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L'uomo rise appena a quella risposta di Gaynor, per poi accendere un fiammifero per la sua sigaretta.
“Ecco...” disse dopo averla accesa per lei “... mio nonno diceva sempre che non bisogna mai fidarsi delle donne che fumano...” divertito “... ed aggiungeva che in loro compagnia occorreva nascondersi almeno un Taddeo negli stivali... mal che vada, almeno quello non sarebbe andato perso.” Ridendo forte. |
Ci inoltrammo nella campagna, fin quando Theris mi indicò una struttura.
Era bella, sembrava abbastanza accogliente e aveva degli ampi spazi tutt'intorno. "Mi sembra ottima" dissi, mentre scendevo. Poi, vidi una figura in terrazza. "C'era qualcuno fra quelle tende..." indicandole e prendendo in braccio Zolà. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Che ragazza educata...” disse Seth guardando Nyoko salutarlo “... dove l'avete trovata? In un raduno di verginelle? O magari in un convento di novizie?” Ridendo.
“Ti prego, sii serio...” Wolfetta “... Nyoko è un'ottima ragazza e tu oggi sarai il suo accompagnatore. La porterai un po' in giro, così potrà uscire dal castello.” “Farle da balia, giusto?” Sorridendo con impertinenza Seth. “No, farle da cavaliere.” Precisò Wolfetta. “E comunque è Asputin che te lo ordina.” “Da quando Asputin da ordini qui?” Seth. “Da quando l'ha deciso il Maestro.” Fissandolo Wolfetta. |
Il modo di porgersi di Seth mi fece impallidire. Ero abituata ad essere offesa, ma da una persona sola... in poco tempo, ero riuscita ad essere offesa da un altro uomo. Lo guardai come fossi un cane ferito, ringhiavo con lo sguardo. Non dissi nulla, anche perché non mi importava. Ciò che contava veramente per me, era uscire di lì, sola o in compagnia. Filax miagolò contro l'uomo, e io lo lasciai fare.
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“Bene.” Disse Guisgard a Vivian.
Poco dopo lasciarono in carrozza il palazzo, diretti verso l'università. “Sicura non vi annoiano questo genere di cose?” Chiese Guisgard. “Molti detestano i vecchi tromboni universitari e le loro convinzioni... io invece li trovò così... come dire? Evasivi. Si, evasivi...” soddisfatto “... parlano di tutto, eppure non si riferiscono a nulla... eh, grande invenzione gli intellettuali.” Sarcastico. |
Salimmo di nuovo in carrozza e io non potei fare a meno di confrontare l'atmosfera che si respirava con quella della sera appena passata, così sognante prima, così delusa poi.
Cercai di nascondere un sospiro, per poi sorridere a quelle parole sulle università. "Affatto, capo.." Sorrisi "Anzi, mi piace l'idea di conoscere cose nuove, vedere un'università è tutto il resto.." Sempre sorridendo "Sarà sicuramente interessante..". |
“Sarà qualcuno della servitù.” Disse Theris a Gwen.
Poi lui bussò e venne ad aprire una donna dal volto e l'aspetto austero. “Desiderate?” Chiese ai due giovani. http://pelegrina.blogia.com/upload/20060922182610-4.jpg |
Seth annuì a Wolfetta.
“E sia, andiamo...” disse poi a Nyoko. I due lasciarono così il castello, uscendo nella campagna circostante, ormai quasi brughiera. “Ma tu non reagisci mai?” Ad un certo punto Seth. “Ti lasci offendere, comandare e deridere senza dire mai nulla?” Fissando Nyoko. |
Theris bussò ed una donna dal volto austero venne ad aprirci.
"Siamo ospiti del dottor Rainneg, ci ha invitato a trascorrere un po' di tempo qui, poichè non ci è possibile soggiornare nel nostro palazzo, al momento. Mi ha detto di mostrare questo" dissi, uscendo l'anello dalla borsa. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
"Sotto quell'aspetto potete stare sicuro..." risposi aspirando una boccata di fumo "sono immune al fascino del denaro... i vostri taddei sono al sicuro anche fuori dagli stivali..." Lo squadrai da capo a piedi, incurante di apparire scortese. "Mi meraviglia la scelta dei fiori... per voi sarebbero indicate piuttosto violette e fiori di melo... un giorno, semmai dovessimo incontrarci di nuovo, potrei dirvene anche il motivo..."
