Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2090)

Altea 08-06-2013 19.14.38

Ascoltai con interesse le parole di Asevol, anche se già avevo letto qualcosa sul suo computer...il Codex Nolhiano, non lo avevo mai sentito nominare.."Teacher Asevol, potete tenere ancora i tomi per i vostri studi, ma visto la collana non vi è di aiuto vi chiederei di ritornarmela visto ha un valore importante per la mia famiglia, e io ne sono la erede..molte grazie".
Presi per un attimo il mio smarthphone, mi connessi a Internet e scrissi sul motore di ricerca "Codex Nolhiano" mandai l'invio, e nel mentre sentii bussare alla porta. Mi si raggelò il sangue...era lui, il paziente che era da Julien e che cosi tanto la inquieta...Teslya.
Mi voltai verso Daiz, gli feci un cenno col capo. Sicuramente pensavo avesse visto nei dossier di Julien pure la foto, ma mi avvicinai piano e gli dissi all'orecchio sottovoce..."E' lui..Teslya".
Non feci cenno di uscire, aspettavo che Daiz prendesse qualche iniziativa visto la sua esperienza in materia.

elisabeth 09-06-2013 19.03.39

Le mie scarpe....taglio' di netto i tacchi e me le diede indietro..." grazie Gem....adesso abbiamo eliminato il problema formiche........deve sapere mio caro che ho fatto anni nei campi come forza medica nei posti dove lei neanche ...immagina...nei posti dove la sera....ci toglievamo i pidocchi che si insinuavano attraverso le dita dei piedi per evitare che si infilassero nella pelle.......mi faccia il favore....prendiamo questa bussola e vediamo se ci porta in mezzo a persone civili possibilmente......"....così prendemmo il sentiero che la bussola ci indirizzava e camminammo per qualche tempo...sino a quando....Gem... mi prese per un braccio e parlandomi di una sua esperienza di vita da guerriero..in cui aveva imparato ad utilizzare il suo fiuto .....fiuto magnifico..... due uomini di aspetto diverso passarono davanti a noi...parlavano con un'acceto diverso dal nostro.......sembrava volgare, non camminavano uno al fianco dell' altro....ma il piccoletto camminava un pò indietro rispetto a quello definito Milord......dispensa...avevano parlato di dispensa, io la cacciagione l'avrei messa nel frigorifero oppure nel congelatore.......non avevano fucili....ma Milord aveva le frecce......con arco.....certo, anche nel nostro tempo il tiro con l'arco era uno sport......ma........" Gem, mi avete chiesto cosa intendevo con due passi nel tempo....ecco cosa intendevo......questi non si sono vestiti per carnevale......riflettete, in casa le stoviglie erano in peltro....e non erano perfettamente lavorate.....le bottiglie del vino non avevano etichetta...la casa non aveva un arredamento degno della nostra epoca.......L'aereo......io ero perfettamente sveglia....i miei sensi erano tutti attivi, quando voi avete detto...stiamo precipitando.....mi sono solo accovacciata.....ma ero in sensi, il mio orologio non funziona......ma e' perfetto,...neanche un graffio...io non ho neanche un graffio......i miei abiti......perfetti...voi siete ammaccato....ma perchè mi avete portato a spalla......insomma Gem.......quando si precipita...ci si sbuccia un ginocchio...ci si strappa la giacca e che diamine.....mi dica la verita', neanche lei ha avvertito il tonfo dell'aereo.....noi siamo precipitati in buco nero.........ora, abbiamo due possibilità seguire in silenzio Milord e smilzo..oppure uscire allo scoperto e dire che il nostro aereo e' precipitato.....se siamo a carnevale...non ci sono problemi un colpo di cellulare e tutto e' a posto.....ma se così non fosse.....finiremo in gatta buia....in una sudicia gatta buia....."....tolsi il mio sguardo dal volto di Gem e continuai a seguire con lo sguardo i due...si stavano dirigendo verso la casa

Clio 09-06-2013 23.02.38

Annuii a Masan.
"Ceramente.." dissi piano, senza nascondere il sarcasmo.
Adoro essere in compagnia di gente che ha una gran voglia di togliermi di mezzo.. che mi nasconde i suoi loschi piani.. e, per di più, essere finita in un posto che potrebbe essere in un altro tempo, per quanto assurdo.. Certo, caro, come vuoi che stia?
Sospirai e cercai di prestare attenzione a ciò che stava dicendo.
Che strano, pensai, la bussola funzionava?
"Beh, almeno sapremo in che direzione stiamo andando, non le pare?" dissi poi, con voce calma e piatta, rivolta a Masan.
Sorrisi, un sorriso gelido e divertito, quando lo sguardo di Solder si posò su di me.
"Se siamo nel sedicesimo secolo, non le sarebbe servita a niente.." sussurrai, scuotendo la testa.
Ma almeno non devo costantemente guardarmi le spalle... Mi fido di quella donna come mi fiderei di un programma storico in televisione.. Anzi, forse neanche..
Sorrisi tra me e me a quel pensiero, e seguii con lo sguardo ciò che indicava Masan.
"Ottimo.." dissi rivolta al professore, lanciandogli una rapida occhiata.
Per un momento, per un breve momento, mi era parso di sentirlo vicino, di potermi fidare.
Ma dopo la mia marachella non potevo permettermi di abbassare la guardia, neanche per un momento.
Ero certa che mi stessero nascondendo qualcosa, e Solder, involontariamente, me l'aveva confermato.
E lui non era certo da meno. Non che si fosse mai comportato male con me, anzi.
Anche se...
Abbassai lo sguardo, ripensando a quel bacio, quasi che potesse leggermi nel pensiero.
Scossi la testa, ed inspirai forte.
Non dovevo pensarci, avevo fatto benissimo a rifilargli un sonoro ceffone, come si era permesso, dopotutto?
Ripresi a guardare la strada, cercando di pensare a qualcosa di più concreto e reale.
Il casale era immerso nella vegetazione lussureggiante, e sembrava essere l'unica abitazione nei dintorni.
Sperai in cuor mio di trovare un'automobile parcheggiata nel vialetto, ma non c'era.
Più ci avvicinavamo e più quel casale sembrava reale, da lontano, infatti, avevo quasi avuto l'impressione di trovarmi di fronte a un quadro, dipinto nei minimi dettagli.
Dopo poco tempo lo raggiungemmo.

Talia 10-06-2013 15.10.30

Lo fissai...
“Lo trova assurdo?” mormorai “Sconcertante? Sa... io trovo decisamente più assurdo e molto più sconcertante quell’attacco terroristico, ad esempio... trovo sconcertante quel tentativo di furto al museo... questo mi pare assurdo! Quanto a questa ipotesi, invece... beh... è plausibile che suo zio desiderasse renderla partecipe di ciò che sapeva ed aveva appreso durante la sua vita... ed è plausibile che abbia provveduto a metterla sulla giusta via, qualora non avesse potuto farlo personalmente... non trova?”
Per qualche istante rimasi in silenzio, guardandolo...
trovava sconcertante tutto quello, pensai... chissà cosa avrebbe pensato di me e del motivo che mi aveva portata a Capomazda... chissà cosa avrebbe pensato di quei sogni che mi avevano perseguitata nell’ultimo anno...
Riponendo questi pensieri, tornai a fissare quella lettera che ancora teneva tra le mani...
“Non possiamo sapere quando è stata spedita, temo...” mormorai “E comunque... comunque, forse, ciò che ci interessa di più sapere adesso è da dove sia stata spedita... questa Chanty, cui si fa riferimento...”

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 55111)
continuò a sfogliare il libro, fino all'ultima pagina.
E qui i due si accorsero di qualche altra cosa.
Sul margine del foglio era stato scritto a penna qualcosa.
“Scrivere su un libro così antico è quasi un delitto...” mormorò Guisgard “... ma riconosco la scrittura di mio zio... sembrano indicazioni...”
E lesse ad alta voce:

“Superata Sant'Agata di Gothia, la bussola sarà la tua compagna.
Seguì il Nord, fin dove le colline da aspre saran dolci e vedrai la spada che bagna.
Così Ardeliano il Grande lo battezzò, lasciando nelle sue acque l'elsa della sua spada.
E se Dio vorrà, ti troverai nel regno prima che il male tutto vinca e il Bene per sempre cada.”

