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Davanti ad un black out, c'era ben poco da fare.
Io non ero un elettricista, e anche se lo fossi stato, non avrei potuto fare niente in quel momento. Così mi alzai, andai a prendermi una birra che mostrai con un gesto al barista, e mi sedetti a un tavolo allungando le gambe e intrecciando i piedi. Ancora non mi sembrava vero di essere libera, non vedevo l'ora di partire per i mari del sud. "Immagino che manco la televisione vada no?" prendendo il telecomando e provando ad accenderla. Intanto era entrato un tipo che parlava con Rapion, ma io mi feci gli affari miei. Ormai ero fuori, e volevo restarci. |
"Rasa al suolo..." disse il sindaco a Gwen "... da cosa? Da un calcolatore? Da un grosso computer antropomorfo?" Sarcastico.
"Non si rende conto del pericolo?" Elv. "Io ho un maniaco da far acciuffare!" Gridò il sindaco. "Uno che ha ucciso un medico ed ora rischia di fare lo stesso con una lista dei suoi pazienti lunga così! I computer ribelli si vodono solo nei film di fantascienza!" |
"Per ora pare dovrai rinviare il tuo viaggio..." disse Ruspion a Destresya "... almeno fino a quando linee telefoniche ed Internet non torneranno normali... intanto se vuoi puoi venire con me ad un meeting..."
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Non voleva desistere.
"Vorrà dire allora che invece di avere sulla coscienza una sola persona, avrà una città intera. Scelga lei" fissandolo decisa e irremovibile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In quel momento bussarono ed entrò un uomo.
"Signore..." disse al sindaco "... la città è in tilt... tutto è bloccato... banche... centri commerciali... negozi... persino il sistema elettrico ed idrico..." "Che diavolo succede?" Urlò il sindaco. "Ciò che abbiamo detto noi." Elv a lui, per poi fissare Gwen. "Davvero vuol lasciare milioni di elettori in questa situazione, signore?" Ironico al sindaco. |
Entrò un uomo, che non fece altro che confermare la nostra tesi, ovviamente.
"Lascia stare, Elv, magari non si preoccupa di morire lui stesso... Andiamo..." ad Elv, dirigendomi alla porta con fare noncurante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a Raspion.
"Già, pare che dovrò restare qui.." prendendo un sorso di birra. "Ti ringrazio ma preferisco aspettare rintanata qui, non mi va di rischiare la mia perziosissima libertà, e poi la connessione potrebbe ristabilirsi da un momento all'altro!". |
"Aspettate..." disse il sindaco a Gwen e ad Elv "... aspettate... sentite... se vi faccio seguire da una squadra speciale, mi garantite che quel computer del cavolo salti in aria?"
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Mi voltai, guardando soddisfatta Elv.
Poi guardai il sindaco. "Ci può giurare, signore" sorridendo, sorniona sì, ma sicura del risultato. Poteva scommetterci che di quel coso non sarebbe rimasto neanche un bullone. Oh sì, decisamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ok, fa come credi." Disse Raspion a Destresya.
Così lui ed il falsario andarono via, lasciando Destresya da sola nella bettola. Intanto la tv, dopo l'annuncio inquietante di Minsk, tornò a non funzionare. Passò un'ora, poi un'altra. Ad un tratto il barista entrò ed avvertì la ragazza che di là c'era uno strano tipo che prometteva soldi in cambio di notizie. |
Gwen ed Elv atteserto un'oretta e finalmente il capo della polizia presentò loro gli agenti di una squadra speciale.
Il loro leader era un uomo grosso e barbuto, dai capelli rossi ed i modi grezzi. "Bene." Disse Ozz, il tipo sopra descritto. "Andiamo a vedere questo computer ribelle." Con aria da uomo arsenale. |
Passò un'ora circa.
E finalmente arrivò, a capo di una squadra, un uomo che sapeva davvero il fatto suo, o almeno così sembrava, dai modi spicci e diretti. Annuii. "Bene. Andiamo subito in ospedale" ad Elv. Non sapevo se questo tizio potesse davvero esserci utile, di sicuro lo speravo, ma almeno di sicuro avremmo avuto un altro testimone per far capire che ciò che dicevamo era la verità e non eravamo più pazzi dei pazienti che curavamo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Su un furgone blindato Ozz ed i suoi uomini, seguiti dall'auto con Gwen ed Elv, raggiunsero l'Imperion Nolhian, che appariva più tetro del solito e sinistramente desolato.
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La squadra si diresse insieme a noi all'Imperion Nolhian, che appariva ancor più tetro e inquietante.
"Non pensavo ci avrebbe davvero ascoltati, è stato praticamente un miracolo..." ad Elv, sospirando come per una fatica immane. "Dobbiamo solo sperare che questa squadra sia in grado di risolvere la situazione, perché sono sempre convinta che quel computer debba avere un maledetto punto debole. Insomma, voglio dire! È una dannata macchina!" quasi con tono esasperato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Oh la tv funzionava.