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“Ne sono lieto.” Disse Guisgard guardando dal finestrino della vettura. “Anche se mi sembra palese il vostro poco entusiasmo...” fissando Vivian “... ma immagino che ostriche, aragosta e champagne siano più invitanti di una lezione universitaria.” Sorridendo.
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La donna guardò l'anello di Gwen ed annuì piano.
“Prego, seguitemi...” disse ai due giovani sposi “... mi è stato ordinato che da oggi prenderete possesso della tenuta. Io mi chiamo Frediena e sarà a vostra disposizione, signori.” Conducendoli verso la loro camera da letto. Si trattava di una stanza spaziosa ed arredata con gusto. “Se vi occorre qualcosa basta suonare quel campanellino.” Frediena. Ed uscì. “Cos'era quell'anello che hai mostrato alla donna?” Chiese Theris a Gwen. |
“Magari non accadrà più...” disse l'uomo a Gaynor, fissandola divertito “... avanti, ditemelo adesso... perchè violette e melo? Sono i fiori adatti ai tipacci arroganti? O forse alle canaglie?” Fumando.
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"Poco entusiasmo?" Ribattei "Perché?" Voltandomi verso di lui.
Poi quelle parole sulla sera prima ebbero l'effetto di farmi arrossire e distogliere immediatamente lo sguardo da lui. Perché continuare a mettere il dito nella piaga? Era già abbastanza umiliante senza che lui continuasse a ricordarmelo. Ma forse si divertiva a vedere il potere che gli avevo concesso su di me. "Non temete..." Dissi infine, con la voce che cercavo di tenere più ferma possibile, ma che si rivelò comunque un po' tremante "So qual'è il mio posto.." Mentre lo sguardo vagava fuori dal finestrino, e la mente ripercorreva gli istanti in cui quell'incanto era andato in mille pezzi. |
La donna annuì quando vide l'anello è ci accompagnò in camera.
Scoprimmo che si chiamava Frediena e che avremmo potuto chiamarla con un campanellino se avessimo avuto bisogno di qualcosa. Una volta rimasti soli nella nostra nuova ed accogliente camera, Theris mi chiese dell'anello. Caddi nel panico più totale. Non avevo pensato che, vedendolo, avrebbe potuto fare domande, presa com'ero dal viaggio. Mi voltai, sfoderando un sorriso limpido e sereno. "Il dottore me lo ha dato quando mi ha parlato di questa tenuta, forse voleva che avessimo una garanzia da parte sua per prendere possesso di questo posto..." spiegai, con un'alzata di spalle, iniziando a sistemare le mie cose. Quella era una mezza verità; non volevo mentirgli, ma dire la verità è creare problemi su una cosa simile sarebbe stato anche peggio. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Beh, il vostro posto mi pare sia al mio fianco...” disse Guisgard a Vivian “... siete la mia segretaria personale, no? O sbaglio?”
Intanto la carrozza era giunta davanti all'antica università Afragolignonese. |
“Capisco...” disse Theris “... ed infatti la donna ci ha fatto entrare subito... però che stranezza usare un anello come lasciapassare...” fissando Gwen “... comunque, hai udito la donna? Parlava di noi come se fossimo padroni qui, più che ospiti... capisco la generosità del dottor Rainnag, ma non vorrei approfittarne... chissà mai perchè ci ha fatto questo gran favore, mettendoci la sua tenuta a disposizione...”
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Ecco, appunto!
Sorrisi a quelle parole, un sorriso vagamente forzato però. "Naturalmente..." Con un cenno del capo "Ci avete sempre tenuto a puntualizzarlo..." Con gli occhi che per un momento lasciarono intravedere ciò che veramente sentivo. Una parte di me voleva affrontarlo, ma infondo sapevo che non l'avrei fatto. Dopotutto ciò che volevo era restare al suo fianco, e se essere la sua segretaria era l'unico modo, mi sarei tenuta stretta quel posto. Distolsi lo sguardo, perché non vedesse più la mia espressione. "Oh, guardate.." Indicando il finestrino "Direi che siamo arrivati...". |
Dentro di me sospirai sentendo che aveva accettato la spiegazione.
"Magari è semplicemente molto generoso, senza spiegazioni particolari..." alzando le spalle e sistemando i vestiti, mentre Zolà perlustrava la nuova stanza. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il cocchiere saltò giù dalla carrozza, aprì la porta e permise a Guisgard e Vivian di scendere.