“Forse ha davvero ragione lei, Talia... forse davvero mio zio voleva lasciare delle tracce... solo così si possono giustificare queste annotazioni su pagine tanto antiche e preziose...”

Annuii lievemente...
“E queste tracce sono per lei...” mormorai “E’ per lei che suo zio ha scritto queste note, Guisgard... e dunque... dunque, suppongo, sta a lei decidere se seguire la strada che le viene indicata o meno...”
Distrattamente, posai una mano sul Codex e sfiorai con le dita quelle parole scritte a margine, probabilmente in fretta e apparentemente con una penna a sfera...
“Per suo zio doveva essere importante...” sussurrai “Molto importante, per aver penato così tanto nel cercare di lasciarle tracce ed indizi... quello che non mi spiego è il motivo per il quale anche quei terroristi sono così decisi a seguire questa strada... perché cercano il Codex? Per giungere a Chanty? E per quale motivo giungere là sembra così fondamentale? Cosa c’è in quella terra che giustifichi tutto questo interesse?”

Guisgard 10-06-2013 20.24.07

Capitolo II: La Guerra delle chiese


“I Brobdingnaghesi hanno leggi chiare e semplici, un re che regna con giustizia e politici onesti. Tutto ciò stupì tantissimo il buon Gulliver, abituato agli usi e costumi della sua Inghilterra.”

(Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver)


Così, Clio, Masan e Solder raggiunsero finalmente quel casale.
Si trattava di un grande edificio, in muratura con conci di pietra solo grossolanamente squadrati, circondato da un giardino molto ben tenuto e da alti cipressi che lo cingevano come un atrio colonnato.
Un breve vialetto conduceva ad un piccolo portico di legno ricoperto da rampicanti e dal quale pendevano quattro piastrelle raffiguranti le stagioni.
“Non c'è traccia di asfalto in giro” disse Masan “e non si vede neanche un elettrodotto in lontananza...”
“Del resto siamo in aperta campagna.” Replicò Solder.
“Può darsi...” fece Masan, per poi entrare nel vialetto che conduceva all'ingresso del casale.
E giunto alla porta, bussò.
Qualche istante dopo qualcuno aprì.
Era una donna e restò turbata nel vedere quei visitatori.
“Chi siete?” Chiese, senza smettere di fissarli.
Indossava abiti molto diversi da quelli che i tre erano abituati a vedere ed il suo accento non era certo quello conosciuto a Capomazda.
“Siamo...” mormorò Masan “... siamo viaggiatori, signora... veniamo da molto lontano... non conosciamo queste terre e siamo in cerca di un posto in cui sostare... naturalmente abbiamo intenzione di pagare...”
“Aspettate, per favore...” e rientrò.
“Sembra una bigotta!” Esclamò Solder. “Cosa aveva poi? Sembrava aver visto un fantasma!”
“Fino a quando non capiremo dove siamo finiti” fissandola Masan “la pregherei di tenere a bada il suo sarcasmo... potrebbe darci noie...”
“Dove vuole che siamo finiti?” Sbottò la dottoressa. “Sicuramente in qualche regione oltre i confini di Capomazda. O forse crede davvero di essere nel XVI Secolo?”
Ma in quel momento qualcuno apparve sulla porta.
E non era la donna che aveva aperto in
precedenza.
Ora c'era un uomo, robusto e di alta statura.
Anche lui indossava abiti strani, che sembravano richiamare i tratti di un'uniforme militare.
“Chi siete?” Domandò ai tre.
“Abbiamo parlato con una donna...” fissandolo Masan.
“E' mia moglie.” Disse il militare.
“Ecco, siamo viaggiatori e...”
“Si, mi ha detto di voi.” Lo interruppe il militare.
“Cerchiamo un posto per riposare, almeno per qualche ora...” spiegò Masan “... naturalmente vogliamo pagare. Se poi è troppo disturbo, allora ci indichi un albergo e le saremo grati.”
Il militare li guardò con attenzione.
“I vostri abiti e il vostro modo di parlare...” mormorò il militare “... sono strani... da dove venite?”
“Da Capomazda.” Rispose Masan.
“Capomazda?” Ripetè il militare. “Mai sentito questo nome.”
Masan si voltò a fissare Clio e Solder.
“Comunque” continuò il militare “qui vicino non troverete alberghi o locande. Solo una piccola chiesa andando verso Sud. Se vi affretterete non impiegherete molto a raggiungerla. Forse il curato potrà aiutarvi.”
“Non possiamo lasciarli andare così...” disse la moglie da dietro la porta socchiusa alle spalle di lui “... ci sono i Rossi in giro per queste strade...”
Il militare allora li fissò.
http://www.wearysloth.com/Gallery/Ac...4359-29571.jpg

Guisgard 10-06-2013 20.28.17

Nel vedere Taslya, Daiz restò a fissarlo per qualche minuto, limitandosi a fare un cenno col capo ad Altea.
“Il professor Asevol, suppongo.” Disse l'uomo.
“Si.” Annuì il professore. “In cosa posso aiutarla?”
“Ecco, sono un collezionista di antichi libri” spiegò Teslya “e facevo delle ricerche su un antico testo che pare sia perduto da secoli...”
“Prego, continui.” Annuendo Asevol.
Teslya fissò Altea e Daiz.
“Preferirei parlarle in privato, professore.”
“Certamente.” Fece Asevol. “Sono miei studenti e stavano per andare via. Prego, ragazzi. Ci rivedremo durante il corso.” E fece uscire Altea e Daiz.
Appena fuori dall'ufficio, Daiz prese Altea per mano e corse verso il parcheggio.
“Presto, all'auto!” Esclamò correndo.
Giunti alla macchina, l'investigatore tirò fuori delle cuffie da una tasca e le collegò al suo smartphone.
“Ho nascosto, prima di uscire, una cimice nell'ufficio del tuo prof...” mormorò Daiz “... ora sentiremo tutti i loro discorsi...” fece l'occhiolino ad Altea “... dai, ammettilo... sono troppo in gamba e tu sei pazza di me!”
Sintonizzò lo smartphone e cominciò ad udirsi la conversazione nello studio di Asevol:

Asevol: “Allora, che libro cercava?”
Teslya: “Un codice molto antico... il Codex Nolhiano.”
Asevol: “Il Codex Nolhiano? Un libro molto singolare.”
Teslya: “E prezioso.”
Asevol: “Esatto.”
Teslya: “Ho fatto alcune ricerche. Pensavo si trovasse nel Museo Archeologico di Capomazda, invece ho visto che non è lì.”
Asevol: “Infatti. Fu acquistato da un collezionista privato ed ora è nelle sue mani.”
Teslya: “Chi è questo collezionista?”
Asevol: “In verità, non sarei tenuto a rivelarlo...”
Teslya: “Gli occhi, professore... guardi i miei occhi... vede? Girano piano... ma sempre di più... più velocemente... più velocemente...”
Asevol: “Si... si... si, padrone... ordina e comanda...”
Teslya: “Chi ha acquistato il Codex Nolhiano?”
Asevol: “Robert de' Taddei, padrone...”

“Ma che roba è questa!” Esclamò Daiz quando la conversazione cessò. “Cos'era? Ipnosi o cosa?”

Guisgard 10-06-2013 20.32.22

Gem ascoltò attentamente Elisabeth.
“Si, il suo ragionamento fila...” disse “... ma è totalmente assurdo!” Scuotendo il capo. “Ma si rende conto? Andiamo, è una donna di scienza lei... non può credere a ciò che ha appena detto!”
Intanto, i due uomini erano ormai andati verso la casa.
“Seguiamoli.” Fece Gem. “Poi decideremo cosa fare.”
Così li seguirono da pochi passi più indietro.
“Cosa accadrà ora a sua maestà, milord?” Chiese lo smilzo.
“Deciderà il Consiglio.”
“Ha perso il potere a vostro parere?”
“Di sicuro” rispose il milord “non basteranno più i suoi occhi azzurri a legittimarne il potere.”
“I Rossi lo uccideranno?”
“Non lo so, amico mio...” mormorò il milord.
E raggiunta la casa, entrarono dentro.
“Ma dove diavolo siamo finiti?” Sempre più sorpreso Gem verso Elisabeth. “Ha sentito cosa dicevano quei due? Re, Rossi, uccisioni, potere legittimo, segni particolari... ma lo sanno che le Nazioni Unite non permettono più questo genere di cose?”

