![]() |
Mi prese per mano e ci avvicinammo alla buca.
A cosa poteva servire una buca in grado, per le sue dimensioni, di contenere un uomo? Pensai, sarcasticamente. Non feci però in tempo a formulare il pensiero, che quasi caddi, non avendo visto una sporgenza. Avevo trattenuto a fatica un urlo, non immaginavo cosa sarebbe successo se ci avessero scoperti, ma feci comunque in tempo ad aggrapparmi a Zoren evitando di finire in quella buca inquietante e rifugiandomi fra le braccia del mago. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Neanche io...” disse Guisgard sorridendo a Clio “... ma tanto siamo da soli, nessuno potrà prenderci in giro...” la prese fra le braccia e cominciarono a ballare “... se ti pesto un piede però, ti prego, non mollarmi un calcio, eh...” ridendo.
Le note del carillon vagavano per la stanza e i due seguivano la musica, quasi come se quella melodia non dovesse finire mai. Erano vicinissimi, con i capelli di lei che nel muoversi sfioravano continuamente il viso di lui. Quell'abito blu e leggerissimo svolazzava quasi leggiadro, scoprendo e mostrando, per brevi istanti che si susseguivano, le bianca pelle della ragazza. E docile Clio, fra le braccia di Guisgard, si lasciava condurre in quel lento ballo fatto di contatto, respiri che si sfioravano e sguardi azzurri e trasparenti. “Come sei bella, Clio...” sussurrò lui. |
“Ehi, piccola...” disse Zoren prendendo Gwen fra le braccia dopo che lei era quasi inciampata.
I due allora si accorsero di qualcosa che affiorava dal terreno. “C'è qualcosa che spunta dal terreno...” indicò il mago “... sembra un pezzo di legno...” |
Impiegai alcuni istanti a riprendermi e a regolarizzare il battito ed il respiro, ma mi voltai, quando vidi che lui guardava qualcosa che affiorava dal terreno.
Era un pezzo di legno. "Chissà cos'è..." guardandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Non avevo mai amato ballare, ma effettivamente lì, soli, la cosa non mi importava.
E quella musica così leggiadra mi trasportò, mentre mi lasciai condurre da Guisgard in quei movimenti che ci avvicinavano sempre di più. Vicini erano i nostri corpi, i nostri sguardi, i nostri respiri. Quello sguardo, così intenso, così azzurro. Quelle parole. Sorrisi, senza distogliere gli occhi dai suoi. Quegli occhi che mi ricordavano Icarius, e pensare a lui era una pugnalata. E se avesse avuto ragione? Pensai, mentre volteggiavo stretta a lui. Se un bacio avesse davvero potuto svelare la verità? Chi ero io però per erigermi a giudice di quella contesa? E se la mia teoria fosse stata sensata, come lo avrei compreso? Forse valeva la pena tentare. Anche se in un modo o nell'altro mi sarei fatta male. Dopotutto quell'atmosfera era tangibile, come l'intesa tra i nostri sguardi, i nostri corpi, i nostri respiri, le nostre labbra che si cercavano e si allontanano come in un gioco senza fine. "Soltanto un bacio..." sussurrai piano, senza rogliere gli occhi dai suoi, per poi avvicinarmi ancora di più a lui, e porre fine a quel rincorrersi, lasciando che le mie labbra trovassero le sue e il mio respiro fosse unito al suo. Chissà dunque, se un bacio aveva un potere così grande da svelare quell'antico mistero. |
Altea, furtiva e silenziosa, entrò nella stanza e richiuse la porta dietro di sé.
La musica era ovunque, proveniente dal pianoforte che lui suonava con maestria. “Ti aspettavo, Altea...” disse senza smettere di suonare. |
Zoren si chinò per guardare meglio quel pezzo di legno nel terreno.
“E' bloccato nel terreno...” disse cercando di rimuoverlo “... sembra... l'asse che chiude una cassa, o qualcosa di simile...” fissando poi Gwen. |
Zoren si chinò e ciò che disse non mi sorprese.
"Chissà perché, ma non ho tutta questa voglia di scoprire cosa c'è dentro..." con un leggero sarcasmo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'aveva desiderato a lungo quel bacio Guisgard.
L'aveva sognato sin dal primo istante. Sin da quando Clio aveva messo piede in quella casa. E quando lei portò le sue labbra su quelle di lui, il Taddeo rispose subito con ardore. Si baciarono e si lasciarono andare in quel gioco di calde ed umida labbra, di sospiri e sussurri. Quel rincorrersi sulle loro bocche e lungo il corpo della ragazza, che le mani di lui stringevano al suo petto e lo percorrevano con sensuali carezze, alle quali la leggera e delicata stoffa di quell'abito non riusciva a nascondere le forme morbide e bianche della giovane soldatessa. E restarono così, incatenati l'uno all'altro, uniti in quel bacio sempre più intimo, più complice, più penetrante ed avvolgente. Quel bacio che forse riuscì a fermare il Tempo, proprio come erano riusciti gli oscuri eventi di quest'avventura. |
Senza lasciare la sua mano ricambiai quello sguardo.
" Una schiava... Lo sarei se facessi qualcosa contro la mia volontà. Ma se le vostre richieste fossero qualcosa che voglio fare...allora non sarei ne una schiava e neanche una cameriera, non vi pare?" Osservai la sua fisica, prestante e di un fascino che mi aveva colpita dal primo istante. " E allora che cosa sarei Ser? Un'amica magari...anche se dipende dalle vostre richieste" |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19.45.58. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli