siamo stati molto fortunati... atterrare in mezzo a queste montagne non è semplice... si, siamo stati molto fortunati...” trascorsero così un paio d'ore, rilassati finalmente accanto al fuoco.
Gem le raccontò la sua storia.
Era un ex pilota, con un paio di relazioni amorose fallite alle spalle.
Appariva come un uomo disilluso, molto pratico e razionale.
I suoi modi oscillavano tra l'irrequietezza e una calma apparente, a seconda dei momenti.
E infatti Elisabeth si era ben accorta di questo aspetto della personalità del suo compagno di sventure.
Ad un tratto la finestra cominciò ad illuminarsi.
“Guardi...” fece Gem “... albeggia... è giorno... e finalmente vedremo in quale punto siamo finiti...” allora si alzò e corse alla finestra, restando a fissare l'orizzonte che si schiariva sempre più.
Ma ad un tratto Gem apparve sorpreso e turbato.
“Ma...” mormorò “... ma com'è possibile... questo territorio non è quello tra Sant'Agata di Gothia e le pendici del Taburn... ci ho volato spesso e lo conosco bene...” allora aprì la porta ed uscì fuori.
E restò a fissare quella misteriosa alba.
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Talia 05-06-2013 18.44.55

Stavo ancora rovistando tra quei fogli, cercando magari qualche accenno, qualche allusione seppur velata ad un oggetto spedito lì e poi trasferito altrove magari da Robert de’ Taddei... o dalla Taddei Corporation... o dall’Università, forse...
rovistavo, quando i miei occhi caddero accidentalmente su quel mobiletto...
mi colpì, quel mobile, ma inizialmente non avrei saputo dire il perché...
forse per il suo aspetto così diverso dal resto dell’arredamento, composto da schedari di ferro e tavoli sgangherati e senza valore.
Istintivamente, dunque, appoggiai i fogli che avevo in mano, senza badarci troppo e mi accostai a quel mobile, inginocchiandomi per vederlo meglio...
era vecchio e poggiava su due mattoni per ciascun angolo, la polvere lo copriva completamente e così si poteva vedere chiaramente la forma, nella polvere che copriva il pavimento, del quarto sostegno che doveva essere stato tolto piuttosto di recente...
Inginocchiata di fronte a quel mobiletto, allora, passai due dita sul coperchio e sull’anta, osservandomi poi i polpastrelli coperti da quello spesso strato di polvere... li pulii con l’altra mano e li poggiai in quel ritaglio di pavimento pulito, proprio là dove mancava quel quarto sostegno...
Ero perplessa...
perché mai qualcuno doveva essersi preso la briga di togliere ciò che stava lì sotto?
Osservai il mobiletto ancora per un istante...
“Guisgard...” chiamai poi “Guisgard, venga qui...”

Guisgard 05-06-2013 19.00.41

Guisgard si avvicinò a Talia e vide il mobiletto.
Fu subito incuriosito dalla forma nella polvere.
Passò allora una mano sotto il fondo del mobiletto, dove fino a poco prima doveva esserci stato un quarto sostegno.
“Sembrano i resti di ciò che fungeva da sostegno al mobiletto...” disse Guisgard guardando la sua mano sporca di una sostanza rossastra “... e non erano certo mattoni...” si guardò intorno “... dobbiamo cercare un grosso libro... un grosso libro con la copertina rossastra...” fece un cenno a Talia e ripresero a cercare.
E finalmente, dopo circa un paio d'ore, la ragazza intravide un grosso volume, proprio dalla copertina rossastra, ammassato fra vari fogli.
Era vecchio e consumato, ma sembrava ricalcare le dimensioni del sostegno mancante sotto il tavolino.
E sulla copertina consumata recava il titolo: “Codex Nolhiano”.

Guisgard 05-06-2013 19.08.25

Masan rispose a quello sguardo di Clio e la ragazza intravide negli occhi di lui la stessa perplessità ed incertezza per quella situazione.
“Dovete giungere davvero da molto lontano” disse il vecchio “se non conoscete le sorti di queste terre. Da quando cioè sua maestà il principe ha dovuto prima firmare la Magna Carta al cospetto della nobiltà e poi accettare un'assemblea costituente con alti poteri. E poi la ribellione dei suoi fedelissimi a tutto ciò, con il conseguente scoppio della rivoluzione che di fatto ha portato al potere i Drappi Rossi e all'incarcerazione del principe.” Li fissò poi perplesso. “Si, dovete giungere da lontane contrade... lo vedo anche dai vostri abiti... non ho mai visto costumi del genere...”

Talia 05-06-2013 19.17.21

Presi la sua mano con la mia e la avvicinai al viso, osservando quella polvere rossastra che gli tingeva le dita...
“Ha ragione, è pelle...” sussurrai, passando il mio dito sopra al suo “Pelle da legatoria... pelle rossa da legatoria!”
Ci scambiammo un’occhiata, poi entrambi riprendemmo a cercare...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 55074)
E finalmente, dopo circa un paio d'ore, la ragazza intravide un grosso volume, proprio dalla copertina rossastra, ammassato fra vari fogli.
Era vecchio e consumato, ma sembrava ricalcare le dimensioni del sostegno mancante sotto il tavolino.
E sulla copertina consumata recava il titolo: “Codex Nolhiano”.

Il mio cuore sobbalzò, quando lo vidi...
mi avvicinai e, cautamente, tolsi i fogli che vi erano stati impilati sopra...
passai un dito sulla copertina e poi lo guardai: era macchiato della stessa polvere rossa che aveva sporcato la mano di Guisgard quando aveva toccato il mobiletto...
E poi lo lessi...
il titolo, lievemente scolorito ma ancora ben visibile nei suoi spigolosi caratteri gitici...
sorrisi...
“Guisgard!” chiamai “Guisgard, presto! Corra!”

elisabeth 05-06-2013 19.30.33

Il mio sconosciuto compagno era fantastico.....lo avevo giudicato male....mangiammo quello che in quel momento...il buon proprietario ci offriva e si mise a raccontarmi la sua storia....il suo lavoro, le sue storie d'amore.....tutte finite, senza neanche la possibilità di guardarsi indietro.......giocavo col mio bicchiere pieno di vino e mentre lo sentivo parlare....mi piaceva guardarlo attraverso quel color rosso sangue........" Avete avuto una vita intensa....avete visto un sacco di posti ed avete amato tante donne, tutte con la stessa intensità......avete voluto rimanere solo ...voi e il vostro amico volante....Bene, tocca a me........proveniente da una famiglia di un certo livello.....ho seguito la strada di mio nonno......e ho studiato senza mai guardarmi intorno...ogni ragazzo, ed ogni uomo dopo diventavano un fastidio.....pensavano che essendo donna, dovevo diventare una loro proprietà......sbagliavano,...una storia soltanto e' durata più di altre....ma poi e' finita, doveva finire..........il lavoro e' stato tutto...dimenticavo..amo un gatto.....Pico della Mirandola.......un'amico mi diede lo spunto per il suo nome.... stara' facendo le fusa tra le braccia della mia vicina...traditore....."....Alzai il calice in segno di brindisi e ne bevvi un sorso....e vidi ciò che aveva visto Gem.....avevamo parlato così tanto che si era fatta l'alba........uno spettacolo di paesaggio, mi alzai e gli andai vicina..." Caro Gem..e' da rimanere senza fiato......".....rimasi perplessa alla sua reazione.....non era quello il posto che si aspettava....già..aveva parlato di montagne......ma di quale montagne stava parlando..............uscii fuori per seguirlo, ero scalza e a terra c'era il prato..fradicio e freddo......ma era una sensazione meravigliosa.......parlai ad alta voce..." Gem...ve lo avevo detto io che eravamo morti....siete un testone.....però siamo stati fortunati..questo e' il paradiso...".......