Guisgard 10-06-2013 20.36.59

Guisgard ascoltò Talia e restò vagamente perplesso.
“Chanty...” disse “... mai sentito un nome simile...” si avvicinò allora ad un computer e lo accese, per poi avviare il motore di ricerca.
“Ecco, l'ho trovato...”
E lesse su Google:

“Chanty è una terra immaginaria delle leggende e del folclore Capomazdese, situata in un luogo imprecisato del Nord, oltre i confini della Chiesa Romana e subito prima della terra delle nebbie perenni, in una visione simbolica che pone Chanty come sospesa tra il Divino ed il terreno. L'etimologia del nome risale molto probabilmente ad una storpiatura dal Franco Normanno di un antico nome etrusco o perlomeno italico della regione in cui sorgeva il regno di Sygma. Sorto dai racconti di mercanti e pellegrini, questo mito era l'idealizzazione della stessa Sygma agli occhi dei Capomazdesi, vista come una terra ricca di arte e bellezze naturali. Non a caso, nell'iconografia tradizionale, Chanty veniva rappresentata nei tipici paesaggi di Sygma.”


“Continua poi con nozioni storiche poco importanti...” mormorò lui “... quindi questa Chanty altro non è che una versione romanzata di Sygma... come il Catai lo era per la Cina... lei però è di Sygma... ha mai sentito il nome di Chanty? Anche qualcosa di simile?” Scosse il capo. “E poi perchè tracciare la via per un regno immaginario? Mio zio non era certo uno che fantasticava... anzi. E questa lettera invece sembra molto reale... non certo uscita da un brano di antologia o da un romanzo fantasy... continua a credere che tutto ciò non sia assurdo?” Fissando Talia.

Altea 10-06-2013 21.37.51

Rimasi per un attimo perplessa ad ascoltare la conversazione quando Daiz pose quella domanda che più che altro fu una esclamazione..."Questo Mr. Teslya non sembra affatto pazzo" dissi seriamente "anzi sa ciò che vuole...e ora penso alla espressione stranita di Julien quando egli uscì dalla sua stanza...che abbia ipnotizzato o usato qualche mezzo pure con lei?E per cosa poi?".
Osservai le carte e dossier che Daiz prese nello studio di Julien.."Guardiamo cosa dicono le carte di Julien...e poi seguiamo quell'uomo quando uscirà dalla Università..pure lui con questo Codice Nohliano..io non so di che si tratta ma non ti sembra una strana coincidenza...il fatto che pensasse si trovasse al Museo Archeologico..ma non lo ha trovato...e se c'entrasse con il furto al Museo?..l'erede dei Taddei è in pericolo ora, dobbiamo avvisarlo penso".

Clio 10-06-2013 21.55.29

Osservai stupita prima la donna e poi l'uomo che avevano parlato.
I loro abiti, il modo di parlare, il fatto che non conoscevano Capomazda.. possibile che fosse tutto vero?
Eppure, non sembravano intenzionati a farci entrare.
Come dargli torto, pensai, se io vedessi gente così strana sbarrerei la porta, e noi dovevamo apparire davvero singolari ai loro occhi.
Sarà anche assurdo, ma non abbiamo scelta..
"Perdonate, buon uomo.." dissi gentilmente, facendo capolino da dietro Masan.
"Abbiamo viaggiato a lungo, per giorni e giorni, veniamo da una terra oltre il Monte Ataima.. ci siamo perduti e l'abbiamo attraversato.. Non vogliamo turbare la tranquillità vostra, o di vostra moglie.. Cerchiamo soltanto riparo, anche modesto.. Abbiamo incontrato un frate, poco fa, e ci ha riferito che le strade non sono più sicure, qui a Chanty.." lo fissai con un'espressione speranzosa "..è molto lontana la chiesa di cui parlate? Non vorremmo doverci accampare per stanotte... non manca molto al tramonto... dite.." esitai "..che riusciremo a raggiungerla prima che faccia buio?".
Sfoderai l'espressione più ingenua e spaurita che riuscii ad elaborare, e sostenni lo sguardo dell'uomo.

Guisgard 11-06-2013 00.33.37

“Si...” annuì Daiz a quelle parole di Altea “... potrebbe essere davvero coinvolto col tentato furto al museo questo Teslya...” poi scese rapido dall'auto “... seguimi!”
Tornarono così nello studio di Asevol.
Entrarono e videro il professore addormentato alla sua scrivania.
“Si svegli...” strattonandolo Daiz “... si svegli... mi sente, professore?”
Alla fine riuscì a svegliarlo.
“Cosa succede?”
“Ce lo dica lei.” Fissandolo l'investigatore.
“Devo essermi addormentato...” mormorò Asevol “... forse un colpo di sonno...”
“L'uomo che era qui?”
“Oh, il signor Teslya...”
“Si, lui.”
“Abbiamo conversato un po'...” spiegò il professore “... poi mi ha chiesto informazioni su un libro molto antico e io gli ho spiegato che per correttezza e privacy non potevo fornirgli ulteriori informazioni. Lui allora mi ha ringraziato per la disponibilità ed è andato via.”
Daiz fissò Altea.
I due allora lasciarono prima lo studio di Asevol e poi l'università con l'auto di Daiz.
“Asevol è stato di sicuro ipnotizzato...” fece questi “... non ricorda nulla...” passò la scheda di Teslya ad Altea “... ho già controllato... la sua amica psicologa ha scritto molto poco di quel suo misterioso paziente... qualche sintomo di una certa patologia ma nulla più... insomma, nulla che non possa essere tenuto a bada con qualche antidepressivo... era naturale capire che Teslya non è uomo da farsi schedare... però ciò che dicevi prima è giusto... forse Teslya ora sarà diretto dai Taddei per avere quel codice... credo che bisognerà fare una nuova visitina al loro fiabesco palazzo...” e fece l'occhiolino ad Altea.
Si diressero così al palazzo dei Taddei con la loro veloce auto.

Guisgard 11-06-2013 00.50.31

A quelle parole di Clio, il militare si voltò verso sua moglie e poi di nuovo tornò a guardare i tre forestieri.
“La chiesa è a circa dieci miglia da qui...” disse col suo accento particolarissimo “... ma non è tanto la distanza...”
“Vedete, per queste strade si aggirano i Rossi” intervenne la moglie “e loro non vedono di buon occhio gli stranieri, perchè sospettano possano essere spie giunte per aiutare il re e i Blu... e voi potreste avere dei problemi a dover spiegare il vostro arrivo e quegli abiti che indossate...” e guardò suo marito.
Questi allora annuì.
“Si, mia moglie ha ragione...” mormorò “... sarà meglio non avventurarsi in giro stanotte... se volete possiamo offrirvi noi un letto fino a domani... ripartirete con la luce del Sole e forse sarà meno difficile viaggiare su queste strade...”
Finalmente li fecero entrare.
Il militare li condusse in due stanze, in cui passare la notte.
Una grande per Clio e Solder ed una più piccola per Masan.
“Domani vi preparerò una buona colazione...” disse la moglie del militare “... a domattina...”
Solder appariva silenziosa e pensierosa.
Si lasciò cadere sul letto e poi cominciò a fissare Clio.
Ora le due erano da sole in quella stanza.
“Sembra che siamo capitati in un luogo assai singolare...” sorridendo in modo enigmatico la donna “... nessuno verrà mai a cercarci qui... quindi sta attenta, ragazzina... se ti capitasse qualcosa, anche solo un malanno, potresti non sopravvivere...” rise e si coricò, voltandosi dall'altra parte del letto.
Tuttavia, nonostante quelle velate minacce, la notte trascorse silenziosa e tranquilla.
Fino all'albeggiare, quando, poco dopo, la moglie del militare accese il forno ed un odore di pane caldo invase l'intero casale.
La colazione era pronta.

