Risi pure io alle sue parole e lo accarezzai.."Per ora no..hai..anzi abbiamo una missione..mio bel guerriero, cavaliere tenebroso..lo sai sei a volte un mistero pure per me" l' atmosfera si era leggermente rasserenata se non fosse stato per quegli avvenimenti e lo baciai con sicurezza e mi apparve un luogo in fiamme..il Fuoco...forse era quello di Serenica, il Sacro Fuoco di Petria con la volontà del loro grande Dio avrebbe vinto questo posto..Uaarania.

https://images.wired.it/wp-content/u...ii-600x335.jpg

Montammo sui cavalli presi la sera prima e ci dirigemmo verso la casa dell' eretico, ormai sapevo la strada e arrivammo davanti a quella statua, lo guardavo perplessa e legammo i cavalli.."Hiss, ma se è una persona negativa..un eretico..dico nessuno raffigurerebbe un personaggio malvagio o negativo in una statua, a suo ricordo..solo chi lo vorrebbe ricordare".
Poi mi voltai verso il punto in cui vi era la lapide facendogli cenno di venire vicino ed osservando quel codice cifrato.."Come dissi prima, a Serenica come nelle grandi civiltà, in Egitto per costruire le piramidi e poi addirittura nella Grecia per costruire il Partenone si usava questo codice..geometrico..con il risultato che formavano forme, solitamente dei rettangoli aurei, che venivano usati per i pavimenti oppure nel Partenone per formare la facciata, gli archi dei templi in architettura..rappresenta l' armonia, si unisce l' arte e la scienza secondo rapporti armonici dettati proprio dalla geometria...ahimè materia a me non consona, solitamente dovrebbe venire un pentagono, il rapporto perfetto aureo è la stella a 5 punte. Per i Greci il rettangolo era magico...perchè riproducibile in infiniti modi e volte..è un principio matematico di bellezza, per loro il rapporto aureo era secondo per importanza al Teorema di Pitagora. Il fine era raffigurare l' idea di equilibrio e perfezione e raggiungere l' Armonia Universale" lo guardai e scoppiai a ridere.."Sto dicendo delle fandonie? No fandonie no..sono realtà ma forse non ha a che fare con questo codice..quindi che dici studiamo questo codice o entriamo in questa casa..però aspetta prima devo fare qualcosa".
Presi da una sacca un foglio e formai una palla di fuoco sul quale si impresse quel codice e apparve scritto nel foglio che diedi ad Hiss e poi la misi tra noi.."Che il Sacro Fuoco di Petria ci protegga dal Male..come le preghiere di monsignor Kimsy" e lasciai ad Hiss decidere.

La casa era lì, sempre più vicina.
Ma qualcosa ci fermò, bloccò, paralizzò.
Un urlo terribile e straziante, da far gelare il sangue nelle vene.
Era un uomo?
Un animale?
La bestia di cui parlavano?
Impossibile, dirlo, istintivamente mi voltai a guardare Aegos accanto a me.

Quel bacio, poi le mani di cassandra sul petto di Elv.
Poteva avvertirne i muscoli asciutti ed il cuore che batteva forte.
“Mi fa impazzire...” disse lui guardandola negli occhi “... la tua aria candita, ingenua, persino impaurita, Cassandra... eppure sei capace di accendermi... di far divampare il fuoco del mio cuore...” e le sfiorò le labbra con la bocca.

Hiss guardò la lapide e poi Eeila.
“Non lo so...” disse pensieroso “... potresti aver ragione... oppure no... non sono pratico di simili arcani... ammesso lo sia davvero... di sicuro qui c'è un mistero da svelare...”

Sentire non solo il suo corpo ben fatto, ma soprattutto il suo cuore che batteva all'impazzata, come il mio.
Poi le sue parole, tenere, eppure appassionate, quelle parole che incatenarono i miei occhi trasparenti e spalancati ai suoi profondi.
Sorrisi teneramente e ricambiai quella carezza delle sue labbra.
"Anche tu mi fa impazzire..." sussurrai.

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Quell'urlo straziante, stridulo, grottesco, cupo, angosciante.
Aegos guardò allora Elyse.
“Diavoli dell'Inferno...” disse “... che diamine è?
Non ho mai sentito un verso simile... nessun animale conosciuto può emetterlo...” prese la mano di lei “... avviciniamoci alla casa senza però farci scorgere...” e si mossero piano verso la sinistra abitazione.