Altea 05-06-2013 19.48.28

Guardai Daiz con fare eloquente..ovvero di starsene zitto.
"Signor Teslya avete detto Mrs. Julien? Bene allora dirò domani all'usciere di non farmi trovare da questo strano individuo..ma state tranquilla" mi avvicinai a lei e notai che stava tremando, la tazza di the si muoveva barcollando tra le sue mani e rimasi colpita.
Gliela presi e la poggiai sul tavolo..."E non dovete nemmeno pensarci, avanti venite con me vi porto in camera a riposare, vi vedo provata dopo aver parlato di questo fatto" mi diressi verso la sua camera mentre feci cenno a Daiz di scendere nello studio della psicologa e dare inizio alle ricerche.

Clio 05-06-2013 21.10.10

Mi si gelò il sangue nelle vene.
Non poteva essere vero. Quell'uomo si stava facendo beffe di noi.
Da un momento all'altro sarebbe scoppiato a ridere, descrivendoci le nostre espressioni.
Tuttavia, non lo fece.
"La Magna Charta?" sbottai "Quella Magna Charta? Senta, se è uno scherzo non è divertente.." mi voltai verso Masan, con lo sguardo corrucciato "..quando è stata firmata? Anno domini 1215, giusto? E' lei lo specialista, ma fin qui ci arrivo anch'io.." guardai nuovamente lo strano uomo "..Lei sta scherzando.. vuole farci credere che siamo.." scossi la testa "..Re Riccardo, il principe Giovanni, Bouvines.. Siamo.." la voce mi si spezzò.
No, non riuscivo a dirlo. Era così assurdo.
Peggio che essere catapultati nel passato? Avanti, Clio.. non è il sogno di ogni storico?
No, non il mio, non in quel modo almeno.
Se dovevo tornare nel passato, cosa immensamente utile per i miei studi, allora avrei voluto vedere lo splendore di Roma, non il tredicesimo secolo.
Se quella assurda ipotesi era vera, eravamo nel medioevo.
Il medioevo, Clio.. E tu hai appena dato di matto.. davanti ad un frate.. un genio, Clio.. sei un genio..
Come poteva essere possibile? No, di certo si stava facendo beffe di noi.
Sembrava una scena di quel vecchio film che vidi da bambina.
Ma questa era la realtà.
"Perdonate la mia reazione, vi prego.." dissi poi, calmandomi un poco "Abbiamo viaggiato a lungo senza incontrare anima viva, è vero.. ma mai più avremmo pensato di oltrepassare i confini del regno d'Inghilterra...Perchè, è qui che siamo.. giusto? Il principe di cui parlate è Giovanni.. Giovanni senza terra.. figlio di… Eleonora d'Aquitania..?" osservando Masan.
Ora verrà fuori che siamo invece in un universo parallelo in cui è stato il re di Francia o l'imperatore in persona a concederla.. A questo punto.. non mi stupirei più di niente..
Ma poi, riuscii a riacquistare un barlume di lucidità, e le parole del vecchio mi risuonarono nella mente.
"Un momento.. Avete detto che il principe è stato imprigionato e che i drappi rossi hanno preso il potere?".
Dovevo essere impazzita.
Forse Solder mi aveva ucciso e quella era una strana forma di limbo.
Mi voltai verso Masan "Giovanni non viene imprigionato, giusto? lui.." mi interruppi.
Ecco, brava.. evita di metterti a fare profezie.. piantala.. stai delirando..
Ma chi erano i drappi rossi? Probabilmente si chiamavano così i baroni e io non lo sapevo perchè di Storia Medievale mi limitavo a conoscere gli avvenimenti principali. Ero certa che Masan ne conoscesse il senso.
Dovevo calmarmi, o quell'uomo mi avrebbe presa per pazza.
"Noi.." ripresi, poi "..abbiamo viaggiato a lungo.. lontano da queste terre, ed è evidente che abbiamo perso non solo il conto delle ore ma anche dei giorni e dei mesi.." esitai.
"Come possiamo uscire di qui?" dissi, infine, osservando lo sguardo stranito dell'uomo.

Guisgard 06-06-2013 01.37.57

Ci sono molti modi per giungere a Chanty.
L'anonimo musicista fiorentino, grazie al quale noi tutti viviamo questa storia, passeggiava fra quei girasoli mentre componeva una suonata per la sua amata suora.
Il ricco Nicola Bivo vi giunse mentre era in cerca di uno spiedo particolare da usare nella sua affollata osteria.
Due amati giullari conobbero quel lontano asilo dopo aver imboccato per sbaglio una strada isolata, risvegliandosi poi il giorno dopo in una sconosciuta locanda.
Lalo invece si ritrovò in quel luogo seguendo le indicazioni dategli da un'amica, riguardo ad una grande piazza a lui ignota.
Enzo, straordinario giocoliere ed alfiere, ebbe un giorno un invito inatteso, da parte di nobilissimi signori, proprio per quelle leggendarie terre e che in dono gli offrirono una veste d'oro gigliata.
Robert de' Taddei, poi, arrivò a Chanty, si narra, mentre inseguiva una delle sue tante amanti e vi si trattenne il tempo di un duello con il marito di una di esse.
Anche se, nel frattempo, conobbe il suo grande amore.
E molti altri, in modi fantasiosi, avventurosi, romanzeschi, fiabeschi e grotteschi approdarono in quel suggestivo scenario.
Si, ci sono molti modi per arrivare a Chanty.
E chi continuerà a vivere e a leggere potrà vederne altri ancora.
Perchè c'è sempre un modo per arrivare a Chanty...



La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty

Terza Parte


Capitolo I: Chanty

“Arrivando in treno da Dresda, si passa prima per Zenda, cittadina tra dolci colline dominata dal castello fortificato del Duca Michele il Nero (dove, per qualche tempo, fu tenuto prigioniero il futuro re Rodolfo IV). Poi si giunge a Strelsau, la capitale, ricca di stradine storiche e pittoresche (di notte non molto sicure) come la Konigstrasse, dove viveva Rupert di Hentzau, pericoloso spadaccino.”

(Anthony Hope, Il prigioniero di Zenda; Rupert di Hentzau)



Ad un tratto Masan, avvicinandosi alle spalle di Clio, afferrò la ragazza per le braccia, come a volerla tranquillizzare.
Infatti lei appariva scossa da quella situazione.
Le parole del vecchio frate avevano stravolto la sua capacità di giudicare e valutare le cose.
Masan le strinse le braccia per farle sentire la sua presenza.
“Clio...” disse poi, quasi a volerla far tacere “... non credo che questo frate ci stia parlando dell'Inghilterra medioevale...”
Il vecchio li fissò.
“Dove ci troviamo?” Chiese Masan. “E in che anno viviamo?”
Il vecchio continuò a guardarli.
“Chi siete voi?” Domandò. “E da dove venite?”
“Siamo viaggiatori...” rispose Masan “... anzi, cercatori... ma credo siano più importanti le mie domande ora...”
“Siamo nell'Anno del Signore 1513...” disse il vecchio frate “... e questo è il regno di Chanty... il principe di cui domandavate è Sua Altezza Lord Ardena.”
Masan restò profondamente turbato.
Clio sentì le mani di lui, che ancora stringevano le sue braccia, serrarsi per un momento.
“Ma cosa sta dicendo questo frate?” Quasi ridicolizzandolo Solder. “Si sta prendendo gioco di noi! O forse è solo un povero pazzo!” Annuì. “Si, un pazzo! Magari è stato rinchiuso qui perchè furioso! Si, un pazzo furioso!”
“Come si esce da questo posto...” fissando il frate Masan “... come?”
Il frate allora si avvicinò all'ingresso.
“Per di qua...” indicando la sua sinistra.
Masan oltrepassò l'ingresso e dopo alcuni metri si ritrovò all'uscita di quella interminabile galleria.
Fu subito accecato dalla luce del nuovo giorno.
I suoi occhi, come quelli di Clio e di Solder non erano più abituati alla luminosità del Sole.
Solder lo raggiunse e spinse con sé anche Clio, che appariva ancora scombussolata.
E appena i loro occhi si abituarono alla luce del Sole, uno straordinario scenario si mostrò davanti a loro.
Una terra sconosciuta, dai tratti quasi fiabeschi, dominava ogni cosa.
Una terra che non era più né Sant'Agata di Gothia, né qualsiasi altro luogo a Capomazda.
http://www.juzaphoto.com/shared_file...s/330080_m.jpg

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Guisgard 06-06-2013 01.47.08

Gem fissava quello scenario suggestivo e sconosciuto senza dire nulla.
Fino a quando si voltò a guardare Elisabeth.
“Non siamo morti...” disse “... non nel corpo almeno... forse abbiamo battuto la testa ed ora siamo affetti da qualche allucinazione... o forse, molto più probabilmente, siamo precipitati molto più lontano di quanto avessi creduto... si... non può che essere così...” annuì “... dobbiamo solo cercare il più vicino centro abitato, o una stazione di servizio... mi andrebbe bene anche un commissariato, per quanto detesti le forze dell'ordine... ma ho solo una gran voglia di tornarmene a casa...” fece poi cenno ad Elisabeth di prepararsi “... lasciamo questa casa e andiamo in cerca di aiuto...” mormorò poi.

Guisgard 06-06-2013 01.55.23

Così, mentre Altea accompagnò Julien nella sua camera, Daiz si diresse verso lo studio della psicologa per iniziare a cercare informazioni sul misterioso signor Teslya.
L'investigatore cercò fra gli appunti della donna, fra le varie schede dei pazienti e persino nel suo diario personale.
Accese poi il pc della psicologa e raccolse su alcuni fogli tutto ciò che aveva trovato riguardo quell'uomo, per poi stamparli.
Rimise infine tutto a posto, attento che nulla restasse fuori posto.
Scivolò allora fuori dallo studio senza farsi vedere da nessuno, per poi ritornare in cucina, finire il suo tè ed attendere il ritorno di Altea.

Guisgard 06-06-2013 02.08.44

Appena Talia lo chiamò, Guisgard lasciò tutto e si avvicinò alla ragazza.
Vide allora il libro nelle mani di lei, con quel titolo inciso sulla copertina.
“Ottimo...” disse fissando Talia “... ottimo davvero... ho sempre detto che lei ha un talento innato per essere la mia assistente...” e le fece l'occhiolino.
Guisgard, così, prese subito quel grosso libro e cominciò a sfogliarlo insieme a Talia.
Era scritto in un antico tipo di scrittura, sorto nel primo Medioevo per semplificare l'adattamento dei libri, su cui erano state scritte opere classiche, a divenire manuali religiosi e raccolte di preghiere.
Infatti il Codex Nolhiano era una raccolta di brani e annotazioni riguardanti la poesia sacra.
In esso si trovavano varie composizioni, con relative glosse e note, scritte in un arco temporale molto vasto, almeno dal proto Medievo fino alle soglie dell'Umanesimo.
Come se quel grosso volume fosse stato preparato e poi riempito in secoli diversissimi per cultura e bisogni.
Guisgard lo sfogliò ancora, fino a trovare, tra le varie illustrazioni, quella di un meraviglioso Giardino.
L'immagine lo colpì e cominciò a leggere.
Parlava di un Fiore.
Un Fiore meraviglioso e si vantava, l'anonimo autore, di essere stato il primo a parlarne a Capomazda.
Non descriveva il tipo di Fiore e neanche le sue qualità.
Si limitava solo a chiamarlo il Fiore Azzurro, decantandone le meraviglie.
Ma mentre leggeva quelle pagine, da due di esse scivolò a terra una lettera.
Il destinatario era Robert de' Taddei.
“Una lettera per mio zio...” mormorò Guisgard “... aperta e poi richiusa con la ceralacca... ma perchè si trova in questo libro? Come mai mio zio non ha conservato questa lettera a casa sua?” Guardò Talia. “Forse leggendo il contenuto riusciremo a capirci di più...”

Clio 06-06-2013 10.40.44

Le mani di Masan sulle mie braccia, la sua voce, quella stretta rassicurante, il mondo cominciò ad essere un po' più saldo sotto i miei piedi.
Annuii. Aveva ragione.
Come poteva essere possibile?
Essere catapultati nel Medioevo, era qualcosa di assurdo e senza senso. Mi calmai, e restai in silenzio mentre Masan e Solder parlavano con quell'uomo.
Cercai di ascoltare soltanto il mio respiro. Ma quando Masan strinse ancor di più, ascoltai attentamente.
Cos'aveva detto quell'uomo? Chanty, 1513? Com'era possibile?
Non dissi nulla e lasciai che Masan e Solder mi conducessero fuori. Per poco la luce non mi accecò, abituata com'ero all'oscurità.
Caddi a terra, seduta su uno spuntone di roccia. Non potevo credere ai miei occhi. Non avevo mai visto una terra simile a quella, e di certo non era Capomazda, Sygma, o Sant'Agata di Gothia.
Mi presi la testa tra le mani, le braccia appoggiate alle ginocchia.
Adesso ti calmi.. Calmati.. Ricorda.. Ghiaccio.. Ghiaccio intorno al cuore, ghiaccio sulla pelle.. il sole non lo può scalfire, la terra gli dà forza..
Respirai, piano.
Restai ferma così per alcuni istanti, con gli occhi chiusi.
Quando li riaprii ero la solita impassibile accademica di sempre. "Perdonate se ho dato di matto.. Mi capita raramente di perdere il controllo.." Dissi, calma "..a quanto pare ho sbagliato di alcuni secoli, benissimo.. Meglio così... Cosa sapete voi di Chanty?" dissi guardando i due archeologi.
"Siamo esattamente un millennio oltre le mie competenze, ma qualcosa la so anche io.." Sorrisi "Ad esempio che io e la dottoressa non possiamo pensare di andarcene in giro vestite da uomini e passare inosservate, che l'abilità con le armi di Masan è molto più utile della vostra, dottoressa Solder, con tutto il rispetto.." Scossi la testa "E che dobbiamo nacondere ogni apparecchio anacronistico.. o ci prenderanno per pazzi, o molto peggio..".
Osservai il paesaggio intorno a noi "Magari è davvero un pazzo, ma anche se abbiamo camminato per ore, non possiamo essere giunti così lontano.. sarà meglio raggiungere un centro abitato, e se avranno computer e telefono, meglio.. ma occorre essere prudenti.." risi piano "..anche perchè se siamo davvero nel sedicesimo secolo, non credo che accetteranno le nostre carte di credito.. ergo, siamo senza un soldo..".
Lasciai che il mio sguardo si perdesse all'orizzonte.
"Ci sarà pure un senso in tutto questo.. c'è sempre un senso.." mi avvicinai a Masan "Forse era questo il luogo di cui parlava l'iscrizione...".
Poi, gli posai delicatamente la mano sul braccio e lo guardai negli occhi "Grazie per prima, Hito.." sussurrai, senza distogliere lo sguardo.

