Lo ringraziai e mi trovai davanti alla porta rossa, ero titubante, speravo di non finire nei guai ma soprattutto mi auguravo Mass non volesse fare il galante come prima, ma gli avrei spiegato i miei veri sentimenti. Bussai quindi alla porta.

Aprì Mass, trovandosi davanti Altea.
La guardò tutta, percorrendo la sua fgura slanciata con i suoi occhi scuri e misteriosi.
"Prego..." disse con tono galante "... cosa posso offrirti da bere? Un Borgogna del 1878? Un'annata unica ed un valore per questo vino incredibile." Stappando la bottiglia. "Qual'è il tuo colore preferito?" Riempiendo 2 bicchieri.

Tutto ad un tratto mi trovai nel suo ufficio e con un bicchiere in mano di Borgogna di annata.
Sospirai "Il mio colore preferito? L'azzurro e poi...il rosso..due colori differenti ma che mi incantano..mi scusi sono di fretta, perché mi ha chiamato qui? Stavo andando via con Sette, passi al sodo gentilmente" senza remore.

Mass rise e per tutta risposta ad Altea aprì un armadio pieno zeppo di vestiti.
Uno più prezioso e bello dell'altro.
"Questo" disse prendendone uno "era della favorita del ministro Turco..." mostrando ad Altea un lungo e raffinato abito di seta indiana, di un azzurro luminoso con riflessi di un rosso corallino "... credo valga un quarto di milione... poche donne al mondo lo indosserebbero, data la sua sensuale trasparenza... eppure sul tuo corpo, snello e slanciato, sarebbe perfetto..." fissandola "... lo indosseresti per me? Sarei tuo debitore..."

Mi avvicinai al vestito e lo osservai, era davvero meraviglioso ma io non provavo nulla per Mass "Avete sbagliato donna, non mi faccio corrompere dal denaro e nemmeno dai vestiti sontuosi. Se fossi stata libera da sentimenti interiori molto profondi e provassi qualcosa per lei, signor Mass, lo farei solo per amore e non per soldi. Ma non vi è nulla...se è questo che voleva...mi permetta, devo andare ora. E' stato un piacere conoscerla, mi auguro lei possa trovare nel frattempo una donna degna di quel vestito e che sia interessata a lei" posai il bicchiere di vino e aprii la porta per uscire.

Restò pensieroso alle mie parole ed era già qualcosa.
Mi aspettavo una delle sue reazioni solite, invece rimase a riflettere.
Stessa cosa Holus.
"Ciò che noi abbiamo visto aveva forma eretta, umana, ma non garantiamo che lo fosse. Umano, intendo. Voglio dire, magari era uno strano e grande animale che ha sviluppato un sistema di avanzamento bipede come le persone" risposi.
"Potrebbe essere che attacchi quando pensa di essere minacciato. Magari in questa zona c'è qualcosa che a lui interessa e vuole difendere il territorio."

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Mass sorrise e sorseggiò il vino.
"Non esistono cose preziose che siano semplici da conquistare." Disse fissando negli occhi Altea. "Lottare per te, per strapparti a chi ami ora sarà la più bella sfida della mia avventurosa vita. Prendi questo vestito, è tuo. Non mi devi nulla. Un omaggio per la tua sensualità." Sorridendo ad Altea.
Intanto, alla laguna, Gwen raccontava ciò che lei ed Elv avevano visto la notte prima.
"Ah, accidenti..." con una smorfia Goz "... ora ho capito... una sorta di mostro trasformatosi magari per le radiazioni ed ora vuol mangiarci tutti... giusto?" Prendola visibilmente in giro davanti a tutti.

Respirai a fondo, perché non volevo perdere le staffe un'altra volta.
Esibii un sorriso serafico.
"Non so chi o cosa fosse, ma è ciò che abbiamo visto ieri, era davanti alla nostra macchina e si è allontanato quando abbiamo acceso le luci. Questo è quanto."

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"Fatemi capire..." disse scettito Goz a Gwen e ad Elv "... tu dici di aver visto un grosso cannibale... mentre tu invece affermi che forse era un essere sviluppato o mutato non si capisce bene... giusto?"
"Capitano..." intervenne Holus "... io credo che potremmo trovarci di fronte ad un'ipotesi per nulla impossibile... ossia che potrebbe trattarsi di una qualche specie non ancora nota alla scienza... vissuta nell'ecosistema di quest'isola che resta comunque poco conosciuto dal mondo accademico moderno. Dopotutto il comune Gorilla fino a pochi anni fa non era conosciuto ed i primi esploratori nel vederlo credettero di trovarsi davanti ad un mostro."

Bene, stavo davvero per perdere il controllo, ma per fortuna Holus salvò la situazione, infatti gli rivolsi un'occhiata riconoscente.
La sua ipotesi, a parte tutto il resto, era più che plausibile.
Poteva essere una qualche strana creatura che era sopravvissuta in una situazione di chiusura e protezione dai normali sviluppi delle altre specie locali, solo che Goz ovviamente era troppo stupido e ottuso per capirlo.

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"A me sembrano tutte delle grasse e grosse sciocchezze." Disse Goz scuotendo il capo.
"Mi permetta, capitano..." fece Holus "... l'altro giorno abbiamo ritrovato la mano fossile di un grosso anfibio, vissuto probabilmente più di 300 milioni di anni fa."
"Un momento..." con un cenno della mano Goz "... volete farmi credere che in questa laguna si aggiri una specie di dinosauro sopravvissuto e senza che nessuno fino ad oggi l'abbia mai visto?" Scettico.
Elv guardò perplesso Gwen.

Goz era sempre più scettico, ma finché non aveva intenzione di metterci dentro e buttare la chiave per me andava bene.
Ricambiai lo sguardo di Elv con aria da "Che ti aspettavi?"
Davvero pensava che avremmo potuto far ragionare quell'incompetente e per quel che mi riguardava, Holus poteva anche aver ragione.
Avevamo visto entrambi che era qualcosa di strano che prescindeva sia da un animale che da una persona e non ci potevano essere molte soluzioni alternative.

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"Noi militari non abbiamo nè la voglia e nè il tempo per metterci a credere a questo genere di cose." Disse seccato Goz.
Detto ciò con i suoi uomini si misero a cercare tracce dell'animale che loro credevano colpevole di quelle aggressioni.
"Purtroppo i militari non ci danno retta..." Holus a Gwen e ad Elv.

Goz ovviamente non ci diede ascolto e i suoi uomini continuarono a cercare tracce di un animale.
"Ha anche fatto dei passi avanti, prima pensava davvero che qualcuno di noi potesse aver sbranato cinque persone..." commentai sarcasticamente.
"Ma dubito anche io che se ne convincerà, sia ora, sia poi..."

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"Forse la nostra sola possibilità" disse Holus a Gwen e ad Elv "è cercare la nostra creatura preistorica da noi. I militari non ci aiuteranno. Se davvero un anfibio di oltre 300 milioni di anni fa vive ancora in questa laguna noi dobbiamo trovarlo."

"È quello che abbiamo provato a fare noi ieri e per poco non finivamo come quelle persone... Non è facile...'' sospirai "Ma possiamo provarci. Dobbiamo portare a Goz prove sufficienti per confermare la presenza di qualche strana creatura. Potremmo tornare qui stasera, quando farà buio ed i soldati saranno andati via, altrimenti con loro in mezzo dubito potremo fare qualcosa."

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Sorrisi divertita a Mister Si.
"Un nuovo caso per l'eroe a noleggio..." guadandolo divertita "Sembra l'inizio di un'Avventura, non crede?" con aria enigmatica.
Quell'uomo era decisamente strano, sui generis, ma non so perchè mi attirava.
La banalità non mi era mai piaciuta.
Mi chiedevo perchè mi avesse chiesto di restare.