Quel tonfo, sordo ed improvviso, interruppe quel momento fra loro.
“Non lo so...” disse Lavaros guardandosi intorno, con ancora Astral fra le braccia “... può essere qualunque cosa... un rumore casuale... o magari qualcuno non troppo lontano...”
Ad un tratto sentirono degli strani suoni e voci confuse.
“Seguiamole...” fece lui.

Annuii alle parole di Hiss..."Si, un mistero piuttosto difficile. Armiamoci di coraggio ed entriamo in questa casa..sei pronto, stiamo vicini" e spinsi nell'uscio di quella casa sperando non fosse maledetta.

Quei rumori non mi piacevano per niente, mi era tornato tutto in mente come un ricordo lontano, eravamo lì per un motivo. Lavaros suggerì di seguire quei suoni ed io non potei essere più d'accordo.


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Scossi la testa, incredula.
Che cosa poteva mai essere?
Poi mi voltai verso Aegos annuendo.
"Sì, avviciniamoci senza fare rumore..." sussurrai, per poi seguirlo verso la casa.

“Ma io voglio togliere questo velo di ingenuità, di candore...” disse Elv guardandola con i suoi occhi neri “... voglio vedere oltre... voglio farti perdere ogni timore, ogni paura... ogni freno...” accarezzandole il volto e poi la bocca vermiglia, mentre gli occhi verdi e sognanti di Cassandra erano in quelli scuri di lui.

Mi persi nelle sue parole e nei suoi occhi, da cui traboccava desiderio, di quello assoluto, bruciante, totale.
Lambii il suo dito con le labbra, poi le congiunsi alle sue ed iniziai silenziosamente a sbottonare la sua camicia.

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Eeila spinse l'uscio ed entrarono in quella dimora dimenticata.
Era silenziosa, umida, desolata e cupa.
La luce entrava a fatica e tutto intorno a loro sembrava scricchiolare.
“E' molto vecchia, per questo si sentono questi rumori...” disse Hiss “... avanziamo...”
Ad un tratto videro delle scale.
“Saliamo...” mormorò lui.
Sul pianerottolo imboccarono poi un corridoio, che portò ad una porta chiusa.
Hiss provò a forzarla ma era aperta.
Entrarono.
C'erano ragnatele ovunque e puzza di polvere.
Ad un tratto Eeila notò dei vecchi libri consumati dai tarli.

Astral e Lavaros seguirono quei suoni e quelle voci.
Percorsero un lungo e stretto cunicolo, fino a giungere in una sorta di vecchio tinello, dal quale si usciva grazie ad una scala che portava in alto.
I due giovani la salirono, arrivando, attraverso un tombino, ad un corridoio.
Qui udirono dei lamenti.
Una voce appena percepibile che si lamentava.
E videro una porta chiusa.

Entrando in quella casa fui pervasa dall' odore acre di muffa e la polvere mi stava facendo starnutire ma mi trattenni.
Hiss camminava sicuro mentre tutto scricchiolava.."A mio parere questa casa è già stata visitata" udendo gli scricchiolii e imboccammo le scale come suggerì Hiss.
Formai una piccola palla di fuoco in mano per rischiarare un pò la casa e dopo un corridoio vedemmo una porta che, stranamente, era aperta.
Mi guardai attorno e ad un tratto vidi dei tomi tra polvere e ragnatele.."Hiss guarda quei libri, sembrano antichi" e mi avvicinai con lui..presi uno di loro e pulii la copertina impolverata per vedere di cosa si trattasse con curiosità ed avidità.

Percorremmo una strada che mi parve lunghissima. Ero alle spalle di Lavaros e lo seguivo decisa e senza paura. Arrivammo poi ad un corridoio e lì, i rumori si distinsero in grida lievi e sottili.
"Forse vengono da quella porta" dissi avvicinandomi ad essa.

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Aegos ed Elyse si avvicinarono con prudenza alla misteriosa casa bianca.
Sembrava deserta.
“Strano...” disse lui “... non si vede nessuno... non ci sono sentinelle, né rumori che palesino la presenza di qualcuno... tutto ciò non mi piace affatto...” guardandosi intorno.
Si avvicinarono allora ancor più al muretto di cinta.
Lo scavalcarono e si ritrovarono nel cortile interno.
Qui camminando rasentando il muro, raggiunsero quella che sembrava una stalla.
“Guarda a terra...” indicò lui “... ci sono i solchi di un carro... e a giudicare dalla profondità doveva essere molto pesante... chissà cosa trasportava...”