Altea 06-06-2013 13.30.28

Effettivamente Julien era molto agitata, la lasciai nella sua camera e tornai in cucina dove sentii dei rumori, e osservando lo sguardo di Daiz capii tutto.
"Bene, penso possiamo andare ora di nuovo da te...vero?" uscimmo e mentre lui guidava mi ricordai di qualcosa che forse poteva tornarci utile..."Allora io posseggo due tomi importanti e anche una collana...la collana apparteneva a una mia antenata che venne in queste terre in età antica e poi due tomi di due mie antenate che portano lo stesso mio nome, una delle quali appunto fu sia a Santa Agata di Gothia che a Capomazda, e so che era alla ricerca del Fiore Azzurro e parlava pure della Gioia dei Taddei...ma ho lasciato tutto al professor Asevol affinchè potesse farli studiare e soprattutto sapere di quella collana..ma penso non ci abbia dato molta importanza..pensi che ci sarebbero di aiuto? Conosci qualcuno che potrebbe aiutarci, nel caso Mr. Asevol non li abbia sottoposti a studi?".

Talia 06-06-2013 16.07.00

In piedi accanto a Guisgard, lo osservai prendere quel libro dalle mie mani ed iniziare a sfogliarlo...
pagine e pagine fitte di caratteri piccoli e spigolosi...
versi...
note...
illustrazioni...
ero stupita.
Possibile che ci fossimo arrampicati fin lassù, inseguiti da quel gruppo di terroristi squilibrati, per un testo altomedievale di poesia sacra?
Cosa aveva quel testo in più?
Perché sembrava essere così importante?
Mi stavo ancora ponendo queste e mille altre domande, quando Guisgard fu attratto da quella illustrazione ed iniziò a leggere...
il Fiore Azzurro...
non capii subito la sensazione che mi pervase, forse perché non riuscii immediatamente a rammentare dove avevo già sentito quel nome...
il Fiore Azzurro...
chiusi gli occhi un momento, pensando intensamente, scavando e raschiando nella mia memoria, perché ero sicura che ci fosse da qualche parte...
il Fiore Azzurro...
all’improvviso lì riaprii, di scatto.
“Il Fiore Azzurro...” dissi lentamente “Ho letto qualcosa in proposito, facendo ricerche su Capomazda e sugli Arciduchi... piccoli accenni, allusioni... niente di più. Eppure...” esitai “Mi aveva incuriosito questa storia, ma non ero mai riuscita a trovare niente di più preciso, in merito... mai niente! Ed è strano... molto strano...”
Ma proprio in quel momento, qualcosa scivolò dalle pagine del manoscritto e cadde a terra...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 55087)
...scivolò a terra una lettera.
Il destinatario era Robert de' Taddei.
“Una lettera per mio zio...” mormorò Guisgard “... aperta e poi richiusa con la ceralacca... ma perchè si trova in questo libro? Come mai mio zio non ha conservato questa lettera a casa sua?” Guardò Talia. “Forse leggendo il contenuto riusciremo a capirci di più...”

Fissai lui, poi la lettera a terra...
mi chinai, dunque, e la raccolsi...
la busta era di una carta particolare, non commerciale, ed era stata sigillata con la ceralacca, dopo essere stata evidentemente aperta...
la raccolsi e, rialzandomi, la porsi a Guisgard...
“Probabilmente si!” risposi in un sussurro “E credo che spetti a lei aprirla!”

elisabeth 06-06-2013 18.21.18

Fantastico posto...io non lo avrei neanche potuto immaginare.....quello era il paradiso...era inutile che Gem parlasse..io ero estasiata.....prepararci per andare dove...lì c' era solo natura ....mi voltai per guardare quella strana casa..che non aveva ne'spazio ne' tempo......avevo ancora il bicchiere di vino tra le mani ed ero a piedi nudi.....guardai le dita dei miei piedi......incominciai a muoverle..mentre fili d'erba si intrecciavano ad esse....il mio cervello prese a divenire musica.....e Beethoven ne fu il protagonista......avrei cantato in quel posto...avrei danzato....c'era pace.....avevo sentito Gem...voleva tornare indietro.....e se questo fosse il regalo di Liam.....aprii gli occhi e tutto cesso'....." State diventando isterico Gem......polizia....tornare a casa...mi sembra che stanotte mi abbiate raccontato un'altra storia...voi avete un compito ben preciso......mi dovete portare in un posto ben prestabilito e poi...dovete riportarmi a casa...sana e salva....questo e' il vostro compito e io dovro' scoprire il mio.....andro' dentro la casa prenderò le mie scarpe e cercheremo di seguire un sentiero...che io sinceramente non vedo..........sapete una cosa ?....per altri c'e' una storia bene definita nella loro vita.....c'e' un amore con cui dividere ogni cosa...per me e lei evidentemente questo non c'e'......ora...siamo adulti e vediamo di finire questo nostro destino assurdo......."...entrai a casa e guardai ogni cosa avesse accompagnato la nostra nottata....il cibo di fortuna...la bottiglia di vino, aperta e la candela col suo moccolo di cera ancora caldo........pensai con rammarico che sarebbe potuto sembrare il rifugio di due innamorati....presi alla sprovvista dal temporale.....poi risi..e pensai che dopo una caduta dall'alto quei miei pensieri arrivassero da una botta in testa....presi le mie scarpe in mano ed uscii fuori..." Andiamo mio bel Cavaliere...la seguirò come una dama....la mia vita e' nelle vostre mani......"......attesi quindi che Gem si muovesse......il sole incominciava ad alzarsi ed il paesaggio era sempre più fuori dal tempo.....