Clio 11-06-2013 14.09.20

Tirai un sospiro di sollievo quando, finalmente, l'uomo decise di farci entrare.
Ringraziai di cuore lui e la moglie per l'ospitalità, e raggiunsi con riluttanza la stanza che ci avevano riservato.
Sapevo che era inevitabile, ma l'idea di restare sola con Solder mi irritava non poco.
Mi buttai sul letto, sfinita, e lo stesso fece la mia simpatica collega.
Sorrisi alle sue parole, per quanto sia il fatto che mi desse del tu, che il chiamarmi ragazzina mi innervosivano immensamente.
Ma sentila.. La grande donna!
Tuttavia, non risposi, non volevo dar peso a quelle velate minacce.
Del resto, pensai, nessuno sarebbe venuto a cercarmi comunque, esattamente come non sarebbe venuto nessuno per lei.
Restai sveglia a lungo, nonostante la stanchezza, ed osservavo di tanto in tanto Solder che dormiva.
Sembrava così innocua e tranquilla.
Eppure, sapevo che non era affatto così.
Dopo molto tempo, infine, caddi in un sonno profondo e agitato, fatto di sogni e ricordi che si mescolavano senza alcun senso.

"Cosa ci fai qui?" Tally mi guardò, accigliata.
"Sono le tre del mattino, Clio.. accidenti..".
"Scusa.." risposi atona, senza voltarmi verso di lei.
Prima di ribattere nuovamente mi osservò, seduta su quei gradini, lo sguardo perso nel vuoto, le braccia appoggiate alle ginocchia e una bottiglia tra le mani.
E allora il suo sguardo accigliato si riempì di preoccupazione.
Non mi aveva mai vista in quello stato.
"Ehi, tesoro.. che è successo?" disse dolcemente, sedendomi accanto.
Alla debole luce della luna poteva ora vedere distintamente il mio viso rigato dal pianto, lo sguardo privo di luce.
Bevvi un sorso di birra, e scossi la testa.
Sapevo che se avessi detto una sola parola, sarei scoppiata a piangere.
Non era da me, ero sempre stata quella forte e decisa, quella situazione mi aveva prosciugato.
"L'ho baciato.." dissi con un filo di voce.
"Chi?" disse Tally, senza pensare.
"Lucio.. chi!" sbottai, fissando negli occhi la mia amica per la prima volta.
"Oh… presumo non sia andata bene.. mi dispiace, cara…" disse, piano "Ehi, vieni qui.. su..".
Mi abbracciò, e nel dolce calore del suo affetto finii le lacrime che mi erano rimaste.
"L'ho perso, Tally.." dissi poi, divincolandomi gentilmente "...Devi vedere come mi ha guardata.. dovevi sentire il tono della sua voce..".
Scagliai la bottiglia ormai vuota nel giardino lontano, in un impeto d'ira.
"Sono un'idiota!" sussurrai.
"Sapevi che prima o poi sarebbe successo.. cosa volevi fare, vivere in quel modo tutta la vita?" disse dolcemente, la mia amica "Almeno adesso sei libera..".
Anuii. "Già, distrutta ma libera…" cercai di sorridere "Mi riprenderò.. scusa.. non avresti mai dovuto farmi vedere in queste condizioni...".
"Non dirlo neanche per sherzo..".


Mi svegliai di scatto.
Restai a fissare il soffitto per molto tempo.
Ma con tutte le cose belle che potevo sognare, dannazione..
Mi alzai controvoglia, respirando piano.
Osservai Solder addormentata e mi sfuggì un sorriso.
Un inebriante prfumo di pane giungeva dalla cucina.
Scesi in fretta di sotto, e sorrisi alla donna che ci aveva preparato tante leccornie.
"Salute a voi.. siete davvero un angelo.. avete preparato tutto questo per noi?" Dissi sorridendo.
"Vi ringrazio, di cuore.. davvero.. per tutto..".

Altea 11-06-2013 14.25.27

La Mercedes di Daiz correva veloce verso il Palazzo dei Taddei, ma io ero molto perplessa.
Fissai Daiz, appariva sicuro sia nella guida che su come agire.."Ma allora..mi chiedo..cosa avrà voluto sapere questo Mr. Teslya da Julien? Non penso Julien sia a conoscenza di fatti riguardanti ai Taddei o...forse sbaglio? Pure il caso che fosse li proprio il giorno dei funerali di Robert dè Taddei?".
Subito finito le mie riflessioni ci trovammo di fronte al Palazzo dei Taddei, sembrava tranquillo...e sorrisi.."Spero solo non ci prendino per dei visionari, che hai intenzione di fare ora? Sorvegliare la zona e vedere se Teslya verrà qua...a cercare il famoso Codex Nohliano?".

elisabeth 11-06-2013 17.20.53

L'essere donna di scienze avrebbe sviluppato in me il senso del razionale...invece stavo andando verso il mio senso dell'illogico...c'erano giorni in cui mi piaceva andare oltre con la mente.....ma non mi ero mai spinta così avanti....il viaggio nel tempo..avevo letto no so più quanti romanzi....erano romanzi...ma io li avevo sognati ad occhi aperti....." Gem....essere un uomo di scienze non fa vivere sempre in un mondo dove due più due fà necessariamente quattro...oppure i miracoli potrebbero non esistere, se devo dirvi la verità all'interno di quella casa....mi sembrava tutto fuori dal tempo....anche noi seduti a lume di candela.......così tranquilli..a nostro agio.....era un miracolo Gem......".....aveva ragione seguimmo i due uomini e mi accorsi che l'uomo parlava allo smilzo con molta umiltà...nonostante la differenza di rango.....Milord mi sembrava preoccupato....come fare a scoprirne i risvolti....." Gem....stanno parlando di problemi politici.....i Rossi...a quanto pare loro non sono dei Rossi...visto che si preoccupano per la salute del Re.....e devo dirvi che mi sembra seriamente preoccupato..............sono entrati in casa ......e noi siamo in una brutta situazione...se devo essere sincera Gem caro......non troveremo una macchina a nolo e nemmeno una cabina telefonica...........e abbiamo a disposizione due persone di cui non conosciamo l'identita'....credo che andremo a bussare alla loro porta....e mi raccomando....noi stiamo con il Re...."...così andai avanti....mi sistemai la giacca, come se questa cosa mi desse sicurezza.....Gem era accanto a me....quando bussai alla porta......sentii rumori vari provenire dall'interno ....e la porta aprirsi tanto violentemente che io e Gem facemmo istintivamente un passo indietro..........vidi lo smilzo, ovvio, Milord non poteva sporcarsi le manine......." perdonate il disturbo, abbiamo avuto un problema......volevo sapere se potete ospitarci, giusto un pò, avrei la necessità del bagno ...".......sentii il gelo dello sguardo di Gem alle spalle...ovviamente non potevo mica chiedere di fare una telefonata....

Guisgard 11-06-2013 19.13.20

A tavola, poco dopo, arrivò anche Masan.
Salutò la padrona di casa e poi si sedette accanto a Clio.
La donna servì ad entrambi l'ottima colazione e li pregò di mangiare.
“Davvero squisito, signora.” Disse Masan alla donna. “Vero, Clio?”
Dopo un po', però, il professore fissò la donna.
“Siete stata gentile ieri...” mormorò “... gentile ed ospitale... vi saremo sempre riconoscenti...”
“Non ditelo, messere.”
A quel “messere”, Musan fissò Clio con una strana espressione.
“Come detto, siamo viaggiatori” continuò lui “e siamo rimasti incantati dalla bellezza di questi luoghi.”
“Si, Chanty è molto bella.”
“Diteci...” fece lui “... siamo diretti a Roma... quando dista arrivarci da qui?”
“Oh, io non so di queste cose...” rispose lei “... dovete attendere mio marito. Lui saprà aiutarvi. Mi spiace...”
“Avete fatto già tanto.” Sorridendo Masan. “Ci avete salvato la vita da quanto ho capito...”
Lei si voltò a fissarlo.
“Dai Rossi intento...” smettendo di mangiare lui “... ma chi sono questi Rossi?”
“Fate molte domande, voi.” Arrivando il marito di lei all'improvviso. “E non è molto cortese da parte vostra.”