"Si, però non mi fido molto a cercare strani animali, ammesso si tratti di questo, col buio." Disse Elv a Gwen ed al professore. "Meglionfarlomconnla luce del giorno, stando attenti a non farci vedere dai militari."
"È se mostrassimo il fossile al capitano Goz?" Sentenza a Holus. "Forse si convincerà."
"Non lo so..." scettico il professore "... ho accennato del fossile, ma lui ci ha riso su..."

L'uomo strinse la mano a Mister Si e poi andò via, fiducioso che l'eroe potesse ritrovare il suo pescespada.
"Bisogna che mi mette subito all'opera, o quel pesce, se ancora integro, finirà per marcire." A Destresya.

"Proviamo... Tanto ormai..." sospirai, rispondendo ad Elv.
"Il professore ha ragione, Goz non vuole saperne e comunque non capirebbe... Dobbiamo fare tutto da soli e tornare da lui quando avremo davvero una prova tangibile dalla nostra parte."

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Toccai quella stoffa preziosa, dai colori tenui ma vivaci e la presi in mano, come ammaliata ed ipotizzata da quella veste "La ringrazio del regalo, signor Mass. Lo prenderò come regalo di amicizia invece, a dire il vero non saprò nemmeno quando indossarla. Ma è un oggetto raro e prezioso e ne avrò rispetto" col volto imperturbabile. L' amore non poteva essere a comando e sicuramente avrei spiegato tutto a Sette. Salutai Mass e uscii dalla stanza per raggiungere Sette.

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"Un attimo ancora..." disse Mass ad Altea prima che lei uscisse "... ho anche un altro regalo, speciale... ma solo se prometterà di non dire niente a nessuno..." fissandola enigmatico.

Lo guardai attentamente e sorrisi appena.
"Beh questo poco ma sicuro, o troverà un bel piatto di spaghetti!" risi piano.
"Ora però sono curiosa, perchè mi ha chiesto di rimanere?" senza staccare gli occhi dai suoi.

Aggrottai la fronte "Quanto misteri Mr. Mass e che generosità, mi auguro non sia ingombrante questo regalo o Sette potrebbe vederlo.. Sono curiosa di sapere di che si tratta e credetemi, in segreto so mantenerlo".

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"Molto semplice..." disse con un sorriso gioviale Mister Si a Destresya "... fa sempre un certo effetto sui potenziali cliente credere che io abbia un'assistenza. Quindi ho sfruttato la sua inconscia presenza qui." Facendole l'occhiolino.
Nel frattempo, nello studio di Mass, Altea era con il misterioso individuo.
Lui le diede una scatolina.
"Aprila quando sarai da sola a casa tua." Lui a lei.

Presi in mano la scatolina ed annuii, la misi dentro la borsetta col libro e andai via.. "A presto signor Mass" leggermente stranita.
Mi diressi verso il tavolo dove era seduto Sette.

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Altea tornò al suo tavolo, dove Sette la stava aspettando.
"Eccoti..." disse lui "... andiamo?" Sorridendole.

"Certamente" mentre tenevo stretta la borsa con il libro, la veste e quella scatolina. Avrei parlato a Sette della veste, delle parole di Mass sul fatto volesse competere probabilmente con lui. Ma non avrei rivelato della scatolina.
Strinsi Mass al braccio ed uscii.

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Lo guardai un po' delusa da quella risposta.
"Ah, tutto qui?" guardandolo dall'alto in basso "Allora ora che non le serve più una donna immagine me ne posso tornare alla locanda!" piccata.
"Con permesso!" lo salutai con un cenno del capo e me ne andai.

Sette sorrise ad Altea e poi insieme uscirono dal locale.
La sera su Cosales era fresca, umida, con un cielo serale avaro di stelle.
La Luna scintillava velata tra gli aliti umidi di una foschia silenziosa, quasi indifferente ai turisti che vagavano curiosi tra le pittoresche botteghe.
"Vieni, faciamo una passeggiata al porto." Disse Lui a lei.
Intanto, alla Scogliera degli Oleandri, Mister Si e Destresya erano rimasti soli dopo che l'uomo del pescespada era andato via.
"Beh, magari possiamo sfruttare la situazione..." l'eroe alla ragazza "... o forse ha troppa fretta di andare via?" Fissandola.