No, momento.. che diavolo era quello? Restai come ipnotizzata a guardare quello strano robot che parlava di felicità. Ma che cosa stava succedendo? Per poco la birra non mi andò di traverso. Doveva essere uno scherzo... sì, non c'erano alternative. Mi spaparanzai a godermi la mia noia, quando arrivò il barista dicendomi che c'era un uomo che voleva delle informazioni. Non avevo bisogno di soldi, ma mi annoiavo, così gli chiesi: "Che genere di informazioni?". |
Arrivarono all'Imperion Nolhian.
Entrarono così nell'ospedale. “Già, neanche io credevo che il sindaco ci avrebbe ascoltati...” disse sottovoce Elv a Gwen. Ozz diede disposizioni ai suoi e poi chiese a Gwen e ad Elv di portarli nei sotterranei, dove c'era il calcolatore di nome Minsk. |
"Non ha potuto evitare di cedere, quando gli ho fatto capire che anche lui rischia la pelle..." scuotendo la testa.
Poi, accompagnammo Ozz nei sotterranei, dove finalmente gli avremmo mostrato il calcolatore Minsk. E forse avremmo messo fine a questo delirio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Raggiunsero i sotterranei.
La sala in cui c'erano le strumentazioni del calcolatore era chiusa da quella pesante porta di ferro. Subito Ozz ed i suoi forzarono la serratura, ma senza risultati. Infatti la porta aveva un sistema di chiusura particolare. “Monteremo una quantità limitata di esplosivo al plastico.” Disse lui ai suoi. “State indietro voi.” A Gwen e ad Elv. La porta così saltò. Entrarono e trovarono un solo monitor acceso. Con somma sorpresa di Gwen e di Elv, su quello schermo c'era la lista dei pazienti del dottore ucciso. “Guarda...” Elv a Gwen. Non c'era però traccia dell'automa Minsk. |
"E' un giornalista." Disse il barista a Destresya. "Cerca gente fuggita dall'Imperion Nolhian..."
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Ozz e i suoi fecero saltare la porta ed entrammo.
Con mio sommo stupore, il macchinario non c'era più. "Ma dov'è finito?!" esclamai avvilita "La porta era bloccata!" Poi, Elv mi chiamò. "Ma è la lista dei pazienti! Che ci fa qui?" perplessa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv si guardò intorno stupito, perplesso.
“Ehi...” disse poi “... non c'è più neanche il cadavere del direttore! E' era qui! In una pozza di sangue!” Fissando Gwen. “Forse vi siete sbagliati...” Ozz ai due medici. |
"È vero, il cadavere..." mormorai, incredula.
Guardai Ozz. "No, mi creda. Il direttore si è tolto la vita sparandosi in testa davanti a noi, era qui, a terra! E la porta era serrata quando siamo arrivati adesso! È impossibile che siano spariti!" passando le mani fra i capelli e camminando nervosamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alcuni degli uomini di Ozz controllarono il pavimento.
"Capo..." disse uno di quelli "... non ci sono tracce di sangue qui." "Impossibile, controllate meglio!" Urlò Elv. "Calmo, dottore." Ozz. "Sappiamo fare il nostro lavoro." Fissandolo. "E voi?" A lui e a Gwen. "Sicuri che il vostro lavoro non vi abbia tirato qualche brutto scherzo?" "Ossia?" Chiese Elv. "Non so..." mormorò Ozz "... magari a furia di stare in mezzo ai pazzi..." |
Niente.
Nessuna traccia, nessun piccolissimo dettaglio! Nulla! "Hey, dobbiamo stare calmi, non ci aiuta agitarci..." ad Elv, con tono più dolce e un tocco sulla sua spalla. Guardai male Ozz. "Il cadavere e l'androide erano qui quando siamo andati via! Non ce li siamo inventati! Non capiamo come siano spariti, ma erano qui!" insistetti. "Possiamo controllare da cima a fondo l'ospedale, magari l'androide sarà ancora nell'edificio." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, buona idea." Disse Ozz a Gwen.
Il suo sguardo però diceva altro. Era scettico, sospettoso. Mandò così alcuni dei suoi a controllare in giro, mentre lui e gli altri restarono con i due medici. Dopo tornarono gli altri. Nessuna traccia del droide. "Ora diventa una situazione spiacevole, dottori..." Ozz ai due medici "... capirete che la lista è qui... e non c'è traccia di droidi in giro... inoltre non c'è il cadavere del direttore che a vostro dire si sarebbe ucciso... in pratica siete sospettati di molti reati..." |
Ozz mandò alcuni uomini in giro per l'ospedale.
Quelli tornarono, ma senza aver trovato nulla. "Sospettati?" sconvolta. "Le pare che saremmo andati alla polizia se fossimo stati colpevoli?!" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Certo, a cercarvi un alibi." Disse Ozz a Gwen. "Ora ci seguirete al commissariato." Facendo segno aisuoi uomini di ammanettarli.
"Che bisogno c'è delle manette?" Elv nervoso. "Non siamo mica dei criminali?" "E' il normale protocollo da seguire." Ozz. Li ammanettarono e li portarono al commissariato. |
"Cosa? No!" cercai di divincolarmi quando ci ammanettarono.
"Lo sa che questo non ha senso, vero?" urlai. Ma inevitabilmente ci portarono al commissariato. Cose da non credere! Era tutto surreale. Assistevano ad un suicidio, ma siccome non ne restava traccia eravamo sospettati. Era davvero una situazione incredibile, da cui non sapevo come uscire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen infine si ritrovò in una cella del commissariato.
Elv era stato portato in un'altra. Con lei c'erano due prostitute. "Ehi, carina..." disse una delle due a Gwen "... tu perchè sei finita qui dentro? Non hai fatto i compiti per casa?" Ridendo. "Lasciala perdere..." l'altra "... pensa piuttosto a noi chiuse qui dentro..." sbuffando. |
Io ed Elv ovviamente fummo separati, con mia grande rabbia.
E mi ritrovai in una cella insieme a quelle che ad occhio e croce non sembravano esattamente le signorine dabbene di un romanzo di Jane Austen. Guardai la prima che aveva parlato. "Accusa di omicidio." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La prima a quelle parole di Gwen scoppiò a ridere.
"Omicidio..." disse l'altra "... e chi avresti ucciso? L'ovino che fa la pubblicità della Kinder?" Sarcastica. |
"Sì magari è lo stesso con cui ti ti sei data da fare quando andavi all'asilo..." sarcasticamente.
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"Ehi, sgualdrinella..." disse la prostituta alzandosi di scatto ed avvicinandosi a Gwen con aria minacciosa "... sai che posso cavarti gli occhi a mani nude?"
"Sta calma, Danielle..." fece l'altra "... vuoi davvero che ci chiudano qui per sempre e gettino la chiave?" Spingendola via. "Ma Monique..." Danielle "... io le spacco la testa a questa!" "Calmati e torna a sederti!" Monique a lei. "E tu tirati la lingua o finirai nei guai, cocchina!" Rivolta a Gwen. |
La guardai con aria quasi divertita.
Lo fai per mestiere ma ti urta se ti fanno della poco di buono, eh? Beh, che ti aspettavi? La corona e il tappeto rosso? Bah... "Se ti interessa saperlo" alla seconda "Ci sono già, altrimenti non starei insieme a voi due signore..." calcando sull'ultima parola e guardandola. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservai pure io mio padre e poi Whianco.. "Le conviene dire la verità signor Whianco".
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“Io sto dicendo la verità....” disse Whianco ad Altea “... sono stato ricoverato all'Imperion Nolhian perchè accusato di omicidio... ma poi dopo il processo sono stato assolto con formula piena. Quindi sono uscito da quel posto e ho potuto riprendere la mia carriera di attore.”
“Beh, per ora credo sia sufficiente.” L'ispettore. “Si tratterrà in città per molto?” “Per qualche giorno.” L'attore. “Allora sono certo ci rivedremo.” Sorridendo Carog. Poi salutò tutti ed andò via. |
"Be, ai guai non c'è mai fine." Disse Monique a Gwen. "Quindi calma gli slanci della tua lingua." Sorridendo.
"E stammi lontana o ti tiro il collo!" Danielle alla ragazza. |
Oh, grazie, era davvero incoraggiante!
Ero qui accusata di aver ucciso un uomo e aver progettato una macchina distruttiva e loro pensavano a delle battutine da studentelli. Cose davvero strane... Ridacchiai silenziosamente a quella che si chiamava Danielle, stendendomi sulla brandina. Non vedevo l'ora di uscire da qui, ma nel frattempo, perché non potevo divertirmi un po'? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Monique..." disse Danielle "... credi che Alis ci tirerà fuori da qui?"
"Dormici su, è meglio..." rispose Monique. "Dai..." "Quello è un bastardo e di noi gli frega zero..." scuotendo la testa Monique "... mai fidarsi degli uomini..." fissando poi Gwen. |
Iniziarono a parlare di un certo Alis che poteva tirarle fuori, ma non mi riguardava, quindi non prestai molta attenzione.
Poi vidi Monique guardarmi, come per includere anche me in quelle sue lamentele sugli uomini. Io alzai appena le sopracciglia, perché beh, non ci si poteva certo fidare di tutti, ma in particolar modo loro, che di certo avevano a che fare con uomini tutt'altro che per bene, pronti solo a sfruttarle. "Da quanto siete qui dentro?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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