Guisgard 11-06-2013 19.27.55

Gem seguì Elisabeth in quella casa.
Così i due si presentarono al milord ed allo smilzo.
Questi rimase sorpreso ed interdetto nel vedere sulla porta quell'uomo e quella donna vestiti in modo così pittoresco per lui.
“Pioppo...” disse il milord “... cosa diavolo aspetti? Non hai sentito madama? Vuoi far attendere una dama sulla porta? Avanti, falla entrare. Insieme al suo cavaliere, si intende.”
Pioppo annuì e fece loro cenno di entrare.
“Prego, amici miei.” Andando loro incontro il milord. “Questa è casa vostra. Ma temo, madama, che un bagno qui non sia molto confortevole. A meno che voi non vi accontentiate di una tinozza in cui si è lasciata a maturare fino a ieri frutta di stagione.” Li fissò con attenzione ora che erano entrati. “Immagino giungiate da molto lontano... da dove, se è lecito chiedere?”
“Ehm...” fece Gem “... da Sud...”
“E cosa vi ha condotti qui a Chanty?”
“Le bellezze del posto...” rispose Gem “... si, la campagna, le colline, le valli... è molto bello questo luogo...”
“Cosa siete?” Chiese il milord. “Artisti forse? Poeti o pittori? Solo loro potrebbero fare molta strada per un paesaggio e un panorama. Dico bene?”

Guisgard 11-06-2013 19.35.23

“O quello” disse Daiz ad Altea “o trovare un modo per entrare ed essere ricevuti dal rampollo dei Taddei...” fissò la ragazza “... già, giusto... cosa poteva volere Teslya dalla tua amica psicologa? Brava, interessante domanda. Stai migliorando. Hai vinto un bacio. Con la lingua ovvio.” Rise. “Ma prima penseremo al Codex Nolhiano...” tornando a fissare il Palazzo dei Taddei “... serve un piano per entrare ed essere ricevuti, senza che i guardaspalle dei Taddei ci prendano a pedate... dai, bellezza... spremiamoci le meningi e cerchiamo di trovare un modo per essere ammessi in quel palazzo...”

Clio 11-06-2013 20.05.17

Annuii a Masan, quel cibo era davvero squisito.
"Avete ragione, questo cibo è davvero squisito..".
Ascoltai le parole della donna, ed osservai il suo sguardo abbassarsi.
"Vi siamo grati per l'ospitalità, davvero..".
Fui io ad abbassare lo sguardo, quando l'uomo fece capolino nella sala.
"..perdonateci, non volevamo essere invadenti.. È solo che non conosciamo niente di questi luoghi.. E abbiamo viaggiato a lungo per poter raggiungere Roma.. Ed invece ci siamo persi.." Sorrisi "non vi daremo altro disturbo, troveremo da soli la strada..".
Lanciai un'occhiata a Masan.
Roma, aveva detto Roma, come poteva quella donna non sapere dove fosse?
Più il tempo passava e più non mi sembrava impossibile essere stata catapultata nel XVI secolo.
"Dovete perdonare le nostre domande, ma scoprire di essere in una terra poco sicura è preoccupante per tre viaggiatori.. Specie se un solo uomo deve difendere due donne..".
Dissi guardando negli occhi il professore.
Sorrisi tra me all'idea di Masan che prendeva le difese mie e di Solder, che ci nascondevamo impaurite.

Altea 11-06-2013 20.13.16

Osservai Daiz seria...."Vista la esclamazione di prima...nemmeno un bacio innocente sulla guancia" pensai a un plausibile piano...o scusa ovvio e mi balenò una idea..."Bene un piano...vieni con me scendiamo dalla auto".
Camminai fino a un grande portone, sentivo la presenza di Daiz dietro a me..vidi un videocitofono e premetti forte il bottone aspettando.
Ad un tratto sobbalzai sentendo la voce di un signore di mezza età circa e vidi la sua figura.."Buongiorno..scusate se disturbo sono Altea Trevor e sono una studentessa della Università Cattolica di Capomazda" misi nel video in bella mostra il mio lasciapassare della Università per mostrare che era vero..."Sono qui perchè sto studiando storia antica e soprattutto vorrei conoscere di più sulla storia della casata dè Taddei e della antica Gioia dei Taddei...potrebbe il signor dè Taddei concedermi alcuni minuti per qualche domanda gentilmente?Ovviamente parlo dell'erede di Mr. Robert dè Taddei".

Guisgard 11-06-2013 20.38.14

Quell'uomo fissò Clio.
“Si...” disse Masan “... io sono... sono un cavaliere e ho il compito di difendere queste due gentildonne... appartengono ad una nobile famiglia ed è compito mio condurle a Roma sane e salve...” guardò Clio “... per questo chiedevamo come raggiungere la città eterna...”
“Roma si trova a Sud...” fece l'uomo.
In quel momento arrivò anche Solder.
“Salute a voi, milady...” andandole incontro Masan e facendole dei segni con gli occhi “... avete riposato bene?”
“Si...” annuì Solder “... bene, grazie...”
“Chiedevamo” indicando l'uomo e sua moglie, Masan “la via più breve per giungere a Roma...”
“Non vi consiglio di passare per queste strade ora, cavaliere...”
“Perchè mai?” Domandò Masan.
“Perchè i Rossi le stanno attraversando...” rispose l'uomo “... e non è consigliabile incontrarli per voi...”
“Chi sono questi Rossi?”
“Sono la nuova forza del regno...” fissandolo l'uomo “... hanno limitato i poteri del re e ora controllano di fatto il potere...”
“Insomma” intervenne Solder “siamo nel bel mezzo di una rivoluzione!”
“In pratica si...”
“E in teoria?” Chiese Masan.
“Il potere è ancora formalmente nelle mani del re.” Disse l'uomo. “E tutto questo getta il paese nel caos... nel bel mezzo della guerra...”
“C'è una guerra?” Domandò Solder.
“Si...” annuì l'uomo “... la Guerra delle chiese...”

Guisgard 11-06-2013 20.43.00

“Non funzionerà mai...” disse Daiz ad Altea.
Ma pochi minuti dopo, il portone si aprì e si avvicinarono due uomini.
Fecero allora segno all'investigatore e alla sua assistente di entrare.
Li condussero ad un grosso androne e chiesero ai due di aspettare.
Poco dopo arrivò un uomo anziano.
“Salute...” avvicinandosi ad Altea e a Daiz “... sono il signor Kuon, maggiordomo di fiducia del signor de' Taddei... sfortunatamente egli non è a palazzo in questo momento... forse potrei esservi d'aiuto io... cosa vi occorre?”

elisabeth 11-06-2013 20.47.17

Fummo ricevuti in casa...Pioppo cosi' si chiamava lo smilzo...ci fece passare, non era molto convinto ma Milord lo esorto' ad essere ospitale.......certo che io e Gem...eravamo due tipi veramente strani.....mi fu offerta una delicatissima tinozza di frutta macerata.......questo mi diede la nausea......ma altro non potevo inventarmi......" Bel posto..veramente un gran bel posto...Chanty...avete detto Chanty ?....Ti ricordi Gem.....era qui che mi volevi portare ed qui che mi hai portato.......Vi ringrazio Milord per la vostra ospitalità......si vede che siete un nobile..........comunque sappiate che io dipingo....e il mio compagno di viaggio e' un Bardo.....cantore e poeta di grande valore......mi chiedo se magari ci poteste parlare di questa bellissima citta'...ve ne sarei immensamente grata......".......poggiai la mia mano in modo graziosa sul braccio di Milord....come a dargli la possibilità di accompagnarci al tavolo e di raccontarci qualcosa di veramente importante.......

