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Lui rise piano.
Non sembrava un uomo che sorrideva spesso, anzi pareva essere un tipo piuttosto ombroso, inquieto. "Tranquilla, non ho aspettative o chissà quali idee su di te." Disse a Gwen. "Sono venuto qui proprio per conoscerti, per scoprire come sei. Di certo somigli molto a tua madre. In certi momenti sei incredibilmente identica a lei. Quindi mi scuserai se in certi momenti il mio sguardo resterà ad indugiare più del dovuto." Alzando il bicchiere. "Quindi, ti chiedo, sii solo e sempre te stessa, Gwen." |
Non sembrava un tipo che sorridesse spesso, tutto il contrario, per quello quando rise mi sembrò ancora più bello e le sue parole mi rincuorarono, scacciando il peso che un attimo prima si era impossessato del mio animo.
Sorrisi con una sfumatura diversa quando disse che somigliavo molto a lei, perchè credevo anch'io che fosse vero. A quel punto, alzai anch'io il bicchiere al suo stesso modo. "Lo farò" risposi, sorridendo felice. Mi sentivo bene dopo tanto tempo, mi sentivo accolta e avrei voluto avere mia madre accanto, in questo istante. "Avrei voluto che mia madre fosse qui, adesso, ma sono certa che anche la mia presenza presso di voi l'abbia resa felice..." sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Anche io lo vorrei." Disse lui a Gwen. "Ma, in tutta sincerità, sin dal tuo arrivo qui alla rocca ho avuto la sensazione che tua madre fosse qui." Finendo il suo bicchiere. "Mi sono sempre chiesto come fosse stata tua madre da giovane... ora vedendo te in parte ho avuto quella risposta." Fissandola.
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Lo ascoltai, scoprendo che mi piaceva sentirlo parlare e ancora sorrisi incantata.
Mi piaceva quando mi parlava della mamma, era un modo per conoscerla sotto un altro punto di vista rispetto a quello usuale. "Cos'è che vi ha fatto innamorare di lei?" chiesi curiosa, sperando di distoglierlo dai brutti ricordi che la mia precedente domanda aveva riportato a galla nel suo cuore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' difficile a dirsi..." disse lui a Gwen "... forse i suoi occhi verdi come i prati d'Irlanda... o forse i suoi capelli simili al grano rossastro di certi tramonti... o magari il modo che aveva di sorridere quando senza badarci filava la lana... non so cosa mi abbia fatto innamorare di lei... forse è stato il primo sguardo, o quando ho sentito per la prima volta la sua voce..." versando altro vino nei loro bicchieri.
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L'oste sembrava davvero simpatico e bendisposto, anche se più parlava, più ero sicura che il mio padrone non la pensava allo stesso modo.
Anche se si portava dietro quella cappa da chierico, lui odiava tutto ciò che era anche lontanamente sacro, e dunque quella venerazione le dava sicuramente fastidio. Finchè non fece quella battuta allusiva su di noi. Oh non c'era niente del genere tra me e il padrone, ma il solo fatto che l'oste pensasse a un chierico che aveva una relazione peccaminosa con la sua assistente ero sicura che avrebbe divertito Odigel. Lui adorava quel genere di cose, tutto quello che poteva screditare gli uomini di chiesa. Sarbbe anche stato capace di chiamarmi nella sua camera per giocare a carte, tanto per scandalizzare un po' l'oste, o meglio, per supportare i suoi sospetti. Io mi limitai a un lieve sorrisetto, senza dire altro. "Le braciole di maiale sembrano un'ottima cena!" dissi soltanto, con deferenza. Era vero, adoravo la carne, specie quella cotta a lungo sul fuoco, le restava attaccato il sapore di selvatico, di affumicato, che mi ricordava i miei safari. |
Restai ad ascoltarlo praticamente rapita, sentendo gli occhi umidi alla sua risposta.
Non avevo mai realmente realizzato che qualcuno potesse amare mia madre così immensamente. A parte me, ovviamente. Mi aveva sempre raccontato che si erano amati, ma sentirlo dire adesso, da lui, smuoveva così tante emozioni nel mio animo ché era difficile poterle contenere in petto tutte quante. Sentivo una tale felicità gonfiarmi il cuore, pensavo che tutto questo fosse un miracolo, tanto era perfetto. "Sì, era proprio così..." annuii, celando il viso nel bicchiere di vino. "Sapete, io vi ammiro... Molti altri, al vostro posto, dato il vostro rango, avrebbero cercato di sopire questo sentimento, di celarlo, o magari sarebbero ricorsi a misure più drastiche, ma voi avete avuto coraggio e non è un gesto che passa inosservato... La mia stessa presenza qui, stasera, lo dimostra..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Odigel rise a quelle parole del locandiere, per poi fargli segno di mostrare loro l'alloggio.
Così il locandiere accompagnò dentro Destresya e lo scienziato, portandoli al primo piano dove c'erano 2 camere libere, abbastanza confortevoli nonostante il posto di non pimissimo livello. La ragazza e Odigel ebbero così una camera a testa, ma comunicanti come aveva detto il locandiere. |
"Non ho rango o lignaggio." Disse lui a Gwen. "Ciò che ho guadagnato lo devo al mio valore sul campo di battaglia, dopo anni di accademia militare. Perciò non ho da preoccuparmi del parere altrui, nè agli usi ed i costumi dell'alta società." Finendo di cenare. "Domani discuteremo di un precettore, in modo che tu possa studiare."
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Era sempre più sorprendente, scoprivo a poco a poco un diverso lato di lui e se pensavo a quanto tempo avevo ancora a disposizione per conoscerlo e quante cose mi sarebbero state più chiare, quasi non stavo più nella pelle.
"Vi ringrazio immensamente, sua che lo facciate per mia madre, sia che lo facciate per me, vi ringrazio" conclusi, con tono sincero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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