Entrarono così nell'immenso edificio che occupava l'intera università. Raggiunsero l'Aula Magna e presero posto tra i presenti, che non erano solo studenti. Infatti vi erano giornalisti e poliziotti. Molti poliziotti. Nell'aula tra gli altri che alla fine la riempirono, arrivarono anche Altea e Trevor. Ad un tratto entrò un uomo. Era Ordifren. “Benvenuti a tutti.” Disse alla platea. “Studenti e non.” Sorridendo. http://specchioscuro.it/wp-content/u...-di-cera-2.png |
Lo seguii in silenzio nel l'università, guardandomi attorno, era tutto nuovo per me e restai incantata da ciò che vedevo.
Prendemmo poi posto nell'aula, e arrivò il professore. Ero sempre più incuriosita. |
Gwen sistemò i loro bagagli nella stanza, mentre Zolà esplorava quel mondo nuovo.
Dopo un po' Theris disse di scendere giù e tornarono al piano terra, in un vasto androne. E qui videro un bellissimo quadro, raffigurante una ragazza. E non una ragazza qualunque. La ragazza del quadro era Gwen. https://lh3.googleusercontent.com/-A...%2BRyderSM.jpg |
Quando finii di sistemare i bagagli, Theris propose di scendere giù.
Raggiungemmo il grande androne. Lì, il mio cuore si fermò. Ancora un ritratto. Ancora quella donna. Sicuramente quella donna di nome Justine. Feci finta di niente, vagando per l'androne e concentrandomi sugli altri quadri e la mobilia di buon gusto, anche se Theris non avrebbe perso nemmeno un istante nel farmi notare la cosa. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il professor Ordifren con qualche battuta, brillante e sagace, allentò la tensione tra i presenti, mettendo tutti o quasi a loro agio.
Salutò poi la polizia e cominciò la sua lezione. “Sapete” disse avvicinandosi ad una delle statue classicheggianti che impreziosivano l'aula “perchè questa fanciulla di oltre duemila e cento anni fa sorride? Semplice... perchè sa che sta diventando non celebre e neanche famosa. No, sta per diventare immortale. Come gli dei che venerava. Osservate... nell'atto di essere ritratta e scolpita, questa fanciulla abbozza un sorriso... non sappiamo nulla di lei... forse era una pastorella, o magari la figlioletta di un nobile... chissà... ma sappiamo ciò che è oggi... immortale. E sapete perchè? Perchè questo fa l'arte... rende immortali... e come tale è eterna anch'essa... e rammentate, l'eternità, come l'assoluto, non può dividere, ma unire... condurre l'uomo alla perfezione e dunque alla felicità... capirete allora che principio fondamentale dell'arte è la sua intima appartenenza all'umanità intera... tutti devono godere dell'arte... tutti... senza discriminazioni dettate da motivazioni etniche, politiche o religiose...” col suo caratteristico accento straniero. Tutto ciò davanti a Guisgard e a Vivian. |
Ascoltai attentamente le parole del professore.
Dapprima non capii dove volesse andare a parare, ma poi, più parlava, più comprendevo, e quasi impallidii. "Parla esattamente come uno di quei furfanti mascherati.." sussurrai all'orecchio di Guisgard. |
Arrivarono nell'androne e Gwen fece finta di nulla.
Ma non Theris. “Ehi, Gwen...” disse lui subito “... questo quadro... la donna ritratta... sei tu...” |
“Parla come uno dei tanti liberali di cui questo secolo è pieno...” disse Guisgard sottovoce a Vivian “... e come ben dite voi, parla proprio come i misteriosi lestofanti... ed è questo il guaio... troppi parlano e ragionano così... ecco perchè la polizia brancola nel buio...” aggiunse cambiando espressione e diventando di colpo serio.
Ed i suoi occhi divennero inquieti. |
Appunto.
Feci un altro respiro profondo. "Theris, non sono io, è impossibile" con una leggera risata, che speravo non suonasse forzata "È solo una coincidenza, magari sarà una parente del dottore..." dissi, fingendo noncuranza. "Non credo sia così strano che delle persone possano somigliarsi. Piuttosto" cambiando argomento "Credi dovremmo avvisarlo che siamo arrivati?" Sapevo che non era un caso. Non lo era. Non dopo aver visto quel ciondolo. Tutta quella situazione mi consumava e speravo che Misk uscisse al più presto dalle nostre vite. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Annuii a Guisgard.