Altea 11-06-2013 21.33.33

Ad un tratto vidi il grande portone aprirsi e guardai Daiz in segno di vittoria...invece aveva funzionato, e ci accompagnarono fino a un grosso androne dove ci raggiunse un uomo anziano, guardandolo bene sembrava proprio l'uomo che ci parlò al videocitofono.
Purtroppo la cattiva notizia....l'erede di Robert dè Taddei non era in casa.
"Oh è un peccato" esclamai facendo ruotare il mio lasciapassare della Università Cattolica da una mano all'altra facendolo bene notare..."sapete io posseggo dei tomi di famiglia, vengo dalla Gran Bretagna e sono qui per studi..e proprio sto studiando la storia di questo Casato e delle Leggende che vi ruotano perchè proprio narrate nei tomi della mia famiglia..strana coincidenza non vi pare? E oggi parlavo proprio..col professor Asevol...il quale asseriva vi era anche qualche attinenza con qualcosa che non conosco bene...il Codex Noheliano...e sono venuta qui per sapere se appunto Mr. dè Taddei poteva aiutarmi a conoscerlo meglio o aiutarmi con queste mie ricerche e studi...e se non sono impertinente...starà via per molto o ho qualche possibilità di parlare con lui?".

Clio 11-06-2013 23.11.01

Sorrisi, divertita, nel sentire Masan che si spacciava per un cavaliere.
A guardarlo bene, infondo, poteva anche sembrarlo.
Anche se noi donne non somigliavamo affatto a due damigelle in pericolo.
Salutai Solder con un cenno, ma non mi mossi di un centimetro.
Ascoltai attentamente le parole dell'uomo.
Eravamo finiti a Nord di Roma.
Ma, a quel punto, era la stranezza minore.
La guerra, i rossi, i blu.. Le cose si mettevano male.
"La guerra delle chiese?" Dissi con gli occhi sbarrati.
Ma d'altronde non potevamo nasconderci per sempre.
"Voi che conoscete queste terre, messere, cosa ci consigliate di fare?" Dissi dolcemente.

Guisgard 12-06-2013 04.11.25

“Vi consiglio” disse l'uomo a Clio “di lasciare queste terre al più presto. Perchè fino a quando la situazione nel regno non si risolverà, tutti saranno in pericolo. E gli stranieri più di tutti gli altri.”
“Questi Rossi hanno dunque cacciato il re?” Chiese Solder.
“Diciamo che lo hanno reso incapace di governare.”
“Ossia?” Domandò la donna. “Lo hanno fatto imprigionare?”
“Non proprio imprigionare.” Rispose l'uomo. “Il re è stato, diciamo, ospitato in un ricco castello e i Rossi invece hanno preso possesso del palazzo reale. E così nel regno non c'è più ordine.”
“Perchè allora i Rossi non completano la rivoluzione?” Fece Solder. “Uccidendo il re e prendendo definitivamente il potere?”
“Per almeno due motivi...” spiegò l'uomo “... uno perchè nessuno fra loro ha il coraggio di condannare a morte il re... e poi perchè dopo non saprebbero cosa fare, visto che non hanno un'ideale di governo nuovo... in verità, come tutti i rivoluzionari, non mirano ad instaurare un nuovo ideale politico, ma solo a spostare interessi e vantaggi dalla loro parte.”
“Abbiamo sentito anche di Blu e di Bianchi...” intervenne Masan “... chi sono?”
“I Blu sono i nobili, troppo deboli e divisi per difendere la Corona...” mormorò l'uomo “... mentre i Bianchi sono il Clero, che non hanno voce in capitolo nella scena politica...”
“Cos'è la Guerra delle chiese?” Domandò Masan.
“I Rossi, preso il potere, hanno deliberato che tutto appartiene allo stato, compresi i tesori e i beni artistici delle chiese. Allora hanno imposto una tassa da pagare per chiunque entri in un edificio sacro. Questo ha causato la reazione del popolo e sono sorti scontri, che hanno gettato altro disordine nel regno.”
“Siamo capitati proprio in un bel posto...” lasciandosi cadere su una sedia Solder.
“Noi però non possiamo restare qui per sempre.” Disse Masan. “Dobbiamo pur lasciare questo casale. Mi rifiuto di sentirmi prigioniero di fatti e scontri che non mi riguardano.”

Guisgard 12-06-2013 04.18.17

Il milord fece sedere alla sua tavola sia Elisabeth che Gem e ordinò a Pioppo di servire loro del buon vino.
“Il vino delle nostre dolci colline” disse il milord “non ha eguali... fidatevi, neanche nella Champagne francese esistono simili elisir... i francesi hanno ottimi formaggi e sublimi vini, lo ammetto, ma i nostri non hanno nulla da invidiare, credetemi...” rise orgoglioso “... sapete? E' stata una bottiglia di questo vino a salvarmi la vita... Pioppo, ti ho mai raccontato di quando il sultano turco prese il capriccio di offrirmi un pollo ripieno?”
“Almeno due volte nell'ultimo mese, milord.”
“Ah, ecco...” borbottò il nobile “... comunque...” tornando a fissare Elisabeth e Gem “... fui fatto prigioniero dai turchi mentre prestavo servizio nella marina Veneziana... fummo portati a Costantinopoli e ogni giorno, il sultano, decise di sacrificare uno di noi prigionieri... l'ultimo fui io... mi fece chiamare mentre era a pranzo... mi mise davanti un vassoio con un pollo ripieno di quelle loro verdure che lessano in pentole di argilla affusolate... e mi disse di mangiarlo... ma... farò a te tutto ciò che farai a questo pollo! Mi mormorò... io allora estrassi una bottiglia di questo vino che porto sempre con me per tirar giù un sorso... lui la vide e mi chiese di passargliela...”
“Ma i Musulmani non bevono alcolici...” fece Gem.
“Eh, ci sono cattivi Cristiani, come ci sono cattivi Musulmani...” sbottò il milord “... comunque... il sultano si scolò l'intera bottiglia... era brillo... mi ordinò di mangiare il pollo... ed io allora... ecco..." e si avvicinò all'orecchio del pilota mormorandogli qualcosa.
Gem fissò Elisabeth e poi scoppiò a ridere.
E lo stesse fece il milord, seguito subito dopo da Pioppo.
“E come la prese il sultano?” Chiese Gem senza smettere di ridere.
“Rise a tal punto” ridendo forte il milord “che dovette correre in bagno!”
E risero ancora più forte tutti e tre.
“Ehm...” ricomponendosi il milord “... c'è una madama con noi...” guardando Elisabeth.
“Già...” mormorò Gem, ridendo però ancora sotto i baffi.
“Cosa mi domandavate, madama?” Domandò il milord. “Ah, si... di questo paese... beh, ultimamente non si vive granché bene da queste parti...”
E raccontò di come i Rossi avessero fatto rinchiudere il re in un castello, rendendolo ospite di una prigione dorata, per poi prendere loro il potere.
Poi parlò dei Blu, ossia i nobili e della loro impotenza davanti a questo caos.
Infine citò i Bianchi, cioè il Clero, che si vedevano costretti a guardare i fedeli pagare una tassa per entrare nelle chiese, a causa dei beni artistici e dei tesori che lo stato aveva proclamato di pubblico dominio.
E questo aveva generato scontri tra i fedeli e i Rossi.
Scontri che il popolo chiamava Guerra delle chiese.
“Ma chi sono questi Rossi?” Domandò Gem.
“I Rossi sono quelli che un tempo chiamavamo borghesi.” Spiegò il milord. “Invidiosi delle nostre terre e dei nostri privilegi. E nello stesso tempo insofferenti alle leggi della Chiesa...”