Ci avvicinammo, guardinghi e silenziosi.
Qualunque mistero ci fosse, era legato a quel luogo, ormai era chiaro.
L'atmosfera era spettrale intorno a noi, e la presenza di Aegos era rassicurante.
Buffo, tra le mura del castello non avevo mai avuto bisogno di essere rassicurata.
Sorrisi, un sorriso che forse stonava con quel luogo, ma che non riuscii a trattenere.
Allora lo seguii e trovammo i solchi.
Scossi la testa, pensierosa.
"Magri trasportava la bestia di cui parlava Ennius..." pensierosa "Deve pesare molto..." guardando i solchi.
"Entriamo nella casa senza farci vedere.." sussurrai piano, cercando la sua mano con la mia.

Si baciarono, poi Cassandra cominciò a sbottonare piano la camicia di Elv.
Scoprì così il suo petto liscio e muscoloso, appena abbronzato e reso caldo dal desiderio.
Lui allora iniziò a spogliare lei, sfilandole la parte superiore del suo vestito.

Eeila prese uno dei libri e guardò la copertina.
Il titolo così recitava:

“Animunculus”

Lavaros annuì ad Astral e le fece cenno di aspettare.
Voleva infatti lui aprire la porta, in modo che lei non corresse rischi.
Aprì ed entrarono.
La penombra però dominava ovunque e non vedeva quasi nulla.
E dal chiaroscuro udirono un lamento basso.

"Animunculus" esclamai guardando stupita Hiss.."Cosa significa..beh dobbiamo solo aprirlo ma con cautela o strappiamo le pagine".
Lo posi sul tavolo antico e lo aprii sfogliandolo lentamente.."E' strano la porta era aperta vero Hiss?" dissi mentre lo sfogliavo.

Lavaros mi fece segno di aspettare e aprì lui la porta. Entrammo ma la stanza era semibuia, ma si udiva un lamento basso. Mi ricordai, allora, della collana. Il mio medaglione, anche se non sapevo il perché, poteva illuminarsi al buio. La uscì dal vestito e la strofinai appena appena, così sa farla illuminare. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...a67bd18a8d.jpg

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Entrarono nella stalla, ma non videro nessun carro.
“Qui non c'è nulla...” disse pensieroso Aegos “... cerchiamo, deve esserci qualche traccia in giro...”
Elyse notò allora qualcosa.
Una carriola sporca di qualcosa.
Qualcosa di rosso.
Era sangue secco.

“Questa casa” disse Hiss ad Eeila “è abbandonata da secoli... le porte ormai non si chiudono più...”
Poi lei aprì quel libro, scoprendo che era scritto in una lingua incomprensibile.
“Sembra una lingua morta...” lui “... almeno così credo, visto che non somiglia a nessuna di quelle esistenti...” voltò la pagina e c'era un disegno strano, inquietante.
http://vignette3.wikia.nocookie.net/...20150314231358

Ci guardammo intorno, ma non c'era niente.
Niente di niente.
Ma non avevamo intenzione di arrenderci, e continuammo a cercare.
D'un tratto vidi qualcosa.
"Aegos guarda!" lo chiamai, avvicinarmi.
Posai delicatamente la mano sulla carriola e subito si arrossò.
"È sangue!" mormorai, mostrandolo ad Aegos "Questo posto mi piace sempre meno, dobbiamo scoprire cosa nasconde!".

Il medaglione di Astral si illuminò e nella stanza la penombra di attenuò non poco.
Videro così qualcuno seduto su una vecchia poltrona dando loro le spalle.
“Bambina mia...” disse la donna seduta di spalle ad Astral “... ti aspettavo...”
Benchè fosse bassa e dolorante, la ragazza la riconobbe.
Era la voce di Babaluci.

Aegos si avvicinò alla carriola.
“Si, è sangue...” disse “... ma forse è sangue di animale... magari avranno macellato qualche capretto... o sgozzato un maiale...” pensieroso.
Si abbassò per vedere meglio e si accorse che c'era una botola.
“Qui si scende...” indicandola ad Elyse.

Ascoltai Hiss pensierosa.."Una lingua morta..ah, forse una lingua antica che non si parla più..non penso il latino..strano" poi voltò pagina e apparve una figura inquietante, strana e sentii la mia Sacra Collana Solare bruciare.."Il Male.."esclamai "La mia collana sacerdotale e datomi da mio padre, il Dio del Sole, mi sta mandando segnali..questa immagine non promette nulla di buono..sembra un animale non trovi? Ma sovrannaturale..continuiamo a vedere" e sfogliai un' altra pagina.."Nessuno capirebbe questa lingua..forse la mia Gransacerdotessa" e lo guardai.
"Proviamo" mi concentrai invocando i miei sacri spiriti e divinità del Fuoco..nelle mani vidi il Fuoco di Petria.."Di cosa parlano quelle scritte..che lingua è?" sperai in una risposta visto i miei poteri nella terra degli uomini erano deboli, ma qui si doveva combattere il Male.