Aveva ragione, erano in troppi ecco perché non si riusciva a venirne a capo. Poi il suo sguardo divenne serio, cupo, tormentato. E non potei fare a meno di ricordare lo sfogo della sera prima in chiesa, a cui lui non sapeva che avevo assistito. Istintivamente posai la mano sulla sua, e cercai di catturare il suo sguardo. "Ma noi li troveremo..." sussurrai "E li distruggeremo.." per poi sorridere, un sorriso che però non presagiva niente di buono, per i nostri nemici. |
“Magari verrà lui a salutarci, vedrai...” disse Theris fissando ancora il quadro “... così potremo ringraziarlo e tu restituirgli quell'anello, visto ormai siamo qui e non ci occorre più.” A Gwen.
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“Guisgard sorrise a Vivian.
“Che segretaria speciale ho...” disse divertito “... addirittura dall'animo guerriero.” Facendole l'occhiolino. “Piuttosto...” tornando serio “... avete notato l'accento del professore? Deve essere straniero...” |
Gli sorrisi.
"Già, non capita mica a tutti.." divertita. Poi quel commento sull'accento del professore. "Sì, l'ho notato.." pensierosa "Dev'essere sicuramente straniero... sono sicura che qualche suo studente saprà da dove viene esattamente..". |
Accennai un sorriso ed un assenso a Theris, per poi uscire fuori.
Fui investita dall'aria fresca e accesi una sigaretta. Già, restituirlo... Non potevo, lo aveva donato a me e non potevo restituirlo. O almeno, avrei potuto, ma lui? Come avrebbe reagito? Ci sarebbe sicuramente rimasto male, molto. Forse tutti questi problemi che mi stavo facendo erano inutili, del resto non gli stavo dando alcuna speranza, nonostante lui si comportasse come se io facessi l'esatto contrario. Forse avrei dovuto semplicemente ridargli l'anello e mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Però con la consapevolezza di averlo ferito. Sospirai, emettendo una boccata di fumo, avvilita dall'enorme confusione che invadeva la mia testa e dal non sapere che fare. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...201b2615af.jpg Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Ah, certo...” disse Guisgard a Vivian “... immagino di si... ma forse non è tanto importate capire a dove venga lui... ma dove vogliono arrivare i misteriosi furfanti mascherati...” ritrovandosi ad accarezzare piano la mano di lei, giocando con le dita sul palmo della ragazza.
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Gwen era in balia di quei suoi pensieri, quando giunse Frediana.
“Madamigella desidera consumare il pranzo nel salone o qui sul terrazzo?” Disse giungendo quasi fosse uno spettro. |
Annuii a quelle parole.
"Beh mi sembra chiaro.." voltandomi per un momento verso il professore "Togliere alla chiesa la custodia delle opere d'arte..." pensierosa "Anche se la domanda successiva è: loro cosa ci guadagnano? Possibile che sia solo una sorta di guerra ideale per privare l'umanità della religione?" seguendo il filo dei miei pensieri. Fu allora che mi accorsi della sua mano che giocava con la mia, cercai di nascondere un sorriso voltandomi verso il professore. Allora piano, quasi distrattamente, assecondai quel gioco così innocente eppure così audace, segreto anche se eravamo in un'aula piena di gente. Trattenevo il fiato. Temevo che se se fosse accorto avrebbe smesso, e mi avrebbe allontanato ancora. |
Sobbalzai sentendo la voce di Frediana.
"Preferisco qui sul terrazzo" risposi con un sorriso cortese, per poi tornare ad osservare il paesaggio, fumando. Sì, pensai. Gli avrei parlato. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Ma Guisgard non smise, continuando a giocare, quasi distrattamente, eppure in un modo velatamente sensuale, sul palmo e fra le dita della mano di Vivian.
Fssava ed ascoltava il professore, ma senza smettere di giocare in quel modo così lieve, ma continuo. |
Frediana annuì e poco dopo i domestici apparecchiarono la tavola.
Il pranzo iniziò e portate di ogni tipo giunsero ai due giovani sposi. Inoltre ricchi vini di magnifica annata accompagnarono quel cibo. “Tutto perfetto.” Disse Theris a Frediana. “Sono i piatti preferiti di madama.” La donna indicando Gwen. “Quelli che ama da sempre.” E Theris restò perplesso. |
Le nostre mani continuarono ad intrecciarsi, rincorrersi, sfiorarsi, in quel gioco velatamente sensuale, che faceva accelerare i battiti del mio cuore.
Ascoltavo a mia volta il professore, senza però mai smettere di cercare e trovare la sua mano. |
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