I 4 erano decisi.
Avrebbero cercato tracce e prove, come proposto da Gwen.
E così, mentre i militari di Goz cercavano un maniaco o al massimo un qualche animale feroce, Gwen, Elv, Holus e Sentenza cominciarono a ispezionare la sponda opposta della laguna.
Essa era alimentata da un canale abbastanza largo e fondo per consentire ad un'imbarcazione non troppo grande dinavigarlo.
Ed infatti, poco dopo, i 4 udirono proprio il rumore di una barca.

Ci recammo dalla parte opposta della laguna, alimentata da un fiume ed iniziammo le nostre ricerche.
In realtà, non sapevamo nemmeno noi quello che stavamo cercando, forse qualcosa che ci sembrasse molto strano, desueto, visto con cosa avevamo a che fare.
Ad un certo punto, sentii un tumore.
"Sentite? È una barca che si avvicina" avvisai gli altri, rimanendo in ascolto.

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A quelle parole di Gwen, gli altri 3 drizzarono le orecchie e dopo qualche istante una barca apparve sulla superficie piatta e verdastra della laguna.
"Credo sia un'imbarcazione per il trasporto..." disse Elv.
Dopo qualche minuto l'imbarcazione attraccò presso una sporgenza del bordo lagunare.

Un'imbarcazione infatti, giunse ad increspare le acque smeraldine della laguna.
"Non sarebbe strano, visto che molti turisti desiderano visitare questa zona" commentai.
La barca si fermò accanto alla riva.
"Pensate che potremmo chiedere qualche informazione? Magari hanno visto qualcosa..."

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"Si, buona idea." Disse Elv a Gwen.
Così i 4 raggiunsero la sponda dove era ferma la barca.
Sul ponte c'erano 2 uomini di colore e dopo un attimo apparve un uomo grasso e sudato, con piccoli e tondi occhialini ed un cappello in testa che tradiva il suo essere il capitano della barca.
"Salve!" Salutò Elv.
I 2 neri a bordo lo fissavano come chi non capisce la lingua che sta sentendo.
Il capitano allora buttò uno sguardo verso i 4.
"Buongiorno!" Holus.
"Si, un buongiorno lo pagherei a peso d'oro!" Esclamò il capitano. "Per muovere la mia nave su queste acque occcorre spalare carbone nelle caldaie e lì sotto, oggi, fa più caldo che all'Inferno!" Sbraitò.

Ci avvicinammo e scoprimmo che l'uomo che vedemmo appena arrivati era proprio il capitano.
Due dei marinai, di colore, non capivano presumibilmente la nostra lingua, mentre invece il capitano era molto adirato.
"Ci spiace..." commentai "Volevamo solo farvi qualche domanda sulle morti che ci sono state in questi giorni qui alla laguna..."

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"Siete poliziotti" disse il capitano a Gwen "o solo dei dannati turisti?"
"Sono uno scienziato, capitano." Holus.
"Qui la scienza non c'entra nulla!" Esclamò il capitano. "Proprio nulla! Tornatevene sul continente!"

Sobbalzai al tono del capitano, guardando Elv.
"Volevamo... Volevamo solo sapere se aveva visto qualcosa di sospetto... Noi abbiamo visto una strana creatura, ieri sera..." dissi ancora, sperando non mi mandasse di nuovo al diavolo.

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"Gli indigeni la chiamano Baiaf..." disse il capitano a Gwen "... credono sia una sorta di divinità, ma per me è solo un dannato demonio!"

"Baiaf..." ripetei piano, per imprimere bene quel nome nella mente.
"Lo descrivono per caso come una creatura molto alta che si muove come un uomo?" chiesi per conferma.
"Abbiamo davvero ragione di credere che sia stata questa creatura ad uccidere le persone."

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"Salite a bordo, maledizione..." disse il capitano a Gwen ed agli altri 3.