"Dici?" guardandolo pensierosa.
Io certo non sapevo come distinguere sangue di animale da sangue umano.
Però sapevo che il sangue macchia, e dovevo disfarmene in fretta.
Allora mi pulii la mano con un fazzoletto, con aria un pochino disgustata, alla vista della seta bianca che si arrossava.
Poi Aegos notò una botola, e me la indicò.
"Sì, scendiamo.." annuendo "Ormai siamo qui, andiamo fino in fondo..".

Il medaglione si illuminò e accese la stanza, mostrando la persona agonizzante al suo interno.
"Babaluci?" dissi incredula. Era davvero lei? Era viva? Non ci potevo credere. Ero felice, credo, era in fondo l'unica persona che avevo visto crescere. Allora mi presi di coraggio e mi avvicinai...

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Scoprii il suo petto dalla pelle ambrata e calda ed i muscoli lisci e definiti.
Le mie mani continuarono a scoprirlo, accarezzarlo, beandomi di quel calore invitante e benefico.
Sentii allora le sue mani iniziare a slacciare la parte superiore del mio abito e gli tolsi la camicia, facendola scivolare lentamente lungo le braccia mentre accarezzavo queste ultime.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...a2097d4a2b.gif

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Eeila invocò i suoi poteri, le sue conoscenze e tradizioni, senza però vedere nulla.
Quel luogo sembrava protetto da forze infinitamente più potenti.
“Eeila...” disse Hiss “... cosa vedi? Cosa percepisci?”

Aegos ed Elyse si calarono nella botola e scesero di sotto.
Giunsero in una sorta di nicchia sotterranea.
Ad un tratto cominciarono a percepire un forte odore.
Sempre più intenso.
Poi capogiri, nausea.
E più nulla.

Elv continuò a spogliarla, mentre Cassandra accarezzava le sue braccia nude.
Allora la ragazza restò col petto scoperto, con lui che la guardava tutta, accarezzando con infinita dolcezza e sensualità i suoi bei seni.
Carezze con davano brividi intensi e profondi a Cassandra.
Carezze che disegnavano seducenti cerchi intorno a quei seni morbidi e sodi.

“Aspetta...” disse Lavaros, ma Astral, udendo la voce di Babaluci, si era già avvicinata alla sedia.
Udì allora la risata di quella donna, che si voltò di scatto a guardarla.
Un volto mostruoso fissava la ragazza.
Un viso deformato dall'odio, con cicatrici, lividi, tagli, escoriazioni da cui uscivano vermi putridi.
Ed un alito pestilenziale raggiunse la ragazza.
http://2.bp.blogspot.com/-l_n_qfQAzq...e-horror1.jpeg

Hiss mi fissava ma io non riuscivo a vedere nulla e capii, lo guardai nei suoi intensi occhi azzurri, sorridendo per rassicurarlo.."Niente, purtroppo..e vi è un motivo..perchè qui è impregnato delle Forze del Male che mi impediscono di scoprire la verità..cosa dici continuiamo a vedere questo libro, o giriamo per la casa in cerca di altro..ovviamente questo ce lo porteremo dietro..ma non è ancora una prova..forse..è una bestia Hiss..malefica e del demonio..non oso pensare sia...la bestia..avanti mio guerriero e Campione, a te la scelta sulla prossima mossa".

https://pbs.twimg.com/media/CmqARkxXEAEyoIi.jpg

Scendemmo nella botola, con cautela e attenzione.
Era un ambiente angusto, una specie di nicchia.
Un odore tutto intorno a noi.
Un odore acre, intenso.
Un odore che mi fece vaneggiare, girare la testa.
Quasi sentivo le forze venire meno.
Cercai la mano di Aegos con la mia, e poi, più nulla.

La parte superiore del mio vestito si allentò del tutto, fino a lasciare scoperti i miei seni, che lui iniziò ad accarezzare con dolcezza mista a sensualità, un dolce ma passionale piacere che sembrava non avere fine, che mi scuoteva con intensi e profondi brividi di godimento.
Prolungati, caldi, brividi impossibili da contrastare.

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Urlai per l'apparizione improvvisa e mi allontanai. Coprì il volto con il palmo della mano, cercando di non sentire quella terribile puzza. Che razza di mostro era quello? Non poteva essere la Babaluci che conoscevo io, come si era conciata così? Mi avvicinai a Lavaros ma estrassi il mio pugnale, senza smettere di guardare quella creatura.

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