Guisgard 06-06-2013 19.59.48

Guisgard fissò allora Talia.
“Il Fiore Azzurro...” disse “... anche io ne ho sentito parlare... ma lei come scrittrice forse ne sa più di me...” guardò poi la lettera “... si, credo che si debba aprire... poi parleremo del Fiore Azzurro...”
Ruppe la ceralacca e cominciò a leggere:

“Caro Robert, sono passati alcuni anni dal nostro ultimo incontro.
Ricordo perfettamente quel tardo pomeriggio al Castello di Sunien e quel bicchiere di vino che voi continuavate ad agitare nella vostra mano.
Uccidere un nobile in duello non è cosa semplice, soprattutto se egli era anche un marito geloso.
Non chiedetemi ancora, come faceste quel pomeriggio, per chi avesse tenuto lady Beatrice in quella contesa.
Conoscete benissimo la risposta, amico mio.
Ma siete voi ad essere in debito di una risposta invece.
E non a me.
Credo che per ogni sera trascorsa insieme, lady Beatrice fu sul punto di chiedermi del vostro ritorno.
Forse avrebbe dovuto scrivervi.
Le pregai di farlo.
Implorai, scongiurai, persino minacciai, ma ella non volle.
E forse avrei dovuto farlo io.
Ma alla fine il mio animo da cinico osservatore della vita, di chi predilige che siano altri a dar forma al mondo, ebbe la meglio.
E solo ora comprendo quando fui stolto.
Oggi che il regno di Chanty è nel caos.
I Rossi assalgono i Blu e i Bianchi sembrano impotenti.
Ma ho taciuto un tempo e credo sia giusto non parlare ora.
Vorrei almeno che lady Beatrice vi avesse seguito, amico mio.
Seguito anni fa.
O forse, un sogno, avrei voluto vedervi qui.
Magari come sovrano.
Ma sono solo le parole vuote di un sognatore.
Credo mi stiano cercando e forse stanno già venendo a prendermi.
Ma io ho il modo per beffarli.
Nello stesso modo in cui la Natura si è presa gioco di loro, facendoli nascere come gli inetti che appaiono.
Ora ci salutiamo, amico mio.
Sapete quanto io adori il teatro.
Devo dunque prepararmi per l'ultimo atto, con un degno colpo di scena.
Che il Cielo vi assista e vi risparmi, Robert.
E che vi doni il meglio.
Addio.

Carlo di Monsperon.”

“Chi può essere questo Carlo di Monsperon?” Stupito Guisgard. “Non ho mai sentito parlare di lui... né da mio zio, né da Kuon... e neanche di un luogo chiamato Chanty...”

Guisgard 06-06-2013 20.53.42

Masan restò con i suoi occhi in quelli di Clio.
E restò così per un tempo indefinito.
Per un attimo, quasi, l'inquietudine, lo smarrimento e il timore per quella situazione sembravano essersi dissolti.
Per un attimo, un singolo attimo.
Ma un attimo indistinto, senza tempo.
Lui allora annuì quasi in maniera impercettibile a quelle parole di lei.
“Si, credo anche io...” disse Masan “... quell'iscrizione parlava di questo luogo forse...”
“Non siate assurdi!” All'improvviso Solder “Quel frate è un pazzo! Si, pazzo... ha perduto la ragione tra queste rocce... è ammattito sui suoi libri!”
“Cosa sa del posto di cui parlava il frate?” Le chiese Masan. “Chanty lo ha chiamato...”
“Molto poco...” mormorò la dottoressa senza smettere di fissare quello scenario fiabesco “... so solo che si tratta di un mito conosciuto in passato a Capomazda... una terra meravigliosa... probabilmente una visione romanzesca della stessa Sygma, sorta in seguito ai racconti di mercanti e viaggiatori che tornavano dal quel regno a Capomazda...” scosse il capo “... e quel frate deve essere stato suggestionato da quei vecchi miti... si, questa deve essere la verità...”
“Fatto sta” fece Masan “che ora ci troviamo in questo luogo sconosciuto, del quale nessuna mappa riporta nei territori di Capomazda... inoltre” fissando l'orologio e poi il suo smartphone “i nostri strumenti sembrano non funzionare più... non era allora colpa di un campo magnetico... anche ora sono fuori uso, nonostante l'aria aperta...”
“Cosa facciamo?” Chiese Solder a Masan. “Direi di tornare indietro, ripercorrendo a ritroso la galleria.”
Masan annuì.
Ritornarono allora nella grotta e ripercorsero la galleria nella direzione opposta, che avrebbe dovuto condurli di nuovo alla chiesa di Santa Caterina.
Ma dopo pochi metri qualcosa li fermò.
Un corso d'acqua aveva sommerso l'intera galleria.
“Come è possibile?” Urlò Solder. “Non può essere! Fino a poco fa qui non c'era acqua!”
“Ora non possiamo più tornare indietro...” mormorò Masan, per poi guardare Clio.

Guisgard 06-06-2013 21.25.42

“Sei una donna piena di risorse.” Disse Daiz ad Altea mentre erano in auto. “Certo che possono esserci utili quei libri. Ed anche la collana. Tutto ciò che può far luce in questa intricata situazione, può farci comodo. E se il tuo professore non ha tratto molto da quei tomi, allora troveremo qualche altro esperto per cercare di capirne di più.”
La macchina dell'investigatore arrivò così all'università.
I due allora entrarono nella facoltà, fino a raggiungere lo studio di Asevol.
Era chiuso.
Daiz con un temperino fece scattare la serratura ed i due entrarono.
L'investigatore richiuse la porta ed accese il pc del professore.
“C'è una cartella qui sul desktop...” fece Daiz “... ed è chiamata Tomi di Altea... ecco, aperta...”
E cominciò a leggere ad alta voce:

“I tomi sono estremamente interessanti, poiché legano la leggenda della Gioia dei Taddei con il mito del Fiore Azzurro.
Probabilmente l'idea di arricchire la materia della Gioia dei Taddei con il racconto del meraviglioso Fiore è tratta dal Codex Nolhiano, una celebre e preziosa raccolta di scritti a tema sacro.
Questo ci porta a considerare la visione, seguita da alcuni autori, di legare la maledizione che perseguita i Taddei con la storia del Re di tutti i Fiori e legarli insieme in un contesto religioso.
Del resto la religione domina ogni ambito a Capomzda, dalla filosofia, alla filologia, alla letteratura e a tutte le altre arti.”

“Prima ne parlavi in macchina...” voltandosi Daiz verso Altea “e ora lo cita anche il tuo professore... che cos'è il Fiore Azzurro?”

Guisgard 06-06-2013 21.28.53

Gem fissò con curiosità Elisabeth.
“Lei è strana...” disse “... molto strana... siete tutti così, voi medici? Allora faccio bene io a diffidare di voi. Beh, mi stia a sentire... il mio compito era quello di portarvi tutti a Sant'Agata di Gothia, ma mi sembra evidente che qui siamo altrove. Quindi dobbiamo trovare il modo di ritornare a casa. Non credo proprio che Liam immaginasse questo” indicando lo scenario circostante “quando mi dato quell'incarico. Perciò, faccia la dama, l'ancella o anche la regina, ma mi segua e collabori. Questo non è il Paradiso. E speriamo che non sia neanche l'Inferno.”
In quel momento, però, qualcosa attirò l'attenzione di Gem.
“Che strano...” mormorò “... il mio orologio è fermo... eppure è fatto apposta per situazioni estreme... ma la cosa più strana è che l'unica funzione ancora attiva è la bussola...” si guardò ancora una volta intorno “... ma cosa sta succedendo? Dove siamo finiti?”