Guisgard 12-06-2013 04.22.29

“Sfortunatamente” disse Kuon ad Altea “il signor de' Taddei è fuori per motivi di affari. E non ha lasciato detto circa il tempo che tratterrà fuori città. Tuttavia, se ciò vi aggrada, potrei darvi io qualche informazione sulla famiglia de' Taddei. Ma vi avverto” sorridendo “che in fatto di maledizioni posso esservi di poco aiuto. Vedete, sono storie e leggende di vecchio tempo, che servivano a dare un alone mistico e fatalistico alla stirpe. Quanto al libro che citate... il Codex Nolhiano... conosco questo codice. Però non è conservato qui nel palazzo. Credo che il defunto signor Robert de' Taddei lo abbia donato a qualche monastero o convento. Quindi, se vi basterà ciò che conosco, sarò lieto di farvi da Cicerone.”
“Lei è davvero gentile.” Fece Daiz.
“Seguitemi, prego...” fece loro cenno Kuon e li condusse all'interno del palazzo.

Clio 12-06-2013 13.49.59

Ascoltai attentamente il racconto dell'uomo.
Sembrava davvero uno scenario poco raccomandabile.
Mi chiesi quale potesse essere il motivo che ci aveva spinto fin li.
Doveva essercene uno, ne ero sicura.
Una situazione così assurda doveva accadere per una ragione, una ragione legata sicuramente all'iscrizione e alla chiesa, o almeno a quello che vi si voleva simboleggiare.
Annuii alle parole di Masan, nemmeno io avevo intenzione di restare rinchiusa in quella casa.
"Avete ragione, milord... Dobbiamo andarcene da qui, anche perché la nostra presenza potrebbe mettere in pericolo queste brave persone, e non possiamo permetterlo..." Mi voltai verso Masan "...staremo attenti e cercheremo di passare inosservati, per quanto possibile... Voi che dite? Avete un'idea migliore?".

Altea 12-06-2013 14.45.32

Seguimmo Kuon per il palazzo, il quale quasi con vanto, mostrava le meraviglie che ci circondavano, io con il naso all'insù mi guardavo ovunque mentre egli ci spiegava la storia del Palazzo e di tutto ciò che lo abbelliva quando per un attimo ritornai ai miei pensieri, nonostante tutto quello che circondava serviva davvero per i miei studi...."Mr. Kuon, posso permettermi un suggerimento? Prima parlavo del Codex Nohliano..e me ne avete parlato e ci avete condotto per il Palazzo con gentilezza, ma dovete stare attento. Ho saputo che l'erede dei Taddei è stato minacciato, vi è stato un furto nel Museo Archeologico...quindi fate attenzione a chi fate entrare a Palazzo...ma toglietemi una curiosità? Avete mai sentito parlare di un certo signor Teslya? Sapete, io venendo da Oxford, proprio non ho conoscenze qui a Capomazda, ancora devo conoscere bene tutte le vie" e finsi un sorriso, osservando prima il maggiordomo e poi Daiz.

Guisgard 12-06-2013 15.56.25

“Si...” disse Masan a Clio “... dopotutto non abbiamo nulla contro nessuno... che siano i Rossi o i Blu, a noi non importa niente delle loro questioni... quindi non vedo perchè debbano darci noie...”
“Si...” annuì il militare “... ora sapete come stanno le cose e non sarete imprudenti.”
“Infatti.” Fece Solder.
Terminarono così la colazione e poco dopo lasciarono quella casa.
Il militare aveva spiegato loro che la capitale del regno, Fisyem, non era molto distante.
La si poteva riconoscere dalle alte torri, dalle poderose mura e dall'abitato adagiato tra le dolci colline, tutto costruito con la tipica pietra rossa di quelle terre.
I tre avrebbero dovuto seguire il sentiero sterrato, fino ad arrivare alla piccola chiesa. Da lì il curato, stando alle parole del militare, li avrebbe fatti giungere a Fasyem.
Dopo circa un'ora, Clio, Masan e Solder intravidero la piccola chiesa.
“No...” scuotendo il capo Solder “... stile romanico... decisamente non siamo più a Capomazda...”
“E' chiaro che non siamo più lì.” Mormorò Masan. “E' inutile starci a pensare... meglio spremersi le meningi per trovare il modo di ritornare da dove siamo giunti...”
Entrarono nel piccolo recinto che racchiudeva la chiesa e videro il curato intento a recitare alcune orazioni del meriggio.

Talia 12-06-2013 16.14.56

Mi avvicinai a mia volta al computer e rimasi in piedi mezzo passo dietro Guisgard, mentre leggeva...
Chanty...
era la prima volta che udivo pronunciare quel nome, eppure esso non suonava alle mie orecchie completamente sconosciuto...
era una curiosa sensazione, una sensazione che non sapevo spiegarmi bene...
e per quanto questo mi seccasse, non potevo fare a meno di pensare ai miei sogni... a quei sogni che avevano perseguitato ogni mia singola notte nell’ultimo anno e mezzo, quei sogni che mi avevano tormentata così spesso dopo le ricerche per l’uscita dell’ultimo romanzo... quei sogni che mi avevano tormentata fino a piegarmi e a costringermi a rivolgermi ad un medico...

“Ho sognato di un luogo...” mormorai.
Il sole, ormai basso sull’orizzonte, entrava dalla finestra spargendo ovunque una luce aranciata ed investendo completamente il cavaliere, in piedi davanti ad essa...
lui non si mosse...
io seguii con lo sguardo la sagoma della sua lunga ombra, che giungeva fino a me, finché non giunsi a guardare lui, mi dava le spalle...
“Ho sognato di un luogo particolare...” ripetei “Un regno in lotta... ed un giardino in pace... e un fiore... un fiore dai colori e dal profumo speciali...”
Finalmente lui si voltò e mi osservò con quei suoi incredibili occhi azzurri...
“Di che luogo si tratta, altezza?” chiese.
“Non lo so...”


Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 55131)
“Continua poi con nozioni storiche poco importanti...” mormorò lui “... quindi questa Chanty altro non è che una versione romanzata di Sygma... come il Catai lo era per la Cina... lei però è di Sygma... ha mai sentito il nome di Chanty? Anche qualcosa di simile?” Scosse il capo. “E poi perchè tracciare la via per un regno immaginario? Mio zio non era certo uno che fantasticava... anzi. E questa lettera invece sembra molto reale... non certo uscita da un brano di antologia o da un romanzo fantasy... continua a credere che tutto ciò non sia assurdo?” Fissando Talia.

Rimasi in silenzio per un lungo momento, ricambiando quello sguardo...
il ricordo di quel sogno, uno dei tanti, mi aveva attraversato la mente alla velocità della luce ed era poi svanito, lasciando dietro di sé solo una vaga inquietudine...
“No, io...” mormorai poi “Io non ho mai sentito quel nome, prima... mai...”
La mia voce era lieve... vagamente lontana, persa tra mille e più pensieri...
pensieri tra i quali rimasi per un lungo momento, prima di tornare lì.
“Forse...” dissi allora “Sa, forse non importa cosa credo... forse, se la sua intenzione è quella di perseguire questa strada, ciò che conta davvero è capire cosa suo zio stava cercando di dirle... capire dove vuole portarla e perché. Lei dice che non era un uomo da seguire miraggi e fantasie, ed io le credo... ma allora... allora dove conducono le indicazioni che le ha lasciato?”
Esitai... ma i miei occhi non lasciarono i suoi neanche per un istante...
“E se... se provassimo a seguirle, quelle indicazioni?” mormorai.

Guisgard 12-06-2013 16.15.04

“Non tema...” disse Kuon ad Altea “... quelle storie accadute giorni fa non hanno toccato il signor de' Taddei in prima persona. Erano rivolte alla Taddei Corporation, in particolar modo al nostro amministratore delegato. Quanto all'assalto al museo, esso non ha niente a che vedere invece con la Taddei Corporation e con la famiglia de' Taddei.” Il maggiordomo allora li condusse in un'altra ala del palazzo, mostrando loro altri ritratti e dipinti. “Il signor Teslya? No, non credo di aver mai sentito questo nome. E' forse legato agli affari della Taddei Corporation? Perchè mi avete chiesto di lui?”