Altea 06-06-2013 21.47.56

Mi avvicinai al pc del professor Asevol...non potevo crederci...allora quei tomi rappresentavano qualcosa...chissà forse la mia antenata in età antica scopri davvero qualcosa sulla Gioia dei Taddei e questo Fiore Azzurro..."Cos'è il Fiore Azzurro? Ecco...a questo non saprei risponderti...so solo che la mia antenata andò alla ricerca di questo Fiore, e non so se lo ha trovato, visto o colto...partì da Santa Agata di Gothia fino a Capomazda e poi vi è qualcosa di indecifrabile...e chissà forse Teacher Asevol ha scoperto qualcosa di particolare...e la collana? Non dice nulla? Tra l'altro dovrei farmela restituire perchè ha un grande valore sia per la mia famiglia ma anche storico...e ce ne sono due in giro solo...una non saprei chi potrebbe averla. Che dici se facessimo finta di nulla..e chiedessimo al professore se per caso ha sottoposto i miei tomi e collana a studio? Letto cosi...è generico". Poi pensai un attimo..."Dimenticavo, nello scritto si dice che questo Fiore Azzurro crescesse in posto non noto ma dove vi era qualcosa di particolare, e che insomma fosse o un antidoto o qualcosa del genere...perchè tutti lo cercavano per esaudire dei propri desideri o lenire certe sofferenze, e che solo un certo Frate Nicola sapesse dove fosse sbocciato."

Clio 06-06-2013 22.05.53

Quegli occhi, restai a fissarli per un tempo indefinito.
Era come se fossero l'unica certezza in quello strano momento.
Sapevo che anche lui mi stava osservando, mi chiesi cosa vedesse nei miei occhi.
Abbassai lo sguardo quando Solder parlò, vagamente imbarazzata.
Ascoltai ogni sua parola con attenzione, lasciando che lo sguardo percorresse tutto lo spazio sterminato e fiabesco intorno a noi.
Non protestai quando decisero di tornare indietro, li seguii in silenzio.
Ero un passo dietro di loro e li osservavo.
Anche nella penombra potevo vedere i rifessi della pistola di Solder, dalla sua borsa.
Quando trovammo l'acqua a sbarrare il passaggio, tuttavia, non mi sorpresi.
Masan si girò verso di me e, di nuovo, mi trovai di fronte a quello sguardo. Non era lo stesso di sempre, però, c'era una sorta di inquietudine che non vi avevo mai visto.
Incrociai le braccia e recitai, con gli occhi nei suoi "“Per me si va dove avete perduto e lasciato i sogni.Quando essi non sono più solo desideri, ma bisogni. Dai campi svolazzanti di quaglie, ai giardini di pavoni screziati. Dove ogni suo petalo premia i cuori degli uomini fra tutti privilegiati.” sorrisi.
"Se non possiamo tornare indietro, vuol dire che andremo avanti.. non vi pare?" distolsi lo sguardo da Masan per guardare Solder un momento "..vi arrendete così presto? Siamo arrivati fin qui.. dobbiamo andare fino in fondo.." sorrisi nuovamente "voi avete una missione da compiere, o sbaglio? Non vorrete giocarvi ai dadi chi dovrà andare a riferire di aver fallito? Forza... Andiamo a vedere se quel vecchio era davvero pazzo o se siamo in un reame cantato dai bardi.. Non so voi, ma io non ho la minima intenzione di tirarmi indietro..".
Mi voltai, stavo per muovere un passo.
Poi, non riuscii a trattenermi, fu più forte di me.
Mi girai e mi trovai di fronte a Solder.
Con una mossa rapida e improvvisa le bloccai il braccio, presi la pistola dalla sua borsa e la gettai nell'acqua corrente.
Mi allontanai di un passo e la guardai dritto negli occhi.
"Spero che sappia difendersi anche senza il suo giocattolo, dottoressa... sa, non mi piace essere costantemente sotto tiro.. non è professionale.." sorrisi "Quando torneremo a S.Agata gliene comprerò una nuova, stia tranquilla..". E le feci l'occhiolino."Vi aspetto fuori, colleghi...".
Senza aspettare o aggiungere altro tornai sui miei passi rapidamente e, poco dopo, raggiunsi nuovamente la luce del sole.
Mi sedetti sulla stessa roccia su cui mi ero accasciata poco prima, vagamente divertita.
Sapevo di aver fatto imbestialire Solder, e forse anche Masan, anche se non avevo dato a nessuno dei due il tempo per ribattere.
Poco male, almeno, se le cose fossero degenerate, saremmo state alla pari.
Eh, mai mettere due donne a lavorare insieme.. combinano guai.. dai retta a me..
Sorrisi, tra me e me a quel pensiero.
Alzai lo sguardo e lasciai che il sole mi illminasse il viso per un momento. Com'era bello sentire il suo calore. Restai ferma così per un momento indefinito, gli occhi chiusi, la mente altrove.
Ma quando mi tornarono alla mente quegli occhi intensi e penetranti, che continuavo a trovarmi davanti, aprii i miei di colpo, e sbattei le palpebre con forza.
Avevo cose più importanti a cui pensare, non potevo permettermi distrazioni.
Voltai la testa per osservare l'uscita della galleria, aspettando di vedere Masan e una furiosa Solder uscire di lì.

Talia 07-06-2013 14.25.39

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 55097)
“Chi può essere questo Carlo di Monsperon?” Stupito Guisgard. “Non ho mai sentito parlare di lui... né da mio zio, né da Kuon... e neanche di un luogo chiamato Chanty...”

Rimasi in silenzio per un lungo momento, quando ebbe finito di leggere...
Chanty...
i Bianchi, i Rossi, i Blu...
il Castello di Sunien...
e poi il Fiore Azzurro...
il Fiore...
Infine sollevai lo sguardo e tornai a guardare negli occhi chiari e limpidi di Guisgard...
“Non lo so...” sussurrai, scuotendo appena la testa “Non so chi sia Carlo di Monsperon né dove sia il luogo chiamato Chanty... ma... ma, francamente, non è tanto questo, il mio essere geograficamente ignorante, a turbarmi...”
Esitai per un istante, lanciando un’altra occhiata a quel foglio che ancora stringeva tra le mani...
“In quella lettera, Guisgard, si parla di un duello... si parla di lotte tra tre fazioni per la supremazia su di un regno... si parla del sogno di un nuovo sovrano, magari più giusto, o solo più risoluto... insomma... non so come spiegarle la sensazione che quella lettera mi ha suscitato, ma... beh, dal momento che non credo che suo zio sia stato giovane nel tardo Medioevo, suppongo che quella lettera sia molto strana... o che giunga da molto lontano...”
Lo fissai ancora per qualche momento, poi i miei occhi tornarono a posarsi su quel libro che aveva appoggiato, aperto, sul tavolo di fronte a noi...
e vidi di nuovo l’immagine del giardino...
il Giardino del Fiore Azzurro.
Sollevai una mano, allora, e con la punta delle dita sfiorai delicatamente quell’immagine, per un istante...
“E poi, onestamente...” soggiunsi “Onestamente, non credo neanche che sia un caso se questa lettera è stata conservata proprio in questo libro...”
Di nuovo sollevai gli occhi e lo guardai...
“Io penso che suo zio le abbia tracciato un cammino, Guisgard... e gliel’ha tracciato sapendo che un giorno lo avrebbe percorso. Ed è un cammino fatto di tappe, dove solo ad ogni traguardo è possibile vedere il traguardo successivo e perseguirlo...” la mia voce era bassa, lieve, ma lo sguardo era intenso “Le ha mostrato quel quadro, da bambino, perché fosse preparato... e poi con quell’enigma le ha indicato questo luogo, perché trovasse il Codex... ed ora le mostra la prossima tappa: Chanty. E le ha lasciato questa lettera, così piena di indizi ed informazioni, perché non sia completamente disarmato... E’ come... è come una caccia al tesoro. Sì, come una caccia al tesoro... anche se ancora non saprei dire con certezza quale sia il Tesoro promesso...”

Guisgard 07-06-2013 18.32.49

Poco dopo, Masan e Solder riemersero da quella galleria e si ritrovarono ancora davanti quel fiabesco scenario.
Erano passati alcuni minuti e solo ora Clio li rivedeva.
Molto probabilmente avevano parlato fra loro prima di uscire.
Solder però era visibilmente accigliata.
Fece qualche passo verso la ragazza.
Poi, improvvisamente, la strattonò e la spinse a terra.
“Ascolta, ragazzina...” disse con disprezzo “... ora che siamo qui la tua presenza vale meno di zero... e tale ti considero... togliti dal viso quell'espressione da eroina da soap opera o te la manderò via io... per mettere a posto quelle come te non mi occorre di certo una pistola... prova a mancarmi ancora una volta di rispetto e giuro che non racconterai a nessuno di questa avventura...”
“Ora direi di piantarla.” Intervenne Masan.
“La smetta!” Esclamò Solder. “Sono io che comando qui!”
“Davvero?” Fissandola Masan. “E con quale autorità?”
“Un capo lo si riconosce dalla stoffa!”
“Direi di calmarci qui...” fece Masan “... metterci l'uno contro l'altra non gioverà a nessuno e lei è troppo intelligente per cadere in un simile errore... cerchiamo dunque di fare il possibile per capire dove siamo finiti.”
“Lei allora tenga a bada la sua ragazzina!” Guardandolo Solder e indicando Clio. “E' molto più furba di quanto sembra!” Si voltò poi verso la ragazza. “Se fossi in te, carina, cercherei di farmi meno domande possibili... o potresti non sapere mai le risposte...”
“Andiamo adesso.” Disse Masan.
Così cominciarono a scendere a valle, attraversando una gola rocciosa.
Si ritrovarono allora nel fondovalle, in uno scenario contornato da dolci colline.
“Quaglie e pavoni...” mormorò Masan “... sono uccelli particolari e ci sarà un motivo se l'iscrizione li citava... ma quale? L'unica cosa che mi viene in mente è che i primi sono uccelli di terra, mentre i secondi sono uccelli d'aria... ma cosa possono simboleggiare?”
“Già, simboleggiare...” sbottò Solder “... tutto è simbolico in questa storia... cominciando da ciò che c'era nella chiesa... e sono stanca di queste cose fittizie! Voglio avere a che fare con cose concrete, reali, che posso capire e toccare!”
Ma mentre camminavano, dopo aver attraversato un gruppo di cipressi, intravidero un sentiero.
“Ecco.” Indicandolo Masan. “E' stata accontentata. Una strada è quanto di più reale e pratico ci sia. Ogni strada conduce da qualche parte.”

Guisgard 07-06-2013 18.45.37

Daiz, a quelle parole di Altea, apparve pensieroso.
“Si, ma potrebbero essere solo leggende...” disse poi “... Frate Nicola di cui parli potrebbe benissimo essere un mito, come il Prete Gianni medioevale... questa storia è sempre più strana... come se fosse perennemente in bilico tra passato e presente... tra mito e realtà... non so... non vorrei che tutte queste cose finissero per portarci fuori strada... del resto non posso portare al mio cliente vecchie leggende medioevali...”
Ad un tratto si udirono dei passi.
“Deve essere il tuo professore!” Esclamò Daiz. “Presto, chiudiamo il pc! Dobbiamo evitare che scopra il nostro scopo... l'indagine è segreta...” e chiuse il computer.
La porta cominciò ad aprirsi.
Daiz allora, con gesto improvviso, prese Altea e la fece sedere sulle sue ginocchia, per poi cominciarla a baciare.
La porta si spalancò e Asevol si trovò davanti quei due che si baciavano.
“Come siete entrati?”
“Ops...” fece Daiz “... forse abbiamo scelto il posto meno indicato per restare un po' da soli, bellezza mia...”
“Si, lo credo anche io.” Fissandoli Asevol.
“Ci perdoni...” scusandosi Daiz “... ma non pensavo che...”
“Lei è la studentessa arrivata dall'estero.” Riconoscendo Altea, Asevol. “Vedo che si è ambientata presto...”

elisabeth 07-06-2013 19.00.36

Noi medici eravamo strani..possibile...e mica avevo detto niente....avevo solo detto che avevo la sensazione di stare da un'altra parte......alle volte l'istinto e' la migliore cosa da seguire......" Tesoro ho le miei scarpe col tacco in mano....mi sono arrotolata i pantaloni...il mio orologio si e' fermato a pochi momenti prima di urlare precipito...e...lo so perche' accovacciandomi e l'ultima cosa che ho guardato.....per il resto mio caro....non so cosa dirvi, diciamo che siamo in un altro tempo.....prima dell'anno mille o dopo.....caro Gem....io vi staro' a seguire in religioso silenzio e visto che la vostra bussola ancora e' in piena tattivita'......andiamo verso Nord......voi uomini duri e' cosi' che dite se non sbaglio........."......sul mio volto apparve il migliore dei miei sorrisi.....ero cosi' carina......" Sbrighiamoci...a scegliere la strada da prendere..le formiche fanno il solletico..in qualsiasi tempo ci troviamo, che bello a spasso nel tempo...."......

Guisgard 07-06-2013 19.17.16

Guisgard apparve turbato da quelle parole di Talia.
“Anche se ciò che ha appena detto” disse “può sembrare quanto di più assurdo si possa sentire, io credo... beh, diciamo sento... sento che forse è la strada giusta per decifrare tutta questa storia...” sbuffo pensieroso “... voglio dire... tutto sembra strano, troppo strano... come se sfuggisse ad ogni ragionamento logico... ma niente di razionale pare in grado di dare un verso e un senso a tutto questo... lei ha ragione... questa lettera sembra provenire da un luogo passato... ma è indirizzata a mio zio e quindi deve per forza essere di questo periodo... ora però mi sorge un dubbio... quando mio zio è stato quassù l'ultima volta? Così possiamo capire quanto tempo fa ha lasciato la lettera nel Codex Nolhiano... e di conseguenza il periodo in cui l'ha ricevuta...” continuò a sfogliare il libro, fino all'ultima pagina.
E qui i due si accorsero di qualche altra cosa.
Sul margine del foglio era stato scritto a penna qualcosa.
“Scrivere su un libro così antico è quasi un delitto...” mormorò Guisgard “... ma riconosco la scrittura di mio zio... sembrano indicazioni...”
E lesse ad alta voce:

“Superata Sant'Agata di Gothia, la bussola sarà la tua compagna.
Seguì il Nord, fin dove le colline da aspre saran dolci e vedrai la spada che bagna.
Così Ardeliano il Grande lo battezzò, lasciando nelle sue acque l'elsa della sua spada.
E se Dio vorrà, ti troverai nel regno prima che il male tutto vinca e il Bene per sempre cada.”