Clio 12-06-2013 16.17.09

Salutammo il militare e la moglie e ci mettemmo in viaggio.
Dopo un oretta apparve, così come ci era stato indicato, la chiesina romanica.
Solder aveva ragione, quello non era lo stile di Capomazda, ma d'altronde ormai era chiaro che non ci trovavano più lì, come aveva giustamente detto Masan.
Giunti nel recinto ci trovammo di fronte al vecchio curato, intento a pregare.
Attendemmo qualche minuto, affinché terminasse le preghiere.
"Salute a voi, padre.." Dissi poi, gentilmente "perdonate il disturbo... Siamo diretti a Fasyem... Potreste indicarci la strada? Ve ne saremmo immensamente grati.." Sorridendo.

elisabeth 12-06-2013 16.43.41

Sedemmo a quel tavolo e come si usa dire nel paese delle donne...i maschietti si sentirono subito a loro agio......li guardavo...parlottarsi alle orecchie perchè quelle di una donna non potessero udire.....ovviamente le loro sconcezze non affar mio....che diavolo avesse fatto a quel pollo non riuscii a capirlo.....Gem me lo avrebbe spiegato in seguito....Milord sembrava una brava persona, forse aveva rischiato la vita così tante volte che ora si era ritirato in quel posto per finire in bellezza...Pioppo gli era fedele.....tanto da avere ascoltato le sue storie per un numero infinito di volte....... i discorsi poco ortodossi non erano per le mie orecchie, ma il vino potevo berlo......e potevo ascoltare anche la storia di quel paese......lui parlava di essere stato nella marina veneziana e di essere stato prigioniero dei turchi a Costantinopoli....questo e' potuto succedere dopo la meta' del XV secolo....e comunque c'era in atto nella sua citta' una sommossa da parte dei borghesi..... contro il Clero e i nobili, fossi sta in lui non mi sarei fatto più chiamare Milord.......diedi una gran pedata sotto il tavolo a Gem il suo sorrisetto soddisfatto mi dava ai nervi....." Un momento molto particolare Milord......per voi deve essere rischioso ?.......pensavamo fossimo in momento tranquillo...senza guerre......e guarda, ci troviamo in piena sommossa......ma per un uomo come voi...che ha dovuto subire la brutalià di un Sultano...credo che sia poca roba......in questo secolo....si ..oggi ne abbiamo ?....perdonatemi, il vostro vino vi ha salvato la vita e a me ha tolto la memoria...devo averne bevuto troppo...".....avrei voluto chiedere un giornale...per conoscere la data...speravo che quell'accenno di amnesia mi avrebbe prodotto dei dati certi......il periodo non faceva particolare differenza, ma se io e Gem ci trovavamo lì......c'era un motivo speciale........e quella citta' in quel preciso momento potevano esserlo...

Guisgard 12-06-2013 20.12.29

“Già...” disse Guisdgard “... dove conducono queste indicazioni?” Mormorò. “Lei crede che bisognerebbe seguirle? Beh, prima si dovrà decifrare quella sorta di enigma che le racchiude... pare che mio zio amasse molto gli indovinelli...” e fissò Talia.
“Non può che essere suo nipote...” all'improvviso una voce “... si... quegli occhi sono inconfondibili...” sorrise.
Era un uomo.
Ma non un uomo comune.
Un prete.
“Perdonatemi, sono piombato qui quasi all'improvviso...” continuò “... sono il cappellano del campo... ho conosciuto bene suo zio... io e Robert de' Taddei siamo stati legati da un'amicizia vecchia di quarant'anni...”
“Noi siamo qui” fece Guisgard “proprio per capire quali segreti custodiva, poiché buona parte della sua vita sembra avvolta nel mistero... almeno per me...”
“Egli” disse il cappellano “era legato a due terre, due mondi... una era la sua Capomazda... di cui immagino conoscete tutto...”
“E l'altra?” Chiese Guisgard.
“L'altra è una terra” spiegò il cappellano “lontana... o forse vicina... una terra che conobbe anni fa... quando vi giunse mentre inseguiva un suo amore... o forse dovrei dire il suo Amore... quello vero...”
“Di che terra si tratta?” Fissandolo Guisgard.
“Chanty...” rispose il religioso.

Altea 12-06-2013 20.14.38

Mi soffermai a quella domanda...quell'uomo era di una sincerità disarmante..avrei dovuto avvisarlo?? Dargli un segnale..."No, Mr. Teslya non ha a che fare con la Taddei Corporation".
Mi avvicinai a Daiz e sottovoce gli chiesi..."Dovremmo secondo te avvisare questo uomo? E' qui solo....e il rampollo della famiglia Taddei è tranquillamente in giro chissà dove, e Teslya cerca il Codex Nohliano...ma non sta qui, verrà sicuramente qui a cercarlo e magari farà del male a questo uomo?".

Guisgard 12-06-2013 20.41.51

“Eh, madama...” disse il milord ad Elisabeth “... attenta... questo vino è amabile ma traditore... infatti vi ha già offuscato la mente, tanto da farvi dimenticare che siamo al 12 Giugno del 1513...”
A quelle parole Gem restò interdetto.
Fissò poi Elisabeth.
“Comunque” continuò l'uomo “ora conoscete anche le mie vicissitudini sotto il sultano turco.”
Gem intanto era visibilmente inquieto.
Fissava quegli uomini e poi la casa intorno a loro.
Come era possibile?
Pensava.
Come poteva essere?
Era un incubo?
I postumi di un trauma per l'incidente?
O forse erano rimasti imprigionati in una sorta di stregoneria?
“Amici miei...” fece il milord, destando Gem da quei cupi e assurdi pensieri “... dovete assolutamente vedere la capitale del regno. La favolosa Fisyem...”

Guisgard 12-06-2013 20.47.22

“Non so...” disse sottovoce Daiz ad Altea “... cosa diciamo poi a quest'uomo? Un tipo sconosciuto dagli oscuri poteri cerca un vecchio libro per non si sa quale motivo? Andiamo, bellezza! Ci caccerebbe a pedate! Il nostro unico scopo è trovare il Codex Nolhiano per la nostra indagine. Quindi cerchiamo un modo per scoprire dove si trova adesso quel libro...”
“Posso offrirvi del tè con biscotti?” Chiese Kuon.
“Si, grazie.” Annuì Daiz.
Kuon allora li condusse in un sontuoso salone e andò nelle cucine.
“Ci occorre quel libro, Altea.” Fissando la ragazza l'investigatore. “Dobbiamo scoprire dove si trova...”

Guisgard 12-06-2013 20.52.13

Il curato si voltò e vide i tre.
“Fisyem” disse poi a Clio “si trova a circa un tre ore da qui, se siete senza cavalli.”
“Purtroppo viaggiamo senza mezzi di locomozione, padre.” Fece Masan.
“Allora forse potrei aiutarvi io...” sorridendo il curato “... infatti tra poco sarà qui un uomo diretto proprio in città... viene qui per comprare i santini e rivenderli poi nella capitale... è un uomo dai modi un tantino rozzi, ma dall'animo semplice ed ingenuo... vi porterà a Fisyem senza chiedere nulla in cambio... nel frattempo potete star qui se vi aggrada...”
“Una curiosità, padre...” disse Masan “... per entrare in questa chiesa bisogna pagare una tassa?”
“No...” scuotendo il capo il curato “... solo nelle chiese della capitale e in quelle maggiori del territorio... dove ci sono tesori ed opere d'arte... nella mia chiesetta invece abbiamo solo qualche statua di legno e dei ceri...”
Ad un tratto si udì un carro.
“Ecco Mirò...” indicò il curato “... l'uomo dei santini...”
Mirò arrivò, scese dal carro e prese i suoi santini dal curato.
Questi poi chiese all'uomo di portare con sé Clio, Masan e Solder fino a Fisyem.
Poco dopo il carro partì.
“Quali sono i santi di queste terre?” Domandò Masan.
“San Giovanni il Battista e Santa Caterina...” rispose Mirò.
Masan allora si voltò verso Clio e Solder.
Santa Caterina aveva fatto subito pensare alla chiesa di Sant'Agata di Gothia.
Ad un tratto il carro rallentò.
“Cosa accade?” Chiese Solder.
“Laggiù...” indicò Mirò “... quegli uomini ci ordinano di fermarci...”
“Chi sono?” Domandò Solder.
“I Rossi...” mormorò Mirò per poi sputare in terra in segno di disprezzo.


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