“Forse ha davvero ragione lei, Talia... forse davvero mio zio voleva lasciare delle tracce... solo così si possono giustificare queste annotazioni su pagine tanto antiche e preziose...”

Altea 07-06-2013 19.26.35

Cercai di distogliermi da quel bacio, quando vidi il professor Asevol e poi udii le sue parole mi alzai di scatto e balbettando cercai una scusa plausibile...ma quante scuse stavo inventando?
"Oh Mr Asevol, a dire il vero, lui, si è follemente innamorato di me" dissi indicando Daiz "e io ero venuta qui a sapere se avevate scoperto qualcosa sui miei due tomi e sulla collana, mi ha seguito e poi mi ha baciato alla sprovvista...eh questi Capomazdesi" dissi ridendo.

Clio 07-06-2013 19.56.48

Decisamente, l'avevo combinata grossa.
Solder era davvero fuori di se, ma la cosa non mi infastidiva affatto.
Senza la pistola era solo una donna, sicura di se e per nulla simpatica, ma ero abituata a combattere con uomini molto più pericolosi di lei.
Sarebbe stata una bella sfida.
Mi morsi il labbro e sorrisi, mentre mi rialzavo.
Davvero? Credi di sapere chi sono, dottoressa? Tu prova a toccarmi un'altra volta.. Beh, con questa siamo pari..
Rimasi ferma, avevo fatto abbastanza danni.
"Andiamo.." dissi scuotendo la testa "le conviene smetterla con le minacce, io non ho niente da perdere..." Sorrisi "me ne sarei già andata a quest'ora...".
Masan cercò di calmare le acque, gli lanciai una rapida occhiata che non ammetteva repliche.
"E non mi sembra di averle concesso tutta questa confidenza..." Sussurrai tra i denti.
Odiavo essere chiamata ragazzina.
Ma chi credeva di essere quella Solder?
La voglia di uno scontro diretto cresceva sempre più.
Tuttavia, sapevo che Masan aveva ragione, non potevamo metterci l'uno contro l'altro, anche se capii bene che io e Solder non saremmo mai andate d'accordo.
Così frenai la lingua e nascosi un sorrisetto divertito.
Perché non riuscivo ad essere preoccupata o terrorizzata da quella situazione?
Possibile che fossi così incosciente?
Sapevo di essermi cacciata in un guaio più grande di me, ma di certo non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da quella donna.
Infondo, collera o no, avevo ottenuto quello che volevo.
Non commentai i loro discorsi, restai in silenzio ad osservare il paesaggio intorno a noi.
Pensai, però, alle parole di Masan, cercando di trovare un senso a quelle dell'iscrizione.
Quando trovammo la strada, sorrisi.
E, in silenzio, mi apprestai a seguirli nella direzione su cui non volevo avere voce in capitolo.

Guisgard 08-06-2013 00.50.53

Gem fissò prima Elisabeth, poi le scarpe che teneva in mano.
Allora il pilota le prese, le mise entrambe su un ramo ed estratto il suo coltello da tasca, con un colpo netto, tagliò buona parte dei tacchi.
“Ecco.” Disse poi, ridando alla donna le scarpe. “Non saranno eleganti ora, ma sicuramente andranno benissimo per camminare sui prati. Voi donne barattate sempre la bellezza con la praticità. Bah.” Scosse il capo e fece cenno alla sua compagna di seguirlo.
Presero così a camminare in quella vallata, mettendosi in breve la casa alle spalle.
“Primo o dopo l'anno mille...” mormorò Gem camminando “... cosa intendevate dire? Cosa significavano quelle vostre parole?”
Ma prima che Elisabeth rispondesse, il pilota si fermò di colpo.
Prese poi la sua compagna di ventura per un braccio e si nascosero dietro alcuni alberi.
“Sento che qualcuno si avvicina...” fece Gem “... camminano sottovento e ho potuto avvertirne l'odore... una tattica molto utile usata dai militari... non faccia rumore o ci scopriranno...”
Infatti poco dopo apparvero due figure.
Un uomo robusto che aveva con sé della cacciagione ed un altro più esile.
“Ottimo colpo, milord!” Esclamò questi. “Davvero un colpo pregevole!”
“Si, non c'è male.” Fece l'altro. “Del resto i fagiani sono prede molto ambite. Andiamo, li metteremo nella dispensa.”
“Credo siano diretti nella casa in cui ci trovavamo noi prima...” sottovoce Gem ad Elisabeth “... ha visto che abiti strani indossano? Sembrano vestiti per il Carnevale...”

Guisgard 08-06-2013 01.13.15

Asevol guardò Altea con aria perplessa.
“Ciò che fate non mi riguarda.” Disse poi. “Ma non voglio simili atteggiamenti nel mio studio. E se lei voleva sapere dei tomi, allora poteva benissimo aspettarmi qui fuori. Anche perchè la porta era chiusa, mi pare.”
Daiz allora si alzò dalla sedia e con un fazzoletto si tolse il rossetto di Altea dalle labbra.
Asevol lo fissò seccato.
“Quanto al vostro materiale” fece poi il professore, tornando a guardare Altea “posso dirvi che ci sarebbe molto da discutere e forse ancor più da scoprire. Sono testi antichi ed affascinanti. Combinano fra loro vari miti. Su tutti la Gioia dei Taddei ed il Fiore Azzurro. Sono fortemente influenzati da un altro testo,ovviamente precedente ai tomi... il Codex Nolhiano. La collana invece è un pezzo pregevole. Tuttavia può dirci molto poco riguardo alla sua storia, ovviamente.”
In quel momento qualcuno bussò alla porta dello studio.
“E' aperto.” Fece Asevol.
La porta si aprì ed entrò un uomo.
Un uomo che Altea riconobbe subito: era Teslya, il misterioso paziente di Julien.

Guisgard 08-06-2013 01.52.18

Così, Clio, Masan e Solder presero quel sentiero che serpeggiava nella vallata, racchiusa da verdi e morbide colline.
Masan continuava a guardarsi intorno, come incuriosito e nello stesso tempo turbato da quello scenario.
E non aveva tutti i torti.
Infatti quelle terre erano diverse dal territorio che circondava Sant'Agata di Gothia, dove presumibilmente i tre dovevano trovarsi ancora.
Eppure nella sua mente non riuscivano a smettere di echeggiare le parole del vecchio frate.
Era davvero frutto di una mente folle quella storia?
Con tutti quei nomi, gli avvenimenti e la data così precisa?
"Clio..." disse voltandosi verso la ragazza "... va tutto bene?"
Controllò poi ancora una volta l'orologio e qualcuna delle apparecchiature nel suo zaino, ma tutto era fuori uso.
E fu in quel momento che si accorse di qualcosa che lo stupì non poco.
“Che cosa strana...” mormorò “... fra tutti gli oggetti che ho con me, solo la bussola continua a funzionare...”
“In verità” fece Solder “anche la mia pistola funzionava fino a poco fa...” gettando uno sguardo di disprezzo verso Clio.
E in quell'istante qualcosa apparve lungo la strada.
“Guardate là...” indicò Masan “... un casale... finalmente incontreremo qualcuno...”
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